Il Commissariato di Orvieto denuncia tre persone per truffe online

Sono tre gli episodi di truffa online scoperti dagli investigatori della Polizia di Stato di Orvieto, grazie ad accurate indagini, avviate alcuni mesi fa dalla squadra anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza, dopo che le vittime dei raggiri si sono rivolte agli agenti raccontando di come sono cadute nella rete di persone senza scrupoli, che questa volta però sono state identificate e denunciate per truffa.

Il primo episodio risale a fine settembre, quando un 45enne di Orvieto si è presentato negli uffici del Commissariato di Piazza Cahen per sporgere denuncia contro ignoti, in quanto aveva ricevuto una bolletta del Servizio Elettrico Nazionale per un importo di 767,01 euro, relativa ad una fornitura intestata a lui ed alla moglie deceduta. Quando l’uomo aveva chiamato il servizio clienti, aveva scoperto che a nome della moglie defunta risultavano intestate altre nove utenze, con contratti attivati in varie parti d’Italia, prevalentemente in Piemonte e uno in Campania. Dalle indagini effettuate, è emerso che la maggior parte dei residenti agli indirizzi presenti nei contratti erano estranei alla vicenda, mentre, due persone – padre e figlio – rispettivamente di 53 e 24 anni, residenti in provincia di Caserta, hanno fornito versioni contrastanti in merito all’attivazione del contratto dell’energia elettrica, contratto che poi è risultato essere stato registrato in modo fraudolento, motivo che ha portato alla denuncia dei due.

Nel secondo caso, ad essere stato truffato è un uomo di 59 anni residente a Castel Viscardo, che ha versato la somma di 250 euro su una carta Sisal Pay Money per l’acquisto di un cellulare che non ha mai ricevuto. L’uomo aveva visto il telefonino sul sito online Marketplace di Facebook, messo in vendita da una donna sul suo profilo e aveva telefonato per accordarsi sulle modalità di acquisto del cellulare; gli veniva chiesto di fare una ricarica di 250 euro su una carta Sisal Pay Money e gli veniva inviata – tramite foto – una copia della ricevuta di Poste Italiane dell’avvenuta spedizione (spedizione mai avvenuta in verità). Le indagini hanno permesso di risalire all’intestatario della carta Sisal Pay, un 36enne residente a Pompei (NA), che risultava anche intestatario della scheda telefonica usata per la transazione; l’uomo, con precedenti penali per reati simili, è stato denunciato, mentre gli accertamenti volti ad identificare la donna del profilo Facebook hanno dato esito negativo.

 Il terzo episodio è sicuramente quello più efferato, in quanto perpetrato ai danni di una signora non completamente autosufficiente, alla quale è stato prosciugato il conto alle Poste. La signora ha riferito agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che a fine marzo aveva ricevuto un SMS, da un numero sconosciuto, in cui le si inviava un link da scaricare per fare un aggiornamento sul proprio conto corrente postale. Dato che la donna, una 63enne orvietana, aveva davvero un conto alle Poste, ha tentato di cliccare il link, senza però riuscire ad aprirlo. Immediatamente dopo, aveva ricevuto una telefonata da un numero privato e una voce femminile, dopo averle assicurato di essere una dipendente delle Poste, le aveva detto che avrebbe provveduto lei a fare gli aggiornamenti necessari, chiedendole di fornirle telefonicamente i codici di accesso al conto personale, cosa che la signora faceva. Controllando il conto personale, avendo realizzato che potesse trattarsi di un raggiro, aveva riscontrato che subito dopo la telefonata, con la donna che si era spacciata per un’impiegata delle Poste, erano stati effettuati due addebiti di 2.990 euro ciascuno e poco prima che la signora riuscisse a bloccare il conto, un terzo addebito per un importo di 2.860 euro. Gli accertamenti effettuati hanno portato all’individuazione di un numero utilizzato per le operazioni fraudolente di phishing, il 3314180xxx, intestato ad un 20enne della provincia di Caserta, che è stato rintracciato e che, fornendo spiegazioni non plausibili in merito alla documentazione presentata per l’intestazione della SIM card, è stato denunciato per truffa; le indagini sono ancora in corso per identificare gli intestatari delle tre diverse carte PostePayEvolution, sulle quali sono confluiti i tre addebiti.

La Polizia di Stato, già da anni, ha avviato delle campagne di informazione, sia sui social, che sulla stampa, per mettere in guardia da truffe e raggiri, attuati tramite contatti telefonici o via internet, come il phishing (una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti che si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli).

La Polizia di Stato avverte che i cybertruffatori agiscono anche tramite invio di sms che contengono dei falsi messaggi di richiesta di aggiornamenti o di acquisti on line che invitano a cliccare su dei link, contenuti nel messaggio dai quali viene scaricato un file che, installato sul cellulare, permette ai malfattori di accedere al dispositivo ottenendone il controllo e di impossessarsi dei dati sensibili. Pertanto, password, dati delle carte, codici Otp, Pin, credenziali, chiavi di accesso all’home banking o altri codici personali entrano a far parte della banca dati dei truffatori del web. Si tratta del cosiddetto fenomeno di smishing, termine che deriva dall’unione delle parole sms e phishing, dove l’ultimo termine indica la “pesca” dei dati. La Polizia di Stato invita a verificare le informazioni sul sito ufficiale dell’ente che invia il messaggio, evitando di utilizzare il link contenuto ma digitandone il nome direttamente sulla barra degli indirizzi (Url). In caso di sospetti si può effettuare una segnalazione sul sito https://www.commissariatodips.it/ Commissariato di PS online: sportello per la sicurezza degli utenti del web, un commissariato di P.S. online al passo con i tempi dei social network che permette di avere delle risposte immediate, in tempo reale, per evitare di cadere nelle tante trappole che ci sono online.




Videosorveglianza, 7 telecamere per offrire sicurezza nel centro storico

Il sistema di videosorveglianza di una parte del centro storico di Orvieto è entrato in funzione dopo una fase di collaudo. Il progetto, realizzato da Umbra Control, finanziato al 50% dal Ministero dell’Interno è composto da 7 videocamere dislocate in piazza della repubblica (2), piazza del Popolo (1), corso Cavour all’incrocio con via Duomo (2), via Duomo e piazza Duomo (2) che coprono l’area del centro storico con la maggiore concentrazione di negozi e punti di aggregazione. Con questa rete di videocamere anche a Orvieto sarà possibile sorvegliare strade, palazzi istituzionali, monumenti e le strade laterali dove spesso avvengono atti vandalici. Le telecamere sono collegate ad un sistema di registrazione e consentono, con ponti radio, la visualizzazione in tempo reale di almeno 16 flussi video contemporanei con frame rate a 1 fps con la registrazione continua e senza restrizioni orarie.

I flussi video possono essere facilmente selezionabili dagli operatori delle Workstation di Controllo. Il Centro di gestione e controllo del sistema di videosorveglianza è allestito al Corpo della Polizia Locale di Orvieto dove si è svolta la presentazione tecnico-operativa del nuovo servizio, alla quale hanno partecipato il sindaco, Roberta Tardani, l’assessore Gianluca Luciani (Mobilità e Trasporti, Sicurezza Urbana, Servizi Manutentivi, Igiene Urbana), la dirigente della Polizia Locale di Orvieto, Alessandra Pirro e il rappresentante della Società Umbra Control srl che ha illustrato le caratteristiche operative del sistema. Il progetto è bivalente, poiché da un lato, persegue la finalità di potenziare la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico, migliorare e rafforzare la qualità della vita delle persone che vivono e lavorano nel comune di Orvieto garantendo serenità e tranquillità a tutte le attività correlate alla vita sociale ed al turismo e, dall’altro intende prevenire, ed eventualmente reprimere, efficacemente la commissione dei reati, particolarmente di tipo predatorio, assicurando alle forze di polizia utili elementi per risalire all’identità dei responsabili. Nel pieno rispetto delle norme vigenti e della riservatezza dei cittadini, infatti, il sistema ha come obiettivi, rilevare le situazioni di pericolo, prevenire eventuali fatti criminosi con l’azione di deterrenza della videosorveglianza, rendere più veloci gli interventi delle forze dell’ordine per reprimere fatti criminosi. Inoltre, il sistema di videosorveglianza consente al Comune di Orvieto di dotarsi di uno strumento attivo di protezione civile per l’individuazione e la gestione delle aree e dei punti strategici a fronte di emergenze; identificare in tempo reale, luoghi e ragioni di ingorghi e assembramenti di persone per consentire il pronto intervento della Polizia Locale; comunicare agli utenti utili informazioni sulla viabilità, rilevare dati anonimi per lo studio e l’analisi dei flussi di traffico e dei parcheggi per la predisposizione dei piani comunali e rilevare infrazioni del codice della strada.

“Il Sistema di videosorveglianza, più volte auspicato, è stato realizzato e ora finalmente siamo arrivati a compimento di un intervento nato da zero – ha detto il sindaco, Roberta Tardani – prima non esisteva infatti un’infrastruttura per il controllo, la prevenzione e la repressione. Si tratta di un sistema fortemente integrato con le Forze di Polizia. Già è stata fatta richiesta di fondi per l’implementazione al resto del centro storico e alla periferia. È un sistema innovativo con telecamere ad alta definizione ed è il primo passo di un progetto che avrà compimento nei prossimi mesi – ha aggiunto – con l’obiettivo di garantire una sicurezza urbana della città a 360 gradi. Abbiamo infatti l’esigenza di verificare alcune aree della città dove si stanno evidenziando fenomeni di eccessiva ‘esuberanza’. Dovranno essere implementati ad esempio la zona del polo scolastico e quella di piazza Cahen. Realizzato in due anni questo step è il primo passo verso una progettazione più ampia. Da sottolineare a tale riguardo, la stretta collaborazione con le Forze di Polizia, coordinate dal Tavolo tecnico finalizzato a capire quali sono gli elementi e i punti più critici della città”.

“Attualmente sono in funzione sette telecamere e a breve se ne aggiungerà un’ottava grazie ad un risparmio sulla gara d’appalto – ha anticipato la dirigente della Polizia Locale di Orvieto Alessandra Pirro – dal punto di vista tecnico, gli apparati tecnici oggi installati consentono inquadrature a colori, con registrazione che fa capo, attraverso il collegamento con ponti radio, alla sede del Comune in piazza della Repubblica. È una videosorveglianza di contesto per la risoluzione di molteplici problematiche. Le telecamere sono posizionate in modo da coprire la visuale più lunga possibile e nel maggior numero di direzioni, sono dotate di zoom ottico adeguato a mantenere alta risoluzione ed offrire funzionalità di monitoraggio in tempo reale degli eventi in corso. Il livello di dettaglio offerto dalle telecamere è tale da garantire il riconoscimento facciale privo di distorsioni in parti distanti delle scene. La sorveglianza è importante perché serve come deterrente per i comportamenti antisociali e per consentire alle forze dell’ordine e ai rappresentanti della giustizia di perseguire tali comportamenti, grazie ad alcune caratteristiche del sistema, ovvero: la capacità di seguire gli eventi in corso in tempo reale; consentire l’intervento immediato delle forze dell’ordine per una gestione ottimale delle criticità; la possibilità di fornire prove registrate ammissibili in giudizio; la capacità di identificare volti e abbigliamento e la capacità di produrre immagini di alta qualità anche in scenari notturni. Le telecamere di sorveglianza riprendono infatti di giorno e di notte ed hanno una funzione sociale contribuendo a migliorare la vita dei cittadini, dando risposte concrete al loro bisogno di sicurezza. Tecnicamente – ha proseguito – le immagini sono conservate per una settimana poi si sovrascrivono. Login e logout sono in capo ai nostri agenti incaricati che hanno fatto un apposito corso di formazione ed hanno la necessaria autorizzazione all’accesso al sistema. E’ previsto inoltre un registro degli accessi alle forze dell’ordine. Nella scelta dei punti di installazione delle video-camere abbiamo cercato di non impattare sul centro storico dove le zone video-sorvegliate sono chiaramente indicate. Gli inserimenti delle strumentazioni riguardano edifici di proprietà pubblica e a tale proposito un ringraziamento va all’Opera del Duomo che ha dato la disponibilità della Torre di Maurizio per la collocazione delle telecamere per l’osservazione di piazza Duomo. Il sistema va ad implementare inoltre gli apparati della video-sorveglianza già esistenti nei parcheggi pubblici offrendo così una copertura più ampia. L’intervento ha un costo di 36.000 euro a cui si aggiungono altre somme derivanti da risorse proprie del Comune”.  




57enne di Orvieto arrestata dalla Polizia per truffa ed estorsione

Una donna 57enne nata nel viterbese ma residente a Orvieto è stata condannata a 5 anni di reclusione per truffa ed estorsione nei confronti di una signora del torinese. La stessa persona aveva già a suo carico una condanno risalente al 2003 per peculato. Questa nuova condanna in via definitiva è stata confermata in appello lo scorso aprile.

La donna a fine 2015 è entrata in contatto con una signora residente nel tornese via facebook. IN soli tre mesi, millantando conoscenze nei servizi segreti ha convinto la signora a consegnare ingenti somme di denaro, gioielli e orologi preziosi per un controvalore di circa 50 mila euro. Il tutto per collaborare nella gestione di affari all’estero. La signora piemontese, non vedendo i “frutti” della collaborazione promessa, ha immediatamente chiesto spiegazioni ricevendo l’assicurazione che sarebbe rientrata in possesso di oggetti e denaro in tempi brevissimi. Intanto, insieme ad un complice, la stessa donna del viterbese, convinceva la signora a farsi inviare filmati e foto in pose compromettenti iniziando a ricattarla chiedendo ulteriori somme per il “silenzio”. A inizio 2016 la signora ha deciso di denunciare il tutto tramite querela al commissariato di Polizia di Torino.

Il 16 giugno scorso gli agenti della squadra anticrimine del commissariato di Orvieto hanno rintracciato la donna nella sua abitazione nel viterbese traendola in arresto in virtù dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione trasferendola poi al carcere di Perugia “Capanne”.




Sversamento di olio sulla strada della Castellana, indagini della Polstrada

A seguito di una segnalazione giunta alla Polizia di Stato, è stata aperta un’indagine da parte della Polizia Stradale di Orvieto in merito ad un’anomala presenza di olio minerale lungo il tracciato della “Castellana”, all’uscita di due curve con direzione di marcia opposta.

Nell’ultimo periodo, con la bella stagione alle porte, sulla strada SS79 Bis è ripreso, numeroso, il turismo motociclistico di decine di centauri che, soprattutto nelle giornate festive e prefestive, si divertono a percorrerla a velocità elevata creando timore negli altri utenti della strada per la pericolosità delle loro condotte di guida. Proprio per questo motivo erano pervenute molte lamentele, da più parti, alle forze dell’ordine con richieste di intervento per ridimensionare tale ricorrente fenomeno. Ed infatti, proprio in questi ultimi giorni, Commissariato, Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, in stretto coordinamento tra loro hanno attutato dei servizi dedicati, nelle giornate di sabato e domenica, multando vari motociclisti e ricevendo anche il plauso e il ringraziamento dei residenti in quei luoghi.

Purtroppo, tra il 1° e il 2 giugno si è verificato un fatto piuttosto pericoloso: lungo la SS79 Bis in due punti poco distanti tra loro ma con direttrice di marcia opposta, è stata rilevata la presenza di copioso olio minerale che, verosimilmente, per la sua area fortemente circoscritta e per la strana collocazione proprio all’uscita di due curve, fa ipotizzare uno sversamento doloso forse proprio per far desistere i motociclisti dalle loro scorribande. La Polizia Stradale di Orvieto, potendosi configurare reati, anche molto gravi, dopo aver eseguito i necessari rilievi ed acquisito elementi che potrebbero consentire l’identificazione dei responsabili, ha aperto un’indagine ed inviato un’informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni.




Operazione “Zona Bianca” polizia e carabinieri arrestano tre persone e recuperano refurtiva

Le forze dell’ordine dell’orvietano hanno dato via all’operazione “Zona Bianca” che si è rivelata un grande successo. In due giorni, tra il 7 e l’8 giugno, infatti, sono stati fermati in totale 3 individui tutti tra i 24 e i 30 anni circa di nazionalità serba e poi sono stati firmati 4 fogli di via.

Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Nella mattinata del 7 giugno un cittadino segnala al Numero Unico di Emergenza la presenza di tre persone sospette a bordo di una Fiat panda blu nella zona di Sferracavallo. Immediatamente iniziano le ricerche dei sospetti e una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri intercetta l’auto intorno alle 11 all’inizio della strada Bagnorese. Gli occupanti, due donne e un uomo, riescono a fuggire a piedi in direzione via Monte Bianco. Nel frattempo anche un’auto civetta della squadra anti-crimine della Polizia arriva nella stessa zona, e dopo aver velocemente appreso dai colleghi dell’Arma l’accaduto, hanno iniziato a loro volta le ricerche dei fuggitivi. Nel frattempo all’interno dell’auto abbandonata sono stati rivenuti gioielli con ogni probabilità provenienti da furti messi in atto poco prima. Polizia e Carabinieri insieme agli agenti della Polstrada hanno iniziato la ricerca delle persone fuggite anche grazie alla descrizione fornita da alcuni cittadini che li avevano notati correre nelle loro proprietà. Alle 13, sempre del 7 giugno, dopo una segnalazione di una signora che aveva notato strani movimenti in un casottino abbandonato di fronte la propria abitazione, una pattuglia della polizia ha individuato due dei fuggitivi riuscendo a fermare e trarre in arresto una ragazza di nazionalità serba. L’uomo riesce a darsi alla fuga. Nel casottino vengono rinvenuti altri preziosi provenienti dal furto in un’abitazione. La ragazza ha fornito una descrizione dell’uomo e, grazie alla polizia scientifica, è stato individuato tramite un precedente fotosegnalamento, risultando gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, ricettazione e rapina. Scattano immediatamente le ricerche portate avanti fino a notte fonda dalle forze dell’ordine del territorio orvietano. Verso le 14 del 7 giugno una volante ha individuato altre tre persone sospette a bordo di una Golf in via Monte Bianco. I tre, tutti di nazionalità serba, hanno numerosi precedenti penali contro il patrimonio e sono stati trovati in possesso di chiavi e grimaldelli senza giustificato motivo. Uno di loro, poi, è anche gravato di un ordine di detenzione domiciliare emesso dalla Procura di Roma. L’individuo viene riportato al domicilio coatto dove avrebbe dovuto scontare la pena per furto aggravato avvisando la locale stazione dei carabinieri. A bordo dell’auto vengono rinvenuti attrezzi atti allo scasso, grimaldelli, radioline e 2500 euro in contanti e per questo il proprietario viene denunciato.

A carico dei 4 individui fermati viene emesso un divieto di ritorno sul territorio per tre anni dal Questore di Terni. Nel frattempo due famiglie nella serata del 7 giugno hanno denunciato di aver subito dei furti e, riconoscendo tra la refurtiva, gli oggetti di loro proprietà ne sono rientrati immediatamente in possesso. Le ricerche non si sono fermate e nella mattinata dell’8 giugno, probabilmente dopo aver passato la notte all’addiaccio, il fuggitivo ha rubato un’auto in zona Tor di Monte. Dopo aver imboccato la A1 in direzione sud è stato intercettato da una pattuglia della Polstrada di Roma nord e, dopo un inseguimento durato una ventina di minuti è stato intercettato e tratto in arresto all’altezza di Guidonia.

Nel corso della conferenza stampa congiunta, presenti il comandante della compagnia carabinieri di Orvieto, il capitano Giuseppe Viviano, e il dirigente della polizia, Filippo Girella, hanno sottolineato due fatti in particolare, la partecipazione dei cittadini e grazie alle precise e puntuali segnalazioni hanno indirizzato le indagini, ancora in corso, per individuare altre due persone che sono riuscite a scappare. Sia Viviano che Girella hanno anche spiegato come il reato sia fra i più odiosi in assoluto perché “mettono le mani nell’intimità della casa” e soprattutto “lascia un grande senso di insicurezza nei cittadini, colpiti direttamente dai reati”. Hanno poi espresso soddisfazione per il risultato che ha portato all’arresto di veri e propri “professionisti del mestiere” tutti provenienti dai campi rom intorno alla Capitale.




Un 53enne di Roma prova ad entrare in un centro commerciale forzando i controlli anti-covd. Denunciato dalla Polizia per resistenza e lesioni personali

Un uomo nei giorni scorsi si è presentato all’ingresso di un centro commerciale di Orvieto e, al momento della misurazione della temperatura da parte di un addetto alla vigilanza, si è rifiutato. Alcune testimoni, che hanno assistito a tutta la scena, hanno richiesto l’intervento della Polizia. L’uomo, un 53enne di Roma, ha comunque tentati di entrare forzando il fermo del vigilante senza sottoporsi alla misurazione. Secondo l’uomo, lo strumento utilizzato per la misurazione essendo a raggi infrarossi, ha giustificato il suo diniego con possibili danni alla retina dell’occhio. Ne è nata una discussione e l’uomo ha spintonato l’addetto alla vigilanza cercando comunque di entrare.
Non riuscendoci ha iniziato a insultare il vigilante mentre si allontanava. Il vigilante è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Intanto il personale di polizia intervenuto ha identificato l’uomo che è stato denunciato per resistenza ad un incaricato di pubblico servizio e lesioni personali.




Tentata truffa con falso sms INPS a cittadina orvietana che denuncia tutto alla Polizia

Tornano a colpire i cybercriminali con il sistema dello “smishing” o SMS fishing.  Una cittadina orvietana, ha ricevuto un sms sospetto e senza esitare ha segnalato immediatamente il fatto al Commissariato di Polizia della città.  Questa volta i truffatori digitali hanno escogitato un nuovo metodo piuttosto efficace in questo momento particolarmente difficile.  Gli sms spesso arrivano a persone che sono ancora in attesa dei sussidi di disoccupazione o della cassa integrazione COVID da parte dell’Inps.  Nella pratica l’sms recapitato appare emesso direttamente da “I.N.P.S” e già questo è un primo indizio non non genuinità visto che manca il punto dopo l’ultima lettera.  La cittadina orvietana che si è rivolta alla forze dell’ordine ha sottolineato quanto sia fondamentale la cooperazione tra società civile e polizia. 

Anche lei si è vista recapitare il messaggio  dal falso mittente I.N.P.S con l’avvertimento che l’Ente ha emesso un bonifico invitando a cliccare su un link.  Da tale link si accede ad una pagina con i siti delle principali banche italiane.  L’utente, in attesa del pagamento, viene invitato, nel caso in cui dovesse trovare la sua banca in elenco, a entrare con le proprie credenziali.  Qui scatta il raggiro, infatti, anche l’emittente dell’sms ha accesso ai dati sensibili e molto probabilmente invia un virus “trojan” che di fatto autorizza direttamente il truffatore a trasferire i fondi disponibili sul proprio conto corrente.  In pochi minuti le vittime si vedono svuotati i loro conti.

La polizia invita i cittadini a non aderire a richieste di inserimento di credenziali e altri dati personali e sensibili e di rivolgersi direttamente alle proprie filiali per verificare che effettivamente sia presente in entrata un bonifico a nome “I.N.P.S.”.




Le forze dell’ordine controllano la strada della “Castellana”, centauri controllati e 4 multati

I residenti della frazione Colonnetta di Prodo avevano inviato degli esposti al commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto lamentando l’invivibilità delle strade della zona nel fine settimana – ogni fine settimana senza pioggia – per il continuo transito di motociclette che, arrivando anche da altre regioni – attirati dalla particolarità del tratto di strada, famoso per la corsa conosciuta come “Cronoscalata della Castellana” – causavano pericolo per la circolazione ed inquinamento sia dell’aria che acustico.  Di seguito alle giuste e comprovate lamentele della cittadinanza, il Questore di Terni ha disposto dei controlli interforze, anche in vista della stagione estiva, attuati lo scorso fine settimana.

Con il coordinamento del Commissario Antonello Calderini, le pattuglie della Polizia di Stato – Commissariato di PS e Sottosezione della Polizia Stradale – dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, quest’ultima munita di apparecchio autovelox, hanno controllato ed identificato 93 persone, alla guida di altrettanti motoveicoli; 4 le sanzioni elevate: una per la velocità elevata, una per la mancata revisione del veicolo, una per la targa non regolare e una per mancato possesso dei documenti.  Durante i controlli, che verranno ripetuti, è stata accertata anche una violazione alle norme anti-Covid, alla quale è seguita la relativa sanzione.