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Operazione contro i furti della Polizia porta al recupero di 30 mila euro di refurtiva e alla denuncia di due ladri ora ricercati

Ammonta ad oltre 30 mila euro il valore della refurtiva accumulata in una notte di “lavoro” dai ladri che hanno colpito ad Orvieto nei giorni scorsi. La loro azione è stata interrotta dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza che, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, erano già sulle tracce di coloro che alla fine di marzo avevano aperto oltre 10 garage nel quartiere di Ciconia e ne avevano saccheggiato gli interni.

Grazie ad una attenta analisi delle immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza recentemente installate dal Comune di Orvieto, gli investigatori erano infatti riusciti a isolare la targa di una vettura la cui presenza ad Orvieto nei giorni in cui era stata perpetrata una serie di furti aveva insospettito i poliziotti del locale commissariato. A seguito di ciò, sono stati programmati degli appostamenti e nel corso di uno di essi, alcune notti fa, i poliziotti hanno individuato nel territorio orvietano l’auto sulla quale erano concentrate le ricerche. Dall’attività di polizia giudiziaria, svolta nel corso dell’intera nottata, è emerso che due persone avevano rubato poco prima ad un cittadino orvietano una seconda auto; a bordo di essa ed all’interno dei due borsoni abbandonati nei pressi della vettura, veniva rinvenuto l’ingente compendio dei furti perpetrati nel corso della notte; infatti, senza l’intervento degli agenti della Polizia di Stato il bottino dell’azione notturna dei ladri sarebbe stato di una autovettura di grossa cilindrata e di un consistente numero di oggetti da lavoro meccanico, oltre a due gruppi elettrogeni rubati presso una nota azienda dell’orvietano per un valore complessivo di oltre 30 mila euro.

La Procura di Terni ha disposto la restituzione della merce rubata ai cittadini orvietani vittime dei furti che, convocati in Commissariato, nel giro di poche ore sono di nuovo entrati in possesso di quanto era stato loro sottratto nel corso della notte precedente. Le indagini svolte a seguito dell’operazione notturna degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto hanno consentito di identificare e di denunciare i due presunti autori dei furti che sono tuttora ricercati su tutto il territorio nazionale. Preziosa è stata anche la collaborazione di un cittadino che, mettendo a disposizione della polizia le proprie telecamere di sorveglianza, ha fornito agli investigatori indicazioni utili per ricostruire parte dell’attività dei due presunti ladri.

La Polizia di Stato sottolinea quanto la cooperazione con la società civile sia fondamentale per operazioni di questo genere e invita i cittadini a segnalare ogni situazione anomala o che comunque rappresenti un pericolo per il rispetto dalle norme che regolano il vivere sociale.




Ritrovato all’interno della sua auto in fondo a una scarpata, il corpo dell’uomo scomparso lo scorso 20 marzo

Intorno alle 8 di mattina del 23 aprile una persona che si trovava nell’area di Tor di Monte ha notato tra i cespugli in fondo a una scarpata una sagoma di un’auto. L’uomo, residente a Orvieto, ha avvertito il Commissariato di Orvieto. Gli agenti, nonostante l’estrema difficoltà per il percorso impervio sono riusciti a raggiungere la vettura e hanno rivenuto al suo interno il corpo di un uomo, risultato scomparso dalla propria abitazione lo scorso 20 marzo. Il vice-questore Antonello Calderini, vista l’area impervia dove era finita la macchina, ha richiesto il supporto del vigili del fuoco di Orvieto per la rimozione del corpo. Questi ultimi hanno richiesto l’intervento di un elicottero della flotta aerea del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di stanza a Roma. Il soccorritore a bordo del velivolo si è calato nella scarpata per procedere al recupero del cadavere che poi è stato portato all’obitorio.

Ad ora non si conosce la dinamica che ha portato il veicolo a precipitare nella scarpata. Da un primo esame esterno del corpo sembrerebbe che, nonostante sia passato un mese dall’incidente, che non siano evidenti segni di violenza o lesioni non compatibili con il rotolamento nella scarpata. Saranno necessari ulteriori accertamenti e l’esame autoptico.

OrvietoLife si unisce al dolore dei familiari per la perdita del congiunto.

Fonte: TeleorvietoWeb che ringraziamo per le informazioni




Truffatori online provano a colpire a Orvieto, incastrati dalla Polizia di Stato

Ancora dei casi di truffa on line di cui sono vittime cittadini del comprensorio orvietano. Nel primo caso l’importo della truffa è complessivamente di 4.000 euro che sono stati versati per l’acquisto di un escavatore. Infatti, la vittima della truffa, navigando su Facebook, aveva trovato un annuncio interessante riguardante la vendita di un mini escavatore, il cui prezzo era fissato a 3.000 Euro. Dopo aver contattato il venditore e dopo aver inviato il denaro, si visto recapitare un messaggio: “Se non mi mandi altri 1.000 euro, scordati l’escavatore e i 3.000 che già mi hai mandato”.  L’uomo, intimorito dalla potenziale perdita economica, ha inviato gli ulteriori 1.000 Euro. Dopo circa una settimana, invece del mini escavatore si è visto recapitare un’altra richiesta di soldi (altri 3.000 Euro) condita dalla minaccia di perdere tutto se non avesse obbedito. A quel punto la vittima del raggiro si è rivolto al Commissariato di Orvieto, ha spiegato agli agenti quanto accaduto ed ha sporto denuncia. Sono immediatamente scattate le indagini, nel corso delle quali gli investigatori della Squadra Anticrimine hanno svolto degli accertamenti e, coinvolgendo anche altre articolazioni della Polizia di Stato, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia del presunto autore della truffa, che è stato pertanto deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini. 

Negli ultimi tempi sono stati numerosi i casi di truffe on line; proprio qualche giorno fa è stato emesso il decreto di citazione a giudizio per un altro caso di truffa legata al mancato acquisto on line di una bicicletta che ha visto come vittima un cittadino orvietano che aveva versato 500 euro. Al termine delle indagini, il Commissariato di Orvieto aveva denunciato due persone che ora verranno giudicate per il reato di concorso in truffa. Al fine di prevenire simili episodi la Polizia di Stato fornisce alcuni consigli utili ad aiutare i cittadini nella prevenzione di questi reati: innanzitutto quando si decide di fare acquisti on line bisogna verificare con attenzione le recensioni sul venditore; è opportuno dare la preferenza a siti certificati o negozi online ufficiali di venditori già noti perché, oltre a offrire sicurezza in termini di pagamento, sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso. Inoltre bisogna diffidare dai prodotti offerti ad un prezzo molto basso; quando il prezzo sembra troppo conveniente è opportuno confrontarlo con quello indicato in altre offerte simili, perché se differisce di molto potrebbe trattarsi di un annuncio non veritiero. Il consiglio è sempre di prediligere lo scambio a mano, ma se proprio non fosse possibile incontrarsi per via delle distanze, è bene utilizzare e richiedere metodi di pagamento sicuri e tracciabili, evitando il trasferimento di denaro o la ricarica di carte prepagate. Infine, è importante proteggere i propri dati personali e non fornirli mai se non si è certi al 100% del venditore: data di nascita, coordinate bancarie, codice fiscale sono dati estremamente utili per i truffatori.




La polizia risale ai ricettatori di un cellulare rubato a Orvieto e fine giugno

Lo scorso mese di giugno un cittadino ha denunciato alla Polizia di Orvieto il furto del suo cellulare avvenuto negli spogliatoi del centro sportivo dono aveva lasciato la zainetto. Dallo zaino oltre al telefonino erano spariti anche 45 euro. Gli investigatori del Commissariato, coordinati dalla Procura di Terni, hanno immediatamente avviato le indagini anche tecniche per recuperare il cellulare e assicurare alla giustizia i malviventi. Proprio dalle indagini tecniche è scaturito che il telefonino era stato nel frattempo riattivato con un’altra scheda telefonica, e poi ancora per un altro mese con una nuova scheda, per poi passare ad un’altra scheda ancora.

Ricercando i contratti di intestazione delle schede telefoniche utilizzate i poliziotti sono risaliti a due cittadini rumeni, un uomo di 22 anni residente ad Aprilia ed una donna di 30 residente a Perugia, mentre il terzo coinvolto è risultato “sconosciuto” alle forze dell’ordine. I due rumeni sono stati denunciati in stato di libertà per ricettazione.




Truffatore online si spaccia anche per agente, pescato dalla Polizia

La polizia mette fine alla “carriera” di un truffatore online piuttosto raffinato. Brasiliano, 42 anni e residente a Catanzaro aveva già precedenti sempre per truffa e possesso di segni distintivi contraffatti. Nel maggio del 2019 l’uomo aveva messo in vendita un ciclomotore su un sito di vendite on line e quando era stato contattato dall’acquirente, come garanzia, aveva inviato la foto di un tesserino di riconoscimento di appartenente alla Polizia di Stato. Il compratore, si era fidato ed aveva inviato, come richiesto, la caparra di 200 euro su una carta Poste Pay Evolution, ma dopo quel primo pagamento, non era più riuscito a mettersi in contatto con il sedicente poliziotto, che non aveva più risposto al telefono.

A quel punto il 43enne orvietano, capita la truffa, si è rivolto alla polizia di Orvieto che ha avviato un’indagine, coordinata dalla Procura di Terni, rivelatasi piuttosto articolata ma alla fine gli investigatori hanno risolto il caso individuando e quindi denunciando il truffatore.

Dalle indagini è poi emerso che l’uomo era stato titolare della carta Poste Pay Evolution sulla quale era stata versata la somma di 200 euro e che, nel frattempo, aveva cambiato vari numeri di telefono, elementi che hanno portato all’ennesima denuncia per truffa e per possesso di segni distintivi contraffatti del brasiliano.




Anziano signore chiama la Polizia, ma “per fortuna” era solitudine

“Venite, non mi sento molto bene!”, così ha esordito al telefono un anziano signore 88enne di Orvieto che ha chiamato il numero delle emergenze. La Polizia, dopo la richiesta d’intervento, ha inviato una pattuglia all’indirizzo segnalato. L’anziano signore ha aperto la porta. Gli agenti hanno appurato l’autosufficienza del signore che ha candidamente specificato che aveva richiesto l’intervento perchè voleva parlare con qualcuno.

L’uomo, vedovo, ha spiegato di sentire molto il peso della solitudine visto che anche il suo unico figlio è lontano per ragioni di lavoro. Gli agenti hanno immediatamente avvertito il figlio che ha rassicurato sul suo arrivo il giorno successivo a Orvieto. Sempre il figlio ha spiegato agli agenti che si sarebbe trattenuto alcuni giorni e che quotidianamente telefona al padre per sentirlo.

Risolta l’emergenza i poliziotti sono rimasti a parlare per un po’ di tempo con l’uomo che poi ha anche posato con loro per un tecnologico “selfie” di ringraziamento.




Inseguimento ad alta tensione allo Scalo e nel centro, la polizia insegue l’auto dei sospetti

E’ stato un sabato sera ad alta tensione intorno alle 21 tra Orvieto Scalo e il centro storico. Tutto è iniziato quando Stefano Spagnoli, comandate della Polstrada di Orvieto, i motivi non sono ancora chiari, ha iniziato, seppure fuori servizio, ad inseguire una Audi A6 nera con a bordo tre uomini. I fuggitivi hanno imboccato la rotonda dello Scalo contromano e poi anche la Strada delle Conce. Solo per puro caso non ci sono state conseguenze più gravi. Stefano Spagnoli e altre auto di polizia e carabinieri hanno continuato l’inseguimento fino a via Garibaldi, in pieno centro storico, tra tavolini e gente seduta a cena. Spagnoli grida di fermare due dei malviventi scesi dall’auto e che hanno iniziato a correre nel tentativo di far perdere le loro tracce. “Fermateli! Polizia!” grida Spagnoli ed effettivamente il cliente di uno dei ristoranti inizia a seguire uno dei fuggiaschi.

Sono attimi veramente di tensione perché il terzo uomo ha continuato la sua folle corsa in auto per fortuna girando su via della Cava, evitando di imboccare Corso Cavour in quel momento frequentato da pedoni ignari di quello che stava avvenendo. Anche Spagnoli scende dalla sua auto, ferma su via Garibaldi, per inseguire i due uomini fuggiti a piedi mentre polizia e carabinieri vanno all’inseguimento dell’Audi nera.

Alla fine l’hanno scampata proprio i tre fuggiaschi che hanno fatto perdere le loro tracce e ora gli inquirenti sperano di trovare indizi utili dal nuovo sistema di videosorveglianza installato nel centro storico e dalle tante altre telecamere di esercizi commerciali e banche. Saranno fondamentali anche le testimonianze di cittadini e turisti che affollavano i locali su via Garibaldi e piazza della Repubblica, in particolare, che hanno assistito alle fasi più concitate dell’inseguimento.

Sono stati, dunque, attimi di paura per le manovre piuttosto azzardate del guidatore dell’Audi nera allo Scalo e nel centro di Orvieto e per la fuga degli altri due uomini per le vie della movida perché non si sa mai cosa possa succedere in quei frangenti. Intanto bisogna ringraziare il comandante Stefano Spagnoli che ha prontamente intercettato i sospettati seppure fuori servizio, con la propria auto privata e anche al cittadino che ha seguito i sospettati in fuga a piedi segnalando in tempo reale, o quasi, la loro posizioni agli agenti delle forze dell’ordine.




Ragazza fuma spinelli e poi colpisce una signora, denunciata con un altro ragazzo

Alle prime luci dell’alba di pochi giorni fa la Polizia di Stato di Orvieto ha ricevuto una richiesta di intervento da parte di un giovane residente ad Orvieto Scalo, lamentando il fatto che una sua conoscente voleva entrare a tutti i costi dentro l’abitazione.  Giunti sul posto gli agenti hanno trovato i due giovani in condizioni di visibile alterazione dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti e alcolici, molto probabilmente.  In particolare la ragazza ha dichiarato di aver fumato “almeno una quindicina di spinelli” durante la notte e che a fornirglieli sarebbe stato proprio il giovane che aveva richiesto in precedenza l’intervento.  Sempre la ragazza, per lo stato di alterazione, prima dell’intervento della Polizia, aveva urtato un’anziana signora, proprietaria dello stabile, che stava andando ad annaffiare le piante; quest’ultima ha invitato la ragazza a tenere un comportamento più civile e per tutta risposta ha ricevuto un colpo in testa con l’annaffiatoio. Trasportata presso il locale nosocomio, la signora ha avuto certificato un trauma cranico non commotivo con cinque giorni di prognosi.

A quel punto, accertato che l’abitazione in questione era tenuta in affitto da un’altra persona, noto spacciatore locale, è stato richiesto anche l’intervento della squadra Anticrimine che, ha effettuato, insieme agli agenti della volante, la perquisizione domiciliare, al termine della quale, il giovane pluripregiudicato orvietano, già sottoposto ad avviso orale del Questore di Terni – è stato denunciato per cessione di sostanze stupefacenti e la ragazzastraniera naturalizzata italiana, residente a Terni e segnalata più volte in Prefettura per assunzione di sostanze stupefacenti – per lesioni, a seguito della querela inoltrata dalla malcapitata signora.




La Polizia del commissariato di Orvieto “pesca” altri truffatori on-line in giro per l’Italia

Continuano serrate le indagini della Polizia per smascherare i truffatori online che hanno ripetutamente colpito anche a Orvieto. Proprio durante le indagini condotte dalla squadra anticrimine del commissariato di Orvieto gli investigatori sono venuti a capo della frode informatica con cui alcuni mesi fa, avevano sottratto quasi 9 mila euro con il sistema dello smishing (termine che deriva dall’unione delle parole sms e phishing, dove l’ultimo termine indica la “pesca” dei dati). Già ad inizio agosto, la Polizia di Stato di Orvieto aveva individuato e denunciato uno dei truffatori, un 20enne della provincia di Caserta. Le successive indagini, coordinate della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, e in collaborazione con Poste Italiane, avevano portato gli investigatori a svolgere le indagini anche al fuori della realtà territoriale locale, permettendo di identificare altri tre complici del giovane, due uomini e una donna – tutti residenti in Campania e tutti con precedenti penali per truffa, fermati più volte dalle Forze dell’Ordine in varie parti d’Italia e trovati sempre in compagnia di altri pregiudicati per truffa. Al termine delle indagini, è stata inviata una dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni con la quale si è ricostruita l’intera vicenda che ha portato alla denuncia per il reato di concorso in truffa aggravata. Alla signora vittima del raggiro era stato inviato un sms, apparentemente inviatole da Poste Italiane nel quale le si chiedeva di cliccare su un link per aggiornare lo stato di sicurezza della sua carta di credito. Dopo aver provato ad aprire il link senza riuscirvi la stessa vittima aveva ricevuto una telefonata con cui una sedicente operatrice sempre di Poste Italiane le aveva chiesto i codici della carta per eseguire gli aggiornamenti richiesti. In poco tempo con tre bonifici i truffatori le hanno sottratto dal conto postale quasi 9 mila euro, l’intero ammontare disponibile.

Un altro truffatore è stato identificato sempre dal personale della Squadra Anticrimine di Orvieto che è riuscito anche a restituire la somma sottratta alla vittima. In questo caso, ad essere stata raggirata è una signora residente in un paese del territorio, che aveva conosciuto per telefono un uomo della provincia di Bari, presentatole da un’amica. L’uomo si era da subito mostrato molto interessato a lei, tanto da dichiarare di volerle regalare un’auto. La signora, evidentemente gratificata da tanto interesse, aveva accettato di inviargli un bonifico di 700 euro, la cifra richiesta dal truffatore per fermare l’acquisto di una Mercedes, che le avrebbe poi fatto recapitare, una volta finita di pagare da lui stesso. Appena incassato il bonifico, l’uomo non aveva più risposto al telefono ed alla donna non era rimasto altro che rivolgersi alla Polizia di Stato di Orvieto.

Le immediate indagini hanno permesso di risalire al truffatore, con numerosi precedenti penali per truffa, che – per pura convenienza- ha accettato di restituire i 700 euro, in modo che la vittima, tornata in possesso dei suoi soldi, rimettesse la querela.




Rifiutano di indossare la mascherina in un supermercato, 4 persone sanzionate dalla polizia

Sono state tutte sanzionate, con una multa di 400 euro per il mancato uso della mascherina, le quattro persone fermate nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato di Orvieto in un supermercato cittadino; uno di loro, un pregiudicato 58enne residente in provincia di Pisa, è stato anche denunciato per oltraggio a Pubblico Ufficiale, interruzione di un servizio di pubblica necessità ed istigazione a disubbidire alle leggi.

L’intervento delle forze dell’ordine era stato richiesto dal personale del centro commerciale alla prima periferia della città, perché delle persone, due uomini e due donne intente a fare la spesa, si erano rifiutate di indossare la mascherina; lo stesso secco rifiuto, opposto dagli stessi, agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza intervenuti, che si sono sentiti anche ricoprire di improperi e di offese, davanti ai numerosi clienti del supermercato. Il 58enne, dichiarando – a voce molto alta ed in modo plateale davanti alle persone incuriosite – di disconoscere l’autorità dei poliziotti, che – a suo dire – con la mascherina indossata avrebbero anche potuto essere dei delinquenti, ha chiamato più volte il 112, richiedendo l’intervento dei Carabinieri, tenendo occupata la linea di emergenza.

Gli agenti, al fine di scongiurare problemi di ordine pubblico, hanno atteso che le persone uscissero fuori dal locale per la procedura di identificazione: oltre al pregiudicato, due donne umbre di 67 e 62 anni e un 37enne proveniente da Bari; il 58enne è stato trovato anche in possesso di una cartellina piena di volantini propagandistici, con chiari riferimenti a disobbedire alle leggi ed in particolare a tutte le normative previste per il contenimento del Covid-19.