1

Filippo Girella, nuovo segretario della Federazione Sindacale di Polizia, “manca ancora personale in Umbria”

È Filippo Girella il nuovo segretario regionale della Federazione Sindacale di Polizia, una delle organizzazioni maggiormente rappresentative tra gli agenti sia a livello nazionale che locale. È questo l’esito del congresso straordinario svoltosi nei giorni scorsi durante il quale sia i delegati espressi dalla segreteria provinciale di Perugia che quelli della segreteria provinciale di Terni hanno concordato all’unanimità su questa scelta che conclude l’iter congressuale avviato dopo le dimissioni del segretario regionale uscente Francesco Petitti. Il nuovo organigramma della segreteria regionale dell’FSP Polizia è ora il seguente: Filippo Girella segretario generale regionale, Luca Benvenuti segretario regionale vicario, Alessandra Angeletti segretario amministrativo, Maria Grazia Frescura e Vittorio Mari segretari regionali; nel corso del congresso, inoltre, è stata decisa la nomina a presidente onorario di Francesco Petitti, che a breve lascerà la polizia di stato.

Il nuovo segretario regionale presta servizio al Commissariato di Orvieto e da tanti anni è impegnato nell’attività sindacale per la tutela dei diritti dei poliziotti. “Il problema principale riguardante la sicurezza in Umbria – afferma Girella – è senza dubbio quello della forte carenza di personale che, soprattutto in alcuni reparti della nostra regione, costringe i poliziotti a grossi sacrifici per cercare di garantire un servizio ai cittadini che sia adeguato all’attuale situazione. Inoltre, continua Girella, stiamo pagando il forte impatto che hanno sulle nostre attività la crescente presenza di immigrati stranieri nonché la mancanza della certezza della pena; ciò rischia di favorire un generale clima di impunità, rendendo sempre più difficile il lavoro degli operatori delle forze dell’ordine che ogni giorno, nella loro attività su strada, devono affrontare la criminalità agendo in un contesto normativo palesemente inadeguato. Quando si parla di dati e di statistiche sulla sicurezza reale bisogna essere tutti consapevoli che la vera priorità deve essere la sicurezza percepita dai cittadini perché ad un cittadino che ha paura ed è insicuro le statistiche non interessano. Come Federazione Sindacale di Polizia – conclude Girella – faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per sensibilizzare la classe politica e le istituzioni locali e regionali affinché prendano consapevolezza che il diritto alla sicurezza, come quello alla salute e quello all’istruzione, è un diritto imprescindibile dei cittadini ed è una delle precondizioni necessarie ed indispensabili per lo sviluppo di un territorio”.




66enne orvietano seduto in bilico su un muretto con uno strapiombo soccorso dalla polizia

Poco prima delle 11 della mattina del 15 agosto un cittadino ha notato un signore seduto su un muretto con le gambe di fuori, su uno strapiombo di circa 40 metri in Strada del Leone ad Orvieto e ha chiamato subito la Polizia.

Immediato l’arrivo della pattuglia della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza, con gli agenti che hanno subito, con molta calma e gentilezza, cercato di instaurare un dialogo con l’uomo per cercare di farlo dissuadere dal suo intento.

L’uomo, un impiegato 66enne di Orvieto, si è subito aperto con i poliziotti ed ha riferito di vivere un momento particolare della sua vita, fatto di perdite e di solitudine, tanto da arrivare a temere che qualcuno gli entrasse in casa per spostare le sue cose. Gli agenti, in attesa dell’arrivo di un’autoambulanza, con molto tatto, gli hanno fatto capire che periodi tristi nella vita possono capitare e che si possono superare, rivolgendosi alle persone giuste, dei professionisti in grado di fornire un valido aiuto, anche di supporto psicologico.

L’uomo, dopo circa un’ora, alla fine ha acconsentito a scendere dal muretto e ad entrare da solo nell’ambulanza, affidandosi alle cure dei sanitari.




Truffe online, individuato e denunciato dalla Polizia di Stato un 39enne residente nel viterbese

La Polizia di Stato di Orvieto ha messo fine ad una serie di truffe on line che hanno colpito in questi ultimi anni diversi cittadini, che avevano messo in vendita vari oggetti ed elettrodomestici su un popolare sito di vendite fra privati. Il tutto inizia nel 2021, quando una signora si rivolge al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto per sporgere denuncia contro ignoti per essere stata truffata per la considerevole cifra di 1.875 euro.

La signora racconta al poliziotto che non appena aveva messo in vendita, per 800 euro, i suoi termosifoni, era stata contattata da un sedicente titolare di una ditta di termoidraulica, che le aveva detto di essere molto interessato all’acquisto e di non vendere la merce a nessun altro. Aveva poi chiesto alla donna se possedesse un conto corrente su una certa banca, dove avrebbe immediatamente effettuato il bonifico, ma alla risposta negativa della signora, le aveva allora chiesto di recarsi ad uno sportello postale per fare un giro posta. La donna, convinta dall’uomo, che le aveva detto che sarebbe stato più facile questo modo, attraverso il quale avrebbe ricevuto l’importo della vendita direttamente sul suo conto, si era recata al locale ufficio postale e lì, seguendo le indicazioni che l’uomo le dettava al telefono, inseriva i dati del suo conto corrente, con tanto di pin. Dopo ogni tentativo, però, l’uomo diceva alla donna di riprovare, dato che l’operazione non era andata a buon fine, e la signora digitava di nuovo il pin e vari importi di denaro. All’ennesimo tentativo, però, la donna si è resa conto che c’era qualcosa che non andava, e quando ha controllato il suo estratto conto, ha visto che aveva effettuato non un giro posta, ma ben 9 ricariche su due carte Poste Pay per un importo di 1.875 euro.

Il personale della Polizia di Stato di Orvieto ha avviato delle accurate ed articolate indagini, risalendo dal numero di telefono e dai numeri delle Poste Pay (intestati ad altri soggetti), arrivando ad individuare il responsabile, un pregiudicato 39enne italiano, residente in provincia di Viterbo, che è stato denunciato per truffa.




Anziano trova online una stufa a mille euro, versa i soldi ma è una truffa. La polizia individua i presunti responsabili

Ennesimo caso di truffa on line che questa volta ha visto coinvolto, come vittima, un anziano orvietano che, navigando in Internet, aveva notato un’inserzione riguardante una stufa a legna al prezzo di 1.000 euro. Interessato all’offerta, ha contattato il venditore per accordarsi sull’acquisto e le modalità di pagamento e l’anziano acquirente ha versato sul conto corrente indicato la somma pattuita. Una volta effettuato il pagamento, il venditore non ha però mantenuto fede a quanto concordato e la stufa non è giunta al suo domicilio. Dopo alcune settimane di attesa, visto che il venditore non rispondeva più alle sue chiamate, l’anziano si è reso conto di essere stato truffato e si è recato presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto dove ha raccontato quanto successo ed ha sporto denuncia.

Sono immediatamente scattate le indagini della Squadra Anticrimine, nel corso delle quali gli investigatori hanno svolto degli accertamenti che sono stati estesi anche in altre città e, coinvolgendo altre articolazioni della Polizia di Stato, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato alla identificazione dei due presunti responsabili: entrambi cittadini italiani residenti a Crotone, e uno dei due aveva già a suo carico numerose denunce e segnalazioni di polizia per reati dello stesso tipo. Al termine delle indagini il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, con la quale ha denunciato per truffa i presunti autori del fatto.

Al fine di evitare simili episodi, la Polizia di Stato fornisce alcuni consigli utili ad aiutare i cittadini nella prevenzione di questi reati: innanzitutto quando si decide di fare acquisti on line bisogna verificare con attenzione le recensioni sul venditore; è opportuno dare la preferenza a siti certificati o negozi online ufficiali di venditori già noti perché, oltre a offrire sicurezza in termini di pagamento, sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso. Inoltre, bisogna diffidare dai prodotti offerti ad un prezzo molto basso; quando il prezzo sembra troppo conveniente è opportuno confrontarlo con quello indicato in altre offerte simili, perché se differisse di molto potrebbe trattarsi di un annuncio non veritiero. Il consiglio è sempre di prediligere lo scambio a mano, ma se proprio non fosse possibile incontrarsi per via delle distanze, è bene utilizzare e richiedere metodi di pagamento sicuri e tracciabili, evitando il trasferimento di denaro o la ricarica di carte prepagate.




La polizia sente l’allarme e sventa un furto in una casa alla Gabelletta durante i controlli del territorio

Questi giorni di festa in cui molti orvietani escono di casa per fare acquisti e regali sono quelli preferiti dai topi d’appartamento per “visitare” le abitazioni da svaligiare. Proprio per questo motivo, il questore di Terni Bruno Failla aveva disposto una intensificazione dei servizi di controllo del territorio anche mediante l’impiego di pattuglie in borghese, soprattutto nel tardo pomeriggio e nelle ore serali che risultano essere quelle più critiche. E proprio una di queste pattuglie in borghese della Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, alcune sere fa, verso le 18, mentre percorreva una strada in località Gabelletta, ha sentito il suono dell’allarme di un’abitazione che si trovava nelle vicinanze.

Gli agenti si sono avvicinati ed hanno notato che l’allarme era scattato in una casa isolata che al momento appariva disabitata in quanto le luci erano tutte spente. I poliziotti hanno parcheggiato la propria autovettura nei pressi della parte posteriore dell’abitazione, hanno notato che la recinzione era stata recisa in tre diversi punti e sono entrati nel giardino sito nel retro dell’edificio. Mentre entravano hanno sentito il rumore di un’autovettura che, parcheggiata nell’area antistante l’ingresso
dell’abitazione, quindi dalla parte opposta, si è velocemente allontanata. Rintracciati i proprietari, i poliziotti hanno fatto un sopralluogo presso l’abitazione ed hanno visto che gli ignoti visitatori erano già entrati all’interno dell’edificio forzando una finestra sita al pianoterra, ma l’arrivo degli agenti, allertati dall’entrata in funzione dell’allarme, li ha messi in fuga prima che potessero iniziare la loro attività predatoria. Di quanto accaduto il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha inviato una dettagliata relazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni che coordina le indagini.

Alla luce di questo episodio la Polizia di Stato rinnova l’invito ai cittadini a segnalare tempestivamente qualsiasi movimento sospetto e chiamare immediatamente il numero di
emergenza 112.




Orvietani acquistano piscine online, due distinte truffe scoperte dalla polizia

Volevano acquistare una piscina da mettere nel giardino di casa per passare un’estate con un po’
di refrigerio ma sono stati entrambi truffati. E’ quanto accaduto a due cittadini orvietani che, in
due distinte circostanze, sono stati entrambi vittime di truffe on line. Anche se si tratta di due
episodi che in comune hanno solo l’oggetto della truffa, in quanto sono state denunciate come
presunti truffatori due diversi individui che vivono in città differenti, la modalità è sempre la
stessa: la vittima, navigando su internet, nota una inserzione riguardante un prodotto offerto ad
un prezzo vantaggioso; attratta dalle interessanti condizioni di vendita, contatta il venditore e,
dopo essersi accordata, versa sul conto corrente indicatogli la somma pattuita. Una volta
effettuato il pagamento il venditore però non mantiene fede a quanto concordato con
l’acquirente e il prodotto non arriva mai a destinazione.

E’ quanto accaduto ai due cittadini orvietani che hanno subito la truffa e, a distanza di qualche mese l’uno dall’altro, si sono rivolti al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, hanno spiegato agli agenti la dinamica dei fatti ed hanno sporto denuncia. Sono immediatamente scattate le indagini nel corso delle quali gli investigatori dell’Ufficio Controllo del Territorio hanno svolto degli accertamenti e, coinvolgendo anche altre articolazioni della Polizia di Stato, sono riusciti a raccogliere una serie
di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia dei presunti autori delle due
truffe che sono stati pertanto deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni,
che coordina le indagini. Al fine di prevenire simili episodi la Polizia di Stato ricorda che
quando si decide di fare acquisti on line è sempre utile verificare con attenzione le recensioni
sul venditore; è opportuno dare la preferenza a siti certificati o negozi online ufficiali di
venditori già noti perché, oltre a offrire sicurezza in termini di pagamento, sono affidabili anche
per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello
stesso. Inoltre bisogna diffidare dai prodotti offerti ad un prezzo molto basso; quando il prezzo
sembra troppo conveniente è opportuno confrontarlo con quello indicato in altre offerte simili,
perché se differisce di molto potrebbe trattarsi di un annuncio non veritiero.

Si consiglia, inoltre, di utilizzare e richiedere metodi di pagamento sicuri e tracciabili, evitando il
trasferimento di denaro o la ricarica di carte prepagate. Infine, è importante proteggere i propri
dati personali e non fornirli mai se non si è certi al 100% del venditore: data di nascita,
coordinate bancarie, codice fiscale sono dati estremamente utili per i truffatori.




La polizia ferma un donna che tenta di adescare un anziano a Ciconia e un uomo alla guida senza patente

La Polizia di Stato di Orvieto è stata impegnata all’inizio del mese di agosto in una serie di controlli del territorio che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di due persone. La Squadra Volante del Commissariato di Orvieto, sempre impegnata in servizi volti alla prevenzione e alla repressione dei reati predatori, la mattina del 1° agosto ha ricevuto la segnalazione di un residente per la presenza di una donna, di etnia ROM, nella zona residenziale di Ciconia, nell’area dei giardini pubblici, mentre stava tentando di adescare un signore anziano, un ultracentenario, seduto su una panchina. E’ stata subito individuata dagli agenti – nonostante avesse tentato di dileguarsi alla vista della volante – ed è risultata gravata da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, come truffa e rapina, fra gli altri, oltre ad essere già destinataria del provvedimento di Divieto di Ritorno nel Comune di Orvieto per tre anni, emesso dal Questore della Provincia di Terni, Bruno Failla, nell’estate del 2021. Dopo i controlli di rito è stata accompagnata negli Uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza per essere denunciata all’Autorità Giudiziaria per l’inottemperanza alla prescrizione, cosa peraltro già avvenuta all’inizio dello scorso mese di luglio, sempre da parte della Polizia di Stato di Orvieto.

 La polizia sottolinea, ancora una volta, quanto sia fondamentale la collaborazione con la società civile, dimostrando anche in questo caso che l’azione dei cittadini combinata a quella delle forze dell’ordine conduce a risultati ottimali in termini di prevenzione di crimini in genere.

Sempre il 1° agosto, la sera, un equipaggio della squadra volante ha individuato, durante un controllo a seguito di incidente stradale, un cinquantenne della Provincia di Roma alla guida di un’auto senza patente. L’autorizzazione era stata infatti revocata nel lontano 2003, ma l’uomo continuava a circolare serenamente. Si è visto elevare una contravvenzione al Codice della Strada di oltre 5.000 Euro, nonché la pena accessoria del sequestro del veicolo che aveva in uso.




Il pastore tedesco Nek trovato intrappolato dalla polizia e riconsegnato alla proprietaria

Sono stati ringraziati pubblicamente dalla proprietaria, con un post sulla sua pagina Facebook, i due agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto che qualche giorno fa hanno ritrovato e messo in salvo il suo cane poco dopo la sua scomparsa.  La signora ha richiesto l’aiuto alla Polizia di Stato, in tarda serata, riferendo che aveva visto un animale selvatico aggirarsi nel terreno attiguo alla sua abitazione e che il suo cane si era dato all’inseguimento di quello che, con tutta probabilità, era un cinghiale, sparendo però nella sterpaglia e non ritornando più a casa; la signora aggiungeva che aveva sentito per un po’ il suo cane latrare di dolore e poi più niente.  Immediato l’invio da parte della Sala Operativa di una pattuglia della Volante, che con l’ausilio di grosse torce elettriche, poco dopo individuava il cane, sanguinante, impigliato in un laccio metallico, verosimilmente una trappola per animali selvatici.  Gli agenti hanno liberato l’animale con le cesoie e lo hanno riconsegnato alle amorevoli cure della padrona che li ha ringraziati per il loro tempestivo intervento che ha scongiurato il peggio.

All’esito positivo della brutta avventura di Nek fanno seguito le indagini della Polizia di Stato di Orvieto – con il coordinamento della Procura della Repubblica di Terni – per risalire al proprietario del terreno ed individuare e perseguire coloro che hanno messo le trappole, in quanto la cattura con questi mezzi è considerata vietata dato che gli animali intrappolati sono sottoposti a sofferenze che conducono alla morte solo dopo molte ore di agonia, un reato previsto e punito dal codice penale.




Fermato e agli arresti domiciliari un uomo polacco che ha accoltellato un giovane a Orvieto Scalo

Sabato sera, intorno alle 19, il personale del 118 impegnato a soccorrere un giovane appena accoltellato ha richiesto l’intervento della polizia.  Il trentenne vittima del ferimento ha raccontato agli agenti intervenuti che un normale pomeriggio passato in casa a bere intorno a un tavolo si fosse trasformato in tragedia quando un 24enne polacco ma residente a Orvieto, con numerosi precedenti, arrestato altre tre volte e condannato, senza un apparente motivo ha impugnato un coltello da cucina ferendo il 30enne al polso e al naso, mentre cercava di fuggire in strada.  La vittima ha fornito i dati dell’aggressore e una sua precisa descrizione.  Proprio durante la descrizione l’uomo ha fatto ritorno sul posto, visibilmente alterato e con un bottiglia di birra in mano.  A quel punto il ragazzo ha indicato il suo aggressore che ha iniziato a correre tra i condomini della zona.  Dopo un breve inseguimento a piedi e con l’ausilio delle auto di servizio, il giovane aggressore si è ritrovato in una via senza uscita dove è stato bloccato, non senza opporre resistenza, tanto da colpire alla mano uno degli agenti intervenuti.  Anche i carabinieri hanno coadiuvato gli agenti del commissariato per riportare alla calma l’uomo che in macchina ha continuato a lanciare sputi e calci.

Nella successiva perquisizione a casa del polacco, gli agenti hanno rinvenuto il coltello da cucina sporco di sangue.  Su disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Terni, il giovane è stato arrestato e portato al carcere di via Sabbione; lunedì 4 luglio, il giudice ha convalidato l’arresto per lesioni gravi, oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale e ha disposto, in attesa del rito direttissimo, fissato per il 19 luglio, gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.  Inoltre, il Questore Bruno Failla ha dato disposizione alla Divisione Anticrimine di predisporre nei suoi confronti il DASPO urbano, che gli vieterà l’accesso a tutti i locali della provincia di Terni per due anni.




La polizia denuncia l’autore presunto che con il metodo del messaggio bancario ha truffato per quasi 10 mila euro un cittadino di Orvieto

Una nuova truffa online con l’ormai classico metodo del finto messaggio della banca è costato a un uomo di Orvieto quasi 10 mila euro.  Questa volta c’è stata una variante, il titolare del conto corrente ha ricevuto sul cellulare un messaggio che riportava il seguente testo, “attenzione.  Un dispositivo non riconosciuto risulta collegato al suo conto online.  Se disconosce tale accesso segua la procedura al link…”.  La vittima dopo aver verificato che effettivamente non c’era nulla di anomale sul conto, ha cliccato il link del messaggio e immediatamente è apparsa sul cellulare la schermata che il conto era temporaneamente bloccato e che, in mancanza dei dati che venivano richiesti, il conto sarebbe stato definitivamente sospeso.   Allora il titolare del conto ha compilato i campi che gli venivano richiesti nella schermata ed ha inserito username e password del conto nonché il numero di cellulare. Il giorno successivo ha ricevuto una telefonata con la quale il chiamante si è presentato come appartenente all’ufficio antifrodi del suo istituto bancario e ha spiegato che il suo conto aveva subito dei tentativi di phishing.

Nel corso della conversazione telefonica, al fine di implementare il sistema di sicurezza, il presunto addetto al sistema antifrode della banca si è fatto dare dal cittadino il codice per accedere al conto; poi il titolare del conto è stato messo in attesa. Poco dopo, la comunicazione telefonica è stata interrotta. Preoccupato di tutto ciò, il cittadino è entrato sul sito del conto on line ed ha riscontrato la presenza di un addebito di 9.500 euro.  All’uomo non è rimasto che rivolgersi al commissariato di polizia di Orvieto, dove ha spiegato quanto accaduto sporgendo denuncia.  Le indagini sono scattate immediatamente e durante gli accertamenti gli investigatori sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia del presunto autore della truffa che è stato pertanto deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini.

Al fine di impedire il verificarsi di simili episodi ed aiutare i cittadini nella prevenzione di questi reati la Polizia di Stato ricorda quanto sia importante proteggere i propri dati personali e non fornirli mai se non si è certi al 100% dell’interlocutore: data di nascita, coordinate bancarie, codice fiscale sono dati estremamente utili per i truffatori.