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Il Comune di Acquapendente ringrazia il dottor Bertoni che va in pensione

Uno dei pilastri della struttura sanitaria aquesiana va in pensione: il medico condotto dottor Stiffelio Bertoni, e l’Amministrazione Comunale di Acquapendente lo ringrazia. 

“La quiescenza è per Lui un traguardo meritato e importante ma rappresenta per la nostra comunità la perdita di un valente professionista: in questi anni di attività infatti ha saputo conquistarsi la stima, l’affetto e la riconoscenza delle tantissime persone che ha avuto in cura, sia per la sua competenza che per la sua umanità. Un ringraziamento che riteniamo doveroso dopo una carriera svolta all’interno della nostra comunità, nell’ambito della quale ha qualificato il ruolo di medico di famiglia come quello che genera non solo rapporti professionali e di cura ma che rappresenta un legame vero di fiducia reciproca. Pensiamo quindi di interpretare il sentire di tante concittadine e concittadini nell’augurargli una lunga e felice quiescenza.  Grazie Stiffelio! Buona vita!”




L’infermiere del Pronto Soccorso Massimo Filippi nominato Cavaliere della Repubblica

Massimo Filippi, infermiere classe ’62 del dipartimento Emergenza Urgenza- Pronto Soccorso del presidio ospedaliero, nominato Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica del 27/12/22 pubblicato sul supplemento ordinario alla G.U n 81 Del 5/4/2023. La cerimonia si terrà il prossimo 2 giugno al Palazzo del Quirinale.

Grande soddisfazione e la congratulazioni a FIlippi sono arrivate della direzione strategica aziendale, della direzione del “Santa Maria della Stella”, del direttore del Pronto Soccorso Cesare Magistrato e degli amici e colleghi. “Un prestigioso e meritatissimo riconoscimento ad un professionista di grande valore e sempre in prima linea, con passione e impegno, insieme ai colleghi e operatori del Santa Maria della Stella, per salvare vite umane e garantire cure e assistenza di qualità alla popolazione”.

Da parte della redazione e del direttore di OrvietoLife sincere congratulazioni per il prestigioso riconoscimento, frutto del lavoro quotidiano e dello sforzo che tutti gli operatori sanitari hanno profuso in questi anni di pandemia.




Dominga Cotarella nominata dal Presidente Mattarella Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica

Dominga Cotarella è stata insignita della distinzione onorifica di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica del 27 Dicembre 2022, pubblicato sul Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficale” n. 81 del 5 Aprile 2023 – Serie Generale.

“Nell’apprendere con vivissima commozione e orgoglio questa notizia, -ha detto Dominga Cotarella- desidero fare mie le parole dell’indimenticabile Presidente Ciampi che, proprio venti anni fa, il 29 Maggio 2003, nell’intervento in occasione della consegna delle Onorificenze OMRI nella ricorrenza della fondazione della Repubblica così diceva: “L’Italia è una Nazione dal nerbo forte, che ha valori antichi, che sa progettare a lunga scadenza, che vuole continuare ad avere il posto che merita nella comunità internazionale, che non dispera di fronte alle incertezze e alle difficoltà. L’Italia crede nella visione umanistica della vita, inverata nel patrimonio culturale e morale ereditato e orgogliosamente custodito. Vuole crescere materialmente e moralmente nel solco delle sue tradizioni, vuol diffondere la presenza dell’italianità nel mondo. Per far questo ci vogliono idee, organizzazione, determinazione e tenacia.”

“D’ora in poi, queste parole costituiranno una fonte perenne d’ispirazione nel mio agire quotidiano da Cavaliere -ha detto ancora Dominga Cotarella, Ceo dell’azienda vitivinicola Famiglia Cotarella e Presidente di Fondazione Cotarella- per continuare ad affermare con maggior vigore i valori del lavoro, dell’impegno sociale culturale ed etico a favore del vino: valori ai quali sono stata educata sin da piccola dal costante e quotidiano esempio di mio padre.”

La cerimonia di conferimento della prestigiosa onorificenza si terrà il prossimo 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica.




Una targa dedicata a Paolo e Stefano Billarelli verrà inaugurata il 30 marzo al Market Solidale

Giovedì 30 marzo, alle 11, presso gli spazi del Market Solidale di Orvieto Scalo, in Strada dell’Arcone 3, sarà scoperta una targa dedicata a Paolo e Stefano Billarelli. “Una piccola cerimonia – sottolinea la presidente dell’Associazione Senza Monete, Lorena Cupello – per ricordare la generosità di due fratelli, purtroppo prematuramente scomparsi, grazie alla quale l’Associazione Senza Monete e la città tutta possono disporre di uno spazio di solidarietà e di inclusione”.




Il “Club Amici della Stampa” ringrazia la città e soprattutto i giovani per la giornata del 26 febbraio e l’abbraccio a Sami Modiano

La giornata emozionante del 26 febbraio che ha visto protagonista assoluto Sami Modiano ha avuto anche un altro protagonista, il pubblico giovane. Lo ammettiamo, qualche timore c’era. Un incontro di domenica mattina, con uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz e una sala da riempire. Modiano, è noto, ama i giovani e a loro indirizza il suo straziante racconto perché “non si ripeta mai più”. Lo ha ripetuto spesso alla fine della sua testimonianza.

Partiamo proprio dalla fine, dall’abbraccio commovente del “nonno” ai suoi numerosi nipoti. Sono corsi tutti in avanti appena chiamati, perché quando il nonno chiama si corre senza se e senza ma. Poi quei ripetuti abbracci, le lacrime di Modiano, senza mai nasconderle. D’altronde le emozioni non si devono nascondere, mai!

Ogni timore sull’impegno dei giovani di domenica mattina è svanito immediatamente quando all’ingresso di Modiano in sala tutti hanno applaudito, quando ha iniziato il suo struggente racconto sulla prima giovinezza felice nella sua Rodi e gli occhi degli studenti sono rimasti fissi sul protagonista delle giornata. E poi il racconto è andato avanti con l’espulsione dalla scuola, la mano sul capo del maestro…le parole del padre. La vergogna delle leggi razziali hanno colpito la famiglia Modiano. L’isola delle rose ha perso i suoi petali e ha tirato fuori le spine. Spine non sue ma dei tedeschi e dei loro alleati fascisti. Il racconto del viaggio, lunghissimo in nave e poi l’arrivo al campo di Birkenau.

E i giovani erano rapiti, attenti, commossi. Non c’era un telefonino se non per fotografare o registrare qualche brano. Un silenzio che ha parlato più di tante parole. E allora bravi alle ragazze e ai ragazzi del IISACP, Liceo Classico e delle Scienze Umane, Artistico e Professionale, all’IIS Majorana-Maitani, delle scuole medie di Orvieto e dell’Istituto Comprensivo Muzio Cappelletti di Allerona. Hanno offerto un’immagine di Orvieto fresca, attenta, emozionante e non quella stereotipata di giovani disattenti, a tratti menefreghisti e superficiali.

Dobbiamo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ha compreso l’importanza dell’evento e la sua unicità. I dipendenti che in un giorno festivo hanno offerto la loro professionalità e disponibilità per trovare la soluzione giusta per accontentare il gran numero di persone venute per ascoltare Sami Modiano. La cittadinanza, la ringraziamo, per aver dato dimostrazione di sensibilità e aver riempito la sala ben prima dell’orario d’inizio della manifestazione. Sicuramente avremmo potuto scegliere una sala più capiente ma la disponibilità della Fondazione per noi è divenuto un impegno.

Il “Club Amici della Stampa”, costituitosi per volontà dei professionisti dell’informazione che operano direttamente in città, ringrazia le istituzioni, i cittadini e soprattutto i giovani che hanno partecipato all’evento “Ho visto l’orrore. Il futuro della memoria”che ha visto protagonista assoluto Sami Modiano insieme a Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, e Roberto Conticelli, giornalista che non ha bisogno di grandi presentazioni dal 26 febbraio socio onorario.




Appuntamento con la storia: a Orvieto incontro con Sami Modiano

Pubblichiamo con molto piacere l’articolo di Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, dedicato all’incontro con Sami Modiano di domenica 26 febbraio, pubblicato su Radio Gente Umbra e La Gazzetta di Foligno. Ringraziamo per la disponibilità il direttore Fabio Luccioli.

L’appuntamento di domenica 26 febbraio alle 10.30 all’Auditorium Gioacchino Messina – palazzo Coelli a Orvieto è un appuntamento con la Storia.
Grazie alla sensibilità dimostrata dal “Club Amici della Stampa” e al prodigarsi nell’organizzazione dell’evento da parte dell’amico presidente Alessandro Li Donni, avremo la possibilità di passare una mattinata in compagnia di un personaggio straordinario.
Sami Modiano, sopravvissuto allo sterminio nazista e al campo di Auschwitz-Birkenau, ci racconterà la sua storia e per me sarà un grandissimo onore condividere il palco con lui, che rappresenta un pezzo della nostra memoria collettiva.
“Per dialogare con Sami Modiano e quindi fare in modo che gli spettatori comprendano fino il fondo il messaggio implicito delle sue parole, è doveroso conoscere la sua storia umana e quindi occorre un’accurata preparazione documentale – racconta il giornalista Roberto Conticelli, che con la sua esperienza e la sua grande sensibilità condurrà l’incontro e ci intervisterà – e allo stesso tempo bisogna metterci cuore affinché si crei quel feeling indispensabile tra intervistato ed intervistatore”.
“Con Modiano è facile da un lato perché egli è molto diretto e descrive ciò che ha visto e vissuto nella terribile esperienza di Auschwitz – prosegue Conticelli – mentre più complicato sarà gestire le emozioni che inevitabilmente riguarderanno anche a me che vi intervisterò, per la natura del tema trattato e l’immensità della tragedia vissuta dall’uomo che si ha davanti”.
“Personalmente mi preparerò preventivamente con un bagaglio di domande – spiega Conticelli – ma lascerò poi che l’intervista abbia il proprio corso sulla falsariga delle sensazioni che per forza di cose sarà Modiano stesso a far scaturire nell’animo degli ascoltatori e in questo sarò coaudiviato da te, caro amico Ruben”.
E in effetti quello che vorremmo proporre a chi ci ascolterà è anche un passaggio generazionale del racconto da chi è stato vittima in prima persona delle leggi razziste e della persecuzioni, nonché della deportazione nei campi di sterminio ed è stato testimone oculare dell’orrore a chi invece, come il sottoscritto, ha ricevuto questa memoria come nipote della Shoah e ha il dovere di tramandarla nel prossimo futuro quando i sopravvissuti purtroppo, per motivi anagrafici, verranno a mancare.
“È questa la nostra missione – spiega la professoressa Elvira Di Cave, chirurgo ortopedico di fama internazionale, medico personale di Sami che lo accompagna in ogni iniziativa ed in ogni viaggio e che è una sorella per lui – e lo è soprattutto perché ai giovani venga insegnato quanto accaduto”.
“Sami ha una caratteristica fondamentale nel suo carattere – spiega la Di Cave – ed è quella particolare dote di raccontare con la voce e di far vedere attraverso i suoi occhi tutto ciò che è accaduto a lui ed ai suoi fratelli deportati. La sua voce che non ha mai una nota di rancore riesce entrare dritto nei cuori soprattutto dei ragazzi che si accorgono del suo desiderio di trasmettere soltanto il ricordo di ciò che è stato”.
“Anche le persone più anziane rimangono fortemente colpite dal suo modo di porsi davanti a tutti, con calma e delicatezza anche nel raccontare le situazioni più terribili – prosegue la Di Cave – ma è soprattutto con i giovani che Sami riesce ad ottenere un ascolto incredibile”.
“A volte ci è capitato di incontrare ragazzi che non avrebbero mai creduto alle storie sui campi di sterminio e su quanto accaduto ed il viaggio ad Auschwitz-Birkenau che assieme a Sami è diventato per loro una vera fonte di rivelazione – conferma la professoressa – e per lui andare ad Auschwitz è un dovere. Il dovere di raccontare e di far sapere che cosa significhi togliere la dignità e il pudore a un essere umano e di testimoniare quanto accaduto. E quando i ragazzi escono dalla visita in quei campi sono cambiati, perdono ogni aggressività, paradossalmente cercano conforto nelle parole piene di speranza e di amore di Sami”.
“Sami una persona dolce e paziente con tutti – conclude la Di Cave – e si prodiga perché ci sia una risposta ad ogni domanda che riceve, ma è rimasto ad Auschwitz, non è uscito da li. Quando si entra 13 anni in un campo di sterminio con padre e sorella e dopo poco tempo si rimane da soli, la vita diventa un peso enorme con la voglia di farla finita su un filo spinato elettrificato. Ma la frase di Giacobbe, suo papà, “tu ce la devi fare Sami!” è stato lo sprone a resistere e a vivere ogni ricordo, ogni tormento tornando in quei campi per raccontare ed anche la pena di portare un sasso nel posto dove si incontrava con la sorella e dove la ha vista andare via per l’ultima volta. E ogni volta che andiamo là la rivede ridotta una larva, lei bellissima com’era e come dopo poche settimane li,non lo era più”.
Con queste premesse quindi ci approcciamo all’ incontro così significativo e denso di motivazioni.
“Compito dei media – conclude Conticelli – è descrivere la realtà. L’Olocausto è e resta la più grande tragedia umana del 900, il secolo più tragico della storia. Quindi il dovere dei giornalisti è di continuare a comunicare la Shoah anche nelle sue applicazioni più recenti, ad esempio dando conto della presenza dei negazionisti, ma sottolineando come questi ultimi non abbiano portato nel dibattito storiografico alcun elemento di valutazione e di prova scientifica a supporto delle loro tesi. I comunicatori del nostro tempo hanno la fortuna di poter ancora interloquire con figure come Modiano, quindi a loro spetta di fungere da cassa di risonanza di ciò che è stato e di quanto è ancora raccontabile, con lo sguardo della testimonianza diretta“.




“Ho visto l’orrore. Il futuro della memoria”. Sami Modiano incontra Ruben Della Rocca

Una testimonianza carica di significato che invita a sfogliare una dolorosa pagina di storia, ma anche a guardare con rinnovata fiducia al futuro, nell’idea che ciò che è stato non dovrà più essere. È quella in programma per domenica 26 febbraio alle 10.30 nell’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Qui l’Associazione “Club Amici della Stampa” porta, per la prima volta sulla Rupe, Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e attivo testimone della Shoah.

Classe 1930, il superstite dell’Olocausto incontrerà Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, in un’intervista dal titolo “Ho visto l’orrore. Il futuro della memoria” a cura del giornalista Roberto Conticelli. Si tratta della prima iniziativa pubblica promossa dagli Amici della Stampa, con il patrocinio del Comune di Orvieto e della Provincia di Terni, per rendere omaggio al Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, insignito anche con la Croce al Merito di Prima Classe dell’Ordine al Merito di Germania.

Una vita, la sua, profondamente segnata dalla promulgazione delle leggi razziali nel 1938 che lo strapparono dalla nativa isola greca di Rodi – dove fino ad allora ebrei, cristiani e musulmani convivevano pacificamente – quando ancora frequentava la terza elementare. “Quel giorno – ha dichiarato – ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino, la notte mi addormentai come un ebreo”. Matricola “B7456”, un numero in più di quello del padre, Giacobbe, perso dopo la sorella Lucia.

Preziosa l’amicizia stretta con un altro giovane deportato, Pietro Terracina, di soli due anni più grande, proveniente da Roma e conosciuto nel campo di concentramento. “Fu un’amicizia vera, profonda, fraterna. Avevamo tutti e due bisogno di un punto di riferimento”. Dei 776 bambini ebrei italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nei campi di concentramento, Sami Modiano è tra i soli 25 sopravvissuti. Dell’intera comunità ebraica di Rodi rimanevano solo 31 uomini e 120 donne. È solo dal 2005 che si dedica a far conoscere la sua esperienza incontrando le scuole.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università delle Tre Età di Orvieto. Affidate al vicepresidente, Alberto Romizi, alcune letture del libro autobiografico “Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esili” (Rizzoli, 2014) che sarà in vendita grazie alla disponibilità della Libreria Valente. In questa occasione sarà, inoltre, possibile sottoscrivere la tessera di adesione al Club Amici della Stampa, associazione nata per iniziativa di un gruppo di giornalisti di Orvieto. Una tessera onoraria sarà donata a Roberto Conticelli.

L’appuntamento gode del supporto di Caffè Montanucci, Rosarja Officina dell’Arte, Il Labirinto di Adriano. L’ingresso è libero ed aperto a tutti. A docenti e studenti delle scuole sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per ulteriori informazioni:
clubamicistampa@gmail.com




Il 28 gennaio nella Chiesa di San Domenico si fa memoria di San Tommaso d’Aquino, “cittadino orvietano”

In occasione della festa di San Tommaso d’Aquino, sabato 28 gennaio alle 17.30 nella Chiesa di San Domenico, avrà luogo una celebrazione eucaristica dedicata al santo “che – scrive Silvio Manglaviti dell’Associazione Orvieto Città del Corpus Domini – ha vissuto nella nostra città continuativamente in diversi periodi, in particolare tra 1262 e 1264, quando prese parte con Bonaventura di Bagnoregio al processo istitutivo della solennità del Corpus Domini che Urbano IV promulgherà con Bolla Transiturus dalla Sede Apostolica in Orvieto”.

“A Tommaso – continua- si deve l’Officio del Corpus Domini che ancor oggi si celebra in tutto l’universo cristiano. Testi scritti nello Studium presso il convento di San Domenico ad Orvieto. Qui è anche il Crocifisso – uno dei tre, secondo la tradizione (gli altri due erano a Parigi e a Napoli) – che parlò al Doctor Angelicus. Tommaso è nostro concittadino. Espressione altissima della Cultura universale mondiale, non solo filosofica, teologica, letteraria. Cultura, in parte ispirata anche dalla, nella e sulla Rupe di questa Orvieto, Città del Corpus Domini”.




Agostino Stella, “grazie a tutto il reparto di dialisi dell’ospedale di Orvieto per la professionalità e l’umanità”

Nello scorso autunno la passione per i funghi mi ha regalato una distrazione che purtroppo mi è costata un’intossicazione, fortunatamente risolta grazie ai trattamenti dialitici che il personale del servizio di Emodialisi dell’Ospedale di Orvieto ha gestito con tempestività e professionalità. Sono state settimane per me lunghe e preoccupanti, aspettando la ripresa fisica e soprattutto il ristabilirsi della mia funzionalità renale.

Con poche ed incisive righe voglio ringraziare medici, infermieri e personale socio-sanitario del reparto Dialisi per la professionalità e la grande umanità con le quali si prendono cura dei pazienti nonostante le poche risorse umane a loro disposizione.

Sono stati per me un grande conforto, ogni singolo giorno e questo è solo un piccolo gesto per esprimere la mia grande riconoscenza.

Agostino Stella




Fabiano Salticchioli promosso generale di divisione dell’Arma dei Carabinieri

La Sezione ANC – Carabinieri di Orvieto, ha il piacere di condividere l’avvenuta promozione del Generale Fabiano Salticchioli al grado di generale di divisione dell’Arma dei Carabinieri. L’alto Ufficiale, orvietano di nascita e residente a Porano, è Generale di altissimo valore dell’Arma dei Carabinieri, che si distingue per la eccezionale struttura morale, la straordinaria competenza professionale e la grandissima abnegazione.

Proveniente dall’Accademia Militare di Modena ha proseguito la sua carriera militare assumendo il Comando di impegnativi Reparti, su tutto il territorio nazionale: da Mondragone, a Milano; Roma e Padova, quando proveniente dallo Stato Maggiore della Difesa veniva assegnato al Comando della Legione Carabinieri Marche – Comando che dirigeva con altissimo senso del dovere e assoluto attaccamento al servizio. Per ultimo ha assunto l’incarico di Vice Comandante dell’Ispettorato Scuole dell’Arma, con sede a Roma.  

Laureato in Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze della Sicurezza Interna ed Internazionale ha frequentato il Corso di alta formazione Militare ‘ISSMI’. Come Soci dell’ANC. siamo onorati di poter esprimere al Generale di Divisione Fabiano Salticchioli – unico Generale di Div. CC in servizio – nella circoscrizione della Ns. Sezione, le nostre più sentite congratulazioni”.