Ufficializzata la nomina dell’ispettore Massimiliano Bolli al comando della Polizia Stradale di Orvieto

E’ stata formalizzata la nomina del Comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Orvieto per l’Ispettore Massimiliano Bolli, un decreto che reca la firma di Teseo De Sanctis Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Lazio e l’Umbria, un atto che conferma quanto di fatto accade già dai primi del mese di luglio 2023 dopo il pensionamento di Stefano Spagnoli.

Figlio della realtà orvietana e della Specialità, l’Ispettore Bolli, arriva nel 1998 presso la Sottosezione dopo varie esperienze in Polizia che hanno inizio con il suo arruolamento nel 1992. Anni di attività investigative ricche di successi insieme ai colleghi della Squadra di Polizia Giudiziaria di cui ha assunto il Comando nel 2006. Il percorso professionale – quasi tutto svolto all’interno della specialità della Polizia Stradale – i ruoli e gli incarichi di responsabilità ricoperti, che hanno contribuito ad acquisire e perfezionare le qualità richieste per assolvere alle funzioni di comando, le capacità e le attitudini professionali possedute, hanno determinato il conferimento dell’incarico di Comandante presso l’unità distaccata di Orvieto.




Il saluto di Massimo De Fino, direttore generale della Usl Umbria 2

Il tempo dei saluti è sempre accompagnato da una sensazione di malinconia. Dopo quattro anni intensi, oltre la metà dei quali duramente segnati dall’emergenza pandemica Covid-19, si chiude una pagina importante della vita umana e professionale che lascia ricordi forti, immagini indelebili.

Non sono frasi di circostanza di una lettera di commiato, ma parole dettate dal cuore, da un sentimento di forte unità, condivisione e stima quelle che mi portano a rivolgere un sentito apprezzamento per il vostro lavoro e un caro e affettuoso saluto a tutti voi, amici e colleghi, ringraziandovi per l’impegno, la passione, lo spirito di squadra, la grande professionalità che mi ha fatto sentire sempre, in ogni circostanza, orgoglioso di guidare l’azienda sanitaria Usl Umbria 2. Ricordo con commozione, scorrendo nella memoria immagini forti, cariche di significato, la lunga fase pandemica, a pochi mesi dal mio insediamento da commissario straordinario della Usl Umbria 2 avvenuto il primo gennaio 2020 e mai dimenticherò lo spirito di sacrificio, il coraggio e il senso civico dimostrato da tutti voi, una grande e diffusa forza buona e solidale che ha consentito, nei territori e negli ospedali di salvare vite umane, fornito cure e assistenza alla popolazione, garantito forse l’unico vero approdo sicuro al dolore, alla disperazione, al senso di smarrimento nei periodi più bui del Covid.

La difficile e complessa gestione dell’emergenza, il lento e progressivo ritorno alla normalità, la nuova fase di ripartenza e di ripresa che ha permesso di riprogettare gli elementi cardine della sanità del futuro. Ci sarà tempo per fare i bilanci e apprezzare i risultati conseguiti. In questi quattro anni, oltre a gestire l’emergenza pandemica, abbiamo posto le basi di un cambiamento, per costruire un’azienda sanitaria più efficiente e moderna. Abbiamo raggiunto molti obiettivi, molti progetti sono in avanzata fase di realizzazione. Ricordo il grande lavoro di riprogettazione del nuovo ospedale di Narni e Amelia, l’impegno per i lavori, finanziati in buona parte con i fondi europei del PNRR per gli adeguamenti antisismici degli ospedali di Foligno, Spoleto e Orvieto per oltre 33 milioni di euro; per la realizzazione di cinque Ospedali di Comunità a Montefalco, Spoleto, Amelia, Orvieto, Terni per un importo di 10 milioni di euro; per l’apertura di 10 Case di Comunità a Montefalco, Nocera Umbra, Cascia, Norcia, Amelia, Spoleto, Orvieto, Fabro, Narni, Terni per un importo complessivo di oltre 15 milioni di euro; per l’attivazione di due COT, Centrali Operative Territoriali a Spoleto e Terni per un importo pari a circa 1,3 milioni di euro.

Abbiamo investito molte risorse per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei servizi, dalla telemedicina all’ammodernamento dei macchinari per le diagnosi e le terapie, ultimo in ordine di tempo l’acquisizione del nuovo acceleratore lineare multienergia di ultima generazione, completo di Tac simulatore per Radioterapia, in dotazione all’ospedale “San Matteo degli Infermi” per un valore vicino ai 4,2 milioni di euro. Abbiamo puntato molto alla valorizzazione del personale, stabilizzando centinaia di professionisti e attribuendo, ad oltre 100 dirigenti medici, incarichi di alta e altissima specializzazione, grazie un confronto costruttivo e propositivo con le organizzazioni sindacali. Abbiamo inoltre approvato una nuova graduazione delle funzioni, ferme da un decennio, garantendo un contributo economico significativo per fornire un impulso all’organizzazione aziendale e all’operatività dei servizi e abbiamo definito la riorganizzazione dei servizi amministrativi, tecnici, professionali, sanitari e socio-sanitari prevedendo l’attribuzione di 188 incarichi funzionali, tra posizioni organizzative e coordinamenti e avanzamenti di fascia per incentivare oltre 600 dipendenti del comparto.

C’è stato un impegno costante e straordinario per la ricerca e l’ingresso in servizio di specialisti, pediatri, cardiologi, radiologi, anestesisti etc. solo per citare alcune figure professionali, medici di medicina generale, di assistenza primaria, dei servizi di continuità assistenziale, negli istituti penitenziari, nei servizi psichiatrici. C’è stata massima attenzione per garantire la copertura dei posti e la continuità dei servizi nelle aree disagiate e in tutti quei settori ospedalieri e territoriali dove si si registra purtroppo, in tutta Italia, una preoccupante carenza di professionalità.   Dalla pandemia alla “ricostruzione”, abbiamo dovuto affrontare numerose problematiche e superare tanti ostacoli in questo lungo percorso. Abbiamo cercato di farlo con onestà e impegno, avendo sempre come faro guida l’interesse della collettività e dei professionisti, dipendenti e convenzionati, dell’azienda sanitaria. C’è ancora da fare sul versante della carenza del personale e dell’abbattimento delle liste di attesa che rimangono i veri punti critici da affrontare, ma abbiamo raggiunto risultati importanti e tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di tante componenti e di tanti professionisti, in primo luogo dei miei “compagni di viaggio”, i direttori amministrativi Davina Boco e Piero Carsili e i direttori sanitari Camillo Giammartino, Mauro Zampolini, Simona Bianchi e Nando Scarpelli che mi hanno accompagnato in questi quattro anni garantendo qualità e competenza.

Grazie alla professionalità, all’impegno, alla dedizione di tutto il personale, al supporto proficuo e costante delle istituzioni, dalla Regione dell’Umbria – un ringraziamento alla presidente Donatella Tesei, all’assessore Luca Coletto e alla Direzione Regionale Sanità per la fiducia accordata al sottoscritto e alla direzione strategica – ai sindaci dei 54 Comuni del territorio aziendale, ai presidenti delle Province di Terni e di Perugia, alle Prefetture, alle Questure e alle forze dell’ordine, ai direttori delle aziende territoriali e ospedaliere dell’Umbria, alle componenti sociali e sindacali, alle associazioni di volontariato alle forze politiche, con cui c’è stato sempre un confronto aperto, a volte acceso ma sempre franco, rispettoso e propositivo, alle fondazioni bancarie e ai tanti cittadini che hanno manifestato vicinanza ai sanitari e alle strutture ospedaliere e territoriali, agli operatori dell’informazione che ci hanno aiutato ad informare correttamente la popolazione e svolto un ruolo centrale nella drammatica fase della pandemia.

Ringrazio tutti per questa importante esperienza professionale e umana che porterò sempre con me, nel mio bagaglio personale di vita. Un ringraziamento agli amici che in questi quattro anni mi hanno accolto con la mia famiglia e non ci hanno fatto mai sentire soli. A tutti voi, amici e colleghi, a questa splendida regione e a questo territorio che mi ha accolto con grande affetto, i migliori auguri di proseguire sulla strada dello sviluppo per un futuro ricco di soddisfazioni.  

Buon Natale e felice anno nuovo.

Massimo De Fino – direttore generale USL Umbria 2




Eletto il nuovo direttivo della Croce Rossa Italiana di Orvieto, presidente Luigi Maria Manieri

Domenica 26 novembre presso la sede CRI, hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo del direttivo della Croce Rossa di Orvieto. E come nelle precedenti tornate elettorali ha svolto la mansione di presidente di seggio Simone Grilli, un volontario del comitato di Todi, affiancato da Francesca Compagnucci, Pamela Casasole e la “new entry” Silvia Pelliccia. Ma prima di esprimere i complimenti ai neoeletti, è quanto mai opportuno fare un breve excursus… Nell’ ultima elezione venne riconfermata nel ruolo di presidente della Croce Rossa di Orvieto Anna Petrangeli, figura “storica” del comitato, che ha assolto ai suoi doveri fino ad un anno fa, quando le è succeduto, in qualità di commissario, il figlio Luigi Maria Manieri. All’inizio non è stato semplice guidare un comitato articolato come quello di Orvieto, da molti anni presenza imprescindibile del nostro territorio. Con tenacia e grande determinazione il commissario, il direttivo, i dipendenti e i numerosi volontari hanno messo in campo le migliori energie per svolgere nel modo più proficuo i rispettivi compiti, non soltanto in ambito sanitario, ma anche nel sociale. Il parco macchine è stato implementato e tante nuove iniziative sono state predisposte. Tra queste una particolarmente significativa è stata l’apertura, presso l’ospedale Santa Maria della Stella, di uno “Sportello d’ascolto”, realtà nata per raccogliere le richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà.

In considerazione dell’ottimo lavoro svolto e del bilancio più che positivo dell’attività del commissario e dei referenti che lo hanno sostenuto, i volontari hanno confermato il loro gradimento al presidente Luigi Maria Manieri;i nuovi consiglieri sono Laura Cicognolo, Stefano Stella e Emanuele Bianchi, consigliere giovane Lucrezia Dominici. Il presidente neoeletto e il direttivo hanno subito preso le redini della sezione continuando a lavorare per fare sì che il comitato di Croce Rossa di Orvieto con le sue varie attività possa continuare ad essere un punto di riferimento per la città e il suo comprensorio.




Massimo De Fino lascia la guida della USL e approda alla direzione del Centro Oncologico di Rionero in Vulture

Il dottor Massimo De Fino, attuale direttore generale dell’Usl Umbria 2, ha ricevuto la nomina come direttore generale del Centro Oncologico di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza. La notizia è stata annunciata dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Il dottor De Fino ha un curriculum importante e una conoscenza approfondita della sanità lucana, avendo già prestato servizio nella regione.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute, Francesco Fanelli, ha commentato che la nomina di De Fino rappresenta un’opportunità per ottimizzare le attività scientifiche di diagnosi e cura delle patologie oncologiche, concentrandosi su sistemi di screening avanzati e nuove terapie.

Massimo De Fino era diventato direttore generale dell’Usl Umbria 2 nel gennaio 2020 come commissario straordinario, confermato sei mesi dopo e successivamente ottenne l’incarico di direttore generale per un triennio a dicembre 2020. Ora, spetta alla Regione Umbria cercare un successore per il suo ruolo.




“Pasolini un caso mai chiuso”, l’ex-generale dei Carabinieri Cornacchia rivela “i servizi hanno tenuto un dossier per lungo tempo”

I servizi segreti hanno tenuto per lungo tempo un dossier su Pier Paolo Pasolini, la cui figura e le cui relazioni erano collegate ai livelli più importanti dell’Italia dell’epoca, in ambienti disparati dall’economia, alla politica”. Lo ha affermato l’ex generale dei carabinieri Antonio Cornacchia, colui che intervenne all’idroscalo di Ostia la notte dell’omicidio dello scrittore il due novembre del 1975, prendendo a sorpresa la parola all’incontro di sabato ad Orvieto organizzato dal club Amici della Stampa insieme ad Unitre con l’avvocato Stefano Maccioni che si sta battendo in sede legale affinchè venga riaperto il caso sull’omicidio.

Al termine della presentazione del libro di Maccioni “Pasolini un caso mai chiuso” nel corso della quale il

L’ex-generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia

penalista è stato intervistato dalla studiosa di Pasolini Rosella Lisoni, il generale Cornacchia ha affermato:”Credo che sia difficile giungere ad una verità per via giudiziaria sul caso Pasolini che può essere compreso a pieno solo inserendolo nel clima politico degli anni Settanta”. Cornacchia alias Airone 1, è stato forse il poliziotto italiano più famoso della seconda metà degli anni Settanta: fu lui ad arrestare Renato Vallanzasca e ad aprire per primo il bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, trovando il corpo di Aldo Moro o a scoprire i covi delle Br e dell’Anonima Sarda. “Airone 1 è il nome urlato ogni giorno in una radiolina di un’alfetta bianca, direttamente dal cuore dei ’70 dei massacri e delle stragi, delle connivenze e degli spari, di Moro e di Pecorelli, di Dalla Chiesa e della Magliana, di Paul Getty e di Cossiga, delle commissioni parlamentari e dei governi balneari, del compromesso e dei servizi segreti” scrive civonline.

L’incontro di Orvieto, presentato da Claudio Lattanzi del club Amici della Stampa, ha visto anche la lettura di brani di Pasolini da parte dell’attore e regista Pietro Benedetti, di Alberto Romizi e della docente Anna Maria Fausto. Parole di apprezzamento per l’iniziativa sono venute dal presidente del Consiglio comunale Umberto Garbini.

Stefano Maccioni ha ricostruito con dovizia dei particolari i tanti misteri legati al massacro del grande intellettuale, anche mostrando sullo schermo della sala comunale dove si è svolto l’incontro immagini dei reperti raccolti dagli inquirenti sul luogo del delitto.

Il delitto Pasolini è uno dei grandi misteri della storia italiana perchè molto probabilmente collegato ad altre trame oscure che attendono ancora di essere svelate dalle inchieste giudiziarie. Per l’omicidio venne condannato, come è noto, Pino Pelosi, ma il sospetto che ci fossero altre persone sul luogo del delitto è sempre stato fortissimo e lo stesso Pelosi, ospite di una trasmissione televisiva nel 2005, dichiarò che c’erano altre persone e che lui era stato solo un semplice spettatore di quel massacro. Il fatto del resto che il delitto lo abbiano commesso altre persone era emerso in maniera evidente fin dal primo momento come aveva sostenuto lo stesso tribunale di Roma e come l’avvocato riporta nelle primissime pagine del suo libro. “Le indagini sono state gestire nella direzione di rafforzare l’interpretazione del delitto come un delitto maturato nell’ambiente omosessuale – ha detto con chiarezza Maccioni – l’esecutore dell’omicidio non è stato Pelosi“.

L’avvocato Maccioni, insieme con il regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti, ha chiesto la riapertura del caso perché è stato adesso dimostrato che sul luogo del delitto c’erano altre tre persone come dimostrano i dna rivenuti dai Ris ed alcune fotografie.

La riapertura del caso Pasolini era già avvenuta nel 2010 su richiesta dell’allora ministro di Grazie e giustizia Alfano dopo le dichiarazioni del senatore Marcello dell’Utri il quale aveva dichiarato di aver scoperto una delle parti mancanti del romanzo incompiuto di Pasolini “Petrolio” che mettevano in relazione l’altra morte misteriose del presidente dell’Eni Enrico Mattei con sospette responsabilità da parte del suo successore Eugenio Cefis. Far tacere una voce scomoda che aveva molto da dire sugli intrecci tra politica, affari, malavita organizzata, facendo passare quella morte come un episodio legato ad una storia sessuale. Questa la chiave di lettura del caso Pasolini.

 

ENGLISH VERSION

“PASOLINI, A CASE NEVER CLOSED” FORMER CARABINIERI GENRAL CORNACCHIA REVEALS “INTELLIGENCE AGENCIES HELD A DOSSIER FOR A LONG TIME”

The intelligence services held a dossier on Pier Paolo Pasolini for an extended period. His figure and his relationships were connected to the highest levels of Italy at that time, spanning various environments from the economy to politics. This revelation came from former Carabinieri general Antonio Cornacchia, who intervened at the Ostia seaplane base on the night of the writer’s murder on November 2, 1975. He made this surprise statement during a meeting in Orvieto organized by the Club Amici della Stampa and Unitre, alongside lawyer Stefano Maccioni, who is pushing for the case to be reopened.

At the end of the presentation of Maccioni’s book, “Pasolini: A Case That Was Never Closed,” in which the lawyer was interviewed by Pasolini scholar Rosella Lisoni, General Cornacchia stated, “I believe that it is difficult to arrive at a judicial truth regarding the Pasolini case. It can only be fully understood by placing it within the political climate of the 1970s.”

Cornacchia, known as “Airone 1,” was perhaps the most famous Italian police officer of the late 1970s. He arrested Renato Vallanzasca, was the first to open the trunk of a Renault 4 on Via Caetani, finding Aldo Moro’s body, and discovered the hideouts of the Red Brigades and the Anonima Sarda.

The meeting in Orvieto, presented by Claudio Lattanzi of the Club Amici della Stampa, also included readings of Pasolini’s works by actor and director Pietro Benedetti, Alberto Romizi, and professor Anna Maria Fausto. The President of the City Council, Umberto Garbini, expressed his appreciation for the initiative.

Stefano Maccioni meticulously reconstructed the many mysteries surrounding the murder of the great intellectual, even displaying images of evidence collected by investigators at the crime scene on the municipal hall’s screen where the meeting took place. Pasolini’s murder remains one of the great mysteries in Italian history, most likely linked to other obscure plots that still await discovery through legal investigations. Pino Pelosi was convicted for the murder, as is well known, but the suspicion that others were present at the crime scene has always been strong. In fact, Pelosi himself, during a television program in 2005, declared that there were other people, and he was merely a spectator of the massacre. The fact that others committed the murder was evident from the beginning, as the Rome court itself maintained and as the lawyer reports in the very first pages of his book. “The investigations were directed to strengthen the interpretation of the crime as one that had its roots in the homosexual environment. The perpetrator of the murder was not Pelosi,” Maccioni stated clearly.

Lawyer Maccioni, along with director David Grieco and screenwriter Giovanni Giovannetti, requested the reopening of the case because it has now been proven that three other individuals were at the crime scene, as evidenced by DNA found by the Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche, the Italian Carabinieri’s forensic unit) and some photographs. The reopening of the Pasolini case already occurred in 2010 at the request of the then-Minister of Grace and Justice, Angelino Alfano, following statements by Senator Marcello dell’Utri. He claimed to have discovered one of the missing parts of Pasolini’s unfinished novel, “Petrolio,” which linked the other mysterious death of Eni’s president, Enrico Mattei, to suspected responsibilities of his successor, Eugenio Cefis. The aim was to silence an inconvenient voice that had much to say about the connections between politics, business, organized crime, and portray that death as an episode related to a sexual story. This is the key to understanding the Pasolini case.




Orvieto ha un nuovo cittadino onorario, Sami Modiano

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Una bella notizia arriva dal consiglio comunale che si è svolto nel pomeriggio del 23 ottobre. Su proposta della sindaca Roberta Tardani è stata votata all’unanimità dai presenti in consiglio comunale. Un vittoria per la pace, per la memoria affinché l’orrore dei lager non si ripeta mai più.

A febbraio, sotto una pioggia incessante e violenta, l’arrivo di Sami Modiano ha fatto entrare un raggio di sole caldo di emozioni fortissime. Un uomo magro, scavato nel viso con occhi profondi pieni di cose da dire. Si siede in nell’auditorium della Fondazione CariOrvieto e basta solo un semplice “buongiorno” per far scendere il silenzio più assoluto. Lo sguardo di Sami si fa bambino, quel bambino di Rodi che giocava, rideva, studiava e veniva rimproverato come tanti suoi coetanei. Poi improvvisamente cambia tutto con l’insegnante che ferma il piccolo Sami, “non puoi entrare, ti spiegherà tutto tuo padre”. Il suo primo perché? con una risposta chiara e netta: “le leggi razziali”.

Gli occhi diventano grandi come i bambini quando soffrono, hanno paura e chiedono silenziosamente ancora perché. Intanto continuava ad affluire gente che noi del Club Amici della Stampa non sapevamo più dove mettere. E il silenzio commosso in sala. Non un telefono, non una distrazione da parte dei giovani presenti, quei giovani che tanto ama Sami Modiano.

Il racconto asciutto, senza fronzoli, a tratti fatto di silenzi, gesti ha coinvolto tutti. La commozione è dentro di noi che ascoltiamo. Dentro tutti noi, senza distinzioni politiche, di pensiero, di età, di sesso. Quasi alla fine Sami batte ripetutamente le mani sul tavolo e dice una sola frase, “questo era il materasso”. Duro come quel legno che stava battendo con la mano. E poi il grande ideale abbraccio con i giovani con le braccia larghe e accoglienti di un uomo segnato profondamente e che ha trovato il coraggio di raccontare per un futuro migliore.

Ecco questo è Sami Modiano, “racconto quello che ho visto, senza politica, senza colore”. L’uomo Sami non vuole mescolare le carte. Questo è Sami Modiano, nuovo cittadino onorario di Orvieto per scelta di tutti i consiglieri comunali, uniti oltre le appartenenze, una prima piccola vittoria per Sami. E allora benvenuto a Orvieto cittadino Modiano!

ENGLISH VERSION

ORVIETO HAS A NEW HONORARY CITIZEN, SAMI MODIANO

A heartwarming story comes from the city council meeting that took place on the afternoon of October 23. Mayor Roberta Tardani’s proposal was unanimously approved by the council members, a victory for peace and remembrance to ensure that the horror of the concentration camps never happens again.

In February, under relentless and heavy rain, Sami Modiano’s arrival brought a ray of warm emotions. A slender man, with a face etched with deep eyes full of stories to tell. He sat in the auditorium of the CariOrvieto Foundation, and just a simple “good afternoon” sufficed to bring absolute silence. Sami’s gaze turned into that of a child, the same child from Rhodes who used to play, laugh, study, and get reprimanded like many of his peers. Then everything suddenly changed when his teacher stopped young Sami, saying, “You can’t come in; your father will explain everything to you.” His first “why?” received a clear and unequivocal response: “the racial laws.”

His eyes grew as wide as a child’s when they suffer, become afraid, and silently ask “why” again. In the meantime, the auditorium filled with people, and the members of the Press Club had no idea where to accommodate them. Yet, there was a respectful silence in the room. No phones, no distractions from the young attendees, the same young people whom Sami Modiano adores.

His narrative was concise, free of embellishments, sometimes filled with silences and gestures that captivated everyone. It moved and deeply touched all of us as we listened. The emotion was within us, regardless of our political affiliations, thoughts, age, or gender. Near the end, Sami repeatedly pounded his hand on the table and said one sentence, “This was the mattress.” Hard as the wood he was striking with his hand. Then, he embraced the youth, with his wide and welcoming arms, an embrace from a man who has been deeply scarred but found the courage to tell his story for a better future.

This is Sami Modiano, “I tell what I’ve seen, without politics, without color.” The man Sami doesn’t want to mix the cards. This is Sami Modiano, Orvieto’s new honorary citizen, chosen by all city council members, united beyond their affiliations—a small but significant victory for Sami. So, welcome to Orvieto, citizen Modiano!




Gionni Moscetti confermato alla guida del GAL Trasimeno-Orvietano

Gionni Moscetti è stato confermato presidente del Gal Trasimeno-Orvietano. La nomina è avvenuta nell’ambito della prima seduta del nuovo Consiglio Direttivo, eletto dall’Assemblea dei Soci venerdì 20 ottobre. “Ringrazio il Consiglio Direttivo – ha dichiarato Moscetti – per la fiducia rinnovata. Sono onorato di poter continuare a guidare questo importante ente per il territorio del Trasimeno e Orvietano. Insieme ai miei colleghi, lavoreremo per promuovere lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, valorizzando le sue risorse naturali, culturali e umane”.

Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da
– Gionni Moscetti, presidente Comune Orvieto
– Romeo Pippi, vice presidente Coldiretti
– Maura Gilibini, Consorzio Way of life
– Pasquale Trottolini, CNA
– Carlo Disomma, Confcooperative

“Il Gal Trasimeno-Orvietano – ha aggiunto Moscetti – è un ente fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni, abbiamo ottenuto importanti risultati, come la realizzazione di progetti di promozione turistica, di tutela dell’ambiente e di sviluppo dell’economia locale. In futuro, continueremo a lavorare per rafforzare il ruolo del Gal e per rendere il nostro territorio sempre più attrattivo e sostenibile”.




Paola Morelli è la nuova presidente della Fidapa BPW Italy sezione di Orvieto

Domenica 15 ottobre 2023, presso “Altarocca Wine Resort”, a Rocca Ripesena di Orvieto, alla presenza della segretaria nazionale della Fidapa BPW Italy, Anna Maria Turchetti, e alla presidente del Distretto Centro, Grazia Marino, si è svolta la cerimonia del passaggio delle consegne della Sezione di Orvieto, della Fidapa BPW Italy, dalla presidente uscente Francesca Compagnucci alle neo presidente Paola Morelli. Alla cerimonia hanno partecipato anche la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, nella duplice veste di autorità civile e socia della sezione, oltre a numerose socie.

Dopo i saluti delle Autorità Fidapa presenti, la past president Francesca Compagnucci ha ripercorso le numerose iniziative poste in essere dalla sezione nel corso del suo biennio di presidenza. La presidente Paola Morelli, avvocato, ha indicato le caratteristiche che avrà la propria presidenza nel rispetto delle norme statutarie e regolamentari della Federazione, ossia umiltà nell’ascolto, consapevolezza dell’impegno assunto, spirito di servizio nello svolgimento dell’incarico e determinazione per il raggiungimento delle finalità della Federazione. Ha poi evidenziato l’importanza del ruolo svolto dalle socie, con l’auspicio di essere coprotagoniste dell’attività associativa, affinché la sezione diventi, sempre più, luogo di informazione, formazione e confronto per le stesse. La Fidapa BPW Italy che ha lo scopo di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, nella sezione di Orvieto ha raggiunto il numero di 78 iscritte.

Il direttivo della Sezione di Orvieto, per il biennio 2023-2025 è così composto: presidente Paola Morelli, vice-presidente Damiana Fidani, segretaria Maria Isabella Donati, tesoriera Federica Di Costanzo, past president Francesca Compagnucci. Dopo il passaggio della campana, è seguita una partecipata e gioiosa conviviale, con ottime pietanze, magistralmente preparate dallo chef Giangiacomo Blesio, accompagnate da ottimi vini scelti dal sommelier Roberto Santi. L’intero evento è stato allietato da piacevoli intermezzi musicali eseguiti dal maestro Riccardo Cambri.

ENGLISH VERSION

Paola Morelli is the new president of Fidapa BPW Italy Orvieto Section

On Sunday, October 15, at the “Altarocca Wine Resort” in Rocca Ripesena di Orvieto, in the presence of the National Secretary of Fidapa BPW Italy, Anna Maria Turchetti, and the President of the Central District, Grazia Marino, the handover ceremony of the Orvieto Section of Fidapa BPW Italy took place. The past president, Francesca Compagnucci, passed on her role to the new president, Paola Morelli. The ceremony was attended by the Mayor of Orvieto, Roberta Tardani, who holds both the position of a civic authority and a member of the section, as well as numerous other members.

Following the greetings from the Fidapa authorities present, the past president, Francesca Compagnucci, highlighted the various initiatives carried out by the section during her two-year presidency. The new president, Paola Morelli, an attorney, outlined the characteristics that her presidency will have, in accordance with the statutory and regulatory rules of the Federation. She emphasized the importance of humility in listening, the awareness of the responsibilities taken, a spirit of service in carrying out the role, and determination to achieve the Federation’s goals. She also stressed the significant role played by the members, expressing the hope that they would actively participate in the association’s activities, making the section an increasingly informative, educational, and collaborative place for its members.

Fidapa BPW Italy aims to promote, coordinate, and support the initiatives of women working in the fields of Arts, Professions, and Business. The Orvieto section now has a total of 78 registered members.

The board of the Orvieto Section for the 2023-2025 term is as follows: President Paola Morelli, Vice President Damiana Fidani, Secretary Maria Isabella Donati, Treasurer Federica Di Costanzo, and Past President Francesca Compagnucci. Following the bell-passing ceremony, there was a lively and joyful banquet with excellent dishes masterfully prepared by Chef Giangiacomo Blesio, accompanied by fine wines selected by sommelier Roberto Santi. The entire event was enhanced by pleasant musical interludes performed by Maestro Riccardo Cambri.




La storia di Valentina Mammanco, orvietana, assunta come consulente finanziario da Poste Italiane

In provincia di Terni sono 2 i consulenti finanziari assunti con un contratto a tempo indeterminato da Poste Italiane. Valentina Mammanco, orvietana, ci racconta la sua esperienza. “Ho 32 anni, sono di Orvieto e lavoro da febbraio all’ufficio di Fabro Scalo come consulente finanziaria”.

Un contratto a tempo indeterminato oggi è un bel traguardo.

Vero, sono stata molto fortunata. A dire la verità avevo giù inviato il mio cv qualche anno fa, ma senza successo. Questa invece è stata la volta buona. Avere la certezza di un lavoro fisso è un traguardo importante, anche se cerco di vederlo come un punto da cui partire per crescere.

Questo è un lavoro in cui la formazione è essenziale. Come la affronti?

Stare al passo con la formazione è il nostro pane quotidiano, così come acquisire dimestichezza con tutti i prodotti dell’Azienda. L’ultimo ingrediente è una buona sicurezza nell’approccio con i clienti.

Tra 10 anni dove ti vedi?

Sono ambiziosa, per cui mi piacerebbe fare la direttrice di un grande ufficio, oppure lavorare proprio ai piani alti. Intanto oggi mi impegno al massimo!

Il programma di Politiche Attive del lavoro, che riguarda circa 2100 assunti in tutta Italia, è concordato con le Organizzazioni Sindacali, e contribuisce a realizzare in modo efficace le strategie delineate nel piano industriale “2024 Sustain & Innovate”, in particolare per quanto riguarda la nuova organizzazione del recapito che vede la trasformazione della figura del portalettere sempre più incentrata sul crescente mercato dei pacchi. Grazie a queste nuove assunzioni, Poste Italiane continua a garantire una presenza costante e qualificata sul territorio, dimostrando concretamente la propria vicinanza alle comunità, al territorio e alle esigenze di tutti i cittadini.




Il tenente colonnello Alessandro Leone è il nuovo comandante della Polizia Locale di Orvieto

Il tenente colonnello Alessandro Leone è il nuovo dirigente del Settore Polizia locale e Mobilità del Comune di Orvieto. La sindaca Roberta Tardani ha firmato il decreto di nomina affidandogli ad interim anche la direzione del Settore Promozione e Istruzione che comprende i servizi Cultura, Turismo, Sport, Politiche giovanili e dell’Infanzia, Scuola e Famiglia. Il comandante Leone prende il posto della tenente colonnello Alessandra Pirro che ha assunto il comando della Polizia locale del Comune di Spoleto.

Cinquantaquattro anni, originario di Napoli, con una formazione da avvocato per cui ha ottenuto anche l’abilitazione all’esercizio della professione, il dottor Leone arriva tramite procedura di mobilità dal Comune di Gallipoli dove dirigeva il Corpo di Polizia locale. In precedenza ha guidato la Polizia locale di Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo, Bassano Romano e delle Isole Egadi.

Dopo un primo incontro con la giunta comunale,  accompagnato dalla sindaca Tardani, il nuovo comandante ha fatto visita agli uffici dei servizi di sua competenza presso l’ex caserma Piave soffermandosi in particolare sul funzionamento del sistema di videosorveglianza delle principali vie e piazze del centro storico e delle strade di accesso alla città.

A nome dell’amministrazione comunale e della città – commenta Tardani – do il benvenuto al comandante Leone. Siamo convinti che oltre alle sue competenze e alla sua professionalità saprà portare l’esperienza acquisita nella gestione di città a vocazione turistica come lo è la nostra. Voglio inoltre ringraziare la dottoressa Alessandra Pirro per il lavoro svolto con competenza e dedizione che ha portato importanti risultati sul fronte della sicurezza urbana e della digitalizzazione dei servizi. Con la comandante, insieme agli uffici, abbiamo affrontato il periodo difficile della pandemia e della gestione di tutte le limitazioni e i provvedimenti legati all’emergenza sanitaria ma anche costruito i momenti esaltanti della ripartenza attraverso progetti di promozione turistica, eventi e iniziative culturali. A lei vadano i migliori auguri dell’amministrazione per il nuovo incarico”.