Il Panathlon presenta il grande tennis a Orvieto in attesa degli Internazionali di Roma

Il grande tennis irrompe a Orvieto, auspice il Panathlon Club della nostra città presieduto da Lucia Custodi. Luogo dell’incontro il Ristorante “Il Malandrino”, domenica sera alle ore 20.00, dove interverranno campioni del tennis, prossimi protagonisti agli Internazionali d’Italia. Sono carichi di titoli, giocano in coppia nel doppio, dove, nel corso degli ultimi anni hanno raggiunto le cime più alte del Ranking Mondiale. Marcelo Arevalo Gonzalez (34) è di nazionalità Salvadoregna, ha vinto, fino a oggi, 10 tornei ATP, compreso uno del Grande Slam: il Roland Garros 2022. Successo con il quale è stato il primo e unico rappresentante il Paese dell’America Centrale a centrare tale obiettivo.

Nel 2022, con il quinto posto nel Ranking Mondiale ha preso parte alle ATP Finals di doppio.
Mate Pavic, croato, di quattro anni più giovane del compagno (30), dal 2018 gioca esclusivamente nel doppio. Per tre volte, l’ultima nel 2022, è stato numero uno al mondo nella specialità. Gareggiando per il suo paese ha vinto la Coppa Davis 2018. Giocando con compagni diversi si è imposto agli Australian Open 2018, US Open 2020, Wimbledon 2021. Quale perla, il titolo Olimpico alle Olimpiadi di Tokio 2020. Insieme a loro saranno presenti i rispettivi allenatori: Yari Bernardo e Oliver Marach.




Todi rende omaggio a Rodolfo Siviero, 007 dell’arte italiana

Sarà la città di Todi ad ospitare, nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della morte, l’omaggio a Rodolfo Siviero, il più celebre agente segreto dell’arte. La giornata di studi, che ne ricorderà la figura e l’impegno nel ritrovare le opere trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, si terrà sabato 11 maggio, con una conferenza nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali (ore 16) dal titolo: “Lo 007 dell’Arte: il recupero del patrimonio italiano tra Firenze, Roma e Todi”.
Interverranno alla conferenza Riccardo Luciani dell’Università di Perugia, Francesca Bottari, autrice di una monografia su Siviero, Cristina Galassi, docente universitaria, direttrice della scuola di specializzazione in Beni storico-artistici, Attilio Tori, già curatore della casa museo di Rodolfo Siviero a Firenze, e Carlo Zoccoli, che tratterà del legame di Siviero con Todi. Stefano Petrocchi, della direzione regionale Musei del Lazio coordinerà i diversi contributi.
Partendo da un breve excursus sulla vita e le imprese di Siviero, si andrà a delineare la vicenda dello storico dell’arte che da informatore del SIM, il servizio di informazione della polizia segreta fascista, decise di lottare, durante gli anni del conflitto, per la salvaguardia del patrimonio artistico italiano dalle mire del più formidabile sistema di razzia messo a punto dai nazisti, il Kunstshutz. Accanto a Siviero operarono durante il conflitto anche altre importanti personalità dell’epoca: da Giulio Carlo Argan a Palma Bucarelli, da Emilio Lavagnino a Pasquale Rotondi, tanti furono coloro che si distinsero in importanti azioni in una corsa contro il tempo per salvare il patrimonio artistico da alienazione certa.
L’impegno che Siviero dimostrò nel ritrovamento e nella riconsegna all’Italia delle opere trafugate, che oggi si possono nuovamente ammirare all’interno dei musei della penisola, costituisce una prova del suo grande interesse per l’arte e restituisce una testimonianza degli ideali in cui si riconosceva. Accanto all’attività svolta nell’arco di un quarantennio al servizio dello Stato, emerge la personalità di un fine collezionista di opere d’arte, tanto che per volere degli eredi la villa di Lungarno Serristori con le sue collezioni è stata donata alla Regione Toscana per poi divenire museo pubblico.
A fianco al convegno verrà proposta anche una esposizione fotografica dal titolo “Rodolfo Siviero: fotografie sul più celebre agente segreto dell’arte” con del materiale preso in prestito dall’Archivio e dalla Biblioteca del Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze. La mostra, che sarà allestita nei locali della Pinacoteca Civica, ha come obiettivo quello di delineare la figura di Siviero, ricostruendone la vita e le imprese da lui compiute. All’interno del percorso troveranno spazio anche una o due teche con materiale documentario concesso in prestito sempre dal Museo Casa Rodolfo Siviero, e un monitor con il video sulla vita di Rodolfo Siviero e sulla sua collezione di opere d’arte.
L’iniziativa è promossa con il patrocinio del Comune di Todi, dell’Università di Perugia, della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici di Gubbio e della Pro Todi.




Francesco Perali, direttore del ristorante Coro, “Orvieto ha le carte in regola per un turismo di fascia alta”

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Ha iniziato in silenzio Francesco Perali, direttore del ristorante “Coro”. Poi si sono moltiplicate le voci e ha iniziato a camminare. Sì, Francesco ha iniziato a lavorare fuori Orvieto, la sua città, crescendo in esperienza e specializzandosi come responsabile di sala. Ma il sogno, mai nascosto, “era quello di tornare in città appena fosse stato possibile. Ci sono le potenzialità e quando mi si è presentata l’occasione ho accettato la sfida”.

Un ristorante che ha come target un pubblico di fascia alta ma non solo, perché chi vuole offrirsi un’esperienza lo può fare. sempre Francesco Perali ritiene che “Orvieto ha tutte le carte in regola per un turismo di alta gamma e sicuramente l’hotel ci da una spinta in tal senso nel migliorare e sperimentare. Una sfida interessante ma con un occhio attento ai costi, alla gestione, alla formazione del personale”.




Giada Ciuchi, del Liceo Gualterio, vola alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche

Grande orgoglio per l’istituto “Gualterio” di Orvieto che vede Giada Ciuchi, alunna della classe VB, ammessa alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche. Giada, già protagonista lo scorso anno al Certamen Horatianum e vincitrice del piccolo Certamen Taciteum, ha superato brillantemente la selezione regionale con una prova di civiltà greca e latina, dimostrando eccellenti capacità critiche e una profonda conoscenza dei testi classici.

In un post sulla pagina FB dell’istituto si sottolinea che la studentessa “Giada “è impegnata con successo in diverse iniziative e progetti della scuola”. Il suo impegno e la sua passione per le discipline classiche l’hanno portata a questo traguardo importante, che rappresenta un motivo di grande soddisfazione per l’intero istituto che per la quarta volta sarà presente alla finale nazionale dei Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche, che si svolgerà quest’anno a Sulmona, presso il Liceo “Ovidio”, il 9 e 10 maggio.

La partecipazione di Giada alla finale nazionale rappresenta una valorizzare delle eccellenze del “Gualterio” e sottolinea l’attenzione che l’istituto riserva alle discipline classiche. I Campionati delle Lingue e Civiltà Classiche, che annoverano nel Comitato Scientifico personalità di spicco come Ivano Dionigi, Franco Montanari e Paolo Fedeli, hanno l’obiettivo di promuovere il valore formativo degli studi classici e di stimolare l’interesse dei giovani verso la cultura antica.




Le sette rose rosse per ricordare i Martiri dell’eccidio di Camorena

Sette rose rosse lasciate sul cippo dei Sette Martiri da Lorenzo e Riccardo, nipoti del nipote di Amore Rufini, uno dei giovani orvietani fucilati nell’eccidio nazifascista di Camorena esattamente il 29 marzo di ottanta anni fa.

Così si è conclusa la tradizionale cerimonia con cui la città di Orvieto questa mattina ha reso omaggio ad Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Dilio Rossi. Il corteo cittadino composto dai rappresentanti istituzionali e militari, dalle associazioni combattentistiche e dai cittadini ha raggiunto il Cippo dei Sette Martiri dove il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, ha deposto una corona di alloro. Presenti anche il sindaco di Porano, Marco Conticelli, il sindaco di Baschi, Damiano Bernardini e quello di Parrano, Valentino Filippetti, il presidente dell’Anpi Orvieto, Fabrizio Cortoni, che ha letto un breve messaggio, e i familiari Ines Poggiani, nipote di Alberto, Serenella Stornelli, nipote di Ulderico, Amore Rufini, che porta il nome dello zio, accompagnato dalla figlia Romina e dai piccoli nipoti Lorenzo e Riccardo.

Una corona di alloro è stata posizionata anche presso il cimitero del Commonwealth e in Piazza XXIX Marzo, davanti alla targa che ricorda i sette martiri. 

Viviamo in un momento storico – afferma il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – in cui siamo abituati a consumare velocemente e distrattamente immagini che ci vogliono comunicare messaggi di ogni genere ma poi spesso, anche in occasioni come questa, non ci soffermiamo abbastanza sulla potenza e sul significato sempre attuale di certi simboli e di certe immagini. Come questo cippo dove ci rechiamo insieme ogni anno, questa pietra che segna il luogo dove furono fucilati i sette martiri e sulla quale sono scolpiti i loro nomi. Una pietra porta con sé significati profondi e universali. Rappresenta la solidità e la stabilità, è simbolo di forza e resistenza, è memoria perché testimone silenziosa del corso della storia, è connessione con la terra in cui è innestata, è il punto di riferimento di un percorso. Su questa simbolica pietra in questi 80 anni Orvieto ha costruito le solide fondamenta di una “casa comune” in cui custodire i valori propri della sua storia: libertà, giustizia, democrazia, rispetto, il rifiuto di ogni tipo di guerra e il contrasto a ogni forma di intolleranza e discriminazione. Una casa che ha bisogno di pietre solide e unite, che ha bisogno di pietre nuove per colmare quelle crepe che se lasciate aperte rischiano di far passare strumentalizzazioni e revisionismi che ne minerebbero la stabilità, che rischiano di far commettere gli stessi tragici errori del passato come purtroppo succede ancora nel presente in troppe parti nel Mondo. Oggi, ma non solo oggi, dovremmo sentirci noi tutti delle pietre, soprattutto i nostri ragazzi come i piccoli Lorenzo e Riccardo. E questo percorso che abbiamo fatto dovrebbe essere come un ritorno a casa, quella casa in cui Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Dilio Rossi non poterono far ritorno il 29 marzo di ottanta anni fa ma che hanno contribuito a costruire con il sacrificio delle loro vite“.




Cambio della guardia in CRO, nominato direttore generale Maurizio Barnabè

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio di Orvieto, riunitosi l’8 marzo 2024, ha nominato Maurizio Barnabé Direttore Generale, con decorrenza 2 aprile 2024.
Emanuele Stefano Carbonelli, cui vanno i ringraziamenti della banca per il lavoro svolto in questi anni, assumerà, sempre con decorrenza 2 aprile 2024, la responsabilità della U.O. Marketing della Capogruppo Mediocredito Centrale.

Maurizio Bernabè è un manager bancario esperto che ha iniziato la sua carriera in Banca Sella a inizio anni ’90. Nel ’99 entra in Webbeg come responsabile Progetto Intesa Trade /Caboto
e responsabile gestione Partners internazionali. Rimane nell’orbita Intesa e nel 2001 passa a Zurigo Sim Bank. Segue una lunga strada lavorativa nel gruppo MPS. a partire dal 2002. torna in Piemonte nel 2007 per conto di MPS come capo delle operazioni di Biver Banca. L’esperienza in MPS si chiude a Siena nel 2013 quando Bernabè approva ad Aosta con direttore generale di BCC Valdostana. Con lo stesso ruolo arriva a Forlì in Solution Bank.

Entra in MCC nel 2020 come direttore corporate fino al prossimo 2 aprile quando prenderà il posto di Carbonelli come direttore generale della Cassa di Risparmio di Orvieto




La Waterloo dei servizi, Orvieto e la disfatta dei diritti di cittadinanza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera a firma Fausto Tenerelli riguardante la sua esperienza all’Ufficio Anagrafe del Comune di Orvieto alla ex-Caserma Piave.

E’ il 5 marzo del 2024. Mi reco all’Ufficio Anagrafe del Comune di Orvieto perché ho smarrito la carta d’identità e, denuncia alla mano, devo ottenerne una nuova.  Mi affaccio sul piazzale antistante all’ex-Infermieria della ex- Caserma Piave, ora deputata a sede di servizi comunali, e sono subito colpito dalla vista delle persone in attesa: una piccola folla di cittadini aspetta il turno fuori, in piedi. E’ una giornata fredda e c’è un po’ di vento che aumenta la percezione sgradevole. Del resto, la sala d’attesa al coperto conta solo quattro sedie, rigorosamente occupate. Per fortuna non piove! Mi dico.   Prendo l’ordine di fila dalla macchinetta distributrice e mi unisco agli altri. Sono le 10,30 del mattino e ho guadagnato un numero buono per giocare a tombola: 23, dicono che porti fortuna! Su consiglio di un amico ho già con me tutti i documenti necessari per il rinnovo della carta d’identità; non ci vorrà tanto.

In realtà la fila non scorre e l’attesa si prolunga. Sono in piedi da oltre un’ora, ho freddo e comincio a sentire un dolorino alla schiena (L5-S1, il punto debole di chi arriva alla terza età!). Non mi lamento: siamo in parecchi ad attendere e, a occhio e croce, qualcuno è più anziano di me. Ma il tempo si fa interminabile. Ora so che avrei dovuto attendere più di un’altra ora prima che arrivasse il mio turno. Ho avuto tutto il tempo di annoiarmi di pensare. Alle 12,40 l’impiegato può ricevermi e assolvere con diligenza il suo lavoro. Osservo che mantiene una compostezza degna di rilievo. Sarà stata la noia dell’attesa, ma mentre giravo i fogli tra le mani per ingannare il tempo, la mente ha cominciato a giocare coi numeri: 5 marzo, è oggi … 5 aprile, passata Pasqua: nostro figlio sarà ancora con noi?… 5 maggio, sarà già primavera … 5 maggio, Cinque Maggio: la morte di Napoleone!… Sarà stata l’età, lo stress o la suggestione delle reminiscenze scolastiche, ma ho finito per indugiare in fantasie sull’agonia di Napoleone e mi è venuto automatico associare l’immagine all’evidente morte dei pubblici servizi, in questo caso servizi di ordine amministrativo. Più di 2 ore d’attesa all’aperto, in compagnia di un oscuro esercito di contribuenti, mi hanno evocato il senso della disfatta, il crollo definitivo di tutti i nostri napoleoni. “Ei fu. Siccome immobile/ Dato il mortal sospiro/ Stette la spoglia immemore/ Orba di tanto spiro …”. Ci sta: finisco a ridere per non piangere.

Ricapitoliamo:

1. l’Ufficio Anagrafe del Comune di Orvieto (servizio base, essenziale) apre al pubblico solo due giorni a settimana;

2. non è consentito prenotare appuntamenti per via telefonica; i numeri del Comune squillano tutti a vuoto, non c’è nemmeno il conforto di una risposta;

3. nei giorni addetti, si accede al servizio previa acquisizione del famoso “numeretto” dalla macchinetta distributrice, ma all’esterno non c’è schermo o altro che renda visibile il numero di chiamata raggiunto;

4. gli sportelli anagrafe aperti sono solo due, gli impiegati rispondono a funzioni diverse e se uno manca, l’altro è sommerso da un esubero di richieste.

Prendo atto che la pandemia si è trasformata in una Waterloo senza fine: dalla gestione aperta ed efficiente della fase pre-Covid, siamo precipitati in una progressiva chiusura. La fine della pandemia non ha contemplato inversioni di rotta, più razionali modalità di gestione per un accesso pieno. Al contrario, si è preferito optare per l’agonia dei servizi, condannare alla disfatta i cittadini e il diritto di cittadinanza.

Ing. Fausto Tenerelli




Ciao Riccardo…ora potrai ascoltare la tua playlist

E’ sempre difficile scrivere il ricordo di una persona. Questa volta lo è un po’ di più. Ciao Riccardo “Man” Stefanini. Quel tuo sorriso con l’immancabile sigaretta è ancora stampato nella mente. Anche al Teatro nella serata che ti ha dedicato la città per aiutarti si vedeva e si ascoltava la tua allegria nelle note fresche del Jazz.

Le tue battute fulminanti, le tue serate in compagnia degli amici tra un buon bicchiere di vino e l’immancabile musica sempre di sottofondo. E ogni anno per Umbria Jazz, puntuale, c’era la tua presenza per seguire i Funk Off, i concerti, collaborare perché la manifestazione-vetrina di Orvieto risultasse sempre splendente, viva, allegra e spensierata.

Allora ciao Riccardo, ora ti attende la musica infinita del jazz, dei fiati e degli ottoni, del pianoforte, della chitarra, del basso e delle percussioni e potrai scegliere la playlist!




“Multiversi – My cinematic world” è il nuovo album tutto strumentale del compositore Stefano Profeta

Esce il 5 marzo l’album di Stefano Profeta, “Multiversi – My cinematic world”, pubblicato su etichetta Carpe Diem, con il contributo di NuovoImaie. Dieci brani tutti composti, arrangiati, eseguiti e missati da Stefano Profeta, presso il Carpe Diem Home Studio e il Mami Record Studio di Orvieto.

“Multiversi -My Cinematic World” rappresenta un viaggio musicale attraverso le varie esperienze della vita di Stefano Profeta, ricca di opportunità di spaziare tra generi e ambiti culturali diversi. “Ho dedicato il mio lavoro, soprattutto negli ultimi anni, alla musica per immagini come colonne sonore per film, cortometraggi e documentari e alla musica per danza e teatro. Multiversi è infatti una raccolta di questo genere di brani a cui sono particolarmente legato e che sono felice di poter realizzare in un album”. Stefano Profeta è nato a Roma e vive tra Orvieto e la Capitale. Compone musica per cinema, televisione, pubblicità, teatro, danza, video arte e per library di production music. In passato si è occupato di scoprire e produrre nuovi talenti in campo discografico, tra cui Andrea Febo in gara tra i Giovani al Festival di Sanremo 2002, per il quale ha anche diretto l’orchestra. Negli anni Ottanta e Novanta ha collaborato con molti artisti tra cui Amedeo Minghi, Mietta, Alex Britti, Marcella Bella, Bobby Solo, Carmen Russo, Don Backy, Alan Sorrenti.

Per conoscere e ascoltare Stefano Profeta: spotify, Instagram Carpe Diem, Instagram Stefano Profeta, Tik Tok, pagina Facebook dell’artista.




Per Riccardo Stefanini i big di blues e jazz al Mancinelli con “Man&Friends – concerto per un amico”

L’amicizia diventa musica sul palco del Teatro Mancinelli di Orvieto. Giovedì 22 febbraio alle 21 i big della musica jazz e blues saranno i protagonisti di “Man&Friends – Concerto per un amico”, l’iniziativa benefica per raccogliere fondi per le cure di Riccardo Stefanini, collaboratore storico di tante manifestazioni musicali organizzate in città a partire da Umbria Jazz Winter. “Man” come lo chiamano i suoi amici e i tanti artisti che ricambieranno con la loro musica la sua allegria, la disponibilità e la generosità.

Tanti i volti noti del panorama musicale che hanno aderito: Paolo Fresu, Giampaolo Ascolese, i Funk Off e ancora Michele Ascolese, Stefano Indino, Natalio Manglavite, Mario Donatone&Blues-Man Latino, Elio Tatti, Riccardo Biseo, Franco Fasano, Massimo Moriconi, Emilia Zamuner e Daniele Di Bonaventura.

biglietti sono ancora disponibili on line sul sito di TicketItalia a questo indirizzo https://ticketitalia.com/man-friends-orvieto-2024 e presso la biglietteria del Teatro Mancinelli martedì 20 e mercoledì 21 febbraio dalle 16 alle 18.30 e giovedì 22 febbraio dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.

L’iniziativa è promossa dagli amici di Riccardo Stefanini con la collaborazione del Comune di Orvieto, dello staff del Teatro Mancinelli, della Fondazione Umbria Jazz e delle attività commerciali cittadine.

Per chi volesse contribuire ulteriormente è possibile farlo con un bonifico sul C/C con Iban IT19K0100525700000000002441intestato a Riccardo Stefanini con causale Donazione.