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Gian Luigi Maravalle al PD di Ficulle, “Politica dalla memoria corta con indiscutibili responsabilità che stride con la realtà ed il presente”

Forse sbaglio ma la situazione dei rifiuti non nasce ieri come il Circolo PD vuol far credere e la soluzione ad una seria crisi a livello regionale non è l’apertura dell’isola ecologica a Fabro. Siamo ormai abituati alla politica dalla memoria corta, ma le giravolte, prescindendo dall’autocritica, non sono altro che goffi tentativi di rinnovarsi, che evidentemente non assolvono dalle responsabilità di quanto fatto e non fatto in passato: a Ficulle, a proposito di ambiente, un esempio è la mancata tutela del calanco di Santa Cristina previsto nel potenziale aumento della discarica di Orvieto, che sarà risolta dall’attuale Amministrazione in sede di approvazione del PRG Operativo. Ma stiamo all’attualità anche considerando che il Mondo non finisce al bel Borgo dell’Alto Orvietano.  

Strategia Rifiuti zero. Come riportato da innumerevoli studi la realizzazione di un sistema “Zero Waste” che tutti auspichiamo non è attuabile in un giorno e non può prescindere da una strategia nazionale ed internazionale. Nel mentre a causa dei ritardi accumulati dalle amministrazioni passate in Umbria sussiste una situazione di grave emergenza rifiuti. Oggi urgono soluzioni all’altezza dell’emergenza, e considerando la crisi attuale, che tengano conto anche di altri fattori, come ad esempio l’impennata dei costi dell’energia che grava sulle famiglie, sulle imprese ed avrà riflessi su ogni genere di approvvigionamenti, oltre che evidentemente sul costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Inoltre, l’idea del termovalorizzatore, vale ricordare al Circolo PD, nasce dalle precedenti amministrazioni regionali: non è un’originale soluzione di oggi. Tanto è vero che in passato si discuteva sul dove realizzare l’impianto e della sua sostenibilità, al tempo con buona pace del Circolo PD ficullese.  

Come d’altro canto le ragioni della mancata apertura dell’isola ecologica di Fabro non è addebitabile al presente e tanto meno al Comune di Ficulle che non è capofila dell’investimento, come surrettiziamente il Circolo PD ficullese vuol far credere. Oltre tutto, rispetto all’apertura dell’isola ecologica, a Ficulle non è mancato l’interessamento congiunto e collaborativo della maggioranza e dell’opposizione: esiste altro modo di fare politica. Ed è altresì vero che l’Amministrazione di Ficulle ha messo in campo, anche attraverso l’ausilio dei Carabinieri Forestali, ogni azione per migliorare le percentuali di raccolta differenziata. A riguardo dall’analisi svolta con il Gestore è emerso che la percentuale registrata è condizionata anche dalla bassa confluenza di materiali quali: l‘edile, i metalli ed i legnami. Conseguentemente, stando ai dati, si  evidenzia come la migliorabile percentuale della raccolta differenziata nel Comune di Ficulle non è esclusiva responsabilità dei cittadini o dell’Amministrazione e potrà risultare  incrementata con l’auspicata apertura dell’isola ecologica. Come sempre fatto il Comune di Ficulle seguiterà a rivolgere attenzione alla raccolta differenziata ed è prevista un’attività di sensibilizzazione, attraverso le strutture d’accoglienza, per quanto riguarda i turisti. Da altro punto di vista, comprendendo le difficoltà degli operatori del settore turistico, anche auspicando che con l’arrivo della nuova stagione non si verifichino campagne stampa, costruite ad arte, lesive e non rispondenti al vero, come nel famoso caso dei comunicati “Borgo sommerso dai rifiuti” posta in essere dal Circolo piddino ficullese nella primavera dello scorso anno.

Concludendo, la questione della chiusura del ciclo dei rifiuti deve essere affrontata con determinazione e certamente nel caso della realizzazione di nuovi impianti vale il “non nel mio giardino” se un territorio è di altissimo pregio ed economicamente fragile: vale per l’orvietano e per gli altri territori dalle medesime caratteristiche, ovvero quelli la cui economia è fondata quasi esclusivamente su turismo e produzioni d’eccellenza. Quindi non un fatto di campanile sul quale banalizzare attraverso anglicismi googlati, ma valutazioni che trovano ragione anche dallo studio del rapporto economico sul territorio dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano recentemente pubblicato dall’Osservatoriocts.it, oltre che dalle evidenti conseguenze della crisi conseguente la pandemia. 




PD, “il sindaco di Ficulle favorevole al termovalorizzatore, ma non a Orvieto e intanto l’isola ecologica rimane al palo”

Leggiamo da un’intervista del Sindaco di Ficulle che: “Quella che passa per la valorizzazione energetica prevista dal nuovo piano elaborato dalla Regione, che prevede la realizzazione di un termovalorizzatore, è a mio avviso nella giusta direzione”.

Il Sindaco condivide la proposta sui rifiuti formulata dall’Amministrazione Leghista della Tesei, però non nel territorio orvietano, ovvero l’acronimo Nimby Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile sul retro”, si attaglia in maniera perfetta e se proprio vogliamo essere sinceri il fatto non ci meraviglia troppo. L’altro aspetto che non ci sorprende è il fatto che dimentichi di aver approvato in sede di Consiglio Comunale con tutta la Giunta e la sua maggioranza e all’unanimità, appena pochi mesi fa il 29/09/2021, la mozione dell’opposizione “di adesione alla rete rifiuti zero” e nella sua intervista non abbia mai fatto riferimento alla raccolta differenziata che rappresenta l’unica e vera soluzione per completare il ciclo dei rifiuti, mentre all’opposto, pensano di risolvere in maniera definitiva con discariche e termovalorizzatori, con la logica del non se ne può fare a meno, che invece di rappresentare la soluzione sono addirittura un peggioramento delle emissioni di Co2 nell’atmosfera e di inquinamento delle falde acquifere, a parte che le discariche prima o poi si saturano e il problema si ripresenta tale e quale e anche peggio dopo qualche anno.

In questi ultimi anni, il Comune di Ficulle si è distinto per i pessimi risultati proprio sulle percentuali della raccolta differenziata e questo è determinato dall’assoluta assenza di una precisa volontà politica di informazione, sensibilizzazione e formazione sul riciclo dei rifiuti con il loro riutilizzo al 100% e con la riduzione a zero della frazione indifferenziata dimostrando, altresì, di non aver compreso la portata rivoluzionaria per l’economia locale del riuso e del riciclo dei prodotti dismessi che andrebbero a creare una vera e propria economia circolare dei rifiuti, riducendo tra l’altro il peso delle bollette ai cittadini, cosa non trascurabile, viste le tariffe della Tari, e non venissero a spacciare per grande attenzione all’ambiente la casetta dell’acqua e la postazione per la raccolta degli oli esausti, operazioni che altrove sono in uso da molti più anni.

La vicenda del Centro di Raccolta o isola ecologica della Colonnetta è l’ulteriore dimostrazione di quanto sosteniamo. Infatti sono in alto mare le promesse dell’apertura dell’isola ecologica intercomunale della Colonnetta di Fabro. Da ormai troppi anni Fabro, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Parrano, Montegabbione stanno aspettando l’apertura di un centro raccolta adeguato per i rifiuti ingombranti e i materiali RAEE. Da più parti giunge voce che la struttura è pronta, ma mancano alcune autorizzazioni e si assiste al solito teatrino dello scaricabarile tra responsabili della gestione e le amministrazioni. Nella risposta dell’agosto 2019 ad un’interrogazione, il Comune di Ficulle parlava di apertura prevista per la primavera del 2020. Bene, anzi, male!

Il problema dei rifiuti si risolve realizzando e facendo funzionare le cose che sono necessarie per la differenziata, come il centro di raccolta, non con le chiacchiere. All’interno del Centro di raccolta, visto dall’esterno, sembra tutto pronto e terminato, ma nessun movimento di mezzi e persone fa presagire l’imminente apertura dei cancelli. Eppure, nonostante solleciti vari, tutta la pratica giace su qualche scrivania e fa pronosticare ancora tempi lunghi per l’apertura e i cittadini continueranno ad arrangiarsi o, come nel caso di Ficulle, arrivare fino ad Allerona per usufruire del centro di raccolta.

Ecco questi sono i ritardi e le scelte sbagliate o inesistenti di questi ultimi anni. Questo è il risultato della mancanza di una strategia e una visione di futuro, in questi ultimi anni per tutto un territorio.

Circolo Comunale di Ficulle del PD




Scontro tra minoranza e presidente del consiglio Garbini su invio PEC per il consiglio comunale, deciderà il Prefetto

Il consiglio comunale di 19 agosto non è cosa che avviene sempre ma bisognava approvare il bilancio e quindi non si poteva attendere. Così il 13 agosto sono partite le PEC per convocare i consiglieri comunali dalle 9 di mattina in prima convocazione.

Nonostante tutto sembrava una giornata normale ed invece sono partite subito le bordate fra maggioranza e minoranza in consiglio. Il capogruppo della Lega, Andrea Sacripanti accede la miccia scrivendo un post in cui stigmatizza il comportamento della minoranza del tutto assente. Ed ecco la sorpresa. Cristina Croce, capogruppo di “Siamo Orvieto”, spiega piuttosto contrariata, non abbiamo ricevuto alcuna convocazione. Ho controllato la mail, niente”. Ora Croce è un fiume in piena, “il modus operandi è sempre lo stesso, non è stata convocata neanche la capigruppo. Ho saputo del consiglio comunale dalla stampa e pensavo che fosse, come sempre, di pomeriggio. Poi mi sono ritrovata il post di Sacripanti e allora insieme ad altri consiglieri di minoranza che a loro volta non hanno ricevuto la convocazione, abbiamo deciso di scrivere al Prefetto. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Martina Mescolini, capogruppo del PD in consiglio comunale, “non abbiamo ricevuto alcuna mail per la convocazione. Così è difficile fare opposizione anche perché le convocazioni vengono ufficializzate senza la capigruppo, insomma in autonomia della maggioranza. Non ci rimane che chiedere al Prefetto se tale modus operandi sia rispettoso delle regole o meno. Il problema, poi, dei rapporti tra minoranza e maggioranza è ben più ampio ma non apriamo altri fronti, per ora”.

Il presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini, al termine del consiglio comunale ha a sua volta replicato alla accuse della minoranza, “ho avuto contezza soltanto dalla stampa delle problematiche riscontrate da alcuni consiglieri di minoranza relativamente alla convocazione del consiglio comunale che si è regolarmente svolto nella mattinata di giovedì 19 agosto. Non ho infatti ricevuto alcuna informazione nel merito da parte dei consiglieri stessi. Ho altresì ricevuto da parte di due consiglieri di minoranza la giustificazione di essere impossibilitati a partecipare alla seduta per motivi personali”. Sempre Garbini, spiega, “ho verificato la PEC della convocazione del consiglio comunale che ha numero di protocollo 0026587 del 13/08/2021, ore 18.38. Come è possibile dimostrare, la PEC della convocazione è stata inviata correttamente, secondo i termini del Regolamento Comunale, a tutti gli indirizzi mail dei consiglieri, membri della giunta e dipendenti comunali, Prefettura, Polizia, Carabinieri e revisori dei conti. Non comprendo le iniziative che i miei colleghi consiglieri vogliono intraprendere – conclude Garbini – ma spero che vadano fino in fondo. Sono consapevole di aver svolto il mio compito nella piena trasparenza e correttezza, come ho sempre fatto”.

Questa è in sintesi la cronaca di quanto avvenuto in consiglio comunale dal punto di vista formale, poi si è discusso di bilancio, salvaguardia, riconoscimento debito e tanto altro…La forma spesso è sostanza soprattutto quando si è chiamati a discutere e votare di questioni importanti per la città e i cittadini.




Verini (PD), “importanti novità nel Dl Sostegni per aree post-sisma e aeroporti regionali!

“Aver ottenuto la proroga del credito d’imposta anche per il 2021 è un grande risultato per le aree post sisma e ciò si aggiunge al conseguimento di altre importanti iniziative per lo sviluppo come il Cis e gli altri interventi già inseriti nella Legge di Bilancio”. Lo dichiara il deputato dem Walter Verini, tesoriere nazionale del Partito Democratico.

“Proseguendo sul solco tracciato dal governo Conte Bis e poi dallo stesso presidente Draghi, come deputati dem dei territori colpiti dal terremoto del Centro Italia, abbiamo proposto e fatto approvare un emendamento al DL Sostegni bis che riguarda la proroga per il 2021 dei crediti d’imposta per le aziende colpite dal terremoto. Una misura utile per la ripresa economica – prosegue il deputato umbro – specie per chi ha dovuto fronteggiare la devastazione del sisma e successivamente la tragedia della pandemia da Covid-19. La norma sarà pertanto efficace nelle zone del sisma del Centro Italia ovvero in Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria”.

“Nel Dl Sostegni sarà previsto inoltre un sostegno destinato agli aeroporti regionali – aggiunge Verini – con l’eliminazione dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco per gli aeroporti che hanno registrato nell’anno 2019 un traffico passeggeri in partenza pari o inferiore a un milione di unità”. “Anche se sono ben altri gli interventi necessari da compiere, a tutti i livelli, per il futuro di aeroporti come quello di Perugia – sottolinea il deputato – ciò aiuterà soprattutto quegli scali regionali, come quello umbro, che hanno subito i contraccolpi più pesanti dal blocco dei trasporti in pandemia e ora hanno bisogno di un intervento per tornare a decollare. L’addizionale sui diritti d’imbarco – ricorda Verini – viene versata dalle compagnie aeree è pari a 6,5 euro per ogni passeggero in partenza. Nel 2019 il gettito proveniente da questa tassa è stato di 652 milioni di euro, di questi 13 milioni provenienti dai voli sui piccoli aeroporti, ovvero Ancona, Bolzano, Brescia, Comiso, Crotone, Cuneo, Lampedusa, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Parma, Rimini, Trapani, Trieste”.

Walter Verini
Deputato PD dell’Umbria 




PD di Orvieto, sulla sanità pubblica il “vogliamoci bene” non funziona

Abbiamo più volte segnalato la “disattenzione” dell’attuale amministrazione comunale di Orvieto in materia di sanità pubblica. Lo avevamo fatto durante i mesi più duri dell’emergenza sanitaria e ci vediamo costretti a farlo di nuovo.   Il diritto alla salute sembra non trovare spazio nell’agenda di sindaco e giunta, in altre faccende affaccendati per accorgersi del fatto (o per avallarlo?) che la salute non è merce che se hai i mezzi la compri, altrimenti ti arrangi come puoi.  Tra gli effetti di questa “disattenzione” rientra la grottesca vicenda della gestione della campagna di vaccinazione – in merito alla quale i consiglieri comunali del Partito Democratico hanno già depositato opportuna interrogazione – che, oltre agli inspiegabili ritardi ed all’inerzia della Regione (si veda la campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, avviata dal governo ma assente nella programmazione regionale), costringe gli orvietani a spostarsi a Terni, Narni, Amelia o, per i più fortunati, al caos delle lunghe file sotto il sole presso l’hub di Bardano.  Ma la vicenda dice di più, e parla del totale assoggettamento di Orvieto alle determinazioni che promanano da Perugia.

Nel “Libro Bianco” deliberato dalla giunta regionale nel mese di febbraio, contenente le linee strategiche del nuovo Piano Sanitario Regionale, si preannuncia il dimezzamento dei distretti (da 12 a 5/6).  Tra questi, in ragione dei numeri, Orvieto non è contemplata.  Dal sindaco Tardani solo silenzio.   Non importa se l’accorpamento del distretto di Orvieto suoni completamente distonico rispetto al proposito di rafforzare la medicina del territorio ed in controtendenza rispetto a quanto l’esperienza Covid avrebbe dovuto insegnarci.  Non importa se il taglio andrebbe a colpire un’area interna riconosciuta come tale anche per via della distanza dai principali centri di erogazione dei servizi sanitari.   Non importano le carenze strutturali, strumentali, organizzative e di personale che gravano sul nostro ospedale, che sta pagando un costo altissimo in termini di reale capacità di erogare servizi sanitari ai cittadini.  Non importa se i soldi che arriveranno sul Pronto Soccorso sono stati previsti dal Ministero della Sanità, non certo dalla Regione, e gli interventi strutturali del Recovery Plan sull’ospedale cittadino, in materia di prevenzione del rischio sismico, saranno da dividere con Foligno e Spoleto.  Non importa se la nuova collocazione individuata per la  Casa di Comunità all’interno dell’ex ospedale in piazza Duomo lasci enormi perplessità sia in termini di logistica, funzionalità territoriale ed accessibilità, sia in termini dell’ammontare dell’investimento e dei tempi di realizzazione, considerati i limiti stringenti imposti del Recovery Fund.   Non importa se da una parte si progettano interventi per mitigare le oggettive diseguaglianze sul tema del diritto alla salute e dall’altra si annienta ciò che residuava di quel diritto. 

Non importa se sulla sanità pubblica il “vogliamoci bene” non funziona.

Partito Democratico di Orvieto




Il PD di Orvieto, “il bilancio dei vaccini in giunta”, è grave e senza giustificazioni

Abbiamo ricevuto venerdì riscontro alla richiesta di accesso agli atti inoltrata il 21 Aprile scorso.   Dieci giorni dopo il termine previsto dal regolamento comunale (Art. 28, comma 3), e dopo reiterati e vani tentativi di ottenere risposte, abbiamo avuto conferma di quanto segnaliamo da oltre un mese. 

Apprendiamo infatti che le deleghe a programmazione e bilancio, tributi, enti e partecipazioni, informatica, lavori pubblici, attività produttive e sviluppo economico, hanno costituito titolo per ottenere il vaccino i primi di marzo (quando l’Umbria vaccinava gli over 80 e gli estremamente fragili).

Qualcosa evidentemente non torna se lo stesso sindaco, con una nota del 20 aprile (http://www.comune.orvieto.tr.it/notizie/precisazione-amministrazione-comunale-su-vaccinazi), precisava che si erano sottoposti a vaccino i soggetti direttamente coinvolti nell’attività operativa del COC e tra questi due membri della Giunta proprio in virtù delle loro deleghe. Ora, come possono le deleghe al bilancio comportare una diretta attività nel COC?

Del resto nessuna funzione di supporto al COC è stata attivata per il titolare delle deleghe al bilancio.

Questi i fatti, gravi, rispetto ai quali è scaduto il tempo delle giustificazioni.

I consiglieri

Martina Mescolini e Federico Giovannini (Partito Democratico), Cristina Croce (Siamo Orvieto), Franco Raimondo Barbabella (Prima gli Orvietani), Giuseppe Germani (Orvieto Civica e Riformista)




I consiglieri del PD, “Tardani, una distrazione che costa 160mila euro”

A gennaio​ 2021 esce il Bando rivolto alle imprese culturali e creative della Regione Umbria con scadenza ad aprile: un milione di euro di risorse da destinare a progetti finanziati per il 70% a fondo perduto dal FESR. Un’opportunità decisamente interessante per quanti si occupano di cultura, eventi, musica, beni culturali…​Questa opportunità era stata, al tempo, inserita dentro la Strategia dell’Area Interna sud-ovest Orvietano. Infatti, l’Accordo di Programma Quadro (APQ) della Strategia prevedeva per l’area interna orvietana una riserva di 200 mila euro su questi bandi. Nel 2018 esce il primo avviso e risultano finanziabili due progetti: uno di TE.MA (capofila, assieme a CSCO e Scuola di Musica) e l’altro dell’Associazione Ippocampo di Lugnano in Teverina.  Nel 2019 la TE.MA viene affondata e i 160mila euro assegnati tornano – con una determina dell’11 ottobre 2019​ – nella disponibilità della Regione Umbria (Roberta Tardani e Donatella Tesei regnanti).
​Ora, poiché un solenne impegno formale (APQ) era stato siglato stabilendo modi (POR FESR 2014-2020. Asse 3 – Obiettivo specifico 3.2 – Azione 3.2.1.), somme (200mila euro) e soggetti (imprese culturali e creative e associazioni che operano in regime di impresa dell’Area interna sud-ovest Orvietano) non si riesce a capire perché Sindaca & Friends abbiano dimenticato di rivendicare questo impegno. Una distrazione senza scuse che ha fatto perdere a queste imprese 160mila euro.​
La disattenta Tardani in consiglio ha parlato di “difficoltà interlocutoria tra i vari enti”. Una risposta imbarazzante ma coerente con uno stile che mette insieme arroganza e vaniloquio.​ A Perugia, cara Sindaca, vada per reclamare il rispetto che spetta ad Orvieto e non solo prendere ordini sul nome del vicesindaco.

Gruppo Consiliare PD di Orvieto