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Don Danilo, “siamo tornati in anticipo da Bardonecchia e tutti negativi ai test, ma Orvieto non scommette sui giovani”

Un nutrito gruppo di ragazzi orvietani fino a domenica 22 agosto era a Bardonecchia accompagnato da don Danilo Innocenzi. E’ stato un momento di svago dopo la pausa forzata dovuta al covid. Doveva esserlo, in verità per qualche giorno ancora ma improvvisamente lo spauracchio della pandemia è tornato con la notizia di un focolaio covid in un’ala del villaggio olimpico proprio di Bardonecchia. Le persone in isolamento, come ha scritto in un lungo post lo stesso parroco di Sferracavallo, non sono più uscite dal 4 agosto scorso. Don Danilo ha preso in mano la situazione e senza inutili allarmismi ha deciso di rientrare in anticipo nonostante “nessuno del nostro gruppo – scrive sempre il sacerdote in un post FB dal suo profilo – o degli altri gruppi presenti a Bardonecchia, compreso lo staff dell’albergo, ha mai avuto contatti con questi positivi. ASL e Comune hanno gestito la situazione senza pregiudicare nulla”. Ma diverse famiglie hanno iniziato legittimamente a preoccuparsi ed allora tutto il gruppo si è disciplinatamente sottoposto a tampone. Don Danilo si è tenuto in stretto contatto con il dottor Mattorre, responsabile ASL di Orvieto per la gestione dei casi covid, informandolo in tempo reale delle decisioni, dei risultati dei test e di ogni spostamento del gruppo. La macchina del tracciamento e della prevenzione si è messa subito in moto anche grazie alle Farmacie di Orvieto, scrive Don Danilo, “in particolare quella del Moro” che si sono rese disponibili per i test. Poi, passato ogni timore con i 67 vacanzieri tutti negativi don Danilo si leva qualche sassolino dalla scarpa. “Vorrei anche ringraziare coloro che ci hanno preso da untori o da sprovveduti come se fossimo gli unici che in questo periodo fossimo andati in vacanza, tra l’altro facendo il tampone prima di partire. Un’ultima cosa – chiude il parroco – questa vicenda è l’ennesima dimostrazione che la nostra città, la più vecchia d’Italia, vuole mantenere questo triste primato perché dice di voler fare del bene ai ragazzi, ma non scommette su di loro…”.

Don Danilo prende le difese dei giovani, giustamente, che hanno partecipato alla vacanza montana e che lo hanno fatto rispettando tutte le regole prima e durante, che si sono comunque divertiti, che hanno comunque condiviso esperienze e momenti di gioco, di preghiera e di riflessione. Ai giovani serve una guida, un punto di riferimento e un amico allo stesso tempo, una persona che è stato duro quando è servito ma che è pronto a difendere in tutto e per tutto gli stessi quando additati ingiustamente. Bravo Don Danilo!