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Si è insediata Ilaria Bernardini nuova direttrice dell’ospedale di Orvieto a tempo pieno

Si è insediata lunedì scorso, 5 febbraio, alla guida della struttura ospedaliera “Santa Maria della Stella” di Orvieto, la dr.ssa Ilaria Bernardini che assume l’incarico di vertice per i prossimi cinque anni dopo essere risultata vincitrice dell’avviso pubblico bandito dalla Usl Umbria 2. Per l’occasione sono stati convocati i responsabili di reparto e dei servizi dell’ospedale, tutti presenti all’incontro.
Dirigente medico, specialista in Igiene, la dottoressa Bernardini vanta un’importante esperienza professionale presso la Direzione Medica di Presidio dell’Azienda Ospedaliera di Perugia dove ha ricoperto il ruolo di responsabile della Gestione operativa dei processi clinico assistenziali e raccordo con l’Ufficio Controllo di Gestione, occupandosi in particolare  del percorso del paziente chirurgico programmato, dalla lista di attesa alla sala operatoria e svolgendo attività quotidiana di verifica delle sedute operatorie e reportistica dei dati di attività. Particolarmente attiva inoltre nel campo delle liste operatorie, nella verifica dei tempi, nell’analisi delle criticità e nell’organizzazione di incontri, per la loro risoluzione, con professionisti chirurghi, anestesisti, infermieri per ottimizzare l’organizzazione e le risorse.

L’impegno della dottoressa Bernardini al “Santa Maria della Misericordia” di Perugia si è rivolto anche al monitoraggio dei principali indicatori di performance aziendali con analisi dei sistemi di valutazione dell’organizzazione. Numerosi i ruoli e le mansioni svolte nel nosocomio del capoluogo di regione: dalle attività del comitato infezioni ospedaliere a quelle legate all’accreditamento, alla gestione del rischio clinico, al registro tumori e ai flussi informativi regionali relativi alla mobilità sanitaria, solo per citarne alcuni.

La dottoressa Ilaria Bernardini sostituisce alla guida dell’ospedale di Orvieto il dott. Patrizio Angelozzi che, malgrado l’impegno di responsabile della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia, con grande disponibilità, capacità e competenza, dal mese di luglio 2022 ha guidato anche la struttura ospedaliera. Il dottor Angelozzi, che torna al suo originario ed esclusivo incarico di direzione del reparto di Ostetrica e Ginecologia, ha ricevuto il ringraziamento, per l’importante contributo in termini di dedizione, professionalità, impegno e risultati raggiunti, del direttore generale ff dott. Piero Carsili presente al “Santa Maria della Stella” per il passaggio di consegne e per il primo giorno di lavoro della dott.ssa Bernardini. “Per la prima volta – ha dichiarato il manager sanitario – l’ospedale di Orvieto ha al vertice un direttore di struttura complessa a tempo pieno, parte integrante dell’organico aziendale. Un segnale inequivocabile del ruolo strategico del nosocomio orvietano nella rete ospedaliera regionale, ribadito nei programmi della Regione Umbria e confermato dai progetti di potenziamento e sviluppo in termini strutturali, di dotazione organica, di innovazione tecnologica”.

Il direttore generale ff della Usl Umbria 2 dott. Piero Carsili ha quindi rivolto i migliori auguri di buon lavoro alla nuova direttrice dell’ospedale di Orvieto, allo staff della direzione di presidio e ai professionisti impegnati nei reparti con l’auspicio e l’impegno comune di offrire, grazie ad un lavoro corale e ad un’organizzazione efficiente ed efficace, risposte sempre più di qualità ai cittadini”.

Il nuovo direttore dell’ospedale di Orvieto dott.ssa Ilaria Bernardini si è detta “onorata di assumere questo prestigioso incarico” e ha garantito “massimo impegno, dedizione e attenzione puntando sul lavoro di squadra con la certezza di poter migliorare ulteriormente la performance e l’efficienza della struttura ospedaliera grazie a questi elementi e al supporto indispensabile dei professionisti, delle istituzioni, della comunità cittadina”.




In partenza la fase operativa dei lavori PNRR su Santa Maria della Stella, Casa e Ospedale di Comunità e trasferimento Centro Salute Mentale

Dal miglioramento sismico dell’ospedale “Santa Maria della Stella” all’affidamento dei lavori di realizzazione della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità finanziati con fondi PNRR; dall’ampliamento del Pronto Soccorso, all’attivazione di sei nuovi posti letto di semintensiva e un posto letto di intensiva per arrivare alla nuova sede, recentemente completata, del Centro Salute Mentale in via Cardinal Cerretti. Si procede spediti, nell’area Orvietana, con la definizione e l’avvio di progetti, opere e strutture sanitarie che consentiranno alla rete ospedaliera e territoriale un enorme salto di qualità nelle attività di cura e di assistenza alla popolazione.

OSPEDALE “SANTA MARIA DELLA STELLA” – Per quanto riguarda il miglioramento sismico dell’ospedale che, è bene ricordarlo, per la prima volta avrà al vertice un direttore di struttura complessa a tempo pieno, parte integrante dell’organico aziendale – a giorni il Dg dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino presenterà alla città la professionista, risultata vincitrice dell’avviso pubblico, che guiderà il nosocomio nei prossimi cinque anni – l’appalto integrato della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché della realizzazione dei lavori, è stato aggiudicato nel mese di luglio per un importo complessivo vicino ai 5,1 milioni di euro e una durata contrattuale pari a 795 giorni. L’ultimo step prevede la sottoscrizione, che avverrà breve, del contratto per poi entrare nella piena fase esecutiva. Vale la pena ricordare che, essendo un’opera finanziata con i fondi europei del PNRR, i lavori devono essere obbligatoriamente completati entro il 30 giugno 2026. Appare inoltre evidente come gli interventi di adeguamento sismico rappresentino un elemento fondamentale per garantire condizioni di massima sicurezza ai professionisti della salute e ai pazienti in un presidio ospedaliero strategico per la rete umbra, sede di DEA di primo livello con tutti i servizi e le prestazioni assicurate, come confermato dalla programmazione regionale. In questo quadro di potenziamento e sviluppo complessivo della sanità Orvietana si collocano i lavori di adeguamento e di ampliamento del Pronto Soccorso e l’attivazione, in area medica, di sei nuovi posto letto di semintensiva e di un nuovo posto letto di terapia intensiva. Per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, alla luce di recenti normative nazionali in materia e del nuovo prezzario regionale, l’azienda sanitaria ha provveduto ad adeguare gli importi per la realizzazione dei due progetti portando a circa 3,7 milioni (con un incremento di 940 mila euro) l’ampliamento del Pronto Soccorso e a circa 1,2 milioni (+ 533 mila euro) l’attivazione dei posti letto di semintensiva e intensiva. Come per tutte le opere del PNRR la scadenza è prevista il 30 giugno 2026.


CURE INTERMEDIE E ASSISTENZA TERRITORIALE – OSPEDALE DI COMUNITÀ E CASA DELLA COMUNITÀ
 Per la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità in piazza Duomo che riqualificherà immobili in disuso dell’ex ospedale in un’area pregevole del centro storico cittadino, con delibera del direttore generale firmata ad agosto è stata adottata la determina a contrarre per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché della realizzazione dei lavori di Intervento di recupero funzionale per la realizzazione delle due opere per un importo di circa 3,3 milioni di euro per la Casa di Comunità e di circa 4,5 milioni di euro per l’Ospedale di Comunità. Attualmente in corso la valutazione delle offerte, la data di scadenza per la loro presentazione era fissata al 26 settembre, si stima che entro fine mese, salvo ricorsi, la commissione giudicatrice completi la procedura per consentire di entrare, anche in questo caso, nella fase esecutiva di realizzazione delle due opere il cui completamento è fissato al 30 giugno 2026. Si ricorda che le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità rappresentano la vera novità nell’organizzazione della rete dei servizi nazionale. La prima costituirà il punto di riferimento continuativo e di accesso ai servizi e alle prestazioni per i cittadini con la presenza di équipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che operano in raccordo anche con la rete comunale e delle farmacie del comprensorio mentre l’ospedale di comunità affiancherà il territorio e l’ospedale fornendo cure intermedie attraverso il ricovero breve di pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica.

TRASFERIMENTO NELLA NUOVA SEDE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE – Intervento recentemente completato nella nuova sede centrale del CSM, è in programma entro fine novembre il trasferimento dei servizi di salute mentale nei nuovi locali. Un altro appuntamento importante per l’azienda sanitaria, per gli operatori, gli assistiti, per la comunità cittadina.

Infine una considerazione. A fronte dello straordinario impegno progettuale e realizzativo messo in campo dall’azienda sanitaria in stretta collaborazione con le istituzioni, Regione Umbria, Comune di Orvieto e con tutte le componenti territoriali con cui è aperto un dialogo e un confronto, spiace rilevare come in alcuni ambienti prevalga ancora un atteggiamento di sterile polemica e di inutile e vuota recriminazione rendendo più debole una città e un territorio che devono invece continuare ad essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro, con slancio propositivo e costruttivo.




“Siamo grati per l’attenzione e l’empatia dimostrata dal personale del Santa Maria della Stella”

La settimana scorsa nostro padre è stato ricoverato presso il reparto di ortopedia e riabilitazione dell’ospedale di Orvieto e operato al femore dall’equipe di ortopedia. 

Teniamo a parlare della nostra esperienza perché siamo rimasti davvero colpiti dalla grande professionalità, ma soprattutto umanità di tutto il personale che opera inizialmente in pronto soccorso e nei reparti di chirurgia ed in quello di ortopedia e riabilitazione.

Nostro padre era stato colpito da ictus ormai tanti anni fa e non poteva più parlare. Il personale tutto, dalle oss, infermiere e dottori, tuttavia è riuscito sempre ad ascoltarlo, accogliere le sue richieste e coccolarlo. Anche la loro disponibilità verso noi parenti è stata davvero eccezionale e ci ha fatto sentire seguiti, al sicuro e in buone mani. 

Purtroppo il nostro papà ci ha lasciati a causa di un attacco cardiaco inaspettato e, anche in questa circostanza, la loro sensibilità e vicinanza con parole d’affetto ci hanno consolato ed accompagnato.

Comprendiamo la grande difficoltà delle persone che lavorano in questo settore, la continua necessità di affrontare situazioni difficili, quindi siamo oltremodo grati dell’attenzione ed empatia che ci hanno dimostrato.

Grazie ancora per tutto

Famiglia Pesci

P.S. Alla famiglia Pesci e in particolare a Fabio giungano le più sentito condoglianze del direttore e della redazione di OrvietoLife.




Nuova lettera di PrometeOrvieto, “abbiamo notizie della casa di comunità di Orvieto o è ancora una chimera?”

Con cadenza quasi settimanale la USL e la Regione annunciano l’avvio dei lavori o inaugurano Case di Comunità e affini. l’ultima in ordine di apparizione quella di Amelia. Annunci e inaugurazioni che però non vedono Orvieto con il suo progetto all’ex-ospedale, scelta criticata fin dal primo annuncio per la location e le difficoltà nel procedere con il recupero. A oggi nulla si muove e allora PrometeOrvieto ha deciso di scrivere una nuova lettera aperta indirizzata al direttore generale della USL Umbria2 Massimo De Fino he pubblichiamo integralmente.

L’articolo di ANSA Umbria dei giorni scorsi, ripreso dai quotidiani online di Orvieto, riporta la programmazione della realizzazione delle Case di Comunità nel territorio di competenza della Ausl Umbria2, ad oggi. La lettura di questo articolo ci preoccupa non poco e crediamo meriti ulteriori precisazioni ed approfondimenti. Nel recente passato PrometeOrvieto si è principalmente occupata dell’organizzazione dei servizi, che vengono erogati oggi e che dovranno essere forniti domani, necessari a gestire le acuzie all’interno dell’Ospedale di Orvieto: su questo ci ripromettiamo di verificare la realizzazione effettiva di quanto promesso. La nuova riforma sanitaria è poi improntata su di un riordino della medicina territoriale, che è stato ed è il nocciolo del problema all’interno dell’esigenza di fornire un servizio “salute” adeguato e dignitoso ai cittadini. Sono stati individuati; – i luoghi fisici, in cui realizzare le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità; – le metodiche per l’erogazione dei servizi, utilizzando: centrali operative territoriali (COT), medicina domiciliare, nuovo ruolo alle farmacie, telemedicina, ecc. – le nuove applicazioni informatiche, volte ad agevolare la fornitura dei servizi di medicina preventiva e riparativa riducendo anche i costi. In sostanza, ci si affida in modo importante e si assegnano ingenti risorse alla medicina territoriale per posizionare il cittadino al centro del sistema sanitario e per dargli riferimenti precisi dei luoghi dove affrontare i suoi problemi di salute. Le dichiarazioni dell’Ausl Umbria2 e l’articolo de Il Sole 24 ore uscito il 15 luglio, dove sono riportate le intenzioni del Governo (“… Il Governo sta infatti decidendo di stralciare parte delle opere, circa un quarto, che saranno finanziate con i fondi di coesione e quelli ordinari dell’edilizia sanitaria evitando così le forche caudine dell’Europa in caso di ritardo nei cantieri che partono a fine anno …” da Il Sole 24 Ore) non ci lasciano per nulla tranquilli. Riteniamo, per averlo detto oramai decine di volte, che la Casa di Comunità ad Orvieto è stata posizionata nel luogo sbagliato, ma anche che oramai, a decisione presa, non si possa tornare indietro un’altra volta. Il fatto è che nel comunicato di Ausl Umbria 2 si forniscono indicazioni precise sulle date di inizio lavori per molte Case di Comunità (Nocera Umbra, Spoleto, Terni, Montefalco, Fabro), ma non per quella di Orvieto. Per questo, pensiamo sia necessario chiedere di conoscere le date di inizio e fine lavori per la Casa di Comunità del nostro territorio. Non vorremmo, che a causa della complessità della scelta effettuata dalle Autorità, Orvieto si ritrovasse, come riportato nell’articolo del Sole, tra quelle la cui realizzazione il Governo sarà costretto a rimandare a dopo il 2026, con altri fondi tutti da reperire. A questo punto, chiediamo di essere rassicurati da una dichiarazione precisa e puntuale da parte dei responsabili. Appare necessario, a nostro avviso, conoscere l’organizzazione transitoria, cioè come, man mano che le dotazioni saranno rese disponibili, potrà trovare luoghi e personale per attuarla. Di tutto questo non si parla. Approfittando della consueta disponibilità del Dott. De Fino, chiediamo informazioni più puntuali su quanto evidenziato nella presente che gradiremmo approfondire in un prossimo incontro che a breve Le chiederemo. E’ per tutti chiarissimo che ogni ritardo che si verificasse, potrebbe produrre un’ulteriore grave marginalizzazione del nostro territorio.




La dura replica della USL alla lettera aperta di PremeteOrvieto, “ricostruzioni fantasiose e non corrette relative all’ortopedia”

La Direzione Generale dell’Azienda Usl Umbria 2 risponde alla lettera aperta dell’associazione Prometeo Orvieto inviata nei giorni scorsi agli organi di informazione.

“In relazione all’accorpamento estivo dei reparti, modello organizzativo adottato da decenni nei presidi ospedalieri e nei servizi sanitari territoriali di tutto il Paese – spiega il direttore generale dott. Massimo De Fino – le normative in materia di lavoro e i contratti nazionali prevedono il diritto del lavoratore a fruire delle ferie estive quantificate in almeno 15 giorni consecutivi nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 settembre. Per tale ragione, al fine di garantire il dovuto e sacrosanto ristoro ai dipendenti e assicurare, al tempo stesso, il mantenimento di una adeguata ed efficiente risposta assistenziale attraverso un numero adeguato di professionisti e di posti letto, è prassi consolidata ricorrere all’accorpamento estivo di alcune attività”.  Nulla di nuovo su questo punto così come si ribadisce l’impegno per potenziare la dotazione organica, già comunicato, in maniera approfondita, ai rappresentanti dell’associazione Orvietana in occasione di un recente incontro con la direzione generale. Al corposo piano di stabilizzazione aziendale che ha riguardato 129 professionisti della salute si aggiunge l’ingresso in servizio, ad Orvieto, di ben nove infermieri sui 22 nuovi assunti.

Notizie di stampa relative a interventi ortopedici rinviati o trasferiti presso altra sede sono ben lontane dalla realtà dei fatti. Proprio questa mattina (3 luglio ndr), con delibera n. 1163, la direzione strategica ha disposto l’attivazione di un rapporto libero professionale per 24 ore settimanali in favore della struttura di Ortopedia del presidio ospedaliero di Orvieto che raggiunge così, con cinque professionisti in staff, forse per la prima volta nella storia del nosocomio, il pieno organico.

Anche la vicenda che ha riguardato un giovane 14enne caduto dal motorino “rimandato a casa perché l’ortopedico non c’è” si basa su una ricostruzione dei fatti fantasiosa e non corretta che rischia di generare allarmismo ingiustificato tra la popolazione. Per la cronaca il ragazzo ha subito la frattura composta della porzione antero-mediale della diafisi tibiale distale che, su indicazione dello specialista ortopedico reperibile, è stata trattata nell’immediato in Pronto Soccorso con l’immobilizzazione della gamba e con un semplice accesso ambulatoriale effettuato la mattina successiva.

Leggendo la nota stampa di Prometeo si rileva inoltre una non corretta interpretazione della dichiarazione rilasciata dallo stesso direttore generale nel corso del già citato incontro con i rappresentanti dell’associazione, in cui non si è fatto alcun cenno – a differenza di quanto si sostiene nella lettera aperta – all’attività di diagnostica radiologica bensì è stato approntato e approfondito – questo sì – il tema dell’endoscopia. “Al fine di migliorare la capacità di risposta alle numerose richieste e rendere più efficace ed efficiente l’organizzazione – spiega il dott. De Fino – lo scorso 27 giugno la direzione strategica ha convocato un incontro con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta – presente anche il sindaco di Orvieto dott.ssa Roberta Tardani – in cui il direttore sanitario dell’Azienda Usl Umbria 2 dott.ssa Simona Bianchi ha illustrato, tra l’altro, la nuova direttiva aziendale che specifica, puntualizza, chiarisce e regolamenta la prescrizione degli esami endoscopici”.

“Sono pienamente d’accordo con l’affermazione di Prometeo – afferma il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino – che ostacoli, criticità e difficoltà vanno affrontati con umiltà ma anche – conclude – attraverso una giusta e corretta comunicazione, la cooperazione, l’integrazione tra i professionisti e la sinergia con gli enti, le istituzioni, le associazioni, il tessuto sociale e culturale della città e del comprensorio”.




Incontro costruttivo tra PrometeOrvieto e il direttore generale della USL Massimo De Fino

PrometeOrvieto ha avuto lo scorso 18 maggio un incontro con il Direttore Generale dell’Azienda USL Umbria 2 di Terni, Massimo De Fino, per discutere dei servizi sanitari nel territorio orvietano e delle problematiche connesse.

Durante il colloquio, che si riconosce molto costruttivo, sono stati affrontati diversi argomenti di grande rilevanza per la comunità di Orvieto. Di seguito riportiamo un resoconto dettagliato dei punti trattati:

  1. Ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto: È emerso che l’Azienda USL Umbria 2 riconosce l’importanza strategica dell’ospedale di Orvieto, grazie alla sua posizione geografica privilegiata che, se da un lato è lontana dai centri di Terni e Perugia, dall’altro può attrarre pazienti anche dalle regioni limitrofe del Lazio e della Toscana e servire le necessità determinate da un tratto autostradale purtroppo condizionato da numerosi incidenti. L’Azienda ha espresso l’intenzione di investire nella struttura ospedaliera, rendendo operativa l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) incrementando il numero di cardiologi a disposizione. Inoltre, il reparto di chirurgia ha visto recentemente un aumento significativo del numero di sale operatorie e degli interventi eseguiti, mentre sono stati acquisiti nuovi macchinari per l’oculistica e a breve si avrà a disposizione alta tecnologia operatoria (robotica chirurgica modulare). Il reparto di Radiologia è oggi completamente operativo ed è previsto l’arrivo di nuovi specialisti ortopedici. Infine, entro due mesi inizieranno i lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso e di messa in sicurezza del Presidio con i fondi del PNRR. E’ inoltre in fase di ricerca un professionista per la posizione di Direttore sanitario dell’Ospedale di Orvieto.

  • Liste d’attesa: PrometeOrvieto ha fatto presente che la situazione attuale delle liste d’attesa con prestazioni differite, declassate ed impossibili da prenotare determina infiniti disagi alla cittadinanza. De Fino ci ha comunicato che il piano straordinario già finanziato, che prevede un coinvolgimento maggiore dei centri privati, produrrà un netto miglioramento della situazione entro il mese di luglio 2023. Si è evidenziata la necessità di migliorare la strutturazione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) regionale su cui lo stesso direttore generale ha convenuto. È stato richiesto poi al Direttore Generale un monitoraggio periodico congiunto per verificare un miglioramento effettivo dei tempi di attesa e dell’accesso ai servizi sanitari in modo da raggiungere i L.E.A. (livelli essenziali di assistenza) previsti dal Piano sanitario nazionale.  L’idea è stata accettata dal direttore generle stesso.

  • Casa di Comunità: PrometeOrvieto ha ribadito che la scelta di ubicarla in Piazza Duomo ad Orvieto è da noi ritenuta sbagliata. De Fino ci ha detto che, visti i tentativi fatti sul mercato di valorizzare l’immobile di proprietà rivelatisi infruttuosi, in accordo con l’Amministrazione Comunale si è deciso per questa soluzione. Ha chiarito che i fondi destinati dal PNRR sono su immobili di proprietà e che serviva uno spazio tale da accogliere sia la Casa della Comunità che l’Ospedale di Comunità. È stata sollevata la questione su come si intenderà affrontare l’erogazione dei servizi sanitari in attesa che la Casa di Comunità, prevista per il 2026, sia pienamente operativa. In risposta, il Direttore Generale, nel ribadire che la decisione sull’ubicazione è ormai non più modificabile, ha comunicato che l’Azienda USL Umbria 2 farà fronte al transitorio utilizzando le strutture già esistenti di sua proprietà, ovvero la sede di via Postierla ad Orvieto e il Borgo di Orvieto Scalo. È stato sottolineato l’impegno nell’utilizzare tali strutture per garantire l’erogazione dei servizi sanitari durante il periodo di transizione verso l’apertura della Casa di Comunità e sarà comunque approntato uno specifico piano operativo.

  • Servizio di Igiene Mentale (SIM): il Direttore De Fino ha comunicato che la nuova struttura del SIM in via Cerretti è pronta ed è in via di apertura. Inoltre, è stato evidenziato che si sta portando avanti un concorso che vedrà l’assunzione di undici specialisti psichiatri da integrare nell’organico nell’Azienda USL Umbria 2, dunque anche per il Sim di Orvieto.

  • Distretto sanitario dell’Orvietano: il Direttore ha evidenziato che tutti e dodici i distretti sanitari umbri, compreso il distretto sanitario dell’Orvietano, sono attualmente operativi. PrometeOrvieto ha ribadito che la presenza di un distretto sanitario, ben organizzato e con professionisti di giusto livello e qualificati, è fondamentale per garantire servizi sanitari adeguati, promuovere la prevenzione ed offrire prestazioni di qualità alla popolazione locale. PrometeOrvieto ha infine ribadito l’importanza di valorizzare e proteggere le competenze professionali presenti ad Orvieto, riconoscendo il loro ruolo chiave nel fornire assistenza sanitaria di alto livello nella comunità.

Durante il colloquio è emersa l’importanza di rendere attrattiva Orvieto per i medici e gli operatori sanitari, al fine di stimolarli a rimanere nella città insieme alle loro famiglie. Orvieto sembrerebbe più cara rispetto alle altre località umbre. È stata allora avanzata l’idea di esplorare la possibilità che enti ed associazioni che sono attive sul territorio studino la modalità per aiutare a contenere i costi degli affitti, in modo da rendere loro più attrattiva la residenza nel territorio orvietano.

Il Direttore Generale dell’Azienda USL Umbria 2 ha mostrato accordo su questa tematica e riconosciuto l’importanza di mantenere un dialogo costante per monitorare l’evoluzione dei servizi sanitari nell’area di Orvieto.

Si è concordato quindi di incontrarsi con regolarità per verificare lo stato di avanzamento dell’attuazione del piano sanitario regionale e monitorare l’efficacia delle soluzioni adottate per garantire i servizi sanitari necessari alla comunità di Orvieto. PrometeOrvieto ha espresso la volontà di mantenere un dialogo costante con il Direttore Generale.

Fonte: Associazione PrometeOrvieto




Un cardiografo e una poltrona sono stati donati al reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale

Un cardiografo e una poltrona sono state donate, dalle famiglie Basili, Testore e Paolocci, alla struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto diretta dal dott. Tommaso Ciacca.

Una testimonianza di vicinanza, affetto, solidarietà attraverso una donazione utile alle attività ospedaliere che rappresenta un riconoscimento importante per il prezioso lavoro quotidiano svolto dai professionisti che operano nel reparto.  

Il 17 aprile la consegna del materiale, alla presenza dello staff sanitario, del direttore dott. Ciacca, del direttore del presidio ospedaliero “Santa Maria della Stella” dott. Patrizio Angelozzi, della dottoressa Maria Quaranta, responsabile della struttura semplice di terapia intensiva e della coordinatrice infermieristica Daniela Ciuco che hanno rivolto un sentito ringraziamento per il generoso gesto di vicinanza.

Alle famiglie Basili, Testore e Paolocci il ringraziamento anche della direzione strategica dell’Azienda Usl Umbria 2, del direttore generale dott. Massimo De Fino, del direttore sanitario dott.ssa Simona Bianchi e del direttore amministrativo dott. Piero Carsili. 




Il ringraziamento di una mamma alla dottoressa Magnolia e a tutto il reparto di pediatria dell’ospedale di Orvieto

La USL Umbria 2. ha ricevuto una lettera di elogio di una mamma, inviata via email al direttore generale, Massimo De Fino, che parla della sua difficile esperienza di vita esprimendo gratitudine, per la professionalità e l’empatia, alla pediatra dell’ospedale di Orvieto dottoressa Maria Greca Magnolia.

“Sono una mamma di una bambina nata purtroppo, con tantissimi problemi, anche molto complessi. Mi sono rivolta per tre anni all’ospedale specialistico Bambino Gesù di Roma per sottoporla alle cure del caso e ora siamo tornati a casa.

Con questa lettera volevo ringraziarvi per l’operato della dr.ssa Maria Greca Magnolia (dirigente medico pediatra dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto NDR), che si è dimostrata eccezionale sia in campo professionale che umano. Ogni volta che abbiamo avuto bisogno ha capito subito il problema e ci ha supportato con grande competenza.

Grazie infinite, perché in questo periodo così difficile bisogna essere riconoscenti e non
dire o scrivere solo le cose che vanno male. Teniamoci stretti questi professionisti che rappresentano per le famiglie una certezza. Ancora congratulazioni dottoressa Magnolia.

Lettera firmata.

Il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 ha risposto via email alla signora.

“Ringrazio delle sue belle parole – scrive il dottor Massimo De Fino – verso la nostra Azienda e in particolare verso una Collega valida professionalmente e molto umana, capace di comunicare tranquillità anche nei casi di estrema difficoltà cliniche come sempre più sta avvenendo in quast’ultimo periodo. Pertanto mi associo anch’io ai suoi complimenti verso la dottoressa Magnolia. Ci tengo a scriverLe direttamente, anche se di domenica e alle ore 20 circa, perché in questo momento molto difficile per la nostra sanità locale e per me che ne rappresento una parte, parole come le sue aiutano, a volte, a ricaricare le pile per andare avanti. Cordiali saluti”.




PrometeOrvieto, “ma l’ospedale di Orvieto è veramente un DEA di I livello?”

Da oltre vent’anni l’ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto è qualificato come Dipartimento di emergenza e accettazione, un DEA di primo livello. Insomma, dovrebbe avere la funzionalità dell’ospedale che ci ricordiamo, quella di qualche anno fa, almeno quella, seppure non del tutto soddisfacente. Di quando, senza troppe pretese, una visita specialistica era possibile, le analisi e i risultati si avevano in un paio di giorni, un’ernia o simili erano interventi di routine, non straordinari. Il DEA di primo livello non era e non è una gentile concessione al nostro territorio, ma è previsto per garantire l’omogeneità dei servizi, data la posizione geografica e il livello di comunicazione viaria dell’Orvietano, in ottemperanza alle linee guida pubblicate sulla Gazzetta ufficilae n°1/1998.

In allegato proponiamo una tabella in cui sono evidenziati gli àmbiti operativi di un DEA di primo livello, quelli previsti dalla normativa nazionale e dalle scelte regionali, da cui emerge plasticamente la situazione. Mancano medici e infermieri e dove ci sono, o quasi, il sistema non funziona ugualmente. Tutto nasce da qui: le disfunzioni che numerosi cittadini segnalano, le liste d’attesa nelle visite specialistiche e nelle operazioni chirurgiche anche più consuete, addirittura le lunghe attese anche per le analisi, quando fino a non molto tempo fa la prestazione era effettuata a pochi giorni dalla prenotazione.

Naturalmente la tabella può presentare qualche imprecisione, perché le situazioni possono cambiare anche giorno per giorno, ma comunque è aggiornata a questo inizio 2023. Importante è che affiora un quadro che presenta mancanza di personale in quasi tutti i reparti e anche dove il personale è quello previsto, come Endoscopia, fare un esame o un intervento è un’impresa. È sufficiente rilevare che l’incarico di direzione ospedaliera è ricoperto da un “medico a scavalco”, cioè diviso tra direzione del suo reparto e direzione dell’ospedale, per comprendere come la Regione non dia importanza all’organizzazione, che costituisce attività primaria di un DEA di primo livello e che è determinante per la qualità dell’offerta sanitaria. Anche chirurgia generale, dove tra medici strutturati e specializzandi l’organico dei medici risulta completo, è difficile pensare a un’ernia o qualcos’altro del genere senza mettersi in attesa per mesi, non si sa mai quanti. Drammatica la situazione di Ortopedia, dove i medici sono la metà di quelli previsti e dove mancano due infermieri e due Oss. Manca l’UTIC, l’unità di terapia intensiva cardiologica, che è un reparto ospedaliero specializzato nella gestione clinico-assistenziale del paziente affetto da sindrome coronarica acuta o patologie cardiologiche di particolare gravità che ne mettono direttamente in pericolo la vita. Deve esserci e non c’è.

In questa condizione di sofferenza è evidente che le visite specialistiche sono sopraffatte dalle esigenze dettate dall’urgenza. A parte ovviamente l’intramoenia, servizio previsto e garantito con una rilevabile efficienza, ma che pesa gravemente sui pazienti. Non può essere questa la Sanità che vogliamo, neppure crediamo la auspichi chi ha responsabilità amministrative, dai sindaci in su.

Ma questa è. E i numeri, uno più o uno meno, questo ci raccontano.




PD, la Regione dice l’emodinamica non si deve fare, ma il sindaco che ne pensa?

Il reparto di emodinamica a Orvieto non si farà. Non sono bastate la mozione di maggio 2020 votata all’unanimità dal Consiglio Regionale né le oggettive necessità di un territorio di confine lontano dai grandi centri di erogazione di servizi sanitari e proprio per questo inserito tra le aree interne della regione.  L’assessore regionale Morroni ha detto che un laboratorio di emodinamica a Orvieto “non è sostenibile per l’appropriatezza degli interventi e per l’impegno economico che sarebbe richiesto”. Per le persone colpite da infarto e da ictus ci sarà, confidando nella clemenza e sulla potenza della divina provvidenza, l’elisoccorso. Peccato che la convenzione con la regione Marche sia scaduta da oltre un anno.
Lo schema di questa giunta regionale è chiaro: da una parte si mostrano i vetrini colorati della chirurgia robotica mentre dall’altra si condanna l’Ospedale di Orvieto all’irrilevanza. A cosa è servita la passerella del 29 novembre 2022 quando tutti i vertici regionali e locali proclamavano una serie di interventi ed investimenti sulla sanità del territorio?
Si velocizzano le liste d’attesa cancellando quelli che da mesi o anni erano in attesa di visite perché si è deciso – oggi – che sulla richiesta doveva essere indicato l’esigenza diagnostica. E quando le prenotazioni rimangono, si indicano sedi improbabili e lontane, cosicché il malato si trova sballottato tra le diverse sedi sanitarie, come se girare le impervie strade dell’Umbria fosse un piacevole e amabile privilegio che tutti i cittadini possono permettersi (non si pensa a chi non è minuto di un mezzo, agli anziani soli)
Questo governo regionale di destra è un campione del gioco dell’oca sulla pelle della salute dei cittadini. Ci saremmo aspettati una presa di posizione da parte del sindaco di Orvieto, impegnato così intensamente a difesa del diritto alla salute e all’accesso alle cure dei nostri concittadini, ma così non é stato.  Tanto ci pensano da Perugia. Sul laboratorio di emodinamica la prima cittadina non ha pronunciato una parola che fosse una, così come sulle altre e numerose questioni sanitarie. Sulla REMS ha tentato un cauto sostegno ma poi è tornata sui suoi passi sospinta dalla pubblica esecrazione. 
L’importante oggi, in via Garibaldi, sembra essere una debole e fantasiosa idea di città in cui avremo tra qualche anno l’Ospedale vero, infiacchito e minimale, e un Ospedale di Comunità, quello nella scomoda e costosissima soluzione di piazza Duomo, destinato, prima o poi, a diventare struttura privata per la felicità di quanti pensano che la salute non sia più un diritto costituzionale.

Partito Democratico di Orvieto