Partiti i lavori di riqualificazione dell’anello della Rupe e del PAAO e dell’Albornoz

In questi giorni sono iniziati i lavori di riqualificazione dell’Anello della Rupe, il percorso pedonale storico, artistico e paesaggistico-ambientale inserito all’interno del PAAO / Parco archeologico ambientale dell’Orvietano.
Il primo blocco di interventi ha riguardato la sostituzione e il ripristino della staccionata che segue il percorso e la pulizia dell’Anello dove si è proceduto al taglio dell’erba e alla rimozione delle piante pericolanti.   Successivamente si interverrà per ripristinare il frutteto e l’antico vigneto alle pendici della Rupe nell’ottica di un complessivo recupero paesaggistico-ambientale della zona a fini formativi che porterà anche alla realizzazione di un giardino delle erbe aromatiche.
Sono stati conclusi, intanto, i lavori di bonifica dell’area a ridosso degli impianti sportivi di piazza Cahen e sono iniziati quelli di consolidamento della volta di accesso alla fortezza dell’Albornoz.   Si tratta di operazioni propedeutiche alla realizzazione del collegamento tra la fortezza e il pozzo di San Patrizio che fa parte del progetto “Rupe-Valle”, in capo all’Assessorato ai Lavori pubblici, finanziato per oltre 376mila euro dai fondi europei del Psr 2014-2020 nell’ambito della Strategia delle Aree interne “Sud Ovest Orvietano”.  Parallelamente alla riqualificazione nelle prossime settimane prenderanno il via sull’Anello della Rupe anche gli interventi per la pulizia di canaletti e fossi, coordinati dall’Assessorato ai Servizi manutentivi, che rientrano tra le azioni previste dall’Accordo di programma con la Regione Umbria per il monitoraggio e la manutenzione delle aree verdi e delle opere di consolidamento per la salvaguardia della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi.



Franco Raimondo Barbabella, “Una riflessione nel Giorno della Memoria”

Senza memoria la vita diventa un banale passaggio senza senso. Peggio, ognuno può sentirsi autorizzato a pensare che la storia inizia e finisce con lui/lei, per cui senza ritegno la storia si può anche negare o inventare come ci pare. La storia, ma anche la scienza, la verità documentata, insomma la realtà.

Lo sappiamo, lo tocchiamo, si sta perdendo il senso, lo spessore, il ruolo della memoria. Cresce l’indifferenza e con essa l’ignoranza, e con l’ignoranza la protervia degli ignoranti. Non ci sono solo i terrapiattisti, i no-vax, i negazionisti di tutto e di più purché sia negazione di qualcosa frutto di studio e di documentata consistenza, negazione della stessa evidenza storica, come i campi di concentramento nazisti e l’Olocausto. No, c’è l’ignoranza diffusa, nei gangli vitali dello stato, nella politica e nelle istituzioni. E c’è l’indifferenza diffusa che con l’ignoranza fa il paio.

Tutto questo va tenuto ben presente in questa giornata, il 27 gennaio, Giorno della Memoria, la giornata dedicata al ricordo di ciò che avvenne 76 anni fa, quando le truppe dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz e il mondo ebbe la certezza di ciò che già si sospettava, la realtà dell’orrore del genocidio, lucidamente, programmaticamente, tecnicamente, organizzato. Il senso del Giorno della Memoria è perciò tutto racchiuso nelle parole di Anna Frank: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.

Si sa che la memoria degli uomini/delle donne è labile. La cura non è l’ossessione, ma la rielaborazione, la conoscenza come fondamento della capacità di domandarsi ad ogni passaggio della storia come agire perché il male vissuto non si affacci di nuovo e non abbia a ingannare ancora, magari sotto altre forme le coscienze.

Siamo ora in uno di quei momenti della storia. Dobbiamo chiedere a coloro che in questo momento sono investiti da responsabilità per decisioni che riguardano la vita di tutti noi e delle generazioni che verranno di essere all’altezza delle domande della storia. Essi hanno, come tutti noi ma ancor più di noi, il dovere di non dimenticare e di adoperarsi perché usciamo dal tunnel in cui ci siamo cacciati. Se non ci sarà uno scatto i pericoli che incombono, che non sono solo economici ma sociali, politici e ideali, rischiano di materializzarsi.

Dobbiamo invocare dunque oggi, proprio oggi, nel bel mezzo di una crisi che rischia di risolversi in crisi di sistema, non un governo purchessia, poggiato su una maggioranza raccogliticcia e senz’anima, interpretata alla stracca da gente inadeguata attaccata ad un ruolo sovradimensionato, ma un governo che per qualità delle persone, per obiettivi programmatici determinati e per validità dei metodi, si ponga come garanzia solida per l’intero Paese della speranza di farcela nei tempi giusti e con il futuro da costruire.

Questo, io penso, è oggi per noi la celebrazione del Giorno della Memoria, fuori da ogni retorica. La storia non va dimenticata, ma nel senso che va continuamente riconosciuta e reinterpretata con competenza e lungimiranza.




Alessandra Pirro, comandante Polizia Locale, “innovazione e sicurezza sono le parole d’ordine per Orvieto. Progetto per un’area pedonale nel centro storico”

E’ tempo di bilanci anche per la Polizia Locale di Orvieto.  Il comandante, colonnello Alessandra Pirro, ha presentato i dati relativi al 2020 ma soprattutto ha spiegato il programma degli interventi su due direttrici, sicurezza e innovazione.  Al primo posto è indubbiamente la sicurezza stradale visto che, come ha spiegato Pirro “quando sono arrivata, poco più di un anno fa, avevamo una media di un incidente a settimana mentre oggi siamo a più di 3 e alcuni con conseguenze importanti per chi è coinvolto”.  Si partirà con l’illuminazione e il miglioramento della fruibilità degli attraversamenti pedonali in particolare per quelli situati nei punti a più alto traffico come via dei Tigli, via monte Peglia e viale dello Stadio.  Sempre per implementare la sicurezza stradale nei prossimi mesi verranno attivati gli autovelox in modalità mobile sulla strada che collega Orvieto Scalo con il centro storico, quella che sempre dallo Scalo va verso Sferracavallo e sulla strada del Piano, tre arterie ad alto traffico e che spesso sono teatro di incidenti anche con gravi conseguenze.

L’altro punto nodale riguarda l’innovazione che passata attraverso un cambio dei parcometri per renderli utilizzabili anche da remoto, questo entro il 2022, le convenzioni con Telepass e Easypark per il pagamento dei parcheggi.  “E’ un modo per essere più vicini ai turisti – ha spiegato la comandante  – e offrire la più ampia gamma di modalità di pagamento dei parcheggi.  Ma a cambiare sarà anche il sistema delle contravvenzioni con il QRcode, presente anche sui preavvisi, che permetteranno il pagamento attraverso PagoPA”.  Insomma la digitalizzazione di tutto il processo di controllo, prevenzione, contravvenzione sta andando avanti speditamente.  Il sindaco Roberta Tardani, intervenuta alla conferenza stampa, ha ricordato che la gratuità dei parcheggi a pagamento di superficie dalle 16 alle 22 è stata prorogata sino al prossimo 15 febbraio, “per venire incontro in questo periodo difficile, alle esigenze delle tante attività commerciali presenti nel centro storico che stanno soffrendo per la mancanza di turisti che, speriamo, possano tornare il più presto possibile”.   Nel corso del 2020 sono stati elevati nel complesso 5833 verbali contro i 7mila circa del 2019.  “Il calo è dovuto – ha spiegato Pirro – alla prima fase di lockdown che di fatto ha fermato la circolazione privata e, probabilmente, ad un maggior rispetto del codice della strada da parte dei cittadini orvietani”.   Per quanto riguarda i parcheggi a pagamento il 2020 rischiava di essere veramente una debacle per i conti del Comune, invece, il boom del turismo in estate ha permesso di limitare di molto i danni con una contrazione piuttosto contenuta.  Per l’emergenza COVID, la comandate ha sottolineato il grande impegno del personale di Polizia Locale che in 294 giorni ha effettuato 600 ore di servizio ad hoc con 865 persone controllate, 1895 esercizi commerciali, 9 verbali e 4 procedimenti penali”.  Alessandra Pirro ha voluto sottolineare come “ad Orvieto nella prima fase di lockdown per assicurare parità di trattamento, nella gdo abbiamo fatto chiudere quei reparti che avevano in vendita beni che nei negozi di vicinato non potevano essere acquistati per l’obbligo di chiusura, un provvedimento che non tutti i comuni hanno applicato”.

La novità più rilevante per il centro storico riguarda la rete di sicurezza e sorveglianza che nei prossimi mesi verrà fortemente implementata con altre telecamere che saranno poste nei punti sensibili come Torre del Moro, Duomo, Piazza del Popolo e Palazzo Comunale.  La vera anticipazione riguarda invece la circolazione.  “Stiamo studiando la creazione di un’area pedonale nel centro storico, visto che manca totalmente, da un certo punto di corso Cavour, sempre con alcune fasce orarie dedicate alle attività commerciali.  E’ necessaria la pedonalizzazione, ha spiegato la comandante – perché il centro storico è estremamente fragile e in alcune zone, soprattutto con il ritorno del turismo, è difficilmente conciliabile il traffico veicolare con quello pedonale”.  La creazione di un’area pedonale tra Teatro Mancinelli, piazza della Repubblica, Torre del Moro e Duomo è una proposta che da tempo è stata presentata da alcune associazioni e che anche noi di orvietolife abbiamo spesso sostenuto.  Non serve una pedonalizzazione allargata, ma mirata laddove il turismo di massa transita, dove gli orvietani stessi sono abituati a passeggiare e soprattutto per dare un’immagine di maggiore decoro alla città.




Umberto Garbini, presidente del consiglio comunale, “2020 anno particolare, forte vicinanza a chi è stato colpito dal covid”

Il presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini, ha tenuto nella giornata del 14 gennaio la conferenza stampa di fine anno.  Tradizionalmente  questa è l’occasione per il presidente di tracciare un bilancio delle attività del consiglio comunale e delle commissioni consiliari.  Alla conferenza hanno partecipato anche la vice-presidente Silvia Pelliccia e il capogruppo Stefano Olimpieri.
 “Prima di fare un bilancio sull’attività svolta dal Consiglio Comunale – ha esordito il presidente, Umberto Garbini – desidero ringraziare i dipendenti comunali per avermi supportato con grande disponibilità e competenza. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai dipendenti comunali con cui collaboro quotidianamente: Daniela Volpi, Anna Antonini, Annalisa Fasanari e Luisa Borgna ed anche Gianfranco Milani e Sergio Zanchi del Settore Servizi Informatici che ci hanno supportato risolvendo le varie esigenze di collegamento.
La pandemia del COVID-19, infatti, ha provocato inizialmente problemi nel garantire la gestione e la riunione delle assemblee consiliari e delle commissioni. Devo riconoscere che gli uffici hanno lavorato tanto da poter consentire in piena pandemia la riunione della Conferenza dei Capigruppo in modalità telematica in tempi record rispetto ad altri comuni, favorendo con il tempo il reperimento di mezzi più consoni per l’organizzazione dei Consigli Comunali e delle Commissioni. Con gli uffici, infatti, siamo stati in grado di poter consentire il giusto svolgimento dell’attività democratica senza limitazione di iniziativa o di proposta da parte dei membri dell’Assemblea cittadina. Tengo a ringraziare inoltre i due Vice-Presidenti del Consiglio Comunale, il Consigliere Silvia Pelliccia per la Maggioranza e il Consigliere Federico Giovannini per la Minoranza, con i quali ho un rapporto di proficua collaborazione”. Nel corso del 2020 il consigliere Stefano Olimpieri, eletto con la Lega Salvini per Orvieto, ha lasciato il gruppo ed è stato iscritto nel Misto nel quale ricopre il ruolo di capogruppo.  Sempre nel corso dello scorso anno la consigliera Beatrice Casasola ha lasciato Progetto Orvieto per passare al gruppo di Fratelli d’Italia.  “Questi due cambiamenti – ha spiegato Garbini – hanno determinato anche una riorganizzazione nella composizione delle commissioni consiliari, rispettivamente: Conferenza dei Capigruppo, 2^ Commissione Permanente, la Commissione di Vigilanza e Garanzia.
Dal 1 gennaio del 2020 sono state convocate 13 sedute del Consiglio Comunale, adottati 50 atti deliberativi, presentate 20 Interrogazioni, 10 Interpellanze e 15 tra mozioni e ordini del giorno, per un totale di 95 atti esaminati dal Consiglio Comunale. Tutti i consiglieri hanno fatto registrare oltre il 50% delle presenze”.
“Quanto agli obiettivi del nuovo anno – ha aggiunto – sono da riproporre quelle iniziative che, nel 2020 a causa del Covid-19 non è stato possibile mettere in atto. Mi riferisco alle visite nelle scuole che proprio quest’anno hanno subito delle trasformazioni profonde non solo a livello strutturale e organizzativo ma anche di riprogrammazione delle metodologie didattiche e nel carcere. Mi riferisco anche all’apertura del Palazzo Comunale per far sì che le testimonianze artistiche e di memoria storica e culturale che custodisce divenga patrimonio condiviso con i concittadini. La riflessione sul percorso di modifica del regolamento e dello statuto comunale richiede un lavoro corale che ha subito una battuta d’arresto per la situazione nuova che stiamo attraversando”.
Il presidente del consiglio comunale si è poi soffermato su alcuni temi specifici:
Vittime COVID-19. È doveroso da parte del Consiglio Comunale rivolgere un abbraccio a tutti i famigliari delle vittime della pandemia COVID-19 e a tutti coloro che hanno combattuto contro questo virus.
Difficoltà delle imprese e delle attività produttive. Parallelamente alle vittime della pandemia, non si possono dimenticare le imprese, le partite IVA, i professionisti, i commercianti, gli artigiani che dovranno affrontare tempi difficili e dovranno essere remunerati e aiutati dallo Stato. Non parlo di elemosine, ma di aiuti che sono dovuti a contribuenti e onesti lavoratori, che da anni favoriscono il sostentamento del ‘sistema Italia’.
Scuola. Auspico che le misure restrittive possano essere allentate nel più breve tempo possibile per garantire la possibilità di poter far ritornare l’attività scolastica a pieno regime, per consentire una migliore formazione ad una intera generazione che soffre le difficoltà di apprendimento, dovute alla Didattica a distanza (DAD).
Giovani. Alla mia generazione e ai più giovani chiedo di sopportare ancora una condizione di vita limitativa per contribuire poi alla crescita, soprattutto con idee e forze nuove, alla rinascita che sempre vi è dopo un periodo buio.
Auspico che tutto ciò che ho detto precedentemente, sia centrale, insieme ad altri argomenti, nella vita del Consiglio Comunale, che deve diventare luogo di elaborazione, evitando che possa essere considerato solo come momento di semplice incontro per la ratifica o per rispettare termini di legge.
Ricordo di Livio Orazio Valentini. Da appassionato collezionista di opere d’arte del Novecento, non posso non fare un accenno al centenario appena trascorso dalla nascita del Pittore Livio Orazio Valentini. Valentini con le sue opere e la sua versatilità anche nell’utilizzo dei materiali differenti ha dimostrato una grande capacità compositiva. Non ho avuto la possibilità per motivi anagrafici di poterlo conoscere, ma la sua arte consente alla mia generazione di poter mantenere un rapporto e un dialogo con lui attraverso le sue opere, che dimostrano una inconfondibile unicità nello stile, tanto da poter cogliere sempre l’attenzione dell’osservatore. Il ‘marchio di fabbrica’ che ogni sua opera possiede, ha consentito a Valentini di poter essere uno dei grandi pittori del Novecento”.
Domande dei giornalisti:
Quale Consigliere Comunale è stato più produttivo?
Umberto Garbini: “il gruppo PD, ma ovviamente chi è all’opposizione ha più argomenti da voler approfondire rispetto alla maggioranza che conosce meglio le materie su cui si lavora. La classificazione sulla produttività è comunque riferita ai gruppi e non ai singoli Consiglieri”.
Uscendo dalla quantificazione dell’attività svolta dal Consiglio quale è il tenore della dialettica politica all’interno dell’Assemblea e  in maggioranza? Lei  Presidente, ad esempio, talvolta  ha assunto posizioni autonome se non addirittura divergenti.
Umberto Garbini: “sono molto severo con me stesso, quindi per mia imposizione sin dall’atto di insediamento del Consiglio Comunale ho deciso che qualsiasi scelta che un giovane fa nell’avvicinarsi alla politica deve essere fatta in modo ponderato, documentato e soprattutto studiando gli atti. E’ ciò che ho fatto ad esempio per la questione delle modifiche statutarie del SII e per altri argomenti”. 
Ogni anno parliamo della possibilità di avvicinare le comunità delle frazioni per favorirne la partecipazione. Superati i vecchi Consigli di Zona quali soluzioni si stanno studiando?
Umberto Garbini: “c’è la necessità di snellire i Consigli di Zona favorendo la rappresentatività del territorio trovando delle formule giuridiche idonee”
 
Ci sono timori reverenziali da parte di un giovane Presidente verso qualche consigliere che ha maggiore esperienza politico-amministrativa?
Umberto Garbini: “timore no rispetto sì. Perché chi ha una esperienza ed una conoscenza e capacità anche superiori alle mie io lo apprezzo. Sono abituato a studiare molto, a prepararmi e prima di andare ad ogni Consiglio Comunale, approfondisco gli atti e rivedo il Regolamento. L’unico timore ed emozione, li ho provati il giorno dell’insediamento”. 
In questo momento la politica è sempre più lontana e non al passo con le istanze dei giovani.
Umberto Garbini: “i giovani sono molto più interessati alla politica di quello che si possa pensare. Il limite è quello dei partiti che tendono a soffocare interessi e passioni dei giovani non preoccupandosi di farli emergere. Anche per me non è stato facile comporre a soli 23 anni un lista viste le resistenze che ho incontrato. Il messaggio che però desidero dare ai giovani è quello di impegnarsi, amare la propria città e portare il loro bagaglio di idee al servizio della collettività in cui vivono”.



Congresso UISP Orvieto Medio Tevere Aps: Isabella Tedeschini nuova presidente

Eletto il consiglio direttivo che si farà carico di guidare l’associazione per i prossimi quattro anni
di Mara Monachino – Resp. Comunicazione Uisp Umbria Aps
Orvieto, 10 gennaio 2021 – Una nuova presidente e un Consiglio rinnovato per affrontare le sfide che il mondo dello sport sociale ha davanti, anche nel territorio orvietano e della media valle del Tevere, per – come dice lo slogan della campagna congressuale Uisp – “capovolgere il futuro”.
Si è svolto sabato 9 gennaio in modalità mista, parte in presenza presso il Centro Agorà di Ciconia e parte on line, su apposita piattaforma e nel rispetto delle normative anti-covid in vigore, il XIX Congresso territoriale del Comitato Uisp Orvieto Medio Tevere Aps.
All’unanimità è stata eletta presidente Isabella Tedeschini, che riceve il testimone da Federica Bartolini, alla guida dell’associazione per due mandati consecutivi, termine oltre il quale per Statuto nazionale Uisp è previsto l’avvicendamento alla massima carica rappresentativa dell’ente di promozione sportiva a tutti i livelli.
E’ stato un congresso molto partecipato e a tratti commovente, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. La presidenza dei lavori è stata affidata a Fabrizia Mencarelli, coadiuvata da Maria Tamara Lupi.
Importanti gli interventi, a partire dai livelli nazionali dell’Associazione, con il presidente Nazionale Uisp Vincenzo Manco e il vicepresidente e candidato unico alla presidenza nazionale, Tiziano Pesce. E ancora Stefano Rumori, presidente regionale Uisp Umbria Aps, e il suo vice e candidato unico alla presidenza regionale, Fabrizio Forsoni. Il vice-presidente Uisp Orvieto Mediotevere della legislatura appena conclusa, Gianfranco Ciliani, e il neo riconfermato presidente Uisp Terni, Giuliano Todisco.
Nutrita anche la rappresentanza degli amministratori locali che hanno voluto portare il loro saluto all’assemblea: Giampiero Lattanzi, Presidente della Provincia di Terni; Carlo Moscatelli, Assessore allo Sport del Comune di Orvieto e presidente Fidal Umbria; Angelo Larocca, Sindaco di Monteleone d’Orvieto; Damiano Bernardini, Sindaco di Baschi; Giovanni Ciardo, Sindaco di Alviano; Francesca Barbini, Vicesindaco di Ficulle; Valentino Filippetti, Sindaco di Parrano; Marco Conticelli, Sindaco di Porano.
Interventi anche dei rappresentanti del Terzo Settore, del volontariato e della cultura: Erasmo Bracaletti (Ass. ApertaMenteOrvieto), Rita Custodi (Panathlon Umbria), Lucia Custodi (Panathlon Orvieto), Paola Cecconi (Compagnia Mastro Titta), Giuliana Bianconi de Valletta (AIRC), Paola Quattoni (Asd Tartaruga xyz Aps); nonchè delle società affiliate, tra cui Stefano Silvi (Asd New Ave di Castel Giorgio) e Marco Lucaroni (Arcus Tuder Tiro con l’arco di Todi).
Tra tutti i passaggi meritano menzione quelli del presidente Nazionale Uisp Vincenzo Manco e del vicepresidente e candidato unico alla presidenza nazionale, Tiziano Pesce: “Come giunta nazionale abbiamo deciso di svolgere le assemblee congressuali pur in questo particolare momento, proprio per garantire l’ascolto e il confronto sulla sofferenza delle nostre articolazioni associative e delle società affiliate, per esprimere al meglio il dovere di rappresentanza che l’Uisp ha svolto fin dall’inizio della pandemia sui tavoli istituzionali, a partire da quello del governo centrale. E dove Uisp continuerà a chiedere di più, perchè non bastano i ristori, ma interventi strutturali anche dopo l’emergenza e un riconoscimento normativo da parte dello Stato dello sport di base e sociale, sia per i numeri dei propri tesserati che per la molteplicità delle proposte sportive e sociali, con pari allocazione delle risorse. Uisp è una grande associazione democratica e l’ha dimostrato anche in questo tempo di crisi”.
Il presidente regionale Uisp Umbria Aps, Stefano Rumori, ha ringraziato il Comitato di Orvieto Medio Tevere per il grande lavoro svolto in questi anni e ha ricordato i progetti futuri, alcuni già iniziati, che si spera di poter portare a compimento quanto prima con rinnovato slancio e fiducia.
E ancora il vice presidente regionale e candidato unico alla presidenza Uisp Umbria, Fabrizio Forsoni, per il quale dopo la pandemia, che ha pesantemente penalizzato lo sport di base, l’Uisp dovrà essere pronta per avere un ruolo propositivo e innovativo, per una nuova cultura dello sport sociale.
Un ringraziamento da parte di tutti i delegati e gli intervenuti a Federica Bartolini e in un in bocca al lupo per la vicepresidenza regionale in pectore che è stata annunciata proprio durante il congresso. “Mai ci saremmo immaginati di celebrare così il nostro congresso – ha detto Federica Bartolini – si chiude oggi per me il secondo mandato, in questi anni ho lavorato in sinergia con enti pubblici e le realtà del terzo settore, sono state portati avanti campagne sui temi tanto cari a Uisp come salute, qualità della vita, integrazione, ambiente, con attività, tra cui anche nuove, eventi, e manifestazioni. Abbiamo intrapreso la gestione degli impianti sportivi e ci siamo impegnati a testa alta a promuovere il valore sociale dello sport. Ringrazio tutto il gruppo dirigente uscente, i collaboratori, l’Uisp regionale e nazionale per le grandi opportunità ricevute e che continuerò a portare avanti con impegno e dedizione e rivolgo un in bocca al lupo ad Isabella Tedeschini che si è messa a disposizione dell’Associazione con determinazione e volontà”.
Queste le dichiarazioni a caldo della neoeletta presidente Isabella Tedeschini: “Metterò le mie competenze professionali in ambito legale e amministrativo a disposizione del volontariato e dell’associazionismo. L’ascolto delle esigenze e delle istanze che verranno rappresentate dai soci e dalle società sarà al primo posto, la fase successiva sarà la programmazione. Programmeremo insieme al nuovo gruppo dirigente tutte le attività, anche per prevenire, se possibile, problematiche che potrebbero sopraggiungere. E poi lo sguardo verso il futuro: il valore della sconfitta, come ha ricordato Papa Francesco, è qualcosa che questa pandemia ci ha insegnato. Uisp deve farsi interprete di queste esigenze ed innovare: lo stare insieme, il valore inclusivo di questo nostro mondo deve essere il nostro biglietto da visita per presentarci su tutti i tavoli istituzionali locali, regionali e nazionali. Sono solo quattro anni che collaboro con Uisp e ringrazio Federica e Stefano per avermi coinvolto subito in tanti percorsi anche di formazione e crescita professionale. Questo è l’inizio di un percorso per me, avrò bisogno di tutti voi per costruire insieme il futuro di questa importante associazione”.
Consiglio direttivo Uisp Orvieto Medio Tevere Aps 2021-2025: Isabella Tedeschini (presidente), Stefano Rumori, Gianluca Pelorosso, Giovanni Pace, Fabrizia Mencarelli, Domenico Lo Conte, Marco Cerquaglia, Gianfranco Ciliani, Fausto Ferraldeschi, Matteo Lucaroni,Samuele Costantini, Daniela Vignanelli, Maria Tamara Lupi. Supplenti: Vitantonio Affatati, Paolo Caporali, Mara Monachino, Francesco Prosperi, Giorgio De Vigili, Vanni Tomassi.
Eletto il consiglio direttivo che si farà carico di guidare l’associazione per i prossimi quattro anni di Mara Monachino – Resp. Comunicazione Uisp Umbria Aps Orvieto, 10 gennaio 2021 – Una nuova presidente e un Consiglio rinnovato per affrontare le sfide che il mondo dello sport sociale ha davanti, anche nel territorio orvietano e della media valle del Tevere, per – come dice lo slogan della campagna congressuale Uisp – “capovolgere il futuro”. Si è svolto sabato 9 gennaio in modalità mista, parte in presenza presso il Centro Agorà di Ciconia e parte on line, su apposita piattaforma e nel rispetto delle normative anti-covid in vigore, il XIX Congresso territoriale del Comitato Uisp Orvieto Medio Tevere Aps. All’unanimità è stata eletta presidente Isabella Tedeschini, che riceve il testimone da Federica Bartolini, alla guida dell’associazione per due mandati consecutivi, termine oltre il quale per Statuto nazionale Uisp è previsto l’avvicendamento alla massima carica rappresentativa dell’ente di promozione sportiva a tutti i livelli. E’ stato un congresso molto partecipato e a tratti commovente, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. La presidenza dei lavori è stata affidata a Fabrizia Mencarelli, coadiuvata da Maria Tamara Lupi. Importanti gli interventi, a partire dai livelli nazionali dell’Associazione, con il presidente Nazionale Uisp Vincenzo Manco e il vicepresidente e candidato unico alla presidenza nazionale, Tiziano Pesce. E ancora Stefano Rumori, presidente regionale Uisp Umbria Aps, e il suo vice e candidato unico alla presidenza regionale, Fabrizio Forsoni. Il vice-presidente Uisp Orvieto Mediotevere della legislatura appena conclusa, Gianfranco Ciliani, e il neo riconfermato presidente Uisp Terni, Giuliano Todisco. Nutrita anche la rappresentanza degli amministratori locali che hanno voluto portare il loro saluto all’assemblea: Giampiero Lattanzi, Presidente della Provincia di Terni; Carlo Moscatelli, Assessore allo Sport del Comune di Orvieto e presidente Fidal Umbria; Angelo Larocca, Sindaco di Monteleone d’Orvieto; Damiano Bernardini, Sindaco di Baschi; Giovanni Ciardo, Sindaco di Alviano; Francesca Barbini, Vicesindaco di Ficulle; Valentino Filippetti, Sindaco di Parrano; Marco Conticelli, Sindaco di Porano. Interventi anche dei rappresentanti del Terzo Settore, del volontariato e della cultura: Erasmo Bracaletti (Ass. ApertaMenteOrvieto), Rita Custodi (Panathlon Umbria), Lucia Custodi (Panathlon Orvieto), Paola Cecconi (Compagnia Mastro Titta), Giuliana Bianconi de Valletta (AIRC), Paola Quattoni (Asd Tartaruga xyz Aps); nonchè delle società affiliate, tra cui Stefano Silvi (Asd New Ave di Castel Giorgio) e Marco Lucaroni (Arcus Tuder Tiro con l’arco di Todi). Tra tutti i passaggi meritano menzione quelli del presidente Nazionale Uisp Vincenzo Manco e del vicepresidente e candidato unico alla presidenza nazionale, Tiziano Pesce: “Come giunta nazionale abbiamo deciso di svolgere le assemblee congressuali pur in questo particolare momento, proprio per garantire l’ascolto e il confronto sulla sofferenza delle nostre articolazioni associative e delle società affiliate, per esprimere al meglio il dovere di rappresentanza che l’Uisp ha svolto fin dall’inizio della pandemia sui tavoli istituzionali, a partire da quello del governo centrale. E dove Uisp continuerà a chiedere di più, perchè non bastano i ristori, ma interventi strutturali anche dopo l’emergenza e un riconoscimento normativo da parte dello Stato dello sport di base e sociale, sia per i numeri dei propri tesserati che per la molteplicità delle proposte sportive e sociali, con pari allocazione delle risorse. Uisp è una grande associazione democratica e l’ha dimostrato anche in questo tempo di crisi”. Il presidente regionale Uisp Umbria Aps, Stefano Rumori, ha ringraziato il Comitato di Orvieto Medio Tevere per il grande lavoro svolto in questi anni e ha ricordato i progetti futuri, alcuni già iniziati, che si spera di poter portare a compimento quanto prima con rinnovato slancio e fiducia. E ancora il vice presidente regionale e candidato unico alla presidenza Uisp Umbria, Fabrizio Forsoni, per il quale dopo la pandemia, che ha pesantemente penalizzato lo sport di base, l’Uisp dovrà essere pronta per avere un ruolo propositivo e innovativo, per una nuova cultura dello sport sociale. Un ringraziamento da parte di tutti i delegati e gli intervenuti a Federica Bartolini e in un in bocca al lupo per la vicepresidenza regionale in pectore che è stata annunciata proprio durante il congresso. “Mai ci saremmo immaginati di celebrare così il nostro congresso – ha detto Federica Bartolini – si chiude oggi per me il secondo mandato, in questi anni ho lavorato in sinergia con enti pubblici e le realtà del terzo settore, sono state portati avanti campagne sui temi tanto cari a Uisp come salute, qualità della vita, integrazione, ambiente, con attività, tra cui anche nuove, eventi, e manifestazioni. Abbiamo intrapreso la gestione degli impianti sportivi e ci siamo impegnati a testa alta a promuovere il valore sociale dello sport. Ringrazio tutto il gruppo dirigente uscente, i collaboratori, l’Uisp regionale e nazionale per le grandi opportunità ricevute e che continuerò a portare avanti con impegno e dedizione e rivolgo un in bocca al lupo ad Isabella Tedeschini che si è messa a disposizione dell’Associazione con determinazione e volontà”. Queste le dichiarazioni a caldo della neoeletta presidente Isabella Tedeschini: “Metterò le mie competenze professionali in ambito legale e amministrativo a disposizione del volontariato e dell’associazionismo. L’ascolto delle esigenze e delle istanze che verranno rappresentate dai soci e dalle società sarà al primo posto, la fase successiva sarà la programmazione. Programmeremo insieme al nuovo gruppo dirigente tutte le attività, anche per prevenire, se possibile, problematiche che potrebbero sopraggiungere. E poi lo sguardo verso il futuro: il valore della sconfitta, come ha ricordato Papa Francesco, è qualcosa che questa pandemia ci ha insegnato. Uisp deve farsi interprete di queste esigenze ed innovare: lo stare insieme, il valore inclusivo di questo nostro mondo deve essere il nostro biglietto da visita per presentarci su tutti i tavoli istituzionali locali, regionali e nazionali. Sono solo quattro anni che collaboro con Uisp e ringrazio Federica e Stefano per avermi coinvolto subito in tanti percorsi anche di formazione e crescita professionale. Questo è l’inizio di un percorso per me, avrò bisogno di tutti voi per costruire insieme il futuro di questa importante associazione”. Consiglio direttivo Uisp Orvieto Medio Tevere Aps 2021-2025: Isabella Tedeschini (presidente), Stefano Rumori, Gianluca Pelorosso, Giovanni…
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Congresso UISP Orvieto Medio Tevere Aps: Isabella Tedeschini nuova presidente





Orvieto 2021, l’anno della ripartenza e di una città più sicura, da vivere e con servizi migliori, questo il programma del sindaco

Si è svolta in modalità telematica la conferenza stampa di fine anno dell’amministrazione comunale con il sindaco e gli assessori Sartini, Pizzo, Moscatelli e Luciani.
“Il bilancio di questo anno di attività dell’Amministrazione Comunale – ha esordito il sindaco, Roberta Tardani – è ovviamente condizionato dall’emergenza sanitaria che abbiamo dovuto fronteggiare e da una situazione senza precedenti che ha stravolto non solo programmi e progetti ma le vite di tutti noi.
Ma in questo anno così difficile e che ricorderemo tra i più tristi della storia non ci siamo mai fermati: abbiamo gestito un presente difficile pensando al futuro e sfruttando questo tempo sospeso per colmare i ritardi accumulati nel passato frutto di scelte sbagliate o spesso di non scelte.
EMERGENZA COVID
Abbiamo passato gran parte di questo 2020 a gestire l’emergenza sanitaria e  colgo anche questa occasione per ringraziare di nuovo tutti coloro che a vario titolo hanno combattuto e continuano a combattere contro questo ‘nemico invisibile’. Dagli operatori sanitari alla macchina della solidarietà che si è messa in moto, tutta la città si è dimostrata unita e responsabile anche nei comportamenti che ci hanno permesso di tenere sotto controllo e contenere gli effetti dei contagi. Un plauso particolare alla nostra Protezione Civile che è stata un vero punto di riferimento in questo periodo e la nuova organizzazione che è stata data alla Funzione associata assicurerà un ruolo ancora più importante alle professionalità che abbiamo a disposizione.
Dall’inizio della pandemia abbiamo avuto poco più di 400 contagi e dopo un picco di oltre 100 positivi nella seconda ondata i numeri sono diventati via via più contenuti stabilizzandosi nelle ultime settimane tra i 20 e i 40 casi. I numeri tuttavia non hanno valore quando si parla di vite umane e il tributo che la nostra città ha dovuto pagare, con 16 decessi, è comunque troppo alto. Per questo il nostro pensiero e il nostro abbraccio va ai familiari delle vittime del Covid e a loro va idealmente dedicato tutto il lavoro che stiamo facendo e faremo per la città. Ora l’auspicio è che la campagna vaccinale entri presto a regime e sortisca gli effetti sperati per restituirci un 2021 di normalità e di speranza.
LE MISURE MESSE IN CAMPO
Abbiamo detto più volte che l’emergenza sanitaria è presto diventata anche un’emergenza sociale ed economica. Nella fase più critica e in quella della ripartenza abbiamo messo in campo con tempestività tutte le misure di ristoro predisposte dal Governo, dai buoni spesa ai contributi di sostegno al reddito passando per quelli per colmare il digital divide e quindi permettere a tutte le famiglie di poter garantire ai propri figli la didattica a distanza.
Ma come Amministrazione abbiamo cercato anche di dare il nostro contributo con uno sguardo rivolto alle piccole e medie imprese sapendo che dietro queste attività ci sono intere famiglie che vivono del loro lavoro. Abbiamo quindi praticamente azzerato alcuni tributi locali, previsto riduzioni sull’Imu per alcune tipologie di immobili e soprattutto, grazie alla rinegoziazione dei mutui, liberato risorse che ci hanno consentito di ridurre fino al 50% la Tari per oltre 2000 imprese e attività. Abbiamo inoltre investito in maniera importante sulle scuole con lavori di adeguamento alle normative anti Covid che non solo hanno garantito ai nostri ragazzi di affrontare il nuovo anno scolastico in sicurezza ma ci hanno permesso e ci permetteranno di risolvere molte delle criticità che le nostre strutture si portavano dietro da tempo anche in condizioni di normalità.
IL BILANCIO E LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MACCHINA COMUNALE
Abbiamo fatto tutto questo nei limiti delle possibilità del nostro bilancio, anche questo fortemente condizionato dagli effetti della pandemia in particolare sulla contrazione degli incassi dovuti alla riduzione dei flussi turistici. Questa situazione impatterà anche sul bilancio di previsione 2021 che stiamo predisponendo in questi giorni e che contiamo di portare all’approvazione del Consiglio Comunale entro la metà di febbraio, cosa mai successa prima d’ora. La scorsa settimana abbiamo iniziato la partecipazione con le forze sociali che hanno sottolineato, come già successo lo scorso anno, la buona prassi del confronto avviata da questa Amministrazione, la prima in Umbria anche quest’anno a convocare sindacati e associazioni di categoria per discutere insieme del futuro della città.
Sarà un bilancio tecnico che, in attesa di capire quali saranno i provvedimenti di ristoro previsti per gli enti pubblici, ci consentirà comunque l’agibilità amministrativa di cui abbiamo bisogno. Ma alcuni punti fermi già ci sono. Malgrado le difficoltà e le minori entrate previste in capitoli importanti, non ci sarà nessun taglio alla spesa sociale e saranno garantite le risorse per le assunzioni previste dal piano di fabbisogno del personale. Nel 2020 l’organico è stato già integrato ricorrendo a mobilità e graduatorie di altri Comuni, per altre figure i concorsi sono stati banditi mentre nel 2021 sono previste assunzioni nei settori cultura e turismo, lavori pubblici, ambiente e CSM, polizia locale e servizi sociali. Oltre a queste vorremmo sfruttare anche le disposizioni previste dalla Finanziaria per l’assunzione di assistenti sociali e figure tecniche utili per cogliere le opportunità previste dal bonus del 110%. E’ dunque iniziata la progressiva riorganizzazione della macchina amministrativa per colmare le criticità emerse con i numerosi pensionamenti dell’ultimo anno e ringiovanire e rendere più efficiente l’Ente.
ORVIETO CITTA’ SICURA
Nell’anno che si apre Orvieto sarà una città sempre più sicura. Conclusa la progettazione nel 2020, sarà operativo nel 2021 un sistema di  videosorveglianza costituito da 7 telecamere fisse ad alta definizione che saranno posizionate in Piazza Della Repubblica (lato palazzo comunale), corso Cavour (tratto tra Torre del Moro e piazza Fracassini), via Duomo (tratto tra Torre del Moro e largo Barzini), via Duomo (tratto tra Torre del Maurizio e Largo Barzini), piazza Duomo (lato sinistro) e piazza del Popolo.
Nel mese di dicembre 2020 sono state inoltre sostituite 5 telecamere di videosorveglianza e aggiunte ulteriori 2 per permettere la visualizzazione dell’ingresso ed uscita del ‘Piano Abbonati’ del parcheggio pluripiano di via Roma al fine di scongiurare la commissione di atti vandalici.
Importanti anche gli interventi sul fronte della sicurezza stradale. Nell’ultimo anno abbiamo provveduto al rifacimento di gran parte della segnaletica orizzontale mentre ora si procederà all’installazione della segnaletica verticale nelle frazioni dove era carente. Saranno quindi realizzati nei primi mesi del 2021, 3 attraversamenti pedonali rialzati a Torre San Severo, 2 dossi rallentatori di velocità in gomma a Colonnetta di Prodo, 1 dosso rallentatore di velocità in gomma in via dei Platani a Ciconia, saranno installati 4 marker stradali (occhi di gatto) per attraversamento pedonale sulla S.P 44 intersezione con via Velino a Sferracavallo, in via dei Platani e in via Tevere a Sferracavallo. 3 sistemi di attraversamento pedonale luminoso in via Monte Peglia a Orvieto Scalo, in via dei Tigli e in viale dello Stadio a Ciconia.
Sempre con l’obiettivo di assicurare la sicurezza stradale e contrastare il fenomeno dell’alta velocità entrerà in funzione in alcune zone del territorio, su richiesta degli stessi residenti, un autovelox di ultima generazione secondo un calendario che verrà periodicamente comunicato. I tratti interessati saranno la S.R. 71 Umbro Casentinese che collega Orvieto scalo con Piazza Cahen, la S.P. 56 Orvieto Scalo-Sferracavallo e la S.P. 44 del Piano in località Bardano. 
LA RIPARTENZA: MANUTENZIONI, LAVORI PUBBLICI, TURISMO
Nel 2021, ce lo auguriamo tutti, ci sarà da gestire e sostenere la ripartenza. Manutenzioni, lavori pubblici e promozione turistica sono le leve che abbiamo già attivato e che metteremo a sistema.
Dopo anni di completo abbandono abbiamo liberato risorse nel bilancio per la manutenzione della città a partire dalle strade e dalle piazze. Un piano da 800mila euro avviato nel 2020 che proseguirà anche in questo anno, una serie di interventi che sono partiti – non a caso – dalle frazioni della città che da troppo tempo attendevano risposte. Nel 2021 la gran parte dei lavori si concentrerà sul centro storico e sulle piazze anche grazie alle risorse disponibili con il finanziamento della legge per la Rupe di Orvieto e il Colle di Todi.
Abbiamo già approvato in Giunta il piano triennale delle opere pubbliche che nel 2021 prevede una serie di interventi importanti: l’adeguamento della piscina comunale (200mila euro), l’efficientamento energetico delle scuole Signorelli, Barzini e Regina Margherita (130mila euro), il completamento dei laboratori, dell’archivio e dell’aula magna della Ippolito Scalza di Ciconia (200mila euro), la riqualificazione della viabilità dell’Amerina nel tratto di ingresso alla città (290mila euro), la manutenzione straordinaria della Rupe e dell’Anello (400mila euro), il completamento delle opere di urbanizzazione del Fanello (860mila euro), i lavori al cimitero di Corbara (120mila euro) e della Capretta (200mila euro). Nel 2021, inoltre, si arriverà alla progettazione definitiva del secondo stralcio della complanare e dei Fori di Baschi, due opere fondamentali per la vivibilità e lo sviluppo della città.
Sul fronte del turismo soltanto un anno fa in questa sede avevamo detto che il 2020 sarebbe stato l’anno del piano di marketing territoriale. Poi è arrivata la pandemia che ha stravolto i nostri piani e ci ha costretto a rivedere la strategia ma non gli obiettivi. Dopo il lockdown è stata lanciata la campagna di promozione ‘Orvieto città viva esperienza autentica’ che ha portato oltre 2 milioni di visitatori virtuali nella nostra città attraverso il web e i social network, un lavoro che ha avuto però effetti concreti anche sugli arrivi e sulle presenze in città nei mesi estivi con numeri superiori a quelli pre Covid. Il pozzo di San Patrizio nei 202 giorni di apertura del 2020, con gli ingressi ridotti e contingentati, ha avuto una media giornaliera di 620 presenze contro le 578 dei 365 giorni del 2019, anno record per il monumento. Risultati frutto anche di un costante e continuo lavoro di promozione e comunicazione che ha portato e porterà anche in futuro la città sulle principali testate e canali televisivi nazionali e internazionali, un lavoro che non si è fermato anche in questo strano Natale proiettando comunque Orvieto alla ribalta mediatica nazionale.
Il progetto ‘Orvieto città viva esperienza autentica’ ha portato anche all’implementazione del portale turistico istituzionale www.liveorvieto.com con il servizio di prenotazione e vendita on line dei principali monumenti della città. Una piccola rivoluzione per la nostra città che ha avuto subito riscontri con oltre 800 biglietti del pozzo di San Patrizio venduti on line in poco più di due mesi tra agosto e ottobre. E’ stato poi finanziato dalla Regione il progetto ‘Orvieto esperienza aumentata’ che contiene, tra le altre cose, la progettazione del piano di marketing territoriale che avevamo pensato prima del Covid e il rinnovamento della segnaletica turistica con l’ausilio della realtà aumentata. Entrambi i progetti sono stati affidati in questi giorni e sono pronti a partire.
Voglio poi sottolineare come le costanti interlocuzioni con l’assessorato regionale al Turismo abbiano ridato un ruolo da protagonista ad Orvieto in questo settore, la città è tornata anche al TTG di Rimini per promuoversi in sinergia con le associazioni di categoria e con la gift card ‘Orvieto esperienza autentica’ lanciata nei giorni scorsi abbiamo posto le basi per la creazione di un prodotto di promocommercializzazione turistica della città. Non ultimo, il progetto ‘Orvieto città viva esperienza autentica’ ha vinto anche il premio Pa social per la comunicazione pubblica digitale che ci consentirà di rinnovare il sito web istituzionale e di avere a disposizione nuovi servizi digitali da mettere a disposizione della città.
La pandemia ha inoltre limitato e condizionato anche tutta l’attività e la programmazione del Calendario unico degli eventi che in parte è stata ripresa in estate e che in questi giorni è già ripartita, almeno nella pianificazione, in attesa di capire quali saranno le possibilità consentite dall’andamento dell’emergenza sanitaria.
IL NUOVO FUTURO PER I CONTENITORI DELLA CITTA’
Di questa situazione ha risentito anche l’attività del Teatro Mancinelli per cui si sarebbe dovuta aprire una stagione nuova dopo la messa in liquidazione della TeMa e la decisione di riprenderne la gestione diretta. Su questo fronte,  alla luce dell’incertezza che abbiamo ancora davanti per via dell’emergenza Covid e sulla scorta dell’esperienza fatta lo scorso anno, quando per due volte abbiamo programmato una mini stagione culturale salvo poi dover rinunciare, bisogna essere tuttavia molto chiari: il teatro sarà aperto e a disposizione delle attività e delle manifestazioni che si potranno svolgere ma non è possibile immaginare una stagione teatrale come eravamo abituati a fare non prima del prossimo autunno.
Stiamo tuttavia pensando a spettacoli e iniziative culturali da svolgere nei mesi primaverili ed estivi, se ce ne saranno le condizioni, pronti a dirottarli anche all’aperto se fosse necessario, come abbiamo sperimentato con grandissimo successo a luglio scorso con il concerto di Allevi in piazza Duomo.
Il Comune gestirà direttamente il Teatro, affidando la direzione artistica e appaltando i servizi possibilmente in una gestione integrata con il Palazzo del Popolo per cui, dopo l’ennesima esperienza fallimentare, occorre cominciare a ripensarne l’utilizzo e se sia più possibile – con tutta franchezza – continuare a chiamarlo e a considerarlo Palazzo dei Congressi.
Questo presuppone una riflessione complessiva su tutti i contenitori della città anche con scelte determinate. Proprio in questi giorni abbiamo avviato delle verifiche tecniche per predisporre lo spostamento della sede dell’associazione Lea Pacini e quindi dei costumi del Corteo Storico.
Abbiamo già avviato le verifiche tecniche per lo spostamento al palazzo dei Sette, una soluzione che abbiamo condiviso all’interno della maggioranza e che ho partecipato agli stessi rappresentanti dell’associazione che si sono dimostrati favorevoli alla soluzione. Un luogo prestigioso per un tesoro della città che intendiamo promuovere e valorizzare adeguatamente anche trovando una soluzione per la musealizzazione dei costumi. Una ipotesi, suggestiva ma fattibile, già c’è anche se è ancora prematuro parlarne nel dettaglio.
Un ragionamento concreto si è aperto anche su un altro contenitore importante della città, l’ex ospedale di piazza DuomoRivendichiamo innanzitutto lo stop alla vendita deciso dalla Asl dopo il quarto bando andato deserto, lo avevamo detto in passato che questa non era la soluzione giusta e il tempo ci ha dato ragione.
L’ipotesi sul tavolo, sulla quale il neo direttore generale De Fino ha dato disponibilità, è quella di realizzare nell’immobile di piazza Duomo la Casa della Salute che era stata prevista all’ex Piave negli spazi di proprietà della Regione. Una previsione poco sensata, che sappiamo allora servi alla Regione per andare in soccorso al bilancio del Comune, considerato che avrebbe potuto condizionare eventuali progetti di rifunzionalizzazione del casermone.
Anche sull’ex Piave, archiviati progetti che erano serviti ad altri solo per fare campagna elettorale, abbiamo avuto degli interessamenti e avviato contatti con Invitalia, che ha già effettuato un sopralluogo,  per la ricerca di potenziali investitori.
SANITA’
Sulla sanità ci giochiamo un pezzo di futuro e nella definizione del nuovo piano sanitario regionale ci aspettiamo che alla volontà espressa da Regione e Asl di valorizzare l’ospedale di Orvieto seguano fatti concreti. Ma più in generale dobbiamo lavorare al miglioramento e al potenziamento dei servizi territoriali che dovranno essere sempre più efficienti e coerenti con i bisogni di salute della nostra popolazione.
LA VISIONE: ORVIETO CITTA’ DA VIVERE
Servizi, trasporti, lavoro e ora – aggiungiamo – le possibilità che possono arrivare dallo smart working: sono questi gli assi su cui costruire un progetto per accrescere l’attrattività di Orvieto per nuovi residenti e imprese, un progetto di medio periodo del quale vorremmo gettare le basi già da quest’anno per passare da Orvieto città viva a Orvieto città da vivere.
Una città curata, dalla ottima qualità di vita, capace di raccontarsi e promuoversi in Italia e nel Mondo, che concilia la sua vocazione turistica con le esigenze dei suoi cittadini, che riconosce e accetta i limiti di un paese di 20mila abitanti ma con unità e condivisione esalta il ruolo che la storia le ha assegnato con le meraviglie artistiche e culturali che il passato ci ha lasciato in eredità, che vuole cogliere le opportunità che l’innovazione tecnologica ci mette davanti. Questa è la nostra visione di città che non passa da parole vuote ma dai fatti concreti che ogni giorno cerchiamo di portare avanti”.
Il sindaco ha poi risposto ad alcune domande poste dai giornalisti presenti alla conferenza stampa.
L’ipotesi dell’azionariato diffuso per l’ex Ospedale resta valida? 
E’ una ipotesi rappresentata anche recentemente in Consiglio Comunale, ma per l’utilizzo di quella struttura ribadisco che siamo prevalentemente concentrati sulla medicina del territorio.
Per i costumi del Corteo Storico al Palazzo dei Sette esiste già una tempistica e come si concilierà il Corteo Storico con la sede di Cittaslow?
Sono iniziate in settimana le verifiche tecniche per lo spostamento dei costumi e comunque faremo ulteriori verifiche. L’ambizione è di poter spostare il Corteo Storico in vista della prossima uscita. Per Cittaslow è in atto un confronto in seno alla maggioranza. Riteniamo che Cittaslow sia un importante strumento da mantenere quindi lavoreremo su diverse ipotesi.
Quale situazione per il Palazzo del Popolo e quali prospettive?
L’immobile è rientrato nella disponibilità del Comune. Si lavora per andare ad una gestione integrata insieme con il Teatro Mancinelli. Ci stiamo chiedendo se effettivamente possa essere definito ancora Palazzo dei Congressi e crediamo che questa domanda dovremmo porcela un po’ tutti. Sono in ballo importanti riflessioni sugli immobili cittadini, penso ad esempio anche al Chiostro di San Giovanni e alla ex Chiesa di San Giacomo.
Un tassello importante nei servizi è la sanità, in Consiglio Regionale è stato approvato all’unanimità un importante progetto sulla medicina da remoto, quali impegni potrebbe prendere il Sindaco per il rispetto delle promesse fatte da parte della Regione?
Già durante il Covid abbiamo avuto esperienze di telemedicina ed abbiamo avuto conferma da parte dell’Asl per una sua applicazione non solo per le cardiopatie ma anche per altre patologie. Mi aspetto ovviamente che tale volontà venga confermata e comunque sarà mia cura sollecitare l’Asl in questo senso.
Quale spazio pubblico sarà destinato all’Associazione Lea Pacini?
Abbiamo delle idee ma non ancora la soluzione definitiva
Per la gestione futura del Teatro, si pensa di continuare a gestirlo nel lungo periodo in forma diretta con il Palazzo dei Congressi? Si pensa al progetto della ‘super TeMa’ intesa come società pubblica o potrebbero tornare in gioco i privati?
Riteniamo più plausibile la gestione in maniera integrata dei servizi sotto il controllo diretto dell’Amministrazione Comunale.
Sulla partita degli interventi per la sicurezza e messa a norma di immobili pubblici quale è la situazione? Al Mancinelli sono stati effettuati dei lavori di adeguamento, mentre il Palazzo del Popolo e Palazzo dei Sette presentano ancora delle criticità 
Nel bilancio 2021 sono previsti investimenti per gli interventi sul patrimonio comunale.



Allerta neve con macchine spalaneve in azione a Morrano e al Monte Peglia. San Venanzo, scuole chiuse l’11 gennaio

Giornata difficile quella del 10 gennaio da punto di vista del meteo su tutto l’orvietano.  La neve è scesa a quote collinari e immediatamente la Protezione Civile di Orvieto ha iniziato ad effettuare la ricognizione delle strade interessate dal fenomeno.  Morrano e Monte Peglia sono le aree osservate speciali con i mezzi che hanno liberato le carreggiate dalla neve accumulata.  Non ci sono comunque particolari problemi alla circolazione ma si raccomanda la massima attenzione per possibili strade ghiacciate nonostante siano in azione le macchine spargisale.
A Montegabbione la neve è caduta per molte ore nella giornata del 10 mentre a San Venanzo il sindaco ha decretato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata dell’11 gennaio.



Variazioni al traffico veicolare a Sferracavallo per la chiusura di via Panaro dall’11 al 13 gennaio

Al fine di consentire le operazioni di abbattimento e smaltimento dei tagli degli alberi d’alto fusto (pino domestico) situati a bordo strada in corrispondenza dei numeri civici 1 e 3 di Via Panaro, la via verrà chiusa temporaneamente al traffico veicolare nei giorni 11 – 12 e 13 gennaio 2021.
In base all’ordinanza del Settore Polizia Locale e Mobilità, tutto il traffico veicolare proveniente dalla S.P.44 (zona industriale) e diretto ad Orvieto Scalo sarà deviato su Via Po fino alla rotatoria per proseguire su Via Tevere o Via Arno.
Il traffico veicolare dei residenti di Via Panaro sarà garantito secondo il seguente percorso alternativo: Via Ombrone, Via Garigliano (svolta a destra per immettersi su Via Panaro), Via Po, Via Tagliamento, Via Panaro.
I bus del Trasporto Pubblico Locale in transito su Via Po e diretti ad Orvieto Scalo, non potendo percorrere Via Panaro, effettueranno la fermata e la svolta allo svincolo con Via Ombrone con ritorno su Via Po.
La Ditta esecutrice effettuerà il posizionamento della segnaletica necessaria alla chiusura della strada, segnalando la presenza del cantiere in base al vigente Codice della Strada e al Regolamento di attuazione; mentre il Comando della Polizia Locale adotterà i provvedimenti necessari a garantire il normale flusso della circolazione.



7 gennaio, il quasi de profundis per la sanità orvietana recitato dai vertici della Regione

Luca Coletto – Assessore alla Sanità della regione Umbria

Il 7 gennaio è andato in onda il quasi de profundis della sanità orvietana.  Andiamo con ordine.  In una conferenza stampa della Regione c’è il top della sanità umbra a partire dall’assessore Luca Coletto, che vede anche la partecipazione del commissario Domenico Arcuri.  Si parla di investimenti per le terapie intensive con moduli prefabbricati.  ( milioni di investimento da parte del governo per affrontare l’emergenza coronavirus con dei prefabbricati con tutto quello che occorre per  44 posti di terapia intensiva complete.  Queste, terminata l’emergenza, diverranno parte degli ospedali COVID, dell’elenco non fa parte Orvieto mantenuto covid-free, per supportare l’attività ordinaria della sanità regionale.

Recentemente la Regione ha detto sì agli ospedali di Narni e Amelia e così in circa 20 minuti di auto abbiamo ben tre diversi nosocomi a disposizione degli utenti.  Spoleto e Foligno e sempre in una ventina di minuti sono due le strutture ospedaliere a disposizione.  Poi c’è un territorio, l’orvietano, che dista circa un’ora di auto dall’eventuale secondo ospedale disponibile.  Il territorio certamente non ha i numeri di quelli succitati, ma bisogna ragionare in altri termini.  C’è la direttissima, la linea lenta FS e l’autostrada e un territorio extra-regionale, l’alta Tuscia, che storicamente fa riferimento al nosocomio orvietano.  I numeri quindi crescono notevolmente e, anzi, diventano difficilmente quantificabili.

Ma dopo un po’ di gloria, soprattutto scritta, del Santa Maria della Stella non si parla quasi più.  Ormai da un decennio abbondante manca il personale sia medico che infermieristico ma i concorsi banditi vanno troppo spesso deserti o quasi.  Chi può cera di avvicinarsi a casa o di trasferirsi verso ospedali più rinomati e Orvieto rimane senza guida ciclicamente in reparti tra l’altro di vitale importanza per un ospedale delle emergenze-urgenze.  Non solo, ma alcuni necessari miglioramenti tecnologici ritardano e altri progetti che già nel breve periodo possono portare vantaggi sia nella qualità dei servizi che risparmi per la USL, sono sospesi in attesa di tempi migliori.  Quali tempi migliori?

Massimo De Fino – direttore generale USL Umbria2

La sanità orvietana rimane in attesa di risposte a partire dall’ex-ospedale per il quale dovrebbe essere partita un’interlocuzione tra la stessa USL e il Comune così come ci ha sottolineato l’allora commissario straordinario Massimo De Fino, recentemente confermato come direttore generale della stessa USL Umbria2.  Nel frattempo i servizi sono concentrati nell’angusta, scomoda e poco funzionale di via Postierla.  Capitolo ospedale: manca il personale, i progetti di controllo da remoto sono fermi nonostante votati all’unanimità in Regione e le prestazioni vanno a rilento.  E’ un combinato disposto potenzialmente esplosivo che per ora non deflagra grazie alla buona volontà di chi lavora all’interno della struttura ospedaliera ma fino a quando?  Il rischio, poi, che altri professionisti decidano di “lasciare” è dietro l’angolo.  Ma come mai Orvieto, tanto appetibile non lo è per un professionista in ambito sanitario?  Sono misteri inspiegabili.  C’è la questione dell’emodinamica che in un ospedale dell’emergenza e urgenza è cogente così come importante è l’avvio del controllo da remoto dei cardiopatici, approvato in Regione all’unanimità, che è rimasto nel cassetto invece di essere ampliato ad altre patologie croniche sempre nell’ottica di un’ottimizzazione di costi e benefici.

Niente, tutto tace e mentre 8 milioni di euro vengono investiti per il covid, e per la fase successiva in altri ospedali umbri, mentre si da il via libera a due ospedali a 10 minuti di macchina l’uno dall’altro, Orvieto resta pericolosamente al palo perché zavorrata da antiche discussioni sterili sulla pagliuzza mentre la trave è lì pronta a colpire l’occhio e in tanti sono pronti a recitare il de profundis, anche a Orvieto.