La Polstrada di Orvieto scopre traffico di auto di lusso, coinvolte tre persone straniere

E’ sempre alta l’attenzione della Polizia di Stato verso fenomeni criminali tra cui quello del traffico di veicoli di elevato valore che dopo esser stati sottratti in vari modi ai legittimi proprietari vengono riciclati e spesso destinati all’esportazione verso paesi extracomunitari. E’ in quest’ottica che nelle scorse nottate la Polizia Stradale di Orvieto ha dato corso ad un’operazione grazie alla quale sono state sequestrate 3 autovetture, mentre una quarta su allarme dato dalla pattuglia orvietana è stata fermata dagli agenti della polizia stradale di Arezzo, il cui valore complessivo è di circa 1 milione di euro.  Sono modelli prestigiosi e gli agenti di una pattuglia, durante una delle consuete ricognizioni nelle aree di servizio, le hanno notate parcheggiate con i tre conducenti all’esterno mentre una quarta vettura, sempre della stessa categoria “di lusso”, stava proprio in quei momenti riprendendo la marcia in direzione nord.

E’ stato l’intuito e l’esperienza degli agenti orvietani a suggerire di approfondire i controlli ancor prima che i conducenti, tra l’altro molto curati nell’aspetto per “allinearsi” al livello delle auto, vi risalissero a bordo. Tutti cittadini francesi originari dei paesi nordafricani (Tunisia, Algeria, Marocco), conservando la massima tranquillità, hanno dimostrato di aver preso a noleggio le auto in Campania tramite i contratti di nolo che hanno esibito ai poliziotti i quali però notavano a bordo di una delle auto l’iniziato smontaggio di una copertura di plastica interna all’abitacolo. Non soddisfatti dalle spiegazioni avute dai tre stranieri, gli agenti hanno chiesto via radio di rintracciare la vettura che si era allontanata poco prima. L’auto è stata fermata dagli agenti di Arezzo anche questa dal valore molto elevato. Gli accertamenti, piuttosto complessi, sono andati avanti coordinati dal comando di polizia stradale di Orvieto. Agli investigatori della Polstrada, nonostante i numerosi elementi prodotti dai cittadini francesi con l’evidente intento di sviare le indagini, non è sfuggito però un piccolissimo particolare sia nelle dichiarazioni di uno di essi sia in un documento trovato nelle auto.  Così si è avuta la conferma che anche l’auto fermata ad Arezzo faceva parte dello stesso “convoglio”. Le investigazioni, complesse ma minuziose e ancora in corso, hanno fatto scoprire finora che delle auto, negli ultimi mesi del 2022, unitamente ad altre 12 della stessa categoria per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro, se ne era indebitamente appropriata una ditta di autonoleggi nel napoletano che a sua volta le aveva prese a noleggio da un’altra ditta nel frusinate.

Gli investigatori stanno lavorando anche riguardo le condizioni di noleggio e subnoleggio e hanno fatto emergere finora la commissione di numerosi reati oltre a quello dell’appropriazione indebita (che sembrerebbe essere uno tra i minori) con l’intervento di numerose persone, sia italiane che straniere anche all’estero, coinvolte a vario titolo in quello che finora appare essere, salvo altro in via di emersione su cui vi è il riserbo degli investigatori, un traffico di veicoli destinati al riciclaggio e all’esportazione (per alcuni dei veicoli tra i 16 di cui ricostruite le sorti, le immediate e serrate indagini ne hanno già fatto trovare le tracce in paesi extraeuropei). I tre cittadini francesi sono stati denunciati per ricettazione




88enne ritrovato in stato confusionale a Ciconia da carabinieri e vigili del fuoco e riportato a casa

Durante la notte tra il 24 e il 25 gennaio i carabinieri hanno ricevuto una richiesta di aiuto da parte di una famiglia. Una persona anziana non si trovava più in casa. Sono scattate immediatamente le ricerche nelle strade di Ciconia da parte degli stessi carabinieri e dei vigili del fuoco.

Le ricerche sono iniziate verso l’1,00. L’uomo, un 88enne probabilmente effetto da Alzheimer si era effettivamente allontanato dalla propria abitazione senza un apparente motivo. Dopo poco più di un’ora l’uomo è stato ritrovato in stato confusionale ma in buone condizioni di salute e riaccompagnato nella propria abitazione.




Ripartono i lavori all’Albornoz, la sindaca Tardani, “a volte anche noi bloccati dalla burocrazia”

I lavoro alla Fortezza dell’Albornoz sono ricominciati dopo oltre un anno di stop forzato. Lo aveva annunciato durante la conferenza stampa di inizio anno la stessa sindaca Roberta Tardani. Con questa ultima fase verrà così completato il progetto Rupe-Valle così da riconsegnare a cittadini e turisti la fruizione dei giardini e il collegamento diretto tra Pozzo di San patrizio e Tempio del Belvedere. E’ un nuovo piccolo ma significativo tassello per ampliare e migliorare l’offerta turistica e di servizi collegati. In particolare a lavori ultimati, sarà sicuramente migliorata l’area di “accoglienza” del turista che arriva, in particolare, dallo Scalo utilizzando la funicolare.

Più volte anche da Orvietolife avevamo sollecitato il completamento dei lavori anche per tornare a vedere fruibile un’area da sempre utilizzata dai giovani, dai bambini e dai turisti. Il sindaco Tardani ha spiegato che “anche la PA a volte rimane impastoiata nella burocrazia e per aver il via libera dalla Regione abbiamo dovuto attendere quasi un anno, per una variante al progetto iniziale”. I lavori erano iniziata settembre del 2020 con l’affidamento per un totale di poco più di 376 mila euro. I cantieri si erano fermati praticamente subito nonostante la durata stimata di soli 5 mesi. Il finanziamento dell’opera faceva parte del PSR per l’Umbria nell’ambito della strategia delle Aree Interne Sud Ovest Orvietano e ad aggiudicarsi il finanziamento era stata la giunta guidata da Germani nel 2018 con il progetto di riqualificazione dell’Anello della Rupe.




Italia Viva con Gnagnarini e Piscini apre un Comitato di Salute Pubblica e chiede le dimissioni del sindaco

Italia Viva rompe gli indugi e affonda il tiro nei confronti della sindaca Roberta Tardani. “deve dimettersi”, questa la richiesta di Renato Piscini, coordinatore di Orvieto e di Massimo Gnagnarini, coordinatore provinciale del partito di Matteo Renzi. Ma non è un “dimettersi” e basta. Sempre Italia Viva non chiude la porta pregiudizievolmente all’eventuale secondo mandato di Tardani ma con chiare condizioni: “no a sovranismi e populismi che non sono compatibili con chi è moderato e vuole creare nuove condizioni per far ripartire il Paese tutto e Orvieto”. Piscini spiega che il cambiamento “deve essere prima di tutto culturale perché Orvieto non può e non deve perdere ulteriori occasioni di crescita e sviluppo e anzi deve essere punto di riferimento internazionale dal punto di vista culturale e nella riqualificazione artistica e ambientale anche intercettando i tanti progetti europei come quello del New Europe Bahuaus. Ho personalmente inviato una richiesta in tal senso al Comune ma non ho mai ricevuto una risposta, positiva o negativa. Nulla”. E Piscini continua a indicare nella maggioranza attualmente il governo della città la massima responsabile dei tanti treni persi in questi ultimi anni. Il programma elettorale, ha recentemente detto la sindaca Tardani, “lo abbiamo completato all’80% e ancora stiamo lavorando”, ma sembra non pensarla così Italia Viva. Piscini ironizza che la maggioranza non abbia una visione ma “visioni” perché “è divisa soprattutto sui grandi progetti e le tensioni sono ormai evidenti”.

Ancora più duro Massimo Gnagnarini che ritiene conclusa “l’onda lunga sovranista iniziata con la vittoria del 2019 e ancor prima con la grande crisi della sinistra. L’attuale maggioranza non è stata in grado di andare oltre le misure prese dalla precedente amministrazione, di cui facevo parte. Hanno mantenuto tutto, tasse comprese ma non ci sono stati investimento, sgravi per un nuovo sviluppo economico. Ora siamo a meno di 20 mila abitanti e servono azioni immediate per provare a riprendere in mano la barra”. Gnagnarini ritiene che sia arrivato il momento di aprire una nuova fase politica che spinga Orvieto verso una direzione precisa, “dobbiamo capire se il centro storico sia per gli orvietani e basta o per tutti offrendo servizi per il turismo e non si può gridare al boom sulla base dei biglietti del Pozzo. E’ riduttivo e inesatto”. Questa nuova fase politica deve partire da qui e mettere intorno al tavolo le forze politiche superando la divisione destra e sinistra. “Come terzo polo alle politiche abbiamo totalizzato più del 10% dei voti e per questo abbiamo l’ambizione di immaginare una fase politica nuova riportando la città a discutere contro il declino demografico, la conta delle presenze turistiche, i piccoli vantaggi di pochi e in favore di un progetto complessivo di sviluppo”.

Piscini e Gnagnarini concludono la conferenza spiegando che “le dimissioni della sindaca Tardani non le richiediamo per antipatia ma perché i cittadini devono assumersi le loro responsabilità facendo tornare Orvieto al centro senza essere subalterni a Perugia e Terni”. La soluzione? “abbiamo istituito un comitato di salute pubblica con l’invito a togliersi le casacche dell’appartenenza politica e aderire a un progetto per lo sviluppo culturale, moderato e di attenzione alla socialità”.




La Polizia Locale di Orvieto punta sulla videosorveglianza e la prevenzione nelle scuole

Sicurezza urbana e stradale ma anche prevenzione ed educazione che inizia dai banchi di scuola. Su questi fronti si è concentrata l’attività della Polizia locale di Orvieto che, in occasione di San Sebastiano Martire patrono dei vigili urbani, traccia il bilancio del lavoro svolto nell’anno appena trascorso e  indica gli obiettivi del 2023. Nel 2022 è stato implementato ed è divenuto pienamente operativo il sistema di videosorveglianza del centro storico gestito e monitorato dalla polizia locale dalla sala operativa di via Roma. Alle 7 telecamere fisse installate nel 2021 (piazza della Repubblica, corso Cavour, via Duomo, piazza Duomo e piazza del Popolo) si sono infatti aggiunte altre due postazioni in piazza del Popolo che consentono di coprire il lato del Palazzo del Capitano e le quattro posizionate in piazza Cahen nell’ambito del progetto “Scuole sicure”. Si è proceduto inoltre a rinnovare i server delle postazioni esistenti lungo la Provinciale 44 Fontanelle di Bardano, la Statale 71 in località La Svolta, in via Angelo Costanzi e in località Borgo Hescana.

“Oggi abbiamo un’ampia copertura delle principali piazze e vie del centro storico – spiega la comandante della Polizia locale di Orvieto, tenente colonello Alessandra Pirro – e questo ci ha consentito di essere di determinante supporto alle forze dell’ordine nella prevenzione e nel contrasto di vari reati. In tutti i principali episodi che si sono verificati in città, infatti, l’ausilio delle telecamere ha consentito agli inquirenti di individuare i responsabili. Penso all’automobilista che ha investito una persona a Bardano ed è scappato, allo sventato furto sempre nella zona dell’area industriale, allo sventato furto a Ciconia con i responsabili che sono stati inseguiti nelle vie del centro storico, agli atti vandalici e all’abbandono di rifiuti lungo corso Cavour fino a una recente rissa in piazza Cahen e soprattutto all’imbrattamento delle mura del Duomo a maggio scorso”.

Il rinnovamento e miglioramento delle attrezzature tecnologiche ha interessato anche le telecamere della zona a traffico limitato. Con la sostituzione degli ultimi due varchi elettronici di Corso Cavour / Teatro Mancinelli  e Corso Cavour /Piazza della Repubblica, tutto il sistema elettronico di controllo della ztl ora utilizza il nuovo sistema di rilevamento di infrazioni P@sri 4.0 per la verbalizzazione dei transiti irregolari. “Nel 2023 – prosegue la comandante – l’obiettivo è di installare una nuova telecamere in via Soliana/Piazza Duomo a tutela dell’area pedonale a ridosso della Cattedrale ma anche procedere a una digitalizzazione del rilascio dei permessi”.

Sul fronte della sicurezza stradale, dopo gli anni contraddistinti dalle limitazioni agli spostamenti dovuti all’emergenza sanitaria, anche il numero degli incidenti sta tornando ai livelli pre-pandemia. Nel 2022 sono stati 68 gli incidenti rilevati dalla Polizia locale di Orvieto (nel 2019 erano stati 59) di cui 27 senza feriti e 41 con feriti, 47 si sono verificati nel centro abitato e 21 fuori dal centro abitato. “Sulla sicurezza stradale – spiega ancora la comandante Pirro – l’amministrazione comunale sta investendo su alcuni interventi strutturali, come l’adeguamento e l’illuminazione degli attraversamenti pedonali, ma anche sul versante della prevenzione e dell’educazione. In questo contesto si inserisce il progetto ‘A Scuola di sicurezza stradale’, il percorso educativo promosso dalla Polizia locale del Comune di Orvieto d’intesa con gli assessorati al Traffico, Sicurezza urbana e Scuola e le Direzioni didattiche delle scuole della città. Il nostro personale ha tenuto delle vere e proprie lezioni nelle singole classi per far comprendere ai bambini le problematiche e la pericolosità della strada ma anche per far conoscere i compiti svolti dagli agenti della Polizia locale, figure costantemente impegnate nell’osservanza del rispetto delle regole necessarie per garantire la sicurezza e che trovano nel Codice della Strada indiscusso corollario e sede di raccolta fondamentale. A queste lezioni è seguito un concorso con cui gli studenti sono stati impegnati nella realizzazione di una campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale presentata in occasione dell’iniziativa Motor Style Show”.

Riguardo agli altri dati salienti delle attività svolte dalla Polizia locale, nel 2022 sono stati 9.030 i verbali del Codice della Strada elevati (nel 2021 erano stati 8.780) di cui 4.759 per la ztl e 3.179 per divieti di sosta. Sono state invece 570 le infrazioni rilevate con l’autovelox nei 53 controlli programmati effettuati sulla Strada Provinciale 56 e sulla Strada Provinciale 44, 650 complessivamente i punti decurtati dei quali 50 relativi ai neopatentati.

“Ringrazio la comandante Pirro e tutto il personale della Polizia locale – afferma l’assessore alla Polizia locale, Carlo Moscatelli – per il grande lavoro svolto anche in questo ultimo anno in cui, oltre all’attività ordinaria, hanno garantito il supporto e l’assistenza alle numerose manifestazioni e iniziative che si sono svolte in città. Questo anche a fronte di un organico che, dopo aver garantito il necessario turn over, ha bisogno di essere incrementato e per questo nel 2023 è prevista l’assunzione di due nuovi agenti”.

“Gli investimenti sulla sicurezza urbana e la capacità della dirigenza della Polizia locale di aver intercettato i fondi necessari per la videosorveglianza – commenta l’assessore alla Sicurezza urbana, Gianluca Luciani – hanno centrato gli obiettivi che questa amministrazione comunale si era data per rendere la nostra città più sicura e il determinante contributo alle attività delle forze dell’ordine lo testimonia”.

Il 20 gennaio, in occasione delle celebrazioni per San Sebastiano Martire, l’assessore Carlo Moscatelli e il comandante della Polizia locale, Alessandra Pirro, parteciperanno in rappresentanza del Comune di Orvieto alla cerimonia regionale in programma alle 10 alla Cattedrale di Terni.  




Contenimento spese energetiche, chiuse le scale mobili di Foro Boario fino a marzo e procede con illuminazione led nel centro storico

Dal 19 gennaio, e fino al 31 marzo 2023 sarà sospeso il funzionamento dell’impianto delle scale mobili del Foro Boario. Il provvedimento è inserito nell’atto di indirizzo sul contenimento energetico approvato dalla giunta comunale con il quale si individuano le misure finalizzate a ridurre i consumi e a contenere l’aumento dei costi dell’energia elettrica causati dall’instabilità del mercato derivante anche dal perdurare della guerra in Ucraina.

Dalla ricognizione effettuata sui consumi degli impianti pubblici – spiegano dalla Giunta – il sistema delle scale mobili di Foro Boario è risultato essere quello maggiormente energivoro. Considerata la inderogabile necessità di garantire i servizi essenziali, si è quindi deciso di sospendere temporaneamente il funzionamento dell’impianto in un periodo di tempo tradizionalmente caratterizzato da minori flussi turistici. Il sistema delle scale mobili potrà essere attivato in caso di necessità o in concomitanza di situazioni ed eventi che ne rendano indispensabile l’utilizzo. Il percorso pedonale di collegamento con il centro storico resterà comunque aperto e saranno attivi gli ascensori del Foro Boario che risultano idonei a garantire le esigenze dell’utenza in questo periodo”.

“Sul fronte del contenimento dei costi energetici – proseguono – si è intanto proceduto all’installazione di illuminazione a led presso il parcheggio di Campo della Fiera-Foro Boario, a breve inizieranno i lavori di efficientamento energetico al Teatro Mancinelli e si sta completando l’iter per il project financing con il quale si procederà alla sostituzione dell’illuminazione pubblica del centro storico con illuminazione a led”.   




Maltempo, chiusura parziale di alcune importanti arterie, allagamento in via dei Tessitori e blackout elettrici. Il Paglia supera i 4 metri

Nella giornata del 17 gennaio il personale del Centro Servizi Manutentivi del Comune di Orvieto e volontari della Protezione civile di Orvieto sono stati impegnati su tutto il territorio comunale per far fronte ai disagi provocato dal maltempo. Il forte vento ha provocato la caduta di alcune piante che hanno portato alla chiusura parziale al transito della strada comunale di Torre San Severo, della strada comunale de La Badia, della Strada Provinciale 44 e della Statale 71 Umbro-Casentinese nei pressi di Buonviaggio.
A causa dell’esondazione del fosso Poggettone è stata temporaneamente chiusa alla circolazione la strada comunale di Ponte Giulio, stesso provvedimento che si è reso necessario in via dei Tessitori nella zona industriale di Fontanelle di Bardano per via dell’allagamento del sottopasso ferroviario. E’ esondato anche il fosso San Paolo nei pressi del Cippo dei Sette Martiri.
Viene tenuto costantemente sotto controllo il livello del fiume Paglia che alle 18 sempre del 17 gennaio ha superato i 4 metri.
Sempre il maltempo è all’origine del blackout dell’illuminazione pubblica in alcune zone del centro storico. I tecnici del Csm stanno intervenendo per individuare il guasto e ripristinare la corretta erogazione dell’energia elettrica.




Nasce il “Club amici della Stampa” per rimettere al centro l’importanza di informazione e comunicazione

Nasce a Orvieto il Club degli amici della stampa, un’associazione che si occuperà di informazione e molto altro. La realtà associativa della città si arricchisce di un nuovo sodalizio che intende giocare un ruolo di primo piano nella vita sociale e culturale della comunità, ponendo i temi del giornalismo e della comunicazione al centro della propria attività, ma con la volontà di occuparsi anche di altri argomenti di interesse pubblico. E’ il “Club amici della stampa”.
L’associazione sarà presieduta da Alessandro Maria Li Donni, eletto dal comitato promotore del club, formato oltre che allo stesso Li Donni, da Monica Riccio, Sara Simonetti, Davide Pompei e Claudio Lattanzi.
“Il club amici della stampa – dice Li Donni -nasce dall’esigenza di approfondire questioni collegate al giornalismo, ma l’obiettivo ambizioso è quello di rappresentare anche un’occasione di stimolo e di crescità della città intesa nel suo complesso, favorendo un dialogo costruttivo con il maggior numero possibili di soggetti, privati o associazion che siano, intessati a fornire un loro contributo al miglioramento culturale, sociale ed economico di Orvieto e degli orvietani. Organizzazione di dibattiti pubblici, approfondimenti su questioni di interesse pubblico e di attualità, ma anche discussioni sulle nuove sfide della comunicazione e della professione, ideazione e gestione di eventi, ma senza trascurare appuntamenti ricreativi e di sano svago. Questi alcuni degli ambiti di cui il club intende occuparsi, con l’idea di divenire presto un punto di riferimento per chi vuole dare un contributo in un contesto pluralistico e aperto ad ogni stimolo costruttivo”.
“Il club avvierà un tesseramento già a fine gennaio – dice il presidente – il nostro appello ad unirsi a noi è rivolto non solo a chi lavora nel settore dell’informazione, ma anche a tutti coloro che credono nell’impegno civile, nella forza del dialogo e nel confronto delle idee come elementi fondamentali per far scaturire nuove energie e occasioni di crescita a favore della comunità orvietana in un clima di collaborazione e condivisione con tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra comunità”
per info clubamicistampa@gmail.com




La politica spiega “la sanità migliorerà”, invece “mentre il medico studia il malato se ne va”

E’ arrivato il 2023 ma la sanità è ferma al 2022, a quel 29 novembre dell’incontro pubblico a cui ha partecipato il gotha regionale oltre al direttore generale della USL Umbria2 Massimo De Fino. I progetti presentati sono tanti ma la sanità orvietana soffre: questo è il dato di partenza. Il 30 dicembre in consiglio comunale si è parlato a più riprese di sanità. La maggioranza non ha approvato la proposta di Cristina Croce di convocare un tavolo sulla situazione orvietana perché ritenuta “ridondante” dalla sindaca Tardani. Possibile, invece, che la conferenza dei capigruppo si attivi per una serie di incontri magari anche con gli altri sindaci del territorio. Ma qual è la situazione reale? Partiamo da primo punto che ha sottolineato il sindaco in consiglio comunale: l’ospedale di Orvieto è un DEA di primo livello. Sì, è una conferma, DEA di I° livello era e quello rimane. Bene, verrebbe da dire invece la realtà è ben diversa. I servizi di una DEA di I° livello non sono assicurati a Orvieto perché manca personale medico e infermieristico, un male antico che in questi ultimi anni si è accentuato. Non solo, tanti medici hanno scelto altri lidi lasciando scoperte posizioni che non si riescono a coprire.  Rimane ancora irrisolto il problema della terapia intensiva con poco personale medico soprattutto se raffrontato con altri ospedali di simili dimensioni della stessa USL.  Ortropedia è sempre a corto di personale medico e lavora a scartamento ridotto, ben al di sotto delle possibilità e soprattutto delle necessità del territorio.  Non mancano le eccellenze come oculistica, ginecologia o l’intero settore della diabetologia ma non sono punti di riferimento per un territorio più ampio.  Insomma servono Orvieto e l’attuale distretto in chiusura e nulla di più, fatte salve le prestazioni da CUP.  Anche le strumentazioni sono in alcuni casi obsolete e vengono riparate dopo lunghi periodi di inattività e non sono previste sostituzioni.

E’ un ospedale dell’emergenza-urgenza?  Anche in questo caso lo è sulla carta mentre la realtà è ben diversa.  Ottimi i risultati nelle urgenze legate all’ictus con la trombolisi che ha evitato numerosi trasferimenti verso altri nosocomi ma soprattutto ha permesso tempestività d’intervento.  Lo stesso non si può dire per le emergenze cardiache e un reparto che potrebbe lavorare meglio se venisse risolto il problema dell’emodinamica, necessaria per assicurare la stessa tempestività d’intervento dell’ictus.  Il consiglio regionale ha votato all’unanimità il via libera all’emodinamica ormai quasi due anni fa ma non se ne è fatta menzione il 29 novembre e soprattutto non c’è alcuna parola in merito nel piano regionale della sanità.  Certo costa ma in un’area che è a un’ora di distanza dall’ospedale più vicino attrezzato e con autostrada e ferrovia e tanti turisti sarebbe necessaria e, purtroppo, come evidenziato in queste ultime ore, la mancanza viene drammaticamente a galla.

Nel frattempo, mentre manca tutto questo e non solo, mentre le liste d’attesa rimangono insopportabili, questo è un male comune di tutta la Regione, mentre i posti letto mancanti nel ternano verranno assicurati dal privato come previsto sempre dalla Regione, arriva in comodato gratuito un super-robot in 4k per la chirurgia ma il punto di riferimento per la formazione, che dovrà essere fatta, sarà a…Foligno, dove non hanno e non avranno per i prossimi due anni il super-robot chirurgico.  Verranno risparmiati diverse centinaia di migliaia di euro con interventi per il risparmio energetico ma questi soldi andranno nel calderone della USL e non per la sanità orvietana.  Però arriveranno milioni di euro per la ristrutturazione del pronto soccorso della terapia intensiva e delle sale chirurgiche, ma rimane la stranezza tutta orvietana di reparti dell’emergenza separati l’uno dall’altro con primariati diversi.  Arrivano i soldi del PNRR per concretizzare il progetto presentato sempre il 29 novembre, dell’ex-ospedale al Duomo che verrà convertito in Casa di Comunità e Ospedale di Comunità con una ventina di posti letto per lungodegenti, l’esatto contrario di quello che sta avvenendo nella sanità dei Paesi più avanzati dove l’acuzie prevede l’ospedalizzazione e poi il ritorno in casa con assistenza domiciliare, monitoraggio e controllo medico da remoto e visite di controllo calendarizzate e personalizzate sul paziente.  Scampato, così ha assicurato la sindaca Tardani, il pericolo REMS in pieno centro storico, rimane scoperto il problema della palazzina mensa della Piave laddove era prevista dal 2008 una Casa di Comunità o meglio, così come era definita all’epoca, una Casa della Salute.

Orvieto ha pagato tanto in passato con la chiusura della USL4, tra l’altro sana dal punto di vista finanziario, che ha apportato in dote alla USL2, ad esempio, l’ex-ospedale in piazza Duomo.  Lo smantellamento della scuola per infermieri, la centralizzazione su Terni e Foligno di ogni servizio amministrativo e ora la ciliegina sulla torta del Distretto.  Un territorio ampio, isolato dal resto dell’Umbria, non viene inserito nel “club” dei poli ospedalieri, in favore di Foligno-Spoleto, a meno di 30 minuti da Perugia.  Non è questione di campanile ma il polo ternano è connesso con Narni-Amelia, l’altro polo copre Foligno, Spoleto e la Val Nerina mentre Orvieto è isolata e troppo spesso per “semplici” fratture o emergenze chirurgiche o cardiache i mezzi del 118 prendono la strada di altri nosocomi perdendo tempo prezioso, a volte vitale. Ma non era dell’emergenza-urgenza?  Sicuramente sulla carta e sicuramente non per lo scarso impegno di chi lavora in ospedale, ma per la mancanza di strumentazioni adeguate; per scelte discutibili nella gestione dei reparti dell’emergenza; per lo scarso appeal del Santa Maria della Stella per i professionisti della sanità; per la mancanza di accordi di partnership non con il privato ma con l’ospedale di Terni al fine di valorizzare le eccellenze che esistono a Orvieto ma vengono tenute nascoste e in. Alcuni casi penalizzate dall’interno, dal chiacchiericcio che colpisce tutti, anche chi lo esercita ma soprattutto colpisce i cittadini che quotidianamente vedono respinte le loro legittime richieste e in alternativa o si mettono a girare l’Umbria o ricorrono al privato. 

“La sanità a Orvieto ha qualche criticità, ma nel complesso ha un futuro radioso”, così si dice nei Palazzi della politica, però mai è più azzeccato un detto siciliano, “Mentre u medico studìa u malato s’nni va”.




Piazza Angelo da Orvieto, il parcheggio “imprigiona” l’auto di una famiglia di Roma a Capodanno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota di un lettore sul parcheggio di Piazza Angelo da Orvieto che fin da quando ha visto ridisegnato l’intera area di sosta ha innescato polemiche e disagi per chi, sbagliando, ha lasciato la propria auto in sosta fuori dai posti segnalati.

Il parcheggio meno intelligente d’Italia ha creato nuovi problemi, come accade mediamente una volta al mese. Una coppia romana è rimasta come al solito con l’auto intrappolata all’interno dello spazio libero del parcheggio di piazza Angelo da Orvieto, la cui rimodulazione continua a creare problemi sia ai residenti che ai turisti.  Questa volta a rimanere bloccati sono stati, appunto, due turisti di Roma  che hanno passato un’ora di domenica primo gennaio a cercare di usire dal parcheggio, avendo parcheggiato impropriamete l’auto nella parte centrale della piazza e rimanendo poi chiusi da altre vetture dopo aver trascorso il Capodanno ad Orvieto.  “Non vediamo l’ora di andarcene da Orvieto, ma si può fare un parcheggio cosi?” ha detto con grande nervosismo la signora mentre cercava di far intervenire i carabinieri.

Nonostante le sollecitazioni dei residenti, il Comune non ha alcuna intenzione di rimettere mano alla collocazione dei posti di sosta che sono stati disegnati creando un triangolo vuoto al centro del tutto inutile sia dal punto di vista degli spazi di parcheggio che da quello estetico. Anche la consigliera comunale Cristina Croce aveva suggerito all’amministrazione comunale di rivedere il parcheggio, adottando soluzioni intelligenti e razionali tra cui quella di prevedere la possibilità di utilizzare anche lo spazio interno del triangolo per la sosta, ma da parte del Comune c’è totale chiusura. In attesa del prossimo problema con relative difficoltà per qualche incauto e sfortunato automobilista.

Un lettore