1

Corso di bioetica gratuito online di ginecologi e ostetrici cattolici

A partire dal 3 dicembre prende il via il “corso di bioetica”. Ogni appuntamento è curato da professionisti nel campo della ginecologia e ostetricia, formati all’istituto di bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, membri dell’Associazione dei Ginecologi e Ostetrici Cattolici Italiani e da una specialista psicologa e psicoterapeuta, esperta nella prevenzione dell’aborto volontario e nella terapia del post-aborto.

Ogni incontro, che si terrà online, avrà la durata di circa un’ora a partire dalle 21,15 di venerdì con il seguente calendario:

3 dicembre: La meraviglia della vita prenatale. Le diagnosi e le cura prenatali a cura del dr. Alberto Virgolino;

17 dicembre: gli attentati alla vita nascente: aborto volontario, aborto terapeutico, aborto nascosto e contraccezione abortiva a cura del dr. Angelo Francesco Filardo;

14 gennaio: La fecondazione extracorporea FIVET a cura del dr. Alberto Virgolino;

21 gennaio: Le conseguenze psichiche dell’aborto volontario e della FIVET a cura della dr.ssa Cinzia Baccaglini

28 gennaio: L’educazione della sessualità: l’identità sessuale e l’identità di genere a cura del dr. Alberto Virgolino.

Per informazioni ci si può rivolgere al 3534279888

Questo è il link https://meet.google.com/wzx-xaxv-dwt per il collegamento al Corso di bioetica

Per scaricare la locandina clicca qui




Individuato e denunciato l’investitore del 60enne a Bardano grazie alle telecamere, Polizia locale e Carabinieri

Nel tardo pomeriggio dello scorso 14 novembre un uomo di 60 anni è stato investito da un’auto il cui conducente non si è fermato per i soccorsi. Sono scattate immediatamente le indagini da parte delle forze dell’ordine. Dopo una settimana di verifiche incrociate sui sistemi di videosorveglianza comunali e privati presenti nella zona di Fontanelle di Bardano, il personale della Polizia Locale di Orvieto coordinato dal comandante Alessandra Pirro e dal capitano Enrico Sacco, ha identificato l’autore dell’investimento del pedone, avvenuto a Fontanelle di Bardano. L’investitore, complice l’oscurità e le cattive condizioni metereologiche, si era dato alla fuga omettendo di prestare soccorso al pedone che poco dopo, grazie all’intervento del 118 richiesto da alcuni residenti, era stato ricoverato in ospedale in “codice rosso”. Le indagini hanno permesso di individuare un’autovettura di colore bianco che, lanciata ad alta velocità in direzione Allerona/Orvieto, avrebbe colpito il malcapitato con la parte destra del veicolo omettendo di fermarsi e di prestare soccorso. Preziosa anche la collaborazione fornita dai Carabinieri del Comando Stazione di Orvieto. Il responsabile è stato deferito a piede libero all’Autorità Giudiziaria per i reati di lesioni colpose gravi, fuga ed omissione di soccorso




Tentato furto della fede e detenzione di petardi e marijuana, due deferiti dai Carabinieri tra Castel Viscardo e Orvieto

Nella giornata di mercoledì 25 novembre i Carabinieri del Comando Compagnia di Orvieto, in due distinte operazioni di servizio, hanno deferito in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Terni due persone.

Nel corso del 25 mattina a Castel Viscardo in via Ponte Giulio i Carabinieri della radiomobile, nel corso di un servizio di controllo alla circolazione stradale, hanno fermato e successivamente deferito in stato di libertà un giovane orvietano di 22 anni, già noto alle forze dell’ordine, il quale alla guida del veicolo di un conoscente è stato trovato in possesso di 4 petardi privi di etichettatura e fabbricazione artigianale e di quasi 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana; la patente di guida gli è stata ritirata, mentre petardi e stupefacente sono stati sottoposti a sequestro;

Verso le 16 dello stesso giorno, ad Orvieto, i Carabinieri del locale Comando Stazione a seguito della presentazione di una denuncia hanno deferito in stato di libertà per il reato di furto con destrezza una donna rumena di 31 anni, domiciliata in un campo nomadi di Roma in zona Tiburtina, già nota alle Forze dell’ordine.  La donna è accusata di aver sottratto al denunciante la propria fede nuziale mentre i due interloquivano tra di loro nei pressi della stazione ferroviaria contrattando il prezzo per un ipotetico rapporto sessuale. In tale circostanza la donna è stata deferita anche per l’inosservanza del provvedimento del divieto di ritorno nel Comune di Orvieto emesso lo scorso mese di agosto.




25 novembre, non solo una data contro la violenza sulle donne. Manifestazioni e convegni in programma

Il 25 novembre è una data drammaticamente importante. E’ la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Non è solo un’enunciazione, ma una realtà drammatica e violenta. La violenza di genere è quotidiana, a volte sottile, altre forte, terrificante. Ogni giorno in Italia dobbiamo registrare una sconfitta del diritto, della convivenza, della libertà e dell’umanità. Ogni giorno si deve ricordare che donna e uomo sono “UGUALI” in tutto e per tutto. Certamente permangono le differenze riproduttive e estetiche, ma null’altro. E non si può differenziare e/o discriminare solo in nome di differenze genetiche. Lo abbiamo già fatto in passato con risultati crudeli e ora ci siamo ricascati perché questa volta è più “raffinata” la discriminazione e la violenza. S’insinua subdolamente con la giustificazione dell’amore, della gelosia, della protezione, della religione interpretata dagli uomini, delle pulsioni ormonali di qualche imbecille.

Sempre più donne, nonostante tutto, sono al timone di aziende e governi locali e nazionali. Però ancora servono le “quote rosa”, ancora si parla di “uguaglianza di salario”. La pandemia ha fatto riemergere un passato che sembrava ormai un ricordo: le donne sono state quelle più penalizzate nel mondo del lavoro. La casalinga non è un lavoro, ma un “dovere” e tanti altri stereotipi che sono difficili a morire per ignoranza e a volte per convenienza.

Per tutti questi motivi e per tanti altri è giusto e importante ricordare il 25 novembre. E’ giusto ricordarlo in ogni città paese, borgo italiano. E’ giusto ricordare, come ha fatto la Fidapa Centro Italia e la sezione di Orvieto il 24 novembre, quelle donne che oggi soffrono per le discriminazioni assurte a leggi dello stato come in Afghanistan. E’ giusto che a ricordare siano prima di tutto gli uomini insieme alle donne, uno vicino all’altra…

Programma 25 novembre

16,30 – Piazza della Repubblica
L’Albero di Antonia (AdA) invita la cittadinanza a partecipare alla giornata internazionale contro la violenza. Accanto alla manifestazione di denuncia e contro-narrazione si terrà la performance musicale del gruppo “Tusciamannate”, appassionate della musica popolare, dei canti e delle danze tradizionali del Centro Sud Italia: calabresi, siciliani, salentini e romani. Il canto polifonico e gli strumenti tradizionali, chitarra, organetto e tamburello, ripropongono celebri e coinvolgenti brani musicali che narrano storie d’amore: passioni lontane o ostacolate, amori che diventano avversione, relazioni che amore non sono ma violenza fino a esplodere in femminicidio. Altri brani parlano del lavoro faticosissimo e sottopagato.

ore 18.30 – Piazza della Repubblica
La facciata del Palazzo Comunale di Orvieto sarà illuminata di rosso e, lungo il loggiato, saranno posizionati 100 palloncini rossi a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio.

Programma 27 novembre

ore 16.00 – Sala plenaria della Fondazione CRO in Piazza Febei
La Fidapa presenta il convegno “Violenza sulle donne: Prevenire, Contrastare, Educare”.
Saranno presenti Francesca Compagnucci, presidente Fidapa sezione di Orvieto, Anna Maria Turchetti, presidente distrettuale Fidapa Centro Italia e la sindaco Roberta Tardani. Tra gli interventi Irma Conti, presidente dell’associazione Donne Giuriste Italia, Luciana Delfini, consigliera per i rapporti internazionali della stessa associazione; Aldo Manuali, pedagogista e giudice onorario del Tribunale per i Minori di Perugia; la sociologa Paola Quattoni.
Modera l’incontro Paola Morelli, avvocato e vice-presidente di Fidapa sezione di Orvieto.

17,30 Lo Scalo -Community Hub di Orvieto Scalo
L’Albero di Antonia (AdA) invita la cittadinanza a partecipare alla presentazione del libro “Storie di genere”. Il secondo volume scritto da L’Albero di Antonia, edito dal Cesvol-Centro servizi volontariato, è stato presentato a Umbria Libri a Terni lo scorso 29 ottobre. Alla lettura di brani, a cura delle lettrici Daniela Viola e Alessia Cardinali, si alternerà l’accompagnamento di chitarra di Andrea Vincenti e la voce di Martina Maggi, cantautrice di grande talento di Orvieto, assunta alla ribalta nazionale per aver lavorato in progetti folk, rock-blues e canto multistilistico.




L’Arma dei Carabinieri in prima linea nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, vede l’Arma dei Carabinieri in prima linea nel contrasto a tale violenza.  Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni, che al calare del sole si tingerà di arancione, nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione “Soroptimist International d’Italia”, è dotato di una sala d’ascolto, dedicata e pienamente operativa, “una stanza tutta per sé” utilizzata per l’ascolto delle vittime vulnerabili. La sala è allestita con un impianto di audio video registrazione e arredata con mobili studiati per renderla più accogliente e consentire l’escussione della vittima, sia essa minore o anche maggiorenne che si trovi in condizioni di particolare prostrazione e vulnerabilità, con l’ausilio di un esperto in psicologia o in psichiatria infantile. L’ultimo passo, solo in ordine cronologico, di questo cammino condiviso e di questo sostegno reciproco nella lotta alla violenza su donne e minori è stato tenuto lo scorso 9 settembre mattina, al Comando Compagnia Carabinieri di Orvieto, quando la presidente di “Soroptimist” Terni, Stefania Capponi, ha donato un kit per interrogatori in condizioni sfavorevoli, che consiste in una valigetta contenente un personal computer dotato di telecamera e microfono per poter raccogliere testimonianze.

A seguito delle previsioni introdotte dalla Legge 19 luglio 2019 n.69 in merito alla disciplina del cosiddetto. codice rosso, che dettagliano le procedure e le tempistiche di intervento a favore delle cosiddette fascedeboli, l’Arma dei Carabinieri e, quindi, anche il Comando Provinciale di Terni, ha sviluppato una particolare sensibilità al fenomeno specialmente in un’ottica preventiva e di formazione del personale.   A livello centrale, in attuazione al protocollo d’intesa tra il Ministro per le Pari Opportunità e il Ministro della Difesa, l’Arma ha istituito presso il Reparto Analisi Criminologiche (RAC) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), una Sezione, denominata “Atti persecutori”, con specifiche competenze scientifiche. La citata Sezione provvede a sviluppare studi e ricerche di settore rivolti all’approfondimento del fenomeno e all’aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto agli atti persecutori, riconducibili a condotte di stalking, anche attraverso collaborazioni con la comunità scientifica ed avvalendosi di uno specifico archivio per l’analisi statistica dei dati.   A livello locale, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni sono in servizio cinque militari, formati presso l’I.S.T.I. (Istituto Superiore Tecniche Investigative) di Velletri che assolvono le funzioni di interlocutori qualificati e di supporto ai comandanti di vario livello nell’adempimento delle attività – non solo investigative ma anche preventive – nel delicato settore; facilitatori per la tessitura di relazioni tra vari operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, pool dedicati di Magistrati ecc.); recettori e osservatori di particolari derive o acutizzazioni dei fenomeni in osservazione; promotori di richieste di ausilio specializzato per le vicende caratterizzate da maggiore gravità e, infine; operatori qualificati per la “raccolta dei dati necessari all’analisi criminologica del fenomeno”.  Questi ufficiali di Polizia Giudiziaria – marescialli e brigadieri dal 2014 compongono la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” e fungono da referenti qualificati per la trattazione dei casi più delicati di violenza di genere.

Fondamentale importanza riveste, soprattutto nell’ottica della disciplina del codice rosso, la collaborazione con l’autorità giudiziaria locale, sempre molto attenta e sensibile alla tematica della violenza di genere. Ed è proprio tale sinergica e strategica collaborazione che ha consentito all’Arma ternana di ottenere i seguenti risultati. Nel corso della sua attività di prevenzione e repressione dei reati di violenza di genere, nelle sue varie manifestazioni criminali che vanno dallo stalking ai maltrattamenti in famiglia, dalla commissione di atti persecutori fino al reato di violenza sessuale, l’Arma di Terni nel decorso anno (dal mese di ottobre del 2020 al novembre del 2021) ha proceduto per alcune decine di reati, tutti scoperti, quindi con gli autori identificati dalle investigazioni\indagini dei Carabinieri; tali indagini hanno portato all’arresto degli autori nel 22% dei casi, ed al deferimento in stato di libertà alla competente Procura della Repubblica di Terni degli autori nel rimanente 78% dei casi. In questa delicata materia stanno assumendo sempre maggiore rilevanza anche alcune misure alternative, sia pre-cautelari (quale il “divieto di avvicinamento alla parte offesa”) che amministrative (quale l’ammonimento) che l’Arma inoltra rispettivamente alle competenti autorità giudiziaria ed amministrativa; anche in tale settore l’Arma ternana, dai primi mesi del 2021, in diversi casi ha richiesto l’emissione di tali provvedimenti.




2,6 milioni di euro per i lavori strutturali alla scuola dell’infanzia di Sferracavallo

Il sindaco Roberta Tardani e il vice con delega a urbanistica e patrimonio, Mario Angelo Mazzi, hanno incontrato il 18 novembre i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia di Sferracavallo ed è stata l’occasione per presentare i lavori strutturali per 2,6 milioni di euro che sono stati inseriti nel piano triennale della opera repubbliche 2022-2024.

All’appuntamento, convocato dopo l’ordinanza che ha temporaneamente chiuso fino al 26 novembre la sezione Nido per consentire approfondimenti tecnici sulla struttura, hanno partecipato anche la responsabile dei Servizi educativi del Comune di Orvieto, Serena Ciambella, e i rappresentanti della coop sociale “Il Quadrifoglio” che gestisce il servizio. “Questa amministrazione – ha spiegato il sindaco – per la prima volta dopo tanto tempo ha avviato una ricognizione sistematica della sicurezza sismica di tutti gli edifici scolastici e gli asili nido di sua proprietà. Dal mese di maggio e durante l’estate anche la scuola dell’infanzia di Sferracavallo è stata oggetto dei controlli ma nei giorni scorsi, in seguito alle segnalazioni ricevute dagli operatori alle quali sono seguiti i sopralluoghi dei tecnici del Comune, è stato evidenziato il possibile peggioramento di alcune fessure su alcuni tramezzi già attenzionate nella porzione di edificio che ospita il nido. Per questo il 10 novembre, a tutela della sicurezza dei bambini e degli operatori, abbiamo deciso di chiuderlo temporaneamente per poter consentire una serie di approfondimenti che per loro natura necessitano lo sgombero dei locali. Contestualmente – ha proseguito – abbiamo avviato subito la ricerca di spazi per ospitare i 32 bambini del Nido, da 0 a 3 anni, effettuando sopralluoghi sia nei locali di proprietà comunale che in strutture private. Per quanto riguarda la sezione Lattanti siamo pronti a trasferire temporaneamente il servizio presso il Nido comunale ‘L’Arcobaleno’ di via dei Dolci, dove sono già in corso dei lavori di adeguamento della struttura, mentre per gli altri, dopo aver sondato ogni tipo di possibilità, sono stati individuati gli spazi di via degli Aceri attualmente concessi in comodato d’uso all’associazione di volontariato Andromeda. Il Nido non è un servizio come gli altri e necessita di condizioni con precisi requisiti difficili da trovare in qualsiasi spazio. La sala di via degli Aceri è posizionata al piano terra ed è direttamente collegata al Nido comunale ‘Pane e cioccolata’ di Ciconia, cosa che agevolerebbe l’integrazione del servizio e consentirne la riapertura in tempi rapidi”.

“In virtù di questa emergenza – ha aggiunto il Sindaco – all’associazione Andromeda è stato prospettato il temporaneo trasferimento nell’adiacente Sala Corsica, in maniera esclusiva e con la piena disponibilità del Centro sociale di Ciconia che la gestisce, dove sono già iniziati i lavori per la realizzazione dei bagni che prima mancavano, anche attrezzati per i disabili, e per l’installazione di un impianto di riscaldamento/condizionamento in aggiunta alle stufe a pellet già presenti. Capisco il disagio per i ragazzi di Andromeda e per le loro famiglie ma la proposta che è stata fatta è assolutamente adeguata alle loro esigenze e si tratterebbe comunque di un trasferimento temporaneo e limitato al tempo necessario a fronteggiare l’emergenza. Presso la Sala Corsica sarà possibile per l’associazione continuare le attività di musicoterapia e teatroterapia che si svolgono due giorni a settimana. A oggi questa è l’unica soluzione possibile per trovare una sede adeguata ai bambini del Nido di Sferracavallo e stiamo lavorando per rispettare i tempi dell’ordinanza. Già in settimana, infatti, siamo pronti a trasferire la sezione  Lattanti in via dei Dolci e confidiamo nella disponibilità al trasferimento in via degli Aceri. Purtroppo la speculazione politica sulla vicenda non ha aiutato il confronto. Incontreremo la presidente dell’associazione Andromeda per rassicurare e spiegare ulteriormente quello che intendiamo fare. Confido che prevarrà il senso di responsabilità da parte di tutti”.

“Nel frattempo – ha concluso – anche sulla scorta dell’importante lavoro di ricognizione avviato nelle scuole, è nostra intenzione risolvere definitivamente il problema dell’edificio che ospita la scuola dell’Infanzia di Sferracavallo con un intervento strutturale e di messa in sicurezza da 2,6 milioni di euro che è stato inserito nel nuovo piano triennale dei lavori pubblici e per il quale è possibile reperire i finanziamenti necessari attraverso un bando del Ministero”.
“Le criticità di quella struttura
 – ha spiegato il Vicesindaco, Mario Angelo Mazzi – sono note da oltre 20 anni. L’edificio, e in particolare la parte del Nido che si trova in un corpo di fabbrica staccato dal resto, è costruito su una base argillosa che durante il periodo invernale e delle piogge si rigonfia e in estate si asciuga provocando un assestamento della struttura per cui le tamponature tendono a fessurarsi. Durante l’estate si è intervenuti per monitorare e consentire la ripresa in sicurezza delle lezioni ma nei giorni scorsi gli operatori della scuola hanno manifestato la loro preoccupazione sull’accentuarsi del quadro fessurativo e per questo si è deciso di avviare un’ulteriore approfondimento tecnico con controlli che necessitano di avere i locali vuoti. La struttura – ha chiarito – non è a rischio di cedimento ma parlando di bambini fino a 3 anni anche il semplice distacco di un piccolo pezzo di intonaco sarebbe stato pericoloso. Al di là dell’emergenza – ha concluso – stiamo pensando al futuro e lavorando a tutto campo per risolvere il problema che si trascina da troppi anni. Nel giro di poco tempo le verifiche che abbiamo avviato ci diranno se la scuola è utilizzabile per l’anno scolastico in corso oppure dovremmo pensare a soluzioni alternative che sono già nelle nostre possibilità finanziarie. Per questo abbiamo inserito l’intervento nel piano delle opere pubbliche”.

“Eravamo a conoscenza delle problematiche della struttura – hanno sottolineato i rappresentanti della coop ‘Il Quadrifoglio’ – e gli interventi fatti durante l’estate garantivano una ripartenza in sicurezza. Ma negli ultimi tempi i fenomeni erano più evidenti del passato e lo abbiamo segnalato al Comune. Abbiamo così svolto due sopralluoghi da parte nostra e il Comune si è mosso immediatamente con i propri tecnici. Abbiamo agito nell’interesse dei bambini e dei nostri operatori perché è nostro obbligo garantire loro condizioni di sicurezza. In un momento di emergenza – hanno detto – le soluzioni prospettate dall’Amministrazione Comunale ci sembrano le migliori. Per l’esigenza di avere una cucina interna la soluzione di via dei Dolci per i Lattanti è la più comoda e anche quella di via degli Aceri a Ciconia è ottimale dal punto di vista dell’organizzazione del servizio. Avere lì già servizi finalizzati al nido è sicuramente un vantaggio e accorcia i tempi perché non dobbiamo dimenticarci che oltre al disagio delle famiglie c’è il problema degli operatori che in questo momento sono senza lavoro”.




Commerciante del centro vittima della “truffa del resto da 50 euro”

Nella giornata di domenica 21 novembre è tornata “la signora della truffa del resto”. E’ un classico, in pratica si paga con una banconota, di solito 50 euro, poi con una scusa si distrae l’esercente che comunque porge il resto e il malvivente scappa con i “suoi” soldi e quelli intascati come resto oltre alla merce. Questo è più o meno successo ad un esercente del centro storico. La signora ha chiesto un articolo del costo di 6 euro pagandolo con una banconota da 50 euro. Alla richiesta dell’esercente di un euro, la signora ha aperto il portamonete tenendolo sopra la banconota ancora sul bancone. Nel frattempo il proprietario aveva preparato già il resto, ha preso l’euro, consegnato la merce e il resto senza rendersi conto che anche i 50 euro erano tornati nelle tasche della signora.

Sui social ha immediatamente riferito dell’accaduto e lì si è scoperto che almeno in un altro esercizio sempre del centro storico era stato messo a segno un colpo molto simile. La donna, sudamericana, bassa e vestita non in maniera vistosa, questa la prima sommaria descrizione apparsa sui social. Per poter attivare le indagini e provare a risalite ai colpevoli o alla colpevole si deve però presentare denuncia alle forze dell’ordine.




Dal 21 al 27 novembre, circolazione nel centro storico rivoluzionata per le riprese del film “Il principe di Roma”

Al via le riprese del film “Il Principe di Roma”, prodotto da Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky. I set saranno allestiti in vie e piazze del centro storico, ecco come cambia la circolazione.

Dalle 8 di domenica 21 novembre 2021 fino alle 20 di sabato 27 novembre 2021 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Piazza d’Armi nella parte di parcheggio a strisce blu adiacente i posti riservati ai bus turistici per posizionamento mezzi della troupe. Dalle 15 di sabato 20 novembre 2021 fino alle 24 di sabato 27 novembre 2021, è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Piazza del Popolo, nella parte di parcheggio a strisce blu situata sul lato destro della Piazza, per consentire lo stazionamento dei mezzi della produzione. Durante le giornate di giovedì 25 e sabato 27 novembre 2021, a seguito dello spostamento del mercato da Piazza del Popolo a Piazza Cahen, dalle 5 alle 15 è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Cahen. Dalle 8 alle 22 di lunedì 22 novembre 2021, è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Via Lattanzi (Chiesa) e nello slargo all’inizio di Via Adolfo Cozza; è inoltre vietato il transito veicolare in Via Lattanzi e Vicolo Albani. Il traffico veicolare dei residenti proveniente da via Muffati e Via Clementini sarà deviato a destra verso Via Beato Angelico. Durante le giornate ed orari suddetti, Via Luca Signorelli sarà riaperta al transito per tutte le categorie di veicoli. Dalle 6 di lunedì 22 novembre 2021 fino alle 20 di mercoledì 24 novembre 2021 è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Febei, Piazza Ippolito Scalza e Via dei Gualtieri (parcheggio lato sinistro). In queste giornate ed orari vige il divieto di transito in Vicolo Albani e Piazza Ippolito Scalza. Da Piazza Febei sarà consentito il transito fino a Via dei Magoni. Durante tutto il periodo suddetto sarà consentito il transito per tutte le categorie di veicoli in Via Lorenzo Maitani direzione Piazza Duomo. I veicoli dei residenti di Via dei Gualtieri muniti di garage saranno autorizzati al transito lungo Via del Duomo. Dalle 6 di martedì 23 novembre 2021 fino alle 20 di giovedì 25 novembre 2021, è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in tutta Piazza Ranieri e Via Ripa Medici. Via Ranieri sarà disciplinata a doppio senso di circolazione, il transito sarà gestito in modo alternato con l’ausilio del personale di Polizia Locale per consentire la circolazione dei residenti di Via Ripa Serancia e Via Ripa Medici. Durante la giornata di mercoledì 24 novembre 2021, in cui verranno effettuate le riprese in Piazza Ranieri, è disposta la chiusura del percorso meccanizzato delle scale mobili. Nella giornata di sabato 27 novembre 2021 è vietato il transito veicolare in Via Luca Signorelli, Piazza Gualterio, Via dei Gualtieri e Via della Costituente.

Tutte le interruzione al traffico veicolare saranno comunque limitate al tempo strettamente necessario alla effettuazione delle riprese cinematografiche. La rimozione ed il posizionamento di tutta la segnaletica verticale, compresi dissuasori di sosta, nonché la cancellazione ed il ripristino della segnaletica orizzontale sono a carico della produzione del film con il coordinamento del personale del servizio segnaletica del Comune di Orvieto.




Schermaglie tra Lega e Pd di Orvieto sul nuovo Piano Sanitario Regionale

Duro botta e risposta tra la Lega e il Pd di Orvieto sulla questione sanità e il nuovo Piano regionale appena approvato in preadozione dalla giunta guidata da Donatella Tesei.

Il Comunicato della Lega

“Plaudiamo al buon lavoro dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e della presidente Tesei, che con la preadozione del nuovo piano sanitario regionale stanno dimostrando lungimiranza ed attenzione alle esigenze dei territori”.
Così la nota della Lega Comprensorio Orvietano e del gruppo consigliare Lega Salvini per Orvieto.
“Prima di criticare a prescindere, in maniera strumentale – affermano- invitiamo la sinistra locale a leggere approfonditamente i contenuti del Piano che sarà comunque oggetto di confronto e dibattito in Commissione e in Assemblea legislativa. Ci teniamo a precisare che il Piano sanitario regionale adottato in Umbria applica per la prima volta, a distanza di quasi sette anni e dopo dieci anni dall’ultimo documento, i principi del DM 70/2015 sugli standard ospedalieri, al fine di rendere i servizi più specializzati ed ancora più attrattivi ed efficienti, sempre più a misura di cittadino. Ringraziamo l’assessore Coletto e la giunta Tesei, per la vicinanza e l’attenzione che stanno dimostrando verso il nostro comprensorio, e per collaborazione con il sindaco di Orvieto, Tardani e con la maggior parte  degli altri sindaci dell’orvietano”. “Per il nosocomio di Orvieto e la medicina del territorio – spiegano i leghisti- sono previsti  dieci milioni di euro di investimenti ed entro dicembre, è in programma la realizzazione dell’hospice con cinque posti letto. Inoltre per abbattere le liste d’attesa, tra novembre e dicembre, sono state calendarizzate tre giornate di visite domenicali. Ad Orvieto è stata già installata una seconda nuova Tac all’avanguardia che consentirà una maggiore interazione con gli specialisti delle aziende ospedaliere dell’Umbria, verranno poi implementate le dotazioni strumentali per la terapia intensiva e verrà adeguata la terapia sub intensiva. Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, verrà riqualificato ed ampliato,e  comprenderà anche un’ area di semi intensiva con un progetto pilota che rimodulerà il servizio sulla scorta dell’esperienza Covid. In programma c’è anche il potenziamento del servizio di screening senologico con una unità dedicata. Questi sono solo alcuni degli interventi che verranno effettuati nella nostra struttura”.
“Non capiamo – proseguono – su che base l’opposizione continui a dire che la sanità ad Orvieto verrà depotenziata. Il nuovo documento punta a snellire le procedure, riducendo gli sprechi e le poltrone, meno dirigenti e più prossimità e servizi al cittadino. L’obiettivo che si sta proponendo la Regione Umbria è quello di ripulire la sanità, eliminando la solita politica del poltronificio, tanto cara alla sinistra. Per anni, e le inchieste e gli scandali lo stanno dimostrando, la sanità in Umbria è stata spremuta, vittima di clientele e favoritismi”.
“Ora grazie alla Lega- concludono dal carroccio- si entra in una nuova fase, la politica torna a mettere al centro il cittadino, a lavorare per soddisfare i suoi bisogni. Deve essere la sanità al servizio del cittadino e non viceversa. Evidentemente questo approccio guidato dal buon senso,  ad una parte politica ancora legata ai retaggi del passato non sta bene. Se ne faranno una ragione”.

Il comunicato del PD

La salute non può essere un diritto di pochi e la Presidente Tesei, con il silenzio della Sindaca Tardani, non possono demolire la rete di servizi ai cittadini con una nuova geografia dei distretti sanitari, facilitando la deriva privatistica del nostro sistema sanitario.

Questo è invece lo scenario che delinea il nuovo Piano Sanitario Regionale, preadottato dalla giunta Tesei. Le scelte dalla Presidente e dell’Assessore Coletto, e la “nuova fase” cui la Lega locale plaude, peraltro non sorprendono, rispondendo alla chiara volontà di “lombardizzare/venetizzare” l’Umbria importando un modello che, trapiantato nel contesto di un sistema sanitario come il nostro, non può che determinare la situazione allarmante cui stiamo assistendo e che stanno subendo cittadini ed operatori.

Accorpamento e perdita di autonomia dei territori, cinque macroaree disomogenee tra di loro, troppo vaste per dare risposte efficienti ed efficaci alle esigenze dei cittadini; la figura del coordinatore che rischia di essere un concentrato di poteri e di responsabilità incompatibili con la necessità di sintesi tra i vari distretti; completa disattenzione al tema delle dotazioni di personale, del tutto inadeguate come nel caso del nostro Ospedale: questo il quadro allarmante e contorto tratteggiato dal nuovo piano sanitario regionale.

Un orizzonte inaccettabile ed incompatibile con la necessità impellente di garantire accessibilità, qualità delle cure ed efficienza.

Desta inoltre preoccupazione l’annunciata creazione di un Hospice territoriale all’interno del nostro Ospedale. Tralasciando la totale incongruenza di inserire un servizio del “fine vita” all’interno di un nosocomio e l’utilizzo di forza lavoro del territorio, già martoriato dal carico di lavoro e mortificato dalle scelte politiche, non si intravede alcuna prospettiva di rilancio dell’Ospedale, sempre e solo annunciata e puntualmente disattesa nei fatti. Ospedale che, nonostante le parole rassicuranti dell’Assessore Coletto, è stabilmente sovraccarico.

Le interminabili liste d’attesa, tema su cui il piano non prevede alcun intervento strutturale, e l’impossibilità di prenotare una visita specialistica o un esame diagnostico in tempi ragionevoli, non lasciano ai cittadini altra alternativa che rivolgersi alla Sanità privata, per chi ne ha la possibilità, aprendo di fatto una ferita all’equità e al contrasto alle diseguaglianze nella tutela della salute.

E’ indispensabile un’inversione di rotta, che, a partire dalla programmazione del PNNR. sappia investire su una riorganizzazione lungimirante e sul potenziamento della sanità territoriale e di prossimità in grado di dare risposte alle esigenze reali e ai diritti primari dei cittadini.

E’ tempo che i rappresentanti dei numerosi comitati spontanei a difesa del diritto alla salute, che continuano a lanciare grida di allarme a tutt’oggi inascoltate, siano coinvolti nel processo, per una riorganizzazione della sanità che parta dalla base.

La Presidente Tesei, l’Assessore Coletto, la Sindaca Tardani, la Lega devono rassegnarsi alla forza della nostra Costituzione che riconosce quanto fondamentale sia un sistema sanitario concepito sul principio universalistico. E questo non è negoziabile. Il Partito Democratico di Orvieto e dell’Orvietano non si sottrae al dovere di difendere il presidio della nostra sanità pubblica, aprendo una discussione costruttiva sul potenziamento e sull’organizzazione dei servizi del territorio e del nostro Ospedale, risorsa e patrimonio pubblico di confine.




La Regione approva il piano degli interventi di consolidamento da 3 milioni di euro per Orvieto e Todi

La giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, il piano triennale degli interventi di consolidamento, manutenzione e salvaguardia dei territori interessati da fenomeni franosi nei Comuni di Orvieto e Todi. Si tratta in totale di 3 milioni di euro per tre anni che fanno parte degli Accordi di Programma tra la stessa Regione e i Comuni interessati e vanno a valere sulla risorse messe a disposizione dalle legge n. 160 del 27/12/2019, “salvaguardia del patrimonio paesistico, archeologico, storico ed artistico delle città dai movimenti franosi attuali e potenziali”

“In sostanza – ha affermato Melasecche – abbiamo dato attuazione all’Accordo di Programma sottoscritto nel giugno 2020 tra la Regione Umbria e i Comuni di Orvieto e Todi che prevede la ripartizione dei fondi nella misura del 55% al Comune di Orvieto e del 45% al Comune di Todi. I due comuni ci hanno trasmesso i piani che prevedono gli interventi da effettuare nel triennio 2020-2022 con l’indicazione delle operazioni da eseguire e i relativi cronoprogrammi annuali e la giunta regionale li ha approvati. Ovviamente – ha concluso Melasecche – con la necessaria comunicazione al Ministero della Transizione ecologica ed all’Autorità di Distretto del Bacino dell’Appennino Centrale, per consentire una rapida effettuazione di interventi che sono molto importanti per la difesa dei territori di Orvieto e Todi”.