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UJ4KIDS torna a Orvieto con tre giorni di eventi, musica e programmi educativi per famiglie e giovani

Umbria Jazz 4 Kids fa il suo ritorno a Orvieto per tre giornate piene di emozioni, intrattenimento e apprendimento. Dal 29 al 31 dicembre, la città sarà immersa nella magia di Umbria Jazz 4 Kids, con un programma ricco di eventi che coinvolgeranno famiglie e giovani.

Il Teatro del Carmine come Epicentro dell’Arte e della Musica

L’emozione inizia il 29 dicembre al Teatro del Carmine, dove gli eventi e i concerti si terranno gratuitamente, fino a esaurimento posti. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Fondazione Umbria Jazz e la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” di Orvieto, offrirà un’ampia gamma di attività, dalle lezioni di musica all’intrattenimento circense, fino a una carovana musicale che culminerà il 31 dicembre con un messaggio di pace e accoglienza.

Programma delle Tre Giornate Magiche

Il programma inizia il 29 dicembre alle 10:30 con un incontro al Teatro del Carmine tra le scuole cittadine e i progetti di scrittura creativa per bambini. Una particolare menzione va alla rappresentazione originale intitolata “La vera storia della Cappella di San Brizio – Racconto fantastico-musicale”, un progetto coinvolgente che vede bambini di 10 anni interpretare una storia scritta collettivamente, sotto la guida dello scrittore Andrea Laprovitera e la regia di Alberto Romizi.

Successivamente, gli alunni delle classi 3C e 4C della Scuola Primaria di Ciconia dell’Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio si esibiranno in “La Musica delle Emozioni”, un’esperienza che trasforma la musica in strumento di crescita, coinvolgendo i ragazzi in movimenti corporei, percezione del ritmo e attività motorie.

Il 30 dicembre, sempre al Teatro del Carmine, sarà il giorno della giocoleria e dei clown con lo spettacolo “Smile – Concerto Clownesco” a cura di Le Clownné & Little Brown Jug Band, un miscuglio irresistibile di musica e comicità.

Il 31 dicembre, la manifestazione si concluderà con “La Buona Strada”, un evento itinerante che partirà da Piazza della Repubblica alle 10:30 e si dirigerà verso Piazza Duomo attraverso le vie del Centro Storico. Animato dalla Banda giovanile della Filarmonica Luigi Mancinelli di Orvieto, questo percorso unico si ispira alla fiaba di Alice Rohrwacher, “La buona strada”, portando con sé un messaggio di speranza e accoglienza.

Umbria Jazz 4 Kids a Orvieto è molto più di un semplice evento musicale: è un’esperienza coinvolgente che abbraccia l’arte, la cultura e l’educazione in un mix indimenticabile per tutta la famiglia.

ENGLISH VERSION

UJ4KIDS RETURNS TO ORVIETO WITH THREE DAYS OF EVENTS, MUSIC AND EDUCATIONAL PROGRAMS FOR FAMILIES AND YOUTH

Umbria Jazz 4 Kids is set to make a spectacular return to Orvieto, offering three days filled with excitement, entertainment, and educational enrichment. From December 29th to 31st, the city will be immersed in the enchanting atmosphere of Umbria Jazz 4 Kids, featuring a diverse program of events catering to families and the youth.

The Carmine Theater: A Hub of Art and Music

The thrill commences on December 29th at the Carmine Theater, where events and concerts will unfold, with free admission until capacity is reached. This initiative, a result of collaboration between the Umbria Jazz Foundation and the Municipal School of Music “Adriano Casasole” in Orvieto, promises a wide array of activities, ranging from music lessons to circus entertainment, culminating in a musical caravan on December 31st, delivering a message of peace and hospitality.

Schedule of Enchanting Three Days

The program kicks off on December 29th at 10:30 with a gathering at the Carmine Theater, bringing together city schools and creative writing projects for children. A special highlight is the original performance titled “The True Story of the Chapel of San Brizio – Fantastic-Musical Tale,” an engaging project where 10-year-old children collectively interpret a story under the guidance of writer Andrea Laprovitera and director Alberto Romizi.

Following this, students from classes 3C and 4C of the Primary School of Ciconia, part of the Comprehensive Institute Orvieto-Montecchio, will showcase “The Music of Emotions,” an experience transforming music into a tool for growth by engaging students in body movements, rhythm perception, and motor activities.

On December 30th, still at the Carmine Theater, the day is dedicated to juggling and clowning with the show “Smile – Clownesque Concert” by Le Clownné & Little Brown Jug Band, an irresistible blend of music and humor.

The event concludes on December 31st with “The Good Road,” a traveling event starting at 10:30 in Piazza della Repubblica, winding its way to Piazza Duomo through the historic streets. Animated by the Youth Band of the Luigi Mancinelli Philharmonic of Orvieto, this unique journey takes inspiration from Alice Rohrwacher’s fairy tale, “The Good Road,” carrying a message of hope and hospitality.

Umbria Jazz 4 Kids in Orvieto is more than just a music event; it is a captivating experience that embraces art, culture, and education in an unforgettable mix for the entire family.




L’orchestra Calamani in concerto per Natale al Teatro Santa Cristina di Porano il 23 dicembre

Sabato 23 dicembre alle ore 16.30 si svolgerà presso il Teatro Santa Cristina di Porano (TR) il concerto di Natale per archi e violoncello solista dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. Il programma prevede l’esecuzione dei concerti dei compositori partenopei del 1700 Nicola Fiorenza e Leonardo Leo e il Concerto di Natale scritto da Arcangelo Corelli composto nell’ultimo decennio del XVII secolo ed eseguito in occasione della tradizionale cantata della notte di Natale nel Palazzo Apostolico Vaticano alla presenza del pontefice, nel 1690. Napoli, che nel ‘700 è stata una grande capitale musicale, ha visto fiorire compositori di rilievo che hanno lasciato, per gli archi e in particolar modo per il violoncello, opere importanti e significative. Fiorenza e Leo sono l’esempio dell’inventiva dei musicisti napoletani di quel tempo. Arcangelo Corelli fu uno dei più importanti compositori del periodo barocco e sviluppò in maniera notevole la forma musicale del Concerto Grosso.
Programma:
Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Michele Marco Rossi, violoncello
Arcangelo Corelli
Concerto grosso “fatto per la notte di Natale”
Nicola Fiorenza
Concerto n. 5 in si bemolle maggiore per violoncello, archi e basso continuo
Leonardo Leo
Concerto n. 2 in re minore per violoncello, archi e basso continuo

L’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, fondata nel 2019 e residente del Teatro Mancinelli di Orvieto (TR), ha collaborato con numerose stagioni e Festival italiani stranieri come Ravenna Musica per il Teatro Alighieri di Ravenna, Emilia-Romagna Festival, Accademia Musicale Chigiana, Est Ovest Festival di Torino, Antecedente Stagione concertistica, Festival della Piana del Cavaliere | Orvieto Festival, Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo, Teatro Ilija Kolarac di Belgrado. È stata diretta da direttori di fama nazionale e internazionale che l’hanno accompagnata in molteplici repertori, dal barocco al classico, dal moderno al contemporaneo come Tito Ceccherini, Hossein Pishakar, Pasquale Corrado, Diego Ceretta. Ha collaborato con solisti e interpreti come Giuseppe Gibboni, Carolin Widmann, Maurizio Baglini, Anssi Karttunen, Massimo Mercelli, Guido Barbieri, Michele Marco Rossi. Hanno scritto per l’orchestra Salvatore Sciarrino e Alessandro Solbiati insieme a giovani e promettenti compositori e compositrici come Daria Scia, Michele Sarti, Beste Özçelebi, Livia Malossi Bottignole. L’attività dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, sebbene sia formata da giovani talenti, non si classifica tra le orchestre giovanili ma come un’orchestra professionale. Vuole qualificarsi come portatrice di un contributo positivo al patrimonio culturale regionale ed italiano e farsi promotrice di una crescita sociale e culturale di cui il paese necessita. La residenza al Mancinelli è importante non solo per la città umbra ma anche per l’intera regione, tuttora sprovvista di un’orchestra sinfonica stabile.
Per info e acquisto biglietti https://ticketitalia.com/orchestra-filarmonica-vittorio-calamani-3?search=vitto




“Il Jazz incontra la Classica”: l’armonia musicale si fonde al Teatro Mancinelli di Orvieto

Dopo il successo del primo appuntamento, l’attesa è palpabile per il secondo evento della stagione musicale “Insieme. Nel Segno della Musica”. Questa affascinante iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” di Orvieto, Unitre e l’Istituto Storico Artistico Orvietano, in sinergia con il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, continua a stupire gli amanti della musica. L’appuntamento è fissato per domenica 12 novembre alle 17 presso il Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto. Questa volta, il palcoscenico ospiterà due formazioni di grande prestigio nel panorama culturale orvietano: gli “08trio” e gli “OrvietArmonico”. L’evento promette di essere un incontro magico tra il mondo del jazz e la musica classica, unendo due generi diversi in un’unica esperienza sonora.

Gli “08trio”, composto da Andrea Vergari al piano, Massimo Frellicca al contrabbasso e Lucio Giovannella alla batteria, sono conosciuti per il loro talento nel jazz. Insieme agli “OrvietArmonico”, formato da Rita Graziani al flauto, Luigi Capini alla viola e Giuseppe Dolci al violoncello, si uniranno in una performance unica che hanno intitolato “Il Jazz incontra la Classica”. Questo progetto affascinante e originale sarà un viaggio attraverso momenti musicali che vanno dal 2008 a oggi, eseguendo standard e brani originali presenti nei tre dischi pubblicati dagli “08trio”. La fusione delle sonorità del jazz e della musica classica promette un’esperienza coinvolgente e coinvolgente per il pubblico. “Insieme. Nel Segno della Musica” ha l’obiettivo di raccontare i protagonisti della scena musicale orvietana attraverso una serie di concerti. Con la direzione artistica del Maestro Riccardo Cambri, questa iniziativa offre un’opportunità unica per gli appassionati di musica di godere di esibizioni straordinarie e di esplorare la ricca tradizione musicale di Orvieto.

La magia dell’arte e della musica si fonderà nell’atmosfera suggestiva del Teatro Mancinelli, creando un’esperienza memorabile che celebra la diversità e l’unità della musica. Non perdete l’opportunità di assistere a questo incontro straordinario tra due mondi musicali presso il Teatro Mancinelli di Orvieto il 12 novembre alle 17.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria (posti limitati). Per ulteriori informazioni e prenotazioni: 339.2619440 e 338.7323884 (anche WhatsApp) musicaorvieto@gmail.com

ENGLISH VERSION

“JAZZ MEETS CLASSICA!”: MUSICAL HARMONY FUSES AT THE MANCINELLI THEATER IN ORVIETO

After the success of the first event, anticipation is running high for the second installment of the “Together. In the Sign of Music” musical season. This captivating initiative, born from the collaboration between Orvieto’s Municipal School of Music “Adriano Casasole,” Unitre, and the Orvietan Historical Artistic Institute, in synergy with the Municipality and the Cassa di Risparmio di Orvieto Foundation, continues to amaze music lovers.

The event is scheduled for Sunday, November 12, at 5 pm in the Mancinelli Theater’s “Ridotto” in Orvieto. This time, the stage will host two prestigious ensembles from Orvieto’s cultural landscape: the “08trio” and “OrvietArmonico.” The event promises to be a magical encounter between the worlds of jazz and classical music, uniting two different genres into a single sonic experience.

The “08trio,” consisting of Andrea Vergari on piano, Massimo Frellicca on double bass, and Lucio Giovannella on drums, is renowned for their talent in jazz. Together with “OrvietArmonico,” composed of Rita Graziani on flute, Luigi Capini on viola, and Giuseppe Dolci on cello, they will join forces in a unique performance titled “Jazz Meets Classical.” This captivating and original project will take the audience on a journey through musical moments from 2008 to the present, performing standards and original pieces from the three albums released by the “08trio.” The fusion of jazz and classical sounds promises an engaging and immersive experience for the audience.

“Insieme. Nel Segno della Musica” aims to showcase the protagonists of Orvieto’s music scene through a series of concerts. Under the artistic direction of Maestro Riccardo Cambri, this initiative offers a unique opportunity for music enthusiasts to enjoy extraordinary performances and explore Orvieto’s rich musical tradition.

The magic of art and music will merge in the evocative atmosphere of the Mancinelli Theater, creating a memorable experience that celebrates the diversity and unity of music. Don’t miss the opportunity to witness this extraordinary meeting of two musical worlds at the Mancinelli Theater in Orvieto on November 12 at 5 pm.

Free admission with mandatory reservation (limited seats). For more information and reservations: 339.2619440 and 338.7323884 (also on WhatsApp) or email musicaorvieto@gmail.com.




Umbria Jazz Winter numero 30, tanti artisti e un occhio di riguardo per i giovani musicisti

Cinque giorni pieni di musica, cento concerti, oltre 30 protagonisti tra musicisti e band che si alterneranno in cinque splendide location e nelle vie del centro storico di Orvieto con Piazza Duomo che si colorerà di suoni e luci per dare il saluto al nuovo anno. E’ la trentesima edizione di Umbria Jazz Winter, un traguardo importante per questa manifestazione, nata nel 1993, che si è ritagliata un posto molto particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo del jazz. Orvieto, ed in particolare il suo centro storico, nei cinque giorni del Festival si trasforma in una cittadella della musica che offre suoni intriganti ad ogni ora del  giorno fino a tarda notte.

I musicisti di Umbria Jazz Winter

Il cartellone del festival è volutamente variegato e offre proposte da conoscitori assieme a spettacoli più da intrattenimento. Il filo rosso che lega il programma è la costante ricerca della qualità, da cui la direzione artistica non ha mai derogato.

Nuova produzione originale del festival con la Umbria Jazz Orchestra, ed è una produzione molto impegnativa e altrettanto ambiziosa, con JOE LOVANO, arrangiamenti e orchestrazioni di un vero esperto della materia come Michael Gibbs  e la partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash. Wilson e Nash sono in programma anche nella formula del duo sax-batteria Duologue. Formula che frequentano da parecchi anni raggiungendo un raro equilibrio.

Il “capitolo omaggi” comprende lo spettacolo di musica e reading “Viva/De André”, a cura di Luigi Viva, autorevole studioso di Fabrizio De André, e con ospite Danilo Rea, a 25 anni dalla morte di Faber, “We Wonder”, dedicato alle più belle canzoni di Stevie Wonder con il classico quartetto di Fabrizio Bosso con ospite speciale Nico Gori, sax e clarinetto, “Dear Dexter”, quintetto con Piero Odorici, in memoria del grande Dexter Gordon, leggenda del sax tenore e del bebop, a cento anni dalla nascita; un omaggio a John Coltrane è il tema dei concerti del quartetto guidato da Chico Freeman, storico sassofonista del jazz di Chicago, e dal pianista romano Antonio Faraò, uno dei musicisti italiani più noti anche all’estero.
Una delle star del festival è Cécile McLorin Salvant, astro della vocalità, con un pregevole sestetto di cui fanno parte Sullivan FortnerMarvin SewellAlexa TarantinoYasushi NakamuraKeita Ogawa. Si potranno anche ascoltare Tarantino, Fortner, Nakamura e Ogawa, ovvero il quartetto di Alexa Tarantino, sassofonista in grande ascesa.

Enrico Rava torna alla testa di un quintetto, i Fearless Five, composto da musicisti delle giovani generazioni. La loro freschezza creativa si coniuga con la sconfinata esperienza di Rava band leader, oltre che trombettista sempre ispirato. Mix perfetto.

Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso sono oggi tra i musicisti italiani di punta, ed entrambi godono di un grande credito a livello internazionale. Hanno in comune l’essere stati due enfant prodige, saliti in verde età sulla scena del jazz, e poi diventati artisti maturi e di indiscutibile spessore: le promesse, nel loro caso, sono state mantenute.

Ray Gelato & The Giants. Con il suo swing ironico che sa d’altri tempi Ray Gelato, cantante e sassofonista, è diventato, edizione dopo edizione, uno dei beniamini del pubblico di Umbria Jazz.

Inutile presentare i Funk Off a chi frequenta Umbria Jazz. La street band toscana è diventata popolarissima con una formula originale e riconoscibile. La loro musica è trascinante e spettacolare, moderna e coinvolgente.

Nick The Nightfly è un personaggio simpaticissimo e vulcanico che il pubblico di Umbria Jazz conosce bene per le sue dirette (per Radio Montecarlo) dal festival in estate e come presentatore, ma anche come performer, perché Nick la musica ama anche farla.

Gli anni formativi nella capitale mondiale del jazz, New York, ed il profondo legame con la musica classica restano alla base dell’ispirazione di Olivia Trummer. L’identità musicale di Olivia si completò con la scoperta della vocazione di songwriter e cantante: un percorso artistico articolato e curioso. Cantautore e pianista napoletano, Lorenzo Hengeller  ha vinto il Premio Carosone 2007. È proprio Renato Carosone, con Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, fino a Vittorio De Sica, il modello cui sembra rifarsi Hengeller, sia nelle sue canzoni che nella rilettura dei grandi classici del songbook italiano del periodo anni 30 – 60.

Il trio Accordi Disaccordi in undici anni di attività ha collezionato tour in tutto il mondo, partecipando ai più importanti festival. Le loro composizioni originali combinano influenze jazz, swing e blues, con atmosfere acustiche e dal gusto cinematografico. Una sonorità che affonda le sue radici in una matrice stilistica gipsy jazz, influenzata dal leggendario chitarrista Django Reinhardt.

Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche. È questa la mission degli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica imprescindibile che merita di essere conosciuta meglio, anche perché conserva, ad un secolo di distanza, una invidiabile freschezza.

Nel nuovo album di Filippo Bianchini e Luca Mannutza, “A tu per tu”, c’è il senso di un incontro musicale. Un incontro che si ripete dal vivo. Bianchini è umbro di origini (è nato proprio a Orvieto) e per formazione (diploma in sassofono al Conservatorio di Perugia) ma musicista internazionale per i lunghi soggiorni all’estero, in particolare in Olanda ed in Belgio. Luca Mannutza, sardo, un diploma al Conservatorio di Cagliari, è tra i pianisti jazz italiani più affermati.

Lovesick è una divertente band composta da due musicisti bolognesi, Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi, entrambi cantanti e polistrumentisti, insieme ad Alessandro Cosentino al violino. Le loro influenze musicali sono profondamente radicate nel country americano, nel rock’n’roll e nello swing anni ’40 e ’50.

Spettacolo e spiritualità nei gospel

I cori di musica religiosa sono stati presenti, con pochissime eccezioni, in ogni edizione di Umbria Jazz Winter, tanto da rappresentare un tratto identitaria del Festival. Quest’anno torna in Umbria il Virginia State Gospel Choir, che ad una imponente presenza scenica (30 elementi sul palco) unisce un altissimo livello musicale. Il Virginia State Gospel Choir è tra i cori più attivi e rinomati della scena gospel americana.

Spazio per i giovani

Umbria Jazz Winter offre come di consueto una vetrina di prestigio riservata ai musicisti emergenti. Due le band incluse nel programma. Kaleidoscope Quartet ha vinto il Conad Contest di quest’anno, svoltosi a Perugia durante l’edizione estiva. Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group è la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del festival.

ENGLISH VERSION

UMBRIA JAZZ WINTER NUMBER 30, MANY ARTISTS AND SPECIAL FOCUS ON YOUNG MUSICIANS

Five full days of music, over 100 concerts, more than 30 musicians and bands will take the stage at five splendid locations and throughout the streets of Orvieto’s historic center. Piazza Duomo will be filled with sounds and lights to welcome the new year. It’s the 30th edition of Umbria Jazz Winter, a significant milestone for this event, which was established in 1993 and has carved out a unique place in the Italian entertainment scene, not limited to jazz. Orvieto, especially its historic center, transforms into a musical citadel during the five days of the festival, offering intriguing sounds from morning till late at night.

The musicians of Umbria Jazz Winter

The festival’s lineup is intentionally diverse, offering performances for both connoisseurs and those looking for entertainment. The common thread running through the program is a commitment to quality, which the artistic direction has never compromised.

A new original production of the festival features the Umbria Jazz Orchestra, which is a highly challenging and ambitious production. It includes Joe Lovano, arrangements and orchestrations by a true expert in the field, Michael Gibbs, and the participation of Steve Wilson, Peter Washington, and Lewis Nash. Wilson and Nash are also part of the sax-drums duo “Duologue,” a formula they’ve been exploring for many years, achieving a rare balance.

The “tribute chapter” includes the show “Viva/De André,” curated by Luigi Viva, an authoritative scholar of Fabrizio De André, with special guest Danilo Rea, commemorating Faber 25 years after his death. “We Wonder” is dedicated to the most beautiful songs of Stevie Wonder with Fabrizio Bosso’s classic quartet, featuring special guest Nico Gori on sax and clarinet. “Dear Dexter” is a quintet with Piero Odorici, in memory of the great Dexter Gordon, a tenor sax legend and bebop pioneer, marking the centenary of his birth. A tribute to John Coltrane is the theme of the concerts by the quartet led by Chico Freeman, a historic saxophonist of Chicago jazz, and the Roman pianist Antonio Faraò, one of the most renowned Italian musicians abroad.

Cécile McLorin Salvant, a vocal luminary, headlines the festival with her outstanding sextet, which includes Sullivan Fortner, Marvin Sewell, Alexa Tarantino, Yasushi Nakamura, and Keita Ogawa. You’ll also hear Tarantino, Fortner, Nakamura, and Ogawa in Alexa Tarantino’s quartet, a rapidly rising saxophonist.

Enrico Rava returns leading a quintet, the “Fearless Five,” composed of young-generation musicians. Their creative freshness combines with Rava’s boundless experience as a band leader and inspired trumpeter—a perfect mix.

Alessandro Lanzoni and Francesco Cafiso are currently among the leading Italian musicians, enjoying international acclaim. They both share the common story of child prodigies who entered the jazz scene at a young age and evolved into mature, highly skilled artists, fulfilling the promises they showed in their youth.

Ray Gelato & The Giants, with their ironic swing evoking bygone times, have become a favorite among the Umbria Jazz audience over the years. It’s no longer necessary to introduce Funk Off to Umbria Jazz attendees. The Tuscan street band has become very popular with its unique and recognizable formula. Their music is captivating and spectacular, modern and engaging.

Nick The Nightfly is a lovable and energetic character well-known to the Umbria Jazz audience for his live broadcasts (on Radio Montecarlo) from the summer festival and his role as a presenter and performer. Olivia Trummer remains rooted in the formative years in the global capital of jazz, New York, and her deep connection with classical music. She’s also found her calling as a songwriter and singer, making her artistic journey diverse and curious. Lorenzo Hengeller is a Neapolitan singer-songwriter and pianist who won the 2007 Carosone Award. He seems to draw inspiration from Renato Carosone, Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, and even Vittorio De Sica—models apparent in both his original songs and his reinterpretation of classic Italian songs from the 1930s to the 1960s.

The Accordi Disaccordi trio has been active for eleven years, touring worldwide and participating in major festivals. Their original compositions combine jazz, swing, and blues influences, creating an acoustic atmosphere with a cinematic flair. This sound is rooted in the gypsy jazz stylistic matrix, influenced by the legendary guitarist Django Reinhardt.

Sticky Bones, an all-Italian band, evokes the early days of American roots music when jazz was in its infancy, and its forms were still archaic. Their mission is to introduce this crucial historical phase, which deserves further recognition due to its enduring freshness, even a century later.

In the new album “A tu per tu” by Filippo Bianchini and Luca Mannutza, there’s a sense of a musical encounter. An encounter that repeats itself in live performances. Bianchini, originally from Umbria, born in Orvieto, and having studied saxophone at the Perugia Conservatory, is an international musician after long stints abroad, especially in the Netherlands and Belgium. Luca Mannutza, from Sardinia, holds a diploma from the Cagliari Conservatory and is one of the most prominent Italian jazz pianists.

Lovesick is a fun band composed of two musicians from Bologna, Paolo Roberto Pianezza and Francesca Alinovi, both singers and multi-instrumentalists, along with Alessandro Cosentino on the violin. Their musical influences are deeply rooted in American country, rock ‘n’ roll, and 1940s and 1950s swing.

Show and spirituality in gospel music

Choirs of religious music have been present, with very few exceptions, in every edition of Umbria Jazz Winter, making them an integral part of the festival’s identity. This year, the Virginia State Gospel Choir returns to Umbria, featuring an impressive on-stage presence of 30 members, along with a high level of musical prowess. The Virginia State Gospel Choir is among the most active and renowned gospel choirs in the American gospel scene.

Space for young musicians

Umbria Jazz Winter, as usual, provides a prestigious showcase for emerging musicians. The program includes two bands: Kaleidoscope Quartet, which won this year’s Conad Contest held in Perugia during the summer edition, and Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, a band formed by the best students from Boston’s renowned school.

Radio Monte Carlo is the festival’s official radio partner.




Recital per pianoforte e fisarmonica all’inaugurazione di “Insieme nel segno della musica” al Ridotto del Mancinelli

Torna a risuonare il Ridotto del Teatro Mancinelli di Orvieto, tempio cittadino della grande musica e dei virtuosi interpreti, con il prossimo avvio di “INSIEME – Nel Segno della Musica”. Scuola Comunale di Musica di Orvieto “Adriano Casasole”, Unitre Orvieto e ISAO (che ha scelto di ridare energia alla propria gloriosa e storica tradizione musicale) presentano l’idea condivisa di una Stagione di Concerti, sotto la direzione artistica del M° Riccardo Cambri, che accompagnerà gli amanti della musica da ottobre 2023 a maggio 2024; fondamentali e distintivi la sinergia e il sostegno del Comune di Orvieto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. L’ambizioso progetto è reso possibile dalla lungimiranza della Scuola Comunale e dell’Unitre che, insieme al prezioso apporto di Lions Club Orvieto e Rotary Club Orvieto, hanno acquistato e posizionato nel Ridotto, lo scorso anno, un pregevole pianoforte a coda.

“INSIEME – Nel Segno della Musica” parte domenica 29 ottobre 2023, alle ore 17, con il primo evento in programma al Ridotto del Teatro Mancinelli: RÉCITAL DI PIANOFORTE E FISARMONICA solista il M° Riccardo Cambri, con la partecipazione del M° Chin-Hsiang Hsu e di Olga Tarlev. Il M° Cambri, reduce dall’entusiasmante successo artistico di “Quanta luce nel mondo”, colto in coppia con l’attore Giulio Scarpati (organizzato dall’Opera del Duomo di Orvieto all’interno della Cappella di San Brizio per i 500 anni dalla morte di Luca Signorelli), si esibirà al pianoforte e – vera e propria rarità – alla fisarmonica, lo strumento col quale si avvicinò alla musica in tenerissima età e che coltivò con intensa passione. Il repertorio andrà da Beethoven a Debussy, da Brahms a Piazzolla e Bacalov; in alcuni brani sarà accompagnato dalle pianiste Chin-Hsiang Hsu e Olga Tarlev, fra le migliori allieve della sua lunga attività didattica presso la Scuola Comunale di Orvieto. Il concerto sarà impreziosito da una deliziosa sorpresa che emozionerà gli appassionati della storia e dei personaggi orvietani: Riccardo Cambri suonerà per la prima volta in pubblico la pregiata fisarmonica Scandalli appartenuta al signor Reno Montanucci (indimenticabile imprenditore e uomo di cultura orvietano), che gli eredi hanno donato alla Scuola di Musica ed affidato alla cura del M° Cambri.

Date le dimensioni del Ridotto del Mancinelli, i posti saranno limitati: info e prenotazioni www.musicaorvieto.it.

ENGLISH VERSION

PIANO AND ACCORDION RECITAL AT THE INAUGURATION OF “TOGETHER IN THE NAME OF MUSIC” AT THE MANCINELLI THEATER’S FOYER

The Ridotto of the Mancinelli Theater in Orvieto, the city’s temple of great music and virtuoso performers, will once again come alive with the upcoming launch of “TOGETHER – In the Name of Music.” The Orvieto Municipal School of Music “Adriano Casasole,” Unitre Orvieto, and ISAO (which has chosen to revive its glorious and historic musical tradition) present the shared idea of a Concert Season, under the artistic direction of Maestro Riccardo Cambri, which will accompany music lovers from October 2023 to May 2024. The essential and distinctive elements are the synergy and support from the Municipality of Orvieto and the Cassa di Risparmio di Orvieto Foundation.

This ambitious project has been made possible through the foresight of the Municipal School and Unitre, who, along with the valuable contributions from the Lions Club Orvieto and Rotary Club Orvieto, acquired and placed a fine grand piano in the Ridotto last year.

“TOGETHER – In the Name of Music” begins on Sunday, October 29, 2023, at 5:00 PM with the first event scheduled in the Mancinelli Theater’s Ridotto: a PIANO AND ACCORDION RECITAL by Maestro Riccardo Cambri, with the participation of Maestro Chin-Hsiang Hsu and Olga Tarlev. Maestro Cambri, fresh from the artistic success of “Quanta luce nel mondo,” where he collaborated with actor Giulio Scarpati (organized by the Opera del Duomo di Orvieto within the Cappella di San Brizio for the 500th anniversary of Luca Signorelli’s death), will perform on the piano and, in a rare treat, on the accordion—an instrument he embraced from a very young age and cultivated with intense passion.

The repertoire will span from Beethoven to Debussy, from Brahms to Piazzolla and Bacalov; in some pieces, he will be accompanied by the pianists Chin-Hsiang Hsu and Olga Tarlev, who are among the best students of his long teaching career at the Orvieto Municipal School of Music. The concert will be enriched by a delightful surprise that will move enthusiasts of Orvieto’s history and figures: Riccardo Cambri will play for the first time in public the valuable Scandalli accordion that belonged to Mr. Reno Montanucci (a memorable Orvietan entrepreneur and man of culture), which the heirs have donated to the School of Music and entrusted to Maestro Cambri’s care.

Due to the size of the Ridotto at the Mancinelli, seating will be limited. For information and reservations, visit www.musicaorvieto.it.




Luca Cionco e il suo trio aprono la stagione teatrale di Acquapendente con un omaggio a Fabrizio De Andrè

Domenica 29 ottobre alle 17,30 si aprirà ufficialmente la stagione teatrale aquesiana organizzata dal presidente dell’Associazione Tebo Tolmino Piazzai in partnership con il Comune di Acquapendente.Vernissage vedrà protagonista Luca Cionco con un omaggio a Fabrizio De André.

Luca vuoi spiegare ai Nostri lettori in che cosa consiste il progetto musicale che porterete? Si tratta di un trio musicale che omaggia Fabrizio de André ripercorrendo la sua carriera artistica, proponendo i maggiori successi, e non solo, in una chiave di lettura piuttosto intima. Senza troppe sovrastrutture, il nostro intento è arrivare dritti al cuore dell’ascoltatore. Se con gli Hotel Supramonte proponiamo uno spettacolo ricco di colori per via dei vari strumenti differenti, la versione in trio “Luca Cionco canta de André” sembra essere quel nostalgico bianco e nero, in una parola: essenziale.

Vorreste brevemente raccontare le tappe principali delle esperienze musicali degli Hotel Supramonte?

Con gli Hotel Supramonte siamo partiti da un garage dieci anni fa, nel 2013, con Edoardo Fabbretti e Glauco Fantini e ogni anno abbiamo aggiunto qualche soddisfazione nel nostro percorso.Forse la prima tappa importante fu il concerto con Neri Marcorè a Viterbo, poi il riconoscimento dalla Fondazione de André di Dori Ghezzi, i concerti con Ellade Bandini, che ritroveremo quest’anno a Bologna, e con Michele Ascolese, due dei musicisti di Faber.Abbiamo suonato in teatri magnifici, ne cito solo alcuni, come il Duse di Bologna, l’Olimpico di Roma, il Mancinelli di Orvieto, il Politeama di Genova, dove tra il pubblico avevamo Giampiero Reverberi che ha scritto tanto con Faber, il Morlacchi di Perugia, il Menotti di Spoleto e tanti altri; molto belli anche alcuni anfiteatri, come Sutri, Ferento e Ostia antica. La cosa più bella però non sono tanto i vari teatri e anfiteatri, ma il fatto che moltissime persone ci stanno seguendo ovunque e quando si apre il sipario e vediamo il pienone allora ci accorgiamo che, forse, qualcosa di buono lo stiamo portando avanti. Nel nome di Faber.

La bibliografia musicale italiana è ricca di cantautori di valore assoluto. Come collochereste in questo panorama la figura di Fabrizio De André?

Vedo molto difficile stilare classifiche, ma se potessi permettermi il lusso direi che al vertice inserirei Fabrizio De André e Francesco Guccini, poi vedrei altri enormi autori come Battiato, Dalla, Venditti, De Gregori, Vecchioni, Battisti, Vasco, non in uno specifico ordine.Credo che Fabrizio abbia la capacità di guidare la persona verso il miglioramento, se si è disposti ad ascoltare, interiorizzare e mettere in pratica questi concetti così alti eticamente.

Quali saranno i vostri appuntamenti futuri?

Con gli Hotel Supramonte ripartiamo nel 2024:11 Gennaio Teatro S. Leonardo Viterbo, 5-6 Marzo teatro Ghione Roma, 15 Maggio Teatro Duse Bologna con Ellade Bandini, Con il trio “Luca Cionco canta De André” dopo la tappa aquesiana3 Novembre Teatro Civico Rocca di Papa, 10 Novembre Teatro Gassman Civitavecchia, 18 Novembre Auditorium Rieti, 24 Novembre Teatro del lago Bracciano20-21 Aprile 2024, Teatro Imperiale, Guidonia (RM)Una Produzione AR Spettacoli.




Rodolfo Maltese, straordinario chitarrista del “Banco” onorato nella città di Marino, dimenticato a Orvieto

Commemorato nella città di adozione, dimenticato – anzi, mai ritenuto degno di considerazione – nel proprio luogo di nascita. Martedì 3 ottobre a Marino, splendida località dei Colli Albani non lontana da Roma, verrà intitolata una piazza del borgo storico a un grande orvietano. Alle ore 19 l’amministrazione comunale ha organizzato una cerimonia al culmine della salita di via Posta Vecchia, dove un piccolo spiazzo consente un po’ di riposo ai pedoni in transito. Quella piazzetta si chiamerà ‘Largo Rodolfo Maltese’, a perenne memoria di un musicista che ha fatto, con gli altri componenti del Banco Del Mutuo Soccorso che proprio a Marino avevano residenze e sede operativa, la storia della musica italiana, in particolare di quella che viene definita ‘Progressive’. Maltese, straordinario chitarrista, trombettista e compositore, dal 1973 fino alla morte avvenuta nel 2015 quando aveva 68 anni, ha formato insieme allo scomparso Francesco Di Giacomo e a Vittorio Nocenzi, il quale continua a portare avanti l’attività musicale del gruppo, il nucleo centrale del ‘Banco’, band a dir poco mitica. Da ‘Moby Dick’ a ‘750.000 anni fa l’Amore’, da ‘Non mi Rompete’ a ‘Paolo Pà’, non si contano i brani di successo ai quali ha partecipato attivamente l’orvietano, considerato dalla critica, dagli esperti e dai fans un talento della chitarra di livello internazionale. Erano le stagioni nelle quali ‘Banco’ e Premiata Forneria Marconi si dividevano il pubblico degli appassionati italiani del rock, facendosi conoscere e apprezzare anche all’estero.

Nel 1983, durante un affollato concerto che il Banco del Mutuo Soccorso tenne sulla Rupe ai Giardini dell’Albornoz, Maltese con poche ma toccanti parole ricordò gli anni della giovinezza trascorsi a Orvieto, lui figlio di un militare dell’allora Smef, rievocando le partite di calcio in piazza Duomo e il gioco del nascondino sotto la sua casa di via dei Magoni. Chi scrive ebbe modo di cenare con Rodolfo, insieme a Di Giacomo e Vittorio Nocenzi, al termine di un concerto del ‘Banco’ a Livorno. Era l’estate del 1991. Anche in quell’occasione il grande chitarrista ricordò con commozione gli anni trascorsi all’ombra della Torre del Moro. ‘Mi capita di girare in tante nazioni e in altrettanti borghi antichi pieni di storia e monumenti – raccontò allora – e non di rado, anche inconsapevolmente, sono portato a fare il paragone con Orvieto. E ogni volta è Orvieto a vincere in bellezza e fascino… ‘. La sua Orvieto, però, non lo ha mai considerato e di sicuro non lo ha celebrato, dopo la scomparsa, come un proprio figlio illustre. La notizia dell’imminente intitolazione di una delle piazze di Marino a Maltese non è neppure giunta sulla Rupe, né – stando almeno a quanto è dato sapere – la cerimonia di martedì prossimo avrà una qualche presenza ufficiale da parte della città del Duomo. Ma adesso che la località laziale ha fatto il primo passo lungo il doveroso cammino della memoria, sarebbe davvero il caso di mettere in campo un’iniziativa anche nella sua terra natale al fine di ricordare la figura e l’opera di un così conosciuto e apprezzato musicista. Pensando, magari, all’intitolazione a suo nome di una struttura o comunque di una sede o di un luogo di Orvieto che abbia a che fare con la musica. Speriamo che la figuraccia rimediata, quella di dover vedere un orvietano onorato altrove senza che nella sua terra di nascita se ne sappia nulla, spinga amministratori e politici di ogni fede e casacca partitica, evidentemente a corto di informazioni e forse distratti da beghe elettorali assai poco musicali, a intervenire con un’opportuna contromossa.




Bilancio positivo di pubblico per la VII edizione dell’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere

Chiude in positivo e con grande partecipazione di pubblico l’edizione 2023 dell’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere.  Questa VII edizione si è conclusa dopo una ricca programmazione che, dall’8 al 17 settembre, ha portato sul palco del Teatro Mancinelli artisti e ospiti di grande notorietà. Il violino di Alessandro Quarta nel concerto Danzando nel bosco in collaborazione con Umbria Green Festival, Davide Cavalli e Davide Muccioli che, insieme agli artisti lirici dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova, hanno portato in scena un emozionantissimo concerto per pianoforte e voci. La compagnia Teatri 35 che con Massimo Mercelli e l’Orchestra Calamani ha eseguito l’ultima replica estiva dello spettacolo Tableau Vivant, che ha avuto un grande successo di pubblico in ogni data del tour. Il gruppo vocale Vikra ha incantato gli spettatori con una performance energica e intimistica allo stesso tempo. Gli attori Massimo Wertmüller e Nicoletta Della Corte,conlo spettacolo firmato alla regia da Valerio Ruiz “Lina’s Rhapsody. Ovvero: Avventure e canzoni di Lina Wertmuller”, hanno rispettivamente narrato e cantato con passione e ironia i ricordi personali e artistici della grande regista italiana.  L’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, orchestra in residenza del Festival, accompagnata al violoncello da Michele Marco Rossi, ha eseguito due opere strumentali del primo Settecento italiano in cui il violoncello ha recitato egregiamente la parte del solista. 

Questa edizione è stata residenza – richiamando per l’appunto il tema del Festival Residenza sulla Terra – anche di una realtà orchestrale d’eccezione: la Japan National Orchestra che, come prima volta nel nostro Paese, ha scelto Orvieto come prima tappa del suo tour italiano.  Il concerto di chiusura è stato affidato quest’anno all’Orchestra della Scuola di Musica G. Sarti di Faenza, diretta da Jacopo Rivani. I giovani musicisti hanno portato in scena le musiche di Sarti, insieme alla toccante “Incompiuta” di Schubert. È stata una preziosa collaborazione, in quanto i ricavi della vendita dei biglietti saranno devoluti alla scuola di musica per l’acquisto di nuovi strumenti musicali, andati perduti dopo l’alluvione che ha duramente colpito l’Emilia-Romagna.  

Sponsor 2023 ancora una volta AISICO, realtà imprenditoriale nel settore dell’ingegneria, che promuove la cultura, credendo nel suo valore formativo e di sviluppo e le aziende Progetti e Servizi, TSL Engineering e Cancellotti.  La media partner di RAI Radio 3 e l’attenzione della stampa nazionale e regionale hanno contribuito al coinvolgimento e all’affluenza di turisti e spettatori provenienti sia dall’Italia che dall’estero, che hanno apprezzato un programma ricco ed eterogeneo non solo dal punto di vista musicale, ma anche per la varietà degli artisti che ne hanno preso parte. 




Orvieto Sound Festival, la giusta formula per un successo, mettere insieme giovani e famiglie

Quattro serate di musica live con una chiusura di grande classe, quella cristallina di Alex Britti che non si è risparmiato suonando musica insieme alla sua band che ha coinvolto tutti, anche i bambini che correvano e giocavano proprio sotto il palco.  Alla fine sono state circa 6 mila le persone che hanno assistito ai concerti.  La prime due serate hanno avuto un target prettamente giovanissimo, Carl Brave ha riunito più età e poi Britti per tutti.

Orvieto Sound Festival ha raggiunto l’obiettivo grazie a Pino Strabioli che ha fortemente voluto, insieme alla sindaca Roberta Tardani la manifestazione e grazie a OTR Live che ha organizzato l’evento con particolare attenzione.

I più giovani sono stati i protagonisti delle prime due sere con Ernia e Bresh e la loro musica.  Nel pomeriggio erano già pronti a entrare in piazza.  Hanno sfidato il caldo e l’umidità di questi giorni pur di assicurarsi un posto sotto il palco.  Un piccolo appunto va fatto per quanto riguarda Bresh che è rimasto sul palco poco più di un’ora senza dare soddisfazione al pubblico, al suo pubblico, dopo il concerto.  Non una foto, un autografo con i giovani che sono andati via dalla piazza silenziosi e delusi.

Ma è bastato attendere la serata successiva con Carl Brave che dopo il concerto a sorpresa è uscito dal camerino e ha improvvisato una delle sue note hit con il pubblico in attesa in piazza. 

E’ giusto sottolineare l’attenzione di OTR Live e in particolare di Giuseppe Barbaro per i particolari con tanto di ramazza in mano a pulire le strade dalle bottigliette e dagli incarti alimentari.  Il centro storico si è aperto ma vuole il giusto rispetto e Giuseppe Barbaro ha dimostrato di averne così come i ragazzi e le ragazze che si sono divertiti, come giusto alla loro età, ma senza esagerazioni come i più critici si attendevano.  E chi ha puntato tutto su Orvieto Sound Festival è ovviamente soddisfatto. “È stata un’altra edizione di successo – spiega il direttore artistico, Pino Strabioli – che ha portato in città le tendenze del momento, come il rap di Ernia e Bresh, affiancandoli a un artista dalla fama consolidata come Carl Brave e un numero uno assoluto della musica italiana quale è Alex Britti che nella serata finale ha incantato il pubblico di Piazza del Popolo con i successi di 25 anni di carriera e i suoi virtuosismi alla chitarra. Al resto dello spettacolo ha pensato la meravigliosa cornice che può assicurare Orvieto dove è bello e stimolante organizzare gli eventi perché la bellezza è contagiosa. Insieme al sindaco Roberta Tardani – conclude – stiamo già pensando alla prossima edizione che vogliamo aprire alla partecipazione delle band e dei gruppi locali che avranno la possibilità di esibirsi sul palco di un festival che si sta anno dopo anno affermando”. 

Il bilancio dell’edizione 2023 di Orvieto Sound Festival – afferma il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – ci dice che questa manifestazione si sta consolidando e con la capacità di rinnovarsi anno dopo anno si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nel calendario degli eventi della città e della regione. Una iniziativa che va a completare l’offerta musicale perché rivolta a un pubblico più giovane che non ha mai avuto in città il suo momento e l’occasione di poter vedere da vicino i propri idoli. Dopo l’esperimento dello scorso anno con Rkomi – prosegue – abbiamo quindi voluto ulteriormente puntare sugli artisti emergenti del momento che, soprattutto nelle prime due serate, hanno fatto la gioia di giovani e giovanissimi che hanno affollato Piazza del Popolo. E visto che spesso si parla in maniera negativa delle nuove generazioni mi sento di sottolineare il comportamento che hanno avuto prima, durante e dopo i concerti dimostrando che alla loro età ci si può divertire con responsabilità avendo rispetto dei luoghi e degli spazi che li ospitano”. 

Non possiamo dimenticare l’ultima serata, quella più intergenerazionale con un musicista e cantante come Alex Britti grande mattatore con i suoi virtuosismi alla chitarra e con la sua simpatia.  Le canzoni hanno unito i giovanissimi e gli adulti in una piazza che ha risposto alla grande”.

La manifestazione quindi ha confermato il suo successo con un format tarato su 4 giorni e con quelle che una volta si chiamavano “giovani proposte” in apertura e l’idea di Strabioli di coinvolgere i gruppi e i cantanti locali, una formula vincente che soddisfa la voglia di musica e la vita quotidiana dei cittadini.Per finire si deve segnalare la professionalità dell’organizzazione di Otr Live, della security, delle forze dell’ordine, del personale volontario di Protezione civile e Croce Rossa Italiana di Orvieto.




La viola da gamba, protagonista del concerto a San Ludovico con Paolo Pandolfo e Amélie Chemin

Venerdì 28 luglio alle 19 nella Chiesa di San Ludovico in Piazza de’ Ranieri si terrà il Concerto finale del Corso internazionale di viola da gamba, protagonisti Paolo Pandolfo e Amélie Chemin. L’ingresso è gratuita con offerta libera.

La viola da gamba è uno strumento particolare che ha avuto il suo periodo di grande splendore tra il XVI e il XVII secolo tra Inghilterra, Germania e Francia dove in particolare re Luigi XIV l0’ha resa un verso e proprio strumento alla moda. Lentamente è stata quasi dimenticata ma i cultori e i maestri hanno permesso che il suono particolare della viola, che non può considerarsi della famiglia dei violini e affini, arrivasse fino noi con le composizioni di Bach e Georg Philipp Telemann, probabilmente fra i più prolifici compositori per viola da gamba.

Oggi il maestro Paolo Pandolfi è considerato uno dei grandi della viola da gamba. Una passione che viene da lontano dalla metà degli anni ’70 quando Pandolfo ha iniziato a studiare proprio viola da gamba al Conservatorio . La musica antica lo “rapisce” e nel 1979 è tra i fondatori dell’ensamble Stravaganza. E’ del 1981 il suo trasferimento in Svizzera a Basilea dove ha continuato a studiare per poi diventare docente di viola da gamba alla Schola Cantorum Basiliensis nel ’90. Lunga e importante la discografia e ora a Orvieto si ha l’occasione unica di poter ascoltare chi è stato definito “il Paganini della viola da gamba”.

Amélie Chemin nata in Francia nel 1980, ha completato i suoi studi di violoncello e musica da camera con lode a Caen e Lione. Un profondo fascino per la viola da gamba e la musica antica la portano a corsi con Jérôme Hantaï, Emmanuelle Guigues, Marianne Muller, Jordi Savall, Philippe Pierlot e Vittorio Ghielmi. Nel 2003 si trasferisce a Basilea, dove studia alla Schola Cantorum viola da gamba, violoncello barocco e violino con Paolo Pandolfo, Petr Skalka e Randall Cook. Nel 2008 ha completato i suoi studi con il diploma in viola da gamba. Da settembre 2009 insegna viola da gamba e violoncello barocco al Conservatorio di Rennes (Francia).