Arrestato dai Carabinieri di Montecchio 47enne che perseguitava la sorella da oltre un anno

I Carabinieri della Stazione di Montecchio hanno tratto in arresto un 47enne in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Terni per i reati di atti persecutori e minaccia. Nel corso dell’attività investigativa, scaturita dalla denuncia-querela presentata da una 48enne, è emerso uno scenario di vita divenuto per lei ormai insostenibile a seguito del comportamento vessatorio del fratello minore. In particolare i militari hanno accertato che, da oltre un anno, il 47enne, peraltro dedito all’abuso di alcolici, tormentava la congiunta con innumerevoli telefonate e reiterate minacce, in alcune circostanze proferite alla presenza del figlio minore della stessa, per dissidi di natura economica, di fatto inducendola in un perenne stato di paura, sudditanza e timore per la propria incolumità, acuitosi ulteriormente nelle ultime settimane quando l’uomo aveva ripetutamente colpito, anche di notte, il portone di casa della vittima con una catena.

Le scrupolose indagini, svolte dai Carabinieri della Stazione di Montecchio sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Terni, nell’ambito del protocollo previsto dalla Legge n. 69/2019, cosiddetto “codice rosso”, hanno permesso di delineare in tempi rapidi la vicenda, anche grazie alle informazioni fornite dalla parte offesa e alle concordanti risultanze investigative emerse. La richiesta di emissione di un provvedimento cautelare avanzata dall’autorità giudiziaria. per scongiurare il pericolo di reiterazione delle condotte illecite è stata pienamente condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari con l’emissione dell’ordinanza di custodia eseguita nei giorni scorsi dai militari.




Troppi disservizi con la fibra ottica, nove sindaci dell’orvietano scrivono all’assessore regionale Fioroni

Nove Sindaci della Zona Sociale n.12 facenti parte dell’Area Interna Sud-Ovest dell’orvietano (Porano, Allerona, Castel Viscardo, Montecchio, Monteleone d’Orvieto, Castel Giorgio, Baschi, Fabro, Montegabbione) hanno inviato all’Assessore allo Sviluppo economico, innovazione, digitale e semplificazione Michele Fioroni una nota in merito ai disservizi che da alcuni mesi stanno caratterizzando l’infrastruttura banda ultralarga fibra ottica sui rispettivi territori.

Gent.mo Assessore

il 3 Marzo 2015 il Governo italiano ha approvato la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, al fine di ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili; Strategia che rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultralarga in Italia.  L’obiettivo consiste nel costruire una rete di proprietà pubblica che viene messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini ed imprese.

In questi ultimi anni si è realizzato in effetti un grande sviluppo tecnologico che ha consentito di portare la Fibra ottica anche nei piccoli Comuni con evidenti benefici per cittadini e imprese.  Tuttavia da alcuni mesi riscontriamo, sui nostri territori, sempre più numerose segnalazioni provenienti dai cittadini che hanno attivato nel frattempo contratti con diversi fornitori di fibra ottica.

I cittadini si rivolgono ai nostri Comuni, che costituiscono ovviamente l’interfaccia più diretto, segnalando periodici malfunzionamenti della infrastruttura di rete a banda ultra larga in fibra ottica.

Come Sindaci abbiamo più volte segnalato ad Open Fiber, player infrastrutturale, tali disservizi ma non abbiamo mai ricevuto risposte alle nostre comunicazioni ufficiali.  In alcuni casi la questione è stata portata all’attenzione dei Consigli comunali mediante interrogazioni rivolte al Sindaco il quale ovviamente non ha sufficienti elementi per rispondere adeguatamente a tali richieste se non la possibilità di richiedere informazioni alla società proprietaria della rete infrastrutturale, Open Fiber.

Abbiamo constatato che si tratta di malfunzionamenti e/o non funzionamenti che si manifestano periodicamente alcuni giorni e ore durante il mese.  Tali problematiche sono diffuse e pressoché identiche per gran parte dei nostri Comuni del comprensorio orvietano mettendo i cittadini e le imprese in grande difficoltà sia da un punto di vista lavorativo che familiare.  Anche da alcuni colloqui telefonici con i responsabili di zona di Open Fiber, abbiamo riscontrato evidenti difficoltà nell’individuazione delle cause dei problemi suddetti.

Come Sindaci dei Comuni della Zona Sociale n.12, facenti parte dell’Area Interna Sud-Ovest dell’Orvietano, Le chiediamo pertanto, gentile Assessore, in virtù del ruolo di primo piano svolto dalla Regione Umbria come protagonista dell’accordo di programma per la diffusione della banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche” del territorio regionale, di farsi promotore di iniziative verso Open Fiber al fine di ripristinare definitivamente la normale  funzionalità dell’infrastruttura fibra ottica onde evitare ripetuti disservizi che mettono in grande difficoltà i nostri cittadini che hanno stipulato contratti con i vari gestori ma che non riescono ad utilizzare al meglio tale tecnologia.

La nota è stata inviata per conoscenza anche al Dirigente Servizio Infrastrutture Tecn.Digitali Regione Umbria Dott. Graziano Antonielli e ad Open Fiber, la società che da alcuni anni sta lavorando per portare la rete nelle cosiddette “aree bianche”.

I Sindaci auspicano una rapida soluzione dei disservizi che stanno creando non pochi problemi alle aziende ed alle famiglie del territorio comprensoriale orvietano anche in considerazione della esponenziale richiesta di allacci alla rete fibra ottica che da tempo si sta verificando su tutti i territori comunali.




I sindaci di Baschi e Montecchio, con il progetto Polis Poste Italiane riporta al centro i piccoli comuni

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Una piccola-grande rivoluzione sta arrivando per gli uffici postali nei comuni sotto i 15 mila abitanti. E’ il progetto Polis, presentato il 30 gennaio a Roma alla presenza del Presidente Mattarella, della Presidente del Consiglio Meloni e quasi tutto l’esecutivo.

Come ha sottolineato Mattarella lo spopolamento dei piccoli borghi è un impoverimento per l’Italia e per Meloni non possono esistere cittadini di Serie “A” e altri di serie “B”, “siamo tutti italiani”. Ma la realtà è oggi ben diversa. Nei piccoli comuni spesso mancano quasi tutti i servizi, non ci sono banche e le amministrazioni pubbliche sono fisicamente distanti. E allora per molti giovani non c’è alternativa, lasciare il proprio comune di origine per avvicinarsi ai servizi e soprattutto al lavoro. Poste Italiane, grazie anche ai fondi derivanti dal PNRR, vuole invertire una rotta considerata da molti irreversibile: riportare i piccoli borghi alla vita e a crescere. Non basta sicuramente il semplice ufficio postale come oggi lo conosciamo, serve uno scatto in più che renda l’office smart, digitale e multifunzione.

Questo è Polis, con Poste pronta a investire direttamente poco più di 300 milioni di euro e altri 800 con il piano complementare del PNRR nei 6.933 uffici postali nei comuni sotto i 15 mila abitanti. L’ufficio diverrà un vero e proprio sportello unico dove chiedere dalla carta d’identità, al casellario giudiziario, al catasto e con una valenza green importante visto che i layout prevedono pannelli solari, colonnine di ricarica per auto elettriche. Una nuova dimostrazione di vicinanza ai piccoli comuni dove Poste sempre più spesso ha sostituito le banche e gli ATM come è avvenuto a Montecchio, spiega i sindaco Federico Gori. Damiano Bernanrdini, sindaco di baschi sottolinea il ruolo di Poste e l’importanza della presenza dell’ufficio postale e come il progetto Polis sia effettivamente un possibile volano per rimettere al centro i piccoli comuni.

 




La sindaco di Amelia premiata in Corea per il progetto Amerino© sviluppato con Cittaslow

Nei prossimi giorni Laura Pernazza, Sindaco di Amelia e Presidente della Provincia di Terni, riceverà il premio internazionale “Jeonju World Slowness Forum and Awards”dalle mani del sindaco di Jeonju  Bom-Ki Woo, accompagnata dal segretario generale di Cittaslow International, Pier Giorgio Oliveti.

Il sindaco in partenza per Seoul esprime grande soddisfazione per un premio che certifica in sede internazionale la qualità dell’idea alla base del progetto: “il progetto  Amerino© – afferma Laura Pernazza – prevede azioni integrate per la strategia territoriale del cibo e del paesaggio amerino, e  vede collaborare assieme undici Comuni: oltre ad Amelia capofila, ci sono Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio e Penna in Teverina.  Il nostro progetto porta innovazione e aggregazione in area vasta attraverso la cooperazione fra soggetti pubblici e privati, affermando il brand “Amerino©” come volano per il futuro del territorio stesso”.

Al centro dell’originalità vincente del progetto, riconosciuta oggi anche a livello internazionale, è il coinvolgimento attivo di cittadini e imprese, in perfetto stile Cittaslow, la Rete delle città del buon vivere fondata in Umbria nel 1999.   Il cibo è riconosciuto come elemento chiave che aggrega e distingue una comunità intera come quella dell’Amerino. Il Segretario generale di Cittaslow Oliveti spiega che “non è stato facile ottenere il riconoscimento: Amelia  e l’Amerino si sono fatti largo in una competizione tra progetti di diverse Cittaslow da svariati paesi, dal Giappone alla Polonia, dalla Turchia alla Francia, da Stati Uniti alla Germania. È stata premiata l’idea di “partecipazione” e “codecisione” dei protagonisti di una comunità, che guidati dall’impegno pubblico diventano agenti del proprio sviluppo, sostenibile e durevole”.

CittaSlow partecipa al progetto con la collaborazione e il supporto strategico a marketing e comunicazione del brand; la creazione di pacchetti turistici Cittaslow Tourism nell’Amerino; internazionalizzazione del progetto.

Il progetto, con il  coordinamento scientifico  del Prof. Marco Filippucci e amministrativo del dott. Riccardo Passagrilli, è reso possibile grazie al finanziamento del PSR per l’Umbria 2014 – 2020 Mis. 16.7.1. che prevede 5 assi progettuali: innovazione delle infrastrutture amministrative pubbliche; innovazione delle infrastrutture digitali; innovazione delle modalità di racconto del territorio e creazione e valorizzazione del brand Amerino© con azioni integrate di marketing.




I vigili del fuoco a lavoro senza sosta contro gli incendi a Camorena, Guardea e Montecchio

E’ stata una notte di intenso lavoro per le squadre dei vigili del fuoco quella tra il 20 e il 21 luglio. Tre incendi dal 20 hanno interessato e stanno interessando, Guardea, Montecchio e Orvieto. Per quanto riguarda Montecchio le fiamme sono sotto controllo e l’area delle incendio è in fase di bonifica. Situazione più complessa per Guardea e per la zona di Camorena a Orvieto dove sono intervenuti anche i mezzi aerei anti-incendio. Anche per la mattina del 21 sono previsti nuovi interventi. Nel tardo pomeriggio e fino alle 22 circa le case e le strutture ricettive nell’area di Camorena sono rimaste senza energia elettrica per evitare ulteriori incidenti durante l’intervento dei mezzi aerei contro gli incendi.

Dalle 6 della mattina del 21 luglio sono ripresi a pieno ritmo gli interventi sia a Guardea che a Camorena per spegnere definitivamente gli incendi e procedere con le operazioni di bonifica. Torneranno anche i mezzi aerei e con molta probabilità sarà necessario interrompere le forniture elettriche nell’area. Proprio nella zona boschiva teatro dell’incendio, infatti, passa una linea dell’alta tensione oltre la linea di fornitura elettrica e i vigili del fuoco hanno richiesto a Enel Distribuzione di staccare la corrente sia nella serata del 20 sia a partire dalle 6 di mattina del 21 per evitare possibili altri incidenti che andrebbero ad aggravare la situazione.




Soddisfazione del presidente del GAL, Gionni Moscetti per l’approvazione dei due Distretti del Cibo

E’ con grande soddisfazione che il presidente del Gal Trasimeno-Orvietano, Gionni Moscetti, annuncia che è arrivata comunicazione ufficiale che i due distretti del cibo promossi dal Gruppo di Azione Locale, sono stati riconosciuti dalla Regione dell’Umbria e trasmessi al Ministero delle Politiche Agricole per essere annoverati nell’elenco nazionale.

Si tratta del Distretto del Cibo Agroalimentare delle produzioni certificate e tutelate dell’Area Sud Ovest Orvietano e del Distretto del Cibo Agroalimentare delle produzioni certificate e tutelate Trasimeno – Corcianese, entrambe con un territorio più ampio rispetto a quello del Gal stesso, infatti l’area Orvietana comprende oltre i comuni soci Gal anche i comuni di Todi, Montecchio, Baschi e Castiglione in Teverina arrivando a coinvolgere quindi anche un comune della Regione Lazio, mentre il secondo è comprensivo degli otto Comuni del Trasimeno soci Gal, più il Comune di Corciano. Due aree con una forte identità sotto l’aspetto agroalimentare e delle produzioni tipiche di qualità e biologiche, molte le aziende che hanno aderito ai due distretti ed eccellenti centri di ricerca, quali l’Università degli Studi di Perugia e il CNR.

Un ringraziamento sincero all’assessore alle Politiche Agricole della Regione dell’Umbria Roberto Morroni, primo per aver definito la legislazione regionale in merito non appena insediato e anche per esserci stato vicino ed aver creduto nel nostro lavoro che, tra animazione e attività amministrative operative, è durato poco più di un anno.

Siamo in attesa dell’uscita del bando nazionale che, quest’anno ricco di risorse, ben 120 milioni di euro a livello nazionale che, auspichiamo possano sostenere anche l’economia umbra, nel settore primario.

Gionni Moscetti (Presidente del Gal Trasimeno-Orvietano)




Porano comune capofila di altri 12 per il bando da 5 milioni di euro per la rigenerazione urbana

Il bando per la richiesta di contributi finalizzati ad attuare interventi di rigenerazione urbana, introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, ha costituito l’occasione per alcuni Comuni del comprensorio orvietano e dell’amerino di dare vita ad una aggregazione allo scopo di partecipare alla predisposizione di progettualità condivise.  L’aggregazione, formata dai Comuni di Porano (capofila), Alviano, Attigliano, Baschi, Castel Giorgio, Fabro, Giove, Lugnano in Teverina, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Penna in Teverina, ha condiviso un percorso che ha prodotto progetti per un valore totale di € 5.000.000 incentrando le azioni in particolar modo sull’impiantistica sportiva.  “Era necessario” – puntualizza il sindaco del Comune capofila Marco Conticelli, – mettere insieme un numero di Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti ma che, in forma associata, avessero costituito una aggregazione con più di 15.000 abitanti. Abbiamo dato vita ad una associazione di Comuni di circa 21.000 abitanti.

I Comuni associati dovevano possedere la caratteristica della contiguità territoriale oppure, in assenza di questa, come nel nostro caso, scegliere una strategia tematica condivisa, come in effetti è stato poi fatto dall’aggregazione.  L’associazione dei Comuni è stata sancita dalla firma di una Convenzione deliberata dai Consigli comunali di tutti i Comuni partecipanti.  Gli interventi riguarderanno essenzialmente la rigenerazione di impianti sportivi, ma anche la riqualificazione di sale polivalenti, giardini pubblici, piazze e vie.  Ritengo sia stata una importante occasione per dimostrare che l’unità fa la forza e che oggi è quantomai necessario condividere percorsi e strategie per avere più peso politico ed incidere maggiormente sulle scelte che riguardano territori in sofferenza.  Ringrazio i Sindaci degli 11 Comuni per aver creduto in questa opportunità che speriamo possa avere esito positivo.

Tengo molto a ringraziare la struttura organizzativa del Comune di Porano, in particolar modo l’Ufficio Tecnico guidato dal Geometra Marco Cincarelli che, con la preziosa collaborazione della Geometra Elisa Mugnari, ha svolto un fondamentale lavoro di raccordo e di allineamento dei progetti dei vari Comuni, fino a giungere alla presentazione della richiesta di finanziamento”.  




Docenti e genitori dell’istituto Orvieto-Montecchio segnalano al sindaco alcuni mancati interventi nelle scuole

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i genitori e i docenti del consiglio d’istituto di “Orvieto-Montecchio” hanno inviato all’Amministrazione comunale per segnalare alcune problematiche che interessano i plessi scolastici.

Gentili Sig.ra Sindaco, dott.ssa Angela Maria Sartini e dott. Piergiorgio Pizzo,

con la presente facciamo seguito e rinnoviamo il contenuto di quanto lamentato nel gennaio u.s., allorquando abbiamo richiesto a Codesta Amministrazione di dare seguito alle indicazioni, che, già nel luglio 2020, avevate fornito riguardo gli interventi sulle scuole dell’Istituto Comprensivo Orvieto – Montecchio rientranti nella circoscrizione comunale; tali opere erano e sono tutt’ora necessarie, non solo, a garantire il regolare svolgimento delle lezioni in sicurezza, ma anche a fornire ulteriori servizi, fra i quali quello di accoglienza.

Gli interventi di cui sopra, utili a recuperare gli spazi esterni ed interni delle scuole da destinare alle attività ordinarie, sono stati accolti, in un primo momento, con entusiasmo e fiducia e sono stati perorati, nel corso del maggio scorso, quando Lei, Sig.ra Sindaco ha ricevuto una delegazione dei genitori Rappresentanti di questo Istituto.  Le rassicurazioni ricevute in tale contesto, di una risoluzione delle problematiche paventate in tempi ragionevoli e comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico, ha, comunque, ben disposto insegnanti e genitori ad attendere la chiusura del ciclo formativo 2020/2021 ed i lavori che sarebbero seguiti nel corso dell’estate, opere che, oggi, alla ripresa delle lezioni, non sono state ancora affidate.

La costatazione di questa ulteriore mancanza da parte dell’Amministrazione, genera un forte risentimento ed una grande delusione, soprattutto se riviste alla luce del ruolo di garante delle esigenze di tutti, dei bisogni dei cittadini e di tutela della crescita armoniosa e del progresso didattico ed umano dei nostri figli, già compromesso dalla crisi pandemica in atto, a cui l’Ente dovrebbe indirizzare i propri sforzi.

Con tale animo ci apprestiamo a “vivere” questo nuovo anno scolastico, in attesa di un riscontro formale delle nostre doglianze.

Cordiali saluti. I genitori e le insegnanti del consiglio dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio




L’evoluzione digitale sia un’opportunità per i piccoli comuni, non un muro pericoloso e inutile

Ottobre sarà il mese nero per i piccoli comuni dell’orvietano che si ritroveranno, in qualche caso, senza sportello bancario, avanzato o tradizionale.  La CRO, infatti, come abbiamo anticipato più volte nei mesi scorsi, ha deciso di procedere con la politica di ottimizzazione dei costi.  Non si tratta, è bene sottolinearlo, di aderire all’obiettivo di taglio del 40% delle agenzie tradizionali che è stato posto a livello mondiale, no, qui si tratta di riuscire a far quadrare i conti della banca orvietana.

I sindaci coinvolti nell’operazione di “chiusura delle filiali” hanno provato a fare la voce grossa, hanno chiesto la mediazione della Fondazione CRO, senza alcun successo, e anche la presidente Tesei ha chiesto, durante un incontro con l’ABI, di porre attenzione alla situazione delle filiali che chiudono ad un ritmo preoccupante soprattutto per quanto riguarda l’occupazione.  Certamente anche i servizi ne soffrono, in particolare per quella popolazione anziana che ancora non riesce ad utilizzare il digitale.  I tempi sono maturi, però, per la “digital evolution” e non prendere questo treno per le banche significherebbe perdite pesanti e senza giustificazioni plausibili.

Sarà praticamente impossibile riuscire a bloccare questo apparente processo di desertificazione bancario che in Umbria è acuito dalla necessità di CariOrvieto di tagliare velocemente i costi.  Il risultato è sotto gli occhi di tutti con alcuni piccoli comuni che si ritroveranno ad avere come unico sportello bancario Poste Italiane, tra l’altro spesso quasi obbligate a mantenere in funzione alcuni uffici che sono anti-economici solo in virtù degli obblighi derivanti dal servizio pubblico, ma fino a quando? Fino a quando sarà sostenibile anche per lo Stato mantenere alcuni servizi in presenza?  L’esperienza del covid, che ancora non si è conclusa, ha fatto intendere come il digitale sia entrato nelle case degli italiani per istruzione, lavoro a distanza, divertimento, intrattenimento, socialità ma ancora non del tutto per i servizi al cittadino, spesso per responsabilità ascrivibili agli enti che ancora non dialogano tra loro.  Anche i servizi bancari oggi sono fruibili in digitale e nei prossimi anni, complice anche la necessità di tagliare e ottimizzare i costi, ci sarà un’ulteriore accelerazione di un processo ormai irreversibile. 

Il ruolo dei piccoli comuni sarà sempre più quello di riuscire ad agganciarsi alla “evoluzione digitale” facendo in modo che i cittadini ne comprendano le potenzialità e i vantaggi e senza innalzare muri che rischiano di isolare ulteriormente chi già soffre di mancanza di servizi anche di primaria importanza per i propri residenti.  I privati tra l’altro, continueranno a tagliare laddove non hanno convenienza economica e sarà praticamente impossibile invertire tale processo.  L’evoluzione digitale, spinta anche dal PNRR, sia dunque considerata un’opportunità per i piccoli comuni, in primis di nuova residenzialità proveniente dalle grandi città, e non un nemico perché si è destinati a soccombere ineluttabilmente e con conseguenze gravi per i già residenti, in particolare anziani.




Cro, dall’8 ottobre chiudono sei filiali, sul territorio orvietano Alviano, Montecchio, Montegabbione e Porano

Cassa di Risparmio di Orvieto, controllata da Banca Popolare di Bari, Gruppo Mediocredito Centrale, ha ufficializzato l’avvio del processo di razionalizzazione delle filiali sul territorio umbro e un’accelerazione nel rilancio dell’Istituto iniziato con la nuova governance. Saranno sei le filiali coinvolte, appartenenti all’area della Tuscia (Alviano, Montecchio, Montegabbione e Porano) e all’area Flaminia (Montefranco e Terni Cospea) per le quali l’ultimo giorno di operatività sarà il prossimo venerdì 8 ottobre. Tutti i rapporti delle filiali interessate da chiusure saranno migrati sulle filiali più vicine.

La decisione rientra nell’ambito del nuovo piano industriale di Gruppo, che prevede tra le sue linee strategiche la razionalizzazione della rete fisica, senza alcun impatto sui livelli occupazionali del territorio. “Il processo di rilancio dell’Istituto passa anche attraverso un processo di razionalizzazione della presenza territoriale – ha commentato Emanuele Carbonelli, direttore generale di CRO –. La banca ha l’obiettivo di operare una significativa trasformazione tecnologica, continuando a essere una realtà vicina al territorio e specializzata nel creare relazioni di valore con privati e piccole medie imprese italiane dell’area Centro-Sud. Grazie alla nuova catena di controllo, Cassa di Risparmio di Orvieto diventa una realtà ancora più solida”.