Una vita per i dolci, il pasticcere Attilio Scarponi presenta in un libro i segreti delle sue ricette

Una vita trascorsa ad inseguire la passione che lo ha accompagnato fin da quando era un bambino: diventare un bravo pasticcere, fare i dolci più buoni e rendere felici i propri clienti con le squisitezze uscite dalle sue mani. Un sogno che Attilio Scarponi è riuscito a coronare per quasi mezzo secolo con il suo bar pasticceria e gelateria in piazza del Popolo ad Orvieto. Un locale che è stato per decenni non solo un tempio di bontà, ma anche uno dei simboli di cui la città ha potuto andare orgogliosa. I “Dolci di Scarponi”, questo anche il titolo del libro di ricette edito da Intermedia Edizioni, hanno infatti rappresentato una sorta di biglietto da visita per Orvieto, un segno distintivo dell’altissima qualità artigianale e professionale che è stata spesso espressa in numerosi campi dagli orvietani e che ha contributo a qualificare e distinguere questo luogo.

Nelle oltre duecento pagine del libro, corredate da molte foto a colori, Attilio descrive minuziosamente la preparazione dei dolci a cui si è dedicato nel corso degli anni, perfezionandoli come vere opere d’arte.  In un lungo elenco alfabetico che parte dalla “a” di acquaioli bianchi e al cioccolato e che termina con la “z” di zeppole, viene passato in rassegna tutto lo scibile della sua pasticceria. Dagli strudel, ai tanti tipi di torta, dai savoiardi al salame di cioccolato, dalla Sacher ai vari tipi di crema, dai cheescake, ai brutti e buoni, da tiramisù Scarponi al torrone bianco e Gianduia, dal marzapane alle colombe pasquali, dal panettone alle cassate siciliane e tanti altri.

Il vademecum di Attilio non è solo un ricco ricettario, ma anche un costante riferimento all’importanza di utilizzare materie prime di ottima scelta e possibilmente non i preparati dell’industria dolciaria la cui generalizzata diffusione porta ormai ad un’omologazione dei sapori. “I dolci di Scarponi. Le ricette segrete del grande pasticcere italiano” sarà presentato venerdì quindici settembre alle ore 16 e 30 al palazzo dei Sette. L’autore dialogherà con il giornalista Pino Coscetta e la storica Roberta Galli. Claudio Lattanzi di Intermedia Edizioni introdurrà l’autore mentre l’assessore comunale Alda Coppola porterà i saluti dell’amministrazione comunale che ha gentilmente concesso i locali. L’evento è organizzato dalla casa editrice e dal Club Amici della stampa. Al termine della presentazione sarà offerto al pubblico un aperitivo.




Con “l’Angolo di Roberta” e i finanziamenti del MIC si arricchisce l’offerta della biblioteca di Porano

Anche il Comune di Porano è tra i nove Comuni dell’orvietano destinatari dei fondi erogati dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore – rivolti all’implementazione del patrimonio librario delle biblioteche.

La Biblioteca comunale di Porano, inclusa tra quelle con dotazione libraria fino a 5000 volumi, ha recentemente ottenuto un contributo di € 1813,75 che le consentirà di arricchire la propria offerta culturale potenziando specifici settori.  Costituisce da tempo un punto di riferimento importante per i cittadini soprattutto per i bambini della scuola dell’Infanzia e Primaria verso i quali costruisce progetti durante tutto l’anno scolastico grazie alla competenza del gestore, Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio, e della bibliotecaria Emanuela Olimpieri.

Solo qualche giorno fa, esattamente il 1° settembre, l’Amministrazione comunale ha inaugurato all’interno della biblioteca “L’Angolo di Roberta”, uno spazio dedicato alla concittadina Roberta Trucca prematuramente scomparsa.  Un dolore che ha colpito i familiari ma anche una intera comunità per la quale Roberta si è spesa molto attraverso una costante e concreta partecipazione al mondo dell’associazionismo.

I familiari di Roberta, amante di storia dell’arte e della cultura in generale, hanno voluto effettuare una donazione alla biblioteca di Porano di suoi volumi di prestigio che potranno pertanto essere consultati dai cittadini direttamente presso “L’Angolo di Roberta”.




Il 13 settembre Marta Spigaglia alla Rocca dei Papi di Montefiascone presenta “Il rumore del silenzio” libro dedicato al fratello disabile

Comune di Montefiascone ed Associazione “Il Volo” fianco a fianco nel dedicare una giornata alla disabilità. Mercoledì 13 settembre alle 17,30 alla Rocca dei Papi Marta Spigaglia presenterà il libro “Il rumore del silenzio”, tutto dedicato al fratello disabile che non può parlare e la sorella ha scelto di parlare per Lui. Marta e mamma Barbara Visciola fanno parte dell’Associazione “Il Volo” a cui sarà devoluto il ricavato delle vendite.  Basta sfogliarlo velocemente per comprendere con immediatezza come Marta ami profondamente Luigi, trascorrendo meravigliosamente questi anni della gioventù ad accettarne i limiti e accogliendone i progressi ma soprattutto definendo questo periodo il più bello della sua vita. Semplicità pagina dopo pagina.

Con frasi rivolte alle persone che non sanno, che non conoscono la disabilità e non la rispettano. A quei genitori che non accettano i limiti dei propri figli e non danno la possibilità di spiccare “Il volo”. Virgolettata come Associazione sportiva dilettantistica costituita da genitori di ragazzi disabili che si battono per l’integrazione e l’inclusione dei figli attraverso lo sport e alla costruzione di un futuro più sereno e vivibile.




Al Digipass il 14 settembre Fidapa Bpw Orvieto e Cittaslow International presentano il libro di Bruna Manzoni “Legami al buio”

Giovedì 14 settembre alle ore 17:30 presso la sala Digipass (Nuova Biblioteca “Luigi Fumi”), Fidapa BPW Italy di Orvieto e Cittaslow International presentano “Legami al buio”, primo romanzo di Bruna Manzoni edito da Bertoni. L’incontro con un libro e il suo autore è sempre un evento stimolante, perché offre a chi partecipa la possibilità di vivere un’esperienza emozionale avvincente, l’occasione di affrontare un viaggio nel cuore dei personaggi, l’opportunità di costruire un dialogo tra anime che arricchisce e stimola la riflessione. Marcel Proust sosteneva che “ogni lettore, quando legge, legge se stesso” indicando il sottile intreccio di esperienze che avvinghia, che lega appunto, personaggi e lettori. Il romanzo di Bruna Manzoni è uno scrigno all’interno del quale si possono scoprire attraverso gli occhi del protagonista, un ragazzo dodicenne, il mondo sempre più complesso degli adolescenti che quotidianamente, nel confronto con gli altri, manifestano tutte le loro fragilità.

Tanti i temi che l’autrice affronta, da quello delle cosiddette famiglie allargate, la destabilizzazione che segue la nascita di una sorella, i rapporti difficili tra un figlio, il padre e la sua nuova compagna, i bulli, il rapporto salvifico con una nonna un po’ alternativa; tutto questo fluisce sotto gli occhi del lettore attraverso una prosa nitida e accurata ed una efficace caratterizzazione psicologica. La conduzione dell’evento è affidata a Guido Barlozzetti, giornalista, scrittore, filosofo, esperto di comunicazione, che con la sua arguzia e ironia saprà, come è solito fare, deliziare gli ascoltatori facendoli immergere sempre più intensamente nel vissuto dei personaggi e dell’autrice. A presentare l’evento un inedito trio costituito da Francesca Compagnucci, Presidente Fidapa di Orvieto, Laura Cicognolo, Past President, e Patrizia Patrizi, comunicatrice e autrice del libro ” Donne, storie di confine e oltre”. Parteciperanno l’editore Jean-Luc Bertoni, la giornalista Rita Boini e la fotografa Elena Volterrani. Alle 19,30 tutti saranno invitati per un aperitivo presso il Giardino dei lettori, un luogo magico che con la sua veduta panoramica emana positività e benessere.   Si brinderà con il Tellus Rosato offerto da Dominga Cotarella, imprenditrice di successo e socia Fidapa.

Questo evento ha un significato particolare per la presidente Compagnucci, in quanto cade alla fine del suo mandato, un biennio caratterizzato da tante iniziative culturali e sociali. È quanto mai significativo concludere un ciclo di esperienze associative con la presentazione di un libro, perché mette l’accento sull’importanza della lettura come strumento di crescita, grazie al quale si costruisce un mondo migliore all’insegna delle libertà, si affina lo spirito critico e si concretizzano i valori. Come diceva Virginia Woolf, il Paradiso è un luogo dove “leggere continuamente, senza fine”.

Il pomeriggio si concluderà presso il ristorante dell’Hotel Gialletti dove verrà offerta una cena “etnica” a buffet sul tema “i colori (e sapori) del mondo”.  L’idea è nata dalla constatazione della “internazionalità” della sezione Fidapa di Orvieto, che vanta amiche provenienti dalla Germania, dalla Svezia, dalla Polonia dalla Svizzera e dall’Algeria. Una vera risorsa che vogliamo sperimentare anche a tavola.

Un sentito grazie va all’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco Roberta Tardani e dell’Assessore Alda Coppola, alla Presidente della Fondazione Centro Studi città di Orvieto, Liliana Grasso, al Responsabile della Biblioteca, Roberto Sasso, e al Segretario Generale di Cittaslow, Pier Giorgio Oliveti.  Per i momenti conviviali si ringraziano Dominga Cotarella, della Fondazione Cotarella, Nadia di Nicola, dell’Hotel-ristorante Gialletti e tutte le socie della sezione Fidapa di Orvieto, senza le quali non sarebbe stata possibile tale organizzazione. Un ringraziamento particolare a Guido Barlozzetti che con grande cortesia ha accettato di buon grado l’invito per la conduzione. Infine, si ringraziano l’editore Jean-Luc Bertoni, Rita Boini e Patrizia Patrizi per i loro interventi che renderanno ancor più stimolante l’incontro. Le foto saranno a cura di Elena Volterrani. Allieterà la cena la musica del “Duo light” di Silvia Cerquaglia e Antonio Sbardella per una piacevole conclusione della serata.




Pietro Grasso si racconta con i suoi libri

Dal meraviglioso “rapporto” tra Demea Eventi Culturali e Comune di Acquapendente è stato “partorito” il riuscitissimo incontro culturale con Pietro Grasso. Archiviati i saluti istituzionali della Sindaca Alessandra Terrosi, Grasso dialoga con gli uditori in merito a due suoi libri : “In Paolo Borsellino parla ai ragazzi”, sottolinea, “rileggo l’ultima mattinata della vita del Magistrato. Che prima di morire in Via Mariano d’Amelio causa il posizionamento di un ordigno bellico di stampo mafioso, ha lasciato una lettera a metà. Una sorta di testimonianza civile per le nuove generazioni nel rispondere alle domande postegli dagli studenti di un Liceo di Padova. Risposte in cui esprime il dolore che provava in quei giorni ma anche la determinazione che lo spingeva a lavorare senza sosta per combattere la mafia. Nel libro il mio amico Giovanni racconto una storia che non finirà mai perché è una storia di amicizia, rapporto professionale, condivisione di tempi e spazi, studio intenso, paure grandissime, gioie immense, piccoli passi avanti e cocenti frustrazioni. Il mio sguardo è rivolto al futuro. Partendo dalla strage di Capaci per arrivare a tutto ciò che ancora non è stato fatto e che potrebbe realizzarsi. Non c’è di meglio che raccontare ai ragazzi le tante battaglie contro la mafia vissute accanto al Giudice Simbolo”.




Todi, Pian di San Martino “si riscopre” con la presentazione del libro di Anton Giulio Perugini

Domenica 30 luglio 2023 presso l’area verde di Pian di San Martino, con inizio ore 21:00, salirà in cattedra la storia locale con la presentazione del libro: “Pian di San Martino – Il libro della memoria sacra e profana”, frutto di una ricerca del Maestro Anton Giulio Perugini che si è avvalso della collaborazione di Roberto Cerquaglia e Simone Mazzi e della consulenza fotografica di Remo Albini.
Il volume, arricchito anche da spartiti di musiche popolari e numerose foto, rappresenta la sintesi della memoria collettiva del territorio accompagnando il lettore in un viaggio affascinante tra sacro e profano che, attraverso una visione dettagliata della Chiesa parrocchiale di San Martino I° Papa (che conserva l’affresco dello Sposalizio della Vergine con San Giuseppe realizzato nel XVI secolo da Fortunato Oddi e ispirato a quello del Perugino), giunge alle numerose edicole distribuite sul territorio dove, soprattutto nel mese di Maggio, si usava recitare il Rosario. 
Edificate con materiali spesso di recupero ed erette per lo più in corrispondenza di incroci, le edicole votive costituivano veri e propri punti di riferimento per i pellegrini. 
Il percorso prosegue con il puntuale ricordo delle Rogazioni maggiori e di quelle minori, in uso prima e dopo la riforma del Concilio Vaticano II del 1962. Fino ad allora si pregava e si facevano processioni per salvarsi dal flagello della peste, dalla guerra, dal terremoto e dalla carestia. Erano tradizioni secolari che sottendevano una sostanza di fede e rispetto per lo scorrere dei tempi della natura in tutto l’arco dell’anno.
Sempre nel testo di Perugini, si ragiona sulla fosca figura del Basilisco, rettile mitologico che, secondo le credenze medievali, era capace di uccidere con lo sguardo, in una eterna lotta fra il bene (rappresentato spesso dalla Madonna che schiaccia il serpente) e il male. L’opera termina con un approfondito viaggio sul linguaggio delle campane, del loro ruolo religioso e sociale e del loro funzionamento ormai, in gran parte, ridimensionato con l’avvento dell’elettrificazione.




Marco Malvaldi e Carlo Vecce nel Giardino dei Lettori per “Orvieto Notti d’Estate”

Per lunedì 10 e lunedì 17 luglio, alle 21.30 nel Giardino dei Lettori della Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” di Orvieto sono in programma due incontri ad ingresso libero rispettivamente con Marco Malvaldi e Carlo Vecce nell’ambito della quinta edizione della rassegna “ONE. Orvieto Notti d’Estate” promossa da Cantiere Orvieto.

Il primo presenterà il libro “Oscura e celeste” (Giunti, 2023), un giallo entusiasmante nella cornice di una pandemia ante litteram: la grande peste del ’600. Protagonista Galileo Galilei, l’uomo che, perfezionando un’invenzione olandese, il cannocchiale, ha scoperto la superficie imperfetta della Luna, i satelliti di Giove e le fasi di Venere, che fa esperimenti sul moto del pendolo e sulla caduta dei gravi; e che adesso sta dando alle stampe un’opera che rischia di sovvertire il posto dell’uomo nel cosmo.

Il secondo appuntamento, invece, porta a Orvieto lo studioso della civiltà del Rinascimento, le cui recenti scoperte sulla vera origine della madre di Leonardo da Vinci hanno fatto il giro del mondo suscitando un interesse globale. Merito del saggio “Il sorriso di Caterina” (Giunti, 2023) che presenterà lui stesso avvalendosi anche di immagini che saranno proiettate sul maxi schermo alle sue spalle. Una vera e propria lectio di 60 minuti che lascerà spazio alle domande intorno alla figura di una ragazza selvaggia, nata libera, come il vento, che corre a cavallo sugli altopiani del Caucaso, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi.




Il 29 giugno a Lo Scalo Community Hub Antonio Rossetti presenta il suo romanzo “L’uomo dell’arco”

Giovedì 29 giugno alle 18,30 Antonio Rossetti presenta, dialogando con Vittorio Tarparelli, a “Lo scalo” Community Hub il suo secondo romanzo: “L’uomo dell’arco”, edizioni AltroMondo.

Il libro narra l’attuale crisi in cui si dibatte l’Occidente – seguendo la traccia di un altro scontro tra civiltà, quello della vicenda di Odisseo – prendendo a riferimento la saga di due famiglie, quella dell’hinterland milanese, sebbene di origini austriache, di Ulrich Bowman, il cui nome – che accoppia a quello del protagonista de “L’uomo senza qualità” di Musil, il significato di Arciere – è un chiaro riferimento a Odisseo e l’altra, quella di Chao, di origini cinesi. Il padre di Ulrich ha fondato una società d’intermediazione finanziaria che, in seguito agli impatti della crisi economica avviatasi nel 2007, viene acquisita da una compagine cinese, anche grazie alle qualità di hacker di Chao. Lo scontro tra Ulrich e Chao è inevitabile e, nel finale, Ulrich si scopre identico a quello che credeva essere il suo opposto, “il cinese”; gli aspetti che li rendono simili sono più profondi di quelli che generano la loro alterità: una volta accettato lo stesso modo di produrre, gli stessi obiettivi, gli stessi metodi, le differenze tendono ad assottigliarsi.

L’asse portante del racconto è il passaggio da un’economia di produzione fondata su una visione religiosa del sistema, nel libro incarnata dal calvinismo del padre del protagonista, al capitalismo finanziario rude e senza regole, privo di agganci ideali, rappresentato dall’hacker Chao. L’habitat è quello attuale delle grandi metropoli, nelle quali vivono milioni di persone prive di rapporti, mentre il calcolo economico, l’algoritmo, ha sostituito ogni presupposto morale degli affari: non a caso i due protagonisti sono due matematici prestati alla finanza. La razionalità del calcolo economico copre il vero potere che domina questa realtà decadente, cioè il denaro, l’accumulazione del capitale finanziario fine a sé stessa.

La forma è un po’ diversa da quella tipica del romanzo contemporaneo, rispetto al quale ritrova diritto di cittadinanza il flusso di coscienza, quasi sempre, ormai, giubilato per dare spazio alla forma dialogica, tipica del cinema; tuttavia, la scrittura risulta godibile e senza creare inciampi nel lettore. 

Antonio Rossetti, vive a Orvieto ma è originario del Monte Amiata, la letteratura non è la sua attività prevalente, la pratica perché, dice, essa consente di trovare ciò che si cerca anche se non esiste in quanto lo crea ex nihilo, questo concede di vivere infinite vite: in un certo senso, ogni uomo che legge Amleto è Amleto.




La lettura diventa “medicina” a Orvieto con “Libro, cura dell’anima”

I libri come “medicina”, le scuole delle piccole farmacie letterarie e i bibliotecari che diventano “rider del sapere”. Sono i progetti della Nuova Biblioteca pubblica “Luigi Fumi” di Orvieto presentati questa mattina alla presenza del sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, della responsabile Ufficio Cultura Turismo Biblioteca e Sport del Comune di Orvieto, Carla Lodi, del direttore sanitario dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto, Patrizio Angelozzi, del direttore del Distretto sanitario di Orvieto, Massimo Marchino, e della responsabile Sezione Biblioteche e archivi storici, Patti per la lettura, Welfare culturale della Regione Umbria, Olimpia Bartolucci.
“Libro, cura per l’anima” è il titolo del progetto, di cui il Comune di Orvieto è capofila, che ha vinto il bando “Città che legge” del Centro per il libro e la lettura (Cepell) classificandosi al terzo posto in Italia tra le città dai 15 ai 50mila abitanti e ottenendo un finanziamento di 30mila euro.
Le parole chiave del progetto – ha spiegato Carla Lodi – sono prendersi cura, inclusività, rete, giovani generazioni. Si vuole infatti proporre la lettura come strumento per la cura del sé e delle relazioni con gli altri, come ‘farmaco’ per lenire le sofferenze dell’anima e dei sentimenti quali amore, amicizia e solitudine, anche in conseguenza del post-pandemia, in particolare per le fasce di popolazione più giovani e quelle a vario titolo considerate fragili. L’inclusione – ha aggiunto – è promossa mediante l’apertura di punti di lettura e prestito fuori dai luoghi abituali della biblioteca e attraverso attività e laboratori sulla lettura rivolti a varie fasce di età. La complessità ed eterogeneità dei soggetti coinvolti ovvero Comuni, scuole, Usl e Distretto sanitario, associazioni e operatori culturali, garantisce un lavoro di rete sul territorio. Tutte le attività, rivolte ai diversi target, hanno per filo conduttore la cura dell’anima, la lettura è la ‘posologia’ somministrata con l’aiuto di attori capaci, per competenza ed esperienza, ed è proposta in modo innovativo, sostenibile e replicabile nel tempo”.
Tra le principali attività previste – che si svolgeranno fino ad aprile 2024 – c’è la “Piccola Farmacia Letteraria”. Si tratta di una serie di 10 incontri tenuti da educatori, operatori qualificati e insegnanti che si terranno in ogni scuola partner del progetto (IISST di Orvieto, Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio), volti a recuperare e ricostruire le relazioni interpersonali attraverso il libro e la lettura come “farmaco”. Alla biblioteca comunale di Orvieto si terranno invece i “Piccoli Caffè Letterari”, cinque incontri rivolti agli studenti degli istituti coinvolti, incentrati sulla lettura e volti a creare occasioni di convivialità e confronto.
Il progetto andrà a rafforzare inoltre alcuni servizi già sperimentati o attivi come il “Bibliobus” e “Fuori scaffale”. La biblioteca itinerante sarà presente in vari periodi in tutti i Comuni coinvolti dal progetto (Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio e Ficulle) sia presso le scuole che presso i giardini pubblici.
Sono invece sei i nuovi punti di lettura e prestito esterni alla biblioteca comunale che saranno attivati in collaborazione con Enti ed associazioni e che ospiteranno anche laboratori e letture. Due all’ospedale di Orvieto (Day Hospital Oncologico e Dialisi) gestiti dal personale del presidio e da volontari, al Centro abilitativo-educativo diurno per minori “Il Piccolo Principe”, al Centro socio riabilitativo diurno “L’Albero delle Voci” e presso Lo Scalo Community Hub e al Centro Sociale di Canale che sarà inaugurato il prossimo sabato 3 giugno. Verranno anche potenziati i due punti già attivi presso “L’emporio del riuso e dello scambio” a Orvieto scalo e al “Market solidale” in località Gabelletta. Complessivamente saranno circa 400 i libri che verranno acquistati con il progetto e che saranno destinati ai punti di “Fuori Scaffale”  dove verranno posizionati anche dei totem informativi per promuovere sia il progetto che le attività della biblioteca.
Previsti infine laboratori incentrati sul libro, finalizzati a promuovere la lettura e a incrementare le opportunità socio-educative, di apprendimento e relazionali con attività per bambini, ragazzi e anche adulti nei Comuni partner, e la realizzazione di podcast da parte dei ragazzi delle scuole quali prodotti finali delle attività laboratoriali che saranno svolte.
La giornata di presentazione del progetto “Libro, cura dell’anima” è stata l’occasione per inaugurare il “Biblio on bike service”, il nuovo servizio attraverso il quale il personale della Biblioteca “Luigi Fumi” consegnerà in bici i libri a domicilio ad anziani, disabili o persone in difficoltà sensoriale e motoria anche temporanea. Telefonando al numero 0763.306450, inviando un messaggio Whatsapp al 3312309032 o scrivendo una mail a biblioteca@comune.orvieto.tr.it, gli utenti saranno aiutati nella scelta del libro da consultare dal personale della biblioteca che poi consegnerà direttamente a casa il volume.
E’ attivo in biblioteca anche il servizio di noleggio di bici elettriche finanziato nell’ambito delle attività dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano destinate al potenziamento delle infrastrutture per la mobilità. Sei le biciclette a pedalata assistita disponibili nella stazione di Piazza Febei per cittadini e turisti. Il servizio è attivo nei giorni e negli orari di apertura della biblioteca. Il costo fissato è di 6 euro per 1 ora, 10 euro per 2 ore, 18 euro per 4 ore, 30 euro per l’intera giornata (massimo 9 ore). Le tariffe sono ridotte del 50% per gli utenti della biblioteca.
In questi quattro anni  – ha commentato il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – l’amministrazione comunale ha lavorato per recuperare e mettere a disposizione di tutta la comunità i luoghi della cultura della città risolvendo i problemi di varia natura ereditati. Dal Teatro Mancinelli al Centro studi fino alla biblioteca, ogni spazio è stato rivitalizzato e le iniziative che presentiamo oggi ne sono un altro esempio concreto. La pandemia ha lasciato conseguenze drammatiche – ha spiegato – ma è stata anche un’occasione di riflessione importante a livello sociale e un’opportunità per ripensare i servizi per le nostre comunità in diversi ambiti. Presi come eravamo dal gestire un’emergenza sanitaria mai conosciuta prima e ad aiutare le categorie più fragili, abbiamo spesso sottovalutato l’impatto che questi anni difficilissimi e il lockdown delle relazioni sociali hanno avuto soprattutto sui più giovani. Il progetto ‘Libro, cura per l’anima’ nasce dunque come risposta a questa situazione mettendo al centro la lettura come momento di incontro e antidoto a un isolamento al quale contribuiscono pure le realtà ‘parallele’ create dai social network. Anche la consegna dei libri a domicilio – ha concluso – nasce dal contesto della pandemia dove in alcune città d’Italia si è sperimentato per necessità questo servizio che oggi a Orvieto diventa stabile e rivolto alle persone in difficoltà. In un’era in cui tutto è a portata di mano, la nostra biblioteca diventa quindi una sorta di ‘delivery della cultura’ e i nostri bibliotecari dei ‘rider del sapere’. Un servizio che ci ha consentito inoltre di dare un nuovo senso all’investimento fatto sulle bici elettriche nell’ambito delle attività previste dalla strategia delle Aree Interne”.
In ospedale abbiamo già un punto di lettura per i bambini ricoverati in Pediatria – ha detto il dottor Patrizio Angelozzi – e ora ci saranno altri due spazi in reparti particolari della struttura. In un momento doloroso e difficile per le persone che si sottopongono alle cure, pensiamo che essere in compagnia di un libro possa probabilmente aiutarli a passare qualche ora più serena”.
Le malattie croniche – ha aggiunto il dottor Massimo Marchino – sono ferite del corpo ma anche ferite esistenziali che cambiano la traiettoria della vita delle persone e le spingono a riprogettarsi secondo coordinate nuove. Grazie alla medicina questo progetto può spesso continuare a lungo e i libri sono narrazioni che possono aiutare questo percorso ridando un senso e una direzione”.
La biblioteca di Orvieto – ha detto Olimpia Bartolucci – è una struttura trainante per tutto il territorio orvietano e una delle più attive dell’Umbria come testimoniano iniziative come quelle che si presentano oggi. Siamo nel mese della promozione della lettura, il ‘Maggio dei libri’, che ha visto organizzare in Umbria ben 561 iniziative, un numero che rapportato alla popolazione ci dice che la nostra è stata la regione che ha fatto di più in Italia”. 




Martina Chiolle il 3 giugno presenta il suo nuovo saggio “Odissea dell’ascolto”

L’Odissea di Omero ha narrato la storia della vicenda umana: prima memoria storica che si perpetua nel ricordo. L’ascolto ha un compito ancora più forte, rimandare il vissuto oltre la parola. Eppure la nostra contemporaneità si muove con un costante rumore di sottofondo che fa perdere il valore della relazione con l’altro e con la natura.  Avremmo bisogno di un’ecologia del silenzio per tornare a quella forma di ascolto attivo capace di generare armonia ed emozioni. Da questo presupposto parte il saggio Odissea dell’ascolto, edito da All Around, di Martina Chiolle che punta sulla musica come terapia, mezzo potente per tornare a un contatto profondo con sé stessi. Il libro verrà presentato dall’autrice e i giornalisti Beatrice Curci e Davide Pompei il prossimo 3 giugno alle 18 al Caffè Montanucci

La musica è linguaggio delle emozioni e l’orecchio diventa strumento di connessione tra sentire e percepire. Forma di comunicazione che va oltre le parole per arrivare direttamente all’inconscio. E da qui far affiorare stati d’animo che ci riportano a quella memoria storica che ha tratti d’universalità.

La bellezza dell’ascolto sta in ciò che non è udibile a livello umano – commenta l’autrice –, ma riporta nell’umano la riscoperta del Homo musicus, quale uomo ricco di astuzia in grado di tornare alla parte migliore di sé”.

Superare i limiti imposti dalle parole per giungere alla cura quale ascolto duplice di sé stesso e dell’altro. Relazione indissolubile sulla quale la musicoterapia poggia.

Ci sono un luogo e un tempo dedicati all’ascolto – prosegue l’autrice – e ciò che si ascolta non si esaurisce nell’udire ma si sofferma nella dimensione umana interiore. Fondamentale quindi riscoprire per la persona la capacità di ascolto, perché permette di riscoprire la capacità di ascoltarsi, di raccontare di sé, attraverso qualcosa di ancora inesplorato”.

Il lavoro fatto dall’autrice si muove proprio su questo filone: la musica come terapia, quale aiuto per soddisfare necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. L’ascolto attivo in musicoterapia rappresenta dunque fine e beneficio, per sviluppare quelle funzioni potenziali e residue dell’individuo in modo tale che possa essere migliorata l’integrazione intra e interpersonale e, di conseguenza migliorare la qualità della vita grazie ad un processo preventivo, riabilitativo, terapeutico.