“Cieli di Piombo” di Mathilde Bonetti, l’amore e la speranza nel turbine della Seconda Guerra Mondiale

Il 10 gennaio alle 17, presso la sala Digipass della Nuova Biblioteca “Luigi Fumi”, avrà luogo la presentazione del romanzo storico “Cieli di Piombo” di Mathilde Bonetti, una giovane autrice con oltre 80 romanzi all’attivo. La presentazione sarà un’occasione per esplorare la forza dell’amore in un contesto drammatico come quello della Seconda Guerra Mondiale. Il romanzo di Bonetti offre una prospettiva unica, coniugando abilmente fatti storici e le vicende personali dei protagonisti nel periodo devastante della guerra. Il contesto della Seconda Guerra Mondiale, iniziata nel 1939, costituisce lo sfondo su cui uomini e donne, nonostante le differenze ideologiche, scoprono la loro umanità comune. La volontà di resistere e l’istinto di sopravvivenza diventano non solo strumenti di adattamento alla brutalità, ma un incentivo per riscoprire la forza della vita, della speranza e dell’amore.

L’evento è promosso dalla FIDAPA BPW Italy di Orvieto, in collaborazione con la Fondazione per il Centro Studi città di Orvieto e l’ISAO (Istituto Storico Artistico Orvietano). Il Colonnello Adelio Roviti, ex direttore del MuSAM (Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle), contribuirà all’evento con un interessante intervento sulla ricostruzione delle battaglie aeree e la descrizione precisa dei velivoli. La manifestazione gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale, e la socia Dominga Cotarella contribuirà offrendo i vini per l’aperitivo conclusivo.

L’evento non solo celebra il talento di Mathilde Bonetti ma rappresenta anche un’opportunità per le socie della FIDAPA di Modoetia Corona Ferrea di incontrarsi e sostenersi reciprocamente, promuovendo il valore della solidarietà all’interno dell’Associazione.




Riccardo Cucchi presenta “Un altro calcio è ancora possibile” a Todi il 4 gennaio

Giovedì 4 gennaio, alle 17, nella suggestiva cornice della Sala Affrescata del Museo Pinacoteca, situato nel Palazzo comunale di Todi, si terrà l’evento di presentazione del libro “Un altro calcio è ancora possibile” di Riccardo Cucchi. L’autore sarà presente e discuterà del libro insieme al collega Antonello Brughini e al sindaco di Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, ormai umbro d’adozione, è una figura ben nota nella zona, in particolare nel marscianese, dove risiede, e a Todi, città che ha recentemente premiato entrambi gli autori per la loro illustre carriera nel campo del giornalismo sportivo. Il libro di Cucchi, dal titolo suggestivo, utilizza il calcio come veicolo per denunciare le discriminazioni presenti nel mondo sportivo, invitando a restituire la fantasia ai bambini che, a suo dire, sono soffocati dalla competizione e dalle aspettative eccessive dei genitori. “Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro – dice Riccardo Cucchi – se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze.”

L’autore invita a riscoprire la gioia di giocare a calcio nei campetti dell’oratorio o persino per strada, sottraendolo alla schiavitù della televisione che ne ha fatto uno spettacolo vuoto di significato. Il messaggio centrale è quello di riportare i bambini allo stadio, lontano dagli schermi e vivendo con loro le emozioni genuine della “prima volta”. Il libro presenta personaggi di assoluta statura umana nel mondo dello sport, come Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, e Natali Shaeen, calciatrice palestinese simbolo della lotta contro la violenza di genere. Vengono inoltre inclusi momenti epici del calcio internazionale e citazioni storiche di autori come Luis Borges ed Eduardo Galeano, restituendo l’essenza della passione di un tifoso nei confronti di un campione al di là dell’appartenenza a un club.

La presentazione del libro rappresenta un’occasione unica per esplorare le profondità del calcio come fenomeno sociale e per riflettere sulla sua importanza nella vita di tutti i giorni, andando oltre le apparenze e abbracciando la sua autentica essenza.

ENGLISH VERSION

RICCARDO CUCCHI PRESENTS “ANOTHER FOOTBALL IS STILL POSSIBLE” IN TODI ON JANUARY 4TH

Thursday, January 4th, at 5:00 PM, in the evocative setting of the Frescoed Hall of the Pinacoteca Museum, located in the Municipal Palaces of Todi, the presentation event of the book “Another Football is Still Possible” by Riccardo Cucchi will take place. The author will be present and will discuss the book together with colleague Antonello Brughini and the Mayor of Todi, Antonino Ruggiano.

Cucchi, now an adopted Umbrian, is a well-known figure in the area, especially in the Marsciano region where he resides, and in Todi, a city that has recently honored both authors for their distinguished careers in sports journalism.

Cucchi’s evocatively titled book uses football as a vehicle to denounce discrimination in the sports world, urging a return of imagination to children who, according to him, are stifled by competition and the excessive expectations of parents.

“Football is often portrayed at its worst: violent fan behavior, racist chants, clashes inside and outside stadiums, rigged balances, penalties. Yet, there could be so much more – says Riccardo Cucchi – if only we focused on values and dispensed with the insatiable profit hunger that is grinding down rights and hopes.”

The author encourages rediscovering the joy of playing football on small pitches or even in the streets, liberating it from the slavery of television that has turned it into a meaningless spectacle. The central message is to bring children back to the stadium, away from screens, and to experience with them the genuine emotions of the “first time.”

The book features characters of absolute human stature in the world of sports, such as Nelson Mandela, Socrates, Gary Lineker, and Natali Shaeen, a Palestinian footballer symbolizing the fight against gender violence. It also includes epic moments in international football and historical quotes from authors like Luis Borges and Eduardo Galeano, capturing the essence of a fan’s passion for a champion beyond club affiliation.

The book presentation is a unique opportunity to explore the depths of football as a social phenomenon and reflect on its importance in everyday life, going beyond appearances and embracing its authentic essence.




“Insieme alla gente, vicini al territorio dal 1907” un libro di Roberto Conticelli e Libero Mario Mari per raccontare la storia della Bcc di Spello e del Velino

Grande partecipazione di pubblico a Spello, nella Sala dell’Editto del Palazzo Comunale, per la presentazione del volume che racconta la storia ultracentenaria della Banca di Credito Cooperativo di Spello e del Velino dal significativo titolo di ‘Insieme alla gente, vicini al territorio dal 1907’. L’opera, edita da Made in Italy Lab, è stata realizzata da due autori orvietani, il giornalista Roberto Conticelli, già presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, e il docente universitario Libero Mario Mari, professore ordinario di Economia Aziendale all’Università di Perugia. In occasione della presentazione, tra gli applausi degli spellani, il sindaco di Spello Moreno Landrini ha sottolineato la rilevanza di un libro che racconta ‘con puntualità e competenza la storia sociale della nostra città nell’ultimo secolo’, ringraziando gli autori per l’impegno, coronato – ha sottolineato ancora il primo cittadino – da ‘grande successo’.

‘Quello con il professor Mari – racconta Conticelli – è stato un incontro dovuto al caso, quando il presidente della Banca spellana, Alessio Cecchetti, ci ha convocati invitandoci a esaminare la possibilità di realizzare un libro che raccontasse i 115 anni e passa dell’istituto di credito. Nonostante la comune nascita orvietana e l’aver operato professionalmente per molti anni nello stesso contesto perugino, io e il professore non avevamo mai prima d’ora lavorato insieme. Ne è scaturito un volume prezioso, curato graficamente da un maestro come Marco Schippa di Made in Italy Lab e arricchito da immagini fotografiche di Ennio Angelucci a dir poco vintage, capaci di delineare anche visivamente un quadro completo dei personaggi e delle situazioni che hanno caratterizzato via via la vita della Banca. Il resto lo abbiamo fatto noi autori – racconta ancora Conticelli – legando le vicende dell’istituto a quelle della comunità spellana e raccontando così le fasi anche drammatiche, si pensi agli sconquassi dovuti al terremoto del 1997, di un territorio che splende di luce propria nonostante sia geograficamente stretto tra due capitali dell’Umbria: Assisi, capitale culturale e religiosa, e Foligno, capitale economica. A Spello il concetto di resilienza non fa capo a un’espressione abusata, come sovente accade, ma è da decenni pratica comune. Spello è una città che cresce turisticamente, socialmente ed economicamente grazie alla sua bellezza, alla sua storia e alla forza dei suoi abitanti. I problemi ci sono, certo, ma c’è anche il coraggio di affrontarli e risolverli’.

‘Con il professor Mari l’intesa è stata ottimale – afferma il giornalista orvietano – grazie alla sua indubbia competenza nelle materie economiche e ad una notevole predisposizione alla cura della veste grafica di un volume. Non sono io a dover sottolineare la sua bravura come docente, perchè tutti conoscono questo aspetto, ma posso invece sottolineare che si tratta di un uomo-squadra con il quale è stato bello lavorare gomito a gomito anche per le sue caratteristiche di affabilità e cortesia. Nel curare io la parte storica e lui quella economica del volume, abbiamo così potuto naturalmente integrarci senza limitazioni né auto-separazioni che avrebbero certamente danneggiato la resa complessiva dell’opera. Spero – è la conclusione di Conticelli – di poter presto collaborare con il professore ad altri interessanti progetti culturali’. Prima di Natale il volume verrà presentato anche a Umbriafiere di Bastia Umbra e a Rieti.




Donne che hanno sfidato le difficoltà: presentazione del libro “In quanto donna” ad Orvieto

Sabato pomeriggio 18 novembre, nell’auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della fondazione Cro, si terrà la presentazione del libro “In Quanto Donna” di Francesca Compagnucci, pubblicato da Intermedia Edizioni. L’incontro, organizzato da Fidapa, Fondazione Faina, e Unitre, sarà l’occasione per esplorare le vite straordinarie di due donne che hanno sfidato le convenzioni e le difficoltà per emergere in un mondo prevalentemente maschile.

Il volume è dedicato a Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna al mondo a laurearsi in Filosofia nel 1678, e a Giuseppina Anselmi Faina, pittrice dell’Ottocento che, studiando privatamente, riuscì a fregiarsi del titolo di pittrice, uscendo dall’ambito del dilettantismo in cui le donne erano spesso confinate. L’evento sarà anche un’opportunità per ascoltare otto donne che racconteranno le sfide e le difficoltà che hanno affrontato nel perseguire i propri obiettivi. Tra le protagoniste dell’incontro ci saranno la sindaca di Orvieto Roberta Tardani, il magistrato ed ex giudice di Cassazione Franca Marinelli, il notaio Benedetta Dubini, le dirigenti scolastiche Lorella Menichini e Antonella Meatta, l’imprenditrice Marta Cotarella, la presidente del Panathon Lucia Custodi, la segretaria nazionale Fidapa Anna Maria Turchetti. La moderazione sarà affidata a Claudio Lattanzi di Intermedia Edizioni, con letture di Carlo Mari.

Il progetto delle “Letture Fainiane”, ideato dal presidente della Fondazione Faina Daniele di Loreto insieme a Intermedia Edizioni, si propone di creare una collana editoriale legata alla storia della città e dei suoi protagonisti. La presentazione del libro “In Quanto Donna” diventa, quindi, un momento di riflessione sulla forza e la determinazione delle donne nel superare le sfide e lasciare un segno indelebile nella storia.

ENGLISH VERSION

WOMEN WHO DEFIED ADVERSITY: PRESENTATION OF THE BOOK “IN QUANTO DONNA” A ORVIETO

On Saturday afternoon, November 18, in the “Gioacchino Messina” auditorium at Palazzo Coelli, home to the Cro foundation, the book “In Quanto Donna” by Francesca Compagnucci will be presented. Published by Intermedia Edizioni, the event, organized by Fidapa, Fondazione Faina, and Unitre, will provide an opportunity to explore the extraordinary lives of two women who challenged conventions and difficulties to emerge in a predominantly male world.

The book is dedicated to Elena Lucrezia Cornaro, the first woman in the world to graduate in Philosophy in 1678, and Giuseppina Anselmi Faina, a 19th-century painter who, studying privately, managed to earn the title of painter, breaking free from the amateurish context in which women were often confined. The event will also be an opportunity to hear from eight women who will share the challenges and difficulties they faced in pursuing their goals. Among the speakers will be the Mayor of Orvieto, Roberta Tardani, the magistrate and former judge of the Cassation Court, Franca Marinelli, notary Benedetta Dubini, school principals Lorella Menichini and Antonella Meatta, entrepreneur Marta Cotarella, Panathon President Lucia Custodi, and Fidapa National Secretary Anna Maria Turchetti. The moderation will be entrusted to Claudio Lattanzi of Intermedia Edizioni, with readings by Carlo Mari.

The “Letture Fainiane” project, conceived by Fondazione Faina President Daniele di Loreto together with Intermedia Edizioni, aims to create an editorial series linked to the history of the city and its protagonists. The presentation of the book “In Quanto Donna” thus becomes a moment of reflection on the strength and determination of women in overcoming challenges and leaving an indelible mark in history.




“In quanto donne” di Francesca Compagnucci è il quarto libro della collana Letture Fainiane

Due persone di straordinario talento, ma condannate dalla società del loro tempo a vivere dietro le quinte, relegate nell’ombra solo perché donne. Sono Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna al mondo a conseguire la laurea in filosofia il 25 giugno 1678 e Giuseppina Anselmi Faina che nell’Ottocento, studiando privatamente, poté fregiarsi del titolo di pittrice, uscendo dall’ambito del dilettantismo nel quale le donne erano confinate e riuscendo ad esporre alcune opere, caso rarissimo, nelle mostre torinesi. Sono le protagoniste di “In quanto donna” il volume appena dato alle stampe da Francesca Compagnucci per Intermedia Edizioni.

Questa pubblicazione vuole essere un piccolo contributo a quel processo di riconoscimento di parità di genere che ancora fatica ad affermarsi pienamente, anche laddove nessuna regola neanche religiosa o di costume lo impedisce. Un’opera originale, una ricerca interessante e un contenuto di grande valore che arricchisce la collana di Letture fainiane, ideata dal presidente della fondazione Faina Daniele di Loreto con il sostegno di Intermedia Edizioni, giunta con questo volume al quarto numero. L’idea di questa pubblicazione è maturata nel corso di un convegno che Fidapa di Orvieto, di cui Francesca Compagnucci è stata presidente, ha organizzato per riflettere su due donne alle quali era stato impedito il diritto allo studio.  Una resistenza che è andata oltre anche il principio di uguaglianza sancito nel 1948 nella nostra Costituzione, come dimostrano del resto i ritardi della legislazione nell’attuazione di questo principio. Solo nel 1963, infatti, è stato consentito l’accesso alle donne a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici compresa la magistratura, nel 1981 nelle forze di polizia, nel 1999 nelle forze armate.

Con questa interessante ricerca storica, originale e magistralmente costruita, Francesca Compagnucci ci fa riflettere su un tema ancora di grande attualità e già con il titolo, di particolare effetto, ci invia un messaggio molto forte: talvolta la discriminazione si nasconde nella banalità del linguaggio, che esprime una malcelata pericolosità delle convinzioni. “In quanto donna” è una provocazione, nel senso etimologico del termine, che vuole appunto provocare la curiosità storica, la riflessione intellettuale, il dibattito ma soprattutto vuole provocare la consapevolezza dei veri valori sui quali costruire il futuro delle giovani generazioni” scrive Di Loreto nell’introduzione. Il libro sarà presentato nel corso di un incontro organizzato il 18 novembre nell’auditorium della fondazione Cassa di risparmio in piazza Febei ad Orvieto insieme alla sezione Fidapa di Orvieto ed Intermedia Edizioni al quale parteciperanno varie donne che hanno raggiunto posizioni di prestigio in vari campi della vita professionale, della politica, dell’imprenditoria e della politica.

ENGLISH VERSION

“IN QUANTO DONNE” BY FRANCESCA COMPAGNUCCI IS THE FOURTH BOOK IN THE LETTURE FAINIANE SERIES

“In quanto donne,” authored by Francesca Compagnucci, is the fourth book in the Letture Fainiane series. It sheds light on the lives of two exceptionally talented individuals, condemned by the societal norms of their time to remain in the background, relegated to the shadows solely because they were women. The book introduces us to Elena Lucrezia Cornaro, the first woman in the world to earn a degree in philosophy on June 25, 1678, and Giuseppina Anselmi Faina, who, in the 19th century, through private study, managed to earn the title of a painter, breaking free from the confines of amateurism in which women were typically confined. Remarkably, she even succeeded in exhibiting some of her works in Turin, a rare achievement.

This publication aims to be a small contribution to the ongoing struggle for gender equality, a battle that still struggles to gain full recognition, even when no religious or cultural rules explicitly prohibit it. It represents an original work, an intriguing study, and a valuable contribution to the Letture Fainiane series, initiated by the Faina Foundation’s president, Daniele di Loreto, with the support of Intermedia Edizioni. With this volume, the series has reached its fourth publication.

The idea for this publication emerged during a conference organized by Fidapa Orvieto, of which Francesca Compagnucci was the president, reflecting on the two women who were denied the right to education. This resistance extended beyond the principle of equality enshrined in Italy’s 1948 Constitution, as demonstrated by the delayed legislative actions in its implementation. It was only in 1963 that women were allowed access to all public offices, including the judiciary, in 1981 in the police force, and in 1999 in the armed forces.

“With this compelling, original, and masterfully constructed historical research, Francesca Compagnucci prompts us to reflect on a topic that remains highly relevant. Even the book’s title, which has a significant impact, conveys a powerful message: discrimination can sometimes be concealed in the banality of language, which reflects deeply ingrained biases. ‘Being a Woman’ is a provocation in the etymological sense of the term, aiming to provoke historical curiosity, intellectual reflection, debate, and, above all, awareness of the true values upon which the future of younger generations should be built,” writes Di Loreto in the introduction.

The book will be presented during an event on November 18 at the auditorium of the Cassa di Risparmio Foundation in Piazza Febei, Orvieto, along with the Orvieto section of Fidapa and Intermedia Edizioni. Various women who have achieved prestigious positions in various fields of professional life, politics, and entrepreneurship will participate in the event.




“Pasolini un caso mai chiuso”, l’ex-generale dei Carabinieri Cornacchia rivela “i servizi hanno tenuto un dossier per lungo tempo”

I servizi segreti hanno tenuto per lungo tempo un dossier su Pier Paolo Pasolini, la cui figura e le cui relazioni erano collegate ai livelli più importanti dell’Italia dell’epoca, in ambienti disparati dall’economia, alla politica”. Lo ha affermato l’ex generale dei carabinieri Antonio Cornacchia, colui che intervenne all’idroscalo di Ostia la notte dell’omicidio dello scrittore il due novembre del 1975, prendendo a sorpresa la parola all’incontro di sabato ad Orvieto organizzato dal club Amici della Stampa insieme ad Unitre con l’avvocato Stefano Maccioni che si sta battendo in sede legale affinchè venga riaperto il caso sull’omicidio.

Al termine della presentazione del libro di Maccioni “Pasolini un caso mai chiuso” nel corso della quale il

L’ex-generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia

penalista è stato intervistato dalla studiosa di Pasolini Rosella Lisoni, il generale Cornacchia ha affermato:”Credo che sia difficile giungere ad una verità per via giudiziaria sul caso Pasolini che può essere compreso a pieno solo inserendolo nel clima politico degli anni Settanta”. Cornacchia alias Airone 1, è stato forse il poliziotto italiano più famoso della seconda metà degli anni Settanta: fu lui ad arrestare Renato Vallanzasca e ad aprire per primo il bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, trovando il corpo di Aldo Moro o a scoprire i covi delle Br e dell’Anonima Sarda. “Airone 1 è il nome urlato ogni giorno in una radiolina di un’alfetta bianca, direttamente dal cuore dei ’70 dei massacri e delle stragi, delle connivenze e degli spari, di Moro e di Pecorelli, di Dalla Chiesa e della Magliana, di Paul Getty e di Cossiga, delle commissioni parlamentari e dei governi balneari, del compromesso e dei servizi segreti” scrive civonline.

L’incontro di Orvieto, presentato da Claudio Lattanzi del club Amici della Stampa, ha visto anche la lettura di brani di Pasolini da parte dell’attore e regista Pietro Benedetti, di Alberto Romizi e della docente Anna Maria Fausto. Parole di apprezzamento per l’iniziativa sono venute dal presidente del Consiglio comunale Umberto Garbini.

Stefano Maccioni ha ricostruito con dovizia dei particolari i tanti misteri legati al massacro del grande intellettuale, anche mostrando sullo schermo della sala comunale dove si è svolto l’incontro immagini dei reperti raccolti dagli inquirenti sul luogo del delitto.

Il delitto Pasolini è uno dei grandi misteri della storia italiana perchè molto probabilmente collegato ad altre trame oscure che attendono ancora di essere svelate dalle inchieste giudiziarie. Per l’omicidio venne condannato, come è noto, Pino Pelosi, ma il sospetto che ci fossero altre persone sul luogo del delitto è sempre stato fortissimo e lo stesso Pelosi, ospite di una trasmissione televisiva nel 2005, dichiarò che c’erano altre persone e che lui era stato solo un semplice spettatore di quel massacro. Il fatto del resto che il delitto lo abbiano commesso altre persone era emerso in maniera evidente fin dal primo momento come aveva sostenuto lo stesso tribunale di Roma e come l’avvocato riporta nelle primissime pagine del suo libro. “Le indagini sono state gestire nella direzione di rafforzare l’interpretazione del delitto come un delitto maturato nell’ambiente omosessuale – ha detto con chiarezza Maccioni – l’esecutore dell’omicidio non è stato Pelosi“.

L’avvocato Maccioni, insieme con il regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti, ha chiesto la riapertura del caso perché è stato adesso dimostrato che sul luogo del delitto c’erano altre tre persone come dimostrano i dna rivenuti dai Ris ed alcune fotografie.

La riapertura del caso Pasolini era già avvenuta nel 2010 su richiesta dell’allora ministro di Grazie e giustizia Alfano dopo le dichiarazioni del senatore Marcello dell’Utri il quale aveva dichiarato di aver scoperto una delle parti mancanti del romanzo incompiuto di Pasolini “Petrolio” che mettevano in relazione l’altra morte misteriose del presidente dell’Eni Enrico Mattei con sospette responsabilità da parte del suo successore Eugenio Cefis. Far tacere una voce scomoda che aveva molto da dire sugli intrecci tra politica, affari, malavita organizzata, facendo passare quella morte come un episodio legato ad una storia sessuale. Questa la chiave di lettura del caso Pasolini.

 

ENGLISH VERSION

“PASOLINI, A CASE NEVER CLOSED” FORMER CARABINIERI GENRAL CORNACCHIA REVEALS “INTELLIGENCE AGENCIES HELD A DOSSIER FOR A LONG TIME”

The intelligence services held a dossier on Pier Paolo Pasolini for an extended period. His figure and his relationships were connected to the highest levels of Italy at that time, spanning various environments from the economy to politics. This revelation came from former Carabinieri general Antonio Cornacchia, who intervened at the Ostia seaplane base on the night of the writer’s murder on November 2, 1975. He made this surprise statement during a meeting in Orvieto organized by the Club Amici della Stampa and Unitre, alongside lawyer Stefano Maccioni, who is pushing for the case to be reopened.

At the end of the presentation of Maccioni’s book, “Pasolini: A Case That Was Never Closed,” in which the lawyer was interviewed by Pasolini scholar Rosella Lisoni, General Cornacchia stated, “I believe that it is difficult to arrive at a judicial truth regarding the Pasolini case. It can only be fully understood by placing it within the political climate of the 1970s.”

Cornacchia, known as “Airone 1,” was perhaps the most famous Italian police officer of the late 1970s. He arrested Renato Vallanzasca, was the first to open the trunk of a Renault 4 on Via Caetani, finding Aldo Moro’s body, and discovered the hideouts of the Red Brigades and the Anonima Sarda.

The meeting in Orvieto, presented by Claudio Lattanzi of the Club Amici della Stampa, also included readings of Pasolini’s works by actor and director Pietro Benedetti, Alberto Romizi, and professor Anna Maria Fausto. The President of the City Council, Umberto Garbini, expressed his appreciation for the initiative.

Stefano Maccioni meticulously reconstructed the many mysteries surrounding the murder of the great intellectual, even displaying images of evidence collected by investigators at the crime scene on the municipal hall’s screen where the meeting took place. Pasolini’s murder remains one of the great mysteries in Italian history, most likely linked to other obscure plots that still await discovery through legal investigations. Pino Pelosi was convicted for the murder, as is well known, but the suspicion that others were present at the crime scene has always been strong. In fact, Pelosi himself, during a television program in 2005, declared that there were other people, and he was merely a spectator of the massacre. The fact that others committed the murder was evident from the beginning, as the Rome court itself maintained and as the lawyer reports in the very first pages of his book. “The investigations were directed to strengthen the interpretation of the crime as one that had its roots in the homosexual environment. The perpetrator of the murder was not Pelosi,” Maccioni stated clearly.

Lawyer Maccioni, along with director David Grieco and screenwriter Giovanni Giovannetti, requested the reopening of the case because it has now been proven that three other individuals were at the crime scene, as evidenced by DNA found by the Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche, the Italian Carabinieri’s forensic unit) and some photographs. The reopening of the Pasolini case already occurred in 2010 at the request of the then-Minister of Grace and Justice, Angelino Alfano, following statements by Senator Marcello dell’Utri. He claimed to have discovered one of the missing parts of Pasolini’s unfinished novel, “Petrolio,” which linked the other mysterious death of Eni’s president, Enrico Mattei, to suspected responsibilities of his successor, Eugenio Cefis. The aim was to silence an inconvenient voice that had much to say about the connections between politics, business, organized crime, and portray that death as an episode related to a sexual story. This is the key to understanding the Pasolini case.




Il 28 il Club Amici della Stampa presenta “Pasolini, un caso mai chiuso” dell’avvocato Stefano Maccioni

Il delitto Pasolini, consumato all’idroscalo di Ostia nella notte tra il primo ed il due novembre del 1975, a distanza di 48 anni fa ancora discutere e solleva infiniti interrogativi.  Avvolto in una coltre di misteri, omissioni, depistaggi e ripetuti tentativi di insabbiamento, rimane uno dei maggiori gialli italiani che attendono ancora di essere risolti.

Del “caso Pasolini” si parlerà il 28 ottobre alle ore 17.30 nella sala consiliare del Comune di Orvieto in occasione della presentazione del libro dell’avvocato Stefano Maccioni, colui che ha chiesto la riapertura delle indagini sull’omicidio del regista, poeta e scrittore italiano.

Il volume “Pasolini, un caso mai chiuso”, Round Robin Editrice, sarà presentato dall’avvocato Maccioni nel corso di una intervista con l’autrice Rosella Lisoni, studiosa ed esperta dell’opera pasoliniana.

L’incontro è promosso dal Club Amici della Stampa e da Unitre.   Introdotta da Claudio Lattanzi e con il saluto istituzionale del presidente del Consiglio comunale Umberto Garbini e del presidente di Unitre Riccardo Cambri, l’intervista sarà intervallata da letture di alcuni brani del volume da parte di Anna Maria Fausto docente Unitus, di Alberto Romizi vice presidente di Unitre e performance di Pietro Benedetti, attore, regista e narratore di comunità.

L’evento, ad ingresso libero, cercherà di ricomporre il puzzle di un caso irrisolto, mettendo in luce verità

Rosella Lisoni

scomode che l’avvocato racconterà fornendo prove documentali e testimonianze importanti.

L’incontro svelerà le ragioni che hanno condotto il regista Stefano Grieco, amico e collaboratore di Pasolini, e il suo legale – l’avvocato Stefano Maccioni – a chiedere la riapertura del caso dopo 48 anni dall’uccisione di colui che ha scritto la storia della letteratura del 900, lottando con “le armi della poesia” esponendosi sempre in prima persona e “gettando il suo corpo nella lotta”. Al termine dell’incontro sarà possibile aderire al Club Amici della stampa.

IL LIBRO

Questa storia è un soggetto perfetto per un legal thriller ma, come spesso accade, la realtà ha superato di gran lunga la fantasia. Le vicende più controverse e mai chiarite sulla morte di Pier Paolo Pasolini sono raccolte e presentate in questo volume. Vecchi fascicoli, quasi dimenticati, vengono riaperti da un avvocato, una criminologa e un giornalista che provano a ricomporre il puzzle di un caso irrisolto facendo un salto indietro nel tempo di quasi mezzo secolo. Sono prove documentali e testimonianze a disposizione degli inquirenti, ma mai messe assieme per un confronto. La notizia non lascia dubbi, e sarà l’avvocato – e autore di questo libro – a richiedere e ottenere la riapertura del caso mettendo gli inquirenti di fronte a un sistema di potere consolidato.

ENGLISH VERSION

On the 28th, the Friends of the Press Club presents ‘Pasolini, a case never closed’ by lawyer Stefano Maccioni

The Pasolini murder, which took place at the Ostia Seaplane Base on the night between November 1 and 2, 1975, still raises questions and remains shrouded in a cloak of mystery, omissions, cover-ups, and repeated attempts to bury the truth, making it one of Italy’s greatest unsolved mysteries waiting to be unraveled even after 48 years. On October 28th at 5:30 PM, the “Pasolini case” will be discussed in the Council Chamber of the Municipality of Orvieto during the presentation of lawyer Stefano Maccioni’s book, the one who has requested the reopening of the investigation into the murder of the Italian director, poet, and writer. The book, “Pasolini, a case never closed,” published by Round Robin Editrice, will be presented by lawyer Maccioni during an interview with the author Rosella Lisoni, a scholar and expert on Pasolini’s work.

The event is promoted by the Friends of the Press Club and Unitre. Introduced by Claudio Lattanzi, and with the institutional greetings of the President of the City Council Umberto Garbini and the President of Unitre Riccardo Cambri, the interview will be interspersed with readings of excerpts from the book by Anna Maria Fausto, a Unitus professor, by Alberto Romizi, Vice President of Unitre, and performances by Pietro Benedetti, an actor, director, and community storyteller.

This free-admission event aims to piece together the puzzle of an unsolved case, shedding light on uncomfortable truths that lawyer Maccioni will reveal, providing documentary evidence and important testimonies. The meeting will unveil the reasons that led director Stefano Grieco, a friend and collaborator of Pasolini, and his lawyer, Stefano Maccioni, to request the reopening of the case 48 years after the murder of the man who wrote the history of 20th-century literature, fighting with the “weapons of poetry,” always putting himself on the front lines and “throwing his body into the struggle.” At the end of the meeting, attendees will have the opportunity to join the Friends of the Press Club.

THE BOOK

This story is a perfect subject for a legal thriller, but, as often happens, reality far surpasses fiction. The most controversial and never-clarified events surrounding the death of Pier Paolo Pasolini are collected and presented in this volume. Old, almost forgotten files are reopened by a lawyer, a criminologist, and a journalist who attempt to piece together the puzzle of an unsolved case by taking a step back almost half a century. These are documentary evidence and testimonies available to investigators but never put together for comparison. The news leaves no doubt, and it will be the lawyer, also the author of this book, who will request and obtain the reopening of the case, confronting investigators with an entrenched power system.




La biblioteca Luigi Fumi sbarca in ospedale con due punti “Fuori Scaffale” in oncologia e dialisi

La biblioteca comunale “Luigi Fumi” esce dalle proprie mura e porta i libri e la lettura in contesti nuovi e inusuali. Inaugurati questa mattina, martedì 17 ottobre 2023, i due nuovi punti di “Fuori Scaffale” allestiti presso i reparti di Oncologia (Day Hospital Oncologico) e Dialisi dell’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto.

Presenti il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, il direttore sanitario dell’ospedale di Orvieto, Patrizio Angelozzi, il dirigente del Settore Cultura del Comune di Orvieto, Alessandro Leone, la responsabile dell’Ufficio Cultura Turismo Biblioteca e Sport del Comune di Orvieto, Carla Lodi, la responsabile dell’Assistenza infermieristica ospedaliera del “Santa Maria della Stella”, Sabrina Brizi, Elisa Marceddu, referente per i Patti per la lettura del Distretto sanitario di Orvieto, il responsabile della biblioteca “Luigi Fumi”, Roberto Sasso, e Mara Monachino dell’Ufficio Cultura del Comune di Orvieto.

L’iniziativa “Fuori scaffale” rientra nell’ambito del progetto “Libro, cura per l’anima”, vincitore del Bando “Città che Legge 2021” del Centro Per il Libro e La Lettura del Ministero della Cultura, e prevede l’attivazione di punti di lettura e prestito stabili sul territorio, gestiti in convenzione con Enti ed associazioni, in cui sono previsti non solo la consultazione di libri e il prestito ma anche attività di animazione,  laboratori e letture.

Dopo l’iniziale sperimentazione con l’avvio dei due punti presso la sede dell’associazione Senza Monete e al Market Solidale e l’inaugurazione, nel giugno scorso, del punto di lettura e prestito presso il Centro sociale di Canale, in convenzione con l’Associazione Centro Sociale di Canale e la Pro Loco, grazie alla collaborazione con la Usl Umbria 2 sono stati posizionati due nuovi punti di “Fuori Scaffale” in altrettanti significativi reparti dell’ospedale di Orvieto, il Day Hospital Oncologico e la Dialisi. La scelta delle due location è emersa durante le fasi iniziali di elaborazione del progetto, dalla proposta fatta dai rappresentanti del Distretto Sanitario di Orvieto, sottoscrittore del Patto per la Lettura, e condivisa poi dai rappresentanti dell’Usl Umbria 2.

Con le risorse messe a disposizione dal progetto e con un’azione di fundraising, il Comune di Orvieto ha acquistato circa 400 volumi da collocare in tutti i punti di “Fuori Scaffale”, di cui circa 140 volumi sono stati donati all’Usl Umbria 2 e successivamente catalogati e organizzati dal personale della biblioteca presso gli spazi disponibili nei due reparti, visibili al pubblico con scaffalature a vista, al fine di assicurare l’erogazione del prestito libri e l’organizzazione di attività di promozione della lettura. Grazie alla collaborazione del personale sanitario l’elenco dei libri sarà infatti reso disponibile ai pazienti per la consultazione in sede e il prestito a casa. Inoltre, con l’aiuto dei volontari dell’associazione Orvieto Contro il Cancro, per quanto riguarda il reparto di Oncologia,  e del personale della biblioteca comuna, per quanto riguarda entrambi i reparti, si organizzeranno nei  modi e nelle forme possibili attività laboratoriali e di lettura consone all’utenza e al particolare contesto ambientale.

Il progetto Libro, cura per l’anima – ha spiegato Carla Lodi dell’Ufficio Cultura del Comune di Orvieto – propone la lettura come strumento per la cura del sé e delle relazioni con gli altri, come “farmaco” per lenire le sofferenze sia fisiche che dell’anima. Una biblioteca diffusa in città, i libri e la lettura come ‘farmaco’ per l’arricchimento culturale di una comunità”“. ‘Fuori Scaffale’, in particolare  ha aggiunto Mara Monachino – è un progetto ambizioso e stimolante e punta ad estendere l’azione culturale della biblioteca per raggiungere fasce di cittadini che per varie difficoltà, a partire dalla condizione sociale, ma anche di salute, generalmente non usufruiscono dei numerosi servizi offerti dalla struttura di piazza Febei. 

Abbiamo trovato il personale medico e paramedico estremamente disponibile a collaborare a questa iniziativa – ha evidenziato il responsabile della biblioteca comunale “Luigi Fumi”, Roberto Sasso – e ci ha colpito l’amore e la dedizione con cui assistono pazienti che hanno esigenze particolari. Attraverso questa iniziativa vogliamo dialogare con queste persone per cercare di portare l’amore per lettura come cura per l’anima e intendiamo promuovere anche il servizio offerto dalla biblioteca di prestito a domicilio, in questo caso in ospedale, che abbiamo recentemente lanciato e che effettuiamo con biciclette elettriche“. Il dirigente del Settore Cultura, Alessandro Leone, ha infine ringraziato il personale per il lavoro svolto con “grande passione ed entusiasmo“.

Una bella esperienza ed opportunità – ha sottolineato per conto del Distretto sanitario di Orvieto, Elisa Marceddu – alla luce di come la cultura e lettura incidono in maniera positiva sulla salute e nel contesto di una città bellissima, in cui abbiamo la fortuna di vivere, che rappresenta un elemento di benessere“.

Anche l’ospedale è un luogo di cultura, un ambiente socializzante e aperto alle relazioni dove sicuramente questa iniziativa troverà terreno fertile“, ha detto il direttore sanitario dell’ospedale, Patrizio Angelozzi. “Questo progetto ci ha rigenerato – ha aggiunto Sabrina Brizi, responsabile dell’Assistenza infermieristica ospedaliera del “Santa Maria della Stella” – perché ci ha consentito di occuparci di ambiti di assistenza diversi, farà bene anche a chi lavora qui e gli utenti ne trarranno sicuramente vantaggio. I libri che sono arrivati sono estremamente interessanti e di attualità. Ringraziamo tutti per  l’esperienza e ci auguriamo di poter organizzare anche nuove iniziative insieme“.

Questo progetto – ha commentato il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – conferma una volta ancora la rinnovata vitalità della biblioteca comunale che ha recuperato in questi ultimi anni un ruolo centrale nella vita culturale della città. E’ il frutto della volontà di questa amministrazione che ha investito in primis sulle persone affinché tornasse ad essere un soggetto attivo e propositivo. Ricordo che quando siamo arrivati la biblioteca era spesso chiusa in alcuni orari per carenza di personale e non aveva la possibilità di esprimere al meglio le sue potenzialità e la sua funzione. Oggi non solo è tornata a vivere e lavora a pieno regime, costruisce progetti vincenti e realizza iniziative ma è si è pienamente aperta alla città e ha raggiunto luoghi simbolo, di integrazione e comunità, di sofferenza e speranza. Siamo molto soddisfatti di quanto è stato fatto e in particolare di come la cultura in questi anni difficili abbia fatto da collante per la nostra comunità, ispirato sentimenti positivi e consentito alla città, dopo la pandemia, di riannodare i fili e ritrovare entusiasmo e vivacità“.

A breve saranno attivati altri tre punti di “Fuori Scaffale” in altrettanti luoghi significativi quali il Centro abilitativo-educativo diurno per minori “Il Piccolo Principe”, il Centro socio riabilitativo diurno “L’Albero delle Voci” e Lo Scalo Community Hub di Orvieto Scalo, in convenzione con la cooperativa Il Quadrifoglio.

“Fuori Scaffale” è una delle specifiche azioni previste dalla proposta progettuale che vede il Comune di Orvieto – Assessorato alla Cultura, come capofila di una complessa ed eterogenea rete di soggetti pubblici e privati che garantisce un lavoro capillare sul territorio: Comune di Allerona, Comune di Castel Viscardo, Comune di Castel Giorgio, Comune di Fabro, Comune di Ficulle, USL Umbria 2, IISST di Orvieto, Istituto Comprensivo Orvieto Baschi, Istituto Comprensivo Orvieto Montecchio, “Il Filo di Eloisa” Associazione culturale Eloisa Manciati, Associazione di promozione sociale Senza Monete, Associazione Cantiere Orvieto, Comunanza Agraria di Civitella del Lago – Biblioteca “Anna Rosa”, Il Quadrifoglio Società  Cooperativa Sociale, Libreria Cartoleria Valente”.




Trekking tra Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio con “il cammino dell’intrepido Larth”

Poco meno di sessanta chilometri, da percorrere a piedi o in bicicletta, alla scoperta dello straordinario triangolo naturalistico e culturale formato da Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio. E’ quello che propone il Cammino dell’intrepido Larth, il percorso escursionistico ad anello che è stato presentato oggi in occasione della sessantesima Fiera internazionale del turismo di Rimini. Il percorso prende il nome da Larth Cupures, detto “l’intrepido”, guerriero etrusco il cui cippo funerario è custodito nel museo Claudio Faina di Orvieto. Un omaggio all’identità storica di questo incredibile territorio a cavallo tra Umbria e Lazio, straordinariamente ricco di opere d’arte, patrimonio naturalistico e valore spirituale dal momento che la prima tappa, quella da Orvieto e Bolsena, ricalca il tracciato originario che, secondo la tradizione religiosa, venne compiuto per portare nella città del duomo il sacro lino del miracolo eucaristico di Bolsena nel 1263.

Il progetto del Cammino è nato come iniziativa privata da parte delle guide escursionistiche Luca Sbarra ed Emanuele Rossi e di Claudio Lattanzi, titolare della casa editrice Intermedia Edizioni. Già disponibile la guida ed il sito internet.

“Abbiamo avviato questa iniziativa-spiegano i promotori-mossi dal grande amore per la nostra terra, ma anche con l’ambizione di mettere a disposizione della comunità una nuova opportunità per promuovere finalmente in una logica collaborativa questi luoghi eccezionali che sono da decenni al centro di consistenti flussi turistici anche internazionali. Uno degli obiettivi che ci si propone è quello di offrire una nuova offerta turistica che possa contribuire anche ad incrementare i tempi di permanenza dei turisti. Il carattere privato del progetto-aggiungono-si limita esclusivamente al lavoro preliminare compiuto per farlo decollare in tempi rapidi dal momento che il cammino è ovviamente gratuito e può essere percorso da tutti liberamente. Un sincero ringraziamento-aggiungono- ci sentiamo di rivolgerlo ai tre sindaci di Orvieto Roberta Tardani, di Bagnoregio Luca Profili, di Bolsena Paolo Dottarelli con l’assessore Roberto Basili e il vice sindaco Andrea Di Sorte per l’entusiasmo e la collaborazione con la quale hanno accolto questa idea”. Una collaborazione, quella con gli enti locali, che adesso proseguirà sul fronte della promozione e della manutenzione.

Promotore dell’iniziativa è anche la guida turistica e storica dell’arte Cristina De Angelis la quale, su richiesta, fornirà un servizio di guida nella città di Orvieto. “Si tratta di una professionista che qualifica il progetto-spiegano gli ideatori dello stesso-a cui si aggiungeranno ben presto altre figure, compresi in prima battuta gli operatori economici delle tre zone nel settore della ricettività, della ristorazione e del commercio con i quali potranno anche essere stipulati accordi particolari”.

Partner dell’iniziativa è la fondazione Faina. La sede del museo costituirà infatti il punto di partenza e di arrivo del Cammino di Larth. Il museo è anche uno dei luoghi in cui viaggiatori potranno ottenere la credenziale e l’attestato del cammino.

“Il settore del turismo outdoor rappresenta una ulteriore opportunità per il nostro territorio che va promossa e valorizzata. Lo scorso anno abbiamo realizzato una mappa escursionistica “Il territorio degli etruschi” con cinque percorsi esperienziali nella natura da percorrere in bici, a piedi e a cavallo, ora questa nuova iniziativa per intercettare le tendenze dei cammini che stanno raccogliendo sempre più consensi-dice il sindaco di Orvieto Roberta Tardani-in questo senso è fondamentale l’apporto dei privati nella realizzazione di prodotti e servizi turistici che valorizzino le bellezze naturali del nostro territorio e contribuiscano all’obiettivo di aumentare la permanenza media dei turisti/visitatori.

 In bocca al lupo al Cammino dell’Intrepido Larth, una delle esperienze che potremmo sicuramente presto inserire nella app Orvieto Experience, che abbiamo presentato proprio ieri qui a Rimini, nella nuova sezione Outdoor che abbiamo già intenzione di attivare”.

“Accogliamo con grande interesse la nascita di un nuovo cammino che unisce Orvieto, Bolsena e Bagnoregio. ‘Il Cammino dell’Intrepido Larth’, questo il nome scelto dagli ideatori, a cui auguriamo le migliori fortune-è il commento del sindaco di Bagnoregio Luca Profili – abbiamo bisogno di iniziative come questa perché il turismo dei cammini è in crescita e rappresenta una forma di offerta del territorio che si sposa perfettamente con il discorso della sostenibilità. I camminatori sono turisti che rimangono sul territorio per diversi giorni e questo ci aiuta a spingere sul tasto della permanenza. Il Cammino di Larth, presentato anche al TTG di Rimini, è importante perché spinge al dialogo tre comuni che rappresentano il centro dello sviluppo turistico di una parte di Tuscia. Per quanto ci riguarda ci siamo messi subito a disposizione e continueremo a farlo” conclude Profili.

IL PERCORSO

Si cammina a quote basse (tra gli 200 e i 400 m s.l.m) a cavallo di Umbria e Lazio ripercorrendo antiche strade Romane e seguendo tratti della Via Francigena e della Via Romea Germanica.

Si percorrono sentieri che corrono in alcuni Siti natura di importanza comunitaria (Sic), come il lago di Bolsena, il parco di Turona e i calanchi di Civita di Bagnoregio.

Il Cammino dell’intrepido Larth, è percorribile in tutte le stagioni dell’anno ed è adatto anche ai principianti, infatti le tappe sono alla portata di chiunque abbia una minima preparazione fisica e abitudine al cammino.

La partecipazione è libera e ciascun camminatore organizza il cammino come meglio crede, comprese le ospitalità.

www.camminodilarth.it

https://www.intermediaedizioni.it/catalogo/1248-il-cammino-dellintrepido-larth.html

ENGLISH VERSION

Trekking between Orvieto, Bolsena, and Civita di Bagnoregio on “the Path of the Fearless Larth.”

Covering just under sixty kilometers, the “Cammino dell’Intrepido Larth” offers a walking or cycling route to explore the extraordinary natural and cultural triangle formed by Orvieto, Bolsena, and Civita di Bagnoregio. This hiking trail, known as the “Path of the Fearless Larth,” was introduced during the 60th International Tourism Fair in Rimini.

The trail is named after Larth Cupures, known as “the Fearless,” an Etruscan warrior whose funerary monument is housed in the Claudio Faina Museum in Orvieto. This name pays homage to the historical identity of the remarkable region that straddles the borders of Umbria and Lazio. The area is extraordinarily rich in art, natural heritage, and spiritual value. The first stage of the journey, from Orvieto to Bolsena, follows the original route that, according to religious tradition, was taken to transport the sacred linen from the Eucharistic miracle of Bolsena to the city’s cathedral in 1263.

The Cammino dell’Intrepido Larth project started as a private initiative led by hiking guides Luca Sbarra and Emanuele Rossi, along with Claudio Lattanzi, owner of Intermedia Edizioni publishing house. The guide and website are already available. The project was initiated out of a deep love for the region, with the ambition of providing a new opportunity to promote these exceptional places collaboratively. The aim is to offer a new form of tourism that can help extend the duration of tourists’ stays. The character of the project is purely private, limited to the preliminary work required to get it off the ground. The trail is free and open to everyone.

Partners in this initiative include the Faina Foundation, with the museum’s headquarters serving as the starting and finishing point of the Cammino di Larth. The museum will also be one of the locations where travelers can obtain the trail’s credentials and certificate.

The Cammino dell’Intrepido Larth welcomes collaboration with local authorities to further promote and maintain the trail. Cristina De Angelis, a tour guide and art historian, is also involved in the project. Soon, other professionals will join, including operators in accommodation, restaurants, and retail. Special agreements can be made with these businesses.

The Cammino dell’Intrepido Larth connects Orvieto, Bolsena, and Bagnoregio, traversing the landscapes at elevations between 200 and 400 meters above sea level, crossing the border between Umbria and Lazio. The route follows ancient Roman roads, sections of the Via Francigena, and the Via Romea Germanica. The trail passes through natural sites of community importance, including Lake Bolsena, the Turona Park, and the Calanchi di Civita di Bagnoregio.

The Cammino dell’Intrepido Larth is suitable for all seasons and is even beginner-friendly, with stages that can be tackled by anyone with a minimum level of physical fitness and walking experience. Participation is free, and each hiker can organize their journey as they see fit, including accommodations.

For more information, visit: www.camminodilarth.it https://www.intermediaedizioni.it/catalogo/1248-il-cammino-dellintrepido-larth.html




Le iniziative di Articolo 21…Paolo Borrometti, giornalista sotto scorta, presenta il libro “Traditori”

Riprendono le iniziative di Articolo 21, sotto il nome di “Fogli di Settembre”. Dopo il primo incontro a San Venanzo in occasione del pronunciamento della Consulta in merito al processo aperto sull’ uccisione di Giulio Regeni, sabato 30 settembre alle 18 a “Lo Scalo” Community Hub”di Orvieto Scalo verrà presentato “Traditori”, il libro del giornalista Paolo Borrometi che da sette anni vive sotto scorta per le minacce ricevute da associazioni di stampo mafioso. Un reportage giornalistico che attraversa la triste storia del Paese fatta di depistaggi, complicità e insabbiamenti per comprendere il presente rivendicando le verità che sono state nascoste. L’evento verrà condotto da Stefano Corradino. Discuteranno insieme all’autore Guido Barlozzetti, Enzo Nucci e in video collegamento Beppe Giulietti.