Cinzia Leone e il romanzo “Vieni tu giorno nella notte” hanno portato l’attualità, l’amore e il confronto in un momento drammatico accendendo la fiamma del dialogo

Il 16 aprile Orvietolife ha invitato, con la collaborazione di Unitre Orvieto, la scrittrice e giornalista Cinzia Leone per la presentazione del suo ultimo romanzo edito da Mondadori intitolato “Vieni tu giorno nella notte”.  Un romanzo, questo è, d’amore, una sorta di lessico familiare a ritroso nel tempo.  La giornata ha avuto inizio all’istituto Majorana con un’interessante e stimolante incontro con studenti e docenti della scuola.  E’ difficile presentare un romanzo ambientato a Tel Aviv, visti i tempi, in cui è presente l’attualità della morte per mano di un terrorista e contemporaneamente anche l’amore gay fra due ragazzi, un israeliano e un palestinese.

I giovani hanno compreso pienamente, è una storia che vuole descrivere una realtà complessa, drammatica, tragica, crudele a tratti, per lunghi tratti ma che vuole rappresentare anche la speranza, la volontà di pace e di dialogo tra le parti.  E nel romanzo i due protagonisti sono veramente distanti tra di loro, il primo è un israeliano, un militare dell’IDF che difende il “Suo Paese” dal nemico, ma il suo compagno è un ragazzo palestinese, scappato da Jenin per l’unica “Colpa” di essere gay.  La storia viene tragicamente e violentemente spezzata da un kamikaze che si fa esplodere in un bar di Tel Aviv.

La presentazione è stata anche l’occasione per descrivere i luoghi, i colori, le voci, gli odori e i sapori.  E’ stata l’occasione anche per scoprire le carte e spiegare perché un ragazzo nel 2024 deve scappare dalla sua città e dai suoi affetti per poter liberamente esprimere il suo amore.  Non è facile anche perché Cinzia Leone è andata a Tel Aviv per documentarsi, per comprendere, per conoscere le storie dei tanti giovani, uomini e donne, che hanno scelto di essere liberi di amare.  C’è stato un momento di dibattito vivace perché c’è chi avrebbe voluto parlare di altro e non del romanzo, ma di quello si voleva discutere, ma senza nascondere sotto il tappeto la tragedia che stiamo vivendo giorno dopo giorno, da quell’orribile 7 ottobre fino ai droni iraniani con in mezzo la distruzione di Gaza e i morti, tanti, troppi innocenti.  Si è parlato di donne e di omosessualità e Cinzia Leone ha sottolineato, “ad oggi sono ancora 48 i Paesi che prevedono il carcere per gli omosessuali e in 8 vige ancora la pena di morte”.  Poi ci sono le donne che in Iran possono studiare, insegnare, sono giudici, avvocatesse, scienziate, “possono anche arrivare all’atomica”, ha detto quasi provocatoriamente Leone, “ma devono, non possono, portare il velo.  E in Arabia Saudita è ancora peggiore la situazione.  Lì non possono scegliere, lavorare dovunque, anche guidare l’auto può essere un problema”.

Nel pomeriggio nuova presentazione, questa volta dedicata alla città con la preziosa partecipazione di Alberto Romizi, vice-presidente di Unitre-Orvieto, che ha letto alcuni brani del libro intensi, drammatici e emozionanti.

Un’altra protagonista è una mamma che ha perso suo figlio nell’attentato ma che lo aveva perso ancor prima quando dall’Italia decise di trasferirsi in Israele convinto dalla nonna, un’altra donna importante.  “Come si può definire una mamma che perde un figlio?  C’è la definizione di vedova, di orfana ma non per una madre che vede morire il figlio.  Non c’è in nessuna lingua al mondo tranne in due: l’arabo e l’ebraico.  E’ un caso? No, è uno degli esempi, in questo caso drammatico, di quanto abbiano in comune queste due comunità, questi due popoli che sono molto più simili di quanto vogliano far credere.  I suoi, i cibi, le musiche, le assonanze, tutto porta ad essere vicini eppure sono così lontani”.  Cinzia Leone poi non può non commentare la più stretta attualità, “ogni bambino ucciso, ogni donna uccisa, violata, è una sconfitta per il carnefice e per tutti.  Io spero che anche il mio libro possa essere un tassello sulla via del dialogo, della giustizia, della democrazia”. 

E la democrazia è il vero discrimine.  L’unica democrazia nell’area è Israele, non è perfetta come tutte le democrazie e da lì si deve e si può partire per rompere una catena d’odio e di violenza ormai insostenibile.  Questo non significa “esportare la democrazia” un processo tentato nel recente passato che non ha avuto successo ed anzi ha riaperto la porta al radicalismo islamico più pericoloso. Vogliamo però chiudere la giornata tornando al romanzo “Vieni tu giorno nella notte”, il vero protagonista con la sua autrice Cinzia Leone.  Un racconto struggente, mai banale, scorrevole e di grande intensità, pronto per un film, gli ingredienti ci sono tutti.  OrvietoLife ringrazia coloro che sono intervenuti, i colleghi Roberto Conticelli e Ruben Della Rocca, la dirigente e i docenti dell’Istituto Majorana, il presidente del Consiglio Comunale per averci concesso la Sala consiliare, l’Unitre per la preziosa collaborazione e Cinzia Leone che ha regalato una dedica speciale, un ritratto a chi aveva il libro, un omaggio particolare che sottolinea ancora una volta l’umanità e la profondità della persona.  E allora non ci resta che darvi appuntamento alla prossima occasione e al prossimo libro perché informarsi, leggere e studiare sono azioni fondamentali per conoscere e essere liberi.




Il caos, il caso, l’amicizia

Una presentazione a Canale di Orvieto di: Stanisław Lem, Summa technologiae. Scritti sul futuro, traduzione e cura di Luigi Marinelli, Luiss Universityt Press, Roma 2023.

Metti che per un caso fortunato ritrovi un vecchio amico su uno dei social (quello più tipico di noi boomer ormai desueto per i più giovani), metti che a questo amico ti eri dimenticato di aver regalato un frac trent’anni fa (dopo che avevate fatto insieme letture teatrali di testi futuristi polacchi), metti che quest’amico presiede un’associazione culturale denominata, come lui e quelli come lui, “Estroversi”, e che quest’associazione ha sede in un borghetto umbro fuori Orvieto. Metti che dopo un anno e più di lavoro, una casa editrice accademica, ma non come penseresti (Luiss University Press) ti pubblica un libro che hai tradotto e curato (autore: Stanisław Lem; titolo: Summa technologiae; anno della prima pubblicazione originale: 1964 a Varsavia), e che questo libro comincia a girare e a incuriosire persone le più varie, perché intende parlare liberamente dei “problemi dei pronipoti dei nostri pronipoti”, cioè dell’evoluzione del mondo e di noi, esseri cosiddetti umani, nel mondo. Metti infine che l’Associazione Estroversi si mette in contatto con te e con Luiss University Press per organizzarne una presentazione per i suoi fedelissimi e affettuosi “adepti e adepte”: gente più o meno del posto con molta voglia di incontrarsi, leggere, chiedere, partecipare. E così capita che un sabato di sole, il 13 aprile, dopo una breve passeggiata a Orvieto e una sosta prolungata in Duomo a guardare il Signorelli a bocca aperta, si presenti quel libro in campagna: un libro su tecnologie (realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, neuro-robotica, creazione di mondi, esplorazione del cosmo e del cervello umano…) oggi appena agli albori, figuriamoci allora, nel 1964! E metti che durante la discussione fra chi l’ha tradotto e curato quel volume di 430 pagine, un giovanissimo matematico dell’Università di Ginevra (Alessio Ranallo) e un meno giovane filosofo dell’Università di Siena (Giancarlo Baffo) s’incontrino e si scontrino punti di vista diversi su quel libro e sui suoi temi, stimolati, provocati e rintuzzati dallo spirito (o spiritello) benefico di Gianluca Foresi che fa da presentatore, mattatore, intrattenitore e tiene viva l’attenzione del pubblico, che gremisce perfino in piedi o sulle scale interne di casa, la saletta dell’Associazione, e che poi – nonostante le pizzette e il buon vino in attesa per il previsto aperitivo generosamente offerto dalla Casa – alla fine le domande le fa, e che domande!

“Come posso io persona semplice, affrontare questi temi tanto ‘difficili’”? “Cosa si può dire, noi popolo, del sonno culturale in cui il Potere tende a farci cadere, specie i giovani, proprio attraverso l’imposizione di un uso irresponsabile e irragionevole della tecnologia avanzatissima (le “scatolette” degli smartphone) di cui tutti possiamo, anzi, dobbiamo disporre?”. La signora Paola, la signora Patrizia portano così la discussione su un piano solo apparentemente più generale, ma esattamente quello che interessava a Lem: il rapporto fra gli uomini e le macchine: Summa technologiae è infatti un libro sul passato e sul futuro bio-tecnologico dell’umanità dal punto di vista della cibernetica, cioè visti attraverso dei modelli (e degli esperimenti mentali) logico-matematici che possano servire a migliorare, non a peggiorare le sorti del mondo. C’è ancora un elemento ottimisticamente (illuministicamente)  costruttivo in questo libro (il cui penultimo capitolo s’intitola per l’appunto “Costruzione di mondi”), che poi via via sarebbe sparito anche in Lem, portandolo sempre più verso forse di scetticismo e a un vero e proprio “umanesimo misantropo”, a fronte dell’incurabile tribalismo, aggressività e imbecillità (in senso etimologico e letterale) degli esseri umani. Che fare a quel punto?

Finita la presentazione e la discussione, finito l’ottimo aperitivo con pizzette, tramezzini e dolcetti offerti e preparati dalle “adepte” di “Estroversi”, non resta che andare verso sera in paese a tentare di ricomporre il caos dei pensieri e delle emozioni di un bellissimo incontro di metà aprile. Il caso vuole che questo avvenga nella Cantina Foresi, dove chi scrive riincontra dopo oltre trent’anni la padrona, la bellissima ostessa nonché mamma di Gianluca: mi guarda e mi dice che si ricorda di me. Possibile? Sì. I prodigi del cosmo esistono, e il caso, in questo caso, ricompone tutto in una cena fra amici vecchi, nuovi e ritrovati, e nel bellissimo ricordo che ne rimarrà.




“Vieni tu giorno nella notte” di Cinzia Leone, un libro che profuma di vita

È un libro che profuma di vita e di amore quello che oggi  pomeriggio alle 17.30 andremo a presentare nella sala consiliare del Comune di Orvieto. “Vieni tu giorno nella notte” di Cinzia Leone è un viaggio nella cultura, nel pensiero, nella politica del Medioriente e di quelle differenze tra uomini e donne, ebrei e musulmani, europei e mediorientali che vengono abbattute dalla forza dei sentimenti e delle passioni.
Assieme all’autrice, con Alessandro Li Donni e Roberto Conticelli proveremo a trasportare il pubblico che assisterà a questo appuntamento nella magia di un romanzo nel quale lo spessore dei personaggi, i loro sentimenti, l’appartenenza religiosa e politica si mischiano in un cocktail perfettamente aderente ai giorni non facili che stiamo vivendo. Dalla pena per un tragico attentato compiuto dai terroristi di Hamas in un bistrot del centro di Tel Aviv si passa alla riflessione, alle vite dei protagonisti, ai loro tormenti e pensieri, alle loro azioni e riflessioni sui significati della vita, in un’area geografica infuocata dal clima torrido e dalle divisioni ma dove i personaggi del libro scoprono di avere lo stesso anelito per la vita e per la pace, lo stesso bisogno di giustizia e libertà.
Considerando poi che l’uscita di questo libro è avvenuta in prima edizione nel maggio del 2023, il suo tempismo e la sua irruzione nella scena editoriale, proprio nei giorni drammatici dell’ottobre scorso, è impressionante.
Il pensiero della strage  del 7 ottobre 2023 compiuta dai terroristi di Hamas in Israele, in quella giornata fatidica e luttuosa per l’umanità, accompagnerà sicuramente il lettore e getta nuova luce su un romanzo che va ben oltre il “romanzo” ma entra quasi di diritto nella sfera della saggistica sul conflitto ormai decennale che divide israeliani e arabi e ne spiega contorni e sfumature, ma allo stesso tempo avvicina questi due popoli con la forza dell’amore che è più potente di quella dell’odio, nonostante tutto.
Durante la lettura…attenti al gatto!
Chi leggerà capirà.




Cinzia Leone sarà la protagonista della presentazione del suo romanzo “Vieni tu giorno nella notte” il 16 aprile a Orvieto

Martedì 16 aprile alle 17:30, alla Sala Consiliare del Comune di Orvieto, OrvietoLife e Unitre Orvieto hanno il piacere di ospitare Cinzia Leone, giornalista, scrittrice e disegnatrice. Sarà l’occasione per presentare il suo ultimo romanzo “Vieni tu giorno nella notte”, edito da Mondadori. A dialogare con l’autrice saranno Roberto ConticelliRuben Della Rocca e Alessandro Maria Li Donni.
Tutto parte da Israele, da Tel Aviv, in un giorno qualunque si consuma una nuova tragedia: un attentato kamikaze. Da lì si snoda la storia di Ariel e Tarik due giovani che si sono incontrati per caso e si sono amati. Scontato? Assolutamente, no.
Il romanzo si snoda spiegando il titolo, un verso tratto da Giulietta e Romeo di Shakespaeare che Cinzia Leone declina in maniera contemporanea. Ariel è un ragazzo israeliano di genitori italiani che, tornato a Tel Aviv convinto dalla nonna materna, si arruola nello Tsahal, l’esercito israeliano e inizia a vivere e lavorare tra la metropoli e il deserto. Il nemico è lì, presente, vicino e sempre pronto a colpire. Poi arriva Tarik, un giovane palestinese fuggito da Jenin per scampare alle violenze della famiglia. Il ragazzo non è un collaborazionista, è semplicemente un giovane che non vuole nascondere il suo amore, la sua omosessualità. C’è l’incontro con Ariel e sboccia l’amore, non facile, non scontato.
La violenza del terrorismo li separa per sempre e da qui parte il racconto familiare e dell’amore, della casualità della vita, del dramma, della scoperta, della famiglia e delle tante contraddizioni.
E’ un romanzo attuale, drammatico e d’amore. E’ l’occasione per il lettore di conoscere e scoprire come si vive la quotidianità in una delle più grandi città del Medio Oriente e dell’unica democrazia dell’area, dove l’omosessualità, ad esempio, non è un reato e anzi è parte della vita e dell’amore.
La giornata sarà arricchita da Alberto Romizi, vice-presidente di Unitre Orvieto, che leggerà alcuni brani di “Vieni tu giorno nella notte” e dalla stessa Cinzia Leone che al termine sarà protagonista di una firma-copie molto particolare e personalizzato per ogni suo lettore.
Il libro è presente alla libreria Giunti.




Marco Franzelli con “Una vita in alto” ospite del Panathlon Club di Orvieto il 22 marzo

Il Panathlon Club Orvieto, in occasione dell’appuntamento di marzo, si regala e omaggia la città e i suoi soci con la presenza di Marco Franzelli. Volto noto delle testate Rai, comunicatore inappuntabile di fatti sportivi e altro, nato a Roma, alla Rai dal 1980, Franzelli ha seguito da inviato le Olimpiadi e i principali avvenimenti sportivi internazionali. È stato telecronista dell’atletica leggera, capo delle redazioni società, servizi speciali e cultura e spettacolo del Tg1. Attualmente è caporedattore nell’ambito della stessa testata.

Le indubbie competenze, che si prestano molto bene alle finalità del Club, saranno mezzo di arricchimento per gli operatori del Panathlon Orvieto, in particolare per ciò che riguarda le aspirazioni dei giovani che sognano carriere luccicanti, quanto feconde di imprevisti. Scrittore per hobby di pubblicazioni, tra le altre, “Lo sberleffo di Godot 2. Alessandro del Piero: l’orgoglio del campione del mondo”, “Ottox100. Da Owens a Bolt, la sfida impossibile di otto medaglie d’oro”, “Una vita in campo” dedicato a Guido Mazzone, allenatore di calcio scomparso di recente, e il recente “Una vita in alto” che, oltre il favore di migliaia di lettori, hanno ottenuto riconoscimenti di grandissimo prestigio.

Ultimi, in ordine di tempo, il 60° Premio Bancarella Sport, come il terzo posto nel Premio di Letteratura Sportiva “Sandro Ciotti”, istituito da qualche anno dal Panathlon Club Milano. Testimonianza, proprio il volume “Una vita in alto” in cui Sara Simeoni, emblema dello sport nazionale ed internazionale si racconta in prima persona a Franzelli, attraverso i retroscena, molti inediti, di una carriera che l’ha portata ad essere eletta atleta del centenario nel 2014 in occasione dei 100 anni del Coni.

E poi aneddoti imprevedibili, comici, bizzarri, insospettabili curiosità e originali ritratti dei personaggi dello sport, e non solo, le cui storie sono intrecciate alla sua. Marco Franzelli, a Orvieto venerdì 22 marzo, sarà ricevuto in Comune alle 17.30. Di seguito, un esauriente “A tu per tu” con protagonista Riccardo Campino, libraio a Orvieto, con il gradito ospite nonché autore di “Una vita in alto”.




A Parrano la scrittrice Nicoletta Galletti presenta “Non perdiamoci di s*vista” il 7 marzo alla Società Operaia di Mutuo Soccorso

Il Comune di Parrano organizza in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Parrano la presentazione del libro di Nicoletta Galletti “Non perdiamoci di S*vista”.  L’appuntamento è per giovedì 7 marzo alle ore 17 alla sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso in via XX settembre n. 21 e parteciperanno alla presentazione insieme all’autrice Lucia Gismondi dell’associazione Rose Rosse d’’Europa e Milva Pistoni dell’associazione Casa delle Donne Lucha y Siesta.

Nicoletta Galletti vive a Marsciano in provincia di Perugia, è madre di due ragazzi di 21 e 18 anni e di una ragazza di 16 anni. Lavora in ambito sanitario. Ha scoperto il piacere di inventare storie da cui trae un potente effetto benefico e da adulta ha deciso di aprire il cassetto dei sogni. Guardando indietro nel tempo si vede fin da bambina innamorata della scrittura, ricorda che alla scuola elementare l’elaborazione dei “pensierini” assegnati come compito da parte della maestra Anna, diventavano veri e propri temi. Dopo aver pubblicato nel 2017 un primo libro dal titolo “La mia vita per tre… È tempo di stare dalla parte dei bambini”, esce nel 2019 con “Tutte le Mamme sono Popeye” in cui affronta il tema del grande carico di lavoro femminile nella società odierna e lo fa attraverso leggerezza e ironia. Ciò che però ha amato di più sono le storie dei personaggi di questo suo primo romanzo, Non perdiamoci di S*Vista, che le hanno tenuto compagnia durante i giorni e le notti donandole benessere interiore. Persone che inseguono sogni e che nonostante tutto riescono a realizzarli; considerare anche chi non lo è uguale agli altri, e poi violenze e abusi a scapito della figura femminile e su minori. Sono i temi sui quali si articola la storia. Sullo sfondo della narrazione compaiono i valori della solidarietà e dell’inclusione sociale. Protagonista principale del romanzo è Emma Alessi che si muove nei sentimenti della gente con la delicatezza di una ballerina sulle punte e allo stesso tempo con estrema professionalità, buon senso, determinazione. La storia è ambientata a Pievelunga, cittadina di 20 mila abitanti bagnata dal mare Tirreno, dove il gruppo delle amiche e degli amici di Emma vive la vita con straordinaria vitalità. Loro rappresentano il cuore pulsante della città.




Il 6 marzo esce “L’archivio segreto di Via Nazionale”, storie di dossieraggi e servizi segreti, il libro di Roberto Conticelli, quasi un instant book

Quando si dice ‘essere sulla notizia’. Un libro sul più noto caso di dossieraggio ai danni di uomini politici e giornalisti, quello relativo all’archivio segreto gestito dal Sismi in via Nazionale a Roma, che viene pubblicato proprio in queste ore, clamorosamente segnate da un nuovo, misterioso episodio di spionaggio a quanto pare condotto da apparati dello Stato nei riguardi di personaggi ben conosciuti della politica, delle istituzioni e dello spettacolo. ‘Ci sono voluti cinque mesi di lavoro per preparare il volume, ma in realtà sembra un instant-book, poiché l’inchiesta sul dossieraggio attualmente in piedi a Perugia ricalca in molte parti la vicenda della quale mi sono occupato, risalente al 2006. Una coincidenza impressionante. Anche allora ci furono personaggi a lungo spiati e pezzi dello Stato, in particolare il Sismi, lo spionaggio militare, che vennero accusati di controlli illegali e di veri e propri dossieraggi. Poi tutto finì, va detto, con assoluzioni e prescrizioni, ma in molti casi fu il Segreto di Stato a impedire ulteriori accertamenti’. A parlare è il giornalista Roberto Conticelli, autore de ‘L’Archivio Segreto di via Nazionale’, volume edito da Rcs e inserito nella collana ‘Storia dei Grandi Segreti d’Italia’, in edicola in abbinamento con La Gazzetta dello Sport il 6 marzo e acquistabile online nel circuito di Gazzetta Store.it.


Foto di Massimo Achilli

‘Siamo sulla notizia, non c’è che dire. Ma il merito di ciò – afferma ancora Conticelli – è della professoressa Barbara Biscotti, apprezzata docente dell’Università di Milano-Bicocca, che mi ha affidato la stesura di questa opera nell’ambito della collana da lei curata per conto della Rcs. Lo ha fatto mesi fa, ma i corsi e ricorsi storici, come ci ha insegnato Giambattista Vico, hanno un’eterna attualità. Tanto più in Italia, una nazione che a ben vedere è una grande realtà provinciale all’interno della quale i segreti, anche quelli riferiti a situazioni intime o personali, vengono spesso carpiti illegalmente e utilizzati a scopi politici per la gestione del potere. Per questo da noi l’apparato nazionale dei Servizi Segreti è sempre guardato con un certo sospetto, pure se non se ne può fare a meno. Proprio a tale sistema, infatti, affidiamo la nostra sicurezza interna e internazionale. Controllare le eventuali deviazioni dell’apparato è quantomai necessario, ma guai a demonizzare una struttura fondamentale per il mantenimento delle buone relazioni tra Stati. Oggi la pace mondiale si deve anche e soprattutto al buon funzionamento dei Servizi Segreti’. Il libro di Conticelli, giornalista di lungo corso e già presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, oltre al racconto della scoperta dell’Archivio Segreto e dei numerosi procedimenti giudiziari che ne scaturirono, contiene un’accurata analisi della situazione attuale e delle prospettive del sistema dei Servizi Segreti italiani. ‘E’ alle porte una riforma di tale apparato – sostiene Conticelli – che necessariamente dovrà tenere conto di uno sviluppo tecnologico senza precedenti anche nel sistema della sicurezza. Fino a pochi anni fa erano le intercettazioni telefoniche a farla da padrone, oggi droni e satelliti-spia consentono operatività un tempo impossibili. Ma è poi la stessa finalità dello spionaggio ad essere cambiata, ad aver preso altri canali, assumendo nuove caratteristiche e quindi specificità ancora da verificare. Perché, dunque, leggere un libro come quello che ho scritto e che ha comportato un lungo lavoro di verifica e acquisizione delle fonti? Magari anche soltanto per conoscere cosa avviene nel mondo quando ci sentiamo tranquilli in casa e riteniamo di non avere pericoli che incombono sulle nostre teste.

Il 7 ottobre, con il crack dell’apparato di sicurezza israeliano, uno dei migliori del mondo, che ha consentito ad Hamas di mettere a segno la carneficina del rave nel deserto, noi occidentali abbiamo scoperto che la sicurezza è un problema costantemente presente, una spia perennemente accesa. I rischi ormai ci camminano accanto ogni giorno’.




Letture, teatro, performance e seminari per “Libri in Scena” a Todi da marzo a giugno

Oltre trenta appuntamenti dal 2 marzo al 6 giugno: è il programma della seconda edizione di “Libri in Scena”, il festival del libro e della fantasia promosso del Comune di Todi, in collaborazione con la Direzione Didattica guidata dalla dottoressa Silvana Raggetti, con la direzione artistica di “Isola di Confine”, laboratorio teatrale di Valerio Apice e Giulia Castellani, e la consulenza scientifica di Maria Filomia, docente di letteratura per l’infanzia presso l’Università di Perugia.
Il programma prevede letture, laboratori, seminari, mostre, spettacoli, azioni performative in città, attività che danno la possibilità di rendere il libro protagonista sulla scena della vita delle diverse generazioni.
“Libri in Scena – spiega la professoressa Filomia – è una occasione concreta e ricca che la comunità di Todi offre ai suoi cittadini per garantire occasioni di partecipazione e di arricchimento, sempre inclusive e giuste, attente ai temi della diversità e dell’ambiente”.
“Avere a cuore i più piccoli – aggiunge l’assessore alla scuola Alessia Marta – vuol dire offrire risposte ai loro bisogni educativi, risposte che li vedano protagonisti attivi, ma che si rivolgono anche agli adulti, in particolare quelli che ricoprono ruoli intenzionalmente educativi”.
Ad animare il ricco cartellone gruppi, artisti, illustratori come il Parco della Fantasia Gianni Rodari, l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, il Micro Teatro Terra Marique, la Fondazione Perugia e ancora Claudia Chellini, Maria Celeste Pierantoni, Ermelinda di Carlo, Giorgio Rava, Michele Volpi, Elena Rossi, Maria Rubtsova, oltre ovviamente alle scuole e alla biblioteca comunale del comune di Todi.
“La scena non è soltanto un palco – sottolinea Valerio Apice di “Isola di Confine” – ma la biblioteca, una piazza, un giardino, la scuola: l’intera comunità. L’importante è creare un percorso che permetta di entrare in comunicazione con  le diverse generazioni. L’obiettivo è che la pratica della lettura possa farsi strumento di trasformazione ed inclusione sociale”.
Sabato 2 marzo il debutto con “Il Giro del Mondo in 80 giorni”, tra musica, arte e letteratura, alle ore 16:30, al Ridotto del Comunale.
Domenica 3 marzo, alle 17.00, a Teatro, appuntamento con “Le incredibili avventure di Mr. Fogg” a cura dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento; il 16 e 17 marzo, alle ore 11, al Nido dell’Aquila, “Insegnami a volare” con Isola di Confine.
Nel corso del mese anche “Il Bello del Racconto”, il 19 marzo alle 16:30 a cura di Micro Teatro Terra Marique, presso la biblioteca comunale, e i seminari “Cammina, cammina… viaggiare con le fiabe, viaggiare tra le fiabe” (14 marzo)  e “Bambini nel tempo: le rappresentazioni dell’infanzia nella storia dell’arte e nella storia della pedagogia (28 marzo). Si proseguirà allo stesso ritmo nei mesi di aprile e maggio, fino al gran finale del 5 e 6 giugno con “Teatro, Gioco, Fiaba”.
Il festival ha visto anche un prologo con l’organizzazione di un corso di formazione per 60 insegnanti delle scuole del comune di Todi.




Non solo per i bambini, il fantasiologo Gerardo Carrese e “il grande libro della fantasia”

Se dovessimo interrogarci su cosa sia la fantasia, empiricamente però, probabilmente prenderemmo una cantonata. Il 23 febbraio scorso, al Fanello, nella libreria Sovrappensieri Massimo Gerardo Carrese, fantasiologo, ha presentato il suo libro “Il grande libro della fantasia”. Che poi non è tanto per il libro in sé (bello, ma bello) ma più per il fatto che, in certi luoghi, accadono cose che non immagineresti possibili: piccoli vasi di pandora si aprono su questioni di cui, fino a quel momento, non avresti pensato di avere dubbi. Eh sì perchè, forse troppo spesso e a causa di una “cattiva educazione” il tema della fantasia viene relegato a una questione fanciullesca.

E invece arriva il Dott. Carrese da Caserta e ti scoperchia  un mondo: la Fantasia è un fatto scientifico, se ne parla da millenni, filosofi e illustri scienziati, da Aristotele a Munari, ne hanno sviscerato le possibilità e gli aspetti. Come se non bastasse, ti accorgi, fra le mura di una libreria, che le persone si trovano immerse ad interrogarsi su cosa sia la fantasia, e l’immaginazione e la creatività, come se, infatti, non ne avessero mai saputo nulla fino a quel momento. Volano due ore come fossero una manciata di minuti, piccole grandi rivelazioni avvengono. Esistono dei luoghi così, dove si incontrano le persone giuste  con chi ha l’esigenza di ascoltarle.

Esistono dei luoghi così, magari sotto casa, dove una pallina da basket può trasformarsi, scientificamente, “anche” in un’automobile.




Arriva in libreria “Il bambino vestito da niente” biografia spesso in salita di Michele Nencini

Una vita spesso complicata, ma raccontata con uno stile divertente, coraggioso, dissacrante. E’ il “Bambino vestito da niente”, opera prima di Michele Nencini, Intermedia Edizioni, che arriverà nelle librerie il 30 gennaio e che è già in distribuzione nazionale.

Il Bambino vestito da niente” è il racconto di alcuni passaggi fondamentali che hanno segnato il percorso della mia vita. Una strada lastricata da accadimenti che potremmo aver vissuto tutti noi-spiega l’autore-il primo racconto che apre il libro narra della mia infanzia e sintetizza il rapporto tra me e mia madre e tra me e mio padre ma è anche la rappresentazione dei rapporti genitori e figli e nello specifico la relazione tra madre e figlio. Descrivo i miei problemi alimentari, la sessualità fatta di sfaccettature spesso non capite non accettate. Racconto la mia vita complicata e bizzarra, fatta d’incontri eccezionali sui quali mi soffermo con particolare attenzione parlando della cantante Patty Pravo con la quale ho lavorato e di tutte le star e le starlette che ho conosciuto. Parlo del mondo piumato e brillante della tv e dello spettacolo che amo e che mi appassiona così come parlo del degrado e della prostituzione perché ho conosciuto anche quella se pur indirettamente. Narro della felicità dei miei grandi amori e dei drammi che ho subito, parlo di alcune ferite che ora sono cicatrici e come tali rimarranno sempre impresse nel mio corpo e nel mio animo.

Questo libro non è soltanto il racconto della mia vita, dei miei amori e dei miei dolori ma un bilancio della mia esistenza dettata dal mio sentire, dalla mia emotività, senza censure. Sono un uomo che ha vissuto molte esperienze, in qualche modo mi sembra di aver vissuto molte vite eppure non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno. Quello che mi prefiggo è aiutare e rendere libere le persone: la vergogna è negli occhi di chi giudica senza rispetto per rincorrere un morboso desiderio di appagamento”.

https://www.intermediaedizioni.it/catalogo/1256-il-bambino-vestito-da-niente.html