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L’approccio innovativo di Fondazione Cotarella per favorire il rientro dei giovani colpiti da disturbi del comportamento alimentare nella vita quotidiana

Nel caso dei disturbi del comportamento alimentare non vi è dubbio che la fase delle cure sia particolarmente complessa e che sia necessario un intervento tempestivo, attraverso strutture specializzate in cui si possa avere un approccio multidisciplinare alla patologia. Per questo è altrettanto importante riconoscere quanto prima i sintomi del disturbo e intervenire. Ma spesso succede che genitori, amici e insegnanti non abbiamo gli strumenti per farlo nè per poterlo fare bene.  Allo stesso modo, è altrettanto necessario che nella fase di remissione post acuzie, i giovani pazienti, ma anche i loro familiari, non siano lasciati soli ad affrontare il non sempre facile rientro in società. Per questo Fondazione Cotarella ha scelto di stare accanto a chi si ammala di disturbi del comportamento alimentare in queste due fasi del percorso, prima e dopo le cure vere e proprie. Un anno fa, è stato aperto un centro di ascolto per i Dca nel centro storico di Orvieto, a cui si rivolgono sempre più spesso, anche da fuori regione, sia i giovani con disturbi non ancora diagnosticati, sia familiari e amici preoccupati e non del tutto consapevoli del da farsi e, sempre più spesso, anche insegnanti che temono per alcuni fra i propri alunni.

Di recente, Fondazione Cotarella ha quindi avviato laboratori formativi rivolti a questi stessi soggetti, in attesa della prossima apertura della struttura residenziale Verdeluce, nelle campagne orvietane. Laboratori che, attraverso il fare diretto permettono ai giovani pazienti in remissione, ovvero in quella situazione particolarmente delicata tra la fase acuta della malattia e il rientro a casa, di riscoprire le proprie vocazioni, anche attraverso brevi esperienze lavorative o, più semplicemente, riappropriandosi del proprio tempo e delle proprie passioni. Dall’altro lato, il coinvolgimento di familiari e insegnanti nel medesimo percorso permette una loro maggiore sensibilizzazione, nella consapevolezza che quando un ragazzo si ammala, tutta la comunità è coinvolta. Agli adulti (genitori, insegnanti, allenatori sportivi, medici e pediatri di base, tanto per citarne alcuni) saranno dedicati anche percorsi utili per affrontare l’insorgere o il perdurare dei disturbi del comportamento alimentare e per sviluppare relazioni positive e funzionali, riconoscere e sviluppare un rapporto importante con le proprie emozioni.

“È fondamentale che cambino le dinamiche all’interno del contesto in cui il ragazzo vive – spiega Dominga Cotarella, presidente di Fondazione Cotarella – per questo abbiamo ideato i laboratori, dando una risposta concreta e creativa a un’esigenza che non aveva risposte. Attualmente, i laboratori si svolgono al centro di ascolto di Orvieto e online, quindi appena possibile si sposteranno a Verdeluce, la struttura che abbiamo realizzato nelle campagne orvietane in cui si svolgeranno corsi di cucina con chef di prim’ordine, laboratori di orticoltura, di giornalismo enogastronomico e web-radio, laboratori di scrittura creativa, e molto altro con un approccio integrato e inclusivo”.

“Oggi molte delle persone che si rivolgono a Fondazione Cotarella – aggiunge Ruggero Parrotto, direttore della Fondazione – si sentono incoraggiate dai ragazzi e dalle famiglie che abbiamo incontrato nell’ultimo anno al nostro Centro di Ascolto. Non sono percorsi facili: serve rispetto, pazienza, tempo. Serve aiutare le persone a sentirsi accolte, senza il peso del giudizio”. “Altrettanto importanti – conclude Giulia Micozzi, responsabile dei progetti di Fondazione Cotarella – sono le attività che stiamo portando avanti nelle scuole superiori e medie. Del resto l’età di esordio della patologia si è abbassata, passando dai 15/18 anni del pre Covid ai 13/15 anni, con alcuni casi addirittura a 8/9 anni”. 




“Umbria precaria”, il documento presentato dai Giovani Democratici dell’Umbria

I Giovani Democratici dell’Umbria sono entusiasti di presentare il documento “Umbria Precaria”. L’iniziativa avrà luogo sabato 28 ottobre 2023 presso la sede del PD di Orvieto in via Pianzola.

Questo incontro è un’opportunità unica per discutere delle questioni più urgenti e cruciali che affliggono i giovani lavoratori umbri, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative e promuovere un dialogo costruttivo. L’evento é promosso dai Giovani Democratici di Orvieto, i Giovani Democratici dell’Umbria e il Circolo del Partito Democratico di Ciconia.

Introdurrà il Segretario del circolo dei Giovani Democratici di Orvieto, Leonardo Cruciani e relazionerà il Dirigente Regionale Giovani Democratici dell’Umbria, con delega al lavoro, Simone Emili. L’evento sarà aperto al pubblico e offrirà un’opportunità di interazione e partecipazione attiva.

Per informazioni: gdorvieto@gmail.com




Cinema Fest occasione di incontro per Orvieto con Giffoni

Orvieto Cinema Fest unisce Orvieto Giffoni. Primo importante scambio tra la rassegna internazionale di cortometraggi, in corso al Teatro Mancinelli fino al 23 settembre, e il festival cinematografico per bambini e ragazzi più famoso nel Mondo, grazie alla collaborazione e ai rapporti stretti dall’Istituto tecnico scientifico “Majorana-Maitani”.

In questi giorni della sesta edizione di Orvieto Cinema Fest, tre ragazzi di Giffoni, Alessandro ManzoSara Torre e Alessia Guarino, giovani giurati del festival, accompagnati da una delle organizzatrici e responsabile della grafica, Patrizia Di Cristofaro, sono stati ospitati a Orvieto dai loro coetanei dell’Istituto “Majorana-Maitani” e sono stati inseriti nella giuria giovani del rassegna di cortometraggi. I ragazzi hanno partecipato alle attività della scuola, visto film e tenuto lezioni di cinema e, grazie alla collaborazione con il Comune di Orvieto e Carta Unica, hanno potuto visitare tutti i principali monumenti e siti di interessi della città avendo come “ciceroni” gli studenti del gruppo peer education del “Majorana-Maitani”. Precedentemente, a luglio in occasione della 53esima edizione del “Giffoni Film Festival”, tre ragazzi della scuola di Orvieto avevano vissuto la stessa esperienza.

Giovedì 21 settembre, nella seconda serata di proiezioni al Teatro Mancinelli, il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, ha incontrato la delegazione di Giffoni insieme alle organizzatrici di Orvieto Cinema Fest, Sara CarpinelliStefania Fausto e Valentina Dalmonte, e alle docenti dell’Istituto “Majorana-Maitani”, Valentina Averardi e Giulia Ruina.

I rapporti con Giffoni – spiegano le insegnanti – sono nati dopo che il Liceo scientifico, insieme ad altre 9 scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia, ha vinto il bando sulla sostenibilità ‘Una caravella per un mondo nuovo” promosso dal Consorzio Rilegno. Tra queste scuole, con cui si sta creando una rete, ce ne era anche una di Giffoni frequentata da ragazzi che sono coinvolti nell’organizzazione del festival. Abbiamo così avuto l’occasione di conoscere Antonia Grimaldi della direzione artistica e tre nostri studenti hanno partecipato a luglio alla 53esima edizione. Successivamente è stato naturale proporre e creare un link con Orvieto Cinema Fest che siamo felici si sia concretizzato e possa crescere. La scuola – continuano Giulia Ruina e Valentina Averardi – ha bisogno di competenze che in alcuni settori spesso non ha, i docenti devono essere quindi supportati e affiancati e per questo il nostro istituto ha sempre le porte aperte a nuove esperienze e nuovi progetti”.

Creare connessioni e favorire le reti tra le scuole – afferma Patrizia Di Cristofaro – è una delle missioni del nostro festival. In questi giorni abbiamo avuto la possibilità non solo di visitare Orvieto, che ci ha regalato una calorosa accoglienza, ma anche di conoscere la realtà del Cinema Fest con cui potranno nascere delle collaborazioni a partire già dalla prossima edizione di Giffoni con la partecipazione di tre loro rappresentanti nella nostra giuria. Abbiamo inoltre dei progetti speciali come Giffoni Experience e Giffoni Voyager con cui portiamo in giro per l’Italia film e cortometraggi di qualità per promuovere e far conoscere il cinema per ragazzi“.

Lavoriamo tutto l’anno – commentano Sara CarpinelliStefania Fausto, Valentina Delmonte e Francesca Bonfante – per intrecciare rapporti e costruire reti con altri festival in tutta Europa con l’obiettivo di ampliare gli orizzonti della manifestazione. Questo scambio con Giffoni è un bel primo esempio di collaborazione con uno dei festival cinematografici più importanti di tutto il Mondo che ci consente di lavorare anche sui ragazzi e con le scuole“.

Fornire ai giovani occasioni di riflessione e di orientamento, stimolarli a riflettere sui linguaggi artistici e la creatività contemporanea, favorire occasioni di scambio, di confronto e di connessione con altri territori e culture – afferma il sindaco Roberta Tardani – erano tra gli obiettivi dei progetti inseriti nel dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 nei quali Orvieto Cinema Fest era uno degli strumenti e una delle manifestazioni da valorizzare attivando collaborazioni con altri festival, immaginando una partnership proprio con Giffoni. L’opportunità creata dai rapporti stretti grazie all’istituto Majorana-Maitani ci consente quindi di proseguire sulla strada che avevamo indicato e, come abbiamo sempre detto, di dare corpo a quei progetti a prescindere dal titolo di Capitale della Cultura. Anche in questa edizione – prosegue – Orvieto Cinema Fest ha dimostrato la capacità di crescere affiancando alla rassegna dei cortometraggi nuovi contenuti e altre interessanti iniziative collaterali che guardano all’arte contemporanea e alle nuove generazioniL’energia e l’entusiasmo delle organizzatrici, dei volontari e del pubblico che in questi giorni riempie il Mancinelli danno veramente un senso a tutto quello che stiamo facendo. Orvieto Cinema Fest è diventato quello che noi abbiamo in mente quando pensiamo a politiche culturali che guardano al futuro, che parlano i linguaggi della modernità e della contemporaneità, che coinvolgono i giovani, che danno alla nostra città una dimensione internazionale, e va nella direzione di quello che vogliamo che questa città possa essere: un luogo di opportunità”.




A Villa Paolina a Porano dal 10 al 16 luglio “Anche io sono Protezione Civile” per i giovani da 6 a 13 anni

Al via lunedì 10 luglio a Villa Paolina a Porano “Anche io sono la Protezione civile”, il campo scuola riservato ai ragazzi dai 6 ai 13 anni, che fino al 16 luglio avranno la possibilità di confrontarsi con le attività di chi fa protezione civile: Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, 118, Croce Rossa Italiana, rappresentanti di Comuni, Regione e numerosi altri “attori” del sistema nazionale della Protezione civile.

L’iniziativa, nell’ambito della 13esima edizione del progetto nazionale voluto dal Dipartimento di Protezione civile, è organizzata dal gruppo comunale di Protezione Civile di Orvieto in collaborazione con la Funzione Associata Area Interna Sud Ovest Orvietano, con il patrocinio dei Comuni di Orvieto e Porano e della Provincia di Terni.

Un percorso di una settimana che alternerà esercitazioni pratiche ad attività ludico-ricreative e momenti di confronto didattico. I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere il sistema di Protezione civile, i vari rischi che possono coinvolgere il loro territorio e i comportamenti utili da adottare per tutelare sé stessi, l’ambiente e la propria comunità. A proposito di ambiente, sono in programma anche attività che ben si legano alla cultura della Protezione civile nell’ottica di far conoscere il territorio e quello che di importante offre. I “piccoli volontari” avranno infatti la possibilità  di visitare la Fattoria Didattica “Tellus” della Famiglia Cotarella.

Non in secondo piano lo sport grazie alla presenza all’interno del Campo del Panathlon Club Junior di Orvieto che organizzerà tre momenti in cui i ragazzi entreranno a contatto con le varie discipline sportive. Un primo appuntamento lunedì 10 luglio alle 18.00, grazie alla collaborazione della Governatrice dell’Area 10-Umbria, Rita Custodi. I ragazzi si cimenteranno in prove di attività fisica di base per poi finire con una avvincente partita di “palla-avvelenata”. Un secondo momento, più conviviale, venerdì 14 con l’aperitivo analcolico offerto dai soci del club Junior accompagnato dagli stuzzichini che i partecipanti del campo prepareranno nel pomeriggio insieme alla chef di Arti Bianche, Donatella Aquili, che insegnerà loro a fare la pizza.

Infine sabato, in collaborazione con la Uisp-Comitato di Orvieto Medio Tevere, dopo una breve lezione di salvamento in acqua con l’allenatore F.I.N. Claudio Zappitelli, verrà premiato il ragazzo o la ragazza che si sarà distinto durante la permanenza al campo sia nelle attività sportive che in quelle di protezione civile, per un gesto di fair play, valutato dalla commissione composta dai capi-campo e dal responsabile del servizio di Protezione Civile del Comune di Orvieto, Luca Gnagnarini, che seguiranno i ragazzi in tutti i momenti di questa esperienza.

Altra attività che ha riscosso notevole successo nelle passate edizioni e sarà riproposta è quella dell’esercitazione “SAR-search and rescue” a cura del gruppo Forraditesta, tra arrampicate, teleferiche e simulazioni di discese in luoghi impervi.

I ragazzi che decidono di vivere questa esperienza – spiegano dalla Protezione civile di Orvieto – compiono un vero e proprio ‘viaggio’ all’ interno del mondo della protezione civile, scoprendo quanto l’impegno del singolo sia indispensabile al funzionamento dell’intero Sistema. Durante il soggiorno i ragazzi si troveranno anche a condividere idee e procedure ed impareranno senza dubbio a sentirsi parte attiva di una squadra, per un percorso di crescita. La finalità di questo progetto è quella di stimolare tra i giovani il senso di responsabilità e di cittadinanza attiva attraverso la condivisione delle buone pratiche di protezione civile”.




A Todi nuovi patti di collaborazione con i cittadini firmati tra il Comune, Croce Rossa, associazione Vega e Comunità Airone

Il Comune di Todi è impegnato a promuovere la stipula di patti di collaborazione con associazioni del territorio per fini sociali, ai sensi del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
In tale quadro, in data 2 febbraio, è stato disposto di rinnovare ed ampliare il patto di collaborazione con la Croce Rossa Italiana – Comitato di Todi per la gestione dello sportello di ascolto per il disagio sociale e l’erogazione di pacchi alimentari. Alla stessa data, la giunta ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione di due nuovi patti di collaborazione: uno con l’associazione VEGA, nell’ambito del progetto “Todigiovane”, per l’attuazione delle attività di sportello informagiovani, circolo giovanile, consulta giovanile, carta giovani, promozione e organizzazione di eventi; un altro con la Comunità Airone, gestita dalla cooperativa sociale “Il Quadrifoglio”, per l’assegnazione di spazi pubblici, di pertinenza comunale, per l’attuazione di attività di giardinaggio, pulizia parchi, manutenzione attrezzature.
Una delle principali peculiarità del patto di collaborazione sta nella sua capacità di coinvolgere soggetti, anche singoli, generalmente distanti dalle tradizionali reti associative, interessati principalmente alle azioni di cura di un determinato bene comune. L’alto tasso diinformalità, che può ricomprendere anche gruppi informali, comitati, abitanti di un quartiere uniti solo dall’interesse nel promuovere la cura di un bene comune specifico, è la principale caratteristica che rende questo strumento diverso e più vantaggioso rispetto ad altri strumenti più noti a cui ricorrono normalmente le pubbliche amministrazioni (affidamenti, concessioni, adozioni e simili).
Sussidarieità, partecipazione, cittadinanza attiva, amministrazione partecipata e convidisa – sottolinea una nota del Sindaco di Todi – sono obiettivi da perseguire in quanto mettono più rapidamente in sintonia le istanze dei cittadini con l’attività dell’ente pubblico. L’Amministrazione comunale intende per questo motivo incentivare tale forma di collaborazione che permette di dare risposte concrete ad esigenze circoscritte ma reali della comunità locale“.




Lorella Monichini, dirigente scolastica dell’ISS Majorana-Maitani, “la scuola è tornata alla normalità ora sono tante le sfide per il futuro”

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Lorella Monichini, dirigente scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana-Maitani, l’abbiamo incontrata nella “sua ” scuola per parlare di ripartenza, di maturità, di competenze. Abbiamo toccato argomenti complessi e spinosi come la mancanza di insegnanti nelle materie scientifiche , l’alternanza scuola-lavoro, le donne e la scuola senza dimenticare che questo è un anno importante per il Majorana che compie mezzo escolo. Sabato 21 maggio si è tenuto un convegno interessante con al centro il tema “insegnare l’impresa” e la stessa dirigente non ha nascosto che le domande e le riflessioni degli studenti hanno messo in difficoltà anche gli esperti relatori. Unico neo, ha voluto sottolineare Lorella Monichini, “sono mancate alcune istituzioni e alcuni imprenditori e mi è dispiaciuto non per me ma per i ragazzi che non hanno potuto confrontarsi in maniera ancora più completa. Un’occasione persa!”.




Tutto pronto per il “Festival del Dialogo Giovani” dal 3 al 6 maggio

Tutto pronto per il Festival del Dialogo Giovani che dal 3 al 6 maggio 2022 prevede, sia in modalità telematica che in presenza, una 4 giorni interamente dedicata agli studenti con l’obiettivo di attivare e mantenere vivo un dialogo costante tra più parti sociali e istituzionali. Il tema scelto per l’edizione 2022 è “Globalizzazione: crisi e nuove prospettive” e nel mese di settembre-ottobre gli approfondimenti continueranno con incontri, tavole rotonde, mostre d’arte e spettacoli all’interno di un Festival del Dialogo aperto a tutta la cittadinanza.

Ad aprire il Festival, martedì 3 maggio alle ore 9:30, in diretta streaming, sarà l’intervento inaugurale a cura di Carlo Galli dell’Università di Bologna sul tema del festival “Globalizzazione: crisi e nuove prospettive”. Il pomeriggio ci sarà la maratona degli esperti (sempre in modalità telematica) con inizio alle ore 15:30. Il giornalista Fulvio Scaglione relazionerà su “Politiche internazionali” seguito alle 16:30 dall’intervento di Claudia Paoletti (EFSA) su “Ambiente e sicurezza alimentare”.

La seconda giornata, mercoledì 4 maggio, vedrà protagonisti gli studenti delle scuole elementari con “Bambini in Dialogo” che, nell’aula del Dialogo al Centro Studi Città di Orvieto, alle 9:30 saranno impegnati in Glob … Glob con la presentazione dei lavori delle classi 5A, 5C Ciconia, 5sU Porano – Pluriclasse Parrano (scuole primarie). In diretta streaming, invece, alle ore 9:00 inizierà la maratona degli esperti con l’apertura dei lavori affidata a Guendalina Anzolin (King’s College di Londra) su “Sviluppo ed equità”. Alle 11:00 Domenico Gaudioso (Ispra) interverrà su “Cambiamenti climatici e inquinamento” seguito alle 12:00 dall’intervento su “Salute Mentale” a cura dello psichiatra Massimo Marchino. Il pomeriggio, invece, alle 15:30, chiuderà la giornata Anna Cavaliere (Università di Salerno) su “Uguaglianza di genere”.

La terza giornata, giovedì 5 maggio, vedrà di nuovo protagonisti gli studenti, questa volta delle scuole medie nell’appuntamento “Ragazzi in Dialogo” che si svolgerà in presenza nell’aula del Dialogo del Csco. La mattinata si aprirà alle ore 10:00 con i Lavori delle classi 2A Orvieto – 2E Baschi “Olio d’oliva … risorsa e valori”. Alle 11:30 seguiranno i Lavori della classe 3F Ciconia (scuole secondarie di primo grado) “Muri che dividono”. “Aspettando Ago.Rà” è invece il titolo degli appuntamenti del pomeriggio a Palazzo del Capitano del Popolo. Ad aprire i lavori, alle ore 15:00 sarà “Orienteering” e “Spazi teatrali” per le vie del centro storico, alle 17:00 preparazione di Agorà. Concluderà alle 18:30 la Performance teatrale “Disaster area”.

La 4 giorni si concluderà venerdì 6 maggio alla Sala sei Quattrocento – Palazzo del Popolo con Ago.Rà, simulazione di un dibattito del Parlamento Europeo. Aprirà la mattinata alle ore 8:30 il ricordo di David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo scomparso a gennaio scorso, con l’intervento dell’Europarlamentare Camilla Laureti. Alle 9:30 si entra nel vivo con la Simulazione del Parlamento Europeo. Seguirà il dibattito a cura delle sei commissioni. Il pomeriggio dalle 16 alle 17 si terrà la premiazione con la cerimonia di chiusura.




Giuseppe Viviano, comandante dei CC di Orvieto, “Truffe online, stupefacenti e alcool sono una realtà ma basta poco per prevenire e mantenere Orvieto tranquilla”

Si è tenuto nella mattinata dell’8 aprile un incontro su truffe online e problemi dei giovani post-lockdown a cui hanno partecipato il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Orvieto, capitano Giuseppe Viviano, il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani e la consigliera comunale Beatrice Casasole. La relazione del comandante Viviano è stata puntuale e ha affrontato i tanti temi sul tappeto a partire dalle truffe online sempre più diffuse come evidenziato anche da recenti fatti di cronaca. Viviano ha ricordato che “i rappresentanti delle forze dell’ordine non chiedono mai soldi, non si presentano mai da soli, ma praticamente sempre, in coppia” questi due elementi insieme all’esibizione di un tesserino di riconoscimento “che non è la placchetta che si può facilmente reperire nei negozi di articoli militari”, sono fondamentali per capire se chi bussa alla porta è realmente un rappresentante delle forze dell’ordine o un potenziale truffatore, Un altro “classico” dei truffatori online è la telefonata con la richiesta di soldi per aiutare un parente in difficoltà, di solito in stato di fermo. Sempre il capitano Viviano ha spiegato che “nel caso in cui vi arrivasse per telefono una richiesta di denaro in cambio del rilascio di un parente, di solito si tratta di un figlio, siete sicuramente di fronte a un tentativo di truffa visto che in Italia non esiste l’istituto della libertà su cauzione”. Il fenomeno delle truffe online, invece, è cresciuto proprio in coincidenza con il lungo periodo di lockdown che ha costretto molti in casa. “per questo reato specifico – ha spiegato il capitano Viviano – abbiamo notato un aumento dei casi fra i più giovani nella fascia 20-35 anni. In questi casi spesso si parte da una mail per attirare potenziali vittime. Le fattispecie più diffuse sono la presentazione di un certo bene, spesso smartphone, a prezzi più bassi anche del 70% del valore di mercato oppure la richiesta di denaro per evitare che filmati compromettenti vengano inviati a familiari, amici e colleghi di lavoro”.

Per le offerte commerciali, il comandante dei Carabinieri di Orvieto ha spiegato che “quando ci si trova di fronte a offerte di oggetti a prezzi stracciati c’è da dubitare. Spesso vengono richiesti anticipi a vario titolo e a un certo punto il truffatore sparisce e non è più possibile contattarlo, in altri casi viene effettivamente inviato un pacco ma all’interno c’è spesso il classico mattone o qualcosa dal peso simile al bene pubblicizzato. Il consiglio è quello di non fornire mai i propri dati personali e bancari ma soprattutto è bene utilizzare il buonsenso e non fidarsi di proposte troppo vantaggiose provenienti da siti non ufficiali o certificati”. Più pericolosa la fattispecie legata alle riprese compromettenti. “Di solito arriva al proprio indirizzo mail – ha spiegato Viviano – un messaggio in cui i truffatori chiedono alla vittima soldi perché ripresi mentre visionavano al pc immagini da siti porno o ancora peggio pedopornografici. In caso di rifiuto minacciano di inviare le riprese al coniuge, amici e colleghi di lavoro. Sembrerà strano ma i primi a cedere al ricatto sono colore che non hanno nulla da temere ma che temono le conseguenze ovvie nel caso in cui le minacce dovessero trasformarsi in realtà”.

La consigliera Casasole ha rivolto al comandante una domanda sui giovani e la reazione al lockdown. Il comandante ha esordito con un vero e proprio atto d’amore nei confronti della città, “a Orvieto si vive bene, c’è una qualità dell’offerta culturale piuttosto alta e un senso civico molto sviluppato. E’ una città dove si vive bene ma con i problemi comuni a tante altre realtà. Devo comunque, ammettere che non ci sono state situazione post lockdown particolari e i dati continuano a essere in linea con il passato sia per quanto riguarda il consumo di alcool che per quanto riguarda le sostanze stupefacenti”. L’evoluzione c’è stata nel tipo di droghe più diffuse tra i giovani con l’avvento di merce nuova e più sofisticata “che assicura gli effetti classici a un costo minore e soprattutto nel minore tempo possibile – ha spiegato Viviano – è questa la novità vera. Naturalmente l’Arma non abbassa mai la guardia e monitoriamo con attenzione giorno dopo giorno intervenendo quando necessario ma sempre con discrezione”

I fenomeni, dunque, delle truffe e dei reati online destano una significativa attenzione sociale ma Orvieto resta lontana dai picchi di altre realtà territoriali anche se non deve essere mai abbassata la guardia. In conclusione non rimane che seguire i consigli dei carabinieri per prevenire il fenomeno delle truffe con piccoli accorgimenti ma fondamentali per continuare a vivere serenamente ma senza staccarsi dal mondo virtuale e dalla socialità che in questi ultimi due anni è stata fortemente penalizzata dalla pandemia




Quando i giovani hanno ragione a protestare e la strana decisione del ministro di ritornare agli scritti per la maturità

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Il 4 febbraio è stato il giorno della protesta degli studenti. Non il solito sciopero contro qualcosa a tutti i costi. La motivazione è di quelle serie: l’esame di maturità. Paura degli esami? Certamente, come tutti. Chi non ha mai avuto un incubo con protagonista l’esame di maturità. Questa volta la questione è più complessa. Il ministro si è “risvegliato” a fine gennaio per comunicare che a giugno gli esami si sarebbero svolti in presenza e con due prove scritte. E’ scoppiata la protesta e questa volta ci sentiamo di dire giustamente. Questa volta hanno sbagliato gli adulti, quelli che dovrebbero avere maggiore esperienza. Dopo un lungo, torpore durato un quadrimestre, il ministro all’improvviso comunica di aver deciso in splendida solitudine di tornare più o meno alla normalità anche per l’esame finale delle superiori. Nel frattempo nelle scuole, tornate con fatica a una parvenza di normalità e comunque in presenza fatte salve le quarantene sparse e frequenti, i docenti sono tornati a spiegare, interrogare come sempre. Ma, molti di loro non hanno previsto il risveglio del ministro e non hanno affrontato la questione della eventuale seconda prova scritta caratterizzante. Anche sulla prima, quella classica d’italiano, in molti casi si è lasciato correre.

Due semplici domande: perché a settembre il ministro non ha comunicato il tentativo di ritorno alla normalità anche per gli esami, salvo emergenze? E perché molti docenti non sono tornati effettivamente alla normalità guidando i loro studenti sulla strada della maturità, prove di compito finale comprese?

Ecco, questo è il problema. Questa volta il parallelo con il mondo dell’impresa è calzante. Di solito quando si disegnano scenari futuri ci si prepara a quello peggiore; in questo caso lo scenario “peggiore” è quello della seconda prova. Nel caso della scuola si è scelto di nicchiare, ma a vantaggio di chi? E ora perché a pagarne le conseguenze devono essere i giovani già messi duramente alla prova e danneggiati nella preparazione dal lungo lockdown e dalla “dad” passiva di questo ultimo biennio? Il ministro si spertica nel raccomandare “normalità” ma si dimentica della maturità fino a oltre metà anno, per poi comunicare che si farà tutto come prima, come se il biennio pandemico non fosse esistito e soprattutto come se le quarantene non ci fossero mai state anche in quest’anno scolastico. Una vera e propria normalità di facciata, che fa male alla scuola e soprattutto alla credibilità dell’istituzione.

La saggezza avrebbe dovuto far scegliere la via di mezzo con la prova di italiano confermata, anche perché la nostra lingua dal punto di vista grammaticale e sintattico dovrebbe essere già ben nota, per poi passare a una prova orale approfondita, seria e in presenza. E invece, no. Si è voluto tutto e subito e la reazione non poteva che essere quella di questi giorni da parte degli studenti: delusione, rabbia e richiesta di condivisione delle scelte, già condivisione, una parola che rischia di essere tremendamente vuota di significato nonostante sia fra le più citate nei discorsi ufficiali.

La manifestazione degli studenti a Perugia. Grazie a Umbriaon.it e al direttore responsabile Fabio Toni, ecco il video con l’intervista a Giorgio Tropeoli, coordinatore regionale degli studenti




Il gruppo Scout Orvieto 1 e Acea Ambiente, insieme per il progetto “Sii il cambiamento”

Il gruppo Scout Orvieto 1 ha presentato il progetto “Sii il Cambiamento” ideato e gestito dai ragazzi del clan Cerchio della Luna.  Uno degli obiettivi principali del percorso è quello di sviluppare una sensibilità spiccata verso la tematica ambientale, adottando comportamenti virtuosi.  I ragazzi sono stimolati a ricercare delle soluzioni concrete ai problemi che vengono da loro stessi individuati mettendosi all’opera in prima persona per realizzarli. “In questo contesto – spiegano i ragazzi scout – si è analizzato l’impatto ambientale sul nostro pianeta e, consapevoli dell’enorme portata di questa emergenza, ci siamo accorti che anche i grandi obiettivi si possono raggiungere partendo da piccoli propositi e azioni”. 

Gli obiettivi del progetto sono tre, sviluppo di una coscienza attiva, eduzione alla sostenibilità e consumo critico.  “Vogliamo sensibilizzare – spiegano sempre i ragazzi del gruppo Scout Orvieto 1 – e informare altri giovani come noi su cosa sta succedendo nel nostro paese e nel mondo per poi mettere a disposizioni gli strumenti per costruirsi un’opinione approfondita e consapevole”.  Per raggiungere tale scopo è necessaria un’educazione alla sostenibilità adottando “pratiche che incentivino al riciclo, al riuso e al risparmio per una gestione virtuosa dei beni e delle risorse a nostra disposizione, riducendo gli sprechi e il consumo di plastica nella nostra quotidianità”.  Il passo successivo è un consumo critico e cioè “attenzione a cosa comprimo e mangiamo ogni giorno, cercando di scegliere sempre prodotti che rispettino l’ambiente e l’etica del lavoro e della produzione, avvicinandoci ad un cibo a chilometri zero, per evitare l’impatto inquinante causato dal trasporto, e biologico, per un rispetto dell’equilibrio ambientale, favorendo così la creazione di un personale stile di vita”.

Grazie al finanziamento di Acea Ambiente, da sempre sensibile ai temi dell’economia circolare e del recupero dei materiali, il progetto prevede l’installazione di erogatori di acqua potabile e una fornitura di borracce per i ragazzi di tutte le scuole secondarie superiori di Orvieto, in modo da limitare sempre di più il consumo di plastica. Sempre all’interno del progetto è prevista la realizzazione di pannelli informativi per illustrare le problematiche legate al consumo critico.  “Vogliamo dar vita – scrivono i ragazzi Scout – a occasioni di informazione, con l’aiuto di esperti, sull’emergenza climatica e sulla possibilità di partecipare ad eventi formativi e a manifestazioni sul tema dell’ecologia; vogliamo inserire il motore di ricerca ECOSIA nelle aule e molto altro.  In tutte questo il progetto ha trovato il sostegno delle dirigenti scolastiche dei due poli di istruzione secondaria superiore di Orvieto e dei rispettivi rappresentanti d’istituto.  Durante le assemblee che si sono svolte tra il 25 e il 29 novembre le varie proposte sono state introdotte dai ragazzi e discusse, e è iniziata la distribuzione delle borracce agli alunni degli istituti coinvolti”.