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ll Club Amici della Stampa vi invita al caffè del tesseramento da Montanucci per discutere e conoscere i programmi del 2024

Il Club Amici della Stampa ha chiuso il suo primo anno di attività con grandi soddisfazioni, momenti di emozione pura come per l’incontro con Sami Modiano, altri conviviali e altri di riflessione. Ora diamo inizio al 2024 con tanto entusiasmo e certi di essere sempre di più protagonisti in città. Per farlo dobbiamo crescere e avere sempre più soci. E allora tornano i caffè con i giornalisti a partire da sabato 2 marzo al Caffè Montanucci dalle 10 alle 12,30.
I nostri soci potranno rinnovare la tessera per il 2024. Chi non è ancora socio può venire a conoscerci e discutere, a proporre idee e a darci il suo sostegno.
Per i nuovi soci il costo della tessera è di € 30,00 mentre per i giovani la quota per il 2024 è di “soli” € 15,00.
Noi vi aspettiamo sabato dalle 10 alle 12,30 al Bar Montanucci, venite a conoscerci e vi sveleremo cosa abbiamo in mente per quest’anno.




Festa di San Francesco di Sales, l’incontro sul tema della Giornata mondiale delle comunicazioni

“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione veramente umana”. Questo è il tema che Papa Francesco ha scelto per la 58a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali del prossimo 12 maggio e che l’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di Orvieto-Todi ha proposto in occasione della ricorrenza della festa di san Francesco di Sales.
Sabato 27 gennaio, infatti, nella Sala Urbani dell’Opera del Duomo di Orvieto, operatori dei mezzi di comunicazione e collaboratori dell’Ufficio hanno condiviso idee, considerazioni e testimonianze. Ad aprire l’incontro è stato Mons.Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi, con una riflessione sulla comunicazione.
Tra le altre cose, il Vescovo ha sottolineato come la notizia, la parola, debba corrispondere a verità, ma deve essere ben ponderata, pensata, elaborata. L’intelligenza artificiale dovrebbe, quindi, essere un supporto, un valido aiuto, per chi mette nero su bianco le notizie. Mons. Sigismondi ha poi posto l’accento su un verbo, “captare”, che implica una percezione profonda e interessata nelle attività della vita quotidiana, in particolare nel giornalismo.

Proprio al mondo del giornalismo appartiene Andrea Rossi, giornalista pubblicista proveniente dalla parrocchia di Avigliano Umbro, da poco laureatosi in Scienze della comunicazione, collaboratore de La Voce e anche addetto stampa del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.  Ancora una volta la parola è stata protagonista: la testimonianza di Andrea ha permesso ai presenti di conoscere il suo approccio al mondo della carta stampata, un percorso iniziato con i primi articoli per il giornale della parrocchia e arrivato in uno dei luoghi più significativi per la cristianità. Un giovane volenteroso e con spirito d’iniziativa, dunque, proprio come i collaboratori che supportano quotidianamente l’ufficio Comunicazioni sociali.
Come ha spiegato la responsabile, Michela Massaro, uno degli obiettivi dell’Ufficio è proprio il coinvolgimento di ragazzi e ragazze precisi, puntuali e competenti, che possano contribuire al miglioramento delle attività con proposte e progetti. In conclusione mons. Sigismondi ha posto l’accento su una parola chiave determinante: libertà.   La libertà di informazione e di comunicazione, certo, ma anche la libertà su cui Dio alza le mani, inchiodate alla croce del Figlio.
È osservando la croce, quindi, che dovremmo riflettere per comprendere il vero significato di libertà, dono prezioso ed irrinunciabile.

A cura di: Noemi Grilli




Il premio giornalistico Ariodante Picuti va al direttore di Radio Radicale Alessio Falconio

Fare il giornalista è sempre più difficile nonostante sia l’epoca dei social, dell’open data e di fonti apparentemente infinite. Ogni giorno si devono affrontare mille ostacoli e cercare di sfondare muri di gomma. Una persona come Alessio Falconio, direttore di Radio radicale, testimonia l’impegno per un’informazione libera da ogni controllo. Bene ha fatto l’Ente Giostra della Quintana di Foligno a premiare Falconio. Di seguito il comunicato ufficiale

Il Premio Giornalistico Nazionale che ricorda la figura e l’opera di Ariodante Picuti, indimenticabile presidente della Quintana e personaggio di spicco della cultura e della politica folignate e umbra, indetto dall’Ente Giostra della Quintana insieme alla famiglia Picuti, è stato assegnato per l’edizione 2022 ad Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, storica emittente impegnata in prima linea nella battaglia a difesa dell’informazione libera da ogni condizionamento.

Falconio, 51 anni, ha collaborato con  Adnkronos e Ansa, è a Radio Radicale dal 1995 e direttore dal 2014, già vicepresidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, riceverà il Premio, giunto alla terza edizione e assegnato negli anni scorsi ad Antonio Lubrano e Agnese Pini, da Domenico Metelli, presidente dell’Ente Giostra della Quintana, nel corso di una cerimonia che si terrà mercoledì 7 settembre 2022 alle ore 18.30 a Palazzo Candiotti. Nell’occasione il premiato traccerà un profilo storico di Radio Radicale, nata nel 1975, illustrandone le caratteristiche e le ragioni per le quali l’emittente ha assunto tanta importanza nel complesso panorama dell’informazione nazionale. Quest’anno la giuria, presieduta dal giornalista Roberto Conticelli e composta dal presidente Domenico Metelli e dall’avvocato Giovanni Picuti in rappresentanza della famiglia, ha assegnato anche la ‘Menzione Speciale Comunicatore dell’Anno’ a Ruben Della Rocca, 54 anni, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma e responsabile della comunicazione, collaboratore di Radio Radicale all’interno del cui palinsesto illustra settimanalmente i contenuti di ‘Shalom’, rivista cartacea e online della Comunità ebraica romana. Il premiato parlerà poi del ruolo dei mass media nell’impegno quotidiano contro ogni tipo di discriminazione.




Il ricordo di Paolo Mauri al Museo Emilio Greco il 24 giugno alle 17,30

A due mesi dalla scomparsa, Orvieto ricorda Paolo Mauri, giornalista, critico letterario, per quasi vent’anni responsabile delle pagine culturali di “Repubblica”, che è stato a tutti gli effetti un cittadino di Orvieto.  L’incontro promosso dall’Opera del Duomo si svolgerà Venerdì 24 giugno alle 17:30presso il Museo “Emilio Greco”. Interverranno: Corrado Augias, Antonio Concina, Giuseppe M. Della Fina, Francesco Erbani e Simonetta Fiori.

Milanese di nascita, romano d’adozione, Paolo Mauri trascorreva lunghi e felici periodi nella sua casa di campagna, di fronte alla rupe di Orvieto. Qui non si è solo ritemprato dalle fatiche quotidiane, ma ha letto, studiato e lavorato e in tanti modi è stato attore delle vicende orvietane, sensibile ai valori di un territorio di cui ha sempre voluto cogliere il senso profondo, la storia e la cultura. L’atteggiamento verso il paesaggio orvietano, fisico e non solo, era il prodotto di un’idea della cultura molto aperta, che Mauri ha saputo manifestare nei suoi libri e nel lavoro a “Repubblica”. 

Sia quando analizzava testi letterari (i suoi amati scrittori lombardi, per esempio) sia nella confezione delle pagine che il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari destinava alla cultura, e che erano parte essenziale del profilo complessivo di quel giornale, Mauri metteva una disponibilità all’ascolto che era elemento fondamentale della ricerca di qualità. Al tempo stesso era per lui vitale l’obiettivo d’informare e d’informare bene, convinto che la cultura e il giornalismo culturale offrissero occasioni per comprendere meglio la realtà, senza fughe nel pensiero sbrigativo. In questo era sostenuto da una scrittura fluida, limpida, senza compiacimenti di tipo accademico.