1

Una serata dedicata a “La grande bellezza”. Missione compiuta al Liceo Classico e delle Scienze Umane

Il 27 maggio al Liceo Classico e delle Scienze Umane si è parlato di “Grande Bellezza”, anzi è andata in onda la bellezza. Un pomeriggio diverso tra musica, letteratura, astronomia e arte. Di solito non si scrive in prima persona ma si può fare un’eccezione.

Il filo rosso è il libro di Virginia Saba, giornalista ma non solo, dal titolo intrigante “Il suono della bellezza – note di vita e filosofia” edito da IF Press. Ma i veri protagonisti sono gli studenti che leggono brani di Saffo, Ovidio, Dante, Yourcenar, Dostoevskij. Nella serata della grande bellezza non c’è esclusione e quindi c’è spazio anche per uno dei grandi della letteratura, un russo. L’arte, quando non fa rima con propaganda, è tale e non ha confini, non ha padrini, non si può censurare, nascondere, mai! Da ex-studente c’era un po’ di emozione, è affiorato qualche ricordo di quei tempi, diversi sicuramente. L’immagine del preside, Mario Ciocchetti, sempre inappuntabile con il suo passo lento che guidava il Liceo come un buon padre di famiglia, severo ma giusto. Mentre gli studenti leggevano con pathos brani immortali mi sono tornate alla mente la lezioni di Nadia Bambini e del decadentismo francese. Lei leggeva in lingua originale e incantava. Sono flash che non mi distraggono dal presente. Poi è arrivato il viaggio nell’arte e nella semplicità di un docente di oggi, Stefano Ugolini, una lezione emozionante, che rapisce come raramente avviene. Si è partiti dalla maschera di Tutankhamon per finire con Warhol e le celebre Marilyn. E la grande bellezza inizia ad avere un senso perché l’Italia tutta è simbolo e Orvieto uno scrigno da custodire gelosamente. E ancora emozione con Frate Andrea Frigo, fisico e responsabile del planetario di Amelia. Con leggerezza ci fa conoscere l’infinito piccolo e grande, l’universo, le galassie, la perfezione della creazione e conclude con un semplice ma potente “amen”. Per finire la musica con la preghiera mistica ma allo stesso tempo umana, calda di “Dolce sentire”. Le note e il canto leggero cacciano per pochi minuti i pensieri, lo stress e la mente viene occupata dalla “grande bellezza”. Missione compiuta!

Le foto sono di Paolo Ercolani




L’Istituto Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto introduce la filosofia in modo sperimentale nella formazione tecnica

È da qualche tempo che se ne parla e se ne discute nelle “alte sfere” del Ministero della Pubblica Istruzione ed ora il corso di filosofia “entra” in punta di piedi e in modalità sperimentale, nella formazione tecnica dell‘Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico. Una scelta ponderata nel corso di questi mesi intensi, insieme alla dirigente, Lorella Monichini, che crede fermamente in una fattiva collaborazione e condivisione di intenti tra i due indirizzi di studio: il liceo con le sue specifiche competenze scientifico-umanistiche e il tecnico con le sue pluridecennali competenze tecnologiche. Il liceo e il tecnico, quindi, uniti in questa sfida, che permetterà un ulteriore scambio e condivisione tra le due scuole. Una docente di filosofia sperimenta nella classe quarta SIA/CAT questa straordinaria avventura, sono in tutto 12 gli istituti tecnici e professionali del nostro Paese ad introdurre quest’anno la filosofia nelle loro classi e il tecnico di Orvieto, l’unico in tutta l’Italia centrale. Ed anche questa esperienza contribuirà a potenziare l’offerta formativa attraverso una migliore integrazione tra sapere tecnologico e sapere umanistico.

Una sfida la nostra? Si, lo è. Un’innovazione didattica, opportunamente declinata in contenuti, obiettivi e metodologie, privilegiando quelle di tipo laboratoriale. Perché questa scelta? Da tempo si riconosce a questa disciplina la capacità di educare ad abilità trasversali come l’astrazione, l’analisi, l’esercizio del dubbio, l’argomentazione, e il problem solving…è il pensiero critico per antonomasia. Quindi, in questa prospettiva, l’istituto, sensibile ai cambiamenti culturali ed ai nuovi bisogni educativi dei giovani, ha aderito al Progetto “Inventio – La filosofia nell’istruzione tecnica e professionale”, promosso dal Gruppo di Ricerca dell’Università di Bologna, dall’associazione Filò e dall’associazione Amica Sofia.

Nella prospettiva di questo progetto resta centrale, comunque, la formazione della persona che, mai come oggi, deve essere in grado di agire e interagire consapevolmente con il contesto nel quale è immerso.