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Dal 25 aprile negozi aperti e sì al consumo di alcolici all’aperto. Le scuole superiori saranno in presenza al 70% fino al 9 giugno

Da lunedì l’Umbria torna in fascia gialla e la presidente Donatella Tesei ha firmato una propria ordinanza (pdf dell’ordinanza della Regione Umbria) per ciò che rimane di sua competenza a partire dalla scuole superiori.  Decadono, poi, alcuni divieti a partire da domenica. 

SCUOLA

Dal 26 aprile al 9 giugno, giorno di chiusura dell’anno scolastico, tutte le attività didattiche degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, statali e paritarie, saranno svolte in presenza per il 70% della popolazione studentesca.  La stessa disposizione vale anche per i corsi d’istruzione e formazione professionale e per quelli approvati da Regione e Arpal, con lezioni in presenza al massimo al 70%.  E’ consentita l’attività in presenza nelle sedi scolastiche delle scuole secondarie di primo e secondo grado per gli studenti che parteciperanno alle prove Invalsi.

NEGOZI

Da domenica 25 aprile non sarà più vietata l’apertura festiva dei negozi di vicinato, di medie e gradi dimensioni.  Sarà permessa, sempre dal 25 l’attività commerciale su aree pubbliche per quanto riguarda generi alimentari e prodotti agricoli e florovivaistici.  Cancellato il divieto per i centri commerciali ma, in quest’ultimo caso, a bloccare le attività è il decreto Aperture che stabilisce ancora la chiusura nei week-end dei centri commerciali.

 

RISTORANTI E BAR

Da domenica decade il divieto di consumazione di bevande alcoliche all’aperto nei luoghi pubblici e di assembramento negli stessi spazi e in prossimità degli esercizi commerciali durante il consumo di bevande e alimenti.  Decade anche il divieto di distribuzione di cibi e bevande con i distributori automatici in vigore dalle 18 alle 5.   Andando ad approfondire la parte dedicata ai ristoranti, potranno aprire solo quelli con tavoli all’aperto.

 

CALENDARIO E DISPOSIZIONI DEL DECRETO APERTURE

La guida alle riaperture

E’ libera la circolazione tra aree bianche e gialle e si possono andare a trovare amici e parenti.  Per le zone arancioni e rosse servirà il “pass” che attesterà: tampone antigenico o molecolare fatto nelle 48 ore precedenti con esito negativo, oppure ciclo completo di vaccinazione o guarigione dal Covid da non più di 6 mesi con certificato medico.  Per muoversi in zona arancione o rossa per motivi di lavoro, salute o urgenza basterà l’autocertificazione.

Riaprono cinema, teatri, sale concerto e live club.  I posti verranno assegnati con prenotazione a distanza di un metro frontale e laterale.  La capienza massima sarà del 50% e comunque non superiore ai 500 spettatori al chiuso e di mille all’aperto.   Musei e gallerie, mostre e parchi archeologici aperti anche al chiuso nel rispetto di tutte le normative e protocolli vigenti in materia di anti-contagio.  E’ consentito lo svolgimento di tutte le attività sportive all’aperto.  Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 fino al 31 luglio, fatti salvi eventuali aggiornamenti nel corso di tale periodo.

Le piscine all’aperto riapriranno dal 15 maggio mentre le palestre dal 1° giugno.  Dal 15 giugno ripartiranno le fiere mentre dal 1° luglio convegni e congressi.

 




Il COR Umbria chiede ulteriori 8 mila dosi di vaccini per completare e anticipare la fascia degli ultra-80enni

Altre 8 mila dosi di vaccino, oltre alle 50 mila aggiuntive che da alcune settimane erano state richieste formalmente dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei metterebbero la regione nelle condizioni di poter mantenere l’attuale  “performance” nella somministrazione dei vaccini che, in rapporto alle dosi consegnate la colloca in testa alla classifica per numero di vaccini inoculati.  Lo comunica una nota della Regione Umbria che riferisce gli esiti della riunione del Centro operativo regionale del 20 aprile, presieduta dal direttore regionale Stefano Nodessi Proietti, alla quale ha partecipato il direttore regionale alle attività produttive, Luigi Rossetti, che è stata introdotta da una comunicazione del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Claudio D’Angelo il quale ha motivato la questione della ulteriore richiesta di 8 mila dosi di vaccini Pfizer, non solo con il deficit di dosi inviate all’Umbria, ma anche dall’andamento epidemiologico del virus nella regione  che presenta uno scenario epidemiologico caratterizzato da una importante presenza di varianti del virus e da una rilevante rappresentatività di soggetti anziani a rischio. 
Secondo il commissario D’Angelo dei 50 mila vaccini richiesti e per i quali la Regione aveva avuto assicurazioni, al 20 aprile ne sono stati consegnati soltanto 3500, frattanto si è dovuto sopperire anche alle disdette di vaccini Astra Zeneca con vaccini Pfizer.   Se nei prossimi giorni saranno garantiti all’Umbria i vaccini richiesti, accanto alla somministrazione già programmata per le diverse categorie – si precisa nella nota – si potrebbe organizzare per il prossimo 25 aprile una sorta di “vaccine day” dedicato agli ultra 80enni così da anticipare le vaccinazioni programmate per i mesi di maggio e giugno e poter completare questa categoria.  Durante la riunione del Cor è stato anche riferito che nella Regione prosegue l’interlocuzione con le organizzazioni di categoria di imprese e lavoratori per la messa a punto della strategia di vaccinazione presso i luoghi di lavoro, così come previsto dallo specifico protocollo nazionale firmato lo scorso 6 aprile dal governo e le organizzazioni datoriali e dei lavoratori.
E’ stato infine reso noto che con l’Esercito italiano si sta perfezionando un accordo per effettuare a domicilio, con team vaccinali dell’Esercito, la vaccinazione di un residuo numero di ultra 80enni fragili nell’area della Valnerina, mentre sempre a cura dell’Esercito, sarà effettuata a breve la consegna dei vaccini a disposizione dei medici di medicina generale per le somministrazioni ambulatoriali.



La Regione Umbria riapre le scuole e al 50% le superiori, via anche al commercio il sabato

Anche le classi seconde e terze della scuola Media (Secondaria di Primo grado) torneranno da lunedì 12 aprile a svolgere lezioni in presenza, mentre le Superiori (Secondarie di Secondo grado) torneranno in classe al 50% a partire da mercoledì. E’ una delle decisioni contenute nella nuova ordinanza regionale firmata quest’oggi dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. Nella seduta di Giunta odierna è stata anche approvata la delibera che prevede la possibilità per gli studenti e per il personale docente e non docente delle scuole di effettuare gratuitamente, con cadenza settimanale e non più mensile, i test diagnostici presso le farmacie per l’identificazione di eventuali casi di positività al contagio da SARS-CoV-2.

Da lunedì, e sino al 24 aprile, sono consentite alcune attività sportive e motorie. Tra queste quelle individuali svolte all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici (nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività); attività sportiva di base e motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, purchè individuali (interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli).  Rimangono inoltre permessi eventi e competizioni – di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale dal CONI e dal CIP – riguardanti gli sport individuali e di squadra all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse o all’aperto senza la presenza di pubblico, e sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle suddette competizioni, muniti di tessera agonistica, esclusivamente a porte chiuse.

Quanto al commercio, i negozi di vicinato e le medie e grandi strutture rimarranno chiusi solo la domenica. Le attività nei centri commerciali rimarranno invece chiusi in tutto il week end. Le chiusure di cui sopra non si applicano alle seguenti attività: farmacie, para farmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, commercio di autoveicoli e moto cicli, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi.




I numeri delle reazioni avverse ai vaccini in Umbria, in linea con la media nazionale

Dal 1 gennaio al 22 marzo 2021, in Umbria, risultano inseriti nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) 835 casi di sospette reazioni avverse (ADR) ai vaccini anti Covid-19 su un totale di 79.312 dosi somministrate (tabella complicanze vaccini). Lo rende noto la Direzione regionale alla Salute.  La percentuale di segnalazioni sul totale delle dosi somministrate è pari all’1,05%. Il tasso di segnalazione per 100.000 dosi in Umbria, pari a 1050/100.000 dosi, è sostanzialmente in linea con il dato medio nazionale che è di 729 segnalazioni per 100.000 abitanti (risalente al 26 febbraio 2021, circa un mese prima dell’attuale dato umbro).  Nel 79% dei casi, la reazione avversa ha interessato il sesso femminile, con un rapporto Femmine/Maschi pari a circa 3:1. Nel 96% dei casi (799 su 835) di segnalazione si è trattato di una reazione avversa giudicata “non grave”.

Al momento della segnalazione, l’86% (722 su 835) delle reazioni avverse segnalate era definitivamente risolto, il 4% (34 su 835) è stato giudicato in “miglioramento”, l’8% (70 su 835) risultava “non ancora guarito”, l’1% (7 su 835) riportava una “risoluzione con postumi”. In circa l’1% (3 su 835) delle segnalazioni il dato di esito non era disponibile.

Relativamente al tipo di reazione avversa, sono state segnalate prevalentemente quelle già note per questi vaccini. Tra le principali: reazioni locali o sistemiche (febbre, brividi, dolore in sede di iniezione, stanchezza, malessere) in circa il 33% dei casi; reazioni interessanti il sistema muscoloscheletrico (mialgia, artralgia) circa il 20% dei casi; disturbi interessamento il sistema nervoso (cefalea, parestesie) circa il 18% dei casi; disturbi del tratto gastrointestinale (nausea, diarrea) nel 9% dei casi.  La durata media delle reazioni è stata di circa 4 giorni.  Nella maggior parte dei casi il segnalatore della reazione avversa è stato il medico (56%), seguito dal farmacista e dal cittadino (entrambe 16%) e da altro operatore sanitario (12%).

 




Via alle vaccinazione per dializzati e oncologici all’ospedale con Pfizer e a Bardano a breve parte la campagna per i disabili

Al “Santa Maria della Stella” di Orvieto è partita la campagna vaccinale in favore di 12 pazienti dializzati ed 8 pazienti oncologici con vaccino mRNA Pfizer. L’attività è coordinata dal team vaccinale ospedaliero in collaborazione con le strutture di Nefrologia e Dialisi e di Oncologia.  Intanto i team sanitari del distretto di Orvieto diretto da Teresa Manuela Urbani hanno completato la vaccinazione agli assistiti e agli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali del territorio.
Sono 73 i soggetti con disabilità fisica e psichica e 75 gli operatori delle strutture residenziali che hanno già ricevuto la prima e seconda dose Pfizer mentre per i centri diurni e le strutture semiresidenziali sono stati vaccinati, con prima dose, 12 disabili adulti e 20 operatori che a breve completeranno il ciclo con seconda dose Pfizer.  Nei prossimi giorni, nella postazione di Bardano, verranno vaccinati i soggetti con gravi disabilità con prenotazione, i loro caregiver e familiari.




Il Commissario per emergenza covid, Massimo D’Angelo, “stop alle polemiche sulle vaccinazioni. Prenotazioni secondo il piano vaccinale”

Il Commissario straordinario regionale per l’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, ha dato mandato di sospendere, con effetto immediato, la possibilità di prenotare la vaccinazione anti Covid-19, mediante Astrazeneca, per tutte le categorie dei servizi essenziali.

Rimangono aperte le prenotazioni per le categorie prioritarie, già individuate nel nuovo piano vaccinazioni nazionale: personale docente e non docente, scolastico e universitario; personale delle Forze Armate, personale di Polizia e dei Servizi Penitenziari.




Ordinanza della Regione conferma la chiusura delle scuole nell’orvietano, solo didattica a distanza

In considerazione del mutamento della situazione epidemiologica umbra, sentito il Ministro della Salute e il parere del Comitato tecnico scientifico regionale, è stata firmata oggi una nuova ordinanza regionale, in vigore sino al 6 aprile, che sostituisce l’ordinanza numero 23 del 12 marzo scorso. La principale novità introdotta riguarda, a partire da lunedì 22 marzo, la scuola.

Si svolgeranno infatti in presenza le attività dei Servizi socioeducativi della prima infanzia (0-36 mesi), i servizi educativi della scuola dell’infanzia (sino a 6 anni) e le lezioni delle scuole Primarie nei comuni dei distretti sanitari la cui media territoriale di contagi settimanali non supera i 200 casi ogni 100 mila abitanti (esclusi i Comuni che pur facendo parte dei suddetti distretti evidenzino un incremento critico individuato dalla Sanità). Si svolgeranno ancora con didattica a distanza le lezioni delle scuole Secondarie di Primo e Secondo grado in tutto il territorio regionale, nonché quelle delle scuole Primarie nei distretti sanitari con una incidenza media maggiore a 200/100mila abitanti.

   Da lunedì 22, dunque, saranno aperti i Servizi educativi e le scuole dell’infanzia (0-6 anni) e si svolgeranno in presenza le lezioni delle scuole Primarie (mentre rimarranno con didattica a distanza al 100% tutte le altre scuole Secondarie di Primo e Secondo grado) nei Comuni di: Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Sigillo, Scheggia e Pascelupo (distretto Alto Chiascio); Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, San Venanzo e Todi (Media Valle del Tevere); Corciano, Perugia, Torgiano (Perugino); Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno (Trasimeno); Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Calvi dell’Umbria, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Otricoli, Penna in Teverina (Narnese Amerino).

   Saranno sospesi i Servizi educativi e le scuole dell’infanzia (0-6 anni) e si svolgeranno con didattica a distanza al 100% tutte le lezioni delle scuole Primarie, Secondarie di Primo e Secondo grado nei Comuni di: Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi, Valtopina (Folignate); Amelia, Giove (Narnese Amerino); Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione, Orvieto, Parrano, Porano (Orvietano); Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino,  Umbertide (Alto Tevere); Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Valfabbrica (Assisano); Cascia, Cerreto di Spoleto, Norcia Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera Cascia, (Valnerina); Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni (Ternano); Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Spoleto (Spoletino).

Quanto al commercio, confermata da questo weekend, su tutto il territorio regionale, la chiusura domenicale dei negozi di vicinato (che potranno rimanere aperti l’intera giornata del sabato), la chiusura alle ore 14 del sabato delle medie e grandi superfici e per tutto il weekend i centri commerciali fatta eccezione per farmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, commercio di autoveicoli e moto, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole librerie e tabacchi.

ORDINANZA REGIONE DEL 19 MARZO

ALLEGATO ORDINANZA REGIONE 19 MARZO




Rinviati in Umbria gli appuntamenti vaccinali Astrazeneca del 16 e 17 marzo. AIFA lo vieta in tutta Italia

La Regione Umbria ha sospeso tutte le somministrazioni del vaccino AstraZeneca a seguito delle disposizioni di AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) che ne ha deciso il divieto di utilizzo, in via del tutto precauzionale e temporanea, su tutto il territorio nazionale.

L’AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose.

Il Commissario Straordinario regionale per l’emergenza Coronavirus, Massimo D’Angelo, ha immediatamente informato i referenti dei Punti vaccinali territoriali ed ospedalieri e dato mandato a Umbria Salute e Umbria Digitale di inviare tempestivamente messaggi SMS e/o mail a tutti i prenotati con AstraZeneca per i giorni 16 e 17 marzo, comunicando di non presentarsi per la vaccinazione.




Umbria, fino al 5 aprile scuola a distanza e negozi aperti il sabato. Nell’orvietano chiuse scuole dell’infanzia

E’ stata firmata dalla presidente della Regione Umbria  Donatella Tesei, un’Ordinanza regionale che resterà in vigore sino al 5 aprile e che sostituisce la numero 22 del 5 marzo. Alcune delle misure già adottate sono confermate e prorogate, mentre altre vengono adattate all’attuale situazione epidemiologica umbra e tengono conto delle prescrizioni della sanità regionale  e delle linee presenti nel Dpcm. In tal senso vi sono delle novità che riguardano soprattutto i servizi socio educativi della prima infanzia, i servizi educativi della scuola dell’infanzia e in generale le scuole operanti in quei distretti individuati dalla Sanità in cui si registrano particolari situazioni di diffusione del virus (come previsto da Dpcm in vigore).

Le principali novità riguardano: dal 15 marzo i servizi socio educativi della prima infanzia e i servizi educativi della scuola dell’infanzia saranno svolti in presenza in tutta la regione, fatta eccezione per i distretti sanitari che presentano le caratteristiche sopracitate. I distretti interessati dalla sospensione sono: l’Alto Tevere  (comprendente i comuni di Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e  Umbertide);
il Folignate  (Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi, Valtopina);  l’Orvietano (comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Parrano, Porano); la Valnerina (Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera); l’Assisano (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara Valfabbrica) e il Ternano (Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini, Stroncone e Terni).

Le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado svolgeranno le lezioni con modalità a distanza al 100% in tutto il territorio regionale.

Quanto al commercio, sempre su tutto il territorio regionale, il sabato (già dal 13 marzo) potranno rimanere aperti tutti i negozi di vicinato.  Chiuderanno invece alle 14 del sabato le medie e grandi superfici e rimarranno chiusi tutto il week end i centri commerciali. Domenica commercio chiuso fatta eccezione per farmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole librerie e tabacchi.
Torneranno in presenza in tutta l’Umbria i corsi individuali (ad esempio di musica, danza, teatro, lingue ecc), con distanziamento di almeno 2 metri e utilizzo della mascherina ffp2.

Infine per ciò che riguarda l’attività venatoria, a quanto già previsto in precedenza, dal 13 marzo viene consentita in forma individuale l’addestramento cani nelle aree Zac (Zona addestramento cani) presenti nel comune di residenza o, nel caso in cui non fosse presente, in quelle del comune più vicino.

Le misure potranno essere riviste anche settimanalmente in base al mutamento del quadro dei contagi.




Il lotto di vaccini Astrazeneca ABV2856 bloccato anche in Umbria. A Orvieto nessuna reazione avversa

Il lotto ABV 2856 del vaccino Astrazeneca è stato ritirato dall’Aifa in via precauzionale dopo alcune episodi avversi definiti gravi.  Anche in Umbria il lotto è stato utilizzato per la vaccinazione in particolare delle persone under 64 in questo periodo almeno fino ai giorni scorsi.  Ad Orvieto il punto vaccinale ha inoculato dosi del lotto ora ritirato.

Secondo quanto dichiarato dalla dottoressa Teresa Manuela Urbani, direttrice del Distretto Usl Umbria 2 di Orvieto e coordinatrice del punto vaccinale della città, “le dosi del lotto ABV 2856 sono state utilizzate secondo i protocolli e non abbiamo registrato reazioni avverse se non febbre e dolori muscolari che sono reazioni nella norma”.  Sempre Urbani ha spiegato che le reazioni pericolose sono quelle che si hanno nei primi 10 minuti successivi alla vaccinazione e per questo “il team vaccinale è pronto ad intervenire immediatamente”.  Ora le dosi del lotto ritirato sono state conservate in attesa degli sviluppi delle indagini tecnico-scientifiche.  Non deve temere chi ha già avuto inoculata la dose.  Per capire che tipo di vaccino e di quale lotto basta controllare la ricevuta che viene consegnata al paziente dopo la vaccinazione.

dalla Regione l’assessore Luca Coletto fa sapere che l’ultima somministrazione relativa al lotto ritirato è stata effettuata prima della comunicazione ufficiale di AIFA.  Ora le rimanenti dosi vaccinali sono state bloccate.