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Maurizio Conticelli scrive al Vescovo per il progetto pale eoliche all’Alfina e le scelte dell’Opera del Duomo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che Maurizio Conticelli ha inviato al Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, S.E. Gualtiero Sigismondi, sulla questione del progetto Phobos che prevede la messa in opera di 7 pale eoliche sul piano dell’Alfina. Parte di queste pale andranno a ricadere su terreni di proprietà dell’Opera del Duomo.

Eccellenza buongiorno,

la disturbo per il ruolo determinate che Ella svolge nei confronti dell’Opera del Duomo di Orvieto in merito ad un progetto per un impianto eolico con 7 aerogeneratori ciascuno alto 200 metri previsto nei Comuni di Orvieto e Castel Giorgio a confine con il Comune di Bolsena. Il progetto, denominato PHOBOS, suscita in molti angoscia e terrore non solo per il nome, ma per il devastante impatto che potrà determinare sul suggestivo tavolato vulcanico dell’Alfina.

Ci stiamo battendo, come associazioni e comitati, contro tale realizzazione che investe anche terreni di proprietà dell’Opera del Duomo di Orvieto che legge c.c., senza peraltro che quest’ultima abbia sollevato obiezioni e presentato formali osservazioni come risulta dalla documentazione presente nel sito del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica). Né sembrano avere avuto effetto i pareri contrari dei Comuni di Orvieto e Castel Giorgio, se è vero che il MASE avrebbe dato parere favorevole alla procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e che il parere definitivo sarebbe ora nelle decisioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri per dirimere il contrasto sorto a seguito del parere negativo del Ministero della Cultura (MIC).

Le scrivo per segnalarLe un articolo apparso su Astrolabio, giornale degli Amici della Terra, che riporta una lettera emblematica su questi argomenti a firma dell’Arcivescovo Metropolita di Benevento – Francesco Arrocca – e del Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio – Fr. Francesco Dileo – dal titolo La spada e la sentinella della terra di San Pio da Petralcina, auspicando un Suo autorevole interessamento per scongiurare, in extremis, l’approvazione del progetto PHOBOS.
La ringrazio per l’attenzione e per ciò che potrà fare a difesa delle comunità locali, con l’invito per ultimo a consultare la documentazione di cui ai link sotto riportati, rimanendo a disposizione per illustrarLe più compiutamente quanto sopra descritto.

Distintamente 

Maurizio Conticelli, Orvieto 




“La sagrestia di Tonino. L’8 per mille non è solo una firma”, nella Chiesa di Sant’Andrea il 23 giugno alle 18

Giovedì 23 giugno alle 18, nella Chiesa di Sant’Andrea, si terrà un incontro dal titolo “La Sagrestia di Tonino. L’8xMille non è solo una firma”. All’iniziativa, organizzata dal Servizio Diocesano per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica, interverranno monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, Massimo Monzio Compagnoni, direttore nazionale dell’Ufficio Sovvenire CEI e don Luca Conticelli, parroco di Sant’Andrea. Coordinerà il giornalista Alessandro Maria Li Donni, direttore di OrvietoLife.it. 




L’omelia del Vescovo Sigismondi, “accogliamo i senza tetto e gli affamati della guerra”

“Concedi la pace ai nostri giorni”: nell’embolismo, la breve orazione che nella liturgia eucaristica segue immediatamente la recita del Padre nostro, la Chiesa chiede a Dio il dono della pace che Cristo suo Figlio, “Principe della pace”, ci ha ottenuto con la sua Pasqua. Questa supplica accompagni il cammino quaresimale che oggi iniziamo con l’austero simbolo delle ceneri, proteso alla gioia del rito di benedizione del fuoco nuovo che apre la Veglia pasquale. La liturgia, con il suo linguaggio paradossale, attraverso l’itinerario penitenziale e battesimale della santa Quaresima ci fa passare dalle ceneri al fuoco e non viceversa: dalle ceneri, ricavate dai rami di ulivo benedetti l’anno precedente, a un fuoco nuovo che divampa e da cui si accende il Cero pasquale.

In quest’ora di tristezza universale si riapre per la Chiesa la strada dell’esodo, che attraversa il deserto quaresimale. Venti di guerra sollevano altra sabbia, altra polvere, altra cenere, quella della morte, ma una preghiera incessante sale al cielo da ogni parte della terra: “Concedi, o Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà di pace”. Questa supplica è ispirata dalla serena fiducia che le “potenze degli inferi” non sottraggono alle mani di Dio il mondo e la storia, che Egli guida, nel suo fluire incerto e nel suo intreccio di bene e di male, con un preciso disegno, cui le contraddizioni della libertà umana e l’azione di Satana, alla fine, non riescono a resistere. La malvagità del Diavolo e la cattiveria degli uomini possono rallentare ma non deviare il corso dei “progetti di pace” del piano divino di salvezza (cf. Ger 29,11).

Dio, “misericordioso e forte”, apre sempre nuovi spazi al cambiamento di rotta, agendo nell’intimo del cuore umano, dissodandolo da sentimenti, intenzioni e pensieri non buoni. È ipocrita chiunque invochi il dono della pace se il suo cuore non viene bonificato, liberato e sanato dai “fremiti dell’orgoglio e dell’ira”. È il cuore, infatti, la piattaforma di lancio delle parole più dure; è nel cuore che ha sede l’arsenale degli ordigni dell’odio; è il cuore il poligono di tiro delle armi da fuoco più pericolose. “In un mondo lacerato da lotte e discordie”, la ricerca sincera della pace ha inizio solo quando lo Spirito santo, per suo dono, piega la durezza dei cuori, li rende disponibili alla riconciliazione, disarma la vendetta con il perdono.

Vincere l’odio con l’amore non è una mossa tattica della libertà umana ma una azione strategica della divina misericordia, che segna l’inizio di un cammino di vera conversione. Si tratta di un percorso da affrontare con le “armi convenzionali” della penitenza, che Gesù chiede ai suoi discepoli di impugnare senza ostentazione: l’elemosina, la preghiera e il digiuno (cf. Mt 6,1-6.16-18). La preghiera bussa, il digiuno ottiene, l’elemosina distribuisce. “Il digiuno prepara il terreno – osserva Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima –, la preghiera irriga, la carità feconda”. Il digiuno ara il campo del cuore, la preghiera lo libera dall’aridità, la carità lo rende fertile. “Il digiuno – scrive san Pietro Crisologo – è l’anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia”.

Il Santo Padre ci ha chiesto di vivere, all’inizio della Quaresima, una giornata di preghiera e di digiuno per implorare da Dio la fine del conflitto bellico in Ucraina. Alla nostra supplica, che ci vede coralmente coinvolti perché cessi la “logica diabolica e perversa delle armi”, è necessario associare non solo il digiuno, perché una certa “razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (cf. Mt 17,21), ma anche la carità, che consiste “nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto” (Is 58,7). Fratelli e sorelle carissimi, “ecco ora il momento favorevole” (cf. 2Cor 6,2) per dedicarci a questa opera generosa, sostenendo la raccolta fondi, avviata da Caritas Italiana a fianco e a supporto delle Caritas dei Paesi confinanti con l’Ucraina, per far fronte sia alle necessità più urgenti di chi è in fuga dalla guerra, sia all’accoglienza di quanti, piangendo, cercano riparo in “terra straniera”.

“Per il cammino quaresimale di quest’anno – scrive il Santo Padre nel suo messaggio per la Quaresima che suona come un presagio – ci farà bene riflettere sull’esortazione di san Paolo ai Galati: ‘Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione (kairós), operiamo il bene verso tutti’ (Gal 6,9-10a)”.

+ Gualtiero Sigismondi




“Un mese, un’offerta, un sacerdote”, La sperimentazione è stata un successo nelle Parrocchie di Sant’Andrea, San Domenico e Sferracavallo

In questi due anni molto difficili per l’Italia e per l’Umbria la Chiesa Cattolica è stata vicina alla popolazione con i fondi straordinari messi a disposizione dalla CEI per aiutare le famiglie in difficoltà per la pandemia e soprattutto per la mancanza di lavoro. Anche al suo interno è stata avviata una sperimentazione molto interessante riguardante le cosiddette offerte liberali per il clero.  La Diocesi di Orvieto-Todi ha avuto risultati molto sopra le attese e questo l’ha portata al centro dell’attenzione anche a livello nazionale.  L’iniziativa “Un mese, un’offerta, un sacerdote” invitava i fedeli di ogni parrocchia a contribuire al sostegno del proprio parroco.  Ogni mese la CEI “paga” mille euro ai propri parroci e l’idea era quella di rendere responsabile la comunità, nella massima trasparenza, del sostentamento del proprio parroco.  Operazione riuscita pienamente in particolare nella Parrocchia di Sant’Andrea, con quella di San Domenico e di Sferracavallo che hanno raccolto poco più di 3 mila euro

Questa operazione ha permesso di liberare ulteriori e importanti risorse da destinare a realtà in sofferenza per il perdurare della crisi.  Il dato è emerso durante la presentazione del “Rendiconto delle somme derivanti dall’8xMille delle Diocesi Umbre dell’anno 2020” con le diocesi umbre che in totale hanno ricevuto oltre 26,3 milioni di euro nel 2020 contro i poco più dei 24 dell’anno precedente.




Per “Orvieto in Fiore” del 2022 il tema scelto è “Francesco e il coronavirus”

Nel caldo e accogliente grembo dell’aula magna del Liceo Artistico di Orvieto, si è tenuto venerdì 4 febbraio, giornata mondiale della fratellanza, l’incontro introduttivo al tema delle infiorate per la realizzazione dei bozzetti. Con questa iniziativa sono stati ufficialmente avviate le attività per la 10^ edizione di “Orvieto in Fiore”, che auspichiamo, per il 2022, possa essere realizzata nel suo tradizionale format, anche grazie al consueto sostegno dell’Opera del Duomo, della Fondazione Cassa di risparmio e del Comune di Orvieto.

Il presidente Leonardo Mariani e il direttivo del Comitato Cittadino dei Quartieri ritengono che la crescita del progetto infiorate possa proseguire seguendo il percorso iniziato ormai anni fa e che ha come filo conduttore le riflessioni e le iniziative di Papa Francesco, che illuminano la via da seguire per un futuro sostenibile e un corretto rapporto con il nostro ambiente e con gli altri.
Ci è sembrato particolarmente in tema il progetto “Francesco e il Coronavirus”, promosso dal Sacro Convento di Assisi e dall’organizzazione delle Scuole di Pace, come atto piccolo atto concreto ma significativo per creare un legame fra Orvieto e Assisi e tra la Palombella e l’organizzazione della Marcia della Pace.

“Francesco e il Coronavirus” è una proposta didattica originale, tesa ad aiutare le giovani generazioni a riflettere sull’esperienza della pandemia che ancora stiamo vivendo, mettendola a confronto con tre momenti vissuti da San Francesco d’Assisi all’età di vent’anni: la prigionia (il tempo del confinamento); la malattia e la crisi (il tempo della malattia, dell’incertezza e della crisi); il cambiamento (il tempo della ripartenza, del cambiamento e della ricostruzione), per creare un ambiente di fraternità. Presentata questa opportunità a S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, questi ci ha incoraggiato a cercare contatti con i referenti, che, dopo essere stati edotti sullo spirito e sui contenuti della nostra iniziativa, con semplicità e generosità, si sono resi disponibili a organizzare un laboratorio sul tema.

I ragazzi delle classi 2A, 2B, 2C, 3C e 3D, coordinati dalle docenti Dorella Colonnelli, Sabrina Moretti, Daniela Torsello e Silvia Valentini, alla presenza della dirigente scolastica prof.ssa Cristiana Casaburo, hanno incontrato, insieme a Armando Fratini, vicepresidente del Comitato: Monsignor Gualtiero Sigismondi, Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi; Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, e Padre Simone Tenuti, responsabile del Centro Francescano Giovani ad Assisi. Questi ultimi hanno portato il loro contributo, proponendo un’originale lettura dell’esperienza vissuta dal giovane Francesco d’Assisi: prigionia-crisi-cambiamento, che, nel tempo del coronavirus, ci propone la riflessione, il ripensamento, il cambio di sguardo sulla realtà e un percorso di trasformazione anche interiore.

Essenziale e profondo l’intervento di Monsignor Sigismondi, che ha invitato a riflettere sulle tre parole che descrivono San Francesco: “semplice, umile, libero”, sottolineando come la libertà sia il frutto dell’incontro tra l’essere semplici e l’essere umili.
La pandemia ha anche messo in evidenza quanto siano importanti i rapporti umani, le relazioni e i comportamenti personali di ciascuno, la consapevolezza, l’assunzione di responsabilità, il rispetto reciproco, la cura reciproca, la solidarietà la vicinanza, la collaborazione a tutti i livelli. Ed è proprio sul tema delle relazioni che i nostri giovani artisti rifletteranno e realizzeranno i bozzetti, tra i quali verranno selezionati quelli che, tradotti nelle infiorate, abbelliranno, con i colori dei quartieri, l’interno di chiese e palazzi della nostra città.

Fonte: Comitato Cittadino dei Quartieri




Don Luca Conticelli, “è stata un successo la sperimentazione della CEI sulle offerte liberali al clero”

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Il mese di novembre è stato un periodo di sperimentazione per alcune parrocchie della diocesi di Orvieto-Todi. La CEI ha infatti indicato un nuovo modello di offerta liberale per il clero basato sulla comunità. In pratica i fedeli della parrocchia si “sono presi in carico” il loro sacerdote. L’obiettivo era quello di offrirgli una vita dignitosa e “far risparmiare” alla CEI la quota mensile dedicata ai sacerdoti per poter, così dirottare quei soldi verso altre esigenze, in primis l’aiuto alle famiglie.

Don Luca Conticelli, responsabile diocesano dell’8 per mille, ha accolto fin da subito con entusiasmo questa sperimentazione anche nelle Parrocchie che guida, a partire da Sant’Andrea per arrivare a San Domenico. Il risultato è stato lusinghiero e oltre ogni più rosea attesa, segno che la responsabilizzazione della comunità tutta ha dato i frutti sperati.




“Sostieni il tuo parroco”, una piccola, grande sfida della Cei. La comunità provvede al “suo” sacerdote

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Per tutto il mese di novembre all’interno delle parrocchie di Sant’Andrea, San Domenico e San Pietro Parenzo i fedeli troveranno una scatola e delle buste. E’ frutto di una sperimentazione, o forse sarebbe meglio chiamarla piccola sfida, avviata dalla Cei che punta al sostentamento diretto del parroco da parte della propria comunità.

Don Luca Conticelli, responsabile diocesano dell’8 per mille, sottolinea l’importanza di quest’iniziativa che andrà avanti per l’intero mese di novembre, “la comunità s’impegna con il parroco e il parroco, a sua volta, fa altrettanto con i parrocchiani, con la comunità che così potrà controllare in ogni momento come vengono utilizzati i propri soldi. Troppe volte sono avvenuti fatti deplorevoli, così la comunità sarà direttamente coinvolta nella vita della parrocchia”.




Il vescovo Gualtiero Sigismondi apre i corsi della scuola diocesana di teologia

Nel pomeriggio del 22 settembre, ha avuto inizio la Scuola diocesana di Teologia, un’esperienza già consolidata nel passato e che quest’anno si è deciso di riprendere su suggerimento del Vescovo, il quale ha sempre sottolineato l’importanza e la priorità della formazione a tutti i livelli. Una preziosa opportunità formativa, proposta ora con una formula nuova, anche alla luce di quanto vissuto nel particolare periodo del Covid-19, utilizzando le moderne piattaforme per videoconferenze.

Numerosi gli iscritti, alcuni collegatisi dalla propria abitazione ed altri riunitisi nelle “sale di comunità”, ben dieci, allestite nelle diverse zone del territorio di Orvieto-Todi; occasione quest’ultima per partecipare insieme e dare all’iniziativa quel carattere diocesano che le è proprio.

Il primo incontro è iniziato alle ore 18,00 con un momento di preghiera e la prolusione di Mons. Gualtiero Sigismondi. A seguire la presentazione dei corsi a cura di don Alessandro Fortunati, direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi, che ha poi risposto alle varie domande dei partecipanti.
Il tutto si è concluso con la benedizione impartita dal Vescovo.




GAL-TO e Comuni insieme per celebrare Perugino e Signorelli nel 2023, una grande occasione per i territori

Il 6 settembre a Città della Pieve è stato presentato il protocollo d’intesa tra il GAL Trasimeno-Orvietano, i Comuni di Città della Pieve, Cortona, Orvieto e Todi e le diocesi afferenti ai territori che sancisce la collaborazione tra i vari enti per le celebrazioni, nel 2023, dei 500 anni dalla morte di Cristoforo Vannucci detto il Perugino e di Luca Signorelli.  A coordinare la presentazione il conduttore televisivo Bruno Vespa che ha sottolineato la grande importanza della programmazione plaudendo gli Enti che hanno dato vita al protocollo d’intesa con grande anticipo sulla data della doppia importantissima celebrazione.  Sono intervenuti Gionni Moscetti e Francesca Caproni, rispettivamente presidente e direttore del GAL, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il senatore Luca Briziarelli, Laura Teza, docente all’Università degli Studi di Perugia, i sindaci delle città coinvolte, Fausto Risini, Antonino Ruggiano, Luciano Meoni e Roberta Tardani, Riccardo, Dominga, Enrica e Marta Cotarella, Ruggero Parrotto, della Fondazione Famiglia Cotarella.  La prima domanda di Vespa è stata per Luca Briziarelli, ideatore del progetto che ha spiegato come l’idea è nata per riuscire “a lavorare in sinergia tra territori di confine per sostenere l’offerta turistico-culturale e per riscoprire quell’Italia centrale che troppo spesso è schiacciata nel dibattito Nord/Sud

Bruno Vespa, Donatella Tesei (al centro), sen. Luca Briziarelli (a destra)

Anche la presidente Donatella Tesei, ha plaudito all’iniziativa e garantito il sostegno della Regione dell’Umbria al Protocollo, che parte nei tempi giusti e che si coordinerà anche con altri eventi ed iniziative che si realizzeranno nell’intero territorio Umbro. Ha assunto inoltre l’impegno a mantenere e far crescere i rapporti istituzionali con tutte le regioni del centro Italia. 

Del progetto è parte integrante e attiva il privato con la famiglia Cotarella e l’omonima FondazioneRiccardo Cotarella, in particolare ha voluto sottolineare che “la collaborazione tra pubblico e privato sicuramente andrà a creare un valore aggiunto e l’impegno in sinergia è la testimonianza della serietà dell’intero progetto”Dominga Cotarella si è concentrata in

Dominga Cotarella

particolare sui prossimi appuntamenti orvietani, “il programma Orvieto Città del Gusto e dell’Arte che si svolgerà dal 27 settembre al 3 ottobre rappresenta il primo e vero banco di prova del progetto e l’occasione per approfondire ulteriormente il protocollo d’intesa che abbiamo appena sottoscritto”.  Il GAL è il soggetto coordinatore, un ruolo di vitale importanza per l’intero progetto.  Sarà compito dell’ente andare a coinvolgere gli altri enti omologhi proprio per creare una rete di cooperazione interregionale che è la vera novità del progetto Perugino e Signorelli.  Tutti gli intervenuti, infatti, hanno insistito sulla necessità di superare le barriere dei “campanili” che troppo spesso hanno rallentato se non bloccato lo sviluppo in particolare del turismo e della promozione di ampio respiro di territori limitrofi ed omogenei per storia, cultura, prodotti enogastronici e non solo.  Il GAL ha una grande esperienza in questo campo e nel riuscire ad intercettare i programmi europei con i relativi finanziamenti ma soprattutto nel progettare oltre il territorio singolo ma andando a stabilire connessioni e contaminazioni tra aree confinanti promuovendone lo sviluppo e nuove partnership, anche tra privati e miste con il pubblico.

La serata si è conclusa invitando gli intervenuti all’evento di Orvieto e annunciando una prossima presentazione del progetto a Roma.




Il vescovo Sigismondi lascia Foligno per dedicarsi alla Diocesi di Orvieto-Todi

Per Monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, sono giorni particolari quelli che sta vivendo. Il 29 giugno, infatti, è stato il 35° anniversario di sacerdozio e il 1° come vescovo della città di Orvieto. Ma le notizie non finiscono qui. Proprio lo scorso 26 giugno è arrivata la nomina del nuovo vescovo della Diocesi di Foligno, Mons. Domenico Sorrentino. Così ora Mons. Gualtiero Sigismondi potrà dedicarsi a tempo pieno alla Diocesi di Orvieto-Todi.

Dalla redazione di OrvietoLife i più sinceri auguri!!!!