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Chef Lorenzo Polegri porta negli USA i “cuochi di campagna” e il suo essere baschese

“L’ambasciatore” di Baschi, lo chef Lorenzo Polegri, è partito alla volta degli Stati Uniti con lo scopo, tra le altre cose, di sviluppare l’associazione “Cuochi di campagna” e intessere relazioni con le amministrazioni locali per la conoscenza delle reciproche realtà rurali. L’idea dei “Cuochi di campagna” venne fuori dal cilindro di chef Lorenzo  già nel 2015, quando Polegri ne parlò durante un incontro tenuto all’università di Harvard. Scopo della neonata associazione, che vedrà certamente Baschi come capitale, è quello di promuovere una cucina tipicamente territoriale, specifica, peculiare, che sappia esaltare innanzitutto le genuinità e le tradizioni locali. Un progetto valido per tutto il pianeta, come l’ha inteso Polegri, che dia risalto alle zone rurali, le uniche che ancora custodiscono i segreti di una cucina tipica, ancorata saldamente al territorio.
Come contenuto nella lettera di presentazioni, firmata dal sindaco Damiano Bernardini, “con Polegri abbiamo immaginato il nostro paese come punto di riferimento per i tanti studenti americani che vorranno approfittare del suo impareggiabile know how ed imparare i suoi segreti in cucina”
Non solo. Nelle intenzioni dell’amministrazione, il viaggio di Polegri negli USA è una possibilità senza eguali per il piccolo comune di Baschi. “Riteniamo infatti – prosegue il sindaco nella lettera di presentazioni – che nelle piccole realtà rurali spesso poste ai margini, risiedano invece grandi possibilità di crescita, di sviluppo, di cooperazione, di gestione del territorio compatibile con la nuova coscienza ecologica di cui spesso si parla senza conoscerne appieno l’argomento”. La cucina tipica come cultura, il territorio come tempio di tradizioni arcaiche da riscoprire e valorizzare.
Lorenzo Polegri, 56 anni, è uno chef molto apprezzato negli Stati Uniti dove ha avuto la possibilità di lavorare a New York e in altre grandi città. Per ben due volte, sotto la presidenza Obama e quella Trump, è stato invitato a cucinare alla Casa Bianca. Baschiese di nascita e di formazione, i segreti molto apprezzati della sua cucina risiedono proprio nei prodotti genuini di questa terra con i quali sa ricamare delle vere e proprie trame di sapori autenticamente umbri di cui si è persa la tradizione. La sua azienda agricola, gestita insieme al figlio Tommaso, produce vino e olio, sovrani incontrastati del territorio orvietano, ma anche ortaggi tipici di questa zona.
“Lorenzo Polegri ha insegnato in alcune tra le maggiori università americane”, conclude Bernardini, “organizzando dei veri e propri corsi della sua cucina con stage effettuati nel nostro territorio. Dopo quasi due anni di sosta obbligata, il suo viaggio è un’occasione per tessere nuove relazioni e approfondire vecchi legami per sviluppare concretamente una collaborazione che metta in primo piano il benessere e lo sviluppo dei territori rurali, uno scambio culturale nel senso più ampio del termine, che ci permetta di aprirci al mondo intero grazie alle nostre peculiarità, rimanendo rigorosamente noi stessi”.
Il viaggio americano di Polegri è iniziato nel New Jersey, esattamente al Rowan College, dove lo chef di Baschi sta allestendo un evento particolare, una sorta di battesimo per l’associazione “Cuochi di campagna”.




“L’olio in cattedra” convegno-evento dell’Istituto Professionale e Alberghiero Luca Coscioni, un successo della scuola

Sono giorni intensi per l’Istituto Professionale e Alberghiero “Luca Coscioni“ di Orvieto.  L’11 novembre si è tenuto un convegno sul tema dell’olio di oliva in tutte le sue declinazioni, partendo dagli aspetti antropici, organolettici, fino alla commercializzazione e gli abbinamenti di un prodotto nobile come l’olio, appunto.  Nei giorni scorsi è stata pubblicata la ricerca di Eduscopio sulle migliori scuole dell’Umbria e sia per la categoria degli alberghieri che per quella dei professionali nella Provincia di Terni “il Professionale” è primo in classifica per la percentuale di studenti che trovano lavoro nei 12 mesi dal diploma.  Una bella soddisfazione che viene completata anche dall’ottima performance dell’Istituto Lorenzo Maitani per l’indirizzo tecnico-economico che per quello tecnico-tecnologico.  Insomma, le scuole orientate alle professioni ad Orvieto funzionano.

Ma il vero clou è stato il convegno sull’olio dello scorso 11 novembre. Cristiana Casaburo, la dirigente scolastica, ha aperto i lavori con un breve excursus storico e culturale sull’olio.  Importante anche il parterre dei relatori a partire da Bruno Cirica, agronomo di fama, che nella sua lectio magistralis ha illustrato le cultivar in Umbria.  Eugenio Ranchino, agronomo e titolare dell’omonimo frantoio ha spiegato nei particolari la classificazione e le certificazioni di qualità dell’extra-vergine. Anna Perali, docente di scienze degli alimenti dell’istituto Luca Coscioni, ha presentato il progetto “L’olio in cattedra” che ha come obiettivo quello di far conoscere in tutti i suoi aspetti un prodotto identitario del nostro territorio, creando, per questo, una rete tra le aziende, le scuole e il territorio stesso.  Il professor Piergiorgio Marconi ha invece, parlato degli abbinamenti dell’olio e della versatilità del prodotto con cui realizzare insolite combinazioni, tra cui il gelato.

Roberta Giorgi, docente dell’istituto Professionale, ha poi invitato i titolari delle aziende a presentare l’olio “novello” delle varie  produzioni  e a spiegarne le caratteristiche. Per ringraziare i relatori e le aziende che hanno sposato il progetto, la DSGA Tiziana Bocchino ha donato loro dei piatti decorati con il logo dell’evento, realizzati dal laboratorio Malentacchi. Era presente al Convegno anche l’azienda “Spadoni” da anni produttrice di macchinari per la spremitura e la conservazione dell’olio.

Il convegno si è concluso con una cena a tema, in cui sono stati presentati piatti della tradizione umbra, con l’olio nuovo donato dai frantoi, realizzati dagli studenti di Cucina, guidati magistralmente dal docente Giuseppe Solombrino, in collaborazione con i docenti Davide Aprile e Alessandro De Matteis.   Nicola Palumbo, docente di sala bar, invece ha realizzato un cocktail d’autore all’olio d’oliva, presentato agli ospiti dagli allievi, accompagnati dal docente di indirizzo Nicola Giangiordano. Anche gli studenti di accoglienza turistica, insieme al docente Alessio Ricchezza, hanno saputo gestire brillantemente l’organizzazione del convegno, in cui erano presenti le dirigenti Scolastiche Isabella Olimpieri dell’Istituto Orvieto-Montecchio, Antonella Meatta dell’istituto Orvieto-Baschi, Cristina Maravalle dell’Istituto Onnicomprensivo di Fabro, insieme ad alcuni docenti delle scuole primarie e secondarie di secondo grado.   Gli ospiti, durante la cena, hanno potuto apprezzare anche le competenze e le abilità degli studenti e capire il valore dell’Istituto Professionale per il comprensorio Orvietano, territorio vocato al turismo, all’artigianalità e alla tutela dei prodotti agroalimentari, punto di forza dell’identità della regione Umbria.