Fermati e denunciati dai carabinieri tre uomini per furto su un’auto a Baschi

I Carabinieri del Norm della Compagnia di Orvieto hanno deferito tre cittadini di origine cilena, rispettivamente di 48, 33 e 20 anni, tutti domiciliati a Roma, per furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. La sera di martedì 12 marzo un cittadino, nel raggiungere il campo sportivo comunale di Baschi, aveva notato nel parcheggio tre individui che armeggiavano su un’autovettura in sosta: i tre, resisi conto di essere stati scoperti, si davano alla fuga a bordo di un’utilitaria di colore rosso. L’immediata attivazione delle pattuglie in circuito da parte del testimone con la chiamata al 112 ha consentito ad un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile di intercettare e fermare il veicolo in fuga nei pressi del casello autostradale di Orvieto.

Sottoposti a perquisizione personale, i tre venivano trovati in possesso di arnesi da scasso, tra cui un grosso ferro artigianale creato ad hoc per l’apertura delle portiere delle auto, una torcia ed un cacciavite mentre non è stata rinvenuta la refurtiva del furto perpetrato poco prima, un pc portatile ed un tablet. Per i tre sudamericani, irregolari, oltre alla denuncia penale all’A.G., è stato avviato, d’intesa con l’Autorità di P.S., l’iter per l’irrogazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio. con divieto di ritorno nel Comune di Orvieto.




Orvieto, la perseguita dopo la fine della relazione, applicato il braccialetto elettronico allo stalker

Un uomo di quarant’anni di Orvieto è stato arrestato con l’accusa di stalking dopo aver perseguitato la sua ex compagna per diversi mesi con una serie di molestie e minacce. La donna, esasperata, si è recata al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto dove ha sporto denuncia. Le vessazioni da parte dell’uomo sono iniziate dopo la fine della loro relazione. La donna ha raccontato ai poliziotti di essere stata pedinata, minacciata e insultata dall’ex compagno, che si presentava anche sul suo posto di lavoro. In un’occasione, l’uomo avrebbe addirittura detto a dei familiari che l’avrebbe “fatta fuori” se non fosse tornata con lui.

La donna, accompagnata da un’amica, si è presentata negli uffici di Piazza Cahen in evidente stato di shock. Ha raccontato la sua sofferenza e ha sporto denuncia contro l’uomo. I poliziotti dell’Ufficio Controllo del Territorio hanno immediatamente informato la Procura della Repubblica di Terni che ha assunto la direzione delle indagini. Al termine degli accertamenti, gli investigatori hanno inviato una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria.

Il Pubblico Ministero ha quindi richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Terni l’applicazione di una misura cautelare nei confronti dell’uomo. Il GIP ha disposto il divieto di avvicinamento alla donna, obbligandolo a mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati da lei. Inoltre, per controllare il rispetto di tale prescrizione, il giudice ha disposto l’applicazione del braccialetto elettronico all’uomo.




La Polizia stradale ferma un 55enne alla guida di un’auto a noleggio con una patente falsa

Ha tentato di trarre in inganno gli agenti della Polizia Stradale di Orvieto, mostrando una patente di guida apparentemente regolare, con foto e dati anagrafici corrispondenti al vero, sperando che la Polizia di Stato non scoprisse che si trattava di una patente di guida, anche se falsa molto ben realizzata.

E’ successo pochi giorni fa durante i rilievi di un incidente stradale sull’ A1, nel tratto tra Fabro ed Orvieto, nel quale l’uomo, un napoletano di 55 anni coinvolto alla guida di un’auto costosa la cui targa tedesca, aveva insospettito il personale della Polizia Stradale di Orvieto. Gli agenti rilevavano dai loro terminali alcune incongruenze sul documento esibito, rispetto alle date di rilascio e scadenza. Da qui i necessari esami sul documento che, sottoposto a specifiche procedure di analisi, era emersa l’assenza degli elementi anti-contraffazione, condizione da cui risultava chiara la sua falsità.

Per altro veniva accertato che la patente vera era stata revocata per la perdita dei requisiti e la mancata presentazione agli esami per conseguirne una nuova. Un’altra sorpresa arrivava però per la pattuglia: da quegli stessi archivi emergeva che l’automobilista era stato già denunciato pochi mesi fa per guida senza patente, elemento che quindi attestava la reiterazione di questa violazione di legge. Il tutto quindi, oltre al sequestro del documento falso, ha portato la Polizia Stradale di Orvieto a denunciare il 55enne alla Procura della Repubblica di Terni, sia per il possesso del documento falso che per guida senza patente, che in questo caso non lo vedrà solamente oggetto di una sanzione di diverse migliaia di euro, bensì lo vedrà risponderne davanti al Giudice in un processo penale.




Il calendario degli autovelox mobili in Provincia di Terni per il mese di marzo

E’ stato resto pubblico il calendario dei controlli con autovelox mobili sulle strade dell’intera Provincia di Terni. Saranno coinvolti Polizia, Carabinieri e gli agenti di Polizia Locale di molti comuni. Il provvedimento è stato firmato dal prefetto Giovanni Bruno.

Nello specifico i comuni coinvolti nei controlli sono: Baschi, Arrone, San Gemini, Orvieto, Narni, Acquasparta, Attigliano, Giove, Guardea, Penna in Teverina ed Acquasparta.




La polizia stradale ferma un 23enne e “trovano” quasi 100 chili di droga in una villetta di Ardea

In prossimità del casello autostradale di Orvieto è stato fermato il viaggio di un 23enne, accusato di svolgere attività di spaccio nella zona di Marina di Cerveteri. L’operazione è stata condotta dagli agenti della Polizia Stradale, in accordo con i colleghi del commissariato di via Farini a Roma.

Il giovane è stato sorpreso in possesso di un telecomando che avrebbe permesso l’accesso a una villetta nei pressi di Ardea, provincia di Roma. Ancora più sorprendente è stato il fatto che grata di sicurezza e porta di ingresso si sono aperte grazie alle chiavi che il ragazzo aveva con sé. Una volta entrati, gli agenti hanno identificato due persone, un 31enne e una 29enne di origine ecuadoriana, gravemente indiziati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due hanno dichiarato di essere i legittimi proprietari dell’abitazione. L’intervento dell’Unità Cinofila ha segnalato una stanza chiusa a chiave, risultando essere la chiave per una scoperta di proporzioni notevoli. Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti 87 chili di hashish, 740 grammi di cocaina rosa e circa 8 grammi di cocaina bianca. Oltre alle sostanze stupefacenti, è stato trovato anche materiale per il confezionamento delle dosi. Nell’abitazione del giovane a Cerenova, invece, sono stati rinvenuti quasi 6 chili di hashish, oltre 14 chili di marijuana e 124 grammi di wax.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Velletri, ha portato all’arresto dei tre giovani. In sede di udienza di convalida, il giudice ha confermato l’operato degli agenti, sottolineando l’importanza dell’azione della Polizia Stradale nel contrastare il traffico di droga nella zona.




La polizia ringrazia una delle signore che hanno sventato l’ennesima truffa ai danni degli anziani

Un grazie, detto con un mazzo di fiori e con un portachiavi della Polizia di Stato che servirà a ricordarle di togliere le chiavi dalla serratura ogni volta che chiuderà la porta di casa dietro di sé. Abitudine che spesso gli anziani, trascurano specie nei piccoli centri abitati. Con questo gesto la Polizia Stradale di Orvieto ha voluto ringraziare la signora Anna, una pensionata 80enne di Fabro, che con la sua prontezza d’animo e con la sua dinamica intelligenza, senza saperlo, ha permesso di arrestare una 35enne ricercata dalle Forze dell’Ordine per numerosi reati contro il patrimonio con a carico ordini di carcerazione per un minimo di 25 anni di carcere.

Tutto ha inizio qualche giorno fa, quando alla porta della signora Anna suona una donna che, spacciandosi per una dottoressa della ASL cerca con ogni scusa di entrare in casa per farle firmare dei documenti riguardanti agevolazioni assistenziali. Il suo comportamento, le risposte vaghe, facevano scattare nella signora Anna qualche dubbio, tanto da chiamare il figlio, che immediatamente allertava una pattuglia della Stradale di Orvieto che si trovava a passare davanti a lui. Grazie alle precise indicazioni, gli agenti riuscivano a rintracciare la fantomatica dottoressa e i suoi complici che si erano ormai da qualche minuto allontanati. Nonostante le false generalità declinate ai centauri orvietani, i poliziotti riuscivano a risalire alla vera identità della presunta dottoressa e successivamente alle pene da espiare.

Quanto accaduto è un esempio che conferma l’importanza della sinergia tra i cittadini e la Polizia di Stato. Sono proprio i comportamenti come quello della signora Anna che costituiscono i migliori consigli per la prevenzione dei reati, specie nei confronti delle persone anziane. Per questo, la Polizia di Stato ricorda l’importanza di alcuni piccoli accorgimenti: – Non aprire la porta o il cancello a sconosciuti, specie quando si è soli in casa, anche se gli sconosciuti si presentassero come tecnici del gas o della luce;

– Non fare “confidenze” su internet o per telefono in particolare per quanto riguarda credenziali bancarie e postali.

– Non cadere nella trappola della telefonata del sedicente “maresciallo” che chiede soldi da consegnare ad un avvocato che passerà a casa della vittima perché suo nipote è rimasto coinvolto in un incidente e quei soldi servono immediatamente per salvarlo da peggiori conseguenze

– Non farsi distrarre in alcun modo quando si carica la spesa in macchina da chi ci chiede informazioni su un luogo o su qualche persona o ci mostra del denaro a terra.

La Polizia di Stato, sarà sempre pronta in ogni momento a dare il suo apporto a chi intenda rivolgere domande sull’argomento.

La signora Anna, grata del pensiero dei poliziotti ed orgogliosa del suo contributo, ha voluto ringraziare personalmente i suoi “angeli della strada”.




Tre giovani orvietani nei guai, rifornivano di droga decine di ragazzi

Tre studenti hanno rifornito di droga decine di giovanissimi orvietani vendendo loro hashish a più riprese per un giro d’affari di migliaia di euro. È il preoccupante quadro riscostruito dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, su delega del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Perugia, Flaminio Monteleone.

L’indagine ha preso avvio dall’arresto, avvenuto lo scorso mese di novembre, di uno studente di un liceo orvietano che a scuola, oltre ai libri, aveva portato anche una discreta quantità di hashish da spacciare. Il giovane è stato scoperto grazie ad un controllo improvviso, concordato con la direzione dell’istituto scolastico, effettuato dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto; in quell’occasione, il cane poliziotto Kia fiutò la presenza di droga addosso ad uno studente, che era stato accompagnato da due agenti in borghese nei bagni della scuola e perquisito. Era stato trovato in possesso, oltre all’hashish nascosto negli slip, anche di una discreta somma di denaro e di materiale inerente allo spaccio. Dopo quell’episodio, su delega del procuratore Flaminio Monteleone, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha svolto una serie di accertamenti ed indagini sull’attività e sulle frequentazioni dell’arrestato e della sua cerchia di conoscenti e ne è scaturito un quadro preoccupante.

È emerso che, oltre allo studente arrestato, anche altri due giovanissimi si dedicavano allo spaccio di stupefacenti tra gli studenti delle scuole orvietane. Sono state decine, infatti, i giovani assuntori di hashish, identificati dagli investigatori della Squadra Anticrimine, che hanno ammesso di aver acquistato la droga dai tre studenti spacciatori. Ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dall’età dei giovani coinvolti, a vario titolo, nella vicenda; infatti, dei tre presunti spacciatori due sono minorenni, così come molti degli acquirenti di hashish identificati dalla polizia nel corso delle indagini; addirittura gli investigatori hanno accertato che uno dei tre venditori ha iniziato l’attività di spaccio già a 14 anni. La droga, secondo quanto emerso dalle indagini e dagli interrogatori, veniva venduta in concomitanza con la frequenza scolastica e cioè prima di entrare in aula o anche durante gli intervalli delle lezioni, nei momenti, come la ricreazione, in cui ovviamente pur rimanendo all’interno del plesso scolastico non è previsto il controllo dei docenti o del personale ausiliario. Le indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Perugia e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto non si concludono qui.

Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire altri episodi di spaccio e per identificare assuntori e venditori di stupefacenti tra i giovani orvietani.




Denunciati due giovani che hanno aggredito un 18enne a Orvieto Scalo

Nella serata di domenica 4 febbraio un ragazzo tunisino residente ad Orvieto Scalo, mentre stava rientrando a casa, è stato avvicinato da due giovani magrebini che, senza motivo apparente, hanno iniziato ad insultarlo. In pochi attimi sono passati alle vie di fatto ed hanno iniziato a picchiarlo, prendendolo a pugni e, una volta caduto a terra, sferrando calci in tutto il corpo.

È stato provvidenziale l’intervento di un cittadino che, notando quanto stava accadendo, ha cercato di far desistere i due aggressori; inoltre, ha subito chiesto aiuto componendo il numero di emergenza 112. I due aggressori, quando hanno sentito che l’uomo stava parlando al telefono con la Polizia di Stato, si sono dati alla fuga. Sul posto è subito arrivata una pattuglia della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto; i poliziotti hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza e il giovane aggredito è stato trasportato al pronto soccorso del locale ospedale, dove ha ricevuto le cure del caso.

Le indagini per identificare gli autori dell’aggressione sono state svolte dagli investigatori della Squadra Anticrimine del Commissariato i quali, partendo dalle dichiarazioni della vittima e del testimone, hanno svolto altri accertamenti che hanno consentito di giungere all’identificazione dei presunti aggressori, due giovani egiziani, entrambi residenti ad Orvieto, uno dei quali già noto per comportamenti analoghi. Al termine delle indagini, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini, con la quale ha denunciato per lesioni personali i presunti autori del fatto.

Appare utile evidenziare il comportamento esemplare del privato cittadino che, accortosi di una situazione che stava sfociando non certo nell’ordinario, non si è voltato dall’altra parte, ma è intervenuto prontamente chiamando il numero di emergenza 112.




Una donna denunciata e una arrestata per tentata truffa ai danni due signore anziane di Fabro

Nella mattinata dell’8 febbraio due anziane signore di Fabro ricevevano presso la loro abitazione la visita di una donna che dichiarava essere un medico della Asl, la quale molto gentilmente, le avvisava che in loro favore erano state concesse agevolazioni assistenziali. La sedicente dottoressa, che viene accolta sull’uscio, dopo aver rivolto alcune domande anche con lo scopo di verificare che le due donne fossero sole in casa, tenta di ottenere la loro firma su alcuni documenti definiti necessari per i benefici. Nonostante l’insistenza e le argomentazioni sostenute le due anziane signore negano la firma e l’ingresso in casa. Andati a vuoto i tentativi, la falsa dottoressa si allontana dalla proprietà a bordo di una piccola utilitaria dove l’aspettavano altre tre persone.

Le due pensionate, insospettite dalla strana visita, avvisavano i rispettivi figli, uno dei quali, proprio durante la conversazione telefonica avvistando una pattuglia della Polizia Stradale di Orvieto e ritenendo alquanto strano il racconto materno, pensa bene di avvertire gli agenti fornendo i dettagli della vettura e delle persone così come riferiti dalla madre. I “centauri”, sospettando che potesse trattarsi di un tentativo riconducibile ai diversi casi di furto o truffa in danno di anziani verificatisi in zona, iniziava le ricerche dell’auto intercettandola nella periferia di Fabro.

A bordo ci sono quattro persone, esattamente corrispondenti alla descrizione ricevuta. Alla guida un ragazzo e con lui tre donne, tutti d’origine siciliana e residenti nella periferia romana e senza nessun legame con il paese umbro. Una delle passeggere, risultava essere proprio quella che si era presentata come dottoressa dell’ASL presso l’abitazione delle due anziane, che priva di documenti d’identità dichiarava delle generalità poco convincenti. Infatti, effettuati i doverosi controlli, emergeva che sulla donna gravavano già da tempo alcuni ordini di carcerazione inerenti un cumulo di pene per un totale di 18 anni di carcere da scontare, emessi dai Tribunali di Siracusa e Termini Imerese ed in più una Custodia cautelare in carcere, ancora da eseguire, emessa dal Tribunale di Lecce per una pena compresa tra i 7 e 10 anni che, sommate alle precedenti raggiungeva un totale di anni di carcerazione tra i 25 ed i 30 anni.

Anche a carico degli altri soggetti risultavano numerosi precedenti proprio per furti in abitazione e truffe in danno di anziani. La donna è stata arrestata e condotta nel carcere di Perugia, mentre i suoi complici, tra cui sua figlia, sono stati denunciati a piede libero in concorso con l’arrestata.




Arrestato a Orvieto un 25enne condannato per rapina aggravata a Roma

I Carabinieri della Stazione di Orvieto, nel pomeriggio del 15 febbraio, hanno tratto in arresto un
egiziano 25enne in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura
Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma. L’uomo, condannato in via
definitiva alla pena di 2 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per una rapina aggravata,
perpetrata in concorso con altri tre soggetti a Roma nel settembre 2022 e che beneficiava
degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico ad Orvieto, è stato associato presso la
locale Casa di Reclusione.