I Vigili del Fuoco in soccorso di un 60enne che rischiava di affogare nel Lago di Corbara

Vigili del distaccamento di Orvieto sono intervenuti sul lago di Corbara per il soccorso ad una persona che rischiava di affogare. La persona, un uomo sessantenne, ha tentato il suicidio gettandosi dal ponte posto sulla SS 448 cadendo nelle acque del lago. Mentre la squadra giunta sul posto ha provveduto a calare in acqua un gommone, un collega è sceso fino alla riva e seguendo un sentiero è giunto nei pressi dell’acqua quindi si è tuffato riuscendo ad afferrare il malcapitato e a trascinarlo a riva dove è stato affidato alle cure dei sanitari. Sul posto il Drago dei vvff che ha verricellato l’infortunato per il trasferimento in ospedale.




Portavano la droga all’interno del carcere di Orvieto, individuati dalla polizia i tre responsabili

La cooperazione tra Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria, sotto la direzione della Procura della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, ha consentito di individuare tre presunti responsabili di un traffico di sostanze stupefacenti verso il carcere di Orvieto. L’indagine è iniziata diversi mesi fa con la consegna, tramite corriere, di un pacco contenente generi alimentari e destinato a un detenuto di origini nordafricane, recluso presso la locale Casa Circondariale. Agli agenti della Polizia Penitenziaria il pacco ha fatto nascere subito dei sospetti, in quanto il detenuto non risultava avere parenti in Italia; hanno proceduto al controllo dell’involucro ed è emerso che, avvolti in un’abbondante quantità di involtini di bresaola, si celavano quasi 130 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. La Polizia Penitenziaria ha quindi messo a parte di quanto accaduto il personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto, che ha immediatamente informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che ha assunto la direzione delle indagini.

É iniziata una serie di accertamenti, che hanno consentito di individuare la persona che aveva spedito il pacco e di risalire alla moglie di un altro detenuto italiano, anch’egli in carcere ad Orvieto. L’attività di indagine, lunga e laboriosa, è proseguita per diversi mesi ed ha portato al deferimento di tre persone per traffico di sostanze stupefacenti. I tre presunti autori del reato sono il detenuto di origini nordafricane che ha fatto da tramite, il detenuto italiano reale destinatario del pacco e la consorte di quest’ultimo, per averlo spedito. A carico dell’italiano vi è anche l’accusa di “Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” in quanto è emerso anche l’utilizzo all’interno del carcere di un telefono cellulare, poi sequestrato.




Nuova possibile truffa, signora chiede soldi per la benedizione delle attività commerciali

Tornano le piccole truffe con l’avvicinarsi di una delle feste principali del calendario: la Pasqua. Nei giorni scorsi, infatti, è stata segnalata la presenza di una signora di mezza età che girava nel centro storico con un santino chiedendo dei soldi in cambio della benedizione del negozio.

In pratica prendendo spunto dalla tradizionale benedizione delle famiglie che nel periodo Quaresimale viene effettuata dalle parrocchie, la signora ha pensato bene di “affiancarsi” e offrire a pagamento la benedizione delle attività commerciali. Ha scelto il sabato mattina, giorno di mercato a piazza del Popolo e la signora, di mezza età, capelli castani, secondo la descrizione che ci hanno fatto alcune “vittime”, ha iniziato a entrare in molti negozi nella zona di corso Cavour e piazza del Popolo con un santino offrendo una benedizione in cambio di soldi per i poveri.

Il parroco di Sant’Andrea e San Domenico, don Luca Conticelli, ha scritto anche sui social che non c’è alcun legame tra la Chiesa e la signora e che per le benedizioni alle famiglie basta contattarlo telefonicamente.




Ciconia, via dei Tigli e il marciapiede fantasma

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Era il 2016 quando in via dei Tigli vennero tagliati alcuni alberi malati. Ci furono polemiche allora proprio per il taglio ma gli abitanti già lamentavano grossi problemi per il regolare utilizzo del marciapiede. Le mattonelle sconnesse hanno reso il marciapiede praticamente inutilizzabile per chi utilizza carrozzine. Genitori e persone diversamente abili sono costrette a scendere e occupare una parte della carreggiata della SS 71, non proprio una strada secondaria, per poter camminare.

Giuseppe Calabrò, residente in via dei Tigli, ha lanciato un appello tramite OrvietolifeTv al Comune perché risolva un problema che si trascina ormai da sette lunghissimi anni e con rimpalli di responsabilità tra Anas e amministrazione che fanno rimanere, però, tutto fermo con i residenti, le famiglie, i giovani che non possono utilizzare il marciapiede ma sono obbligati a camminare lungo una strada a intenso traffico senza alcuna sicurezza.




Aggrediscono una pattuglia dei carabinieri dopo aver tentato la fuga in auto, arrestati

La notte del 10 marzo, nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio, una pattuglia della Radiomobile dei Carabinieri di Orvieto, ha incrociato un veicolo, nei pressi del Fanello di Orvieto e hanno riconosciuto alla guida un soggetto a cui mesi prima, era stata ritirata la patente di guida, poi revocata dalla Prefettura di Terni. Allora la pattuglia ha invertito il senso di marcia per inseguire la vettura, intimando più volte all’uomo alla guida di accostare. Il guidatore, al contrario, ha iniziato a fuggire con una seria di manovre azzardate nel tentativo di seminare i carabinieri che, però non hanno mai perso di vista il veicolo.

Dopo poche centinaia di metri il guidatore ha interrotto la propria corsa, uscendo dal veicolo e dileguandosi a piedi. Lo stesso hanno fatto altri due passeggeri, un uomo e una donna che, diversamente dal guidatore, sono rimasti nei pressi della vettura. I militari dell’Arma, hanno iniziato a svolgere i dovuti accertamenti sul mezzo e sulle persone. La donna, però, sin da subito, si è mostrata contraria all’intervento dei Carabinieri e ha reagito attaccandoli verbalmente con frasi scurrili e minacce di vario tipo.

Di lì a poco, il guidatore, nel frattempo scomparso, è sbucato improvvisamente da una siepe in cui si era nascosto e si è scagliato contro i militari presenti, colpendo uno dei due con una gomitata al volto e incominciando a inveire contro gli stessi. Subito, gli uomini dell’Arma hanno tentato di bloccare l’aggressore e, dalle fasi concitate dell’evento, ne è nata una colluttazione, alla quale ha partecipato anche la donna, sferrando calci verso i due militari nel tentativo di evitare che l’aggressore venisse bloccato. La pattuglia ha chiesto rinforzai alla centrale per porre fine alla questione. In poco tempo i soggetti sono stati bloccati e, dopo gli accertamenti di routine presso il locale pronto soccorso, sono stati portati al Comando dell’Arma di Orvieto, e in accordo con la Procura ternana, si è proceduto al loro arresto in ordine ai reati contestati di violenza, minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo e la donna, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Terni, sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.  




Nuova forte scossa di terremoto di 4.6 avvertita alle 20,05 con epicentro Umbertide. Scuole chiuse il 10 marzo a Montegabbione e Monteleone di Orvieto

Nella prima serata del 9 marzo si è registrata un’altra forte scossa di terremoto sempre nell’area di Umbertide, una alle 20,05 di magnitudo 4.6, ma per tutto il pomeriggio si sono registrate scosse di magnitudo più bassa. tante le persone che hanno deciso di dormire fuori dalle proprie case per paura e perché soprattutto con la scossa dell’ora di cena in alcune abitazioni qualche danno si è evidenziato.

Intanto in gran paerte della Provincia di Perugia le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse nella giornata del 10 marzo e la Regione ha comunicato lo stesso provvedimento per tutti gli uffici dell’Ente. Dalle sale operative arrivano notizie di alcuni edifici lesionati e di almeno un trentina di famiglie evacuate nella zona dell’epicentro.

A Orvieto scuole regolarmente aperte mentre nei Comuni di Monteleone d’Orvieto e di Montegabbione i sindaci hanno deciso di chiudere gli istituti d’istruzione per permettere ai vigili del fuoco e ai tecnici di controllare la stabilità degli edifici.




Scossa di terremoto di magnitudo 4,4 a Umbertide avvertita in tutta l’Umbria, paura ma nessun danno

Alle 16.05 del 9 marzo una forte scossa di terremoto è stata avvertita in Umbria. L’epicentro è stato individuato a Umbertide e la magnitudo è stata del 4,4. Il sisma è stato chiaramente avvertito in tutto il perugino fino a Firenze e nel resto dell’Umbria. Si è immediatamente attivata la macchina dei controlli in particolare a Umbertide e Gubbio, le zone più vicine all’epicentro. La scossa è stata piuttosto breve e anche a Orvieto sono molteplici le segnalazioni di chi ha avvertito il movimento tellurico.

A Umbertide è stato aperto il COC anche se non sono stati evidenziati danni gradi alle strutture ma per sicurezza è stata decisa la chiusura delle scuole per il 10 marzo. Dalla Regione fanno sapere che è in fase di verifica la segnalazione di un danno a una abitazione singola sita nel territorio di Umbertide. Alla scossa delle 16,05 sono seguite altre scosse più leggere “con risentimenti nella piana di Gubbio, Pietralunga e nel territorio circostante”. La Protezione Civile regionale non ha ricevuto segnalazioni particolari mentre dalla sala operativa è in contatto continuo con i sindaci dei Comuni interessati più direttamente dalla scossa. A Orvieto, sono scattati i controlli di routine al Duomo ma non vengono segnalati danni o situazioni particolari

La presidente della Regione Donatella Tesei e l’assessore Enrico Melasecche si sono messi subito in contatto con i vertici della Protezione civile e la Sala operativa per informarsi e seguire l’evolversi della situazione.  




I carabinieri denunciano il titolare di un autosalone orvietano per riciclaggio di auto

I Carabinieri della Stazione di Bolsena hanno deferito alla Procura della Repubblica di Terni il titolare di un autosalone di Orvieto per il reato di riciclaggio di autovetture rubate.

L’attività d’indagine è partita dopo un controllo di routine su un’autovettura, durante il quale i militari si sono resi conto di una serie di anomalie nella documentazione di un veicolo grazie a dei controlli incrociati in banca dati. E’ stato quindi deciso di approfondire a ritroso i passaggi di proprietà del veicolo, ricevere le dichiarazioni del proprietario e verificare la genuinità della carta di circolazione e certificato assicurativo, accertamenti che hanno confermato le iniziali perplessità.

A questo punto i militari dell’Arma hanno chiesto informazioni direttamente alla casa costruttrice del veicolo che, mediante il numero di motore, i dati memorizzati sulla centralina elettrica ed altre specifiche verifiche, è risalita con esattezza alla prima immatricolazione, ovvero sia un’autovettura già rubata nel febbraio del 2020 in provincia di Caserta, e confermava così in toto gli iniziali sospetti.

I Carabinieri hanno continuato l’attività con ulteriori specifici accertamenti, dapprima su delega della Procura della Repubblica di Viterbo e successivamente, per competenza territoriale, sotto la direzione della Magistratura di Terni, ricostruendo che il veicolo in questione, dopo essere stato asportato e prima di essere messo in vendita presso un rivenditore di Orvieto, era stato oggetto delle seguenti alterazioni: sostituzione di alcune parti di carrozzeria e vetri; ripunzonatura del telaio con un numero rispondente ad altra autovettura immatricolata in vari paesi europei; realizzazione di falsa documentazione di circolazione; reimmatricolazione in Italia, creando così un clone di un’altra vettura già circolante in  un’altra Nazione dell’Unione Europea, facendo quindi figurare l’autovettura rubata come importata da quello Stato.  Per rendere tutto più credibile sono stati trascritti alcuni passaggi di proprietà fittizi.

Le successive complesse e prolungate attività svolte dai Carabinieri della Stazione di Bolsena hanno fatto venire a galla, frutto del citato disegno criminoso, in totale quattro autovetture, tutte già rubate in diverse città italiane e, dopo le citate contraffazioni, poste in vendita presso l’autosalone dell’orvietano ed infine acquistate da ignari cittadini residenti in alcuni centri dell’Alta Tuscia viterbese, stipulando dei contratti di finanziamento. Il titolare della rivendita auto è ora indagato per il grave reato di riciclaggio di auto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni.  L’uomo indagato è da considerarsi innocente fino alla conclusione del terzo grado di giudizio quindi non colpevole fino all’eventuale condanna definitiva, così come previsto dal sistema penale italiano e dall’articolo 27 della Costituzione.




I carabinieri arrestano tre spacciatori nell’alto orvietano con “l’indagine Sax”

Alle prime luci dell’alba del 2 marzo, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Orvieto, unitamente ai militari dei Comandi Stazione Carabinieri inviati come rinforzo, e dell’Aliquota Carabinieri Cinofili di Roma, al termine di una complessa attività investigativa, hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Terni su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, nei confronti di 3 cittadini di origine albanese.

Sul conto degli arrestati, al termine della suddetta attività investigativa, sono stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati, commessi in concorso di persone, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish.   La complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, ha consentito di accertare come i tre gestissero lo spaccio di cocaina e hashish nei territori dell’alto orvietano, principalmente nei comuni di Fabro, Monteleone d’Orvieto e Montegabbione, sino a divenire, in tali centri, il punto di riferimento dei consumatori dell’intera zona.  Nel corso dell’attività, gli investigatori dell’Arma hanno recuperato a più riprese sostanze stupefacenti da alcuni consumatori, nonché le segnalazioni amministrative conseguenti. A tali riscontri è seguita una puntuale attività tecnica di intercettazione, nonché numerosi servizi di osservazione, posti in essere nell’arco delle investigazioni intraprese, che hanno consentito di delineare sempre più un oggettivo quadro probatorio, capace di individuare con esattezza le responsabilità degli appartenenti al trio di criminali. 

L’indagine coordinata dalla Procura di Terni ha quindi permesso di ricostruire come, tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, gli indagati abbiano effettuato nr. 386 cessioni di sostanza stupefacente, di cui 374 di cocaina e 12 di hashish, per un totale di gr. 376 di sostanza ceduta, di cui gr. 316 di cocaina e gr. 60 di hashish, per un controvalore economico  totale di € 25.720,00. Al termine delle formalità di rito, gli arrestati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Terni.




Anziano ultraottantenne di Ciconia si perde e viene rintracciato e soccorso dalla Polizia

Si è conclusa con il lieto fine, grazie all’intervento del personale della Polizia di Stato, la giornata di ansia di un’anziana donna a causa della scomparsa del marito. L’uomo, ultraottantenne, residente ad Orvieto nel quartiere di Ciconia, si era allontanato di casa nelle prime ore della mattina, dicendo che sarebbe andato al cimitero a trovare la propria madre defunta. Poi però, quando all’ora di pranzo non ha più fatto rientro, la moglie ha iniziato a preoccuparsi, anche perché l’uomo non aveva con sé nessun telefonino e quindi era praticamente irreperibile. Dopo aver atteso invano il rientro del marito, la signora, preoccupatissima, poco prima delle tre del pomeriggio ha telefonato al numero unico di emergenza 112 ed ha chiesto aiuto. La sala operativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha diramato la notizia anche alle altre forze dell’ordine ed ha iniziato immediatamente le ricerche dell’anziano impiegando tutte le pattuglie disponibili. Gli agenti, dopo essersi fatti dare dalla moglie alcune foto dell’anziano, si sono messi alla ricerca dell’uomo ed hanno iniziato la perlustrazione della zona del cimitero ma con esito negativo.

Allora, immaginando che si fosse allontanato a piedi nelle zone limitrofe all’abitazione, hanno iniziato a controllare l’area di Ciconia e quella limitrofa al fiume Paglia. Verso le quattro del pomeriggio, due poliziotti che a piedi si erano incamminati verso la strada che porta all’area dei “laghetti” hanno notato un anziano che si muoveva a fatica e che corrispondeva alla descrizione dello scomparso. Si sono avvicinati ed hanno accertato che si trattava dell’uomo che stavano cercando; lo hanno trovato in stato confusionale ed esausto per la lunga camminata e per il fatto che ormai erano tante ore che non assumeva né cibo né bevande. Inoltre, a causa di una caduta, si era ferito al volto e perdeva sangue. L’anziano non è stato in grado di fornire spiegazioni sui motivi dell’allontanamento. A quel punto il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto ha avvisato la moglie ed il figlio dell’uomo dicendo loro che era stato ritrovato.

L’ottantacinquenne è stato accompagnato all’auto che i poliziotti avevano parcheggiato nei pressi del luogo dell’incontro e poi è stato condotto presso il pronto soccorso dell’ospedale di Orvieto per le cure del caso.