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Tornano a salire i contagi con l’Umbria sopra la media nazionale e Orvieto tocca quota 443 positivi

In pochi giorni la curva dei positivi a Orvieto e in Umbria, più in generale, è tornata a crescere vorticosamente. Il 17 marzo siamo a quota 443 e 3 ricoverati nei reparti ospedalieri. I guariti sono stati 20 contro 21 nuovi contagiati dal virus in 24 ore. E’ allarme? Non proprio, la sottovariante “omicron2” è molto più contagiosa della sua sorella maggiore ma i sintomi sono simili e il decorso è in linea. In pratica chi si è regolarmente vaccinato con le tre dosi rischia molto meno di avere un esito grave e molti positivi sono in quarantena come paucisintomatici e senza apparenti sintomi. E’ chiaro che l’abbassamento della soglia di attenzione ha permesso al virus di rialzare la testa vigorosamente, complici anche le condizioni meteo che fino a pochi giorni orsono erano tipicamente invernali. Del resto la risalita dei casi è comune a tutto il Paese e fra le cause ascrivibili a questa recrudescenza ci sono gli ammorbidimenti delle restrizioni, il periodo delle “settimane bianche” e un forte rallentamento delle vaccinazioni. In particolare si nota a livello italiano una crescita dei ricoveri in età pediatrica proprio per la bassa copertura vaccinale nella fascia fino ai 12 anni. Molti hanno “dimenticato” di effettuare la cosiddetta dose “booster” cioè il terzo richiamo, e questo ha permesso, secondo i medici, al virus di riprendere il largo.

Intanto il governo sta mettendo a punto la road map della fine delle restrizioni che già da aprile prevede lo stop del green pass rinforzato nei ristoranti e nei bar all’aperto, ad esempio. un’iniezione di fiducia che però non deve essere interpretata con un “libera tutti”. Il virus ancora circola, è meno pericoloso se si è vaccinati, ma c’è. Nei Paesi dove hanno tolto le restrizioni, come Gran Bretagna e Danimarca, si sta assistendo a una nuova vertiginosa risalita dei positivi e dei ricoveri così come in Cina che in questi giorni sta cercando di contrastare con nuovi lockdown mirati la peggiore ondata dopo quella storica di Wuhan. Non rimane quindi, che raccomandare di continuare con le attenzioni e le cautele che oramai abbiamo acquisito in questi ultimi anni: igienizzare le mani spesso, utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi, sempre e in quelli aperti se in presenza di molte persone e soprattutto vaccinarsi e effettuare i richiami senza rimandare perché i contagi “sono in calo”.




Piccola risalita dei casi di covid-19 in tutta la Regione ma calano i ricoveri ospedalieri

La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, in Umbria mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti all’8 marzo è pari a 897: questi i dati che emergono dal report elaborato settimanalmente dal Nucleo epidemiologico regionale e resi noti dall’assessore alla Salute, Luca Coletto. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni aumenta attestandosi ad un valore di 1,48. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra un trend in leggero aumento per tutte le classi d’età, più marcata nelle classi di età compresa tra 3 e 24 anni. Tutti i distretti sanitari hanno l’incidenza settimanale in aumento ma ancora inferiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti.

Rispetto alla settimana precedente si osserva una leggera diminuzione nell’impegno ospedaliero regionale (all’ 8 marzo 140 ricoveri di cui 5 in terapia intensiva), mentre si registrano nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, 17 decessi. Rispetto alla settimana precedente si registra un aumento della percentuale di positivi sul totale dei tamponi (15.3 %) con un numero di test effettuati paragonabile.

“I dati – ha commentato l’assessore Colettomettono in risalto un aumento dei casi nella fascia della popolazione più giovane compresa tra i 3 e 24 anni, ma va detto che in realtà il numero dei positivi cresce in tutte le età e che i giovani sono decisamente più monitorati anche attraverso la scuola. Gli esperti del CTS e Nucleo epidemiologico regionale – aggiunge Coletto – riconducono l’aumento dei casi positivi a più fattori. Da una parte la diffusione al 60 per cento della variante Omicron2 sicuramente più contagiosa, dall’altra un calo di attenzione di tutti nell’adottare le precauzioni. Quindi, se la maggiore libertà e la ripresa della vita sociale dal punto di vista psicologico, sicuramente fa bene a tutti e in particolare ai giovani, di contro l’aumento dei contagi, visto che il virus continua a circolare, era previsto. Fortunatamente gli indicatori di gravità, quindi ricoveri e occupazione posti in terapia intensiva, non si muovono in positivo”.

L’assessore Coletto ha quindi rinnovato l’invito ad adottare tutte le misure che ormai conosciamo per proteggerci dal virus, sollecitando tutti coloro che “non si sono vaccinati con la terza o prima dose, a farlo al più presto perché i non vaccinati possono sviluppare forme più gravi della malattia prodotta dal virus”.




Francesco Notazio, Bar Montanucci, “il rispetto delle regole viene prima di tutto, basta con voci e pettegolezzi”

La pandemia è un fatto reale, il rischio di contagio è altrettanto reale e l’unica strada percorribile, a oggi, è la vaccinazione senza se e senza ma.  C’è poi il pettegolezzo cattivo, quello che…non si sa mai ma meglio evitare.  Del gossip di provincia le vittime preferite sono persone con qualche notorietà o attività importanti.  E’ questo il caso del Bar Montanucci oggetto di “si dice…”, “sembra che…”.  Francesco Notazio, proprietario dell’attività storica del centro storico, ha deciso di replicare e di presentare la realtà dei fatti, senza infingimenti a tutela del nome e soprattutto della clientela.

Andiamo con ordine, le voci che circolano sono chiare, Montanucci ha violato le regole sulla quarantena.  Che cosa è successo?

Queste voci diffamano la nostra correttezza e per evitare ulteriore fango provo a fare chiarezza e, carte alla mano, sono pronto al confronto con chiunque. I fatti sono semplicissimi.  Un addetto alla cucina, regolarmente vaccinato e in attesa della terza dose già prenotata per gennaio, il 24 dicembre si sottopone a test in farmacia risultando negativo, come il resto della famiglia, visto che la madre aveva una forte bronchite.  Il 26 dicembre la bronchite colpisce anche il nostro dipendente che torna a fare un nuovo tampone e questa volta esce positivo.

A questo punto vi siete attivati per seguire la normativa?

Sono stati sicuramente momenti di grande tensione e comunque certo, abbiamo seguito alla lettera quella che prevedeva il protocollo.  Il 27 dicembre è entrata in vigore la norma per cui non c’era bisogno di un molecolare di controllo, che comunque era stato effettuato il giorno precedente.  Dal 27 è partita la quarantena anche se in cuor nostro speravamo in un falso positivo.  In autonomia abbiamo proceduto a isolare i contatti diretti all’interno dell’azienda chiedendo loro di sottoporsi a quarantena, abbiamo chiuso la cucina e sanificato tutti gli ambienti dove aveva operato l’addetto positivo. 

Ma non eravate già in piena operatività per il 31 dicembre?

Certamente, avevamo già realizzato molte preparazioni del cenone del 31 dicembre.  Con la catena del freddo avremmo dovuto solo rigenerarle.  Il 26 avevamo già più di una trentina di prenotazioni.

E che decisione ha preso?

Ho scelto di disdire le prenotazioni telefonando a tutti i clienti, anche a chi aveva prenotato per l’asporto.  Ho anche chiesto alla band già bloccata per San Silvestro di trovare un altro ingaggio e che avrei comunque onorato l’impegno di spesa, visto che per noi la parola data è fondamentale, nel caso in cui fossero rimasti “liberi”.  Così poi è stato.  Sono venuti a suonare nonostante non avessimo più il cenone.

Ma torniamo ai fatti.  Come si è proceduto con la cucina vista il caso di positività riscontrato?

In pratica non ha mai chiuso il reparto visto che è un ambiente totalmente indipendente.  Un altro addetto alla cucina era già in quarantena perché di ritorno dall’Albania e sarebbe dovuto tornare in servizio proprio il 27, previo tampone negativo, in vista di UJW.  Voglio chiarire, poi, che la pasticceria opera in un ambiente totalmente separato dalla cucina e con orari diversi di lavoro.

Qual è stata la politica aziendale sulla prevenzione covid in particolare durante le festività?

Siamo stati molto scrupolosi e anche personalmente ho iniziato a sottopormi a test dal 23 dicembre con regolarità.

E i dipendenti?

Anche i miei dipendenti hanno seguito la stessa linea di condotta e mi sono sempre adeguato in maniera prudenziale alle norme in vigore. Tutti indossano mascherina ffp2 proprio per limitare ogni eventuale rischio.  Ovviamente siamo rigidi anche nei controlli verso la clientela e a Natale la Guardia di Finanza ha controllato la presenza nel locale di persone munite di green pass e il 30 dicembre abbiamo avuto il controllo da parte dei NAS e, questo lo sottolineo con forza, se siamo aperti significa che abbiamo operato e operiamo nel rispetto delle regole.  Per quanto riguarda, poi, la presenza di no-vax fra i miei dipendenti, perché anche questa è un’altra voce malevola che circola, facciamo chiarezza.  Io ho la terza dose fissata per il prossimo 21 gennaio e è vero, ho alcuni dipendenti che non hanno intenzione di vaccinarsi, una minoranza e non per questo intendo licenziarli, non amo le discriminazioni di alcun genere.  Non condivido la loro scelte ma le rispetto e, sia chiaro, non vi rinuncio per i comportamenti scorretti perpetrati contro chi non la pensa come me.  Per lavorare fanno tutto quello che è previsto dalla legge, quindi il tampone ogni 48 ore e nel caso in cui il governo dovesse prendere decisioni più drastiche sono pronto, come sempre, a rispettarle.  Magari non le condivido alcune scelte, ma non sta a me giudicare, io devo solo applicarle a tutela mia, dei miei dipendenti e dei clienti che quando entrano al Bar Montanucci devono sentirsi in un luogo sicuro e accogliente.




Tornano a salire i contagi e le terapie intensive. A Orvieto un decesso e si sfiora quota 500 positivi

Con il ritorno ai normali giorni feriali i numeri della pandemia tornano a salire con 3090 nuovi positivi e 2405 guariti nelle ultime 24 ore. Scendono leggermente i ricoveri nei reparti ordinari ma salgono quelli in terapia intensiva che il 10 gennaio sono 14 in tutta l’Umbria. I decessi registrati sono 7. Nell’orvietano ci sono da segnalare due decessi, uno a Fabro e uno a orvieto mentre le medie dei contagi sono ancora piuttosto alte in quasi tutti i comuni del territorio. A Orvieto al 10 gennaio i positivi sono 491 con un balzo in avanti di 57 unità, anche in questo caso sicuramente è stato complice il giorno festivo che ha rallentato il numero giornaliero di tamponi effettuati.

Il commissario per la gestione dell’emergenza in Umbria, Massimo D’Angelo ha spiegato che nella maggiora parte dei casi i decessi riguardano persone con preesistenti comorbilità e vaccinati con due dosi da oltre tre mesi. Dai dati in possesso della Regione si evince che le persone più a rischio sono i non vaccinati gli over 60 e gli over 80 con patologie e vaccinate con due dosi da più di tre mesi. Dei 7 decessi registrati il 10 gennaio c’è una prevalenza di persone affette da più patologie pregresse e di età avanzata: 3 vaccinati con 2 dosi da più di 3 mesi, 2 non vaccinati, uno vaccinato con una sola dose, nato nel ’59, e un over 80 vaccinato con tre dosi.

Commentando brevemente questi dati, Massimo D’Angelo è ancora più convinto che bisogna spingere “di più sulla necessità di fare il booster perché solo così si è più protetti dalla malattia grave e dal rischio di complicanze che comportano l’ospedalizzazione”.




La vita difficile dei no-vax e non solo con le nuove regole valide al 10 gennaio

Il governo ha varato una vigorosa stretta a partire dal 10 gennaio e con ulteriori tappe successive, per arginare la corsa dei contagi derivanti dalla variante “omicron” e dalla contemporanea presenza della “delta”. In particolare l’esecutivo ha deciso, sulla scorta delle indicazioni del CTS, di stringere d’assedio gli irriducibili sostenitori della “libertà” che non ne vogliono sapere di vaccinarsi. Dal 10 gennaio parte l’obbligatorietà di vaccinazione per tutti gli over 50 e per i dipendenti delle università che vengono così equiparati a quelli della scuola.

Dal 10 al 31 di questo mese chi ancora non è vaccinato e ha almeno 50 anni compiuti potrà prenotare la prima dose e sottoporsi all’inoculazione. In questo modo otterrà il green pass rafforzato entro il 15 di febbraio data dalla quale partiranno i controlli incrociati dell’anagrafe, Inps e sistemi pubblici per sanzionare con 100 euro una-tantum chi non fosse ancora in regola. Un primo timido passo, ma significativo visto che, come specificato nella giornata dell’8 gennaio, il percorso di vaccinazione deve essere seguito in maniera completa con seconda dose e booster nei tempi previsti per non incorrere comunque nella sanzione prevista. La sanzione diventa ben più salata se un non vaccinato over 50 viene trovato sul posto di lavoro, chi viola la legge rischia di dover pagare tra 600 e 1.500 euro di multa.

Intanto da lunedì 10 gennaio sarà necessario essere vaccinati con un ciclo completo o essere guariti dal covid da meno di 4 mesi, per salire su tutti i mezzi di trasporto pubblici locali, aerei, navi e treni. La lista dei divieti è piuttosto lunga visto che per consumare in bar e ristoranti all’aperto o al chiuso e al bancone si deve essere muniti di green pass rafforzato così come per accedere nelle strutture ricettive, nelle palestre, agli impianti di risalita sciistici, a fiere congressi e attività sociali in genere.

Un secondo step è previsto dal 20 gennaio quando per andare da parrucchiere, barbiere e centri estetici si dovrà avere il green pass base, quindi un ciclo vaccinale completo, essere guariti da meno di 4 mesi dal covid o essersi sottoposti a tampone negativo nelle precedenti 48 ore.

La stressa sarà ancora più rigorosa a partire da febbraio quando sarà necessario il green pass base per accedere ai servizi bancari e postali, centri commerciali e negozi, con esclusione di quelli che vendono beni di prima necessità come alimentari, farmacie, edicole e tabacchi e cura della persona.

L’ultima scadenza è prevista per il 15 febbraio quando tutti gli over 50 dovranno essere vaccinati per poter lavorare sia nel pubblico che nel privato e lo stesso vale per i liberi professionisti.




Covid, non si ferma la corsa dei positivi, un decesso a Porano. Intanto la scuola riparte con i nuovi complessi protocolli

Non accenna a fermarsi la curva dei contagi in Umbria. Anche la giornata dell’8 gennaio si segnala per un numero di nuovi positivi pari a 3775 ma soprattutto per i ricoveri nei reparti ordinari che ha superato la prima soglia critica dei 200 ricoveri seppur di poche unità, per la precisione 204. E’ stata un’altra giornata pesante anche per il territorio orvietano con Fabro a 160 positivi, Baschi a 59, Ficulle 57 e Monteleone a 56. Orvieto ha superato quota 400, fermandosi a 425. Tanti contagi ma, in rapporto, pochi ricoveri. C’è da registrare purtroppo, il decesso di un anziano di 89 anni residente a Porano e ricoverato in una struttura ospedaliera umbra.

Intanto siamo alla vigilia di un lunedì 10 gennaio che potrebbe rivelarsi piuttosto difficile dal punto di vista della logistica e delle regole. E’ entrato in vigore, infatti, proprio l’8 gennaio il nuovo decreto anti-covid che prevede l’obbligatorietà vaccinale per gli over 50 e complesse novità nella scuola per provare ad assicurare il servizio in presenza. I sindaci stanno monitorando con particolare attenzione l’andamento dei contagi per fasce di età, ma il governo, dal canto suo, è stato piuttosto perentorio, “si riapre” Intanto dal 10 per gli over 12 il servizio scuolabus sarà assicurato solo in presenza di green pass rafforzato e mascherina ffp2, altrimenti non si sale. Ma la parte più complessa riguarda l’eventuale presenza di positivi nelle classi. Nelle materne il protocollo rimane rigido con 10 giorni di sospensione delle attività in presenza di un solo caso di positività in classe. Nelle scuole primarie con un solo positivo si richiederà il tampone in prima e quinta giornata con autosorveglianza, mentre con 2 positivi si andrà in DAD per 10 giorni. Il discorso si fa complesso per medie e superiori. Qui sono previsti tre diversi livelli; con un positivo è prevista l’autosorveglianza e la mascherina ffp2 sempre; con 2 positivi chi avrà completato il ciclo vaccinale o è guarito dal covid da meno di 4 mesi potrà continuare con le lezioni in presenza per tutti gli altri DAD per 10 giorni; il terzo livello è previsto con 3 positivi in una classe, q questo punto scatta la DAD per tutti fino a un massimo di 10 giorni. E’ un piccolo rompicapo e i dirigenti scolastici, da più parti, invocano il rinvio dell’apertura perché non ritengono di poter assicurare la totale presenza in sicurezza e soprattutto perché non sono ancora arrivate le mascherine ffp2 che devono essere messe a disposizione del personale docente e non.




Le novità della Regione per positivi covid, quarantene e contatti diretti

Con l’entrata in vigore del Decreto n. 229 del 30 dicembre 2021 e la successiva Circolare del Ministero della Salute del 30.12.2021 sono state aggiornate anche per ciò che riguarda l’Umbria, le misure di quarantena e isolamento in seguito alla diffusione a livello globale della nuova variante VOC SARS-CoV-2 Omicron (B.1.1.529). A tale riguardo il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, ha già inviato a tutte le aziende sanitarie umbra una specifica comunicazione con il dettaglio degli “aggiornamenti”. “In questo momento –scrive il Commissario D’Angelo -, data l’elevata incidenza e le numerose richieste di test diagnostici e la revisione dei tempi di isolamento /quarantena dettati dalla Circolare, si stabilisce che le nuove regole si applicano anche ai casi/contatti presi in carico prima del 30.12.2021”.

  Questi gli aggiornamenti disposti:

1. Caso positivo già preso in carico dal SSR

Se ha già ricevuto un appuntamento per un tampone “di uscita” presso un Drive Trough oltre i tempi previsti dalla Circolare (7 o 10 giorni, vedi tabella sottostante), può mantenere tale appuntamento o, in alternativa, effettuare il test antigenico rapido a cura del MMG/PLS o presso una Farmacia aderente o una struttura privata accreditata e abilitata aderente, esibendo la disposizione dell’ISP o il referto del test antigenico o molecolare positivo. Nel caso di positività del primo test di controllo, il secondo test può essere effettuato solo dopo 7 giorni dal primo.

2. Caso positivo non ancora preso in carico dal SSR

Se non riceve un appuntamento in tempo utile, può effettuare il test antigenico rapido di uscita (7 o 10 giorni, vedi tabella sottostante), a cura del MMG/PLS o presso una Farmacia aderente o una struttura privata accreditata e abilitata aderente, esibendo il referto del test antigenico o molecolare positivo. Nel caso di positività del primo test di controllo, il secondo test può essere effettuato solo dopo 7 giorni dal primo.

3. Contatto stretto già preso in carico dal SSR

Se non riceve un appuntamento in tempo utile, può effettuare il test antigenico rapido di uscita a cura del MMG/PLS o presso una Farmacia aderente o una Struttura privata accreditata e abilitata aderente, esibendo la disposizione dell’ISP.

In virtù di tale disposizione:

– i MMG/PLS, nelle more dell’aggiornamento dell’Accordo già sottoscritto, possono effettuare i test antigenici come stabilito da tale disposizione;

– le Farmacie e le Strutture private accreditate e abilitate, nelle more dell’aggiornamento dei protocolli/convenzioni, sono autorizzati a prendere in carico i soggetti appartenenti alle 3 casistiche avendo cura di verificare la condizione di caso o contatto e le relative tempistiche.

La circolare sostituisce tutte le precedenti disposizioni date per la quarantena e l’isolamento; resta valido che i lungamente positivi asintomatici vengono riammessi in collettività al 21° giorno senza necessità di test.

Restano valide le regole già vigenti per le richieste di test presso le farmacie e le strutture private per finalità personali, i cui costi sono a carico del cittadino.

Di seguito si riportano le disposizioni per i contatti e per i casi previste dalla Circolare del Ministero della salute del 30.12.2021.

Caso COVID-19 (test antigenico o molecolare positivo) Il soggetto che si trova in isolamento a seguito di un test antigenico o molecolare positivo (effettuato presso un punto ASL, MMG, PLS, Farmacie, Strutture private) riceve la disposizione di contumacia e la prenotazione di un tampone presso un Drive Trough della ASL.

I casi ancora sintomatici sono sottoposti a sorveglianza e potranno effettuare il tampone di controllo solo dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi.

Contatto stretto di caso COVID-19

In caso di comparsa dei sintomi, va contattato il MMG e il PLS.

In caso di assenza di sintomi, si applicano le seguenti indicazioni:




Dal 23 dicembre accesso ai punti vaccinali solo con prenotazione

Il Commissario regionale all’emergenza Coronavirus, comunica che, al fine di evitare assembramenti, da giovedì 23 dicembre sarà consentito l’accesso ai punti vaccinali esclusivamente previa prenotazione. L’accesso diretto senza prenotazione, sia della prima che della terza dose, non sarà più ammesso, al fine di evitare il più possibile il determinarsi di code e assembramenti. Ciò alla luce dell’andamento epidemiologico che vede anche in Umbria una crescita importante dei casi positivi. 

Sono esclusi dal provvedimento i cittadini che hanno effettuato il ciclo primario in altra regione o stato estero, per i quali la somministrazione della terza dose avviene necessariamente con l’accesso diretto per questioni legate ai sistemi informativi. La capacità vaccinale della Regione Umbria resterà comunque invariata, in quanto verrà ampliata l’offerta dei posti prenotabili. A tale scopo, si raccomanda a tutti coloro che sono impossibilitati a rispettare l’appuntamento acquisito, di disdire la prenotazione, in modo da consentire l’accesso ad altri cittadini.




Montegabbione, 20 positivi tutti collegati, dal 22 scuole di nuovo in presenza

A Montegabbione tornano a salire in maniera piuttosto rapida i casi di positività al Covid-19. Nella giornata del 20 ottobre gli attualmente positivi sono 20, 12 in più del giorno precedente. Secondo quanto scritto in un post sulIa pagina ufficiale FB, “i nuovi casi sono tutti collegati tra loro, e coinvolgono sia adulti che minori frequentanti la nostre scuole”. In accordo con la USL dopo aver ricevuto gli esiti dei tamponi è stato avviato il protocollo messo a punto insieme alla direzione scolastica e al Comune.

Sempre tramite Fb il Comune ha spiegato che, “la scuola dell’infanzia continua a funzionare regolarmente in presenza mentre per la primaria e la secondaria è stata attivata la DAD fino al 21 ottobre. Per il 20 ottobre è stato organizzato lo screening per gli alunni di primaria e secondaria di primo grado e per il corpo docente”. Se non emergeranno novità di rilievo dallo screening già dal 22 ottobre gli alunni delle scuole in dad torneranno in presenza.




Il centro vaccini di Orvieto dall’11 settembre torna a Bardano

La direzione strategica dell’Azienda Usl Umbria 2 e la direzione del distretto sociosanitario di Orvieto comunicano agli assistiti che il punto vaccinale territoriale di Orvieto verrà trasferito e sarà operativo, da sabato 11 settembre alle ore 8, nei nuovi locali di Bardano, in via dei Vasari, nelle adiacenze dei servizi SerD e Csm dell’Azienda Sanitaria.
L’hub vaccinale di Orvieto, attivato temporaneamente nel periodo estivo presso la palestra
dell’istituto scolastico di Sferracavallo per consentire l’esecuzione dei lavori di miglioramento dei locali di via dei Vasari, tornerà quindi attivo in prossimità della sua sede naturale al fine di consentire il regolare svolgimento delle lezioni scolastiche nella scuola elementare.
Dopo lo spostamento degli arredi e gli interventi di sanificazione, la palestra tornerà infatti nella piena disponibilità della direzione didattica dell’istituto di Sferracavallo in vista della prossima riapertura dell’anno scolastico.
Si informano gli assistiti del comprensorio Orvietano, già prenotati per la seduta vaccinale o che
intendono recarsi con accesso diretto (senza prenotazione) alla postazione dell’Azienda Usl
Umbria 2 che

  • La palestra della scuola di Sferracavallo è operativa ancora la mattina del 10
    settembre. Nel pomeriggio gli assistiti dovranno invece recarsi, per ricevere la dose
    vaccinale, al presidio ospedaliero “Santa Maria della Stella” di Orvieto.
  • Dalla giornata di sabato 11 settembre, a partire dalle ore 8, gli assistiti dovranno
    recarsi al nuovo hub vaccinale in via dei Vasari, località Bardano
    , opportunamente indicato
    dalla segnaletica stradale e ubicato in prossimità dei servizi Asl del SerD e del Csm.