Tari con una bella sorpresa per il 37% dei cittadini di Todi che hanno diritto al rimborso

In arrivo in questi giorni nelle case dei residenti e delle aziende di Todi gli avvisi per il saldo della TARI, la tassa sui rifiuti, riferiti al 2022, anno durante il quale cittadini e imprese erano state chiamate a pagare un acconto, rispettivamente, del 90% e del 70% su quanto versato nell’annualità precedente. 8.272 le comunicazioni inviate, di cui 424 oggetto di ricalcolo per variazioni dei dati dell’utenza; tra i restanti 7.848 avvisi vi è la gradita sorpresa per 2.930 utenti (37,3%) che non hanno non solo alcun saldo da versare ma addirittura un credito. “Gli importi verranno scalati sull’importo dovuto per il 2023 – comunicano dagli uffici competenti – a meno che nel frattempo non sia stata cessata l’utenza, ad esempio per trasferimento, nel qual caso si avrà diritto al rimborso in denaro”.

Nello specifico a livello di utenze domestiche, sono 8 coloro ai quali è stato riconosciuto un credito superiore a 500 euro, 11 sopra a 400, 25  sopra a 300, 71 sopra a 200 e 459 sopra i 100 euro. Risultano poi quasi 700 le famiglie con un rimborso compreso tra i 50 e i 100 euro, con altri 1.600 beneficiari di un rimborso sopra sotto i 50 euro. Nel complesso, in percentuale il 54% vanta crediti fino a 100 euro e il 7% oltre i 100 euro. Dei 4.918 avvisi contenenti la richiesta di un saldo, il 54% prevedono somme fino ai 100 euro, mentre solo il 9% sono di importi superiori ai 100 euro. Ancora più in dettaglio, 559 devono pagare fino a un massimo di 10 euro, 668 da 10 a 20 euro, 756 da 20 a 30 euro, 649 fino da 30 a 40 euro, 581 fino da 40 a 50 euro, 415 da 50 a 60 euro, 296 fino da 60 a 70 euro, 140 da 70 a 80 euro, 116 da 80 a 90 euro, circa 500 oltre i 100 euro.

“Si tratta di una situazione che ha pochi riscontri in ambito regionale e nessuno a livello storico comunale – sottolinea l’assessore all’ambiente Elena Baglioni – con un risultato tanto più significativo se si tiene conto del balzo dell’inflazione e, soprattutto, del venir meno nel 2022 dei contributi dello Stato degli anni precedenti nell’ambito dell’emergenza Covid”. Nel frattempo il Comune di Todi, per il secondo anno consecutivo, è stato premiato da Legambiente Umbria come “comune riciclone 2022”, un riconoscimento legato alla precentuale di raccolta differenziata raggiunta nell’anno precedente, pari al 74,3%, un dato ulteriormente migliorato nel 2022, quanto il dato, in attesa di validazione definitiva, ha toccato il 75,64%.
A ritirare il premio, nella cerimonia svoltasi a Spoleto, l’assessore comunale Elena Baglioni, che ha sottolineato come si tratti di un risultato di “squadra” che premi tutti i soggetti coinvolti, a partire ovviamente dai cittadini, primi protagonisti dell’ottimo andamento della raccolta differenziata.
Nell’occasione, oltre a confermare l’impegno nell’attività di sensibilizzazione e di miglioramento della qualità del servizio, l’assessore ha sottolineato come, oltre ai vantaggi da un punto di vista ambientale e di sostenibilità, il Comune di Todi sia tra i primi a poter avviare una politica di progressiva riduzione delle tariffe.




Todi, bilancio 2023 pronto al varo del consiglio comunale senza aumenti

La Giunta comunale ha adottato nell’ultima riunione il bilancio di previsione 2023, documento che verrà portato per iniziativa del sindaco alla partecipazione della conferenza dei capigruppo consiliari, al fine della presentazione di eventuali emendamenti anche da parte delle forze di minoranza. L’obiettivo è di arrivare all’approvazione del bilancio in Consiglio comunale entro la fine di febbraio, nonostante il termine ultimo fissato dalla legge indichi come scadenza il 30 aprile.
L’Amministrazione comunale ha caratterizzato il bilancio puntando sulla invarianza di imposte e tariffe: confermate per l’IMU le aliquote e le detrazioni dell’anno precedente; confermate anche le agevolazioni per la TARI; ferme anche le aliquote differenziate e progressive dell’addizionale IRPEF, con soglia di esenzione per i redditi inferiori agli 11 mila euro; nessun aumento neppure per Tosap, Cosap e imposta sulla pubblicità e affissioni. Invariata anche l’imposta di soggiorno, il cui gettito è destinato per metà alla pulizia della città e per il restante al piano di marketing.
Le entrate in conto capitale destinate agli investimenti assommano a 25 milioni e 272 mila euro per il 2023, a 8 milioni per il 2024 e a 4 milioni e 189 mila euro per il 2025. Con specifico riferimento ai fondi del PNRR sono iscritti 8 milioni e 795 mila euro per il 2023 e 2 milioni e 845 mila per il 2024. Significativa la quota di contributi regionali, quasi 11,5 milioni per il solo 2023, e ministeriali, pari a 1 milione e 158 mila euro.
“In totale – tiene a sottolineare il sindaco di Todi Antonino Ruggiano – nel 2023 sono previsti investimenti per 30 milioni di euro, un importo che non ha precedenti nella storia della città e che ci permetterà di dare soluzione a problemi atavici, a partire da quello dei parcheggi e della mobilità”.
L’Amministrazione prevede di proseguire nell’azione di recupero dell’evasione tributaria in misura di oltre 1 milione di euro all’anno. Il mutuo assunto per l’ascensore da Porta Orvietana, essendo stato lo stesso interamente coperto da finanziamenti regionali, viene destinato alla realizzazione del nuovo plesso scolastico di Collevalenza, quale quota di co-finanziamento dell’ente.
“Ritengo che la gestione economico-finanziaria del Comune – commenta l’assessore al bilancio Elena Baglioni – sia da ritenersi equilibrata e orientata a sostenere lo sviluppo di Todi . Nonostante gli aumenti che gravano sull’ente, a partire dai costi energetici, siamo riusciti ad evitare aumenti di tariffe, imposte e servizi, un risultato”.




A Todi nuovi patti di collaborazione con i cittadini firmati tra il Comune, Croce Rossa, associazione Vega e Comunità Airone

Il Comune di Todi è impegnato a promuovere la stipula di patti di collaborazione con associazioni del territorio per fini sociali, ai sensi del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
In tale quadro, in data 2 febbraio, è stato disposto di rinnovare ed ampliare il patto di collaborazione con la Croce Rossa Italiana – Comitato di Todi per la gestione dello sportello di ascolto per il disagio sociale e l’erogazione di pacchi alimentari. Alla stessa data, la giunta ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione di due nuovi patti di collaborazione: uno con l’associazione VEGA, nell’ambito del progetto “Todigiovane”, per l’attuazione delle attività di sportello informagiovani, circolo giovanile, consulta giovanile, carta giovani, promozione e organizzazione di eventi; un altro con la Comunità Airone, gestita dalla cooperativa sociale “Il Quadrifoglio”, per l’assegnazione di spazi pubblici, di pertinenza comunale, per l’attuazione di attività di giardinaggio, pulizia parchi, manutenzione attrezzature.
Una delle principali peculiarità del patto di collaborazione sta nella sua capacità di coinvolgere soggetti, anche singoli, generalmente distanti dalle tradizionali reti associative, interessati principalmente alle azioni di cura di un determinato bene comune. L’alto tasso diinformalità, che può ricomprendere anche gruppi informali, comitati, abitanti di un quartiere uniti solo dall’interesse nel promuovere la cura di un bene comune specifico, è la principale caratteristica che rende questo strumento diverso e più vantaggioso rispetto ad altri strumenti più noti a cui ricorrono normalmente le pubbliche amministrazioni (affidamenti, concessioni, adozioni e simili).
Sussidarieità, partecipazione, cittadinanza attiva, amministrazione partecipata e convidisa – sottolinea una nota del Sindaco di Todi – sono obiettivi da perseguire in quanto mettono più rapidamente in sintonia le istanze dei cittadini con l’attività dell’ente pubblico. L’Amministrazione comunale intende per questo motivo incentivare tale forma di collaborazione che permette di dare risposte concrete ad esigenze circoscritte ma reali della comunità locale“.




Soddisfazione del presidente del GAL, Gionni Moscetti per l’approvazione dei due Distretti del Cibo

E’ con grande soddisfazione che il presidente del Gal Trasimeno-Orvietano, Gionni Moscetti, annuncia che è arrivata comunicazione ufficiale che i due distretti del cibo promossi dal Gruppo di Azione Locale, sono stati riconosciuti dalla Regione dell’Umbria e trasmessi al Ministero delle Politiche Agricole per essere annoverati nell’elenco nazionale.

Si tratta del Distretto del Cibo Agroalimentare delle produzioni certificate e tutelate dell’Area Sud Ovest Orvietano e del Distretto del Cibo Agroalimentare delle produzioni certificate e tutelate Trasimeno – Corcianese, entrambe con un territorio più ampio rispetto a quello del Gal stesso, infatti l’area Orvietana comprende oltre i comuni soci Gal anche i comuni di Todi, Montecchio, Baschi e Castiglione in Teverina arrivando a coinvolgere quindi anche un comune della Regione Lazio, mentre il secondo è comprensivo degli otto Comuni del Trasimeno soci Gal, più il Comune di Corciano. Due aree con una forte identità sotto l’aspetto agroalimentare e delle produzioni tipiche di qualità e biologiche, molte le aziende che hanno aderito ai due distretti ed eccellenti centri di ricerca, quali l’Università degli Studi di Perugia e il CNR.

Un ringraziamento sincero all’assessore alle Politiche Agricole della Regione dell’Umbria Roberto Morroni, primo per aver definito la legislazione regionale in merito non appena insediato e anche per esserci stato vicino ed aver creduto nel nostro lavoro che, tra animazione e attività amministrative operative, è durato poco più di un anno.

Siamo in attesa dell’uscita del bando nazionale che, quest’anno ricco di risorse, ben 120 milioni di euro a livello nazionale che, auspichiamo possano sostenere anche l’economia umbra, nel settore primario.

Gionni Moscetti (Presidente del Gal Trasimeno-Orvietano)




A Todi la giunta presenta i primi progetti legati al “Geobonus”. Briziarelli, “la tutela dell’ambiente in Costituzione deve diventare atto concreto”

Il sindaco di Todi Antonino Ruggiano e il vicesindaco Adriano Ruspolini, sono i primi in Italia ad aver approvato in giunta un atto esecutivo per l’utilizzo del #Geobonus, strumento introdotto su proposta del senatore della Lega Luca Briziarelli nel 2018 e concretamente utilizzabile dal febbraio scorso a seguito della pubblicazione del relativo DPCM attuativo. Il Geobonus prevede un credito di imposta del 65% per le donazioni finalizzate ad ‘interventi su edifici e terreni pubblici, sulla base di progetti presentati dagli enti proprietari, ai fini della bonifica ambientale, compresa la rimozione dell’amianto dagli edifici, della prevenzione e del risanamento del dissesto idrogeologico, della realizzazione o della ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e del recupero di aree dismesse di proprietà pubblica’. I tre progetti presesentati dall’ammistrazione, contrasto al dissesto idrogeologico del Colle di Todi, potenziamento e valorizzazione di una rete cittadina di parchi ed aree verdi e recupero a fini culturali e sociali della Palazzina di Pantalla rientrano a pieno titolo tra le finalità. “Quest’anno abbiamo inserito la tutela dell’ambiente nella Costituzione – ha scritto Briziarelli in un post Fb – , ma se si vuole che la sua difesa sia veramente tra i nostri principali obiettivi è necessario che agli intenti seguano azioni concrete come questa. Quelli di Todi sono i primi progetti in Italia approvati da una Giunta Comunale che prevedono l’uso del ‘Geobonus’. Per questo ho risposto volentieri alla richiesta dell’Amministrazione Ruggiano di poter avere da parte mia sostegno e supporto nel percorso di attuazione ed auspico che altre realtà in Umbria ed in Italia possano fare altrettanto”.




La Regione approva il piano degli interventi di consolidamento da 3 milioni di euro per Orvieto e Todi

La giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, il piano triennale degli interventi di consolidamento, manutenzione e salvaguardia dei territori interessati da fenomeni franosi nei Comuni di Orvieto e Todi. Si tratta in totale di 3 milioni di euro per tre anni che fanno parte degli Accordi di Programma tra la stessa Regione e i Comuni interessati e vanno a valere sulla risorse messe a disposizione dalle legge n. 160 del 27/12/2019, “salvaguardia del patrimonio paesistico, archeologico, storico ed artistico delle città dai movimenti franosi attuali e potenziali”

“In sostanza – ha affermato Melasecche – abbiamo dato attuazione all’Accordo di Programma sottoscritto nel giugno 2020 tra la Regione Umbria e i Comuni di Orvieto e Todi che prevede la ripartizione dei fondi nella misura del 55% al Comune di Orvieto e del 45% al Comune di Todi. I due comuni ci hanno trasmesso i piani che prevedono gli interventi da effettuare nel triennio 2020-2022 con l’indicazione delle operazioni da eseguire e i relativi cronoprogrammi annuali e la giunta regionale li ha approvati. Ovviamente – ha concluso Melasecche – con la necessaria comunicazione al Ministero della Transizione ecologica ed all’Autorità di Distretto del Bacino dell’Appennino Centrale, per consentire una rapida effettuazione di interventi che sono molto importanti per la difesa dei territori di Orvieto e Todi”.




Opera del Duomo, politica a gamba tesa, la Lega chiede alla ministro Lamorgese se il nuovo segretario è Rossini del PD

In questi ultimi giorni si fatta l’ipotesi dell’arrivo di Carlo Rossini come nuovo segretario dell’Opera del Duomo, in sostituzione di Giuseppe Mearilli che andrà in pensione a breve. Nulla di strano, ma sempre Rossini è stato sindaco di Todi per il Pd e sempre per il partito di Letta potrebbe essere scelto quale candidato alla prossima tornata elettorale per il Comune di Todi. La politica entra dunque a gamba tesa nell’Opera del Duomo e fanno sentire la loro voce i senatori della Lega Luca Briziarelli e Stefano Candiani con una lunga nota. “E’ inaccettabile anche solo l’ipotesi, paventata a mezzo stampa in questi giorni, che l’ex sindaco di Todi del Partito democratico, Carlo Rossini possa essere assunto come segretario e amministratore dell’Opera del Duomo di Orvieto. Ciò è tanto più grave se si considera che l’attuale presidente dell’Opera, Andrea Taddei, è stato capogruppo del Partito democratico nel consiglio comunale di Orvieto e Nicola Pepe, membro del consiglio di amministrazione, è un ex esponente della segreteria regionale del PD”.

Una reprimenda piuttosto dura da parte di Candiani e Briziarelli che spiegano, “tenuto conto che il Ministero dell’Interno indica cinque dei sette consiglieri di amministrazione che opereranno la scelta, abbiamo presentato una interrogazione al Ministero chiedendo che la scelta dei componenti del consiglio sia improntata su criteri oggettivi, quali la valutazione dei curricula e preferibilmente l’appartenenza al territorio orvietano, più che sull’orientamento politico. Crediamo sia opportuno che il ministro Lamorgese – spiegano Briziarelli e Candiani – ci dica se è a conoscenza di ciò che sta accadendo, visto che l’Opera adempie ai propri compiti ai sensi del suo statuto, approvato proprio dal Ministero (direzione generale degli affari dei culti) e se non ritenga, per fugare ogni legittimo dubbio, che le scelte dei componenti dell’organo direttivo dell’Opera siano esenti da qualsivoglia connotazione politica. Rossini dal canto suo è tuttora impegnato politicamente, tanto che, sempre secondo notizie di stampa, si potrebbe ricandidare a sindaco di Todi il prossimo anno”.




GAL-TO e Comuni insieme per celebrare Perugino e Signorelli nel 2023, una grande occasione per i territori

Il 6 settembre a Città della Pieve è stato presentato il protocollo d’intesa tra il GAL Trasimeno-Orvietano, i Comuni di Città della Pieve, Cortona, Orvieto e Todi e le diocesi afferenti ai territori che sancisce la collaborazione tra i vari enti per le celebrazioni, nel 2023, dei 500 anni dalla morte di Cristoforo Vannucci detto il Perugino e di Luca Signorelli.  A coordinare la presentazione il conduttore televisivo Bruno Vespa che ha sottolineato la grande importanza della programmazione plaudendo gli Enti che hanno dato vita al protocollo d’intesa con grande anticipo sulla data della doppia importantissima celebrazione.  Sono intervenuti Gionni Moscetti e Francesca Caproni, rispettivamente presidente e direttore del GAL, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il senatore Luca Briziarelli, Laura Teza, docente all’Università degli Studi di Perugia, i sindaci delle città coinvolte, Fausto Risini, Antonino Ruggiano, Luciano Meoni e Roberta Tardani, Riccardo, Dominga, Enrica e Marta Cotarella, Ruggero Parrotto, della Fondazione Famiglia Cotarella.  La prima domanda di Vespa è stata per Luca Briziarelli, ideatore del progetto che ha spiegato come l’idea è nata per riuscire “a lavorare in sinergia tra territori di confine per sostenere l’offerta turistico-culturale e per riscoprire quell’Italia centrale che troppo spesso è schiacciata nel dibattito Nord/Sud

Bruno Vespa, Donatella Tesei (al centro), sen. Luca Briziarelli (a destra)

Anche la presidente Donatella Tesei, ha plaudito all’iniziativa e garantito il sostegno della Regione dell’Umbria al Protocollo, che parte nei tempi giusti e che si coordinerà anche con altri eventi ed iniziative che si realizzeranno nell’intero territorio Umbro. Ha assunto inoltre l’impegno a mantenere e far crescere i rapporti istituzionali con tutte le regioni del centro Italia. 

Del progetto è parte integrante e attiva il privato con la famiglia Cotarella e l’omonima FondazioneRiccardo Cotarella, in particolare ha voluto sottolineare che “la collaborazione tra pubblico e privato sicuramente andrà a creare un valore aggiunto e l’impegno in sinergia è la testimonianza della serietà dell’intero progetto”Dominga Cotarella si è concentrata in

Dominga Cotarella

particolare sui prossimi appuntamenti orvietani, “il programma Orvieto Città del Gusto e dell’Arte che si svolgerà dal 27 settembre al 3 ottobre rappresenta il primo e vero banco di prova del progetto e l’occasione per approfondire ulteriormente il protocollo d’intesa che abbiamo appena sottoscritto”.  Il GAL è il soggetto coordinatore, un ruolo di vitale importanza per l’intero progetto.  Sarà compito dell’ente andare a coinvolgere gli altri enti omologhi proprio per creare una rete di cooperazione interregionale che è la vera novità del progetto Perugino e Signorelli.  Tutti gli intervenuti, infatti, hanno insistito sulla necessità di superare le barriere dei “campanili” che troppo spesso hanno rallentato se non bloccato lo sviluppo in particolare del turismo e della promozione di ampio respiro di territori limitrofi ed omogenei per storia, cultura, prodotti enogastronici e non solo.  Il GAL ha una grande esperienza in questo campo e nel riuscire ad intercettare i programmi europei con i relativi finanziamenti ma soprattutto nel progettare oltre il territorio singolo ma andando a stabilire connessioni e contaminazioni tra aree confinanti promuovendone lo sviluppo e nuove partnership, anche tra privati e miste con il pubblico.

La serata si è conclusa invitando gli intervenuti all’evento di Orvieto e annunciando una prossima presentazione del progetto a Roma.




Allarme per il livello del fiume Paglia, temperatura dell’acqua troppo alta

Lo scorso 23 giugno il livello idrometrico del fiume Paglia al Ponte dell’Adunata era meno di un metro di altezza e l’innalzamento delle temperature il giorno successivo e nei giorni seguenti è motivo di forte preoccupazione a seguito dell’incremento della siccità su base annuale. E’ la sintesi del report per immagini (pubblicato giovedì scorso da sardegnareporter.it) curato dal geologo ambientale Endro Martini, Presidente di Italy Water Forum 2024 e di Alta Scuola che afferma “mercoledì scorso il livello idrometrico del fiume Paglia era ridotto al minimo, non superava neanche un metro di altezza con una portata che è ai minimi storici. Abbiamo effettuato un sopralluogo con la Protezione Civile sul Fiume Paglia e l’acqua è quasi ferma. Nel punto del Ponte dell’Adunata abbiamo raggiunto un picco di ben 34 gradi e 6 alle 14:30 del 23 Giugno e  assistiamo a repentini innalzamento con 23,1 gradi alle 7 del mattino. Ringrazio Luca Gnagnarini e Gian Paolo Pollini, coordinatori tecnici e operativi della Funzione Associata di Protezione Civile di Orvieto per i dati che ho avuto modo di avere in diretta”.  Ad Orvieto, infatti, la Funzione Associata di Protezione Civile è al lavoro per la tutela dell’acqua dando attuazione al Progetto ACARO / Adattamento ai cambiamenti climatici ed azioni di resilienza nelle Aree Interne del sud-ovest dell’Orvietano

“Sul territorio dei Comuni di Orvieto, Allerona, Porano, Castel Viscardo e Ficulle che hanno sottoscritto anche il ‘Contratto di Fiume per il Paglia – spiegano  al riguardo Luca Gnagnarini e Gian Paolo Pollini – nei prossimi giorni, tra luglio e agosto, saranno installate 9 stazioni meteo, 5 delle quali saranno dotate di sensori per la misurazione dell’umidità al suolo. Tali strumentazioni serviranno per monitorare le precipitazioni, le temperature di aria e suolo e a raccogliere dati per l’eventuale monitoraggio di dissesti idrogeologici. Tutti i dati confluiranno presso la nostra Sala Operativa in località Fontanelle di Bardano e verranno elaborati con altri dati provenienti dal Centro Regionale di Protezione Civile”. “Il progetto A.C.A.R.O – aggiungono – ha come Ente capofila il Comune di Orvieto per l’area interna sud-ovest Orvietano ed Alta Scuola (ente di Diritto Privato controllato dalla Regione Umbria e dai Comuni di Orvieto e Todi) per tutte le competenze in materia scientifica. Il progetto previsto dal bando regionale Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 è frutto di un Accordo di Partenariato pubblico-privato siglato nel 2019 per realizzare azioni congiunte per la mitigazione del cambiamento climatico ed approcci comuni ai progetti e alle pratiche ambientali nell’ambito della strategia Area Interna ‘Sud Ovest Orvietano’”.

“Si tratta di un intervento molto importante di approntamento di apparecchiature tecnologiche di ultima generazione – sottolinea da parte sua l’assessore alla Protezione Civile del Comune di OrvietoCarlo Moscatelli– in quanto il nostro territorio è molto sensibile dal punto di vista idrogeologico pertanto, avere la possibilità di studiare le informazioni e i dati che esso ci restituisce e quindi di prevedere in prospettiva eventuali fenomeni è senza dubbio una svolta nella gestione del suolo e delle emergenze”.“

Invitiamo le tv – aggiunge Endro Martini – a venire con noi e mostreremo la stazione idrometrica per far vedere una situazione che è davvero complessa. Poca acqua e si ripete la situazione del Luglio del 2012 quando ci fu la dichiarazione di emergenza per carenza d’acqua e 4 mesi dopo ci fu invece troppa acqua con alluvione. Vogliamo portare in Italia il Forum Mondiale dell’Acqua del 2024 perché siamo convinti che il nostro Paese possa dare un contributo importante a livello internazionale. Quel Forum rappresenterà una delle ultime opportunità per l’uomo per evitare di raggiungere il punto di non ritorno previsto per il 2030”.  Mentre il IX Forum, rimandato di un anno a causa della pandemia, si svolgerà a Dakar nel marzo del 2022, il comitato promotore della candidatura dell’Italia a sede del X FORUM MONDIALE DELL’ACQUA presieduto proprio da Endro Martini sta preparando, infatti, i dossier ambientali e climatici in vista dell’evento Italy Water Forum 2024  ( https://www.italywaterforum.it/news-cats/news/ ). Enti e Associazioni possono candidare il loro progetto di adesione al Comitato Promotore trovando tutte le informazioni su www.italywaterforum.it

Del comitato promotore fanno parte: il Sacro Convento di Assisi, il Comune di Firenze, il Comune di Assisi, il Consiglio Nazionale dei Geologi, ISPRA, la Protezione Civile Nazionale, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, il Comune di Ferrara, l’Associazione Nazionale delle Bonifiche e Irrigazioni, il Rotary International Club di Ottaviano, Meteo Giuliacci, Skopìa srl, Cae srl, Agronomist World Academy Foundation, Iat srl, Water Right and Energy Foundation, Graphisphaera, Triumph Group International, Archeoclub d’Italia e il Centro Studi Alta Scuola dell’Umbria, istituto specializzato nella manutenzione e valorizzazione dei centri storici e del quale fanno parte Regione Umbria, Comune di OrvietoComune di Assisi, Comune di Todi, che è stato l’animatore del progetto. Sull’urgenza di agire concorda Massimiliano Fazzini geologo, climatologo, Coordinatore del Team sul Rischio climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale e docente dell’Università di Camerino che sostiene: “l’ondata di caldo di matrice subtropicale subcontinentale – un mix di condizioni azzorriane e sub sahariane – sta apportando condizioni di caldo intenso, con valori di 4-6°C oltre le medie del periodo ma non particolarmente afoso (i tassi di umidità relativi non sono mediamente così elevati) ed i termometri, in particolare sulla Sicilia centrorientale, hanno toccato valori superiori ai 40°C. Se dobbiamo definire statisticamente eccezionali questi valori possiamo localmente farlo in quanto eguagliano o localmente persino superano i valori massimi ivi registrati per la terza decade di giugno ma è altresì evidente che nell’ultimo ventennio, numerose sono state le avvezioni di caldo ‘africano’ foriere di valori termici ben al di sopra delle medie se non da record.  Il clima sia più ‘estremo’ lo possono osservare tutti – precisa – ma se un certo valore di qualunque parametro meteorologico si propone molto raramente, statisticamente esso viene inquadrato come evento raro e non dipende direttamente dal cambiamento climatico in atto ma se si verifica una ripetitività più o meno costante, ad esempio una o più volte ad estate o ogni anno, allora è molto probabile che il valore sia il risultato del riscaldamento globale in atto. Il connubio tra punte di calore estreme e maggiore frequenza delle ondate di calore (almeno 5 giorni con temperatura massima maggiori di 34°C) e l’irregolarità delle precipitazioni (sempre meno frequenti ma più intense) sta favorendo una maggiore evaporazione e soprattutto il depauperamento naturale delle risorse idriche di qualità. La mancanza di acqua di qualità diverrà una delle problematiche più ‘bollenti’ da affrontare, anche in Italia già nel prossimo decennio. In tal senso, stiamo tentando di anticipare scientificamente i tempi, proponendo tra l’altro lo svolgimento del Forum Mondiale sull’acqua del 2024, in Italia. Fatto sta che, termicamente parlando, la famosa soglia degli 1,5°C in più rispetto all’era pre-industriale stabilita al COP 21 è oramai vicina e gli effetti sull’ambiente fisico e sugli ecosistemi potrebbero davvero rivelarsi drammatici, forse irreversibili come affermato in questi giorni dall’ONU”.