La Regione approva finanziamento da 2,7 milioni di euro per mitigazione rischio idrogeologico nell’area del ponte Sandro Pertini

La giunta regionale, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Melasecche, in collaborazione con l’assessore all’Ambiente, Roberto Morroni, ha approvato tre interventi molto importanti per la mitigazione dei rischio idrogeologici a Orvieto, Terni e Spoleto. A Orvieto sarà interessato dall’intervento il tratto del fiume Paglia in corrispondenza dell’attraversamento della complanare di Orvieto.

All’altezza del ponte Sandro Pertini è prevista la stabilizzazione del tratto di fiume con il consolidamento della sponda esterna sinistra con un serie di pannelli in scogliera di pietrame e la realizzazione di una soglia di fondo per la stabilizzazione altimetrica del corso d’acqua e la protezione delle strutture dell’attraversamento per un totale finanziato di 2,7 milioni di euro.




PrometeOrvieto, Casa di Comunità nel vecchio ospedale: tre errori (enormi) con una sola mossa

Il Servizio Sanitario Nazionale ha definito nuove importanti linee guida a cui le Regioni debbono adeguarsi ed ha posto al centro del sistema la Sanità territoriale. Il Covid ha fatto emergere la debolezza del Sistema sanitario sui territori, dopo anni di potenziamento degli ospedali come centro di diagnosi e cura. In Lombardia è già stata inaugurata la prima Casa di Comunità, la prima delle oltre 200 previste, una ogni circa 50mila abitanti. In essa lavoreranno 5 medici di medicina generale, 10 infermieri, 2 Oss, 40 specialisti, oltre a medici di comunità e pediatri di libera scelta. Un modello organizzativo che sarà replicato anche ad Orvieto, dove la Regione ha previsto i servizi della Casa di Comunità del territorio, che, sia chiaro, non sono quelli che vengono erogati a Via Postierla.

Una cosa è certa: è da pazzi infilare nell’ex ospedale in piazza Duomo un servizio che riguarda 50 mila potenziali pazienti provenienti da tutto il territorio dell’Orvietano, ne deve servire centinaia al giorno e sopportare traffico e parcheggio di altrettante auto. In questo sciagurato caso si produrrebbero tre danni enormi con un solo movimento:

– mortificare piazza Duomo, privandola di un bene (il complesso dell’ex ospedale) che potrebbe e dovrebbe essere destinato alla fruizione da parte dei turisti;

– aumentare il traffico veicolare in quell’area centrale della città, compromettendone la sua naturale vocazione;

– ospitare la Casa di Comunità nel luogo in assoluto più difficile da raggiungere dal territorio, senza parcheggi e con il traffico già appesantito per la presenza in loco delle scuole.

L’idea paventata di costruire nell’ex ospedale la Casa di comunità è talmente illogica che la sua realizzazione violenterebbe irreparabilmente la naturale vocazione di piazza del Duomo. Speriamo, dunque, che si estingua da sola e che, comunque, se ci fossero dei dubbi, che l’amministrazione convochi un consiglio comunale, aperto a cittadini e soprattutto agli amministratori dell’Ente regionale (effettivo deus ex machina), in cui ciascuno esprima le proprie idee e si assuma le responsabilità conseguenti. Le decisioni che verranno prese oggi sulla questione potrebbero costituire una svolta storica per i servizi (ma anche per lo stesso sviluppo) della nostra città e del nostro territorio perché mai come ora sono stati disponibili altrettanti fondi per realizzare progetti di così ampio respiro.

Fondamentale sarà utilizzarli in modo appropriato, in modo tale da impostare il futuro della nostra Comunità, senza procedere alla cieca, senza ricercare una soluzione qualunque e non ponderata, pur di mostrare un effimero efficientismo.

Vorremmo che chi decidesse per queste scelte avesse anche il coraggio di mettere il proprio nome su una targa inaugurativa, per i posteri.

PromoeteOrvieto




Cristina Croce, “sindaca, ma i lavori all’Albornoz quando finiscono?”

In data 28 settembre 2020 in un comunicato istituzionale l’amministrazione comunale informava la cittadinanza che, a conclusione delle relative procedure di gara, erano stati affidati i lavori riguardanti il  progetto Rupe Valle che “consentiranno tra le altre cose il collegamento tra l’Albornoz, il Pozzo di San Patrizio ed il Tempio del Belvedere, permettendo così di valorizzare ulteriormente l’area di piazza Cahen mentre, rendendo fruibile un secondo accesso alla fortezza, sarà possibile mettere a disposizione quegli spazi per iniziative e manifestazioni rispettando i protocolli di sicurezza; i lavori prevedono un importo di 376.904,96 Euro oltre Iva ed avranno una durata di 5 mesi”;

In data 17 febbraio 2021 appariva sulla stampa locale un ulteriore articolo dal titolo “Fortezza Albornoz lavori in corso”, in cui la Sindaca e l’assessore ai lavori pubblici dichiaravano che “saranno completati entro la primavera i lavori in corso alla fortezza Albornoz per metterla in collegamento con la zona del Pozzo di San Patrizio e creare in questo modo un secondo punto di accesso che è anche indispensabile per il futuro svolgimento di eventi in piena sicurezza”;

Premesso ancora che

i lavori suddetti sono stati finanziati dai fondi europei del Psr nell’ambito della Strategia delle Aree interne Sud Ovest Orvietano dopo che l’amministrazione, a luglio del 2018 con il progetto di riqualificazione dell’Anello della Rupe, cosiddetto progetto “Rupe Valle” si era aggiudicata il finanziamento sul Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria, 2014-2020 (Misura 7, Sottomisura 7.6, Intervento 7.6.2 Servizi di base e rinnovamento nelle zone rurali);

Considerato che

i lavori preannunciati dalla Sindaca e dall’assessore iniziarono nella primavera del 2021 ma furono interrotti subito dopo, tanto che ad oggi la Fortezza Albornoz, in particolare l’area dei giardini pubblici, nella parte dell’anfiteatro, è transennata, sede di deposito di materiale edile vario tra cui anche parti in ferro e, cosa più grave, è completamente abbandonata come dimostrano le foto riprese da tanti cittadini che in più occasioni, anche pubblicamente, hanno manifestato preoccupazione e disappunto per la perdita di un luogo da sempre punto di riferimento per tanti ragazzi e famiglie con bambini e che oggi potrebbe addirittura rappresentare motivo di rischio per l’incolumità delle persone che vi accedessero;

a seguito di una question time posta sempre dalla sottoscritta in merito al motivo del fermo lavori, l’assessore ai lavori pubblici rispondeva che “vi era un problema su una particella che è stato risolto, stiamo aspettando l’autorizzazione della Regione per poter ripartire”;

quanto premesso

si chiede alla Sindaca:

  • perchè dopo l’annuncio del completamento della procedura di affidamento dei lavori, avvenuta a settembre del 2020, gli stessi siano stati interrotti subito dopo il loro inizio;
  • perchè l’amministrazione, nonostante fossero stati già acquisiti tutti gli atti autorizzativi, pareri e/o nulla osta necessari all’ottenimento del finanziamento, non sia stata, ad oggi, in grado di ottenere le eventuali ulteriori autorizzazioni funzionali all’inizio e all’ultimazione dei lavori;

se sia intenzione dell’amministrazione adoperarsi con urgenza perché siano eliminati quanto prima dal cantiere, accessibile nonostante le transenne, i materiali edili ivi giacenti evitando che possano rappresentare un rischio per la pubblica incolumità.




Galeotto fu il post! Il senatore Briziarelli pranza a Orvieto proprio nel mezzo della bufera Sartini e rimpasto di giunta

La domenica è giorno dedicato al riposo e alla famiglia, ma un occhio ai social ci va sempre anche perché le news degli ultimi giorni sono importanti e la cronaca non si ferma neanche nei giorni di festa. Ecco che arriva il post giusto. Galeotto fu il post! Il senatore della Lega Luca Briziarelli ne mette uno semplice, “una domenica in giro per l’Umbria ,a tra un impegno e l’altro il tempo per una pausa tra sapori e luoghi caratteristici si trova”. La foto è quella di un notissimo ristorante di Orvieto. Ecco il senatore, tra l’altro alla vigilia dell’impegno istituzionale come “Grande elettore” del Presidente della Repubblica, avvezzo di solito a soffermarsi sulle bellezze del Trasimeno, ma a onor del vero, spesso presente anche nell’orvietano, ha trovato un momento per deviare e fermarsi sulla città del tufo, proprio in piena bufera Sartini, l’assessore appena sfiduciato dalla sindaco Tardani.

Che ci sia un rapporto privilegiato tra Briziarelli e Tardani è cosa nota e che nel gruppo consiliare della Lega non si siano mai sopiti i mal di pancia dopo il caso Ranchino è altrettanto noto. Arrivare a sintesi rischia di essere piuttosto complesso anche perché ancora non ha rilasciato dichiarazioni il convitato di pietra Virginio Caparvi, anch’egli “grande elettore”. Proprio la questione Quirinale potrebbe allungare i tempi o, a seconda dei punti di vista, accorciarli lasciando campo libero al primo cittadino che già con Ranchino dopo circa venti giorni di messaggi e disfide mediatiche ha lasciato tutti di stucco con il “barbatrucco” Mazzi. Ma ha lasciato tutti infelici e scontenti e la Lega non può rischiare un nuovo scivolone e ritrovarsi in giunta con un solo assessore, piuttosto tiepido, Gianluca Luciani e essere contemporaneamente l’azionista di controllo della maggioranza. La situazione s’ingarbuglia ancor di più per la questione delle quote rosa, con l’attuale composizione non più garantite. L’identikit del nuovo assessore è quindi semplice: della Lega e donna. Riuscirà il grande capo Virginio Caparvi, che sicuramente non ha dimenticato lo sgarbo del vice-sindaco non più in quota Salvini, ha tenere i nervi saldi? riuscirà il senatore Briziarelli ha smussare le spigolosità della sindaco Tardani?

Sicuramente, di questo siamo certi, la pausa per il pranzo è stata molto soddisfacente ma speriamo che le trattive abbiano un esito nel brevissimo periodo perché una nuova paralisi il Comune non può permettersela e non per liti e cambi di casacca per per questioni ben più importanti e gravi che incidono sulla carne viva della città.




Filippetti, “revoca dell’assessore, non tutti i mali vengono per nuocere”

La revoca dell’assessore Angela Maria Sartini da parte del Sindaco di Orvieto Roberta Tardani è arrivata rapidamente, mettendo a riparo non solo la giunta, ma l’intera città da una pessima figura a livello nazionale. Si potrebbero fare diverse considerazione sulla qualità della classe politica anche a livello locale dove la pratica dimostra che non basta usate espressioni forti o appartenere a minoranze agguerrite e rumorose per poi saper governare. Ma credo invece che la rimozione di un assessore che è stata completamente assente nella gestione delle tematiche sociali possa essere una occasione per l’Orvietano.

Ovviamente non mi riferisco alle vicende interne al Comune di Orvieto ma alla gestione della zona sociale 12 di cui fanno parte tutti i Comuni dell’Orvietano e che vede Orvieto Capofila. Come sapete da anni andiamo chiedendo il varo di un nuovo Piano di Zona che è vecchio di 12 anni tanto per stare alla visione strategica per non parlare della gestione dell’insieme delle problematiche da quelle della struttura largamente insufficiente ai programmi. Tanto per dare una idea lo scorso anno la Zona Sociale ha perso ( di questi tempi) 75.000 euro del Fondo Sociale Europeo perchè non sono stati presentati progetti, oppure solo oggi dopo due anni si iniziano i le procedure per utilizzare per Progetti di Utilità Comunale i percettori di Reddito di Cittadinanza.

Spero perciò che Roberta Tardani, nell’indicare l’assessore, tenga conto anche che ci sono altri 11 Comuni e 40.000 persone che attendono che si faccia una politica sociale all’altezza dei tempi.

Valentino Filippetti – Sindaco di Parrano




Umberto Garbini, “ho espresso le mie opinioni e non capisco tutto questo rumore. La vera sfida è sui grandi temi”

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Umberto Garbini, presidente del consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, ha replicato alle durissime critiche giunte alle sue dichiarazioni da parte di Croce, Barbabella e Oreto. “Non penso di aver detto cose errate e ritengo che esista il diritto di critica, siamo in democrazia. Ritengo che alcuni consiglieri non abbiano letto bene le mie dichiarazioni”. A parte le polemiche l’intervista è stata l’occasione per fare il punto su alcuni grandi temi a partire dalla viabilità nel centro storico, un punto fermo per Garbini, da cui partire per rilanciare l’immagine della città turistica.

Sulla discarica, “ho un atteggiamento piuttosto realista. I rifiuti ci sono e l’Umbria per troppi anni non ha avuto un programma. Oggi l’assessore Morroni ha dovuto compiere delle scelte che mi sembrano equilibrate. L’errore sulla discarica di Orvieto è stata fatta nel passato da chi l’ha voluta e poi da chi l’ha venduta e da parte di chi non ha saputo chiedere i giusti indennizzi”. L’ultimo tema affrontato è la sanità, un vero e proprio punto dolente, un nervo scoperto. “Indubbiamente l’ospedale di Orvieto non verrà chiuso, così mi hanno assicurato anche in Regione. E’ chiaro che vi sono delle criticità, a partire dalla cronica mancanza di personale, la prima questione da risolvere. Orvieto ha bisogno di un ospedale che risponda pienamente alle esigenze di un bacino di circa 40 mila persone e a quello più largo che va oltre i confini regionali, ma senza voli pindarici. Anche qui bisogna essere realisti e chiedere quello di cui ha realmente bisogno la sanità del territorio e insistere con forza”.




Andrea Oreto (FI), “le parole del presidente Garbini lesive, speriamo in un ravvedimento o non c’è più fiducia”

Il gruppo consiliare di Forza Italia intende stigmatizzare le dichiarazioni del presidente del Consiglio Comunale di Orvieto, Umberto Garbini, rilasciate nel corso della conferenza stampa istituzionale di bilancio dell’attività della massima assise  civica. Al di là delle considerazioni sulla classe politica cittadina, di cui lo stesso giovane presidente fa parte per il ruolo istituzionale che riveste e come esponente di Fratelli d’Italia, riteniamo gravi le indistinte considerazioni sull’operato dei consiglieri comunali frutto di giudizi del tutto personali e inopportuni per la carica che rappresenta. “Noto che chi occupa seggi in Consiglio Comunale, interviene nel dibattito cittadino più per ottenere un titolo sul giornale che per programmare e progettare a lungo termine”, si legge nelle dichiarazioni del presidente Garbini sul comunicato diramato dall’ufficio stampa del Comune di Orvieto. Vista la dedizione e la passione che ogni consigliere comunale, sia esso di maggioranza che di minoranza, mette con umiltà e spirito di servizio nel quotidiano impegno istituzionale, le frasi del presidente risultano non solo irrispettose e lesive della nostra immagine ma anche offensive nei confronti dei cittadini orvietani che li hanno democraticamente delegati a rappresentarli.

L’articolo 26 dello statuto del Comune di Orvieto al comma 1 lettera a recita: “Il presidente del consiglio rappresenta il consiglio comunale”. Se le parole pronunciate dal presidente riassumono realmente il suo pensiero sull’operato dei colleghi consiglieri verrebbero certamente meno la fiducia e le condizioni per le quali è stato eletto. Per questo confidiamo in un pubblico chiarimento e ravvedimento da parte del presidente del Consiglio Comunale perché non vogliamo e non possiamo sentirci rappresentati da chi, in maniera del tutto gratuita e strumentale, getta pubblicamente discredito banalizzando e mortificando la legittima attività dei consiglieri comunali che anche per quanto riguarda la comunicazione rientra nella normale dialettica politica.

Andrea Oreto (Capogruppo Forza Italia)




Gnagnarini, “i conti comunali di nuovo in zona rossa”

Il Comune di Orvieto, con delibera di giunta n. 254 del 28/12/2021, prevede che nel 2022 si formerà  un grave deficit di liquidità per i conti dell’Ente tanto da voler stipulare con la CRO un contratto di fido aperto di oltre 6 milioni di euro per fare fronte alle necessità che si presenteranno. Ciò è dovuto anche, come avviene per qualunque azienda commerciale, allo scarto temporale tra i pagamenti da effettuare e le riscossioni ancora da realizzare almeno per quanto riguarda i tributi comunali.  Scarto che viene finanziato con il ricorso al credito bancario ma che, tuttavia e come tutti sanno, le banche per prime, ha il difetto che mentre i pagamenti sono considerati certi gli incassi non lo sono affatto. Pertanto aver stabilito il plafond del suddetto fido fino al massimo importo consentito dalla legge, ovvero calcolandolo sulla base dei meri crediti accertati e non di quelli realmente incassati nel 2020,  nonché ricomprendendovi anche i trasferimenti straordinari e non ripetibili effettuati in quel periodo dallo Stato a favore del Comune, non appare affatto una buona idea.

Anzi è un pessimo segnale per gli equilibri di bilancio. Del resto questa Giunta comunale è la fotocopia di quella che nel 2013 prese un’altra fatidica anticipazione di cassa da CC. DD. PP. per una cifra analoga di 6 milioni di euro la cui restituzione e gli accantonamenti che ha determinato da ormai nove anni, aveva ridotto e compromesso tutt’ora la piena capacità di spesa del Comune di Orvieto. In altre parole stanno saltando, sia per effetto della pandemia sia per effetto di una mancata reattività programmatoria, le misure fondamentali di messa a reddito degli asset produttivi pubblici della città che avevano generato le nuove e più ricche entrate strutturali di bilancio create e tarate nella precedente consigliatura con il duplice scopo sia di uscire anticipatamente dallo stato di pre-dissesto in cui il Comune si trovava e sia, soprattutto, per riequilibrare in modo duraturo le entrate con le spese correnti. In questi due anni ce la siamo cavata attraverso l’utilizzo dei ristori e delle deroghe sui mutui, ma per il 2022 e seguenti questi canali di finanziamento vengono a cessare così che il gap tra spesa corrente e entrate correnti tornerà ad essere evidente nello scrivere i prossimi bilanci se si continua a non far niente. Questa mancanza di reattività programmatoria finanziaria da parte dell’attuale Amministrazione comunale si appalesa anche attraverso le scelte effettuate o meglio per quelle non effettuate circa l’utilizzo dei fondi PRNN.  Qui invece di puntare su investimenti produttivi con effetto leva sulle entrate pubbliche correnti con abbattimento degli oneri correnti come, ad esempio, l’ammodernamento e il rilancio della cosiddetto sistema della Mobilità alternativa ( parcheggi, ascensori , scale mobili, Funicolare, informatizzazione, ecc..) si è deciso di utilizzare 5 mln di euro a fondo perduto per costruire un nuovo centro sociale a Orvieto Scalo. Bè , si dirà, se sono soldi a fondo perduto qual è il problema? Il problema è che questa struttura nuova comporterà per la sua gestione, rispetto all’attuale collocazione, una integrazione del personale preposto, utenze, manutenzioni, ecc..  per una spesa aggiuntiva annua di circa 400.000 euro che peseranno interamente , direttamente e costantemente sul bilancio comunale.

In conclusione carissimi amministratori comunali dovete capire che governare la città non è come scrivere su un foglio bianco l’elenco delle cose migliori da fare, ma è, per lo più, scegliere tra quelle possibili. Per quanto alte ambiziose e condivisibili siano le aspettative di una comunità locale è soltanto la loro sostenibilità finanziaria a renderle reali.




Consiglio Comunale telematico il 30 dicembre, si discute di arredo urbano

Il consiglio comunale torna a riunirsi alle 15 in prima e alle 16 in seconda convocazione il 30 dicembre. L’intera seduta è prevista in modalità telematica così come previsto dalle attuali normative anti-covid. Nella seduta il punto più importante riguarda il punto che vede all’approvazione dell’assemblea le modifiche e le integrazioni al nuovo regolamento per l’arredo e il decoro dell’ambiente urbano con relatore il vice-sindaco Mazzi. Di seguito l’intero ordine del giorno.

ORDINE DEL GIORNO

Question Time, Comunicazioni INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE

1. Interrogazione presentata dalla Consigliere Croce avente ad oggetto: “Osservatorio permanente sulle dipendenze: quale futuro ?”;

AFFARI GENERALI E ISTITUZIONALI – Relatore Presidente 2. Presa d’atto delle deliberazioni n.ri  80, 81, 82, 83 e 84 della seduta consiliare ordinaria del 13.12.2021;

EDILIZIA E URBANISTICA – Relatore Vice Sindaco Mazzi 3. Modifiche ed integrazioni al Regolamento per l’arredo e il decoro dell’ambiente urbano. Deliberazioni di C.C. n. 93 del 28.07.2021 e n. 27 del 08.04.2009. Approvazione;

SERVIZI SOCIALI – Relatrice Assessore Sartini 4. Zona Sociale n. 12 – Approvazione schema di convenzione per integrazione quota sociale delle rette in strutture per anziani tra il Comune di Orvieto, in qualità di Comune capofila e le strutture servite e protette di cui all’allegato “A” del presente atto per l’integrazione delle rette, quota sociale, di anziani inseriti in strutture residenziali;

PROGRAMMAZIONE E BILANCIO, ENTI E PARTECIPAZIONI – Relatore Assessore Pizzo

5. Approvazione nuovo Regolamento per il Servizio Economato;

6. A.T.C. S.p.A. in liquidazione. – Presa d’atto del bilancio finale di liquidazione al 28 febbraio 2021 e piano di riparto;

7. Approvazione progetto di fusione societaria per incorporazione di Umbria Digitale Scarl ex art. 2501 – ter Codice Civile. Presa d’atto;

8. Revisione ordinaria delle partecipazioni possedute nelle società a partecipazione pubblica – Razionalizzazione periodica ex art. 20 D.Lgs. n. 175 del 19 agosto 2016, come modificato dal D.Lgs. n. 100 del 16 giugno 2017;

LAVORI PUBBLICI – Relatore Assessore Pizzo

9. Seconda modifica Programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023. Annualità 2022 e 2023. Approvazione ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 18/04/2016 n. 50 e s.m.i. e dell’art. 5 del D.M. 16/01/2018, n. 14. Approvazione;

MOZIONI, ORDINI DEL GIORNO

10. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella avente ad oggetto “una copia della Carta costituzionale ai diciottenni”;

11. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito ad iniziative per la diffusione della cultura e della pratica della sicurezza sui luoghi di lavoro;

12. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Partito Democratico” in merito alla richiesta di liberare dai rifiuti e rendere più fruibile le aree del Lago di Corbara;

13. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Partito Democratico” in merito alla realizzazione, in Umbria, della piena applicazione della legge 194/78, delle Linee di indirizzo su aborto medico del Ministero della salute e contrasto alle modifiche della legge regionale 04/09/2015 n. 11;

14. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito al “Nuovo piano sanitario regionale – Modello di medicina territoriale post covid 19 – soggetti, reti e strumenti per la tutela della salute dei cittadini”. Proposte per il territorio orvietano;

15. Mozione presentata dal Consigliere Barbabella in merito alla valorizzazione e riconversione funzionale dell’ex Caserma Piave;

16. Mozione presentata dalla Consigliera Croce in merito alla co-progettazione e co-programmazione come strumenti di resilienza sociale e sviluppo di comunità.




Mozione di Garbini in consiglio, “la tua arte, la mia vita”, approvata all’unanimità

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”) attraverso la quale si impegnano il Sindaco e la Giunta a: promuovere mostre temporanee; concedere agevolazioni sul costo degli spazi, per un tempo definito dall’Assessore competente di comune accordo con gli Uffici comunali, in cambio della donazione al Comune di un’opera da parte dell’artista accolto in città; raccogliere e catalogare le opere di Arte Moderna e Contemporanea nella proprietà del Comune ed esporre permanentemente la collezione ampliandola con eventuali donazioni nel corso del tempo. 

Il proponente ha fatto presente che “la nostra città ha attraversato e sta attraversando un fase difficile dovuta alla diffusione del Virus Covid-19, che ha determinato una grave crisi economica e sociale, alla quale necessariamente si affianca anche una di carattere culturale. In vista delle possibili riaperture è necessario programmare ed investire, nei limiti del possibile, per essere pronti in occasione della rinascita sociale, culturale ed economica, che si auspica. A tale scopo si ritiene utile valorizzare le tradizioni che hanno consentito alla città di poter avere un patrimonio unico e di significativo valore. Orvieto ha sempre avuto una propensione ad accogliere artisti nel corso dei Secoli e tutto ciò è dimostrato dalle molte opere di pregio che occupano musei, sale espositive e che abbelliscono monumenti e chiese. Le importanti collezioni e singole opere danno tuttora alla nostra Città un prestigio unico ed è difficile trovare una città che possa contare su un patrimonio tale da essere conosciuto in tutto il mondo. Tutto ciò che è presente nella città di Orvieto è frutto di secoli di fermento culturale, dovuto al prestigio assunto dalla città nei secoli. Dagli Etruschi all’Unità d’Italia, Orvieto è stato un punto nevralgico da più punti di vista che hanno consentito lo sviluppo di una città sempre al passo con i tempi, forse anche capace di anticipare le evoluzioni in quanto fucina di elaborazione culturale. La nostra città ha quindi coltivato nei secoli questa tradizione dimostrando di sapere essere aperta al genio artistico di pittori, scultori e maestri delle arti. Oggi si deve guardare oltre gli ostacoli della Pandemia da Covid-19, programmando un sistema che possa fare di Orvieto la città che nel centro Italia sia faro per tanti artisti emergenti o per quelli oramai affermati. La presenza di artisti in questa città porta con sé un valore aggiunto non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico e sociale. Inoltre, l’arricchimento nella conoscenza delle arti è rivolto anche alle nuove generazioni che potranno entrare in contatto quotidianamente, o quasi, con un mondo lontano da chi vive in Provincia. Questa visione – ha concluso – non ha una finalità di breve termine, ma assume la prospettiva di costruire una collezione corposa per la città a lungo termine quindi si ritiene possibile pensare che se l’Amministrazione Comunale riesce a concedere agevolazioni sul costo degli spazi secondo la disponibilità e le possibilità, che l’Assessorato competente e gli Uffici riusciranno a delineare, l’artista ospitato possa lasciare gentilmente in dono alla città una sua opera. Attraverso la ricca collezione di arte moderna e contemporanea che è nelle proprietà del Comune di Orvieto e il progetto di ulteriore valorizzazione per incrementare la collezione civica, si ritiene che possa essere costruita un’esposizione permanente e un patrimonio artistico e culturale del nostro tempo. L’idea nasce in Belgio e visto che il nostro Comune può vantare una collezione unica composta dalle varie donazioni fatte all’Ente nel corso degli anni, perché tenere tutto separato e pensare piuttosto  a raccogliere e catalogare tutte queste opere ed esporle in modo permanente?”.

Dibattito:

Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli orvietani”): “mi complimento per l’iniziativa molto interessante. Non sono schiavo della mia storia né di quella di altri, ma talvolta fa bene ricordare. E allora: durante le Amministrazioni che ho avuto il privilegio di dirigere, la politica era esattamente questa! Io sono quello che ha accettato la donazione Rodari, la donazione Sovena e la donazione Emilio Greco. Lo dico perché riprendere un percorso e una storia di rapporto positivo con il nostro patrimonio artistico è molto importante. Oggi abbiano il problema di rendere fruibile in modo organizzato tutto questo patrimonio che si lega inevitabilmente anche all’utilizzo dei nostri edifici storici, a partire dalla caserma Piave. A suo tempo parlavamo di Museo della Città che è un’altra cosa, ma un Museo di Opere è qualcosa che è rilevate e che richiede di stabilire il timbro conseguente. Il tema è quello della ricerca del turista mordi e fuggi, o di fare di una città qualcosa di godibile, che va presentata in modo più approfondito. La prospettiva indicata dalla mozione è il timbro buono per il futuro della città”.

Federico Giovannini (gruppo “Partito Democratico”): “accogliamo favorevolmente il contenuto della mozione che è giusta. Occorre anche ricordare che occorre una visione e una consapevolezza degli spazi che abbiamo a disposizione dimostrando una maggiore visibilità e attenzione a quella che è la storia di Orvieto. Ci sono magazzini di musei che ancora attendono una catalogazione per la fruibilità delle opere a cittadini e turisti. Quando diciamo una ‘visione di città’ intendiamo anche questo, perché l’arte è un volano di sviluppo. L’ex caserma Piave merita una attenzione che non può essere lasciata all’iniziativa di singoli o a questioni che si trascinano avanti da anni. E’ il momento di affrontare il tema una volta per tutte. Auspichiamo che anche questa mozione solleciti un cambio di passo. Favorevole”.

Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “la caserma Piave a mio giudizio non c’entra nulla in questa fase, la mozione ha altre priorità specifiche e che vanno affrontate in maniera stringente ed analitica. Esprimo un plauso per questa proposta e non faccio distinzione tra turisti mordi e fuggi e turisti più raffinati. L’arte e la cultura di questa città sono aperte a tutti senza esclusioni. Voto a favore auspicando che si possano vedere i primi risultati in termini di crescita e sviluppo culturale”.

Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “nel 2014 quando ho tentato la prima esperienza consiliare avevo individuato alcuni punti e fra questi quello di favorire una sorta di festival annuale per giovani artisti che volessero interagire con il tessuto formativo cittadino e la città nel suo insieme per creare opere che restassero in questa città e scambi artistici. Oggi mi fa piacere ritrovare parte di questa idea nella mozione che accolgo con favore”.

Sindaco con delega alla Cultura, Roberta Tardani“come Giunta abbiamo subito accolto con favore questa proposta di Garbini che ci ha consentito di fare scelte ulteriori. Il tema degli spazi è importante e fondamentale in questo ambito e negli ultimo periodo abbiamo dovuto fare i conti proprio con la questione della disponibilità di spazi adeguati. Nelle ultime settimane, al di là di quello che si pensi, Orvieto sta ricreando una sua attrattività. La mostra dell’affresco ‘Il Bambino Gesù delle Mani’ di Pinturicchio inaugurata nei giorni scorsi al Museo Faina, è stata possibile perché si è trattato di una sola opera, peraltro è frutto di un progetto ambizioso e di una storia incredibile ai quali siamo risaliti grazie ad un quadro di Papa Paolo III esposto in questo Comune. La mozione è importante quindi l’impegno dell’Amministrazione è quello di recepire le sollecitazioni per andare alla catalogazione del patrimonio artistico comunale per intervenire con le azioni conseguenti. Ci apriamo a ragionamenti più ampi”.  
Replica Garbini: “ringrazio il Vice Sindaco Mazzi perché grazie ad un colloquio avuto con lui siamo riusciti a recuperare due opere tolte da un magazzino polveroso che oggi sono state posizionate presso il Centro Studi ma che restano in proprietà al Comune. Ringrazio tutti i Consiglieri per il consenso che hanno espresso a questa mozione sperando di poter cogliere questa sfida. Orvieto in passato è stato centro nevralgico, luogo dove gli artisti che lavoravano ai cantieri del Vaticano passavano e lasciavano la loro traccia. Sono a disposizione per lavorare insieme e recuperare nuove opere d’arte da mostrare al pubblico”.

Dichiarazioni di voto, Franco Raimondo Barbabella“preciso che non è esagerato connettere i problemi anzi è salutare, perché mai si dovrebbe ritenere inappropriato il tema di dove allestire le esposizioni in presenza di beni da esporre? Quindi porre il problema delle esposizioni è naturale. Nessuno fa distinzioni sulle tipologie di turisti, mi sto preoccupando di come stanno andando le cose, non solo ad Orvieto peraltro, che qualcuno ha definito ‘città del silenzio’ e che non ha bisogno dello sbrilluccichìo. Sono convintamente favorevole alla mozione”.

Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “voto a favore della mozione degna di attenzione e di nota. Il riferimento agli artisti emergenti guarda ai giovani e richiama i giovani delle nostre scuole. Le difficoltà degli spazi espositivi è un fatto reale e va affrontato”.

Stefano Olimpieri: non c’è dicotomia tra quantità e qualità dei turisti. Partiamo dalle cose fattibili della mozione. Questa città è complessa ma è inclusiva. Più eleviamo la qualità meglio è, ma non possiamo disdegnare la quantità. Speriamo che in tempi abbastanza brevi si possa dare corso al dispositivo della delibera. Voto a favore”.