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La ditta appaltatrice non paga gli stipendi da inizio anno, le vigilanti degli scuolabus per le materne si licenziano e il servizio è sospeso da due giorni

Negli ultimi due giorni prima del ponte del 25 aprile i genitori dei bambini della scuola materna si sono ritrovati senza lo scuolabus. Non è stato uno sciopero o un guasto improvviso ma la mancanza dei personale di sicurezza che per legge deve essere a bordo dei mezzi durante il trasporto dei più piccoli.

Il servizio di guardiania è stato affidato in appalto a una ditta esterna, la Falchi srls con sede a Vicenza. Una dipendente ci ha riferito che l’intero gruppo si è licenziato per giusta causa per tentare di recuperare almeno le ultime tre mensilità, delle quattro rimaste in sospeso. Il problema non è nuovo. Anche nel recente passato ci sono stati ritardi tanto che ai rappresentanti dell’azienda sono state inviate mail e pec chiedendo il dovuto. Gli stipendi sono arrivati sempre con ritardo e ora da gennaio le dipendenti hanno lavorato, assicurante il servizio, in attesa che qualcosa si muovesse. Del problema è stato interessato anche il Comune, Ente appaltante. Sempre secondo la dipendente “ci è stato detto che avrebbero preso i provvedimenti del caso, fino all’annullamento dell’appalto con il conseguente affidamento temporaneo a un ditta locale, ma ad oggi (24 aprile ndr) ancora niente”. La Falchi srls ha comunicato che fino al 24 aprile non avrebbe fornito il servizio di vigilanza sui mezzi dedicati al trasporto dei bambini delle materne e che avrebbe ripreso la normale attività a partire da lunedì 29 aprile. Permangono delle incertezze che seguiremo come giornale, a partire dai problemi dell’azienda che, sempre secondo quanto riferito dalla dipendente, ormai ex, sembrerebbe avere il Durc scaduto e che si sarebbe vista estromessa dal Comune di Merate per motivi simili, ma il condizionale rimane d’obbligo per la mancanza di conferme dirette.

Ora rimaniamo in attesa dei prossimi sviluppi. Il 29 aprile l’azienda ha assicurato la ripresa del servizio a bordo degli scuolabus del Comune di Orvieto. Intanto rimangono i lavoratori senza stipendio da ormai quattro mesi e i disservizi subiti negli ultimi giorni dai cittadini che usufruiscono dello scuolabus per i loro figli.




Via alla fase due dei lavori stradali, di manutenzione e ammodernamento a Ciconia e al Fanello

Con il ripristino del manto stradale in via degli Aceri è in fase operativa la seconda fase dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della viabilità nel quartiere di Ciconia. In questa settimana sarà aperto anche il cantiere per il completamento delle opere di urbanizzazione del Parco residenziale del Fanello.

Gli interventi in corso e quelli programmati su Ciconia dall’amministrazione comunale sono stati illustrati alla cittadinanza nell’incontro pubblico che si è svolto mercoledì 3 aprile presso la Sala Corsica. Presenti il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, il vicesindaco Mario Angelo Mazzi e gli assessori Piergiorgio PizzoGianluca LucianiCarlo Moscatelli e Alda Coppola.

La prima fase dei lavori sulla viabilità, in via di completamento, ha riguardato la realizzazione dei nuovi marciapiedi e da oggi inizierà l’intervento di riqualificazione del manto stradale a partire da via degli Aceri. Da lunedì 8 aprile inizieranno nella zona di Piazza degli Aceri i lavori da parte di Asm per l’acquedotto dopodiché anche sulla stessa piazza sarà ripristinato il manto stradale. Complessivamente i cantieri hanno interessato e interesseranno anche via dei Pini, via degli Oleandri, via delle Ortensie, via degli Agrifogli, via degli Eucalipti, via dei Pioppi e via dell’Edera.

Per quanto riguarda il Fanello, ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo, “siamo pronti per partire i lavori di completamento delle opere di urbanizzazione della parte residenziale per un importo di 250mila euro che riguarderanno la realizzazione e la sistemazione di marciapiediaree di parcheggioaree verdi e percorsi pedonali“. 

Ciconia è il quartiere più popoloso della città – ha detto il sindaco Roberta Tardani – dove vivono tante famiglie e dove si concentrano attività importanti della vita quotidiana che ruotano in particolare intorno al polo scolastico e agli impianti sportivi. Un quartiere che in questi cinque anni è stato oggetto di interventi importanti frutto di una progettazione condivisa tra più Enti, Comune di Orvieto, Provincia di Terni, Anas e Consorzio di bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, accomunata dall’obiettivo di riqualificare l’intera area e migliorare la qualità di vita dei residenti dopo anni di abbandono. Anche Ciconia è stata interessata dal più grande piano di manutenzioni mai realizzato da decenni a questa parte sul territorio comunale. I primi interventi hanno interessato già nel 2021 Piazza dei Faggi e una parte di via dei Lecci mentre ora stanno andando avanti i lavori di manutenzione e messa in sicurezza della viabilità su molte delle principali zone del quartiere. E’ in corso inoltre un importante lavoro di consolidamento lungo la strada comunale di Corbara, nei pressi di Camorena, per risolvere i problemi legati al dissesto idrogeologico e terminato questo intervento il cantiere si sposterà sulla strada di Osarella. Nella prossima programmazione sono previsti interventi, tra gli altri, su via degli Olmi, via degli Ippocastani, via dei Lecci, Poggente, via delle Acacie e Piazza della Acacie, Piazza delle Azalee, via delle Rose e via delle Robinie sulla quale in questi giorni sono stati installati i segnalatori luminosi di rallentamento. I lavori, da parte di Anas hanno riguardato il rifacimento del manto stradale di via dei Tigli e della Statale 71 che attraversa Località La Svolta fino a Morrano, mentre la Provincia di Terni è intervenuta su via delle Querce. Sempre la Provincia riproporrà un nuovo bando per la gestione dell’area del Cappanno mentre ci sono interessamenti per realizzare una struttura coperta dedicata al basket nell’area del campo da calcio del polo scolastico danneggiato dall’alluvione“.

Sul fronte della sicurezza stradale – ha aggiunto – sono stati realizzati i passaggi pedonali protetti in via dei Tigli e in via della Svolta mentre gli interventi di riqualificazione delle aree verdi hanno interessato il giardino di via degli Eucalipti, in cui sono stati installate nuove attrezzature ludiche e giochi inclusivi, e il giardino di via degli Aceri, dove è stata realizzata un’area fitness, posizionata la nuova casetta dell’acqua e dove sarà a breve riqualificato anche il campo da basket grazie al patto di collaborazione con la società Arrapaho e l’associazione Corrado Spatola. In questa area sono iniziati proprio in questi giorni anche i lavori per la realizzazione dei servizi igienici a servizio del Centro sociale con docce che saranno a disposizione pure del campo di calcio in terra battuta che sarà finalmente riqualificato e reso fruibile. Da Ciconia sono partiti gli interventi di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica di tutte le frazioni del territorio comunale con la sostituzione dei punti luce con fari a led e l’implementazione nelle aree scoperte in particolare nel percorso verde tra via delle Mimose e via degli Aceri. L’attenzione sul quartiere di Ciconia è stata alta sin dall’inizio del mandato e in particolare nel periodo post Covid quando è stato necessario intervenire sugli edifici scolasticiSono infatti stati realizzati lavori di rifacimento completo dei bagni presso la Scuola dell’Infanzia, opere interne ed esterne e sistemazione delle uscite di sicurezza alla Scuola Primaria, completamento degli spazi del seminterrato e dell’aula magna della Scuola secondaria di primo grado “Ippolito Scalza” nella quale ora si interverrà anche per il rifacimento della copertura dopo i problemi di infiltrazione“.

Degli interventi in corso sulle sponde del fiume Paglia ad opera del Consorzio di Bonifica e della progettazione del nuovo Ponte dell’Adunata da parte di Anas, ha parlato il vicesindaco Mario Angelo Mazzi mentre sulla situazione degli impianti sportivi si è soffermato l’assessore allo Sport, Carlo Moscatelli. “Dopo la riapertura sulla piscina – ha detto – su cui in questi anni sono stati effettuati lavori per 300mila euro sono in programma ulteriori interventi, mentre per quanto riguarda lo stadio ‘Luigi Muzi’, dopo il completamento del terzo campo con il nuovo impianto di illuminazione, procederemo al rifacimento della pista di atletica e del manto dell’antistadio Oscar Achilli“.




Roberta Tardani, “abbiamo cambiato la città e vogliamo continuare a farlo anche oltre il 2024”

La tradizionale conferenza stampa di fine anno del sindaco e della giunta è stata l’occasione per ricordare il lavoro svolto in questi anni e presentare il prossimo futuro, anche oltre la prossima scadenza elettorale di giugno con Roberta Tardani che ha ribadito la sua volontà di ripresentarsi insieme a tutti gli assessori che hanno a loro volta confermato di essere disponibili a ripetere l’esperienza, anche perché, come ha sottolineato la sindaca, “squadra che vince non si cambia”.

Quello che si è appena chiuso – ha detto il sindaco Roberta Tardani – è stato un anno importante nel quale hanno cominciato a prendere forma molti progetti per lo sviluppo della Orvieto che verrà, denso di impegni e ricco di sfide esaltanti come è stata quella della candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 che ha unito e mobilitato un’intera città e che soprattutto ha risvegliato l’orgoglio di una comunità. Si apre l’anno che porta alle elezioni di giugno ed è inevitabile che questo diventi un primo bilancio del lavoro svolto in questi cinque anni di consiliatura, anni difficilissimi di cui forse ci si dimentica troppo spesso quello che abbiamo dovuto fronteggiare, a partire dalla pandemia, un nemico sconosciuto e invisibile che ha sconvolto ogni nostro piano, che ci ha terrorizzato, ha strappato ai nostri affetti persone care, ha messo duramente alla prova un intero Pianeta. Abbiamo lottato insieme alla città, abbiamo dovuto prendere decisioni a volte difficili e impopolari ma con l’unico obiettivo di difendere e tutelare ciascuno di noi. E abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per sostenere i nostri cittadini, le piccole imprese e le famiglie colpite dalla crisi sanitaria che poi è inevitabilmente diventata anche economica”.

“Durante la pandemia non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo di ridare alla città una centralità e il ruolo che le era proprio e il nostro impegno è stato volto a farci trovare pronti alla ripartenza consapevoli di avere enormi possibilità. Programmando, progettando, puntando sulle vocazioni del territorio e dando concretezza alle soluzioni individuate, in questi anni abbiamo gettato le basi per il futuro e costruito una nuova consapevolezza delle potenzialità di questa città. Il metodo è stato ed è quello di governare i processi coinvolgendo tutti i soggetti interessati nelle decisioni e facendo dell’amministrazione comunale un punto di riferimento. In questo contesto si è innescato un processo di sviluppo che non si può arrestare. La città sta cambiando, ha ritrovato energia e dinamismo e, piaccia o no, un nuovo protagonismo.  Sono stati anni in cui abbiamo compiuto progressi importanti nel miglioramento delle nostre infrastrutture, nella promozione del turismo, nell’innovazione tecnologica, nella produzione culturale, nei servizi ai cittadini che riteniamo prioritari per continuare a garantire quella qualità di vita che altrove ci invidiano”.

Durante la conferenza stampa sono stati affrontati molteplici argomenti che proviamo a riassumere per argomenti.

Lavori e Manutenzioni

Siamo dovuti partire dalle basi – ha spiegato il sindaco – e sin da subito con un piano straordinario di manutenzioni delle strade e piazze dell’intera città, che, dopo anni e anni di completo abbandono, ne avevano assoluta necessità. Il più grande piano di interventi degli ultimi decenni ha interessato l’intero territorio comunale e le situazioni più critiche: Morrano, Torre San Severo, Sugano, Canonica, Benano, Canale, Bardano, Sferracavallo, Corbara, Orvieto scalo, Ciconia, il centro storico e ora proseguirà garantendo a tutto il territorio comunale la manutenzione e l’attenzione che merita. Nella prima metà di febbraio, secondo il cronoprogramma stabilito con Hera partiranno anche gli interventi per la sostituzione dell’illuminazione pubblica con impianti a led in tutti i quartieri ai piedi della Rupe e in tutte le frazioni che garantiranno maggiore efficienza e risparmi”.

Palazzi storici e contenitori

Abbiamo recuperato, valorizzato e finalmente dato una destinazione precisa ai principali immobili cittadini. All’ex ospedale di Piazza Duomo, da 20 anni senza utilizzo, sorgeranno la Casa e l’Ospedale di comunità, a Palazzo Simoncelli si sta completando il Museo della Ceramica, al San Giovanni si stanno ultimando in questi giorni gli allestimenti e presto vedrà la luce il Palazzo del Vino e dei prodotti del territorio, il Centro studi è diventato il polo della formazione e arricchirà la sua offerta con il Fab Lab e l’Archivio Maoloni che è stato recentemente spostato nei nuovi locali ristrutturati, il Palazzo dei Sette sarà la casa del Corteo storico e proprio nei prossimi giorni incontreremo l’associazione Lea Pacini per organizzare il trasloco, la Biblioteca comunale, con investimenti sull’organico e sui progetti, è tornato un cuore pulsante della vita culturale della città e aggregatore di iniziative, il Centro Rodari, con una nuova sede e un nuovo cda, ha ritrovato vitalità. Il Palazzo del Popolo, rinnovato anche nella strumentazione, accoglie eventi e manifestazioni di ogni genere, il Teatro Mancinelli, libero dal fardello dei debiti della TeMa messa in liquidazione, è tornato a ospitare stagioni di altissimo livello e di grande gradimento da parte del pubblico ma soprattutto si è aperto a tutta la città e ha una gestione economicamente sostenibile. Una gestione diretta e integrata, finalmente efficace e fortemente voluta da questa amministrazione che oggi mette insieme Teatro, Palazzo del Popolo, Torre del Moro e Ufficio turistico. Presto potremmo aprire la sala prove-registrazione della Scuola comunale di musica che sarà a disposizione della città e stiamo lavorando per realizzare la “Casa della cultura” al piano superiore dell’ex ristorante San Francesco, collegato con la biblioteca, ovvero il “cultural hub” inserito nel dossier per Orvieto Capitale italiana della cultura 2025 per il quale stiamo studiando forme di gestione inclusive che possano coinvolgere e rendere protagoniste le associazioni del territorio”.

Scuola, sociale e sicurezza

“Abbiamo investito sulla sicurezza delle nostre scuole oggetto non solo di interventi ma anche di verifiche e controlli. Malgrado il caro energia abbia avuto effetti anche sul nostro bilancio non abbiamo tagliato la spesa sociale e abbiamo potenziato i servizi sociali andando incontro alle esigenze dei più deboli e aumentando i fondi per i contributi alle persone in difficoltà. Abbiamo reso la città più sicura con l’installazione di un nuovo sistema di videosorveglianza che implementeremo ulteriormente e che, come deterrente, sarà accompagnato anche da interventi sull’illuminazione pubblica nelle zone oggi meno coperte nell’ambito dell’accordo con Hera.

Il piano per gli impianti sportivi nel 2024

La situazione ereditata sugli impianti sportivi, come in altri ambiti – ha spiegato – era pressochè disastrosa aggravata poi dagli effetti del Covid. Anche qui siamo ripartiti dai quartieri e dalle frazioni con gli interventi sui campi di calcio a 5 a Canale e Orvieto scalo, in primavera sarà ripristinato il campo da tennis all’Albornoz. Nel 2024 avremo le risorse economiche in bilancio per avviare un importante piano di riqualificazione dell’impiantistica sportiva che interesserà lo stadio “Luigi Muzi”, con il rifacimento della pista di atletica, della copertura e del manto dell’antistadio “Oscar Achilli”, e la piscina comunale già oggetto di lavori che ne hanno consentito la riapertura la scorsa estate. I fondi necessari deriveranno dalla chiusura della vicenda swap con circa 800 mila euro che potranno essere messi a bilancio e quindi destinati all’edilizia sportiva che ha una vita media di 50 anni.

PNRR e finanziamenti regionali

Siamo riusciti a cogliere ogni opportunità dal Pnrr con oltre 43 milioni di euro che sono arrivati sul territorio per progetti su digitalizzazione, scuola, impresa e lavoro, cultura e turismo, inclusione sociale, infrastrutture, transizione ecologica e salute. Soltanto quelli presentati direttamente dal Comune di Orvieto hanno ottenuto finanziamenti per oltre 10 milioni di euro con cui stiamo realizzando il Centro per le politiche sociali e della famiglia a Orvieto scalo e la nuova scuola dell’Infanzia di Sferracavallo oltre all’efficientamento energetico dei principali immobili di proprietà comunale. Oltre 20 milioni di euro sono stati destinati dalla Regione alla sanità, in particolare alla realizzazione della Casa di comunità e dell’Ospedale di comunità all’ex ospedale in piazza Duomo, al miglioramento sismico del Santa Maria della Stella, all’ampliamento del pronto soccorso e della terapia intensiva e semi intensiva. Grazie ad altri finanziamenti per un ammontare complessivo superiore ai 20 milioni di euro si potranno finalmente realizzare delle importanti infrastrutture come il secondo stralcio della complanare, finanziato con 13 milioni di euro, e il miglioramento del tracciato dei Fori di Baschi per cui sono in corso i lavori.

Turismo

Davanti agli occhi di tutti c’è poi lo straordinario lavoro fatto sulla promozione turistica e culturale della città, come sull’innovazione e digitalizzazione dei prodotti turistici, che sta portando finalmente Orvieto tra le realtà più apprezzate e visitate. A ottobre scorso abbiamo lanciato il progetto Orvieto Experience che ha come obiettivo quello di promuovere le esperienze, ora legate a enogastronomia e artigianato e successivamente anche all’outdoor, per aumentare la permanenza media sul territorio. Abbiamo anche aggredito il problema dell’abusivismo nel settore extralberghiero a garanzia della legalità e della qualità dei servizi.

Residenzialità

La promozione di Orvieto ci ha permesso di mettere in mostra l’alta qualità della vita nella nostra città che deve tornare ad attrarre residenti. Su questo fronte il dibattito in città è aperto anche se appare più condizionato dalle dinamiche della prossima tornata elettorale che dalla sostanza di proposte e soluzioni concrete. Soluzioni che noi invece stiamo elaborando e che abbiamo già messo in campo in questi anni sapendo che si tratta di processi lunghi e che hanno necessità di continuità d’azione e partendo dalla premessa principale che il problema demografico è un problema nazionale e a Orvieto come nel resto d’Italia è determinato dal saldo negativo tra i decessi, perché la nostra è una popolazione anziana, e le nascite. Il lavoro che si sta facendo e quanto ho descritto ha un unico filo conduttore che guarda allo sviluppo della città e a contrastare lo spopolamento. Dal turismo, che non è fine a se stesso, arrivano nel bilancio del Comune di Orvieto risorse per garantire i servizi alla città e ai suoi residenti, il turismo che punta sulle vocazioni del territorio a partire dall’enogastronomia e l’agroalimentare, crea un indotto economico più ampio di quello semplicemente legato all’accoglienza, puntare sulla cultura – crediamo – possa rappresentare anche un’opportunità per i nostri giovani e una leva di sviluppo economico e sociale. Gli investimenti sulla sanità e sulle scuole vanno nella direzione di rafforzare i servizi per la comunità e mantenere saldi i livelli di welfare malgrado le difficoltà. Stiamo inoltre valutando interventi sulla fiscalità per stimolare il mercato immobiliare e incentivare i proprietari a non tenere molte case vuote, insieme a misure dal punto di vista urbanistico che contengano il dilagare dei B&B in alcune situazioni nel centro storico senza tuttavia limitare l’imprenditorialità sana che si sta sviluppando in questo ambito. Vogliamo riportare servizi nel centro storico e agevolare il vivere quotidiano ad esempio recuperando più spazi di parcheggio da riservare ai residenti e agevolazioni sulle tariffe. Ma sapendo anche che Orvieto non è solo il centro storico e il tema dell’abitare riguarda tutta la città, i suoi quartieri e le sue frazioni ognuna con una peculiarità e una storia.

Le infrastrutture materiali e immateriali

Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per migliorare le infrastrutture di collegamento: abbiamo ottenuto le risorse per finanziare il pezzo più importante della complanare che servirà l’area industriale e sono stati avviati finalmente i lavori per i Fori di Baschi. Stiamo inoltre sollecitando il Governo a sbloccare sul nostro territorio gli interventi sulla realizzazione della fibra ottica previsti nella strategia nazionale. Investire sulle infrastrutture materiale e immateriali e sulle vocazioni del territorio, questo ci chiedono in particolare i nostri imprenditori con i quali ci confrontiamo quasi quotidianamente e ai quali di sicuro non serve la litania del disfattismo che sentiremo nei prossimi sei mesi e che è di per se penalizzante e dannosa per la città al di là di chi sarà sindaco.

La ex-caserma Piave

La ex caserma Piave è l’impegno futuro, la “croce” di ogni sindaco, su cui oggi ci sono diverse ipotesi progettuali dalla formazione al ritorno all’utilizzo originario della struttura, alcune decisamente interessanti pur se condizionate dagli ingenti costi di ristrutturazione. Oggi, attraverso  le importanti relazioni che abbiamo costruito e le interlocuzioni con potenziali utilizzatori, la strada più idonea da percorrere e quella di procedere a un frazionamento dell’immobile per poter avviare un processo di rifunzionalizzazione. Anche qui si sono gettate le basi per sciogliere questo nodo ed è fondamentale lavorare in continuità e non interrompere il lavoro avviato.

La sanità

Ci sono poi ambiti, non di competenza del Comune, su cui non ci siamo certo risparmiati. La sanità su tutto. Da sindaco ma soprattutto da cittadina vivo con grande sofferenza le criticità del sistema sanitario pubblico, dalle liste di attesa alla mancanza di personale medico specialistico. Criticità che non riguardano solo Orvieto ma che sono proprie di una sanità pubblica che ha bisogno di investimenti importanti e che deve essere messa al centro dell’agenda di Governo. Dico però che il nostro territorio è stato oggetto di una grande attenzione da parte del governo regionale sul tema della sanità. Gli investimenti per oltre 20 milioni di euro che ricadranno sul territorio ne sono un esempio tangibile. Fatti concreti, non chiacchiere, che hanno come obiettivo la  riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio a cui dobbiamo guardare con fiducia e che testimoniano anche il ruolo che Orvieto ha ritrovato nel contesto regionale, non più marginale come in passato ma presente su tutti i tavoli regionali e capace di indirizzare le scelte.




Stefano Olimpieri, “non abbiamo perso 6 milioni per la case popolari, deprimente improvvisazione del PD”

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei gruppi consiliari di Lega, Civitas, Forza Italia e Misto relativamente alla questione del finanziamento da 6 milioni di euro per la residenzialità popolare a Orvieto

Dopo più di un anno è improvvisamente e “casualmente” riemersa sulla stampa la questione delle realizzazione di case popolari all’ex caserma Piave sulla quale la posizione del Comune di Orvieto e gli atti della Regione erano noti e resi pubblici da tempo anche in consiglio comunale. E’ veramente deprimente constatare l’improvvisazione del Partito Democratico di Orvieto che ormai basa la propria sterile azione politica su articoli di stampa privi di fondamento su argomenti quantomeno datati, e a partire da questi elabora visioni totalmente distorte di quella che è la realtà. Silente da anni, il PD cerca di sentirsi vivo proponendo, di fatto, le case popolari alla ex caserma Piave, proponendo un ghetto per le persone più deboli. D’altronde è lo stesso modello culturale degli anni settanta quando in città importanti vennero progettati dormitori in stile sovietico.

Il Comune di Orvieto non ha perso alcun finanziamento. Quella di realizzare un intervento di edilizia residenziale pubblica da parte di Ater in una porzione dell’ex caserma Piave era una semplice ipotesi. Se anche questa volta si fosse fatto riferimento agli atti, si sarebbe infatti potuto constatare che non c’era alcuna indicazione formale sull’ex caserma e che gli eventuali finanziamenti erano comunque subordinati alla realizzazione di interventi più urgenti in altre zone della regione a più alta tensione abitativa e con una sismicità elevata. La riqualificazione dello stabile dell’ex Inapli, di proprietà della Regione stessa, resta per noi ancora la soluzione più valida e assolutamente percorribile per un intervento di edilizia residenziale pubblica e su questa ipotesi continuano le interlocuzioni con l’assessorato regionale competente.

La capacità di programmazione e progettazione, ma soprattutto la concretezza dell’operato dell’amministrazione comunale, si riflette anche nei 43 milioni di euro di fondi Pnrr che in questi anni la città è stata in grado di intercettare in tutti i settori di finanziamento. Di questi oltre 10 milioni di euro sono relativi a progetti presentati direttamente dal Comune, tra i quali il Centro per le politiche sociali e della famiglia di Orvieto scalo e la costruzione della nuova scuola dell’Infanzia di Sferracavallo. Oltre 20 milioni di euro sono invece gli investimenti della Regione Umbria sulla sanità che, grazie all’azione dell’amministrazione comunale, sono stati indirizzati in particolare alla rifunzionalizzazione dell’ex ospedale di Piazza Duomo, che ospiterà la Casa e l’ospedale di comunità, e all’ampliamento dei reparti e delle attività del “Santa Maria della Stella”.

Sanità, sociale, scuola, in una parola servizi essenziali per i cittadini, capaci anche di generare quella economia quotidiana che serve per rendere vivi e attrattivi il centro storico e i quartieri della città.

E’ evidente, da qualche tempo a questa parte e con l’approssimarsi della scadenza elettorale, il maldestro tentativo di mettere in contrapposizione la città dei residenti e la città turistica. E’ più facile dividere e distruggere, più difficile lavorare, come sta facendo questa amministrazione comunale, per costruire e mantenere un corretto equilibrio tra queste componenti, necessario per città come la nostra che dal turismo traggono risorse fondamentali anche per finanziare i servizi per i cittadini. E’ singolare che oggi il Pd si dica preoccupato degli spazi della città e dei suoi asset strategici dopo non essersene occupato quando ne ha avuto la responsabilità. Spazi per anni vuoti o svuotati di contenuti che questa amministrazione ha invece riempito di idee e progetti reperendo le risorse economiche per dargli concretezza. Dell’ex ospedale è stato già detto, ma parliamo anche della biblioteca comunale rivitalizzata, del Centro studi come polo dell’alta formazione che ingloba l’Archivio Maoloni e il Fab Lab, del Centro Rodari di nuovo attivo, di Palazzo Simoncelli che sarà il Museo della Ceramica, del Palazzo del Territorio al complesso di San Giovanni, del Palazzo dei Sette che diventerà la casa del corteo storico, della futura Casa della cultura, o ancora del Teatro Mancinelli, del Palazzo del Popolo e della Torre del Moro che oggi hanno una gestione diretta, integrata e finalmente sostenibile ed efficiente.

Abbiamo assolutamente a cuore le questioni dello sviluppo economico e demografico della città sapendo bene che la denatalità è il problema di un intero Paese e che ci sono delle dinamiche che superano le competenze e i margini di.azione di un’amministrazione locale. In questi anni abbiamo puntato sulle vocazioni del territorio per farne fattori di sviluppo economico, abbiamo promosso Orvieto a ogni livello per promuovere la qualità di vita e la città stessa come luogo dove vivere.

Vediamo che c’è chi si riempie la bocca di luoghi comuni e promesse elettorali o addirittura in maniera ingenua lega l’arrivo di nuovi residenti alla costruzione di case popolari denotando totale ignoranza dei regolamenti comunali in base ai quali per essere assegnatari occorre essere già residenti. Questa amministrazione sta invece lavorando per elaborare soluzioni concrete e fattibili per incentivare la residenzialità, esplorando anche ipotesi che possano interessare l’ex caserma Piave nell’ambito però di un piano complessivo di riqualificazione.  

Fonte: Gruppi consiliari Lega, Forza Italia, Civitas e Misto




I gruppi di minoranza chiedono il rispetto delle regole al sindaco per le convocazioni dei consigli comunali

La decisione della Sindaca Tardani di rivolgersi al Prefetto per denunciare il mancato inserimento all’odg del Consiglio comunale da parte del Presidente Garbini di una pratica nient’affatto urgente, e il conseguente ineccepibile chiarimento fornito sul fatto dallo stesso Presidente hanno portato alla luce, oltre che lo stato di tensione dei rapporti politici interni alla maggioranza, la costante mancanza di rispetto della funzione del Consiglio comunale come organo autonomo dall’Esecutivo e dei diritti dei consiglieri nella determinazione dei lavori.

L’art. 48 del Regolamento del Consiglio prevede, al fine di fissare data e odg del Consiglio comunale, l’obbligo per il Presidente di convocazione preventiva della Conferenza dei Capigruppo: “Spetta al Presidente, sentiti il Sindaco e la Conferenza dei Capigruppo, stabilire, rettificare o integrare l’ordine del giorno fissando anche l’ordine di trattazione dei singoli punti …”.

La ragione del mancato rispetto di tale obbligo la spiega con parole inequivoche lo stesso Presidente:

“L’unica difficoltà in questi anni di consiliatura è stata l’impossibilità di convocare le Conferenze dei Capigruppo per condividere le date del Consiglio e l’ordine dei lavori, causata dalla totale assenza di programmazione da parte della Giunta, come si evince dalla nota, che le allego, inviata al Sindaco in data 7 marzo 2022, con la quale rilevavo e lamentavo la totale incapacità di definizione di un cronoprogramma di massima dei lavori da parte del Sindaco stesso e degli Assessori Comunali.” Questione lunga dunque, dalle minoranze peraltro sempre denunciata. Non ci siamo rivolti al Prefetto, pur essendo questa questione ben più vera, seria e grave, di quella denunciata dalla Sindaca, perché essendo questione squisitamente politica va risolta sul piano dei rapporti politici e istituzionali non su quello che invoca le tutele burocratiche.

Ed è per questo però che ora che si è palesata in tutta la sua portata e gravità, la questione va affrontata nei modi corretti che le norme prevedono. Pertanto con la presente chiediamo che si addivenga quanto prima alla riunione della Conferenza dei Capigruppo per stabilire:

  1. Modalità di programmazione dei lavori del Consiglio che consentano ai Consiglieri di svolgere pienamente il proprio ruolo nel rispetto delle competenze degli organi istituzionali, salvaguardando in particolare i diritti e la funzione di iniziativa e di controllo delle minoranze;
  2. Modalità di programmazione delle Commissioni consiliari che favoriscano la partecipazione attiva ai lavori di tutti, non solo dei consiglieri di maggioranza.

In mancanza di questo passaggio che, dato l’ingresso ormai oggettivamente avvenuto nel periodo elettorale verso le elezioni del 2024, è diventato ineludibile per l’oggettiva rilevanza politica degli atti, i sottoscritti consiglieri si riservano tutte iniziative che riterranno opportune e necessarie a tutela sia delle proprie funzioni sia del regolare funzionamento dell’Istituzione nell’esclusivo interesse della nostra comunità, che non deve essere piegata a interessi di parte.




Presentata al TTG di Rimini “Orvieto Experience” l’app per scoprire itinerari, ceramica, vino, olio e cibo a Orvieto

Itinerari esperienziali tra enogastronomia e artigianato per raccontare e vivere il territorio di Orvieto attraverso le sue principali eccellenze. Presentata, giovedì 12 ottobre (qui la diretta fb di OrvietoLife), al TTG Travel Experience di Rimini, l’app “Orvieto Experience”una vera e propria “bussola” per orientare il turista/visitatore alla scoperta dell’esperienza autentica di Orvieto tra visite alle cantine vitivinicole, degustazioni di olio e laboratori di ceramica.  Il progetto, realizzato dal Comune di Orvieto con la collaborazione della società Dbg Management&Consulting e cofinanziato dalla Regione Umbria nell’ambito del bando “UmbriAperta”, è stato illustrato dal sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, del vicepresidente della giunta regionale e assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni, di Francesco Nini, direttore del Consorzio per la tutela dei vini di Orvieto, tra i partner dell’iniziativa, dell’olivicoltore orvietano e produttore di olio pluripremiato, Eugenio Ranchino, e della ceramista Rosaria Vagnarelli.

Scaricando l’app sul proprio dispositivo mobile, il turista/visitatore avrà la possibilità di scoprire le realtà territoriali esistenti appartenenti a tre macro-aree tematiche – ceramicavino e olio  – e quindi vivere esperienze autentiche partecipando ad attività, laboratori, corsi e degustazioni per conoscere più da vicino l’anima di Orvieto e del suo territorio fatta dalle storie degli operatori e artigiani che, con il loro lavoro, portano in alto il nome della città a livello nazionale e internazionale.

Ciò che permetterà al turista di immergersi totalmente nell’atmosfera del territorio orvietano sarà la possibilità di accedere alle schede informative di ciascun artigiano, cantina o azienda della zona e di partecipare a vere “experience” locali prenotando workshoplaboratori tematici e degustazioni. A completamento del percorso, una sezione dedicata all’enogastronomia tipica del territorio orvietano con le video ricette che guideranno gli utenti, passo dopo passo, nella realizzazione casalinga di alcuni dei piatti più caratteristici che fanno parte della tradizione culinaria di Orvieto.

Nel dettaglio l’app si compone di nove sezioni. Le prime due introducono il turista alla scoperta del territorio di Orvieto con un video emozionale sulla città e con un itinerario di almeno tre giorni in cui sono presentati tutti i principali punti d’interesse che possono essere visitati, proponendo un tour strutturato tappa per tappa, comprendente anche attività e workshop. 

A seguire le sezioni dedicate a olio, vino e ceramica che contengono le schede descrittive delle produzioni delle singole aziende e degli artigiani e tutte le informazioni sulle attività praticabili con orari, prezzi e contatti. Ogni cantina, azienda o laboratorio è geolocalizzato in una mappa che mostra i principali siti di interesse presenti nelle vicinanze. Attualmente sono 13 i produttori di olio, 26 le cantine vitivinicole e 13 le botteghe di ceramica presenti che offrono esperienze censite e selezionate grazie alla collaborazione del Consorzio tutela dei vini di Orvieto e delle associazioni di categoria del mondo agricolo. Le sezioni di olio, vino e ceramica sono aperte ciascuna da un video illustrativo affidato a importanti testimonial del territorio: il miglior sommelier d’Italia Ais 2016 e ambasciatore del vino di Orvieto, Maurizio Dante Filippi, l’olivicoltore Eugenio Ranchino, e il ceramista Marino Moretti.

La sezione riguardante la gastronomia tipica contiene invece nove piatti della tradizione culinaria orvietana con le relative ricette testuali e in formato video: lumachelle, salumi, formaggi, fagiolo secondo del Piano all’uccelletto, baffo all’orvietana, umbrichelli al sugo d’oca, gallina ‘mbriaca, baccalà all’orvietana, frittelle di San Giuseppe e biscotti all’anice.

Le ultime tre sezioni sono infine dedicate alle informazioni sui principali monumenti e siti di interesse della città di Orvieto e ai collegamenti con il sito di Carta Unica, la chiave di accesso a tutte le attrazioni cittadine, e al portale turistico regionale Umbria Tourism.

Orvieto Experience – ha spiegato il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardani – è una bussola a disposizione dei turisti/visitatori per non perdere nessuna delle esperienze che può offrire il nostro territorio. Uno strumento che non esisteva, utile non solo per chi arriva e vuole scoprire quello che c’è oltre la bellezza, la storia e l’arte della città ma anche per gli operatori turistici che avranno immediatamente a portata di smartphone tutte le informazioni necessarie su come orientare i propri clienti tra le numerose proposte che offrono cantine, aziende agricole e laboratori di ceramica. Gli obiettivi di questo progetto, costruito con la collaborazione del Consorzio Orvieto Doc, le associazioni di categoria e i ceramisti nel solco del nostro piano di marketing territoriale e del processo di digitalizzazione e innovazione dei prodotti turistici, sono diversi. In primis quello di intercettare in maniera più efficace le esigenze dei turisti di oggi e aumentarne la permanenza media nella città ma anche valorizzare il settore enogastronomico e quello artigianale che sono fonti di economia importanti per il nostro territorio. Gli investimenti fatti in questi ultimi anni nel turismo – ha aggiunto – non sono infatti fini a se stessi e men che meno tolgono qualcosa alla popolazione residente. Il lavoro che si sta facendo tende a mantenere equilibrato il rapporto tra turisti e residenti e la città non si è snaturata. Anzi, ha investito sulle proprie vocazioni per farne un valore e una fonte di sviluppo economico. Da questo settore arrivano gran parte delle risorse economiche che ci consentono di garantire i servizi per i nostri cittadini, la crescita di questo settore sta portando non solo nuovi investimenti privati che generano lavoro ma anche, contatti, relazioni e nuovi interessi sulla città che promuovendo se stessa promuove la sua alta qualità di vita e si propone come luogo dove vivere“.

Dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, è arrivato il plauso per “un’iniziativa molto efficace”. “La cultura del prodotto è importante – ha detto soffermandosi sul settore dell’olio – ma oggi non basta più soltanto fare un prodotto buono, bisogna saperlo raccontare e avere capacita di far diventare consapevole il turista/utente che si approccia a un mondo più nuovo e diverso da quello del vino. L’enoturismo e l’oleoturismo – ha proseguito – non vanno limitati solo alle cantine o ai frantoi, dove si riesce a comunicare cultura e si raccontano il territorio e le bellezze culturali di una città come Orvieto, ma bisogna fare ancora un passo in avanti. Questa cultura e questo modo di comunicare deve diventare patrimonio comune dei ristoratori. Loro possono e devono farlo. Così, quando si arriva in un ristorante umbro è bene che ci siano i vini dell’Umbria e le nostre denominazioni, che sono l’identità di questo territorio, devono essere presenti in tutti i ristoranti della regione. Le degustazioni dell’olio – ha proseguito – non si facciano solo nei frantoi, ma anche nei ristoranti, dove vanno proposti i nostri oli pregiati che hanno delle sfumature e delle differenze che rappresentano ancora di più i nostri territori. Accanto alla carta dei vini dell’Umbria occorrerebbe dunque proporre anche una carta degli olii dell’Umbria e magari abbinare una buona pratica facendo trovare del buon pane accompagnato a olii diversi”.

Questo lavoro va nella giusta direzione – ha commentato il vicepresidente della Regione Umbria e assessore all’Agricoltura, Roberto Morroni – e quindi complimenti all’amministrazione comunale e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo bello strumento. Le nuove tecnologie sono opportunità straordinarie per fare molto meglio quello che sappiamo già fare. E’ costruita molto bene anche la miscela, perché si offre al visitatore un bel fiore che si compone del patrimonio artistico e culturale ma anche del saper fare di Orvieto. E anche quello è uno spaccato di cultura. Quando diciamo che dobbiamo essere bravi a raccontare quello che siamo e quello che sappiamo fare – ha aggiunto – dobbiamo sapere che dietro a un olio, al vino, alla ceramica c’è cultura come bagaglio identitario che si è sedimentato nei secoli e che permette, al pari della cultura tradizionalmente intesa, di immergersi in un territorio e di conoscerlo nel vero senso della parola. E oggi quello che chiede il turista è la conoscenza esperienziale di un territorio, il desiderio di assorbire emozioni ed esperienze di vita diverse. La città di Orvieto sta interpretando bene questo percorso, in maniera particolarmente efficace con intelligenza, dinamismo e anche con entusiasmo che significa vedere il futuro e coglierne le opportunità.  “Il Consorzio Tutela Vini di Orvieto – ha detto il direttore Francesco Nini – ha sostenuto convintamente il Progetto Orvieto Experience. L’enoturismo costituisce infatti uno dei principali strumenti per lo sviluppo territoriale. Le aziende vitivinicole del comprensorio orvietano intendono crescere in termini di sostenibilità, ospitalità ed innovazione. Il vino è un incredibile ambasciatore del territorio Orvietano, un grande strumento di marketing e promozione culturale e la denominazione Orvieto Doc, che porta proprio il nome della città, deve essere uno dei pilastri del turismo culturale del nostro comprensorio. Negli ultimi anni il mondo del turismo si è trasformato velocemente – ha aggiunto – e le nuove modalità richiedono nuovi strumenti e occorre accostare i prodotti tipici del territorio ad una narrazione sociale ed emozionale. Nello spirito di collaborazione istituzionale che ha sempre contraddistinto l’operato dell’ente consortile, il Consorzio Tutela Vini ha sposato questa iniziativa nella consapevolezza che il turismo del vino costituisce una grande opportunità per la città di Orvieto“.

La ceramica orvietana trova le sue radici nella civiltà etrusca – ha affermato la ceramista Rosaria Vagnarelli – ed ha attraversato i secoli rinnovandosi continuamente sia nelle forme che nei decori. Gli artigiani ceramisti che hanno operato nei secoli sulla rupe di Orvieto hanno saputo costruire un linguaggio originale e moderno che costituisce per noi, ceramisti di oggi, un ricco bagaglio culturale da utilizzare sia seguendo il solco della tradizione che della innovazione. Grazie alla sua ricchezza espressiva senza tempo ci fornisce innumerevoli spunti di lavoro che rendono il lavoro del ceramista appassionante e mai ripetitivo. Chi viene ad Orvieto può provare l’esperienza di sedersi in bottega, affondare le mani nell’argilla e, seguendo le varie fasi di lavorazione ovvero modellazione, cottura, decorazione e nuovamente cottura, dare così vita con l’aiuto di un artigiano ad un oggetto che racchiude in sé un’esperienza millenaria”.

Cultura, ricerca e tecnica al servizio della materia prima – ha spiegato Eugenio Ranchino – così nasce un grande olio extravergine di oliva come quello di Orvieto. Il nostro territorio va vissuto in prima persona conoscendone gli interpreti e di conseguenza i loro prodottiNon c’è conoscenza senza esperienza. I frantoi sono interessanti sia a motori accesi, cioè quando si vede uscire l’olio, che a motori fermi quando c’è più tempo per spiegare la tecnologia e le novità dell’estrazione. La degustazione dell’olio richiede sicuramente una breve descrizione di come farla praticamente perché è un gesto molto tecnico. Capito questo, si apre un mondo e si arriva a degustazioni in abbinamento ai cibi che è la cosa che diverte e stupisce di più”.

La app Orvieto Experience è già disponibile sugli store per dispositivi iOs e Android. In questi giorni a Rimini, ai visitatori della postazione “Orvieto città viva esperienza autentica” all’interno dello stand della Regione Umbria, viene regalata una card con la quale poter scaricare la app in maniera innovativa e vedere il video di promozione della città di Orvieto in realtà aumentata. La card sarà successivamente distribuita presso l’Ufficio turistico di Orvieto in Piazza Duomo e nelle strutture ricettive. Inoltre la app sarà accessibile direttamente anche dalla segnaletica pedonale turistica multimediale e interattiva presente nel centro storico. Il 23 e 24 ottobre a Orvieto si terrà un educational a cui parteciperanno influencer, giornalisti e tour operator che saranno invitati a testare l’app e provare le esperienze contenute negli itinerari proposti.




Contro la ludopatia, a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”

L’arma dell’ironia per contrastare la ludopatia. Arriva a Castel Viscardo la mostra itinerante “Azzardo non chiamiamolo gioco”, una delle iniziative informative che rientrano nel progetto di contrasto alla ludopatia della Zona sociale n. 12, di cui il Comune di Orvieto è capofila, “Io non azzardo”. Dopo la prima tappa a Fabro nell’agosto scorso, in collaborazione con l’associazione Centro Dentro di Fabro, venerdì 29 settembre, presso il Centro Sociale del Comune di Castel Viscardo verrà inaugurata l’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 1 ottobre. Saranno presenti il sindaco di Castel Viscardo, Daniele Longaroni, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola, il direttore del Distretto di Orvieto e Responsabile del SerD, Massimo Marchino, ed Elisa Marceddu della Struttura semplice dipartimentale Sorveglianza e Promozione della Salute Usl Umbria2.

La mostra si compone di sessanta vignette umoristiche di 36 artisti italiani e si basa su un’ironia graffiante quale spunto per un cambiamento culturale contro il dilagare del gioco d’azzardo. Nella prima esposizione, durante la festa Contadina di Fabro, è stato allestito anche uno spazio dove sono state esposte 10 vignette (delle 60 totali) e 5 pannelli con grafici e statistiche rispetto al fenomeno del GAP (Gioco d’azzardo patologico) dei comuni della Zona sociale n°12. I dati riportati sono stati forniti dal Servizio di Sorveglianza e Promozione della salute della UslUmbria2 di Orvieto. Inoltre, nella serata del venerdì, hanno partecipato gli educatori dell’Unità di Strada “Info Scimmia” che hanno proposto un intervento di sensibilizzazione sulla tematica del gioco d’azzardo patologico, con  distribuzione di materiale informativo sulle attività del progetto “Io Non Azzardo” e diffusione di materiale a marchio “Umbria No Slot”.

La mostra è organizzata dal Centro di riferimento regionale per la Dipendenza da gioco, con sede a Foligno presso il Dipartimento delle Dipendenze della Usl Umbria2, in collaborazione con il Comune di Foligno, Azione Cattolica, Caritas Diocesana, Cgil, Cisl, Locomotiva cooperativa sociale, e la Comunità La Tenda. Il progetto è stato messo a disposizione dall’associazione Exodus onlus ed è patrocinato dal Senato della Repubblica. Le organizzazioni aderenti fanno parte del Gruppo inter-istituzionale coordinato dal Centro di riferimento regionale, previsto dal progetto “Implementazione degli aspetti sociali, legali e finanziari del modello di intervento integrato sulla dipendenza da gioco”, finanziato dalla Regione Umbria, che, tramite la mostra, vuole attuare anche attività di prevenzione e informazione sul tema del gioco d’azzardo.

L’obiettivo del progetto di cui il Comune di Orvieto è capofila – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Alda Coppola – è quello di aumentare nella popolazione la consapevolezza dei rischi associati al gioco d’azzardo, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, ma anche promuovere il reinserimento delle persone con DGA a livello sociale, relazionale e lavorativo e a sostenere le loro famiglie. I beneficiari diretti degli interventi, quindi, sono le persone con comportamenti di dipendenza da gioco d’azzardo e i loro familiari e i beneficiari indiretti sono le comunità locali. Per questo motivo riteniamo di fondamentale importanza eventi comunicativi come la mostra itinerante che si sposterà in luoghi di partecipazione collettiva su tutto i territorio della Zona sociale. Inoltre – conclude – sono attivi due sportelli informativi, uno presso il Serd di Orvieto e uno ubicato nel Comune di Fabro, in quanto riteniamo fondamentale il ruolo dell’ascolto e della comunicazione al fine di intercettare quanto prima un possibile disturbo patologico”.




Ripresi i lavori di manutenzione delle strade comunali di Orvieto

Riprendono gli interventi di manutenzione sulle strade del territorio comunale di Orvieto coordinati dall’assessorato ai Lavori pubblici.

Lunedì 18 settembre, sono iniziati i lavori di rifacimento del manto stradale in via San Francesco e via Sant’Ubaldo a Orvieto scalo e successivamente si interverrà su via Adige a Sferracavallo.

Gli interventi – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo – interessano aree che attendevano da anni una manutenzione ormai non più rinviabile per la sicurezza dei cittadini e il decoro della città. Con gli stessi obiettivi i prossimi lavori riguarderanno il rifacimento di Piazza Monte Rosa a Orvieto scalo, la frazione di Canale e soprattutto Ciconia dove è previsto un importante e ampio intervento di manutenzione straordinaria. Azioni che rientrano nel piano che sin dall’inizio del mandato ha programmato e avviato questa amministrazione comunale e che ha coinvolto tutto il territorio comunale, dalle vie e le principali piazze del centro storico alle strade dei quartieri e delle frazioni trascurate da decenni. Partendo da questa situazione, in questi anni siamo intervenuti inizialmente su tutte le priorità e stiamo già programmando ulteriori interventi in altre aree della città”.




Affidati i lavori del PNRR per la scuola di Sferracavallo, del CePol dello Scalo e di Palazzo Negroni

Affidati i lavori per la nuova Scuola dell’Infanzia di Sferracavallo e aggiudicato l’appalto integrato per il Centro per le politiche sociali e della famiglia di Orvieto scalo entrambi finanziati con fondi Pnrr.

Al termine della procedura negoziata esperita dalla Provincia di Terni, centrale di committenza per conto del Comune di Orvieto, è stata affidata alla Ma.Co.Ri srl di Roma la demolizione e la ricostruzione della Scuola per l’Infanzia “Collodi” di Sferracavallo per un importo di 1.553.011,77 euro secondo il progetto definitivo approvato a luglio dalla giunta comunale.

Sarà invece un raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Costruzioni Ingg Penzi di Maddaloni, Bitec Elettrosistemi di Terni ed Eutecne di Perugia ad occuparsi della realizzazione del CePol di Orvieto scalo che sorgerà al posto della ex scuola media del quartiere. L’appalto integrato, aggiudicato dalla centrale di committente del Cev per conto del Comune di Orvieto, comprende la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dei lavori per complessivi 3.979.992,87 euro. Precedentemente, per lo stesso intervento, sono stati affidati alla Sidoti Engineering di Albano Laziale i servizi di ingegneria, architettura, direzione lavori e coordinamento della sicurezza.

Nella giornata di venerdì 15 settembre, invece, alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo, e della funzionaria responsabile dell’Ufficio Patrimonio del Comune di Orvieto, Valentina Satolli, sono stati consegnati alla G srl di San Quirico di Sorano gli interventi di efficientemente energetico di Palazzo Negroni, sede del Centro studi “Città di Orvieto”, e del Palazzo del Giudice di Pace, anche questi finanziati dal Pnrr per un importo complessivo di 130.000 euro.

Rispettiamo i tempi stringenti imposti dal Pnrr – commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo – per portare a compimento importanti opere per Orvieto scalo, con il Centro per le Politiche sociali e la famiglia che cambierà il volto del quartiere e migliorerà ulteriormente l’attività dei servizi sociali su tutto il territorio, e Sferracavallo, che nel giro di due anni avrà una scuola moderna, funzionale e sicura risolvendo una volta per tutte le criticità della vecchia sede che sarà demolita. Per la ‘Collodi’ attendiamo che la Provincia di Terni faccia le verifiche di legge dopodiché entro il 30 novembre saranno consegnati i lavori”.

Altrettanto di rilievo – prosegue Pizzo – sono i lavori di efficientemente energetico a Palazzo Negroni e al Palazzo del Giudice di Pace che, con l’intervento sulla centrale termica, renderanno indipendenti le due strutture e garantiranno notevoli risparmi all’Ente. Per l’intervento serviranno 45 giorni dopodiché potranno partire anche i lavori di riqualificazione e ripavimentazione del cortile esterno, ad opera del Provveditorato alle opere pubbliche per conto del Ministero della Giustizia, che consentiranno di separare gli spazi del Giudice di Pace da quelli utilizzati dal Centro studi“.

Per quanto riguarda il Centro per le Politiche sociali e della famiglia di Orvieto scalo – spiega il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi – entro l’anno è prevista la consegna della progettazione definitiva ed esecutiva e l’avvio della conferenza dei servizi per poter poi iniziare i lavori nei primi mesi del 2024 rispettando le scadenze del Pnrr. Si tratta di un intervento rilevante per la progettualità che introduce elementi innovativi di bioarchitettura, per il miglioramento dei servizi ai cittadini ma anche per la vita del quartiere. L’area a verde circostante sarà completamente riqualificata e all’interno del nuovo edificio ci saranno spazi più moderni e funzionali destinati alle associazioni cittadine che avevano la propria sede nell’attuale struttura”.

Da quattro anni a questa parte – commenta il sindaco Roberta Tardani- stiamo lavorando a 360 gradi in tutti i settori per risolvere le tante criticità ereditate, migliorare la qualità di vita di tutta la città, centro storico, quartieri e frazioni, sfruttando ogni opportunità che proviene dai finanziamenti del Pnrr”.




Il tenente colonnello Alessandro Leone è il nuovo comandante della Polizia Locale di Orvieto

Il tenente colonnello Alessandro Leone è il nuovo dirigente del Settore Polizia locale e Mobilità del Comune di Orvieto. La sindaca Roberta Tardani ha firmato il decreto di nomina affidandogli ad interim anche la direzione del Settore Promozione e Istruzione che comprende i servizi Cultura, Turismo, Sport, Politiche giovanili e dell’Infanzia, Scuola e Famiglia. Il comandante Leone prende il posto della tenente colonnello Alessandra Pirro che ha assunto il comando della Polizia locale del Comune di Spoleto.

Cinquantaquattro anni, originario di Napoli, con una formazione da avvocato per cui ha ottenuto anche l’abilitazione all’esercizio della professione, il dottor Leone arriva tramite procedura di mobilità dal Comune di Gallipoli dove dirigeva il Corpo di Polizia locale. In precedenza ha guidato la Polizia locale di Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo, Bassano Romano e delle Isole Egadi.

Dopo un primo incontro con la giunta comunale,  accompagnato dalla sindaca Tardani, il nuovo comandante ha fatto visita agli uffici dei servizi di sua competenza presso l’ex caserma Piave soffermandosi in particolare sul funzionamento del sistema di videosorveglianza delle principali vie e piazze del centro storico e delle strade di accesso alla città.

A nome dell’amministrazione comunale e della città – commenta Tardani – do il benvenuto al comandante Leone. Siamo convinti che oltre alle sue competenze e alla sua professionalità saprà portare l’esperienza acquisita nella gestione di città a vocazione turistica come lo è la nostra. Voglio inoltre ringraziare la dottoressa Alessandra Pirro per il lavoro svolto con competenza e dedizione che ha portato importanti risultati sul fronte della sicurezza urbana e della digitalizzazione dei servizi. Con la comandante, insieme agli uffici, abbiamo affrontato il periodo difficile della pandemia e della gestione di tutte le limitazioni e i provvedimenti legati all’emergenza sanitaria ma anche costruito i momenti esaltanti della ripartenza attraverso progetti di promozione turistica, eventi e iniziative culturali. A lei vadano i migliori auguri dell’amministrazione per il nuovo incarico”.