Roberto Giannangeli, direttore CNA Umbria, “la crisi demografica deve essere affrontata e per l’ITS a Orvieto penso a uno dedicato alle comunicazioni”

Al “Pialletto d’oro”, la kermesse dedicata agli artigiani e alle Pmi dalla CNA è intervenuto Roberto Giannangeli, direttore dell’organizzazione per l’Umbria.  Giannangeli ha voluto iniziare con i numeri, “fondamentali per capire e inquadrare un territorio.  Le imprese sono oltre 3200 e di queste quelle artigiane cono 794 pari al 24% del totale e danno lavoro a circa 3 mila persone cioè al 25% degli occupati totali negli otto comuni di riferimento di CNA”.  Proprio partendo da questi numeri si può capire la grande importanza di un settore vera spina dorsale per Orvieto, quello delle PMI e degli artigiani.  Il direttore, poi, ha voluto sottolineare con forza anche uno dei principali problemi per l’intera Umbria, quello della denatalità che, unito all’emigrazione della fascia d’età produttiva, incide pesantemente sui numeri generali dell’economia.  “L’Umbria sta perdendo popolazione, in 10 anni circa 36 mila persone, quindi il problema della demografia non è più rimandabile.  Perché minor numero di abitanti, si traduce in meno personale, meno Pil, meno capacità di investire”.

Per quanto riguarda Orvieto i numeri ci restituiscono una fotografia ancora più fosca, se possibile, con un saldo più alto e una percentuale di popolazione anziana più alta di quella già sopra la media italiana dell’Umbria.  E qui s’innesta il secondo problema, vitale per le Pmi, e cioè il reperimento di figure professionali disposte ad imparare un mestiere. Giannangeli sposta il suo sguardo su Orvieto, “l’attrazione di flussi turistici non sempre vengono messe a sistema in città mentre ci sarebbero grandi potenzialità nella connessione con gli altri territori regionali e qui ci sarebbe tanto lavoro da fare, senza tentennamenti”.  Ma non c’è solo il turismo, “si deve lavorare sulla crescita di alcuni segmenti di impresa importanti – spiega Giannangeli – in quest’area e penso ad esempio alle telecomunicazioni e alla meccanica”. 

Il direttore generale chiude tornando sulla questione dell’ITS, , tema affrontato nel convegno organizzato da Intermedia, Cogesta e Club Amici della Stampa sabato 9 marzo.  “Gli ITS sono uno strumento di grande rilevanza e importanti per mettere in collegamento diretto mondo della formazione con quello dell’impresa.  Personalmente ritengo che sia auspicabile ad Orvieto – chiude il direttore di CNA Umbria – la creazione di un istituto dedicato al settore delle comunicazioni, visto che sono già presenti nell’area imprese del comparto”.




CNA, terzo aumento del prezzo del pane per il rincaro dei costi, “l’alternativa è spegnere i forni”

“L’economia umbra, cosi come quella italiana, è costretta ancora una volta ad affrontare difficoltà crescenti. Se la guerra in Ucraina non finirà presto andremo in recessione, mentre i prezzi dei beni di primo consumo continueranno ad aumentare. In questo scenario anche i panificatori, alle prese con i rincari eccezionali dei costi dell’energia, delle materie prime e dei trasporti, si apprestano a varare il terzo aumento consecutivo dei prezzi dei prodotti da forno”. Una decisione obbligata, quella dell’ennesimo aumento, annunciata a malincuore dal coordinamento dei panificatori aderenti a CNA Umbria, costituito nei mesi scorsi e composto da 17 imprenditori in rappresentanza degli iscritti all’associazione e dei diversi territori della regione: Luigi Bonucci, Giorgio Cecchini, Claudio Puccetti, Francesca Galletti, Mauro Passagrilli, Doriano Cangi, Silvia Duranti, Fabio Pioppi, Davide Mela, Nazzareno Pizzoni, Piero Perella, Federico Argenti, Giuliano Latini, Giampiero Rossetti, Tiziano Brunetti e Sandro Lisarelli. In Umbria sono attivi, tra produzione e rivendita, circa 500 panifici.

“L’unica alternativa all’aumento dei prezzi è quella di spegnere i forni e chiudere le nostre attività – dichiara Luigi Bonucci, il portavoce del coordinamento-. L’Italia è un paese di trasformazione e la nostra dipendenza dalle forniture estere per frumento duro e tenero, mais, gas ed energia elettrica espone anche le nostre imprese alle turbolenze dei mercati internazionali. Purtroppo l’incremento dei prezzi che ci accingiamo a varare potrebbe non essere l’ultimo se non ci saranno cambiamenti veloci degli scenari in cui ci troviamo a operare. Il protrarsi della guerra in Ucraina ha intensificato le tensioni sui prezzi di tutte le materie prime, e in particolare su quelle agricole, inserendosi in una situazione preesistente di forti speculazioni e di grandi incertezze, iniziate già prima dello scoppio del conflitto e che avevamo denunciato da tempo. Basti pensare che negli ultimi mesi il costo della farina ha registrato aumenti di circa il 60%, aggiungendosi alla scarsità di prodotti come uova, latte e derivati e ai rincari eccezionali dei costi energetici, con picchi di oltre 300 %, sia per il gas che per l’energia. Gli operatori del settore stanno vivendo lo stesso disagio dei consumatori ma non sono più in grado di sopportare i continui aumenti dei costi di produzione. – continua Bonucci -. Queste sono le ragioni che ci stanno spingendo, nel giro di pochi mesi, verso il terzo rincaro dei prezzi, sia per il pane che per la pizza, le focacce e i dolci”. Oggi il prezzo medio al chilo è di 2,80 euro per il filoncino da mezzo kg, mentre per quello da 1 kg è di 2,20 euro.

“Noi – dichiara Francesco Vestrelli, responsabile regionale di CNA Produzione – pensiamo che, per colmare le criticità strutturali del sistema di dipendenza da Paesi esteri, soprattutto sulle materie prime alimentari, si debba investire seriamente nella costruzione o nel rafforzamento delle filiere produttive locali, nella fattispecie in quella del grano duro e grano tenero; filiera all’interno della quale, oltre agli agricoltori, possono e devono giocare un ruolo di primo piano le imprese di trasformazione. Riteniamo che i tempi siano maturi perché anche la Regione assuma una posizione chiara in merito al ruolo che vuole riconoscere a queste imprese, che vogliono sapere se, nel prossimo futuro, saranno o non saranno ammesse agli incentivi a sostegno degli investimenti previsti dal nuovo Piano di sviluppo rurale (PSR), cosi come vogliono sapere con chiarezza se ci saranno incentivi all’autoproduzione dell’energia e sostegni per l’inserimento di nuovo personale. Di fronte a difficoltà crescenti è necessario che, a livello regionale, si faccia presto chiarezza anche su questo fronte perché – conclude Vestrelli – il tempo delle decisioni non può più essere rimandato.”




Pialletto d’Oro special edition 2022, tre anni di emozioni, premi e le novità delle borse di studio e delle botteghe storiche

Il 2022 ha riportato una delle manifestazioni più sentite per la ricorrenza di San Giuseppe, “Il Pialletto d’oro”.  E’ stata l’occasione per tornare a premiare gli artigiani e imprenditori di lungo corso, quelli che hanno e ancora mantengono la barra dritta di quella spina dorsale del sistema produttivo orvietano e che la CNA segue in ogni passo.

Alla Sala dei Quattrocento quest’anno è stata una special edition perché la CNA ha voluto fortemente recuperare le ultime due edizioni che non si erano potute tenere a causa della pandemia.  E allora iniziamo con ordine nel racconto.  Torniamo al 2020.  Era marzo e l’allora premier Giuseppe Conte aveva da poco comunicato all’Italia i provvedimenti di emergenza fra i quali il lockdown.  Si ferma tutto il Paese.  Il premio Ad Honorem era previsto, cime ogni anno dal 2014 intitolato alla memoria dell’artigiano e dirigente di CNA Renzo Anselmi, per chi si occupa di donne in difficoltà; viene premiato “L’Albero di Antonia”.  A precedere il premio un video dedicato proprio alle donne vittime di violenza.  In rapida successione è la volta del premio alla carriera e un emozionatissimo Claudio Pagliaccia chiama sul palco Alessandro Paci.  Altrettanto emozionato Paci ringrazia tutti, proprio tutti, a partire dalla famiglia.  Il Pialletto d’oro 2020 va a Luciano Ciotti, imprenditore nel settore dei trasporti e della logistica, e con un nuovo settore, quello della produzione agricola. 

Siamo arrivati all’edizione 2021.  Il premio Ad Honorem va a Romolo Pelliccia, atleta di lungo corso, pluripremiato e recordman nella marcia; a consegnare il premio un altro simbolo dello sport e dell’atletica orvietana, Carlo Moscatelli, nella sua veste di assessore allo sport.  Il premio alla carriera è stato consegnato a Giuseppe Rosati e Luciano Mescolini, due meccanici mentre il premio Pialletto d’Oro è andato all’artigiano del ferro Elio Curti.  E’ una cavalcata attraverso le storie familiari e imprenditoriali della città, con attimi di commozione, di sorrisi e di qualche timido abbraccio, sì perché l’emergenza Covid è ancora presente in tutto e in tutti.  Arriviamo al 2022, il premio Ad Honorem viene presentato da un video ad alto impatto emotivo.  In un minuto viene ripercorsa l’emergenza derivante dalla pandemia.  Le mascherino, le tute sterili per infermieri e medici, le ambulanze, le strade completamente vuote, la stella cometa in piazza Duomo, gli sguardi.  Claudio Pagliaccia è visibilmente commosso e lascia la parola a Ciro Schiaroli che comunica la decisione di assegnare il premio Ad Honorem ai medici e agli infermieri della USCA, le unità create proprio per affrontare l’emergenza pandemica sul territorio.  Si presentano sul palco giovani professionisti che hanno lavorato senza orario, con tanta paura, con attenzione e con immensa umanità.  L’applauso è scrosciante e lungo da parte di una Sala quasi piena, al massimo della capienza permessa.  Un riconoscimento meritatissimo, giusto per chi in questi due anni ha seguito ogni caso di covid passo dopo passo rassicurando, consolando, curando anziani, giovani, donne, uomini, bambini senza sosta.  Il premio alla carriera è andato a Ivana Ferretti, imprenditrice nel settore della moda.  Il Pialletto d’oro è andato al falegname Danilo Ermini.

L’edizione 2022 è stata anche quella di due novità importanti, la prima riguarda la decisione della famiglia Conticelli che, per ricordare l’artista del ferro battuto Marcello Conticelli, ha voluto istituire una borsa di studio che per quest’anno ha visto protagonisti due studenti orvietani, Lorenzo Morelli e Pietro Focarelli, dell’Istituto Professionali con indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica.  A consegnare materialmente le due borse di studio la grande famiglia, tre generazioni, sul palco e Marco Conticelli che ha voluto sottolineare la grande valenza simbolica di due giovani che studiano per divenire imprenditori/artigiani e che per il prossimo futuro la famiglia intende inserire le borse in un percorso scolastico definito in collaborazione con la dirigenza.  L’altra novità riguarda il premio per le Botteghe storiche, un riconoscimento promosso dal Comune di Orvieto e inserito nella cornice del Pialletto.  Il riconoscimento è andato a Adriano Di Mario, pasticcere in attività dal 1962, 82 anni, che oggi vede alla guida il figlio Maurizio tra continuità e novità ma sempre con un forte legame al nome e alla tradizione.




Cna Pensionati, la risalita dell’inflazione a fine 2022 si mangerà una mensilità

È allarme tra i quasi 8mila pensionati aderenti a CNA Umbria per la fiammata dell’inflazione che, secondo le ultime rilevazioni di autorevoli centri studi, per l’anno in corso è prevista molto vicina al 5%. “Con questa progressione inflattiva che, nel giro di pochi mesi, ha triplicato il suo valore, si prospetta una grave perdita del potere di acquisto delle pensioni– afferma Fabiano Coletti, presidente di Cna Pensionati Umbria -. Basti ricordare che per un lungo periodo l’inflazione è stata ferma, anzi addirittura in negativo, a causa della recessione cui il Paese ha fatto fronte dal 2008. Ancora a marzo 2021 l’indice del costo della vita era pari a zero. Purtroppo i rincari dei prodotti petroliferi, gas in primis, hanno contagiato anche gran parte dei prodotti di largo consumo, con aumenti a due cifre su molti prodotti alimentari. Insomma, per i pensionati un vero e proprio salasso, che si traduce in un maggiore esborso di almeno 1.200 euro l’anno.”

“Siamo di fronte a uno scenario che non conoscevamo più da almeno 20 anni – dichiara Marina Gasparri, responsabile regionale dei Pensionati CNAe appaiono sinceramente troppo ottimistiche le previsioni della Banca d’Italia, che reputa temporanea questa tendenza, prevedendone l’esaurimento entro la fine dell’anno corrente. Siamo anche molto preoccupati per la situazione tra Russia e Ucraina, due paesi strategici per l’economia italiana: il primo in quanto maggior fornitore di gas al nostro Paese, il secondo, da sempre granaio d’Europa, perché primario esportatore verso l’Italia di grano e mais. Un conflitto avrebbe gravi conseguenze, sia umanitarie per popolazioni già provate da anni di povertà, sia economiche per l’instabilità prodotta sui mercati e il conseguente rallentamento della ripresa in atto.”

La situazione di molte famiglie di pensionati e di cittadini a basso reddito, già pesante per il permanere di tutte le criticità collegate alla pandemia, rischia di esserlo ancora di più di fronte alla crescita generalizzata dei prezzi, che potrebbe aumentare la marginalizzazione e precarizzazione delle fasce più deboli e dei pensionati al minimo.

“CNA Pensionati Umbria – conclude Coletti – richiama il Governo ad attuare rapidamente provvedimenti mirati a mitigare il caro bollette e a garantire una maggiore vigilanza contro le speculazioni sui prezzi dei prodotti a largo consumo.”