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Lo stile “slow” di Orvieto fa breccia in Corea del Sud

Grazie a Cittaslow da anni Orvieto riceve un’attenzione particolare da parte di istituzioni, viaggiatori con o senza tour operator, e mezzi di comunicazione del Sud Corea. Una troupe di un importante network Tv nazionale è stata per tre giorni in città a “filmare” il buon vivere all’Orvietana 

Il 15  e 16 aprile 2024 una troupe di una rete sud coreana – leader nel paese dell’estremo oriente per l’intrattenimento e l’informazione generalista – è venuta in visita ad Orvieto per realizzare un servizio sulla Cittaslow vista dal punto di vista del vivere sano, con particolare attenzione al consumo di cibo locale e salutare e allo stile di vita dei cittadini. Una giornata splendida ha accolto il produttore e il coordinatore televisivo coreani che in un ristorante del centro hanno potuto apprezzare i prodotti e le ricette tradizionali orvietane, informarsi delle catene di approvvigionamento locale(tra le quali il mercato bisettimanale di piazza del Popolo), gustare i cibi locali salutistici e universalmente apprezzati.  In seguito, dopo aver visitato gli uffici di Cittaslow International a Palazzo dei Sette e incontrato il Segretario Generale Pier Giorgio Oliveti, hanno fatto visita alla sede dell’Università delle Tre Età di Orvieto, presidente Riccardo Cambri, dove hanno assistito ad una lezione di ginnastica indoor con alcuni associati. Successivamente hanno intervistato il presidente di Panathlon Orvieto, Lucia Custodi e la consigliera nazionale Distretto Italia Panathlon Rita Custodi.  A metà mattinata  il delegato della Uisp Orvieto Fabrizia Mencarelli ha accompagnato la troupe della televisione coreana a riprendere le attività dei soci lungo l’Anello della Rupe. Un gruppo di anziani attivi si è reso disponibile per interviste, riprese aspetti sportivi e attività varie.  Nel pomeriggio Marina Schettini di Cittaslow ha accompagnato la troupe in visita al un centro sociale anziani di Ciconia ad incontrare e intervistare i soci intenti nelle loro usuali attività ludiche e sportive. 




Pier Giorgio Oliveti, Cittaslow International, “vivere slow si può anche nelle metropoli”

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Con Pier Giorgio Oliveti abbiamo fatto il punto sull’assemblea generale di Cittaslow International che si è svolta a Orvieto lo scorso 10 e 11 giugno. In particolare abbiamo posto l’accento sul nuovo progetto, molto ambizioso, “Metropolis” che vuole portare il vivere slow anche nelle grandi città. Oliveti, segretario generale dell’associazione, ha ricordato che “entro il 2050 la gran parte della popolazione vivrà nelle grandi aree metropolitane è quindi necessario programmare e progettare in sintonia con l’ambiente punto centrale del buon vivere”. Cittaslow International è una realtà affermata che vede in Orvieto il suo fulcro centrale e che in città apporta il proprio contributo anche in termini di Pil come rete sovranazionale.

Ma CittaSlow è anche sociale e attenzione per chi soffre e naturalmente, anche con lo scoppio della guerra in Ucraina la rete si è attivata per portare il proprio aiuto concreto in particolare in Polonia.




All’assemblea di Cittaslow International, a Orvieto dal 10 al 12 giugno, in anteprima il progetto “Metropolis”

Dal 10 al 12 giugno Orvieto sarà protagonista di Cittaslow con ospiti internazionali che si riuniranno al Palazzo del Popolo dopo due anni abbondanti di riunioni a distanza. Sono quasi 200 gli iscritti di Cittaslow International, una rete che coinvolge 32 paesi, 282 città di cui 10 in Umbria e Orvieto hub di questa rete che promuove il vivere in maniera sostenibile. Non ci saranno i rappresentanti cinesi perché la pandemia ancora si fa sentire con i suoi colpi di coda. Ma ci sarà anche un collegamento via web perché l’occasione è importante, verrà presentato in anteprima mondiale il progetto “Cittaslow Metropolis”, un vero e proprio salto di qualità, una grande scommessa perché entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle grandi aree metropolitane e l’emergenza ambientale non può essere combattuta senza la collaborazione e la partecipazione delle città.

Ma cosa significa Cittaslow Metropolis? L’idea è quella di trasferire la sfida del “buon vivere” dai paesi e dalle realtà cittadine di provincia prima nei quartieri per poi entrare nelle grandi realtà metropolitane, lentamente, senza fretta ma costantemente. Cittaslow è uno stile di vita che nelle città significa quartieri dove i bambini possono giocare liberamente, dove i pendolari in massimo 30 minuti possono raggiungere il loro posto di lavoro, i ragazzi le loro scuole, i cittadini tutti i servizi. In questo modo si punta a diminuire la mobilità quotidiana inquinante diminuendo le emissioni di carbonio ma non solo, l’obiettivo è far calare il rumore e lo stress. Spiega Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Cittaslow International, “a Orvieto presentiamo il progetto pilota in corso in tre quartieri di Smirne, in anteprima mondiale, e così si porta il buon vivere dalla piccole città alla metropoli. E’ una nuova sfida che prevede una griglia di valori slow, la partecipazione attiva dei cittadini e di tutti i cosiddetti stakeholders e degli amministratori che devono guidare scelte e progetti”.

L’apertura dell’assemblea è prevista per le 16 del 10 giugno con Mauro Migliorini, sindaco di Asolo e presidente di Cittaslow, con la tavola rotonda dal titolo “Cittaslow Metropolis, il laboratorio del futuro. Una contraddizione che fa scuola: quando e come la metropoli adotta le qualità slow”. Al confronto parteciperanno Tunç Soyer, sindaco di Smirne e vicepresidente di Cittaslow oltre che coordinatore della rete nazionale turca di Cittaslow, Walter Ganapini, docente e ricercatore italiano, membro onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, Sohn Dehyun, accademico dell’Università di Seoul, coordinatore della rete coreana di Cittaslow, Giacomo Degli Antoni, professore di economia politica e delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Parma e Giuseppe Roma, architetto, membro del comitato scientifico di Cittaslow e presidente della Rur/Rete urbana delle rappresentanze. Alla tavola rotonda la partecipazione è libera fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’11 giugno partirà l’assemblea generale dell’associazione. L’ospite d’onore sarà l’architetto e urbanista spagnolo Vicente Guallart, che proviene da Barcellona, una metropoli che si sta trasformando puntando sulla sostenibilità, una sfida difficile soprattutto per un’area vocata al turismo di massa, città portuale, commerciale e industriale con tutti i problemi del caso.

Barcellona è una delle aree metropolitane che ha accettato la sfida di Cttaslow Metropolis. Da circa 5 anni oltre alla città catalana anche a Busan, Bruxelles, Taipei e Smirne si studia, progetta e poi si concretizza l’idea di un modello urbano “lento” . E’ quello che sta avvenendo a Smirne, in Turchia, con il programma “Cittaslow Neighborhood” si lavora seguendo i principi di integrazione sociale, impegno civico, dati scientifici, benefici e interazione sociale.