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La giunta approva il bilancio 2021, “realmente risanato, ora via con manutenzioni, promozione turistica e eventi”

La giunta comunale ha approvato il bilancio consuntivo 2021. Il rendiconto della gestione finanziaria, secondo la proposta che sarà presentata al consiglio comunale, garantisce la totale copertura del disavanzo di oltre 4,7 milioni accumulato dall’Ente.  Sono andati a ridurre il passivo, nello specifico, 870 mila euro derivanti dallo svincolo degli accantonamenti al Fondo crediti dubbia esigibilità, 690 mila euro rinvenienti da maggiori entrate e/o minori spese verificatesi nel corso dell’esercizio 2021 e 970.833 euro provenienti dal trasferimento dello Stato per effetto della conversione in legge del D.L. 25 maggio n.73. Tutto questo ha portato – al 31 dicembre 2021 – ad accertare un disavanzo complessivo di 2.265.277 euro che, secondo il piano di rientro contenuto nella relazione tecnica che accompagna il rendiconto, sarà interamente coperto con il contributo istituito dal decreto “Sostegni bis” per far fronte alle esigenze di ripiano dei disavanzi dei Comuni prodotti dalla sentenza della Corte Costituzionale 80/2021.  “Con la definizione del bilancio consuntivo che porteremo alla discussione in Consiglio Comunale – afferma l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo – possiamo dire che oggi i conti del Comune sono realmente risanati. Un obiettivo sul quale si sono concentrati gli sforzi di questa Amministrazione nell’ultimo anno e che è stato raggiunto non solo mantenendo invariata la spesa per il sociale ma anche mettendo a sistema tutte le agevolazioni e i contributi post Covid e soprattutto tornando a investire sulle manutenzioni, sulla promozione turistica, sugli eventi e sulle politiche culturali per consentire alla città di agganciare la ripartenza. Tre le componenti essenziali – prosegue – che hanno consentito di centrare questo risultato: una forte azione di recupero dei crediti e di velocizzazione degli incassile maggiori entrate e le minori spese nel corso dell’anno e i fondi messi a disposizione dal Decreto Sostegni bis, convertito nella legge 106/21, emanato dal Governo a supporto degli Enti locali in disavanzo che avevano utilizzato il Fondo anticipazioni liquidità per la copertura del passivo ai sensi dell’articolo 39 ter del DL 162/2019. Tale procedura, sulla quale la precedente Amministrazione aveva costruito l’uscita anticipata dal predissesto, era stata dichiarata infatti illegittima dalla Corte costituzionale riproponendo il problema di gestione del deficit. Oggi il disavanzo di bilancio coincide esattamente con il contributo che è stato previsto per il Comune di Orvieto fino al 2030 di cui la prima tranche già erogata consente di coprire le prime tre annualità del piano di rientro”.“

Grazie anche a un’attenta pulizia delle poste in bilancio – conclude – e un saldo positivo dei fondi rischi per 15 milioni di euro, che determina un saldo di cassa di 13 milioni di euro, all’esame del Consiglio Comunale consegniamo dunque conti realmente risanati e in sicurezza”. 




Cronaca dell’approvazione in consiglio del bilancio di previsione pluriennale 2022/24

Il consiglio comunale ha approvato (11 favorevoli; 5 contrari) il bilancio di previsione pluriennale 2022/2024 che costituisce documento di programmazione finanziaria corredato del Documento Unico di Programmazione, unitamente ai relativi allegati contabili. Con lo stesso esito di voto il consiglio ha approvato anche l’emendamento presentato dall’esecutivo al fine di “apportare variazioni del fondo pluriennale vincolato e degli stanziamenti di spesa correlati, necessari alla reimputazione di questi nell’annualità corrente per  attuare il principio contabile generale della competenza finanziaria potenziata”.  Unificando la trattazione dei punti correlati al documento di contabilità, l’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo ha evidenziato “non è un bilancio tecnico ma politico. Dopo due anni di pandemia avevamo difficoltà, oggi siamo fiduciosi di tornare alla normalità. Abbiamo investito nella promozione della città con nuovo sito internet, investimenti per cinefiction; nel 2021 sono state assunte circa 30 persone e quest’anno si procederà con altre 12 unità. Gli uffici sono in affanno per stare dietro all’ordinario e all’attività straordinaria costituita dalla progettazioni per il PNRR. Il Bilancio recepisce quanto annunciato rispetto alle opere pubbliche e agli investimenti. La giunta propone un emendamento inerente variazioni di capitoli di bilancio poiché la Finanziaria dà ulteriori possibilità. Un bilancio che tiene conto di tutto, delle osservazioni fatte nel tempo dai Revisori dei Conti e di tutte le normative vigenti. Le osservazioni dell’organo di revisione sono punti di attenzione che il Comune deve continuare ad avere, ovvero: accertamento delle entrate, monitoraggio delle riscossioni relativamente alle violazioni al Codice della Strada dove c’è un gap tra accertato ed incassato problema peraltro generale, controllare il fondo crediti di dubbia esigibilità, verificare le procedure di organizzazione interna, diminuire i contenziosi legali, ottimizzare la gestione del patrimonio e metterlo a reddito, adeguare struttura amministrativa, aggiornare ed implementare l’area dell’Amministrazione Trasparente sul sito”. 

Le previsioni di entrate e di spesa sono state allocate in bilancio in base alle richieste dei dirigenti di settore e sulla base delle indicazioni fornite dall’amministrazione, tenuto conto delle esigenze dei servizi e degli obiettivi di gestione da perseguire per l’anno 2022-2024 e riportati nel Documento Unico di Programmazione. Inoltre, l’amministrazione ha dato indicazione agli uffici competenti di iscrivere nel bilancio 2022 a titolo di accantonamento per derivati per l’anno 2022 la somma di euro 100.000,00 stante il favorevole evolversi della causa giudiziaria contro BNL e l’ammontare degli accantonamenti effettuati negli anni precedenti e quelli previsti in sede di pre-consuntivo 2021. Dal punto di vista dei tributi di competenza del Comune, le tariffe e le aliquote sono state approvate entro la data fissata da norme nazionali per la deliberazione del bilancio di previsione ed hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno. Quanto alla Tassa sui Rifiuti (TARI) l’Auri competente non ha fornito in tempi utili il Piano Economico Finanziario (PEF) Tari 2022, necessario per stabilire le tariffe del servizio, come stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti / ARERA, pertanto si è provveduto ad iscrivere in bilancio la previsione per la Tari per un importo pari al Pef 2021 confermando cioè le tariffe del 2021. Entro il 31 marzo, ad avvenuta approvazione del PEF 2022 da parte dell’Auri, il Comune potrà rideterminate le tariffe Tari per l’anno 2022 ed apportate le opportune variazioni alle previsioni di entrata e di spesa del bilancio 2022. Nell’atto si auspica il passaggio alla Tariffa Puntuale, sia corrispettiva che tributaria, trattandosi di uno strumento importante di innovazione del servizio di gestione rifiuti, che consente di realizzare una maggiore equità del prelievo ed elevate performance ambientali grazie al coinvolgimento degli utenti, responsabilizzati mediante l’applicazione del principio ‘paga per quello che butti’; tuttavia, si evidenzia che la tariffa puntuale presenta ancora delle problematiche irrisolte, come: il contenzioso del numero delle utenze, l’allineamento dei contenitori dei rifiuti ai diversi contribuenti, specie nelle strutture condominiali; la misurazione puntuale dei rifiuti; l’assimilazione dei rifiuti e il programma di gestione, che renderebbe ingestibile il nuovo sistema. Di qui la scelta di rinviare l’applicazione della tariffa puntuale al 2023 e rimanere ancora in regime Tari per l’anno 2022 mettendo a punto nel frattempo i necessari passaggi in preparazione della gestione di una Tariffa Puntuale. Infine, vengono confermate per il 2022 le tariffe vigenti per i servizi a domanda individuale. I proventi complessivi di tali servizi pubblici previsti in bilancio assicurano un gettito di € 3.408.022,00 che, comparato al costo complessivo dei servizi pari ad € 1.900.100,70 copre la misura del 179,36%. Da ultimo, secondo le attuali norme i Comuni possono modificare la disciplina tributaria tanto più nel caso di variazioni dettate da modifiche del quadro normativo o da situazioni emergenziali quale quella in corso causa pandemia da covid-19, quindi la determinazione di diverse aliquote tributarie comporterà una variazione di gettito che sarà accompagnata o seguita da una coerente e motivata variazione di bilancio.

La Parola ai consiglieri

Cristina Croce (capogruppo “Siamo Orvieto”)Ci aspettavamo un bilancio di previsione che avesse provato almeno a raccontare di come poter spendere rilevanti risorse provenienti dal PNRR, soprattutto in termini di rilancio economico della città, ci aspettavamo un bilancio che avesse potuto almeno provare anche solo lontanamente a contrastare la grave crisi che imperversa sul nostro territorio. Ed invece ci troviamo un bilancio che mortifica la spesa corrente a causa degli accantonamenti che ci portiamo dietro da decenni e a cui andranno a sommarsi il neo FGDC (Fondo di garanzia debiti commerciali) e il FRG (Fondo rischi giudiziari) che per il 2022 valgono almeno 1 mln di euro corrispondenti ad altrettanti tagli alla spesa che vanno a concretizzarsi nel corso di questo esercizio; riduce della metà e fino a due terzi le risorse stanziate nel triennio precedente sul comparto del turismo e cultura, riduce della metà e fino ai due terzi le risorse dedicate al settore del sociale in un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo. Un bilancio che a parole, pone tra gli obiettivi strategici rilevanti interventi per il sociale e le famiglie, il turismo la cultura ma poi, in soldoni, riduce fortemente lo stanziamento delle risorse rispetto all’ultimo triennio. Un bilancio che contiene quindi una forte contraddizione appunto tra gli ‘obiettivi strategici’ raccontati nel documento e gli stanziamenti relativi proprio a quegli obiettivi. Ad esempio tra gli obiettivi strategici ricorre un forte impegno nel sociale, come il progetto ‘Orvieto città per la famiglia’ con il riconoscimento di Orvieto come Family Friendly Comune amico della famiglia, o ancora la progettazione di iniziative per la lotta al disagio giovanile come anche l’assistenza per minori. Poi si va a vedere i numeri e ci si accorge che è proprio il settore sociale a vedere diminuire gli stanziamenti nei prossimi 3 anni. Un bilancio che prevede la totale assenza, nelle previsioni, di investimenti per energia e diversificazione delle fonti energetiche (0 per tutti gli anni) così come leggiamo 0 per l’utilizzo di contributi comunitari e internazionali, rinunciando alla progettazione. Per non parlare della voce ‘sviluppo economico e competitività’ per il quale sono previste solo briciole, e tutti sappiamo quanto sarebbe importante valorizzare tale settore strategico. L’ultima chicca legata sempre agli obiettivi strategici, riguarda la prevista ‘concessione della gestione integrata del Teatro Mancinelli, del palazzo del Capitano del Popolo e del front office turistico’. Al di là delle legittime preoccupazioni che provengono dal mondo degli operatori turistici che spero l’Amministrazione abbia attentamente valutato, ciò che stride è che il bilancio di previsione triennale non dice nulla su come questa gestione potrebbe impattare sul bilancio del Comune. Forse vista l’importanza degli asset interessati andrebbe specificato qualcosa in proposito, a meno che non si voglia attribuire al soggetto futuro una pericolosa delega in bianco. In sostanza ci aspettavamo un bilancio di previsione che avesse potuto dare indicazioni su come utilizzare le risorse provenienti dal PNRR soprattutto in termini di rilancio economico della città, qualcosa che avesse a che vedere con il rinnovo e la modernizzazione del sistema di mobilità alternativa, ad esempio. Invece ci troviamo un bilancio che prevede come progettazione legata alle rilevanti risorse confluite oggi nel PNRR un investimento di quasi 5 milioni di euro per la realizzazione del centro polivalente delle politiche sociali nella ex scuola di Orvieto Scalo. Lungi da me criticare la cosa in se, che astrattamente potrebbe sicuramente essere una buona cosa, ma come si fa a pensare di spendere 5 milioni di euro, che sono tanti soldi in un luogo come quello individuato dall’Amministrazione? Si è pensato all’impatto sul traffico e sulla qualità del decoro urbano di nuove volumetrie edilizie in una zona già troppo edificata, dove il disagio quotidiano dei residenti si fa gravoso e dove insistono le vetrine vuote di tanti vani commerciali? Si è pensato ai vincoli infrastrutturali che producono ogni giorno in varie fasce orarie i rallentamenti e gli imbottigliamenti del traffico veicolare, si è pensato alle difficoltà di parcheggio? Si è pensato a quanto costerà il suo funzionamento e dove si troveranno le risorse? L’Amministrazione presenta un bilancio che non contiene alcuna novità, alcun progetto innovativo, alcun progetto di sviluppo per la città. Anzi, nella sostanza si tratta di una manovra finanziaria del Comune che si limita a spostare in avanti impegni ed interventi, ed infatti viene previsto per gli anni 2023 e 2024 un ‘disavanzo di gestione’ e per il 2024 l’aumento dell’indebitamento, mentre è palese la volontà di limitare quasi all’ordinaria gestione il periodo restante della consiliatura e rinviare decisioni impegnative oltre il 2023! Gli unici interventi previsti oggi, sono relativi agli oltre 700.000 euro di risorse derivanti dalle Aree Interne, risorse tanto denigrate dal Sindaco che, peraltro, speriamo si riescano a spendere vista la sorte che è toccata ad esempio alla fortezza dell’Albornoz abbandonata nonostante i soldi nel cassetto, sempre quelli delle Aree Interne. Non possiamo che esprimere, quindi, un voto contrario a questo bilancio che riduce pesantemente le risorse sul turismo sulla cultura e sul sociale, quegli stessi obiettivi sui quali il Sindaco ci fa credere di voler puntare, attraverso una strategia comunicativa sicuramente appariscente e scenografica, ma che poi nel concreto sta rivelando tutta la sua debolezza, la sua inconsistenza. Un bilancio ordinario, insomma ingessato e fermo, un bilancio che mette a nudo le incapacità di questa amministrazione che a metà del mandato ha già tradito moltissime delle promesse fatte in campagna elettorale, che ha tradito moltissime di quelle finte battaglie che la vedevano in prima linea ad esempio contro l’ampliamento della discarica, oggi che la Regione ne ha decretato proprio l’ampliamento,  oppure in prima linea contro le liste d’attesa in sanità, oggi che la Regione si appresta a chiudere il distretto di Orvieto. Per questi motivi voterò contro questo bilancio”.  

Franco Raimondo Barbabella (capogruppo “Prima gli Orvietani”)vorrei dare al mio intervento una connotazione dialogante, di disponibilità al confronto il che non mi esime dal criticare. Il punto è che in generale è giusto che la maggioranza imposti le cose come meglio crede e che il ruolo delle minoranze sia quello di rilevare visioni diverse. Ciò che a me colpisce rispetto al modo di impostare le cose della maggioranza è che avete la netta sensazione che in Umbria c’è una lunga tradizione di far restare marginali le zone che marginali lo sono già. Punto che ci vede e in una diversità fortissima, quando invece in questa fase occorre rovesciare la dinamica e l’impostazione della programmazione. Il fatto è che come maggioranza non volete dare minimamente fastidio all’impostazione verticistica che in Umbria domina non da oggi e ancora oggi. Questa è la fase delle grandi ristrutturazioni e dei grandi cambiamenti. Il vostro bilancio sostanzialmente non vuole dare fastidio a nessuno! Possibile che nel 2022 si ripropongano le stesse linee programmatiche del 2019 come se nel frattempo non fosse accaduto nulla? Anche i rilievi dei Revisori dei Conti vengono prospettati in maniera riduttiva. Per aprire un’altra fase ci sono alcune questione dirimenti: il PNRR su cui, per favore, la maggioranza dovrebbe dirci che cosa ci vuole fare o pensa di attendere i bandi? Oppure intende coinvolgere le minoranze, visto che una occasione come questa non ricapita?  Il Governo ha stanziato oltre 2 mln di euro per il riciclo dei rifiuti: la Regione c’è in questa partita o no? Noi abbiamo avanzato proposte, vogliamo fare una proposta alternativa a quella che ha fatto il governo della regione? C’è una proposta degli Amici della Terra, ne vogliamo parlare? Sulla Sanità, il nostro Ospedale rischia lo smantellamento e il distretto sanitario territoriale pure? E’ possibile fare una proposta che mobiliti tutti i territori? C’è poi la questione del patrimonio pubblico, potenzialmente di grande valore che potrebbe dare prospettive di sviluppo e riqualificazione. Sono contento che dopo anni il Consigliere Olimpieri riconosca come è andata la battaglia sul business plan dell’ex caserma Piave, ma allora vogliamo parlare finalmente e in che modo? Io però chiedo se la maggioranza ha intenzione di cambiare registro. La democrazia è chiarezza delle posizioni ma ci sono momenti in cui le comunità devono ragionare per il bene di tutti. Pur nelle distinzioni tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa in nome del futuro delle nostre comunità che stanno soffrendo. C’è un livello di sofferenza generalizzato che dobbiamo tenere sempre presente. Per queste ragioni sono insoddisfatto di come viene affrontata la sessione di bilancio, con una evidente difficoltà di dialogare. Voi della maggioranza dimostrate che avete vinto le elezioni e dimostrate cosa dovete fare. Però cercate di aprirvi ad un confronto serio perché il governo regionale di oggi sta ripetendo gli stessi errori fatti nel passato da altri governi regionali, e sono: verticismo e centralismo regionale”. 

Stefano Olimpieri (capogruppo “Gruppo Misto”): “reputo stimolante l’intervento di Barbabella. Dobbiamo fare un plauso all’Assessore e agli uffici che hanno presentato il bilancio preventivo in questa data, un fatto che avvantaggia l’intera città evitando di ingessare l’attività amministrativa fino a metà/fine anno. Spero che in tempi brevi venga approvato anche il PEG. E’ giusto invertire la rotta e aprire il confronto alla città quindi dobbiamo fare sì che il Consiglio Comunale possa farlo. Il verticismo e il centralismo umbro è rimasto per molti aspetti uguale al passato e ci ha marginalizzato. E’ vero che negli anni passati ci siamo fatti marginalizzare abbassando la testa e rinunciando a confrontarci in maniera diretta e seria con gli organi sovraordinati di livello regionale. Per poter fare altri pezzi di strada serve però la condivisione della politica e dei corpi sociali. Io vedo dei passi in avanti ad esempio sul patrimonio immobiliare, con l’ex ospedale oggi oggetto di riqualificazione, o l’ex caserma Piave dove la Regione non è lontana da certe esigenze, idem sul PNRR con la riqualificazione di un’area di Orvieto Scalo, e spero che quelle risorse possano servire a rimettere centralità delle politiche sociali per un territorio composto da tutti i Comuni dell’area.  Un’opera importante su cui invece noto con stupore che qualcuno dell’opposizione torce il naso. I progetti per le infrastrutture sono la riqualificare dei Fori di Baschi e la viabilità alternativa ed oggi con il PRUSST e la Regione c’è la possibilità di vedere dei risultati. Qualcosa quindi è cambiato rispetto al passato. Sul complesso di San Giovanni oggi c’è una convenzione che dà la possibilità di riqualificare quella struttura. Oggi nei rapporti con la Provincia ci sono stati dei miglioramenti, come pure sul tema delle asfaltature di alcune strade. Stanno cambiando un po’ i rapporti verticistici con Perugia e Terni ma è vero sono ancora insufficienti. Giusto quindi avere un maggior confronto in Consiglio ed essere un corpo unico per rapportarci con la Regione. Rispetto ai Rifiuti e alla Sanità non siamo stati silenti in questi oltre due anni e dobbiamo lavorare perché il nostro Ospedale abbia i riconoscimenti che merita. Il Sindaco con una lettera aperta al Presidente Tesei ha richiamato attenzione su questi temi e a non disattendere le esigenze delle nostre comunità. Questa è la sfida che abbiano di fronte già da adesso. Un bilancio quindi pre-pandemico che lancia una sfida a se stesso: se l’Amministrazione pensa di incassare nel 2022 gli stessi 1,700 mln di euro del 2019 questo significa che sfida se stessa. L’attuale giunta regionale ha avuto il coraggio di individuare un unico inceneritore che è un fatto innovativo. Credo quindi che il Sindaco abbia agito bene sui tavoli dell’Auri e mi complimento con lei per come sta lavorando sui vari tavoli regionali. Questo che approviamo è un bilancio preventivo che, a seconda delle nuove modifiche e rimodulazioni di finanziamenti, sarà assestato con variazioni di bilancio. Approvarlo il 7 febbraio è elemento innovativo e positivo”.   

Federico Giovannini (“Partito Democratico”): “l’Assessore Pizzo e il consigliere Olimpieri liquidano con troppa semplicità il parere dei Revisori dei Conti che hanno fatto le pulci ai punti presentati nel bilancio con inviti e suggerimenti. Vantarsi per la velocità dell’approvazione del bilancio il 7 febbraio non è di per sé premiante, mentre dovrebbero essere premianti i contenuti del bilancio stesso. Sono temi che meritano chiarezza verso i cittadini. E’ per questo che ho sollevato la questione delle riprese streaming del Consiglio così i cittadini possano partecipare e sapere. I rilievi dei Revisori non ci fanno dormire tranquilli. La nostra fiducia c’è ma fino a un certo punto. Se non riuscite a riorganizzare gli uffici interni, visto che non sono stati fatti corsi di formazione, il personale come verrà ancora assunto con le graduatorie? Il progetto di riqualificazione di Orvieto Scalo sta scontentando i cittadini del luogo, il punto non è l’aver vinto il bando ma il perché non vengano riqualificate altre aree che porrebbero meno problemi: da anni c’è sul tappeto la questione della riqualificazione del Borgo. Si tratta di scelte verticistiche e i cittadini se ne stanno accorgendo! Prima o poi dovrete confrontarvi con i cittadini che si sentono sempre più esclusi da queste scelte. L’Amministrazione Trasparente, se non compaiono tutti gli atti dell’Ente significa che ci sono delle cose che non vanno ma si continua a dire che va tutto bene. Manca un piano adeguato di riorganizzazione del patrimonio comunale dove l’Amministrazione ha ricevuto una bocciatura. Solo con una proficua collaborazione si potranno fare dei passi in avanti”.

Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “peccato che Giovannini non ci dice quali sono le altre soluzioni progettuali. Io sono stanco di sentire che da una parte c’è la via sbagliata e dall’altra quella giusta. Di questi tempi, è inconcepibile che arrivino le critiche nel momento in cui si mette l’accento su un bando di 5 mln di euro per l’area centrale degradata di Orvieto scalo! E’ legittimo fare le critiche al governo, ma l’opposizione va fatta seriamente per non perdere di credibilità! Mi sarei aspettato un plauso generale da parte di tutto il Consiglio Comunale. Dovremo chiedere conto ai nostri amministratori ma l’inizio è incoraggiante. Sul turismo saranno state stanziate anche meno risorse ma tutto si può imputare al Sindaco ma non di non aver creduto nella promozione turistica che ha portato e sta portando risultati in termini di introiti ai monumenti e le attività ricettive. In tempo di pandemia comunque Orvieto ha tenuto botta. Il turismo rischia di essere una risorsa ma anche un limite per la città, perchè siamo una realtà che non è più attrattiva per altri comparti, pensiamo all’area industriale che non è più attrattiva! Occorre pensare a come incentivare gli insediamenti e attrarre nuovi investitori! E’ ora di prendere in considerazione anche altre opportunità per ridare sviluppo al territorio. Quindi non facciamo discussioni di basso profilo. Sui rifiuti concludo che il nostro Sindaco a Perugia non ha mai firmato atti autorizzativi delle discariche”.

Martina Mescolini (capogruppo “Partito Democratico”): “l’Assessore si è concentrato molto su ciò che è stato fatto ma questo è il bilancio previsionale rispetto a ciò quello che si intende fare per l’oggi e per i prossimi anni. A mio avviso si devono studiare i modi per far sapere ai cittadini cosa si vuole fare. Personalmente ho trovato infelice l’uscita del Presidente Garbini sull’utilizzo dei social da parte di noi consiglieri, ma anche questo è indicativo che non si utilizzano più gli strumenti reali che ci dicono quanto è democratica la nostra istituzione. Il DUP è un documento importante dove si possono leggere le linee programmatiche dell’Amministrazione che deve rendere conto alla città. Perché allora non ci viene data l’opportunità di sapere come si pensa di intercettare le sei missioni del PNRR. Si parla della gestione unitaria del Teatro, del Palazzo dei Congressi e dell’Ufficio turistico ma nulla è dato sapere! Ci sono grandi difficoltà in questo bilancio previsionale, capisco l’orgoglio della maggioranza di approvarlo il 7 febbraio, ma ad oggi mostra solo una serie di azioni scollegate fra di loro. La parte corposa del bilancio sono tutte quelle voci non ricorrenti che si attestano al 25% per questo mi sono concentrata sulle opere pubbliche. Capiamo le difficoltà di uffici e dei servizi sguarniti ma in questo momento occorre liberare risorse e capire verso quale missione l’Amministrazione intende investire. Io sto attenzionando le scelte politiche dell’Amministrazione che ha accentrato le politiche culturali tutte sul teatro senza favorire lo sviluppo di altre associazioni o di cittadini che operano nel campo delle cultura. In questo periodo post pandemico c’è stato un afflusso turistico importante ma che è ancora di breve stazionamento di turisti. La pandemia ci dice che se viene meno un settore trainante cade tutto il castello. Questo è un momento particolare e delicato dove occorre accorgersi di tutto quello che manca e dare dei correttivi dando la possibilità alle forze di opposizione e ai cittadini di dare il loro contributo. Non ci si dica che i moniti dei revisori bocciano il bilancio, direi piuttosto che se i revisori le hanno scritte hanno attivato dei campanelli di allarme come quello sugli accantonamenti, la verifica dei contenziosi legali e il fondo di dubbia esigibilità”.

Giuseppe Germani (capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “mi soffermo su tre aspetti del bilancio dove ci sono entrate portate al massimo: multe a 650mila euro di incasso, aumento della Tari in previsione di 200 mila euro; entrata da tassa di soggiorno di 460 mila euro. Alcuni aspetti mi lasciano perplesso. Anche il 13 punti sollevati dai Revisori dei Conti non sono una banalità e per la mia esperienza dico che hanno visto dentro l’andamento dei problemi. Ci rassicurano le affermazioni dell’Assessore quindi i nostri interventi di opposizione sono dilazionati nel tempo. Ne prendiamo atto, ma un altro dato che ci preoccupa è che siamo scesi sotto i 20 mila abitanti che sta a significare qualcosa di fortemente complicato e che ci dovrebbe far capire di stare molto attenti. Il fatto che perdiamo cittadini residenti ad Orvieto e nell’orvietano è evidente a tutti. La preoccupazione è che non dobbiamo farci sfuggire di mano la situazione. Dobbiamo fare i conti sul fatto che al di là del turismo ci sono tutti i comparti del territorio in crisi. Da ultimo rilevo che questo bilancio più che politico in realtà è ancora una volta molto tecnico e non introduce alcun elemento innovativo ad eccezione dei 5 mln del PNRR di cui non si critica tanto l’intervento in sé, quanto il fatto che c’è una lunga lista di istanze che potevano essere recepite. Siamo in un momento molto complesso di cui il bilancio non lascia aperti momenti di confronto e di dialogo tra maggioranza e minoranza”. 

Sindaco, Roberta Tardani“vorrei fare un quadro di insieme della discussione e di tutta l’attività fatta dall’Amministrazione. Stiamo portando avanti un programma di governo molto lineare che abbiano dovuto adeguare alle problematiche inaspettate che abbiamo dovuto affrontare in questi due anni e mezzo. Siamo partiti da una città che era totalmente invisibile e molto degradata, accartocciata sulle dinamiche interne del centrosinistra. Siamo partiti da qui e dall’obiettivo di ritrovare l’orgoglio di città capace di riprogrammarsi come immagine e come attrattività. La questione del calo demografico, è materia già abbandonata dalle Aree Interne. Abbiamo portato avanti la strategia dei piccoli interventi e oggi ci troviamo in un’altra fase: ci troviamo a dover ragionare su come far ripartire l’economia del territorio. Abbiamo iniziato dal turismo. Abbiamo ottenuto degli obiettivi: il 40% in più di ingressi al Pozzo di San Patrizio non sono appariscenza, ma fatti reali, come l’aumento della permanenza nei nostri centri. Spiace dover vedere come vengono sminuiti questi risultati. Anche con questo bilancio ci stiamo indirizzando a consolidare tutto quello che abbiamo iniziato a fare, a partire dalla valorizzazione del patrimonio turistico culturale e finalmente una integrazione della politica culturale della città. Non viene colto cosa si sta facendo per il Palazzo San Giovanni o Palazzo Simoncelli sui quali c’è una visione anche della valorizzazione del patrimonio immobiliare. Se non interveniamo sulle infrastrutture verso la zona industriale come facciamo ad attivare nuovi insediamenti? Stiamo ragionando, programmando, integrando i vari investimenti e per Orvieto Scalo l’investimento di 5 mln di Euro va in quella direzione ridefinendo una nuova identità del quartiere. Dobbiamo ambire a nuovi residenti ma dobbiamo far uscire dal degrado questa città! Quindi questo bilancio guarda al futuro e ha degli obiettivi. Il coinvolgimento delle forze politiche e sociali non è stato mai negato a nessuno. Da quando ci siamo insediati abbiamo richiamato tutte le forze politiche ad un maggiore impegno. Il lavoro che stiamo facendo guarda ad una nuova Orvieto che stiamo cercando di costruire partendo da ciò che è stato lasciato indietro nel tempo. L’ex Ospedale è un altro immobile su cui stiamo giocando un ruolo importante anche come Amministrazione, quell’immobile porterà nuovi servizi e nuovo impulso economico al centro storico. Nonostante questo però stiamo vedendo che si cerca di enfatizzare il diniego. Il lavoro che stiamo facendo è impegnativo e costa molta fatica all’intera struttura quindi auspico maggiori condivisioni in un clima di positività”.

Umberto Garbini (capogruppo “Fratelli d’Italia”): “ammiro il Sindaco per la grande sicurezza con cui guarda al futuro. Siamo in una situazione particolarmente complessa. Io nella mia conferenza stampa di fine anno ho portato in luce alcuni temi come la scuola con l’istruzione in presenza anziché con la Dad, l’economia con la crisi energetica e dei materiali, e ho parlato di distanza tra la politica e la società reale. Il problema vero lo ha centrato Germani quando ha parlato della popolazione che non è solo determinata dalla popolazione anziana ma dallo spostamento dai centri piccoli con il rafforzamento di quelli più grandi. La popolazione diminuisce perché le aziende chiudono, le botteghe artigiane che portano avanti una loro conoscenza e capacità chiudono anch’esse in un silenzio assordante. Abbiamo di fronte un grave problema: stiamo vivendo un presente difficile i cui effetti si devono ancora manifestare con difficoltà che si ripropongono anche nei bilanci delle amministrazioni locali. Sono dei parametri indiretti che influiscono sul bilancio stesso. Ritengo folli alcune dichiarazioni sui distretti sanitari come già risolti dalla Regione perché la partita è ancora tutta in fase di definizione. Molte valutazioni che vengono fatte sono o eccessivamente negative o eccessivamente positive. Se vogliamo migliorare la nostra offerta dobbiamo migliorare i nostri servizi. Tra questi problemi c’è quello della necessità di avere dei posti auto per accogliere i turisti, o avere una servizio di accoglienza dei turisti efficiente, e su questo il Sindaco sta lavorando. In queste logiche dove non è tutto positivo né tutto negativo occorre trovare punti di compromesso. In questa ottica molto complessa occorre trovare le soluzioni più consone. La riqualificazione da 5 mln di euro dell’ex scuola media ad Orvieto Scalo con gli uffici pubblici in posizione strategica e un centro di aggregazione è una struttura decentrata di territorio che risponde con maggiori servizi e spazi agli attuali uffici di via Roma. Bene il turismo e tutto ciò che vi ruota intorno, ma da solo non basta. Occorrono le imprese e il lavoro. Se si ragiona con logicità nessuno potrà arroccarsi su posizioni contrastanti. Vedo invece troppi arroccamenti. La commissione capigruppo non è una commissione di approfondimento ma ha la funzione di seguire l’ordine dei lavori consiliari”. 

Alessio Tempesta (capogruppo “Progetto Orvieto”): “sicuramente serve un approccio più partecipato e collaborativo verso la politica. Faccio un plauso al Sindaco, perché pur non trovando nel bilancio tutti gli aspetti da me sentiti, comunque è un bilancio in cui da cittadino riconosco la fiducia. Bisogna dare fiducia all’impegno, alla volontà, alla determinazione e al coraggio di questa Amministrazione nell’affrontare i problemi che sono rimasti appesi da troppo tempo con una visione e un approccio innovativo. Nel bilancio troviamo tanti beni del Comune che non erano stati oggetto di intervento perché non si era potuto e riuscito a fare. Riconosco al Sindaco la coerenza nel portare avanti il programma di governo. Si può non condividere ma il mio invito è quello di non guardare al percepito superficiale, bensì a quello più profondo. Piuttosto che dire che cosa non va si dovrebbero proporre delle soluzioni dando un contributo gratuito al benessere della città e dei concittadini con idee, senza fare il solito teatrino della politica. Basta anche con gli atteggiamenti di piccolo scherno. La democrazia ha un principio fondamentale che si chiama alternanza che non si trova con gli articoli di giornali o urlando, ma con contributi concreti e fattivi. Ciò che si meritano l’Amministrazione e tutto il Consiglio è avere un bilancio che guardi all’interesse di tutti e non a posizioni di parte che lasciano poche opportunità”. 

Replica Assessore Pizzo“su molte cose ha risposto il Sindaco. Quindi riassumo le questioni essenziali: il PNRR procede su sei missioni e a dicembre si sono iniziate ad assegnare le risorse. Dobbiamo però aspettare i bandi che escono e comunque queste risorse non impattano sul bilancio e riguardano gli investimenti. Sui rifiuti ci sta lavorando Auri, mentre la Regione opera sul socio-sanitario. La spesa per il sociale come le altre spese sono rimaste invariate e riattestate nel bilancio senza togliere un euro. I fondi sul sociale si muovono in base a fondi comunitari che nel 2021 sono esauriti e derivano dalla programmazione regionale ed europea, per cui si deve attendere la riprogrammazione del piano 2022-2023-2024. Non si può fare demagogia su questo. Stiamo anche nelle Aree Interne su cui le quote di competenza dei comuni sono pari a 700 mila euro che è altra cosa in confronto agli 8 mln complessivi del centro polivalente e servizi sociali di Orvieto scalo e della messa in sicurezza delle sponde del Paglia. L’indebitamento dell’Ente non sale. In Comune si entra per concorso. Il programma dell’Amministrazione non è solo un programma elettorale ma di governo che sia riaggiornata di anno in anno in base alle linee di indirizzo che lo compongono. Le entrate sull’imposta di soggiorno e le questioni connesse alla Tari erano state lasciate sospese dalla passata amministrazione. Sappiamo bene che le imprese sono in crisi ma delle scelte del governo Draghi non è responsabile il Comune di Orvieto. Quale è la politica di espansione in favore di nuovi residenti a cui ha lavorato la passata Amministrazione? Nessuna. Come ha detto il Sindaco noi stiamo andando a cercare le risorse per rilanciare il territorio”.

Dichiarazioni di voto

Barbabella: “ho letto gli atti diligentemente ed ho ascoltato tutti gli interventi ma esco sconfortato dalla discussione e ribadisco che non stiamo facendo dei passi in avanti verso una discussione propositiva che interrompa la lunga serie di cose che ci penalizzano. Olimpieri dice che è un bilancio pre pandemico, semmai avrei voluto che fosse stato impostato un bilancio post pandemico. Giusto che il Sindaco difenda il suo bilancio che è di difesa pandemica e tende a contenere i problemi e non guarda oltre con un visione forte. Allora mi chiedo, sulla Sanità va bene protestare come fate voi o è arrivato il momento di fere una proposta di territorio su un sistema sanitario che si sta riformando? Per l’Ospedale difendiamo l’esistente o lavoriamo per un ospedale interregionale nel sistema umbro? Io su questo ho fatto una proposta. Non la condividete ma è stata fatta. Il distretto sanitario: possiamo dire che il nostro distretto di riferimento non è più quello di Terni ma dire che è quello dell’Orvietano? Sui rifiuti si può dire che l’esaurimento delle discariche nel 2025 e che l’inceneritore si farà nel 2030/2035, vogliamo dire da subito che si faccia una scelta precisa perché è debole dire che la discarica non si tocca! Patrimonio: è normale dire che l’Asl si occupa della questione? Se non concordiamo con Regione e Asl cosa si farà del patrimonio? L’Assessore Pizzo che dice di non aver paura dell’accendere mutui, allora non avrà paura di affidare un incarico progettuale di livello internazionale su cui misurare il mondo sulla bellezza di Orvieto? Significa cioè esplorare altre possibilità. Parlando di riqualificazione urbana attraverso il PNRR si poteva riprendere il tema della riqualificazione del centro storico? Va bene che siano state fatte iniziative sul turismo e le categorie ad esso collegate, ma va anche detto che il nostro è un turismo povero, disgregabile, e dire che va tutto bene perché arrivano frotte di turisti che lasciano poco non va bene! Avete forse fatto una politica di territorio? Perché allora non avete messo insieme i Sindaci del territorio per fare proposte alla Regione nelle direzioni che ho indicato? Serve una iniziativa costante non sporadica. Ecco è questo il senso della mia proposta che si dovrebbe muovere in una situazione straordinaria. In due anni il vostro obiettivo è stato quello di smantellare l’esistente. Come Civici dell’Umbria presenteremo una proposta di riforma elettorale che riequilibri la rappresentanza dei territori”.

Olimpieri: “ho cercato di andare incontro alle istanze di Barbabella, ma a noi tocca amministrare la città non sostituirci alla Regione. Quando ho parlato di bilancio pre-pandemico mi riferivo alle poste specifiche inserite in alcune parti del bilancio (ad esempio i parcheggi), ma è evidente che dobbiamo fare un bilancio post-pandemico. L’ex Ospedale è della Asl che deve decidere per le sue competenze socio-sanitarie. Non possiamo invadere campi altrui. Oggi approviamo un bilancio preventivo con una Amministrazione compatta che va avanti per la propria strada con il sentimento comune di portare avanti un programma per il bene della nostra città pur con le giuste discussioni al suo interno. Questo è un fatto politico che va sottolineato anche rispetto alle cassandre che nei giorni scorsi paventavano scricchiolii. Approvare oggi il bilancio significa consegnare al Comune un importante volano per governate la città. Favorevole”.

Croce: “In merito alla replica dell’assessore Pizzo era chiaro che quando parlavo di riduzione di risorse per il sociale mi riferissi non solo ai servizi sociali in senso stretto, ma a tutti quei progetti che potrebbero essere realizzati intercettando nuove risorse oggi disponibili del welfare diretti a innovare e a riprogettare le politiche sociali in modo da integrare fortemente l’intervento di carattere meramente assistenziale e ripartivo. A tale scopo ho presentato anche una mozione e visto che si parla molto di collaborazione, di essere costruttivi e proattivi, ci venga dimostrato votando le nostre mozioni. Quindi basta con l’ipocrisia della collaborazione, la maggioranza quando era all’opposizione, compreso il Sindaca, per cinque anni ci ha attaccati strumentalizzando e criticando sempre tutto a prescindere mentre ora chiede collaborazione! I consiglieri di opposizione hanno lo strumento delle mozioni per proporre le proprie idee, quindi votatele e dimostrate di essere in buona fede. Quanto all’intervento di Sacripanti sulle perplessità da me avanzate circa il luogo prescelto per il centro dei servizi sociali, preciso che le preoccupazioni da me evidenziate, relative agli impatti sulla qualità della vita, sul traffico, o sulle spese di gestione, non sono tanto le mie, quanto dei tanti cittadini che vivono ad Orvieto Scalo, che non hanno avuto alcuna risposta né nell’intervento del Sindaco né nella replica dell’Assessore. Sulle due grandi questioni dibattute che stanno a cuore ai cittadini, sanità ed ambiente, propongo un tavolo condiviso tra tutte le forze politiche con la partecipazione dei Sindaci della Zona Sociale o anche dell’Area Interna, affinché si stabilisca un ordine del giorno e si individui un percorso condiviso e costruttivo per far valere le istanze del territorio in Regione”.

Germani: “Non siete convincente sul fatto dei rifiuti. Capisco che l’Amministrazione è d’accordo con la Regione sull’inceneritore che ieri si diceva che non aveva i numeri per essere realizzato, peraltro non viene detto su dove si vuole realizzarlo. Noto che questo atteggiamento è molto vicino a quello che altri soggetti volevano fare in passato. All’Assessore Pizzo dico che non mi interessa il suo tornare continuamente indietro di cinque anni. Resto in attesa di quando ammetterà che una parte di responsabilità di dove si sta andando è anche sua. Da qui in avanti ci sarà una maggiore attenzione e partecipazione da parte della minoranza. Voto contrario”.

Sacripanti: “adesso vi ergete tutti a paladini della gente contro la proposta della regione sul piano regionale dei rifiuti, e mi io chiedo dove eravate prima di oggi? Poi alla fine ci siamo tutti uniti in una lotta comune. E’ giusto fare un tavolo di proposte e di lavoro condivisi con altri Sindaci presentando dei piani alternativi che scongiurino l’ampliamento delle discariche. E’ una cosa buona, giusta e utile al di là di chi la propone. Ricordo però che sono problemi però che la regione si è trovata sul tavolo con un ritardo di venti anni. E’ notizia di oggi che l’Umbria ha presentato 41 progetti per circa 152 milioni di euro a valere sulle risorse del PNRR per l’economia circolare e i rifiuti, quindi chiedo al Sindaco che si attivi per capire se questi progetti ci possano interessare. Alla consiglioera Croce dico che per me vengono prima di tutto le battaglie per la mia città. A questa Amministrazione va riconosciuto di aver ottenuto un finanziamento di 5 mln di euro, così come relativamente al piano sanitario regionale alla Giunta Regionale va riconosciuto di aver concluso il documento prodromico e che l’Assessore Coletto è stato ad Orvieto in fase pandemica per illustrare le proposte. Favorevole”.

Mescolini: “nel mio intervento ho cercato di mantenere l’analisi sugli argomenti inerenti il bilancio di previsione. La questione delle Aree Interne non va ridotta a dei progetti minori, poiché si trattava di progetti da elaborare ulteriormente con la nuova programmazione europea a cui il nostro territorio deve aspirare, progetti di interesse comune per altre municipalità di 60 mila abitanti e non di soli per i 20 mila abitanti della sola Orvieto. Come ha ammesso Pizzo è un bilancio ingessato dalle risorse strutturali per le spese correnti e i mutui, senza grande capacità di allocamento di nuove risorse sul sociale. Ribadisco che i 13 punti segnalati dai Revisori dei Conti sono un campanello d’allarme da non sottovalutare soprattutto da parte della maggioranza. Nessuno di noi ha mai parlato della Complanare in termini riduttivi. Sul miglioramento dei servizi di cui ha parlato il Sindaco noto uno scollamento rispetto alla situazione reale: i cittadini ci dicono di una situazione dell’Ospedale che è allarmante e drammatica con una mancata immissione di personale che si sta appesantendo; i cittadini non possono sottrarsi alle necessità della propria salute quindi sono costretti a pagare prestazioni sanitarie in intramoenia. Sui rifiuti l’unico a mostrare un atteggiamento collaborativo è Sacripanti. Tutta la maggioranza se voleva poteva prendere visione degli scenari temporali che si presentavano già nel vecchio piano regionale. Su questo tema le questioni sono molte e l’approccio dovrebbe essere quello dell’onestà intellettuale. Accogliamo la proposta di lavorare insieme in tavoli condivisi affinché si possano far valere le nostre istanze, ma serve coerenza. Attenzioneremo maggiormente alcune questioni del bilancio. Sul progetto per di rigenerazione urbana di Orvieto scalo verificheremo in cosa consiste, se si poteva riqualificare con minori risorse e con una attenzione anche ad altre situazioni di degrado presenti sul territorio. I cittadini hanno dato prova di resilienza dando capacità di come rigenerare un’area. Auspico che l’Amministrazione cambi passo”.




Sessione di bilancio in semiclandestinità. Un grave errore di forma che si aggiunge a uno di sostanza

L’altro ieri ho fatto una riflessione sulla situazione generale, che mi appare seria, certificata ieri (il 3 febbraio per chi legge ndr) dal discorso del presidente Mattarella che più chiaro non avrebbe potuto essere. Ora la continuo con riferimento a quella locale, che mi appare ancora più seria. Lo faccio però con lo stesso spirito, non di rinuncia ma al contrario di spinta all’impegno per il cambiamento.

Andiamo alla sessione di bilancio il prossimo lunedi 7 febbraio con una proposta della Giunta sparametrata rispetto alla realtà e in semiclandestinità. Brutto segnale. Se si legge il Rapporto di “Cittadinanza Territorio Sviluppo” seguito dall’intervista rilasciata lo scorso 21 gennaio dal presidente del Comitato Scientifico di quell’impresa sociale Antonio Rossetti ad Alessandro Li Donni e dalle considerazioni dello stesso Li Donni in un intervento del 24 gennaio, e poi si leggono i documenti che compongono il bilancio, si rimane colpiti dalla distanza tra impianto di questo ed esigenze di governo della realtà.

Del modo in cui viene costruito e presentato il bilancio colpiscono infatti più aspetti. Anzitutto nessun rapporto degli investimenti con la situazione di crisi strutturale del territorio: tutto sembra dimensionato sull’ordinario, come se la crisi non mordesse e come se non ci fossero problemi esplosivi da affrontare subito e soprattutto ora per il futuro che già incalza.

Avanzano provvedimenti regionali che emarginano e rischiano addirittura di umiliare il nostro territorio e l’amministrazione si limita a ripetere cantilene di circostanza. Non si capisce che cosa si vuol fare della sanità, dell’ospedale e del distretto con riferimento al Piano Sanitario Regionale. Non si capisce che cosa si vuole fare del sistema dei rifiuti e della discarica in rapporto al documento di programmazione della giunta regionale. Non si capisce se ancora c’è un qualche interesse per un piano di utilizzo produttivo degli immobili del centro storico a partire dall’ex Piave. Non si capisce se e come si vuole giocare la partita del PNRR.

A ciò si aggiungano palesi contraddizioni e carenze proprio nella logica degli equilibri di bilancio, che si presenta ancora come operazione puramente tecnica e di grande successo solo perché non c’è un aumento delle tariffe. Ma via! Poi però si leggono parti descrittive di programmazione altisonanti a cui corrispondono numeri che parlano un linguaggio esattamente contrario. Quando si va a vedere l’impostazione politica si trovano pagine letteralmente fotocopiate dal bilancio del 2020 e del 2021. Manco lo sforzo di una riflessione su ciò che è successo in questi due anni, se c’è qualcosa da cambiare o da aggiungere. Gli stessi revisori dei conti, che pure lo approvano, fanno due osservazioni pesanti e ben 13 inviti di attenzione che non sembrano proprio tranquillizzanti. Ci sarebbe di che discutere, in tutt’altro modo, uscendo dalle finzioni e cercando convergenze costruttive. No, invece la solita sicumèra.

Ma la cosa che colpisce ancora di più, se ce ne fosse stato bisogno, è il fatto che si andrà alla discussione con una seduta online. Una cosa francamente inaccettabile. Si dice per salvaguardare consiglieri e personale. Ma che strano, il Parlamento si riunisce in presenza in seduta congiunta di Camera e Senato con tutti i posti pieni per il giuramento del Presidente della Repubblica; il consiglio regionale funziona regolarmente; le scuole sono aperte; al festival di Sanremo pubblico fitto in tutti gli ordini di posti. Che ci sarà mai da salvaguardare, se si rispettano le regole! Cioè tutto è pieno di pubblico, solo il Consiglio comunale di Orvieto si fa da remoto, praticamente in semiclandestinità. Offensivo del buonsenso.

Ma non viene in mente che per la situazione che abbiamo bisognerebbe farlo in piazza della Repubblica, al Palazzo del popolo, al Teatro Mancinelli? Non si prevede nemmeno la diretta YouTube o Facebook. Ma non è questo il punto. Il punto è perché non si fa in presenza, anzi invitando il pubblico, i cittadini, ad essere presenti. Rappresentazione plastica di una linea politica, quella della chiusura ad ogni confronto e collaborazione. Pessimo modo di affrontare la fase difficile che stiamo vivendo. Da oggi c’è un metro di misura per valutare l’adeguatezza della funzione di governo: gli interessi dei cittadini secondo il modello proposto dal presidente Mattarella.




Gnagnarini, “mission fallita, nel bilancio i fondi extra per il covid utilizzati per sistemare i conti”

Il 2020, per i conti del Comune di Orvieto, è stato un anno in cui si sono verificate due situazioni particolari : la prima è quella coincidente con il primo anno intero di esercizio finanziario gestito dall’amministrazione Tardani, la seconda è stata l’impatto della pandemia covid-19 sulle entrate comunali largamente compensate, come vedremo, dai ristori erogati dallo Stato.
In questo scenario, cifre alla mano, tenteremo di svolgere una analisi critica del Consuntivo
2020 approvato dal centrodestra in Consiglio comunale.

SONO ENTRATI PIU’ SOLDI
Sebbene il Comune nel 2020 abbia perso percentuali significative di entrate dai Parcheggi, dalla TdS, dal Pozzo di San Patrizio, i ristori straordinari che ha ottenuto dallo Stato nonché i risparmi da sospensione delle rate dei mutui e dei Boc, hanno fatto si che il saldo algebrico sia stato a favore delle casse comunali che hanno potuto così disporre di ben 2.033.861 euro di maggiori risorse correnti rispetto al 2019.

HANNO TAGLIATO LA SPESA
Conseguentemente ci si doveva aspettare un aumento della spesa a favore dei servizi erogati ai cittadini attraverso l’uso di questo surplus come stabilito e raccomandato dai relativi DCPM da cui sono derivati i soldi in più. Stupisce, invece, che la spesa corrente per i servizi erogati nel 2020, come si evince da questa tabella ufficiale del Consuntivo, non solo non sia affatto aumentata ma, addirittura, sia diminuita rispetto agli esercizi precedenti. Significativi sono i tagli ( evidenziati in rosso ) operati per un totale di oltre 900.000 euro che hanno riguardato principalmente l’istruzione e il diritto allo studio, la cultura, il turismo, la tutela ambientale, la protezione civile. Mentre, invece, a lievitare sono state le cosiddette spese di funzionamento dell’Ente, ovvero quelle in capo agli organi amministrativi e dirigenziali.

DOVE SONO FINITI I SOLDI IN PIU’
A questo punto non resta che capire dove siano stati allocati 2,5 Mln circa di euro di maggiori risorse e risparmi di spesa corrente che per scelta non sono stati impiegati per incrementare i servizi e l’assistenza ai cittadini.
a) Per la verità occorre ricordare che in occasione del varo, il 30 luglio 2020, del bilancio di previsione era stato previsto uno stanziamento fino a 650.000 euro di risorse proprie di bilancio, poi ridimensionate a 554.832 euro con delibera del consiglio comunale n. 60 del 30/9/2020, per ridurre le tariffe TARI alle attività produttive utilizzando le somme risparmiate con la rinegoziazione dei Boc.
Tuttavia il riscontro della reale implementazione di questa misura non è chiaro alla luce del
Rendiconto di Gestione dei Rifiuti del 2020 approvato dalla Giunta con delibera n. 139 del
19/7/2021 dove si legge che la spesa complessiva sostenuta dal Comune per i rifiuti nel
2020 è stata di 4.175,432 euro a fronte di un gettito in entrata da tariffe TARI per il 2020 di
4.039.577 euro. Del resto tra i capitoli di spesa concernenti la TARI, salvo diversa contabilizzazione che però non risulta dai prospetti riepilogativi, non appare l’apposito capitolo di spesa straordinario dove siano stati impegnati i 554.832 euro di risorse proprie messe a disposizione dal
Comune, mentre sono invece note le economie dei costi di gestione dei rifiuti realizzati nel corso dell’ esercizio 2020 per un importo, casualmente, coincidente a quello degli sgravi preventivati con copertura attraverso risorse proprie di bilancio.
b) Forse che le maggiori risorse a disposizione sono state impiegate per spese di
investimento ?

Anche qui il confronto con le annualità precedenti non lascia dubbi. La spesa per investimenti nel 2020 è stata inferiore a quella del 2019 e a quella del 2018.

c) Bisogna arrivare agli allegati finali del Consuntivo per avere una indicazione su dove
effettivamente sono state allocate maggiori risorse. Si tratta di accantonamenti tecnici effettuati in aggiunta o in variazione a quelli già previsti
negli esercizi precedenti tra cui:
150.000 euro sul fondo accantonamento per Derivati ( L’infinita e tristemente famosa saga
degli Swap);
340.000 euro sul fondo rischi contenzioso ( una percentuale sul valore delle cause giudiziarie che il Comune rischia di perdere)
200.000 euro sul fondo contrattuale del personale ( gli incentivi salariali ai dipendenti)
320.000 euro sul fondo perdite Partecipate ( Consorzio crescendo e altri)
220.000 euro sul fondo mutui trasferiti alla SII e rinegoziati nel 2020
378.000 euro sul fondo accantonamento somme svincolate dal FCDE

MISSION FALLITA
In conclusione la gestione finanziaria del Comune di Orvieto nel 2020 è stata orientata a utilizzare una quantità di risorse equivalenti a quelle straordinariamente messe a sua disposizione dallo Stato, non per il contrasto alla pandemia Covid-19, ma per sistemare una parte dei propri conti interni. Non è qui in discussione la correttezza formale delle suddette imputazioni , ma bensì la inopportunità di averle assunte in un contesto socio economico dove a prevalere sarebbe dovuta essere la più ampia redistribuzione delle risorse a favore diretto delle famiglie e delle attività produttive soprassedendo a qualche accantonamento in più o diluendolo in un più ampio arco temporale come del resto le regole contabili consentono in termini di
ripiano di eventuali disavanzi d’esercizio.
Una mission, peraltro ribadita nei vari DPCM da cui discendono le maggiori risorse, che era
chiara circa il più ampio utilizzo delle maggiori risorse a favore della comunità
amministrata per il contrasto agli effetti economici negativi provocati della pandemia, ma
che il Comune di Orvieto, numeri alla mano, ha clamorosamente fallito preferendo
sistemare e tutelare i propri conti interni.