1

Lega Orvietano, “solidarietà a don Claudio per le scritte ingiuriose apparse a Civitella del Lago, meraviglia il silenzio del sindaco Bernardini”

La tranquillità di un borgo viene rotta dalle scritte offensive di qualche sconosciuto sui muri contro l’ex-parroco.  Questo è successo a Civitella del Lago, frazione del Comune di Baschi e qui s’innesca durissima la polemica politica da parte della Lega dell’orvietano nei confronti del sindaco Damiano Bernardini. Ecco di seguito la nota inviata alla stampa dal partito di Salvini.

“Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza a don Claudio, l’ex parroco di Civitella del Lago nel Comune di Baschi.  Alcuni vigliacchi  hanno imbrattato dei muri della frazione lacustre con offese e frasi ingiuriose a lui indirizzate. Restiamo basiti ed increduli dall’indifferenza mostrata, in questa occasione, dal primo cittadino di Baschi. Il sindaco Bernardini, sempre in prima linea, pronto a schierarsi in favore di qualsiasi ‘battaglia’, in questo caso tace e non commenta minimamente l’accaduto.
Forse è politicamente poco redditizio intervenire in favore di un ex parroco, forse schierarsi in questo caso, è una mossa poco social? Ci dispiace questo silenzio assordante da parte del massimo rappresentante cittadino, anche perché Don Claudio, nella sua permanenza a Civitella, aveva sempre incarnato valori positivi, dimostrando dedizione per il proprio ufficio e portando avanti iniziative per i giovani. Come Lega chiediamo al sindaco, l’immediata pulizia del muro e la rimozione di queste ingiurie”.




Baschi, il 20 maggio nuova chiusura dalle 8 alle 20,30 del ponte sul Lago di Corbara

Procedono a pieno regime i lavori per riaprire al traffico pesante il ponte sul lago di Corbara sulla SS di Baschi, la strada che collega Orvieto con Todi.    Già nei mesi scorsi i ponte è stato chiuso al traffico in alcune giornate e ora la prossima è prevista per giovedì 20 maggio dalle 8 alle 20,30 della sera.  Le deviazioni saranno segnalate con congruo anticipo e in particolare, per il traffico diretto a odi si potrà utilizzare l’autostrada fino a Orte per poi proseguire sulla E45 fino a Todi, e viceversa per il traffico proveniente da Todi e diretto ad Orvieto Per quanto riguarda gli autoveicoli e i mezzi fino a 3,5 tonnellate potranno utilizzare anche la strada regionale da Orvieto scalo e Pontecuti, innesto con la SS448 e viceversa.

Durante le altre giornate il traffico sarà sempre regolato da un semaforo con senso unico alternato e con divieto di transito per i mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate.  Potranno comunque transitare, così come è avvenuto fino ad ora, gli autobus della linea E643 di BusItalia e i mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco con massa a pieno carico inferiore alle 2,1 tonnellate.




Lega, “all’isola ecologica di Baschi ancora senza cassone per i rifiuti speciali”

La Lega Comprensorio Orvietano torna ad accendere i riflettori sull’isola ecologica di Baschi.  “Dopo cinque mesi dalla nostra sollecitazione, a Baschi, per quanto riguarda il cassone per la raccolta dei rifiuti speciali, tutto tace. Ribadiamo quindi la nostra richiesta al sindaco, Damiano Bernardini, affinché si faccia portavoce dei disagi dei suoi concittadini e risolva la situazione nel più breve tempo possibile.  Da oltre due anni e mezzo, come abbiamo sottolineato più volte, nel silenzio più assordante dell’amministrazione comunale i residenti sono costretti a riportarsi a casa i rifiuti particolari, come laterizi, cemento, cartongesso e a pagare, per smaltirli in altro modo, perché l’isola ecologica è sprovvista dell’apposito contenitore. La misura è colma e l’intervento deve essere repentino”.

Continua il comunicato della Lega, “ci chiediamo anche come possa conciliarsi la vocazione green ed ambientalista, volta al riciclo e alla risoluzione delle problematiche derivanti dal riscaldamento globale del primo cittadino, con la palese carenza che siamo costretti a raccontarvi. Va bene sostenere la giovane ambientalista Greta e combattere le battaglie per salvare il pianeta ma perché, signor sindaco, non pensa anche a ‘salvare’ i suoi cittadini da questi continui disagi derivanti dalla sua incuria? Vigileremo e torneremo sulla questione, finché non verrà risolta”.




I carabinieri continuano i controlli nei cantieri. Tra Ficulle e Baschi 3 oltre tremila euro di ammende e 1200 di sanzioni

Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Terni sta effettuando nell’ultimo periodo una serie di controlli ai cantieri edili, dove, oltre a controllare l’ordinaria normativa di settore verifica anche il rispetto dei protocolli anti Covid per il settore edile. 

In particolare il NIL, unitamente all’Ispettorato del Lavoro e all’Arma Territoriale, a seguito di attività ispettiva svolta sui cantieri situati nei territori dei Comuni di Ficulle e Baschi, ha deferito in stato di libertà i responsabili legali di due ditte con sedi legali rispettivamente a Rimini e Siena, per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e mancato rispetto dei protocolli anti Covid.  In tale materia le violazioni accertate sono state di mancata apposizione della cartellonistica prevista, mancato utilizzo di mascherine da parte degli operai, mancata verifica dei lavoratori fragili e mancato rispetto delle procedure di sanificazione dei bagni chimici presenti.

Nel complesso sono state elevate ammende per complessivi 3.600 euro e sanzioni amministrative per circa 1.200 euro.




Interrogazione parlamentare al ministro di Saltamartini e Caparvi (Lega) per scongiurare la chiusura delle filiali CRO

La Lega a tutti i livelli si sta impegnando per evitare la chiusura di alcune filiali della Cassa di Risparmio di Orvieto, presenti in alcuni piccoli comuni dell’orvietano e dell’amerino.  Secondo il nuovo piano strategico ed industriale della Banca Popolare di Bari, controllata da Medio Credito Centrale S.p.A., nell’ottica di una revisione dei costi, sembrerebbe infatti programmata la chiusura di nove filiali della Cassa di Risparmio di Orvieto, tra le quali anche le sedi distaccate di Porano, Alviano, Montecchio e Baschi.
I parlamentari della Lega Umbria, Barbara Saltamartini (prima firmataria) e Virginio Caparvi, hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’economia e delle finanze per sapere quali iniziative, di propria competenza, intenda adottare al fine di scongiurare la chiusura delle filiali sopracitate, che costituiscono un fondamentale presidio per l’intera comunità locale. “La prevista chiusura di tale filiali, presenti da anni sul territorio – sottolineano i due parlamentari del carroccio- danneggerebbe ulteriormente i relativi comuni, già da tempo alle prese con problemi strutturali di carenza di servizi e vittime del conseguente spopolamento.  La presenza di succursali della banca sul territorio costituisce un punto di riferimento per cittadini e piccole e medie imprese, e riveste un ruolo di primaria utilità, soprattutto per le persone anziane, che non trovano agevole l’utilizzo dei servizi digitali e del cd. “home banking”. Per loro, la sede fisica della filiale, diventa anche un presidio sociale fondamentale.
A Porano, Alviano e negli altri comuni del comprensorio, spesso le frazioni sono dislocate a distanza di chilometri l’una dall’altra, e non di rado è problematico, raggiungere altri centri limitrofi. I servizi essenziali devono essere mantenuti sul territorio e la sede distaccata di una banca, in cui si può ritirare la pensione, pagare le bollette e svolgere tutte le commissioni del caso, diventa un presidio primario”.
“E’ prioritario – concludono Saltamartini  e  Caparvi – porre la giusta attenzione al contesto e al tessuto sociale di riferimento, valutando i disagi, che una determinata decisione, possa portare alla collettività.  Non possiamo assistere silenti ad un nuovo depauperamento dei servizi essenziali in questi piccoli comuni”.




Confermata la positività al covid di un sacerdote che opera nelle frazioni di Baschi, dal 1° aprile via allo screening

Il sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, ha comunicato che è stata confermata la positività al Covid-19 di uno dei sacerdoti delle parrocchie di Acqualoreto, Morre – Morruzze, Collelungo – Vagli.
Al fine di prevenire rischi di diffusione del contagio, nella giornata di giovedì 1 aprile, nelle frazioni interessate, saranno allestite delle postazioni per effettuare test rapidi a tutti i soggetti che hanno partecipato alle funzioni religiose dell’ultima settimana (messe e benedizioni Pasquali).  Nei prossimi aggiornamenti saranno fornite indicazioni circa i luoghi e gli orari di effettuazione di questi test.
Oltre ai partecipanti alle funzioni religiose (che potranno recarsi alle postazioni per effettuare il test rapido, senza bisogno di prenotazione), se ci fossero persone che ritenessero di avere avuto contatti stretti, sono pregate di contattare il numero di protezione civile: 331 3946425  Come sempre si raccomanda a tutti i cittadini la massima precauzione.



I sindaci del territorio preoccupati per i tagli delle filiali CRO, “è un nuovo colpo al rilancio dei borghi e delle Pmi”

Inizia a muovere i primi passi l’aggiornamento del piano industriale della Banca Popolare di Bari controllata da MCC e, di conseguenza, della controllata CR Orvieto.  Alla presentazione ai dipendenti hanno partecipato l’ad di MCC, Bernardo Mattarella, il presidente della BPB, Gianni De Gennaro e l’ad della stessa, Giampiero Bergami.  Sono cinque le linee strategiche all’interno delle quali si muoverà il gruppo, il riposizionamento strategico, focalizzazione su famiglie e Pmi, il rilancio di CariOrvieto, il ritorno alla redditività e il mantenimento di adeguati livelli di liquidità e di solidità patrimoniale.  E per ottenere questi risultati?  Nella presentazione e nel conseguente comunicato viene sottolineato che le due banche “assumeranno il ruolo di facilitatori e aggregatori di interessi sia nella filiera istituzionale di MCC sia, nei territori di riferimento, per i settori dell’agrifood e del turismo.  Un focus dedicato sarà rivolto al sostegno da fornire alle Pmi del territorio, rispetto alle quali le banche, anche grazie al loro ruolo istituzionale, diventeranno interfacce naturali”.  Un capitolo corposo viene dedicato al taglio dei costi e in tal senso sono da leggere le programmate chiusure delle nove filiali della CariOrvieto, un tributo alto per il territorio di riferimento dove dovrebbero essere 6 quelle da chiudere.  Il tam-tam si è messo subito in moto anche perché l’altro settore che dovrebbe essere sacrificato, ma non vi è alcuna conferma ufficiale, è la direzione commerciale.  Se l’impianto fosse confermato sarebbe un prezzo altissimo perché improvvisamente le imprese si troverebbero ad avere risposte da un centro non solo lontano fisicamente ma soprattutto dal punto di vista della conoscenza approfondita delle esigenze e dei bisogni di operatori economici e famiglie.

I sindaci dell’orvietano hanno avuto un incontro con i vertici della Fondazione che non ha potuto far altro che ricordare come l’Ente non possa interferire sulle decisioni operative e finanziare dell’azienda bancaria.

E’ chiara e percettibile la preoccupazione per i comuni che già soffrono la mancanza di alcuni servizi fondamentali e che con la paventata chiusura di alcune filiali vedrebbero peggiorare ulteriormente il quadro.  Per Damiano Bernardini, sindaco di Baschi, “sicuramente per una comunità come la nostra sarebbe un danno anche perché il piano industriale è esclusivamente incentrato sulla finanza e perde di vista il ruolo anche sociale della banca.  Il Comune si sviluppa su 8 frazioni e più di 70 Km quadrati di territorio, e abbiamo un’area industriale importante e proprio per quelle aziende l’unica filiale presente è un punto di riferimento di grane rilievo”.  Sempre Bernardini sottolinea come si stiano facendo grandi sforzi per aiutare i borghi a sopravvivere “ma senza servizi tutto è reso più difficile se non quasi impossibile”.  Per Federico Gori, sindaco di Montecchio e responsabile piccoli comuni di Anci Umbria, “la vera anomalia è che per discutere della banca ci siamo interfacciati come la Fondazione con cui, nella normalità, si discute di arte, cultura, sociale. La paventata chiusura di filiali nei piccoli comuni va a peggiorare una situazione già critica e poi non ne possiamo veramente più del solito leit motiv della razionalizzazione come giustificazione del depotenziamento di uffici e servizi per i cittadini verso i quali abbiamo responsabilità”.   Gori per evitare la cosiddetta razionalizzazione è disponibile ad ogni tipo di collaborazione “ma si deve ricordare che i cittadini, tutti, hanno di fatto aiutato il sistema bancario e ora quest’ultimo dovrebbe essere di aiuto ai territori e alle comunità più piccole che stanno provando ogni strada per il loro rilancio ma tutto viene reso difficile se si continua con la politica dei tagli dei servizi”.   Sempre secondo indiscrezioni due filiali a rischio sembrano essere quella del centro storico di orvieto e quella di Porano.  In merito Marco Conticelli, sindaco di Porano, ha dichiarato, “abbiamo saputo tutto la scorsa settimana e abbiamo chiesto un incontro con la Fondazione.  Pensavamo che tutto fosse rientrato dopo che dalla banca avevano parlato di rilancio della territorialità di CariOrvieto, invece si è tornati ai tagli.  La banca svolge un servizio soprattutto nei confronti degli anziani e di coloro che non hanno competenze digitali.  Ci saremmo attesi un minimo coinvolgimento in fase decisionale e invece non è stato così”.

Spicca proprio questo malinteso rilancio della territorialità della banca che sicuramente non può passare per la chiusura di filiali nel comprensorio di elezione e nella chiusura della direzione commerciale.  Per Giampiero Bergami, ad di BPBari, “intendiamo diventare il motore economico e sociale per lo sviluppo attivo del territorio, ponendoci come il partner di riferimento di famiglie e imprese, con l’obiettivo di trasformare il territorio in una realtà che valorizzi a pieno le sue risorse e crei valore nel sociale”.  Ecco proprio da qui si potrebbe ripartire, sul valore sociale e sul territorio, per cambiare effettivamente passo e iniziare il rilancio della banca insieme al territorio, comprendendone a pieno il suo valore e le sue criticità, senza invece andare a colpire proprio i piccoli comuni impoverendoli di un servizio necessario soprattutto per chi non ha ancora le competenze digitali necessarie.




Ritrovato ad Alviano dai Vigili del Fuoco il corpo dell’uomo che si è gettato nel Tevere dal ponte di Baschi

Durante le prime ore della mattina del 24 gennaio i Vigili del Fuoco di orvieto sono stati avvertiti di un possibile uomo che si è gettato dal ponte sul fiume Tevere vicino alla stazione di baschi.  Sono scattate immediatamente le ricerche con l’arrivo sul posto anche della squadra fluviale sempre dei vigili del fuoco da Terni.  La pioggia forte e il fiume in piena hanno reso le ricerche lunghe, difficili e pericolose .  Nel primo pomeriggio un corpo è stato individuato nei pressi della diga di Alviano trasportato lì, molto probabilmente, dalla forte corrente del Tevere in piena.  Fino al riconoscimento ufficiale, però, non si potrà avere la certezza che si tratti della stessa persona che si è gettata dal ponte di Baschi.




Signora di 88 anni viene soccorsa dai Carabinieri di Baschi avvertiti dai vicini preoccupati

A metà mattina del 7 gennaio, i Carabineri di Baschi sono stati avvertiti di un possibile problema per un’anziana signora di 88 anni che vive da sola.  I vicini si sono allarmati perché la signora non rispondeva alle chiamate.  Gli agenti della locale stazione dei carabinieri si sono recati sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e un’ambulanza del 118.  Dopo aver forzato il portone d’ingresso sono riusciti ad entrare nell’abitazione della signora di 88 anni.   Una volta entrati i militari hanno trovato la signora in terra e immobile.

Molto probabilmente nelle prime ore della mattina la signora è caduta accidentalmente provocandosi la frattura di una gamba.  La signora è stata dunque soccorsa dalla squadra del 118 e trasportata all’ospedale di Orvieto per gli accertamenti di rito che hanno confermato il generale stato di buona salute della paziente.