Luca Chioccia sta bene e festeggia il grande successo della Castellana

Luca Chioccia sta bene e, tra qualche giorno, potrà tornare a vendere macchine che è il suo mestiere. E’ una bellissima notizia, dopo l’uscita di strada che ha tenuto in apprensione qualche migliaio di spettatori assiepati sopra il bivio di Osarella.
Il giovanotto, a riposo precauzionale per l’infrazione a una costola, riassume così quanto accaduto: “In uscita dalla esse credo abbia perso aderenza il retrotreno. La macchina è andata fuori traiettoria finendo per il terrapieno sulla sinistra”.
Un bacio rivelatosi troppo appassionato, con inevitabile ripercussione sulle gabbie: quella interna alla vettura e l’altra, toracica del povero Luca.
Quanto successo è stato uno dei pochi nei, se non l’unico, di una due giorni di gara meravigliosa. Con riprese televisive eccellenti, molto particolare quella con il drone da far sembrare un autodromo vero la zona partenza, immersa nel verde dell’Umbria, piloti “gasati”, anche per l’approccio alla gara con la presentazione sotto il Duomo illuminato, macchine qualitativamente superiori alle precedenti edizioni. Poi il pubblico, numeroso per numero di presenze, paragonabili solo a quelle della prima edizione (1966) che portò tutta Orvieto tra Sangiorgio e Colonnetta di Prodo. Un’organizzazione esemplare elogiata, a più riprese, dai piloti saliti sul podio che non hanno mancato parole di apprezzamento al tracciato, fra i più tecnici e spettacolari dello stivale italico.
Non ultimo, un fuori quota, l’impegno con il quale i piloti, che arrivassero dalla Carnia o dalla punta estrema della Sicilia come, altrettanto dalla splendida Sardegna.
Ha vinto, rispettando le previsione, il campione dei campioni, quello con una marcia in più riconosciuta da tutti gli avversari, ammirato e rispettato come si conviene a una bella persona.
E’ mancato il record, ma solo perché il protrarsi della gara ha provocato l’abbassamento della temperatura dell’asfalto
Per il secondo posto è stata lotta fino all’ultimo decimo. L’ha spuntata Franco Caruso, davanti a Giancarlo Maroni, pilota giovane e in crescendo.
Come dimenticare Danny Zardo, stavolta su una Giada storica dalla quale ha spremuto tutto e di più.
Il cronometro, giudice inappellabile, ha contraddistinto tutte le gare, o quasi, delle altre categorie, pronto a rovesciare, spesso, il risultato da una gara all’altra.
In bella evidenza i giovani, che si prenotano protagonisti per le cronoscalate del futuro. Qualcuno è già da podio sul gradino più alto. Marco Nicoletti, nisseno doc, papà ex pilota e mentore, soli diciannove anni è uno fra questi. Ma parecchi over non sono stati da meno.
Gli orvietani in gara hanno fatto, tutti, del loro meglio.
Filippo Ferretti, dopo una seconda manche di prova che aveva fatto sorgere qualche dubbio, ha stampato una gara 1 meravigliosa, migliorando di quasi sette secondi il suo tempo migliore. Togliendo, circa, un secondo a chilometro, ha fatto ciò che riescono a fare i “grandi”. Bravo.
Michele Fattorini, in cuor suo, aspirava a qualcosa di meglio. Ma, ormai, i motori aspirati si vanno relegando in un angolino, sovrastati dai turbo. Già le precedenti esperienze, con alla guida Domenico Scola della stessa vettura, lo avevano dimostrato. C’ha messo qualcosa del suo, riuscendo a inserirsi nella top ten.
Un Andrea Bonifazi, veramente raggiante, è salito sul gradino più alto del podio. La concorrenza c’era, altrettanto agguerrita. Pistaiolo, in prestito alle salite, è stato veramente bravo.
Come, bravissimo, è risultato Mirko Schiavo. Secondo in una classe molto agguerrita. Un segnale davvero incoraggiante.
Che dire di Riccardo Trippini. Prove di studio, eccellente in gara, sul secondo gradino per un nonnulla. Restiamo in famiglia per congratularci con il padre, Giancarlo, che oltre a disputare una buona gara, ha pure avuto l’idea di disegnare un grosso “50”sulla sua vettura, a ricordo dell’anniversario della Castellana.
Rimanendo fra gli “anta”, fa davvero piacere il podio conquistato da Massimiliano Batella: “ è da parecchio che non gareggiavo, ma non potevo mancare a questo importante e significativo appuntamento”.
Altro ragazzone, finito fra i podisti, Francesco Laschino. La Ferrari, di cui era alla guida, è bestia da domare. C’è riuscito ma afferma: “Si può fare di meglio”.
Pescato, dalle riprese televisive, a menar pugni sul volante, Gabriele Bissichini, non si sa se rivolti a se stesso o alla macchina. Aveva scelto una Seat Ibiza diesel che faceva tanto fumo con altrettanto l’arrosto post riscontro cronometrico.
Poco più di un secondo è quanto separa Luca Ciuco dal podio. Poteva scapparci il risultato a sorpresa, visto chi erano i suoi competitor. Ottimo ad ogni modo
Mattia Chioccia, terzo di classe e bravo come sempre, ha potuto toccare con mano cosa significhi il gareggiare troppo poco. Lo hanno preceduto due habitue delle gare che lo faranno riflettere sullo “smacchiare” qualche quintale di legna in meno dedicando un po’ più di tempo a ciò che ama tanto.

Confortante, quanto fatto dai due esordienti: Lorenzo Degl’Innocenti, ormai conosciuto per il “grazie nonno” scritto sulla vettura, ha seguito il programma prestabilito: salire senza commettere errori e provare sempre a migliorarsi. Promosso. Identico riscontro per Riccardo Tronconi, gettatosi nella mischia senza paura dopo aver scelto una vettura abbastanza impegnativa.
Sempre più concreto. Andrea Pepè ha fatto belle cose. Il podio, però, era blindato dalla partecipazione di avversari forti quanto esperti.
Salite di livello le quotazioni di Gianmario Marrocolo che non commette più errori e porta sempre la macchina al traguardo.
Manca, tra i premiati dal concorso, Valentino Polegri. L’inizio prometteva benissimo. Poi si è inceppato qualcosa. C’entrano, forse, la sua gran voglia di fare, la sfida con lo sfortunato Luca Chioccia, l’inserimento, nella lotta tra i due, di Attilio Paese che ha finito per avere la meglio.
Gli “storici” hanno interpretato il ruolo al meglio. Tonino Camilli, Enrico Manucci, Enrico Pascucci hanno, tutti, portato a casa la coppa.
Rodolfo Lorenzini, Cristian Frustagatti, Stefano Spagnoli, Elisa Francese, Riccardo e Marco Pallottino, per motivi diversi, hanno dovuto accomodarsi tra i comprimari nonostante il grande impegno profuso. Fra questi, Giulia Gallinella, comunque seconda nella classifica “dame”, sempre piacevole, un po’ arrugginita dalla lunga inattività, intenzionata, però, a riprendere con continuità il discorso con le cronoscalate.
Ha vinto, anzi stravinto, Deborah Broccolini. La mettiamo fra gli orvietani, tanto è l’affetto che nutre per la corsa e la città. Oltre ad un secondo posto che conta e il primo tra le “dame”, ha animato, ancora una volta, il memorial da lei dedicato al padre, Attilio, appannaggio di Marco Nicoletti. Ma va ricordato il suo impegno nella fase organizzativa con gli inviti a tanti piloti poi, regolarmente partecipanti alla corsa.
Chiudiamo con Ettore Bassi, terzo nella classifica di classe, primo incontrastato per i Km percorsi nelle 24 h precedenti la gara. Dopo le prove del sabato era volato a Torino, protagonista dello spettacolo teatrale che lo vede impegnato in questo momento. Al termine, trasferimento in aeroporto per essere a Roma intorno alle sei del mattino. Altri chilometri per tornare a Orvieto, pronto per la gara. Ditemi voi se questo non è amore per la Castellana.




Alla Castellana del 50esimo anniversario iscritti 250 piloti

La Castellana piace ancora e tanto. Il suo fascino si sta dimostrando insensibile all’usura del tempo, anzi. L’edizione di domenica prossima, numero 50, ha raccolto 250 iscrizioni. Molte, moltissime, di là da ogni più rosea previsione stante il trend al ribasso che aveva colpito parecchie gare da inizio stagione in avanti.
Adesso, c’è solo da fare le cose per bene. Cosa che non preoccupa gli organizzatori, oramai abituati a migliorarsi a ogni edizione.
I lavori per l’allestimento del percorso procedono alacremente. Nelle foto si vedono gli operatori al lavoro , come nei momenti di meritato relax. Più che meritato, visto che c’è da maneggiare materiale pesante nella lunga camminata che va dall’arrivo alla partenza, metodo, anche questo, ormai consolidato.
Fra gli addetti, fa piacere ricordare Morena Trifici, ideatrice dei simboli che fanno già bella mostra sulle strade che portano al tracciato e in alcuni negozi della popolosa Ciconìa.
Costantemente sotto controllo il meteo, dal pomeriggio di domenica in particolare. Ma, mancano ancora diversi giorni e tutto può cambiare. Sarebbe un vero tradimento se la lunghissima estate decidesse di tagliare il traguardo proprio domenica.
Approntato, anche, il sentiero pedonale, novità di quest’anno, per consentire agli spettatori di raggiungere le curve di San Giorgio in piena sicurezza e senza arrecare disturbi o limitare le condizioni di piena sicurezza alla gara.
Pure iniziate le operazioni per l’illuminamento scenografico di Piazza del Duomo, dove, venerdì 13, nel tardo pomeriggio, si terrà la presentazione dei finalisti TIVM. Un momento, cui i piloti tengono molto. Divisi in tre gruppi, Nord-Centro-Sud, riceveranno l’applauso dei supporter e un gadget a ricordo della manifestazione, omaggio dell’Associazione della Castellana. La banda musicale “Città di Orvieto” intratterrà gli astanti oltre a eseguire l’Inno di Mameli come si conviene in una finale nazionale. A intervenire ci saranno anche alcuni figuranti del Corteo Storico.
Per i due giorni di gara, merito o causa dell’alto numero di partecipanti, sarà obbligatoria un’alzataccia. La prima macchina è data in partenza per 08.30. Ma ne varrà veramente la pena.




Per l’edizione del cinquantenario sono oltre 200 i piloti iscritti alla Castellana

Dal 13 al 15 ottobre a Orvieto sono attesi oltre 200 piloti per la Cronoscalata della Castellana, la storica gara automobilistica in salita anche quest’anno valida, per la terza volta, come Finale nazionale del Trofeo Italiano Velocità Montagna.

Un’edizione speciale quella del 2023 – la 50esima – presentata sabato 6 ottobre, nella Sala consiliare del Comune dal presidente dell’associazione “La Castellana”, Luciano Carboni, alla presenza della sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, del vicepresidente Aci Terni e fiduciario provinciale Aci Sport, Federico Giulivi, del vicepresidente dell’associazione “La Castellana”, Luca Gnagnarini, e della pilota Debora Broccolini. Ospite d’eccezione l’ex pilota di F1, Emanuele Pirro, cinque volte vincitore della 24 ore di Le Mans e da pochi mesi alla guida del McLaren Young Driver Programme, l’accademia dei piloti della scuderia britannica il cui Team Principal è l’ingegnere orvietano Andrea Stella.

Poco meno di 200 i piloti già iscritti alla gara, un numero destinato a salire fino al termine delle iscrizioni fissato a lunedì 9 ottobre. Novità di quest’anno la cornice scelta per la presentazione dei finalisti che si terrà venerdì 13 ottobre a partire dalle 19 in Piazza Duomo al termine della prima giornata come di consueto dedicata alle verifiche tecniche, dalle 9 alle 17 in Piazzale dei Faggi a Ciconia. Sabato 14 ottobre, a partire dalle 8.30, le due manche di prova  lungo i 6,190 chilometri di curve che si snodano sulla Strada regionale 79 bis Orvietana tra San Giorgio e Colonnetta di Prodo, tracciato naturale sul quale domenica 14 ottobre, sempre a partire dalle 8.30, i piloti si daranno battaglia per il titolo assoluto e i premi di categoriaDiretta su Aci Sport Tv, canale 228 di Sky.

La 50esima edizione è un traguardo importante – ha detto il presidente dell’associazione La Castellana, Luciano Carboni – che deve essere condiviso con tutti coloro che si sono succeduti nell’associazione in questi anni. Ospitare per il terzo anno consecutivo la Finale nazionale TIVM è qualcosa che ci qualifica e premia il lavoro svolto ma questo salto di qualità è anche un riconoscimento alla città di Orvieto perché correre qui, su un percorso apprezzato dai piloti e in un contesto simile, fa la differenza. Ringrazio il Comune di Orvieto per il sostegno e la co-organizzazione di questo evento. Senza la loro fiducia non avremmo ottenuto questi risultati“.

Con cinquanta edizioni in sessanta anni dalla prima edizione – ha affermato il vicepresidente Aci Terni e fiduciario provinciale Aci Sport, Federico Giulivi – la Cronoscalata della Castellana è una delle gare più importanti a livello nazionale e con la Finale TIVM ha fatto il definitivo salto di qualità. Anche quest’anno il livello dei piloti iscritti è molto alto e ci attende una gara molto competitiva“.

Come da tradizione alla tre giorni della Castellana parteciperà anche il Panathlon Club di Orvieto consegnando dei premi speciali che quest’anno – come spiegato dalla presidente Lucia Custodi e dalla governatrice del Panathlon Umbria Rita Custodi – andranno al giornalista sportivo Roberto Pace “per aver portato il nome dello sport orvietano a tutti i livelli”, e alla pilota perugina Deborah Broccolini “per essere stata sempre presente”.

Un premio che mi gratifica e che accetto molto volentieri”, ha detto Deborah Broccolini che nel 1996 perse il padre, anch’egli pilota, proprio sul circuito della Castellana. Ad Attilio Broccolini dal 2006 è intitolato un memorial, una gara nella gara che premierà anche quest’anno il primo classificato nella classe N1600 e 1600 Racing Sport. “La Castellana suscita in me tante emozioni – ha aggiunto – e sentimenti contrastanti di amore e odio. Mi ha tolto tanto, ma in questi anni mi ha dato anche tanto. Ricevo molti complimenti in tutta Italia per l’organizzazione fenomenale di questa gara ma quello che mi fa piacere è sentire come siamo visti da fuori, l’unità che c’è tra noi che non si concretizza solo nei giorni della corsa. E’ un’amicizia, una storia, e l’edizione di quest’anno sono sicura che resterà nella memoria di tutti coloro che parteciperanno“.

Il vicepresidente dell’associazione La Castellana, Luca Gnagnarini, ha snocciolato i numeri della corsa oltre a quelli degli iscritti: sono 200 le rotoballe di fieno che sono state disposte questa mattina lungo il percorso e saranno 200 le persone tra commissari di gara e staff che prenderanno parte all’organizzazione della manifestazione. Come lo scorso anno, anche per la 50esima edizione il pilota orvietano Luca Giovannoni ha realizzato un casco celebrativo dal nome “Città di Orvieto”, un omaggio alla città che viene rappresentata con i colori e i simboli dei quattro quartieri e lo stemma del Comune.

E’ un piacere essere a Orvieto – ha commentato Emanuele Pirro – perché qui si respira una passione straordinaria e non è affatto usuale la presenza del sindaco e la vicinanza dell’amministrazione comunale nei confronti di una gara automobilistica che altrove sono invece percepite come fastidiose. L’automobilismo può invece portare tanto al territorio a partire dal prestigio al paesaggio, come avviene in particolare per le corse in salita. E la Castellana si corre in un contesto fantastico come quello di Orvieto. Cinquanta anni sono tanti – ha aggiunto – e oggi la storia, come la salute, è una di quelle poche cose che non si comprano“.

La Castellana è una festa per la città – ha concluso la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani – e le parole che ho sentito anche questa mattina ci fanno capire quanti sentimenti suscita, le emozioni, l’umanità che c’è dietro a questa manifestazione. Questo dipende anche dalle persone che sono a capo e che si spendono nell’organizzazione, una grande squadra fatta di persone accomunate da una passione e che condividono un progetto. Questo è molto significativo per Orvieto, un esempio positivo per la città che deve essere promosso e sostenuto. Per questo abbiamo deciso di investire nell’evento e essere parte dell’organizzazione, orgogliosi della Castellana e della nostra città”. 




Ci siamo, tutto pronto per il cinquantenario della Castellana

Ottobre è arrivato, la Castellana si approssima. Le condizioni meteo restano favorevoli e aiutano coloro che operano nell’organizzazione nel curare al meglio la preparazione del tracciato. Non lo dicono ma farebbero carte false per conoscere la durata di un’estate prolungata.
Meteo Area Orvietano ancora non si pronuncia, meglio, per adesso segnalare le certezze.
La prima riguarda l’omologazione del percorso, firmata giorni fa, al temine del consueto sopralluogo della Commissione incaricata.
Restando in zona, segnaliamo l’apertura di un inedito sentiero a disposizione degli spettatori intenzionati a raggiungere le curve di San Giorgio evitando i camminamenti, peraltro non sufficientemente sicuri, nel tratto che va dalla partenza al tratto più conosciuto.
Come ufficiale la scelta di Piazza del Duomo per la presentazione dei finalisti TIVM, svoltasi finora in Piazza degli Aceri a Ciconìa. Un’opzione vivamente caldeggiata dall’Associazione e risultata vincente con il beneplacito del Comune e dell’Opera del Duomo. Per cui, venerdì 13, intorno alle 18.30/19.00 i concorrenti provenienti da Nord, Centro e Sud Italia avranno l’onore di ascoltare, scandito, il loro nome accanto ad una delle facciate più belle e famose del mondo. La piazza sarà illuminata, tipo festività natalizie, la banda di Orvieto allieterà il momento suonando, tra l’altro, l’inno di Mameli e non poteva mancare un gruppo di figuranti del Corteo Storico indossanti i tradizionali costumi. Saranno messi a disposizione pullman-navetta per il trasferimento dalla zona di Ciconìa (presumibilmente piazza del Fanello) al centro storico.
Confermata per sabato 7 ottobre alle ore 12.00, la presentazione ufficiale dell’edizione del cinquantenario. Sede, come accade da parecchi anni, il Palazzo comunale, Sala del Consiglio. Presenti, Sindaco e Assessori, Consiglieri comunali, Autorità civili e militari, oltre al Segretario della Commissione ACI SPORT per le salite, Federico Giulivi. Assicurata la partecipazione di Deborah Broccolini, pilota e amica della Castellana, che metterà in palio il Trofeo intitolato al padre Attilio riservate alle ragazze che prenderanno parte alla competizione.
Infine, per la gioia degli appassionati frequentatori delle competizioni in salita, c’è la certezza circa la presenza in gara di Simone Faggioli e Michele Fattorini.
Simone, campione pluridecorato in Italia e in Europa, già protagonista nella Pikes Peak International Hill Climb, la salita di 19.9 Km in altura (da 2862 mt slm a 4031), già confermatosi Campione d’Italia 2023 e vincitore delle ultime due edizioni (più quella del 2007) della gara orvietana, sarà di nuovo qui con tutta la squadra Best Lap di cui fanno parte altri affermati campioni.
Michele Fattorini, l’orvietano più vincente con i suoi quattro assoluti, sarà al via con un’Osella 2000, preparata da Paco 74, già utilizzata con successo da Domenico Scola jr. Gli ultimi due anni lo hanno trovato lontano dal mondo delle salite. Soltanto partecipazioni sporadiche, in Francia, Belgio, alla Trento-Bondone su vetture Wolf, ancora pistaiolo nel Campionato Italiano Sport Prototipi e su circuiti di Francia, Spagna, Belgio e Portogallo quale portacolori di Wolf France. Oggi è collaudatore istruttore della Lamborghini Automobili e fa base a Santagata Bolognese.
Le cronoscalate, però, sono sempre nel suo cuore. Sarà al via su una vettura competitiva per regalarsi/ci, magari un’altra soddisfazione.
Tra loro due sarà duello sportivo nella disfida: Simone, vincendo, aggancerebbe Michele nella classifica dei più vincenti. Michele, prevalendo, allungherebbe il distacco.




Il 29 giugno arriva a Orvieto il “Ferrari Cavalcade”, il percorso e le variazioni alla viabilità

Arriva a Orvieto il “Ferrari Cavalcade”, l’evento che ogni anno la casa del Cavallino rampante dedica ai suoi più importanti clienti nel Mondo chiamati, alla guida delle proprie vetture, a scoprire l’Italia e le sue eccellenze. Giovedì 29 giugno, a partire dalle 12 circa, giungeranno in Piazza Duomo da Roma 115 Ferrari e 230 ospiti internazionali. Gli equipaggi arriveranno a gruppi di tre e poi, a piedi, i partecipanti si sposteranno in Piazza del Popolo dove ad accoglierli ci sarà un’esibizione del Gruppo degli sbandieratori e musici dei Quartieri di Orvieto. Dopo il pranzo al Palazzo del Popolo è prevista la ripartenza e il rientro nella Capitale.

È proprio Roma la sede del “Ferrari Cavalcade 2023”, patrocinata dal Comune di Orvieto, il punto di partenza per andare alla scoperta di Lazio e Abruzzo e Umbria per l’edizione principale della manifestazione rivolta alle vetture moderne dopo quelle del 2015 e del 2019 dedicate esclusivamente alle vetture classiche.

Una gara di regolarità turistica alla quale partecipano alcuni tra i più importanti collezionisti di Ferrari nel Mondo che abbinano la passione per le “rosee” di Maranello con la storia, la cultura, le eccellenze enogastronomiche, le meraviglie architettoniche e i paesaggi mozzafiato dei territori attraversati. Una vera e propria “mostra su ruote” che parte il 27 giugno, con la cena inaugurale a Roma e proseguirà fino a domenica 2 luglio con le tappe giornaliere a Fiuggi, l’Abbazia di Montecassino, Cisterna di Latina, Caprarola, Orvieto, Tuscania, Celano, Fonte Vetica e Pratica di Mare

La manifestazione, nata nel 2011, ha dedicato le scorse edizioni nell’ordine a Bologna e l’Emilia-Romagna, Firenze e la Toscana, Roma e il Lazio-Umbria, Venezia e il Veneto, Bari e la Puglia, il Monte Bianco e la Valle d’Aosta, Capri e la Campania, Taormina e la Sicilia, il Principato di Monaco e la Riviera dei Fiori. Oltre a queste, sono state fatte quattro edizioni internazionali a San Francisco, Kyoto, Dubai e Abu Dhabi e l’ultima a marzo 2023 a Marrakech.

Cavalcade – spiegano gli organizzatori di Canossa Events che cura l’evento per conto della Ferrari – è l’occasione più importante che Ferrari offre ai suoi clienti come massima espressione dell’eccellenza italiana ed è stata pensata, fin dalle sue origini, proprio come opportunità di promozione turistica e culturale del nostro territorio nel Mondo“.

Il percorso

La carovana del “Ferrari Cavalcade” arriverà da Strada di Porta Romana e proseguirà su via Alberici, Piazza Febei e via Lorenzo Maitani per raggiungere Piazza Duomo. Una volta arrivati qui gli equipaggi si dirigeranno a piedi in Piazza del Popolo dove è previsto il pranzo e l’esibizione del Gruppo degli sbandieratori e musici dei Quartieri di Orvieto. 

La ripartenza delle vetture da Piazza Duomo avverrà tra le 14.10 e le 15.10 secondo il seguente percorso: Piazza Duomo, via Soliana, via Postierla, Piazza Cahen, Strada della Stazione, Strada delle Conce, rotatoria Porta Romana, Strada di Porta Romana in direzione Bolsena. 

Le modifiche alla viabilità

Nello specifico i provvedimenti per la viabilità:

  • Dalle 12.25 alle 13.25 circa di giovedì 29 giugno 2023, la circolazione veicolare lungo il tragitto che dalla rotatoria della Segheria porta in Piazza del Duomo sarà temporaneamente sospeso per il tempo strettamente necessario al transito delle autovetture in arrivo in Piazza Duomo.
  • Dalle 14.10 alle 15.10 circa di giovedì 29 giugno 2023, la circolazione lungo il tragitto che da Piazza Duomo porta fino alla rotatoria della Segheria, di cui in premessa, sarà temporaneamente interrotto per il tempo strettamente necessario al transito delle autovetture in uscita da Piazza Duomo.
  • Dalle 12.00 di mercoledì 28 giugno fino alle 20.00 di giovedì 29 giugno 2023, è fatto divieto assoluto di sosta con rimozione dei veicoli in tutta Piazza Vivaria per consentire l’allestimento delle strutture necessarie e lo stazionamento dei mezzi dell’organizzazione.
  • Dalle 7.00 alle 20.00 di giovedì 29 giugno 2023, è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in tutta Piazza del Popolo, con deviazione in via del Popolo direzione Piazza Cimicchi e in Piazza Vitozzi direzione via della Misericordia II^, per consentire l’esibizione dei gruppi e degli sbandieratori.
  • Dalle 5.00 alle 15.00 di giovedì 29 giugno 2023 è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in Piazza Cahen per consentire lo svolgimento del mercato cittadino.
  • Dalle 8.00 alle 18.00 di giovedì 29 giugno 2023, è fatto divieto assoluto di transito e sosta con rimozione dei veicoli in tutta Piazza Duomo, compresa tutta l’area prospiciente la Curia Vescovile (Sala Pieri), per consentire lo stazionamento delle vetture Ferrari.
  • Dalle 8.00 alle 18.00 di giovedì 29 giugno 2023, è consentita la sosta delle autovetture al seguito della manifestazione in Piazza Marconi sull’area a strisce gialle riservata scuolabus.
  • Dalle 10.00 alle 15.30 di giovedì 29 giugno 2023 e comunque fino alla riapertura al transito di Piazza Duomo, la circolazione del servizio trasporto pubblico locale subirà la seguente variazione:
    – Circolare A: fermata in Piazza Marconi anziché Piazza Duomo;
    – Circolare C: percorso normale fino all’uscita di Porta Maggiore, da Porta Maggiore deviazione su strada delle Conce e rientro in Piazza Cahen



La carovana di auto storiche della “Roman Roads 2023” sbarca a Orvieto il19 aprile e riparte il 20

Arriva a Orvieto la carovana della “Roman Roads 2023”, la manifestazione di Regolarità-Touring dedicata alle auto storiche organizzata da Triskelion con il supporto della Scuderia Campidoglio. La seconda edizione si svolge dal 18 al 22 aprile sulle antiche vie di Roma e Lazio, Umbria e Toscana e unisce, come nel format dell’iniziativa, la passione per i motori a quella per le meraviglie del Belpaese. Quaranta gli equipaggi in gara, circa 90 le persone coinvolte. 

Nella serata del 18 aprile la partenza della gara con il night stage in programma nel centro di Roma poi mercoledì 19 aprile rotta verso Orvieto passando per il lago di Bracciano, Tuscania, il lago di Bolsena e Civita di Bagnoregio. L’arrivo a Orvieto è previsto in Piazza Duomo intorno alle 17.30. La carovana sosterà in città una notte per poi ripartire giovedì 20 aprile, alle 10 in Piazza Duomo alla presenza dell’assessore allo Sport del Comune di Orvieto Carlo Moscatelli, in direzione di Siena attraversando la Valdorcia. Il 21 aprile la tappa conclusiva con un circuito con partenza e arrivo nella Città del Palio.




Il neo team principal di Mc Laren, l’orvietano Andrea Stella, premiato dal Comune e dall’Associazione La Castellana

“Orvieto e le mie origini hanno avuto un ruolo importante nella mia carriera ed è un onore poter portare il nome della mia città in giro per il Mondo”. Lo ha detto Andrea Stella, il 51enne ingegnere orvietano recentemente nominato Team Principal della scuderia McLaren, che nella Sala consiliare del Comune ha ricevuto dal Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, e dall’assessore allo Sport, Carlo Moscatelli, un riconoscimento per la carriera sportiva a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera città. Presenti anche il presidente de “La Castellana”, Luciano Carboni, insieme ad altri membri dell’associazione che organizza la storica Cronoscalata, e don Danilo Innocenzi, parroco di Sferracavallo, il quartiere di Orvieto dove Stella è cresciuto e dove vive la sua famiglia.

“Era da tempo – ha affermato il Sindaco – che insieme all’Assessore allo Sport Moscatelli avevamo immaginato un momento pubblico per rendere omaggio alla carriera di Andrea Stella e il destino ha voluto che siamo arrivati nel momento in cui ha ottenuto la promozione a Team Principal di una delle più prestigiose scuderie automobilistiche quale è la McLaren. Crediamo che Andrea possa essere la testimonianza di come attraverso la passione, l’impegno e la dedizione si possono raggiungere grandi traguardi e i nostri giovani, che spesso sono costretti a lasciare la città per motivi di studio e di lavoro, possono vedere in lui un esempio di come si può arrivare a grandi risultati e importanti palcoscenici anche partendo da un paese di provincia e rimanendo attaccati alle proprie origini”.

“Andrea – ha commentato l’Assessore allo Sport, Carlo Moscatelli – è la testimonianza che il merito paga sempre ed è arrivato dove è arrivato perché è bravo. E’ un orgoglio per Orvieto e io, da orvietano e uomo di sport, sono onorato di avere persone come lui che ci rappresentano nel Mondo”.

“Siamo orgogliosi di Andrea – ha chiosato don Danilo Innocenzi – che è rimasto sempre cittadino e parrocchiano, semplice e piccolo pur stando in frontiera tra le persone che contanoOggi stiamo celebrando non una persona ma un percorso di vita dove non è stato mai solo e dove non ha mai lasciato solo nessuno con la sua limpidezza e la generosità. Vedendo il suo lavoro i nostri figli e nipoti, anche quelli più in difficoltà, possono avere la speranza nei propri sogni e nei propri ideali. E questa è la battaglia più bella della vita”.

“Sono qui per un riconoscimento che a che fare con la Formula Uno – ha detto Stella – ma quello che ha guidato il mio cammino sono le origini, i fondamenti, le interazioni con le persone, la capacità di motivarle. Non motivi le persone se non con i valori, l’autenticità e se non toccando la loro parte emotiva. Questi aspetti si imparano solo in parte all’università o nel lavoro, si imparano nei posti giusti e io ho avuto la fortuna di essere cresciuto ed educato nel posto giusto. Bisogna essere sempre consapevoli dell’importanza delle origini e per questo ringrazio il Sindaco, l’Assessore e don Danilo non solo per questo riconoscimento ma perché questa occasione mi fa ritrovare la consapevolezza di chi sono, dove sono cresciuto, cosa ho ricevuto dalle persone con cui sono cresciuto e della fede, l’arma in più per gli uomini che quando tendono a mettere un limite scoprono che attraverso la fede si può andare oltre”.

“E’ un onore per me – ha aggiunto – portare Orvieto in giro per il Mondo e parlo della mia città ogni volta che ne ho l’occasione. Noi a Orvieto siamo cresciuti e forse non riconosciamo quanto sia bella, quanto ispiri le persone per la sua bellezza, per la qualità dei suoi prodotti. Ringrazio il Sindaco, l’Amministrazione e Parroco per il servizio che fanno alla città. Molti pensano che stare dalla parte di chi comanda sia un onore. Nel mio lavoro ho tante responsabilità, so che cosa sono gli oneri e voi di oneri ne portate tanti. Spero che la comunità lo riconosca e mi sento di ringraziarvi anche per quella comunità fuori dalla comunità, quella dei non residenti. So che siete di grande supporto a tante iniziative, me lo raccontano tante persone, come gli amici de ‘La Castellana’. Non sarei arrivato in F1 senza ‘La Castellana’ e ho grande ammirazione per Luciano e per tutti coloro che sostengono questa iniziativa. Anche qui ci sono tanti oneri – ha detto – ed è importante che la comunità lo riconosca e sia di supporto a chi permette e organizza iniziative e poi le porta al successo. E infine consentitemi di dire grazie a mia moglie perché io sono qui a prendere onori e oneri della professione mentre lei si prende principalmente gli oneri”.

Ad Andrea Stella è stato consegnato dall’Amministrazione comunale un lavoro in terracotta ad opera di Albero Bellini che raffigura i quattro simboli della città e dall’Associazione “La Castellana” una coppa raffigurante il Duomo di Orvieto.




Si è chiusa una Castellana a “cinque stelle” protagonisti Orvieto, Simone Faggioli e i piloti orvietani

Castellana a cinque stelle. Tutte meritate. Si parte dal dopo corsa, con il supremo giudizio del pubblico, manifestato, pubblicamente lungo il percorso, si prosegue con quanto diffuso dai social. Il serpentone delle macchine, di ritorno verso il paddock una volta ultimate le premiazioni e riaperto il parco chiuso, era atteso da centinaia di persone, per nulla annoiate dalla lunga pausa, riunite a bordo strada per tributare l’applauso ai protagonisti. Non un episodio isolato, ma ripetuto in ognuna delle zone diventate, per un giorno, tribune naturali. Sui social, centinaia di commenti, tutti entusiasti, senza alcun riscontro negativo. Se, da altre parti, festeggiare i piloti è fatto normale, a Orvieto, fino a ieri, s’era trattato di manifestazioni per pochi irriducibili da passare, quasi, inosservate. Come ,del resto, il bombardamento da tastiera, sempre lontano da punte record.
Altrettanto interessante, esaminare le origini di tanto entusiasmo. Sulle tribune era prevalso un intreccio di dialetti, totale copertura di tutto lo stivale. Risultato, evidente, di una buona promozione (altro merito dell’organizzazione) e di come, l’evento “Finale”, fosse atteso in campo nazionale.
Una dimostrazione di quanto possa valere il “turismo sportivo”, di cui beneficia la città e le più disparate attività.
Ha vinto il migliore, Simone Faggioli, e tutti si sono inchinati, con rispetto, al numero uno italiano, europeo, nonché protagonista alla Pikes Peak, salita USA, per driver veri. Per poco, non ha battuto il record stabilito l’anno scorso, quando il tracciato era privo di chicane. Chapeau.

GLI ORVIETANI PIU’ GIOVANI: Tra i 239 iscritti c’erano quattro orvietani Under 25, grandi appassionati, più o meno affermati. Proviamo ad addentrarci nello loro performance.
Filippo Ferretti , oramai esperto, ha preferito ingraziarsi la Wolf, guidata per la prima volta, con un approccio progressivo. Prudente nelle due prove del sabato, in una delle quali ha testato pneumatici per una Casa prossima a entrare nelle salite, è diventato abbastanza aggressivo in gara uno, addirittura esplosivo in quella conclusiva, tanto da portare in bacheca il primo posto di classe, il secondo di gruppo, oltre al decimo posto della classifica assoluta. Difficile, di solito, assistere alle esternazioni di Filippo su ciò che prova interiormente. Ieri lo ha fatto, anche deliziando, a gomme fumanti, chi lo applaudiva sul percorso di ritorno dopo la gara.
Valentino Polegri ha fatto il suo, andando anche oltre. Il secondo posto dietro Luca Chioccia, che in questo momento rappresenta uno dei migliori connubi pilota/macchina, rispolverando il vecchio motore dopo la breve vita del nuovo contenendo il distacco, vale davvero tanto.
Andrea Pepè ha saputo ben gestire corsa e macchina. La classifica lo trova nella prima metà dei concorrenti della classe RS1.6. E’ stato premiato, quale orvietano più giovane, con la targa Panathlon Junior, consegnata da Flavio Zappitelli, presidente Panathlon Junior Orvieto
Ilaria Prosperini: Per lei, alla seconda gara, macchina al traguardo, nessun problema. Tutto a merito della ragazza che abita sul percorso. Peccato riesca a indossare casco e tuta solo una volta l’anno.
I PIU’ SFIGATI
Quasi tutti i piloti sono soliti accusare piccolo problemi, la maggior parte risolvibili prima della gara. Se succede dopo la partenza allora sono guai. Riccardo Pallottino, Luca Giovannoni, Michele Fattorini fanno parte della cerchia “ritirati”, dopo aver preso regolarmente il via. La macchina di Riccardo ha accusato un guasto serio e irriparabile, almeno in tempi brevi, fin dal sabato. Debutto rinviato per il giovane acconciatore orvietano. Sulla Radical di Luca Giovannoni , in gara 1, si sono verificati problemi con l’elettronica costringendolo alla resa in prossimità del bivio d’Osarella. Sulla macchina, sempre guidata, finora, da Filippo Ferretti, non s’erano mai evidenziati inconvenienti del genere. Kedda, per fortuna, ha risolto il problema nell’intervallo, consentendo a Luca di correre una seconda manche oltremodo discreta, ma, la classifica era ormai andata. E’ stata buona, semmai, per mostrare il casco promozionale, Pro Orvieto, disegnato dallo stesso pilota.
Dal “virus elettronico” non si è salvato neppure Michele Fattorini. Il guaio al sistema elettronico del cambio aveva mandato qualche segnale già alla vigilia. Individuato il problema, s’era cercata una soluzione, ma non c’era tempo materiale per reperire un “attuatore”. In gara 1 è filato tutto abbastanza liscio con la conferma del tempo per entrare tra i primi dieci della classifica generale. La Wolf 1150, però, ha messo di nuovo il broncio nella salita decisiva, con il cambio bloccato in quinta marcia al momento di scalare. La roccia era vicina, ma è andata bene. Si consolerà con l trasferta in India, tester del marchio bresciano in quattro eventi motoristici promozionali.
I LONGEVI: Sono Giancarlo Trippini, Marco Passero, Luciano Posti. Marco, la cui prima Castellana fu quella del 1979, ha voluto provare l’ebbrezza Wolf, macchina, comunque diversa, dalle tante guidate in anni precedenti. L’aveva già provata a Gubbio, oltre che in un paio di test presso Wolf France. Si è ben difeso e, soprattutto, divertito. Ha ricevuto il premio assegnato dal Panathlon Club Orvieto, al pilota orvietano con il maggior numero di partecipazioni.
Giancarlo il civitellese, a digiuno di gare da tantissimo tempo, scelta la macchina giusta per il rientro, ha optato per la regolarità delle prestazioni. E’ salito con tempi abbastanza simili, evidenziano una guida senza sbavature. Bravo Giancarlo.
Luciano, il vetraio/pilota della inconfondibile FIAT 700 di colore giallo ha vissuto una tre giorni particolare. Sabato, era sembrato tradito dal motore. Dopo accertamenti approfonditi si è scoperto che, proprio lui, aveva lasciato lento il blocchetto spinterogeno. Un sospiro di sollievo, condito a un po’ di collera e via di nuovo, a caccia di quel trofeo, poi, regolarmente conquistato
GLI ALTRI PODI: I due Copparoli ++ sono stati Gabriele Bissichini e Riccardo Trippini.
Gabriele, oltre ad aver stravinto la classe di appartenenza, si è classificato secondo nella graduatoria di gruppo. Un risultato ottimo che, però, soddisfa il pilota/preparatore fino a un certo punto: “ Senza la toccatina in gara 1 avrei potuto far meglio”. E fa un’altra considerazione: “ Forse, per dare il meglio quale pilota, dovrei dedicare più tempo alla guida. Oggi è sempre più complicato inventarsi qualcosa e l’allenamento diventa indispensabile”. Riccardo Trippini ha dato tutto ciò che poteva, riuscendo a mettere in fila ben diciannove competitor, fra i quali, il finanziere abruzzese, Claudio Pio, fresco di successo nel CIVM. Riccardo sta vivendo un momento di grazia, l’invito rivoltogli da Achille Guerrera, “partecipa al CIVM”, non è parso fuori luogo. La Castellana 2022 gli ha, anche, fatto omaggio, per meritocrazia, del Memorial Attilio Broccolini, istituito dalla mitica Deborah, figlia di Attilio e al quale i piloti tengono moltissimo. Luca Chioccia continua a collezionare successi (RS Plus 1.4) che contribuiscono a migliorare l’autostima. Adesso che è ben assecondato dalla macchina, sa pure gestirsi meglio. E chissà se può entrarci il cognome, perché il podio lo ha salito anche Mattia Chioccia. Non arrivando al gradino più alto, in quanto occupato da un pilota bravo, quanto esperto, che risponde al nome di Vincenzo Ottaviani. In compenso c’è salito due volte, perché terzo nella classifica di gruppo. Una lieta sorpresa è stato il terzo posto conquistato da Mirko Schiavo. Gli iscritti, classe RS 1.4, erano dodici e ciò fa crescere il valore dell’impresa di un semi-esordiente. Ha gestito la corsa da pilota affermato, togliendo dodici secondi al tempo stabilito in qualifica 1.
IL RESTO DEL GRUPPO: Non hanno staccato tempi clamorosi, ma il fatto che, rotture a parte (vedi Pallottino), abbiano sempre tagliato il traguardo depone a favore per un gruppetto definibile “di sostanza”. Ne fanno parte: Stefano Spagnoli, Luca Ciuco, Cristian Frustagatti, Stefano Gentileschi, Diego Bordino, Gianmario Marrocolo, Rodolfo Lorenzini.
L’Alfa Romeo 155 del comandante ha fatto un po’ le bizze. Per la gara sembrava essersi rimessa, mancando, però, dello spunto che sarebbe servito. Stefano, si è allora affidato alla regolarità, sperando, magari, in qualche piccola disavventura degli altri. Stava per avere ragione, è rimasto a un passo dal podio.
Luca, vicino all’Associazione prima di decidersi a infilare il casco, ha saputo all’ultimo momento che, volendo correre, l’unica macchina, ancora disponibile, era una Peugeot 308. Nulla a che vedere con la Mini che aspettava e che meglio conosceva. Vista, presa e sotto in apprendistato intensivo per capirne, almeno, le particolarità principali. A differenza di come, qualcuno, possa credere, Luca è persona che non s’impressiona. L’ha guidata in scioltezza, senza strafare, segnando tempi di buon rilievo. Si è pure invaghito e sta già pensando all’anno prossimo. Cristian, Stefano, Diego hanno fatto tutto ciò che era possibile per tirar fuori il meglio dalle vetture a disposizione. Siano riusciti o meno, solo loro possono saperlo. A Gianmario sembra aver fatto bene qualche ora in più di competizione, prendendo parte a più di una gara. Appare più sciolto, sicuro e meno arrembante. Buoni segnali per la prossima stagione. Rodolfo, arrivato alla gara leggermente arrabbiato per via della question punteggi, aveva dichiarato che avrebbe dato il massimo. Presumibile, sia riuscito solo a metà.
Essendo, tutti o quasi i piloti, associati alle Scuderie orvietane che crescono, il bilancio di :Kedda , Mocetti Corse, Race Project, Orvieto Corse, Pascucci Racing si chiude in buona salute.




Si scaldano i motori per la Castellana 2022 con tante certezze e qualche “miracolo” ancora da compiere

Lo scorso anno furono 200 +1 gli iscritti alla Castellana 2021. Un successone per Orvieto e gli organizzatori, per ACI Sport cha aveva messo a calendario la prima finale TIVM. Tanto da convincere lo stesso Ente di promozione sportiva a confermare la Città del Duomo, sede della finale 2022. Un riconoscimento importante, quanto impegnativo, in particolare per gli addetti ai lavori. Che si stanno operando, già da qualche tempo, con entusiasmo almeno pari o superiore a quello consueto, per rendere l’insieme ancora più attraente. Compito, pure questo non semplice, anzi complicato, perché si tratta di intervenire su un meccanismo praticamente perfetto. La passione ci ha abituati ai miracoli, con la quasi certezza che riusciranno a dare un’altra lucidatina all’immagine della città.
Sono 56 anni gli anni che compie la Cronoscalata, quarantotto le edizioni disputate. Un record per un evento sportivo che si esaurisce nel breve spazio di tre giorni, un primato rispetto alle aspettative di vita di altri eventi, nati, cresciuti e poi scomparsi dai calendari delle manifestazioni.
La Castellana ha imparato a farsi amare non soltanto da chi ha il motorsport nel sangue, conquistando l’affezione di tutti gli orvietani.
La centralità di Orvieto e le importanti vie di comunicazione che la toccano hanno sempre fatto la loro parte. Fra le numerose cronoscalate che si svolgono sul territorio nazionale, sono poche, forse nessuna, con la linea di partenza a tre soli Km. dal casello autostradale. Gli spazi da adibire a paddock sono ampi e sufficienti per soddisfare le esigenze delle squadre e dei piloti.
L’Urbs Vetus, comunque attraente, stuzzica l’intera famiglia per una gita, ad accompagnare chi si infila tuta e casco, mettendosi alla prova su un tracciato veloce, quanto tecnico e abbastanza complesso.
Gli orvietani non hanno, nelle corde, la presunzione di affermare che sia il migliore, lasciando il giudizio a chi gareggia. Certamente, quando misurava 7,600 mt aveva qualcosa in più, come la esse veloce prima del traguardo, preceduta da un allungo di circa un Km. Roba da far rimbalzare il cuore. Ma c’è ancora tanto, anzi moltissimo da vedere. Il tratto misto al bivio d’Osarella, tribuna vip per quelli dal palato fine, regala o toglie i decimi che fanno la differenza. L’entrata e uscita dalla zona di San Giorgio offrono rinnovano sempre il catalogo di errori, così come la curva Arcangeletti o i tornanti a metà percorso. Ce n’è, veramente, per tutti, sia per chi è al volante, come per coloro che assistono alla gara. Sembra, possa tornare Simone Faggioli, trionfatore 2021, così come Danny Zardo, grande pilota, forse il più versatile per spingere al massimo qualunque vettura gli sia affidata. La famiglia Fattorini ha portato ha portato in casa diversi successi assoluti . Prima con papà Fabrizio, adesso Michele, che di Castellane ne ha vinte quattro e ambisce alla manita. Salvo imprevisti, porterà in gara una delle ultime creature WOLF, dotata di motore turbo automobilistico, presentata quale nuovo spauracchio per le vetture sport più note.




Un anno da incorniciare per la Pascucci Racing Team con Stefano Spagnoli, Enrico Pascucci e Marina Pasqualoni

La Pascucci Racing Team fa il pieno di titoli per il 2021.  L’ultimo della serie è arrivato nello scorso week-end con il Trofeo Italia Classico grazio proprio a Enrico Pascucci.  Sceso in pista con la Peugeot 106 Rally per conquistare il Racing Stat Plus 1400, il pilota orvietano aveva come obiettivo quello di terminare la gara.  Le auto in gara sono state divise in due griglie così la gara di Magione è stata particolarmente godibile per il numeroso pubblico accorso.  Pascucci ha condotto la gara perfetta e attende il momento giusto prima di lanciarsi all’attacco per ricucire il divario sul suo diretto avversario, il leccese Massimiliano Parisi.  L’obiettivo del sorpasso viene centrato al decimo giro e poi senza difficoltà, allunga e amministra sino alla fine il suo undicesimo posto assoluto e la conseguente vittoria in RS Plus 1400, titolo di categoria.  Questo è il terzo titolo della stagione.  A novembre Marina Pasqualoni aveva trionfato nella classifica Dame, mentre Stefano Spagnoli, comandante della Polizia Stradale di Orvieto, si è laureato campione della classe Racing Start 2000 con la sua Alfa 155.

E’ un anno da incorniciare il 2021 per la Pascucci, un team giovane, formato da tanti giovani.  Sono da sottolineare anche le belle prove del pilota Lorenzo Lupi, di Castel Giorgio, con la Citroen Saxo VTS Mkl.  E’ stato lusinghiero anche il risultato del team alla Cronoscalata della Castellana dove hanno partecipato anche Giorgio Natali e Elisa Francese.  Intanto si programma il 2022 e la Pascucci Racing sarà presente nel Trofeo Italia Classico, diverrà presenza regolare nel Trofeo Italia Storico con almeno tre vetture e poi sono pronti tanti altri progetti e novità molto interessanti.