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Durante gli scavi a Ficulle torna alla luce la villa romana di Claudio Tiberio Termodonte

Era dalla fine dell’ottocento che se ne erano perse le tracce, quando vennero recuperate iscrizioni ed elementi decorativi in marmo, individuando anche un impluvium. Si tratta di un insediamento d’epoca imperiale sorto lungo la riva del fiume Chiani, l’antico Clanis, fiume di primaria importanza in epoca etrusca e romana in quanto era navigabile nelle due direzioni. Si tratta della villa d’epoca romana, di Claudio Tiberio Termodonte.

Dal 22 giugno 2023 un team di ricercatori e studenti della University of Oklahoma è sulle tracce della villa in loc. Pian di Mealla, a Ficulle. La direttrice dello scavo è Susan Alcock coadiuvata sul campo da Joey Williams mentre Claudio Bizzarri coordina l’intero progetto, di cui è concessionario il Comune di Ficulle. 

Nella mattinata di martedì 18 luglio lo scavo sarà aperto al pubblico, mentre nella serata di mercoledì 19 luglio, alle ore 21 presso il Teatro San Lorenzo di Ficulle verranno presentati i risultati della prima campagna di scavo, una delle tre già progettate nel periodo 2023-2025. 




Buccheri e pezzi di calici in ferro, i reperti scoperti alla Necropoli del Crocifisso del Tufo in diretta su Rai Uno

Nuove testimonianze del passato emergono dalla Necropoli etrusca di Crocifisso del Tufo. I reperti, circa una dozzina tra buccheri e pezzi di antichi calici in ferro, sono stati rinvenuti nel corso dei lavori di restauro di una tomba nell’area sud ovest della Necropoli, oggetto di un progetto di recupero e valorizzazione promosso dal Comune di Orvieto in sinergia con la Direzione regionale Musei dell’Umbria e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria. I resti risalenti al 500 a.C. circa sarebbero ciò che rimane del pesante saccheggio che l’area in questione della Necropoli ha subito all’inizio del 1800.

Il recupero dei reperti archeologici ha avuto una inattesa ma gradita vetrina poiché gli archeologici Paolo Binaco (nella foto) e Federico Spiganti, su incarico del direttore dell’area Lara Anniboletti, li hanno estratti proprio nel momento in cui si trovavano nella Necropoli di Crocifisso del Tufo le telecamere della trasmissione di Rai Uno “Camper”. La giornalista-archeologa inviata, Valentina Caruso, ha potuto così mostrarli in anteprima nel servizio andato in onda nella puntata del 21 giugno.

L’intervento di valorizzazione, finanziato con 200mila euro con i fondi della Strategia dell’Area Interna “Sud-Ovest Orvietano”, ha l’obiettivo di recuperare una parte della Necropoli e renderla completamente fruibile al pubblico. Il progetto, redatto dall’architetto Simone Moretti Giani su indicazione scientifica della direzione della Necropoli e di Luca Pulcinelli, funzionario archeologo della Sabap, interessa un’area demaniale di circa 115 metri quadrati dove si trovano sei tombe: cinque a camera e una a cassetta.

“Dal passato di questa città – commenta il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – continuano ad emergere testimonianze della vita di oltre 2500 anni fa. Un patrimonio, quello archeologico, che vogliamo valorizzare attraverso gli interventi che si stanno portando avanti alla Necropoli di Crocifisso del Tufo ma che interesseranno pure gli scavi del Campo della Fiera, di cui abbiamo recentemente approvato il progetto esecutivo anche questo finanziato con 200mila euro dalla Strategia delle Aree interne, con la finalità di rendere visitabile l’area del Fanum Voltumnae, il santuario federale delle città etrusche”.




Accordo tra Pozzo di San Patrizio, Narni Sotterranea e Cisterne di Amelia per promuovere l’Umbria dal profondo

Dall’epoca romana al Medioevo fino al Rinascimento, un percorso fra i sotterranei di tre città per scoprire la storia dell’Umbria nel profondo. Presentato nella Sala consiliare del Comune di Orvieto, il progetto di promozione e valorizzazione reciproca del Pozzo di San Patrizio di Orvieto, Narni Sotterranea e delle Cisterne romane di Amelia.
Presenti il sindaco di Orvieto e assessore al Turismo, Roberta Tardani, l’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Amelia, Elide Rossi, l’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Narni, Giovanni RubiniRoberto Nini e Annamaria Loretani di Narni Sotterranea, Stefano Grilli ed Elena Trippini di Sistema Museo, la società cooperativa che gestisce i servizi del Pozzo di San Patrizio di Orvieto e le Cisterne di Amelia. I tre siti sono tra i principali luoghi d’interesse turistico underground della provincia di Terni e registrano ogni anno un elevato numero di visitatori provenienti da ogni parte del Mondo per l’indiscusso interesse storico, artistico e culturale che esprimono. L’accordo intende quindi avviare un percorso di collaborazione che possa accrescerne la visibilità e mettere in rete il sistema di relazioni che ciascuno dei tre attrattori turistico-culturali ha con altre realtà del territorio umbro e non solo.

La convenzione triennale alla base dell’accordo – sottoscritta questa mattina da Comune di Orvieto, Associazione culturale Subterranea e Sistema Museo – si pone come obiettivo la promozione integrata e reciproca dell’offerta turistica e culturale ma soprattutto di creare percorsi turistici tematici e integrati e di favorire la permanenza dei turisti interessati a visitare città d’arte e piccoli borghi della zona sud occidentale dell’Umbria. Nel concreto, oltre alla presenza nei tre siti del materiale informativo e alla promozione condivisa sui canali web e social di iniziative ed eventi, si partirà da subito con una reciproca scontistica sui biglietti di ingresso. Con il ticket del Pozzo di San Patrizio si potrà dunque accedere a prezzo ridotto a Narni Sotterranea e alle Cisterne di Amelia e viceversa.
“Un accordo – ha affermato il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – che va nella direzione indicata dall’assessorato regionale al Turismo di una promozione sempre più coordinata e congiunta dei territori dell’Umbria e che si inserisce nel processo di valorizzazione del Pozzo di San Patrizio e dei sotterranei di Orvieto che abbiamo portato avanti in questi ultimi tre anni. Con quasi 250mila visitatori raggiunti nel 2022, record di sempre – ha proseguito – il Pozzo di San Patrizio è uno dei siti storici e turistici più importanti dell’Umbria e d’Italia grazie a un importante lavoro che lo ha messo al centro di efficaci campagne di comunicazione ma anche di iniziative ed eventi che ne hanno rinnovato l’esperienza di visita. Quello che ora stiamo facendo anche con la Città nascosta (Orvieto Underground, Pozzo della Cava, Labirinto di Adriano, Sotterranei di Sant’Andrea e del Duomo) che oggi viene promossa congiuntamente e sarà protagonista a febbraio dell’iniziativa di San Valentino Innamorati di Orvieto. Allargando l’orizzonte ai sotterranei delle città di Narni e Amelia non solo vogliamo amplificare la promozione ma proporre Orvieto come destinazione turistica e hub da cui partire per andare alla scoperta dell’Umbria. In questo momento poi – ha concluso – abbiamo l’ambizione di diventare Capitale italiana della Cultura 2025 in un momento veramente importante e fertile per l’Umbria. Accordi come questo possono essere anche da esempio per la Regione sul fronte dell’integrazione e della valorizzazione delle bellezze dei nostri territori”.
“Questo accordo è espressione della capacità dei Comuni  e delle associazioni promotrici – ha detto l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Amelia, Elide Rossi – di fare rete per  far conoscere al meglio e in una prospettiva più ampia, i territori di questa parte dell’Umbria che da Orvieto raggiungono Narni attraversando il distretto dell’amerino e quindi la città di Amelia. Il Comune di Amelia – prosegue – nella piena consapevolezza dell’importanza di fare rete, come sostenuto dall’assessorato regionale alla Cultura e al Turismo, non può che esprimere profonda soddisfazione per la neo nata collaborazione di offerta turistica e culturale, che prevede oltre ad una promozione integrata, una reciproca scontistica sui biglietti. Amelia prevede un biglietto unico del circuito museale, che permette la visita tematica a Palazzo Petrignani, al Museo Archeologico e alla Cisterna romana. Siamo sicuri che questo sia un ulteriore passo verso una visione multicentrica, ampia e condivisa della politica turistico culturale, in grado di sviluppare una crescita virtuosa e coinvolgente dei nostri territori e quindi della Regione Umbria”.
“La contaminazione tra varie realtà diverse ma che hanno delle similitudini – ha spiegato l’assessore alla Cultura e al Turismo di Narni, Giovanni Rubini – è importante per far conoscere l’Umbria del Sud in questo percorso che abbiamo iniziato, anche in collaborazione con il Comune di Amelia, con il progetto della Terra dei Borghi Verdi. Un’iniziativa che nasce dalle associazioni che si prendono cura delle nostre bellezze e che punta ad aumentare nel tempo l’esperienza in questi territori ammirandone le bellezze culturali e assaporando le eccellenze enogastronomiche. Un primo tassello che è stato messo e che sarà utile per metterne degli altri”.
“Narni sotterranea – ha detto Roberto Nini di Narni Sotterranea –  è fondatrice dell’Associazione Italia Sotterranea che comprende i principali ipogei nazionali, ed ha voluto che questo legame si creasse anche a livello locale con Amelia e Orvieto in particolare, dove ha già una proficua collaborazione con Orvieto Underground e il Pozzo della Cava. Da sempre abbiamo creduto nella collaborazione con altre realtà, regionali prima e nazionali poi, in modo da realizzare una rete che consentisse al turista di conoscere in tempo reale mete vicine, facilmente raggiungibili, capaci di farlo sostare più giorni, per fargli scoprire anche le altre bellezze umbre e nel contempo incrementare l’economia che gravita intorno a questo settore”.
“Aver contribuito a creare un sistema di promozione reciproca fra questi tre sotterranei dell’Umbria – hanno spiegato Stefano Grilli ed Elena Trippini di Sistema Museo – è stato per noi un importante traguardo, perché crediamo che sarà la novità della prossima stagione turistica. Un modo insolito per i visitatori di conoscere la storia del nostro territorio, non con gli occhi rivolti verso il cielo, come siamo abituati, ma con lo sguardo attento verso il basso. Percorrendo le strade panoramiche di questa parte dell’Umbria, in un raggio di circa 50 chilometri di distanza, si incontrano le tre città, tutte facilmente raggiungibili per chi si sposta da Orvieto verso la Valnerina e viceversa. Sono tre tappe che faranno conoscere dal profondo la storia che va dal periodo Romano delle Cisterne di Amelia, all’età Medievale di Narni Sotterranea, fino al Rinascimento con il Pozzo di San Patrizio di Orvieto. Tre epoche storiche che emergono per i loro sorprendenti esempi di ingegneria e di strutture ipogee, caratteristiche uniche del periodo che rappresentano”.