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Stop alle quarantene per i vaccinati con il booster. Dal 10 gennaio vita difficile per i no-vax

Il consiglio dei ministri del 29 dicembre ha approvato un nuovo decreto di contenimento che segna anche una svolta importante sulla gestione delle quarantene e dei no-vax convinti. Dopo la pubblicazione in GU, infatti entrano in vigore le nuove regole che riguardano la quarantene per i contatti diretti con un positivo e già qui si notano delle forti differenziazioni tra cittadini. Ecco cosa prevede il nuovo decreto fortemente voluto dalla Regioni e dai rappresentanti delle categorie produttive.

In caso di contatto diretto con un positivo, ad esempio un familiare, chi ha ricevuto già la terza dose o ha completato il ciclo con due dosi o è guarito dal covid da meno di 4 mesi non dovrà più sottostare alla quarantena, ma potrà uscire, andare a lavorare indossando sempre una mascherina FFP2. al termine dei dieci giorni di autosorveglianza serve un testo molecolare o antigenico per tornare alla più completa normalità Al quinto giorno dall’ultimo contatto con un positivo, se con sintomi, serve un tampone molecolare o antigenico. Per chi ha completato un ciclo vaccinale con due dosi da più di 120 giorni la quarantena passa a 5 giorni con tampone in uscita. Per chi non è vaccinato per scelta o per gravi motivi di salute rimane l’attuale regole dei 10 giorni di quarantena e tampone negativo in uscita.

Ma le novità più importanti arrivano con la seconda parte delle misure, quelle che entreranno in vigore a partire dal 10 gennaio e che sono il frutto di una mediazione tra chi voleva il green pass rafforzato per tutti i lavoratori e la vaccinazione obbligatoria per gran parte dei dipendenti e chi invece insiste su un giro di vite più blando. Al termine della riunione del consiglio di ministri è passata le linea del premier che ha cercato di accontentare tutti promettendo anche che la questione della vaccinazione obbligatoria e del super-green passa per andare a lavoro verrà riproposta ad inizio anno.

Intanto dal 10 gennaio diventa veramente difficile la vita per un non vaccinato. sarà impossibile accedere ad alberghi e strutture ricettive, entri benessere anche all’aperto, partecipare a cerimonie conseguenti a eventi civili o religiosi come matrimoni o battesimi, visitare sagre e fiere, recarsi in centri congressi, utilizzare impianti di risalita anche se ubicati in comprensori sciistici, praticare sporta di squadra o allenarsi in centri natatori o piscine. Non si potrà neanche utilizzare gli spazi all’aperto per la ristorazione, recarsi in centri culturali, sociali e ricreativi.

feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose (ad esempio matrimoni e battesimi); sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi. L’esecuti ha anche deciso una nuova e più decisa stretta per i mezzi di trasporto pubblici e per gli eventi sportivi sia all’aperto che al chiuso. Infatti sempre dal prossimo 10 gennaio, in concomitanza con la riapertura ufficiale di molte scuole e delle attività lavorative in generale, si potranno utilizzare i mezzi pubblici, compresi autobus e metropolitane, solo se vaccinati o guariti, non basterà più, quindi, il tampone. Per gli eventi sportivi all’aperto il limite di occupazione dei posti sarà del 50% mentre nei palazzetti del 35% e tutti gli spettatori avranno l’obbligo di indossare mascherine FFp2.