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Stefano Corradino di Articolo21 ricorda David Sassoli, politico, cronista ma soprattutto uomo libero e sensibile

La terribile notizia della scomparsa di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, è arrivata in piena notte. Le redazioni sonnecchiavano ma il tam-tam è iniziato a risuonare immediatamente. A distanza di meno di 24 ore dall’annuncio che era costretto a annullare tutti i suoi impegni per un ricovero che durava da qualche tempo, è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto mai scrivere. David Sassoli, prima di tutto un cronista, un giornalista serio, onesto, libero e poi un politico e uomo delle istituzioni. Il cordoglio è generale e noi di OrvietoLife abbiamo chiesto al collega Stefano Corradino, direttore di Articolo21, proprio Sassoli è stato tra i fondatori, di ricordarlo brevemente.

La fisiognomica spesso ci azzecca. I tratti del viso, i lineamenti gentili, l’espressione degli occhi. David Sassoli prima di essere giornalista ed esponente delle istituzioni era uomo di grande sensibilità umana e civile. Sapeva parlare ma soprattutto, sapeva ascoltare. Merce rara. E trattava alla pari l’autorità e il cittadino comune che lo fermava per strada. 

Con noi ha fondato Articolo21. Il 27 febbraio 2002. Quasi venti anni fa. Da giornalista Rai credeva nel valore di un servizio pubblico televisivo che fosse il più possibile autonomo dai condizionamenti di partiti, governi e lobbies. L’informazione libera come requisito fondamentale di ogni democrazia. 

La foto è del 2013. Alla sede del Parlamento europeo. L’europarlamentare leghista Borghezio aveva offeso l’allora ministra italiana Kyenge e io lanciai una petizione sulla piattaforma Change.org. Raccolsi 130mila firme in pochi giorni. Sassoli mi chiamò e mi invitò a Strasburgo. Era ancora europarlamentare, non ancora presidente. Volle metterci la faccia e aderire a quella petizione contro il razzismo.
Antifascista e antirazzista. Sono due valori che hanno sempre contraddistinto la sua vita e il suo impegno civile e professionale