Siamo Orvieto e PD presentano un’interrogazione sulla questione Piave-Ater-6 milioni in stand-by e Casa di Comunità

Affondo di Cristina Croce (Siamo Orvieto), Federico Giovannini e Martina Mescolini (PD) sul futuro dell’ex-caserma Piave e sulla Casa di Comunità. I consiglieri di opposizione, infatti, hanno presentaot un’interrogazione per conoscere la posizione della sindaca su una notizia apparsa sul quotidiano La Nazione dello scorso 19 ottobre secondo cui la regione ha messo a disposizione del Comune di Orvieto circa 6 milioni di euro per un intervento di “housing sociale ovvero, come scritto sul quotidiano, di operazioni finalizzate a immettere sul mercato abitazioni a prezzi calmierati sia per quanto riguarda le vendite che le locazioni”. A investire, sempre secondo La Nazione, sarebbe l’ATER e rafforzare viene riportata anche una dichiarazione dell’assessore regionale Enrico Melasecche, “ho eseguito ormai diversi mesi fa un sopralluogo alla Piave von il vicesindaco di Orvieto. La Regione è pronta, ora aspettiamo un segnale dal Comune. e’ vero che si tratta di un primo intervento parziale, mai soldi sono disponibili e da spendere nel contesto di un progetto unitario che potrà essere realizzato in tappe successive”. Un’altra parte dell’interrogazione riguarda la palazzina ex-mensa sempre della Piave, di proprietà della USL e l’ubicazione della Casa di Comunità in Piazza Duomo all’ex-ospedale. Ecco il testo dell’interrogazione

Premesso che

– Secondo quanto riferito dall’edizione Umbria de “La Nazione” del 19 ottobre la Regione Umbria ha comunicato al Comune di Orvieto la disponibilità di oltre 6 milioni di euro per un intervento di housing sociale (…omissis…).

– Il soggetto titolare dell’investimento sarebbe l’ATER. Lo stesso articolo riferisce la dichiarazione dell’Assessore regionale titolare delle deleghe “politiche della casa”: “Ho eseguito ormai diversi mesi fa un sopralluogo alla Piave con il vicesindaco di Orvieto. La Regione è pronta, ora aspettiamo un segnale dal Comune. È vero che si tratta di un primo intervento parziale, ma i soldi sono disponibili e da spendere nel contesto di un progetto unitario che potrà essere realizzato in tappe successive”;

– la USL n.4 aveva acquisito al proprio patrimonio l’immobile ex-mensa collocato all’interno dell’ex Caserma Piave per la realizzazione del “Palazzo della Salute” come da Accordo di Programma siglato il 27 luglio 2007 (modificato nel 2015);

– il valore di acquisto dell’immobile, autorizzato dalla Regione Umbria, ammontava a € 2.700.000,00 secondo il valore di mercato determinato dalla perizia di stima redatta dall’Agenzia del Territorio, Ufficio Provinciale di Terni del 19.10.2007;

– la giunta regionale, nell’ambito dei progetti del PNRR, ha deciso di realizzare il nuovo presidio sanitario denominato “Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità” negli spazi dell’ex ospedale di S.Maria della Stella in Piazza Duomo lasciando impregiudicata la destinazione dell’immobile ex-mensa acquisito al patrimonio dell’allora USL n.4 allo scopo di realizzare il “Palazzo della Salute” le cui funzioni sono sovrapponibili a quelle della “Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità”;

– ad oggi non si è a conoscenza di alcun atto della Regione Umbria o della ASL n.2 che preveda una diversa destinazione dell’immobile acquisito nel 2008 rispetto a quella originaria contenuta nel protocollo d’intensa citato (e s.s.m), destinazione tra l’altro riconfermata nel marzo 2018 dal capitolato per l’affidamento del progetto di fattibilità tecnico-economica della Casa della Salute redatto da USLUmbria 2;

Quanto premesso si chiede di sapere:

– se la proposta dell’Assessore regionale di investimenti per interventi di housing sociale tramite ATER riguardi l’immobile ex-mensa di proprietà della Usl Umbria 2;

– gli intendimenti del comune di Orvieto in merito a tale proposta;

– se i costi del progetto di realizzazione della Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità siano stati adeguati alle nuove condizioni di mercato;

– se il comune di Orvieto abbia predisposto tutta la documentazione (piano del traffico, parcheggi, etc.) adeguata a sostenere la fattibilità urbanistica di tale intervento.

Anche la politica, dunque, si pone praticamente gli stessi quesiti che da tempo poniamo noi di Orvietolife e che riproponiamo in attesa che venga data una risposta esauriente in consiglio comunale.

  1. Per quale motivo si è deciso di spostare la Casa di Comunità alias Casa della Salute in un edificio di pregio con un immobile importante sempre nel centro storico di Orvieto, acquistato con soldi pubblici nel 2007 proprio per la costruzione della Casa della Salute;
  2. Perché spostare in piazza Duomo con gli ovvi problemi di traffico, viabilità e fruibilità della struttura, motivo per il quale anche l’ospedale si era deciso di spostarlo fuori dal centro storico?
  3. Siamo certi che le risorse finanziarie previste per la ristrutturazione e l’avvio della Casa di Comunità, siano adeguate visto il forte aumento dei costi delle materie prime e di smaltimenti dei rifiuti edili?
  4. Cosa ci facciamo della Piave? Da tempo il sindaco ha dichiarato che “a breve prenderemo decisioni sulla questione”, questo “a breve” è ormai diventato quasi un anno fa.
  5. Quali soluzioni e quali costi per il Comune di Orvieto al fine di assicurare la viabilità, i parcheggi e gli adeguati collegamenti del servizio pubblico con quello che diverrà un centro nevralgico per la sanità del territorio?
  6. L’ultima, ma non per importanza, riguarda i conti. Ma è normale che si acquisti un edificio per 2,5 milioni di euro, circa, nel 2007 vincolandolo alla costruzione della casa della Salute e che poi se ne spendano più di 8 per farne un’altra, dopo 15 anni durante i quali Orvieto e il territorio non ha avuto tale servizio, in un edificio diverso destinato fino all’anno prima alla vendita?