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Sanità, la grande malata, le proposte di CiviciX l’Umbria, Italia Viva e Azione

Tre gruppi politici viaggiano insieme sui grandi temi del territorio e della Regione. Si tratta di CiviciX, Italia Viva e Azione. In realtà il primo, CiviciX l’Umbria e poi nelle declinazioni locali vuole andare oltre i partiti e far ripartire la politica dal basso in una sorta di piramide rovesciata che faccia tornare i cittadini al centro della scena politica. Non poteva mancare, all’interno dei grandi temi, la sanità anche alla luce del nuovo Piano Sanitario Regionale preadottato dalla giunta guidata dalla presidente Donatella Tesei e in attesa di essere approvato, magari con alcune modifiche, dal consiglio regionale entro il prossimo febbraio. Così Franco Raimondo Barbabella, Massimo Gnagnarini e Massimo Morcella hanno messo intorno ad un tavolo vari soggetti per discutere del tema dei temi, la sanità. C’erano amministratori, il presidente della Provincia, in campagna elettorale, il sindacato con Ciro Zeno e Stefano Moretti, già assessore alla sanità in tempi che oggi sembrano remoti ma che ha presentato una vera proposta per tentare di contrastare il depotenziamento de facto del nosocomio orvietano e della sanità di territorio insiti nel Piano elaborato dall’assessore Coletto.

Il leit motiv della giornata è stato sicuramente: uniamoci e combattiamo contro questo piano che penalizza i territorio, non solo Orvieto. C’era il Trasimeno che se dovesse passare così il Piano, si vedrebbe catapultato con Città di Castello e la provincia di Perugia più lontana, abbandonando quel territorio più familiare e contiguo che è l’Alto orvietano. C’era Narni che ormai da decenni sente ripetere la storia del nuovo ospedale insieme a Amelia, ma ancora non c’è nulla di concreto.

Sotto accusa, dunque, il nuovo PSR triennale che nelle sue oltre 84 pagine è piuttosto deludente, secondo Lattanzi, che affonda “non vengono affrontati i problemi della sanità dei territori, niente, non c’è niente”. Per contrastare una regione che sembra sempre più orientata sui poli di Perugia, soprattutto, e Terni, con qualche concessione a Foligno. Per contrastare questa idea di sanità verticistica e peggiorativa dei servizi su un territorio già piuttosto penalizzato, CiviciX, Italia Viva e Azione chiedono ai cittadini di reagire, di discutere e agli amministratori di mettere in campo tutte quelle iniziative possibili per cambiare la rotta. Da questo punto di vista Stefano Moretti ha presentato una bozza di “proposta di Legge Regionale” che può essere votata dal consiglio provinciale, da un Comune con più di 10 mila abitanti, da più Comuni per un totale di almeno 10 mila abitanti che prevede la creazione di un’azienda ospedaliera universitaria unica tra Terni-Narni-Orvieto. Si può ripartire da qui per cambiare e salvare la sanità come servizio pubblico.