Quelle insostenibili (a tanti ) “gite” scolastiche…

Anche per gli Istituti Scolastici del comprensorio orvietano la fine della stagione invernale e l’arrivo di quella primaverile è sinonimo di uscite e viaggi di istruzione che spesso creano problemi e disagi non di poco conto a tanti alunni e rispettive famiglie. Infatti il costante aumento del costo della vita e il perdurare dell’appiattimento degli stipendi, sta rendendo le uscite scolastiche inaccessibili a molte famiglie, in particolare quelle con più figli a carico e/o con redditi non particolarmente alti.
In tutte le scuole del comprensorio orvietano, come nel resto del Bel Paese, si sta creando una situazione parzialmente discriminatoria verso alcuni alunni da questo punto di vista. Questo a causa dei prezzi dei viaggi d’istruzione, che sono esponenzialmente aumentati, soprattutto dopo l’emergenza Covid, e che creano non poche difficoltà e disagi, risultando in alcuni casi proibitivi per i nuclei familiari meno abbienti.

Un’indagine ufficiale, commissionata da un importante portale della Scuola Pubblica, ha rilevato che nell’anno scolastico 2022/2023 solo il sessanta per cento degli studenti frequentanti le scuole superiori è riuscito a prendere parte ai viaggi di istruzione programmati dalle loro scuole. Le difficoltà economiche delle famiglie degli alunni hanno costituito la causa principale delle motivazioni che hanno portato alle rinunce. Purtroppo dopo il COVID si è acuito il divario legato al reddito delle famiglie con ragazzi frequentanti la scuola. Così in molte realtà scolastiche troviamo alunni più benestanti che possono permettersi senza alcun problema la possibilità di partecipare a viaggi di istruzione all’estero anche molto costosi, mediante i quali possono arricchire il loro bagaglio culturale e migliorare la loro conoscenza delle lingue straniere, mentre molti alunni appartenenti a famiglie meno facoltose spesso sono costretti a rinunciare a queste esperienze .

Proprio pochi giorni fa si è assistito a un caso emblematico in tal senso. In un liceo genovese alcune classi hanno deciso di non partire per una gita a Berlino in segno di solidarietà verso i loro compagni che non potevano partecipare perché non potevano permettersi il pagamento del costo del viaggio.
Ridicole e inconsistenti le cifre messe in campo dalle istituzioni a disposizione di quelle famiglie che non se la passano troppo bene da un punto di vista economico. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito prevede in questo caso un bonus fino a un massimo di 150 euro per le famiglie con Isee inferiore a cinque mila euro. Assolutamente da rivedere questi parametri ,per permettere a tutti gli alunni, visto che si parla di Scuola Pubblica e che quindi deve garantire a tutti, a prescindere disagi economici o altri ostacoli similari ,gli stessi diritti e le stesse parità di opportunità.
Così da evitare che anche la Scuola Pubblica possa mostrare aspetti e caratteristiche proprie di una scuola classista e elitaria.