PrometeOrvieto, “Vogliamo notizie sulla viabilità e l’accessibilità a Casa e Ospedale di Comunità”

Abbiamo letto con stupore la risposta della sindaca di Orvieto al quesito, posto dal consigliere Barbabella nell’ultimo consiglio comunale e volto ad ottenere precisazioni su tempi e modi di realizzazione della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità. Non si può giocare sugli equivoci poiché non c’è nessuno – certamente non la nostra associazione – che non vuole che le strutture sanitarie indicate nel progetto regionale (peraltro ancora non approvato definitivamente) vengano rese disponibili per tutelare la salute nel territorio Orvietano.

PrometeOrvieto si è infatti attivata come attenta osservatrice del relativo processo di realizzazione e fatta promotrice del mantenimento del Distretto, che reputiamo fondamentale, sia dal punto di vista economico che sanitario. Dobbiamo invece rilevare, su quest’ultimo aspetto, che già in due consigli comunali non si è trovato il tempo per parlarne. Su questo ci attendiamo iniziative concrete che vadano oltre la semplice dichiarazione dai sindaci del territorio. I cittadini chiedono che per Orvieto il piano di ristrutturazione dei servizi sanitari non sia soltanto un piano dei sogni, ma che venga realizzato presto e bene. Ribadiamo che la scelta di posizionare le due strutture (Cdc e Odc) in piazza del Duomo, nel sito del vecchio ospedale, è secondo noi sbagliata.

Ci piace qui riportare le parole del sindaco di New York, che valgono certamente per le grandi città e a maggior ragione per i centri storici delle città d’arte: “Il problema centrale della mobilità è quello dello spazio. Più spazio recuperiamo per i pedoni e ciclisti sottraendolo alle vetture e più abbiamo come risultato una città vivibile e bella. Il concetto di bellezza è associato alla liberazione dalle auto”.

Riteniamo giusto non aver ceduto la struttura del vecchio ospedale a chi la voleva ottenere quasi gratuitamente, ma pensiamo che prima di metterla sul mercato fosse necessario affidare uno studio di valorizzazione a una società specializzata per avere disponibile un progetto pronto a catturare i finanziamenti che di volta in volta si fossero resi disponibili. La Città ha una lunga storia di scelte urbanistiche sbagliate, ma questo non vuol dire che sia giusto farne una in più. Va ricordato che la scelta possibile era tra un immobile della ex caserma (più comoda, più veloce da realizzare e, crediamo, meno costosa) e il sito del vecchio ospedale, tutti e due di proprietà della Usl. Tuttavia, essendo ormai il percorso realizzativo avviato, la nostra preoccupazione è che sia possibile farlo nei tempi giusti e con i soldi a disposizione, cosa di cui non siamo affatto confidenti visto che, da quando è stato dichiarato esistente il progetto, sono passati ben nove mesi soltanto per definire la struttura del bando di gara.

Se la sindaca si fa garante, pur essendo di competenza della Usl garantire i tempi ed il budget disponibile come sufficienti, se ne assumerà conseguentemente le responsabilità. La cosa invece che riteniamo inaccettabile è il modo con cui si liquidano i problemi della raggiungibilità della struttura e dei parcheggi necessari come se fossero un fatto secondario e ovvio. E’ precisa responsabilità dell’amministrazione indicare: a) quante vetture aggiuntive, che noi stimiamo in qualche centinaio giornaliero, dovranno arrivare nelle strutture, b) quale tragitto dovranno fare, c) se i parcheggi saranno a pagamento oppure no, d) quali saranno i costi che riteniamo non trascurabili per l’adeguamento della viabilità e dei parcheggi.

Ogni buon urbanista, quando colloca una struttura dedicata a servire un numero consistente di cittadini, la prima cosa di cui si preoccupa è la sua raggiungibilità. Vorremmo anche capire meglio come una struttura sanitaria dedicata alla salute delle persone possa essere da volano di prossimità al commercio della città, visto che non ci risulta che intorno all’ospedale siano nate importanti attività commerciali.

La rimodulazione del Pnnr è una realtà, come impatta questa sui progetti di Orvieto? A questa domanda crediamo si debba dare una risposta vista anche la preoccupazione che tutti gli altri sindaci d’Italia stanno manifestando.

Non ci riguarda? Meglio, ma lo vogliamo sentire da Voi …