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Preadottato il nuovo piano dei rifiuti. Più differenziata, termovalorizzazione e Le Crete attiva

La giunta regionale ha preadottato il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che è stato presentato alla stampa il 16 giugno dalla presidente Donatella Tesei e dall’assessore all’ambiente Roberto Morroni. I punti salienti riguardano la diminuzione del 4,4% della produzione dei rifiuti, una ulteriore spinta sulla differenziata al 75% e la riduzione della frazione non recuperabile e non riciclabile a un massimo del 7% in anticipo di 5 anni sugli obiettivi prefissati a livello nazionale e europei.

“Il percorso del nuovo Piano – ha ricordato la Presidente Tesei – è stato avviato nel luglio di due anni fa, con la costituzione e l’istituzione di un Comitato Tecnico Scientifico che, con un lavoro rigoroso e puntuale, ha fornito un quadro della situazione dell’Umbria, evidenziandone le criticità e i ritardi notevoli causati dalla mancanza di una programmazione coerente con le esigenze del territorio regionale. Analisi scientifiche e approfondimenti tecnici sulle migliori esperienze in materia di gestione dei rifiuti a livello nazionale ed europeo sono stati le basi per la definizione della proposta che abbiamo preadottato ieri per un Piano – ha rilevato – che fa compiere un passo in avanti all’Umbria, garantendo risposte concrete a problematiche di grande rilevanza”.

 “Un Piano – ha detto il vicepresidente Morroni – che persegue due scopi fondamentali: garantire la stabilità e l’autosufficienza regionale del ciclo integrato dei rifiuti e collocare l’Umbria fra le regioni più avanzate del nostro Paese e dell’Europa. Un Piano moderno, che introduce criteri di efficienza e di miglioramento sotto il profilo della sostenibilità ambientale ed economica. Punti salienti del nuovo Piano sono il recupero di materia, scandito dall’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata al 75%, e la valorizzazione energetica del rifiuto e degli scarti della raccolta indifferenziata con l’entrata in funzione di un termovalorizzatore dal 1° gennaio 2028. “Un Piano, quindi, di svolta – ha ribadito Morroni – capace di assicurare la chiusura del ciclo dei rifiuti, proposito fallito dalle precedenti amministrazioni”.

Il vicepresidente Roberto Morroni, nell’illustrare in dettaglio il percorso svolto dal Comitato tecnico-scientifico dal 20 luglio 2020 ad oggi, si è soffermato, in particolare, sulla novità rappresentata dal servizio di incenerimento con recupero energetico. “L’impianto, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, avrà una capacità effettiva limitata a 160mila tonnellate all’anno di rifiuti trattati, sia urbani che speciali, di produzione regionale. Una quantità – ha evidenziato – appropriata, in linea con le esigenze dell’Umbria”.

“Sarà l’Auri – ha specificato ancora Morroni – a decidere la localizzazione puntuale dell’impianto di termovalorizzazione, attraverso un apposito iter che prevede varie fasi. Entro quattro mesi dall’approvazione del Piano regionale, tramite avviso pubblico di manifestazione d’interesse, sarà avviata la procedura per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’impianto. Entro diciotto mesi dall’approvazione, avverrà l’affidamento, cui seguiranno trenta mesi per realizzare l’impianto. La messa in esercizio, che stimiamo dal 1° gennaio 2028, segnerà l’interruzione del conferimento in discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei rifiuti urbani che possono essere recuperati dal punto di vista energetico”.

Quanto alla localizzazione dell’impianto, “sono state definite le mappe delle aree non idonee del territorio regionale e si terrà conto comunque, in quelle che non vi sono comprese, di vincoli come la presenza di zone agricole di pregio” ha detto il vicepresidente Morroni, sottolineando come “compete alla Regione la pianificazione e la programmazione degli impianti pubblici, mentre sarà l’Auri a stabilire dove sarà realizzato l’impianto di recupero energetico”.

Le discariche diverranno sempre più marginali e nel Piano è previsto che quelle attive saranno ridotte a tre, Borgogiglione, Belladanza e Le Crete, poi in una seconda fase rimarranno solo le ultime due, quindi Orvieto sarà sempre più centrale per quanto riguarda i rifiuti non riciclabili. Morroni ha poi sottolineato che “per superare l’attuale frammentazione e polverizzazione che limita l’efficienza del sistema, con un servizio organizzato per l’intero territorio regionale: un solo gestore si occuperà dei servizi di superficie, raccolta, spazzamento e trasporto; un solo gestore per i servizi di trattamento e smaltimento; un solo gestore per il servizio di trattamento termico con recupero energetico”.

La proposta di Piano preadottata dalla Giunta regionale prosegue il suo iter partecipativo e autorizzativo; l’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea Legislativa è prevista entro l’anno in corso.