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Poste, qualche giorno di chiusura ma le alternative digitali e non solo ci sono

Come promesso ai nostri lettori abbiamo contattato Poste Italiane per quanto riguarda la breve chiusura estiva dell’ufficio postale di Ciconia. Ci è stato spiegato che le chiusure programmate sono state pianificate tra giugno ed agosto cerando sempre di lasciare aperti gli altri punti nei quartieri della città. In questi ultimi mesi, poi, complice la pandemia, sono stati notevolmente potenziati i servizi digitali, a domicilio e per appuntamento negli uffici postali. In particolare da Poste Italiane invitano ad utilizzare i servizi digitali come la raccomandata online che permette, senza aggravi di costi e senza recarsi negli uffici, di inviare il documento che a sua volta anche il destinatario potrà ricevere e leggere senza doversi spostare. Sempre nell’ottica di evitare gli spostamenti ci possono spedire pacchi e raccomandate anche tramite il postino seguendo le indicazioni, in questo caso ci sarà un aumento del costo della spedizione per il servizio.

Sicuramente rimane il disagio per la popolazione non digitale che potrà utilizzare il canale del call center, non sempre però puntuale nelle risposte, per accedere ai servizi. Da Poste ci hanno spiegato che per la chiusura programmata non è previsto lo spostamento presso altri uffici del ritiro di pacchi e raccomandate anche perché i giorni di stop sono piuttosto limitati e, nel caso di Ciconia, molto a ridosso della settimana considerata “meno attiva”, quella che comprende Ferragosto.

Giuste le ferie dei dipendenti, ci mancherebbe, ma rimane il disagio per una fascia di popolazione che non ha dimestichezza con le nuove tecnologie per le quali Poste non ha previsto delle alternative complete. Sono aperti tutti gli altri uffici per la normale attività ma il ritiro di pacchi e raccomandate è rinviato alla riapertura del proprio ufficio di riferimento. Come per le banche, dunque, si ripresenta l’identico problema della digitalizzazione dei servizi che probabilmente porterà ad un futuro con meno agenzie e meno uffici postali sul territorio a vantaggio dell’online e a pagare il conto più salato potrebbero essere non solo i piccoli comuni.