Pioggia e vento non fermano la festa per il patrono aquesiano Sant’Ermete

Pioggia ad intermittenza e folate di vento non esasperano la Festa aquesiana in onore del Patrono S.Ermete. In prima mattinata la cerimonia di consegna delle “mantelline” con atto di affidamento al Martire Cristiano Prefetto di Roma ucciso a 46 anni il 28 Agosto 116 dagli sgherri dell’Imperatore Triano per i bambini battezzati nell’anno. Investitura degli aspiranti Cavalieri mentre il Parroco Don Enrico Castauro legge la Preghiera accanto al neo Presidente dell’Istituto Luciano Luciani ed al capogruppo portatori Massimo Pallotti: “O Sant’Ermete, Patrono di questa comunità, la Devozione che abbiamo sempre avuto per te ci dà la certezza di poter contare sulla tua intercessione presso Dio. Ti mettiamo in mano le Nostre indegnità, i nostri progetti e le nostre ansietà, affinchè il Signore ci conceda il suo perdono, la sua provvidenza e una fiduciosa serenità. Tu che hai il privilegio di poterci assicurare la Misericordia di Cristo, aiuta ogni aquesiano a non tradire le promesse del Battesimo, a coltivare la fede che salva a dispensare il conforto che solleva, a difendere che è esposto al rischio dell’indifferenza. Il Signore sa che abbiamo bisogno di innocenza che ci faccia sperare e di bontà che ci dia sicurezza, ma tu aiutaci a meritarle. Presenta a Dio le invocazioni di questo popolo: siamo certi che per mezzo tuo saremmo esauditi e benedetti. Amen”.

Nella Pontificale in cui si esalta il coro del direttore Romano Gordini nello scandire l’Inno, le stupende riflessioni del vescovo della Diocesi di Viterbo Orazio Francesco Piazza in presenza di autorità civili e militari : “Ad Ermete sereno, forte e determinato”, sottolinea, “ci consegniamo come comunità. Invocandolo per proteggerci dal Male. Esempio di fierezza e stile di vita come annuncia il Vangelo. La cui conoscenza cambia e trasforma nel suo rapporto Fede -Vita. All’insegna della coerenza. Un’ immagine più che attuale in una società come la Nostra che necessita di riferimenti nelle relazioni interpersonali. Gli aquesiani devono immedesimarsi nella sua determinazione, nella sua serenità interiore, nella sua presenza. Aprendosi e non chiudendosi di fronte ad ogni tipo di rapporto relazionale. Ermete e Dio sono presenti non vi abbandonano e vi indicano la strada per non tremare di fronte alla Vita. Apriamo il vocabolario e soffermiamoci sul significato di termini come Fraternità, Rispetto, Amicizia, Compassione, Carità. E poi applichiamoli per combattere visioni del mondo e stili di vita inadeguati”