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Per “invito a Palazzo” la Fondazione CRO sarà aperta il 1° ottobre dalle 10 alle 17

In occasione dell’iniziativa “Invito a Palazzo 2022”, promossa dall’ABI – Associazione Bancaria Italiana – in collaborazione con ACRI – l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. – la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto aprirà al pubblico le porte di Palazzo Coelli per le visite che si svolgeranno sabato 1° ottobre 2022, dalle ore 10,00 alle ore 17,00, con ingresso libero. Sarà l’occasione per vedere da vicino e visitare lo storico palazzo, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che è stato oggetto di un attento e raffinato restauro nonché di un ampliamento con la creazione di una funzionale sala convegni. Lo storico Palazzo fu proprietà nel tempo di importanti famiglie come Coelli (1580), Febei, Lazzarini, Cialfi e per ultimi i Fumi. I locali museali di Palazzo Coelli attualmente ospitano i dipinti di Umberto Prencipe, le sculture bronzee di Paolo Pollidori, le opere del Maestro Orvietano Livio Orazio Valentini, le opere dello scultore Rupert Kreuzer e del pittore Markus Lehrmann. Il Palazzo a due passi dal Duomo si erge, in una posizione strategica e privilegiata, l’elegante e monumentale Palazzo Coelli, che prende nome dalla prima illustre famiglia che lo ha abitato. Nonostante la scarsità di fonti documentarie relative alla sua genesi, sembra che la paternità dello stabile possa essere attribuita a Ippolito Scalza o alla sua scuola. La facciata, con tre ordini di cinque finestre in basalto, presenta il portale decentrato, soluzione forse dettata dalla necessità di fondere unità preesistenti e disomogenee. Si suppone, infatti, che l’edificio, sorto su fondamenta medioevali, si sia sviluppato attraverso l’aggregazione, in epoche successive, di vari volumi e che gli ultimi interventi siano stati opera degli allievi del grande Simone Mosca. L’antica dimora gentilizia è appartenuta nel tempo ad importanti famiglie orvietane quali Coelli Febei, Lazzarini, Cialfi e Fumi. Nel 2000 Palazzo Coelli è stato acquistato dalla Fondazione per essere destinato a sede dell’Ente e messo a disposizione della collettività per finalità di interesse generale.

Patrimonio Artistico

La Fondazione ha beneficiato nel corso degli anni di importanti donazioni di opere d’arte da parte di soggetti che – al fine di conservare e valorizzare le opere e di perpetuare la memoria degli autori, nati o che hanno operato ad Orvieto – hanno ritenuto l’Ente un “custode” ideale in considerazione della qualificata operatività nel settore artistico-culturale.

Collezione Ciaurro Nel 2009 la Fondazione è stata destinataria di una donazione da parte della signora Maria Iole Colombini di 45 quadri del maestro Ilario Ciaurro. L’artista si trasferì a Orvieto agli inizi degli anni venti chiamato dall’amico e storico Pericle Perali a dirigere la sua fabbrica di ceramiche Arte de’ Vascellari; Orvieto, il suo Duomo, le sue campagne, i suoi vicoli e le sue case sono presenti nelle opere di Ciaurro testimoniando il fascino esercitato dalla nostra città.

Collezione Frittelli La Fondazione ha ricevuto nel 2004, a titolo di deposito, dagli eredi di Gino Frittelli alcune fra le opere più significative dell’artista fiorentino appartenente alla scuola dei Macchiaioli, che ha vissuto e operato a Orvieto dal 1922 al 1935.

Collezione Prencipe Nel 2006 Giovanna Prencipe, figlia dell’artista Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), ha donato alla Fondazione una collezione composta da n. 87 opere (48 dipinti, 17 disegni e 12 incisioni). Il maestro ha vissuto ed operato ad Orvieto nei primi anni del ‘900, dove ha lavorato intensamente soprattutto a quadri di paesaggio, pervasi da una immensa dolcezza e serenità d’animo. Nel 2008 la Fondazione ha pubblicato la prima monografia dedicata all’artista ed inaugurato l’esposizione permanente della collezione nella sede di Palazzo Coelli, al fine di dare il giusto risalto alle opere d’arte e tramandare la memoria del valente pittore e incisore del Novecento italiano.

Collezione Pollidori Nel 2004 gli eredi dell’artista Paolo Pollidori hanno donato alla Fondazione una collezione composta da n. 21 gessi ed un bronzo, realizzati dallo scultore orvietano, vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Le opere riflettono il dominante mondo interiore dell’artista, nel quale l’esistenza umana è sentita come dolore incombente e profondo ed è contemplata da un pensiero costante e assorto. I gessi sono stati successivamente tradotti in bronzo e distribuiti nelle sale di Palazzo Coelli; è stato realizzato anche un catalogo che raccoglie le note biografiche sull’artista, nonché un saggio critico del prof. Renato Bonelli. Nel corso del 2005 una successiva donazione ha permesso di giungere all’esposizione nel Palazzo Coelli dell’intera collezione Pollidori.

Collezione Valentini Nel 2022, la Fondazione ha dedicato una sala espositiva ad alcune opere del Maestro Orvietano Livio Orazio Valentini (Orvieto 1920-2008), pittore, scultore, ceramista, per anni docente di disegno dal vero all’Istituto Statale d’Arte di Orvieto; le opere di Valentini, hanno impreziosito il patrimonio artistico esposto presso la sede della Fondazione.