Per Fabio Paparelli, consigliere regionale PD “sull’emodinamica è la sindaca Tardani che distorce la realtà”

E’ ormai aperta la polemica politica sulla questione dell’emodinamica a Orvieto. E’ lo scaricabarile tra maggioranza e opposizione sulla possibilità o impossibilità di avere un servizio che sarebbe di grande importanza per il territorio e per le infrastrutture viarie di rilievo nazionale che insistono sul territorio. Alla sindaca Tardani che nelle scorse settimane ha parlato di ipocrisia della sinistra e di difficoltà reali per la realizzazione ora replica il consigliere regionale, Fabio Paparelli del Pd.

“Prendo atto, leggendo le recenti dichiarazioni della Sindaca Tardani, che sulla mancata realizzazione del laboratorio di emodinamica dell’Ospedale di Orvieto si continua a voler distorcere la realtà, prendendo a pretesto ricostruzioni fantasiose che poco hanno a che fare con la verità dei fatti. L’unica amara verità – scrive in una lunga nota il consigliere PD Paparelli – è che nonostante la volontà espressa della massima assise cittadina oltre che dell’Assemblea legislativa regionale, quella che è ritenuta, apparentemente da tutti, una priorità per Orvieto e il suo comprensorio, non lo è di fatto per chi governa questa regione. La Sindaca, dunque, piuttosto che cercare attenuanti generiche, dica se intende o meno continuare a fare sponda ad una Giunta regionale che sta trattando questa vicenda come Penelope faceva con la sua tela”.

Paparelli continua “tralascio quindi le considerazioni tecniche sulla fattibilità e sulla natura logistico/demografica dell’operazione per le quali invito la Sindaca a rileggersi il testo della mozione approvata in Consiglio Regionale. Tuttavia mi preme sottolineare due aspetti. Il primo ha a che vedere con il piano sanitario, solo preadottato nel 2019 e mai adottato dal Governo regionale. La struttura di emodinamica allora non era prevista perché nessuno ne aveva mai avanzato la richiesta. Nessuna sollecitazione giunse dal territorio, neppure in fase di partecipazione dell’atto. Se oggi parliamo di questa possibilità è perché, anche attraverso la mozione che ho presentato in Regione due anni fa, mi sono sentito in dovere di rappresentare le istanze concrete di tanti cittadini e cittadine oltre che di quelle di molti sanitari che mi hanno rivolto direttamente sollecitazioni sulla base di bisogni reali ed emergenti. Alla Sindaca non sfuggirà che alcune esperienze vissute tragicamente in quel territorio hanno segnato una comunità intera e hanno creato una domanda sanitaria precisa che ho ritenuto di dover accogliere e rappresentare. A questo serve, secondo me, la politica. A ben guardare, lo stesso assessore Coletto, proprio in Assemblea legislativa, propose un emendamento alla mia mozione, dicendo che il laboratorio non poteva essere programmato se non fosse stato prima inserito nel piano sanitario in divenire: di fatto quindi non escluse la sua realizzazione ancorché rimandandola ad una fase successiva. Ricordo inoltre che poiché nel piano preadottato dall’attuale Giunta, non si prevede, a tutt’oggi, il laboratorio di emodinamica di Orvieto, disattendendo l’indirizzo unanimemente assunto dalla assise regionale, ho ritenuto doveroso presentare un atto che richiama la stessa Giunta al rispetto di quanto stabilito dal Consiglio regionale. Ho adottato questa ulteriore iniziativa non per fare polemiche inutili ma per rafforzare l’ipotesi della realizzazione del progetto dell’emodinamica. Per questi motivi mi risulta assai curioso che proprio in questa fase la sindaca Tardani se la prenda con quanti, come me, si stanno adoperando, con gli strumenti che hanno a disposizione, per conseguire questo risultato, invece che smascherare il gioco delle tre carte portato avanti dal Governo regionale guidato dalla Presidente Tesei. Per quel che vale, continuerò ad essere a disposizione della Sindaca e di tutti i cittadini di Orvieto, per continuare questa battaglia che ritengo sacrosanta. La Sindaca può decidere, legittimamente, di temporeggiare, di accampare scuse o dare la colpa a chi c’era prima. La verità, è che dovrebbe dire ai suoi cittadini se per lei è è più importante difendere il diritto alla salute o rispettare gli ordini di scuderia”.