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Orvieto Sound Festival, quando si commenta sui social senza aver toccato con mano la realtà dei fatti

Sono passati alcuni giorni dalla chiusura di Orvieto Sound Festival ed è tempo di tracciare un bilancio e di replicare ai tanti commenti scritti sui social per la serata conclusiva.

Come tutti gli eventi organizzati durante una pandemia e con uno stato d’emergenza ancora valido, prorogato fino al prossimo 31 dicembre, e con tanti cambiamenti in corso d’opera, la sbavature possono esserci soprattutto per la difficoltà nel controllare i comportamenti del pubblico. Diciamola tutta, senza troppi peli sulla lingua, nella prima serata, quella del concerto di Diodato, qualcosa non ha funzionato nei controlli. Chi era presente ha potuto notare che molta gente era assiepata tra le sedie e spesso senza quel distanziamento a cui tutti dovremmo essere abituati. E’ vero, dunque, che i controlli non sono stati rigidi ma è altrettanto vero che tutti dovremmo aver assimilato le regole di convivenza civile e sociali in epoca di pandemia. Se al supermercato o al ristorante ci si lamenta, anche ad alta voce, se qualcuno non rispetta le regole cosa cambia durante un concerto all’aperto? Nulla, anzi proprio nelle occasioni più conviviali i primi a dover prestare attenzione siamo noi stessi. Perché deve sempre servire “il cane da guardia”?

La serata che ha sollevato le maggiori polemiche social è stata quella del concerto di Daniele Silvestri ed Erica Mou. Il responsabile della Protezione Civile di Orvieto, Luca Gnagnarini, da noi intervistato poche ore prima del concerto, ha spiegato come ogni fila di sedie era stata distanziata e in ogni fila erano state tolte delle sedie nel rispetto dei nuclei familiari o delle amicizie. Dopo i controlli all’ingresso effettivamente per ogni blocco di prenotazione c’era uno spazio libero ai due lati e tra una fila e l’altra c’era abbondante spazio. Probabilmente chi sui social ha commentato non ha tenuto presente che nelle foto (anche in quella che abbiamo pubblicato ndr) manca la profondità e soprattutto non ha ricordato i recenti festeggiamenti per vittoria agli Europei di calcio, i gazebo politici in giro per l’Italia, le tante scene di movida riprese in ogni dove in Italia. Chi è stato al concerto ha potuto constatare il rispetto delle regole vigenti in materia di eventi all’aperto, il mantenimento del distanziamento anche nei momenti più caldi del concerto e la “nuova moda” del ballo sul posto per non violare le regole. Il bilancio, poi, della manifestazione è senza dubbio positivo; è stata, questa, un’edizione di prova per il 2022 che speriamo sia più libera permettendo un afflusso maggiore di persone in piazza del Popolo. Non rimane che commentare, gli assembramenti sono altri e ben più pericolosi per la diffusione del virus!