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Operazione “Zona Bianca” polizia e carabinieri arrestano tre persone e recuperano refurtiva

Le forze dell’ordine dell’orvietano hanno dato via all’operazione “Zona Bianca” che si è rivelata un grande successo. In due giorni, tra il 7 e l’8 giugno, infatti, sono stati fermati in totale 3 individui tutti tra i 24 e i 30 anni circa di nazionalità serba e poi sono stati firmati 4 fogli di via.

Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Nella mattinata del 7 giugno un cittadino segnala al Numero Unico di Emergenza la presenza di tre persone sospette a bordo di una Fiat panda blu nella zona di Sferracavallo. Immediatamente iniziano le ricerche dei sospetti e una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri intercetta l’auto intorno alle 11 all’inizio della strada Bagnorese. Gli occupanti, due donne e un uomo, riescono a fuggire a piedi in direzione via Monte Bianco. Nel frattempo anche un’auto civetta della squadra anti-crimine della Polizia arriva nella stessa zona, e dopo aver velocemente appreso dai colleghi dell’Arma l’accaduto, hanno iniziato a loro volta le ricerche dei fuggitivi. Nel frattempo all’interno dell’auto abbandonata sono stati rivenuti gioielli con ogni probabilità provenienti da furti messi in atto poco prima. Polizia e Carabinieri insieme agli agenti della Polstrada hanno iniziato la ricerca delle persone fuggite anche grazie alla descrizione fornita da alcuni cittadini che li avevano notati correre nelle loro proprietà. Alle 13, sempre del 7 giugno, dopo una segnalazione di una signora che aveva notato strani movimenti in un casottino abbandonato di fronte la propria abitazione, una pattuglia della polizia ha individuato due dei fuggitivi riuscendo a fermare e trarre in arresto una ragazza di nazionalità serba. L’uomo riesce a darsi alla fuga. Nel casottino vengono rinvenuti altri preziosi provenienti dal furto in un’abitazione. La ragazza ha fornito una descrizione dell’uomo e, grazie alla polizia scientifica, è stato individuato tramite un precedente fotosegnalamento, risultando gravato da precedenti per reati contro il patrimonio, ricettazione e rapina. Scattano immediatamente le ricerche portate avanti fino a notte fonda dalle forze dell’ordine del territorio orvietano. Verso le 14 del 7 giugno una volante ha individuato altre tre persone sospette a bordo di una Golf in via Monte Bianco. I tre, tutti di nazionalità serba, hanno numerosi precedenti penali contro il patrimonio e sono stati trovati in possesso di chiavi e grimaldelli senza giustificato motivo. Uno di loro, poi, è anche gravato di un ordine di detenzione domiciliare emesso dalla Procura di Roma. L’individuo viene riportato al domicilio coatto dove avrebbe dovuto scontare la pena per furto aggravato avvisando la locale stazione dei carabinieri. A bordo dell’auto vengono rinvenuti attrezzi atti allo scasso, grimaldelli, radioline e 2500 euro in contanti e per questo il proprietario viene denunciato.

A carico dei 4 individui fermati viene emesso un divieto di ritorno sul territorio per tre anni dal Questore di Terni. Nel frattempo due famiglie nella serata del 7 giugno hanno denunciato di aver subito dei furti e, riconoscendo tra la refurtiva, gli oggetti di loro proprietà ne sono rientrati immediatamente in possesso. Le ricerche non si sono fermate e nella mattinata dell’8 giugno, probabilmente dopo aver passato la notte all’addiaccio, il fuggitivo ha rubato un’auto in zona Tor di Monte. Dopo aver imboccato la A1 in direzione sud è stato intercettato da una pattuglia della Polstrada di Roma nord e, dopo un inseguimento durato una ventina di minuti è stato intercettato e tratto in arresto all’altezza di Guidonia.

Nel corso della conferenza stampa congiunta, presenti il comandante della compagnia carabinieri di Orvieto, il capitano Giuseppe Viviano, e il dirigente della polizia, Filippo Girella, hanno sottolineato due fatti in particolare, la partecipazione dei cittadini e grazie alle precise e puntuali segnalazioni hanno indirizzato le indagini, ancora in corso, per individuare altre due persone che sono riuscite a scappare. Sia Viviano che Girella hanno anche spiegato come il reato sia fra i più odiosi in assoluto perché “mettono le mani nell’intimità della casa” e soprattutto “lascia un grande senso di insicurezza nei cittadini, colpiti direttamente dai reati”. Hanno poi espresso soddisfazione per il risultato che ha portato all’arresto di veri e propri “professionisti del mestiere” tutti provenienti dai campi rom intorno alla Capitale.