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Nasce un Comitato cittadino per dire no alla Rems cioè al “manicomio criminale” alla Piave

Per orvieto e gli orvietani le decisioni discutibili sono sempre dietro l’angolo, anche durante il periodo delle vacanze natalizie. Dopo la poco brillante idea d’istituire un ospedale di comunità presso l’ex ospedale di piazza Duomo, con annesse criticità di vario tipo e sottostimate come un incremento esponenziale del traffico in quella zona, con ripercussioni dannose per i cittadini anche in riferimento a smog e qualità dell’aria, arriva come regalo natalizio per la popolazione orvietana anche la sciagurata notizia della costruzione di una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di
sicurezza) che troverà posto presso l’edificio mensa dell’ex caserma Piave. Le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sono strutture sanitarie adibite all’accoglienza di autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente, nonché socialmente molto pericolosi; sono vere e proprie istituzioni deputate alla riabilitazione dei soggetti ospitati, mediante l’attuazione di progetti individuali, strutture introdotte a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Ovviamente nessun territorio ambisce ad avere nel proprio bacino questo tipo di strutture, viste le molteplici criticità gestionali legate ai soggetti accolti. Appena al corrente della novità, una parte della popolazione orvietana si è subito mossa creando un Comitato Cittadino per opporsi a un tale uso della ex mensa militare della caserma Piave. Questo Comitato, che attraverso i social sta moltiplicando il numero di aderenti, si è fatto interprete di diffusa sensazione di ostilità nei confronti di una scelta che è stata ufficialmente motivata dal vicesindaco Mazzi come dettata dall’esigenza da parte della Regione di evitare eventuali contestazioni dalla Corte dei Conti in materia di danno erariale, dal momento che la Asl aveva acquistato l’edificio della vecchia mensa dal Comune nel lontano 2008 senza averne mai fatto alcun tipo di uso da allora ad oggi. Il Comitato cittadino costituitosi critica aspramente questa soluzione prospettata dalla governatrice Donatella Tesei, che ha ben pensato per aiutare Orvieto a rilanciare la vecchia caserma Piave collocandovi al suo interno un vero e proprio “manicomio criminale”.
Gli aderenti al comitato ad alta voce esprimono il concetto che Orvieto davvero non merita questa nuova sciagura.

di Pasquale Di Paola