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Mozione di Garbini in consiglio, “la tua arte, la mia vita”, approvata all’unanimità

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”) attraverso la quale si impegnano il Sindaco e la Giunta a: promuovere mostre temporanee; concedere agevolazioni sul costo degli spazi, per un tempo definito dall’Assessore competente di comune accordo con gli Uffici comunali, in cambio della donazione al Comune di un’opera da parte dell’artista accolto in città; raccogliere e catalogare le opere di Arte Moderna e Contemporanea nella proprietà del Comune ed esporre permanentemente la collezione ampliandola con eventuali donazioni nel corso del tempo. 

Il proponente ha fatto presente che “la nostra città ha attraversato e sta attraversando un fase difficile dovuta alla diffusione del Virus Covid-19, che ha determinato una grave crisi economica e sociale, alla quale necessariamente si affianca anche una di carattere culturale. In vista delle possibili riaperture è necessario programmare ed investire, nei limiti del possibile, per essere pronti in occasione della rinascita sociale, culturale ed economica, che si auspica. A tale scopo si ritiene utile valorizzare le tradizioni che hanno consentito alla città di poter avere un patrimonio unico e di significativo valore. Orvieto ha sempre avuto una propensione ad accogliere artisti nel corso dei Secoli e tutto ciò è dimostrato dalle molte opere di pregio che occupano musei, sale espositive e che abbelliscono monumenti e chiese. Le importanti collezioni e singole opere danno tuttora alla nostra Città un prestigio unico ed è difficile trovare una città che possa contare su un patrimonio tale da essere conosciuto in tutto il mondo. Tutto ciò che è presente nella città di Orvieto è frutto di secoli di fermento culturale, dovuto al prestigio assunto dalla città nei secoli. Dagli Etruschi all’Unità d’Italia, Orvieto è stato un punto nevralgico da più punti di vista che hanno consentito lo sviluppo di una città sempre al passo con i tempi, forse anche capace di anticipare le evoluzioni in quanto fucina di elaborazione culturale. La nostra città ha quindi coltivato nei secoli questa tradizione dimostrando di sapere essere aperta al genio artistico di pittori, scultori e maestri delle arti. Oggi si deve guardare oltre gli ostacoli della Pandemia da Covid-19, programmando un sistema che possa fare di Orvieto la città che nel centro Italia sia faro per tanti artisti emergenti o per quelli oramai affermati. La presenza di artisti in questa città porta con sé un valore aggiunto non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico e sociale. Inoltre, l’arricchimento nella conoscenza delle arti è rivolto anche alle nuove generazioni che potranno entrare in contatto quotidianamente, o quasi, con un mondo lontano da chi vive in Provincia. Questa visione – ha concluso – non ha una finalità di breve termine, ma assume la prospettiva di costruire una collezione corposa per la città a lungo termine quindi si ritiene possibile pensare che se l’Amministrazione Comunale riesce a concedere agevolazioni sul costo degli spazi secondo la disponibilità e le possibilità, che l’Assessorato competente e gli Uffici riusciranno a delineare, l’artista ospitato possa lasciare gentilmente in dono alla città una sua opera. Attraverso la ricca collezione di arte moderna e contemporanea che è nelle proprietà del Comune di Orvieto e il progetto di ulteriore valorizzazione per incrementare la collezione civica, si ritiene che possa essere costruita un’esposizione permanente e un patrimonio artistico e culturale del nostro tempo. L’idea nasce in Belgio e visto che il nostro Comune può vantare una collezione unica composta dalle varie donazioni fatte all’Ente nel corso degli anni, perché tenere tutto separato e pensare piuttosto  a raccogliere e catalogare tutte queste opere ed esporle in modo permanente?”.

Dibattito:

Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli orvietani”): “mi complimento per l’iniziativa molto interessante. Non sono schiavo della mia storia né di quella di altri, ma talvolta fa bene ricordare. E allora: durante le Amministrazioni che ho avuto il privilegio di dirigere, la politica era esattamente questa! Io sono quello che ha accettato la donazione Rodari, la donazione Sovena e la donazione Emilio Greco. Lo dico perché riprendere un percorso e una storia di rapporto positivo con il nostro patrimonio artistico è molto importante. Oggi abbiano il problema di rendere fruibile in modo organizzato tutto questo patrimonio che si lega inevitabilmente anche all’utilizzo dei nostri edifici storici, a partire dalla caserma Piave. A suo tempo parlavamo di Museo della Città che è un’altra cosa, ma un Museo di Opere è qualcosa che è rilevate e che richiede di stabilire il timbro conseguente. Il tema è quello della ricerca del turista mordi e fuggi, o di fare di una città qualcosa di godibile, che va presentata in modo più approfondito. La prospettiva indicata dalla mozione è il timbro buono per il futuro della città”.

Federico Giovannini (gruppo “Partito Democratico”): “accogliamo favorevolmente il contenuto della mozione che è giusta. Occorre anche ricordare che occorre una visione e una consapevolezza degli spazi che abbiamo a disposizione dimostrando una maggiore visibilità e attenzione a quella che è la storia di Orvieto. Ci sono magazzini di musei che ancora attendono una catalogazione per la fruibilità delle opere a cittadini e turisti. Quando diciamo una ‘visione di città’ intendiamo anche questo, perché l’arte è un volano di sviluppo. L’ex caserma Piave merita una attenzione che non può essere lasciata all’iniziativa di singoli o a questioni che si trascinano avanti da anni. E’ il momento di affrontare il tema una volta per tutte. Auspichiamo che anche questa mozione solleciti un cambio di passo. Favorevole”.

Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “la caserma Piave a mio giudizio non c’entra nulla in questa fase, la mozione ha altre priorità specifiche e che vanno affrontate in maniera stringente ed analitica. Esprimo un plauso per questa proposta e non faccio distinzione tra turisti mordi e fuggi e turisti più raffinati. L’arte e la cultura di questa città sono aperte a tutti senza esclusioni. Voto a favore auspicando che si possano vedere i primi risultati in termini di crescita e sviluppo culturale”.

Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “nel 2014 quando ho tentato la prima esperienza consiliare avevo individuato alcuni punti e fra questi quello di favorire una sorta di festival annuale per giovani artisti che volessero interagire con il tessuto formativo cittadino e la città nel suo insieme per creare opere che restassero in questa città e scambi artistici. Oggi mi fa piacere ritrovare parte di questa idea nella mozione che accolgo con favore”.

Sindaco con delega alla Cultura, Roberta Tardani“come Giunta abbiamo subito accolto con favore questa proposta di Garbini che ci ha consentito di fare scelte ulteriori. Il tema degli spazi è importante e fondamentale in questo ambito e negli ultimo periodo abbiamo dovuto fare i conti proprio con la questione della disponibilità di spazi adeguati. Nelle ultime settimane, al di là di quello che si pensi, Orvieto sta ricreando una sua attrattività. La mostra dell’affresco ‘Il Bambino Gesù delle Mani’ di Pinturicchio inaugurata nei giorni scorsi al Museo Faina, è stata possibile perché si è trattato di una sola opera, peraltro è frutto di un progetto ambizioso e di una storia incredibile ai quali siamo risaliti grazie ad un quadro di Papa Paolo III esposto in questo Comune. La mozione è importante quindi l’impegno dell’Amministrazione è quello di recepire le sollecitazioni per andare alla catalogazione del patrimonio artistico comunale per intervenire con le azioni conseguenti. Ci apriamo a ragionamenti più ampi”.  
Replica Garbini: “ringrazio il Vice Sindaco Mazzi perché grazie ad un colloquio avuto con lui siamo riusciti a recuperare due opere tolte da un magazzino polveroso che oggi sono state posizionate presso il Centro Studi ma che restano in proprietà al Comune. Ringrazio tutti i Consiglieri per il consenso che hanno espresso a questa mozione sperando di poter cogliere questa sfida. Orvieto in passato è stato centro nevralgico, luogo dove gli artisti che lavoravano ai cantieri del Vaticano passavano e lasciavano la loro traccia. Sono a disposizione per lavorare insieme e recuperare nuove opere d’arte da mostrare al pubblico”.

Dichiarazioni di voto, Franco Raimondo Barbabella“preciso che non è esagerato connettere i problemi anzi è salutare, perché mai si dovrebbe ritenere inappropriato il tema di dove allestire le esposizioni in presenza di beni da esporre? Quindi porre il problema delle esposizioni è naturale. Nessuno fa distinzioni sulle tipologie di turisti, mi sto preoccupando di come stanno andando le cose, non solo ad Orvieto peraltro, che qualcuno ha definito ‘città del silenzio’ e che non ha bisogno dello sbrilluccichìo. Sono convintamente favorevole alla mozione”.

Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “voto a favore della mozione degna di attenzione e di nota. Il riferimento agli artisti emergenti guarda ai giovani e richiama i giovani delle nostre scuole. Le difficoltà degli spazi espositivi è un fatto reale e va affrontato”.

Stefano Olimpieri: non c’è dicotomia tra quantità e qualità dei turisti. Partiamo dalle cose fattibili della mozione. Questa città è complessa ma è inclusiva. Più eleviamo la qualità meglio è, ma non possiamo disdegnare la quantità. Speriamo che in tempi abbastanza brevi si possa dare corso al dispositivo della delibera. Voto a favore”.